Italgrob, la Federazione Italiana dei Distributori Horeca, chiede alle Istituzioni di valutare con maggior attenzione gli aspetti riguardanti le future aperture, contemperando la tutela della salute, innegabile, con la tutela dei posti di lavoro che sono fortemente a rischio.
La Federazione sottolinea come, dopo quattordici mesi ininterrotti di crisi, di orari limitati, coprifuoco e di ristori pochi se non in alcuni casi nulli, il settore della distribuzione Horeca non solo è sul punto di esplodere ma si trova a fare i conti col Decreto riaperture che infierisce su tutti gli operatori della filiera dell’Horeca.
«Discriminare i locali di ristorazione e bar al chiuso – dichiara Vincenzo Caso Presidente Italgrob – rispetto a quelli che possono operare all’aperto è un atto di ingiustizia socioeconomica, inaccettabile da parte di uno Stato che deve garantire pari dignità alle imprese che ne costituiscono l’ossatura vitale e che lo sostengono con la loro attività imprenditoriale».
«Una discriminazione – prosegue Caso – che si accentua e si rende ancor più inaccettabile constatando che al coperto si possono svolgere le funzioni religiose, si riaprono i teatri e i cinema. Vogliamo ricordare che i locali dell’Horeca sono stati tra i primi a mettere in atto tutti i protocolli di sicurezza previsti, proprio per assicurare il più alto livello di tutela dei propri dipendenti e dei consumatori».
«Un Decreto che ci appare miope – conclude il Presidente – dove annunciando un coprifuoco fino al 31 luglio significa di fatto annientare da subito tutto il flusso dei turisti stranieri che questa estate avrebbero scelto l’Italia per le loro vacanze».
A rischio chiusura centinaia di imprese, con il pericolo di infiltrazioni della malavita sempre molto attiva quando lo Stato manca, proprio mentre si sperava invece nella ripresa delle attività come avvenne durante la scorsa estate, contribuendo a dare un po’ di ossigeno all’economia del settore Horeca.
«Parlare di coprifuoco in piena estate è un atto di puro autolesionismo – dichiara Dino Di Marino Direttore della Federazione – Prendiamo dolorosamente atto che cambiano i Governi, ma non cambia il pressapochismo e l’improvvisazione di chi ne fa parte».
«Un Decreto – prosegue Di Martino – che uccide definitivamente un settore costretto a ripartire, e se mai davvero ripartirà avrà in cassa zero liquidità. Le esposizioni debitorie dei locali Horeca verso i loro fornitori, ovvero i distributori del food&beverage del canale Horeca sono altissime. Basti pensare che la sola categoria dei distributori vanta crediti per oltre 3 miliardi di euro».
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