È Michele Bernetti, titolare della cantina Umani Ronchi, il nuovo presidente dell’Istituto marchigiano di tutela vini (Imt). Il maxi-consorzio diretto da Alberto Mazzoni conta 556 aziende, 16 denominazioni tutelate e rappresenta l’89% dell’imbottigliato della zona di riferimento.
Bernetti, che raccoglie il testimone da Antonio Centocanti, è stato eletto all’unanimità dal consiglio di amministrazione del consorzio. Ad affiancarlo, il confermato vicepresidente Doriano Marchetti (Moncaro) e il nuovo vicepresidente Antonio Centocanti (Cantine Belisario).
Le nomine, della durata di tre anni, sono state annunciate oggi nel corso della 54° edizione di Vinitaly. Il cambio al vertice segue un inizio di anno sprint per i bianchi simbolo dei vini marchigiani.
Secondo l’analisi di Imt sui contrassegni di Stato rilasciati da Valoritalia, Il Verdicchio dei Castelli di Jesi e il Verdicchio di Matelica chiudono il primo trimestre 2022 con un incremento delle consegne delle fascette di Stato rispettivamente del 10,3% e del 24,1% sul pari periodo dello scorso anno. Una crescita significativa che riporta le due denominazioni ai livelli pre-Covid del 2019.
LE PAROLE DI MICHELE BERNETTI
«Nel mio mandato triennale il focus sarà legato agli obiettivi istituzionali propri del Consorzio – dice Bernetti -. Prima di tutto la tutela delle nostre Dop anche attraverso le fascette di Stato, che già hanno portato a degli interessanti risultati per il Verdicchio dei Castelli di Jesi e di Matelica. Questa novità ha suscitato l’interesse delle altre denominazioni non solo per garantire maggiori garanzie al consumatore ma anche rendere più remunerativo il lavoro di chi coltiva l’uva».
«Altro obiettivo istituzionale è quello della promozione. Le Marche sono una regione in grado di esprimere una qualità spesso ancora poco valorizzata. Inoltre, cercheremo di portare a termine molti programmi promozionali internazionali. Programmi che abbiamo dovuto interrompere nel corso del biennio pandemico”, prosegue il neopresidente».
«L’aspetto però più importante e trasversale a tutte le 16 Doc dell’area – aggiunge ancora Bernetti – è legato all’incremento del valore del prodotto e della redistribuzione dello stesso lungo la filiera produttiva. Una sfida che abbiamo l’obbligo di perseguire e vincere».
«L’ultimo tema è legato alla revisione in atto di alcuni disciplinari nati ormai anni fa, a partire da quello del Verdicchio dei Castelli di Jesi, del Conero e Verdicchio di Matelica. L’intenzione è di adeguarli alle tendenze di mercato attuali. Su questo percorso, che mi vede molto favorevole, i comitati avranno il pieno appoggio dell’Istituto marchigiano di tutela vini», conclude.
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