A partire dall’annata 2020, l’associazione di produttori di Mamojà metterà in vendita una bottiglia “istituzionale”, frutto delle uve di una singola vigna. «Ogni anno sarà data la possibilità ad un socio viticoltore di mettere in bottiglia il proprio vino», spiega il presidente Francesco Cadinu.
«Lo scopo di questo nuovo progetto – continua – è di incentivare sempre più i soci viticoltori a valorizzare il proprio prodotto e far nascere nuove cantine». L’ennesima conferma dello «spirito di unione e collaborazione per la valorizzare del territorio e del vino di Mamoiada», in una regione, la Sardegna, dove la voce dei Consorzi del vino è assente. E il marketing affidato ai singoli gruppi imprenditoriali, o alle singole cantine.
«In questi anni – ricorda l’associazione – l’approccio dell’Associazione Mamojà ha permesso uno sviluppo territoriale, economico e culturale. Con la nascita di numerose cantine e con la messa in bottiglia dei vini è avvenuta la vera rivoluzione consentendo ai vini di Mamoiada di presentarsi nel mondo del vino con un’identità precisa: quella del territorio».
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Cronista di nera convertito al nettare di Bacco, nel mondo dell’informazione da oltre 15 anni, tra carta stampata e online, dirigo winemag.it. Collaboro inoltre come corrispondente per una delle testate internazionali più autorevoli del settore, in lingua inglese. Edito con cadenza annuale la “Guida Top 100 Migliori vini italiani” e partecipo come giurato ai più importanti concorsi enologici internazionali. Oltre alle piazze tradizionali, studio con grande curiosità i mercati emergenti, seguendone dinamiche, trend ed evoluzioni. Negli anni ho maturato una particolare esperienza nei vini dei Balcani e dei Paesi dell’Est Europa, tanto da aver curato la selezione vini per un importatore leader in Italia. Nel 2024 mi è stato assegnato un premio nazionale di giornalismo enogastronomico.