«Less is more», direbbero gli inglesi. È un po’ questa la sintesi della vendemmia 2023 in Sicilia. Al prevedibile (e previsto) calo della quantità, con punte del 40% in alcune parti dell’isola, rispondono gli ottimi livelli analitici delle uve e dei mosti in lavorazione nelle cantine. I vini rossi siciliani 2023 avranno una forte identità. Dai bianchi – in primis dal Grillo – ci si attende un profilo aromatico complesso. Più in generale, sono grandi le aspettative sui vini da vitigni autoctoni, sempre più fedeli al territorio; dagli internazionali un nuovo ed interessante profilo, con il Syrah in grande spolvero.
«Nonostante le condizioni climatiche estreme e l’attacco della peronospora – commenta Mariangela Cambria, presidente di Assovini Sicilia – i viticoltori parlano di una vendemmia sfidante che però non ha compromesso la qualità del raccolto. In situazioni estreme come queste, si è rivelato vincente l’approccio di prevenzione che hanno adottato molti produttori e di gestione oculata ed attenta dei complessi fattori meteo-climatici».
VENDEMMIA 2023 IN SICILIA: «DIFFICILE GENERALIZZARE, MA…»
A entrare nel dettaglio è Mattia Filippi di Uva Sapiens. che per Assovini Sicilia cura l’annuale report vendemmiale: «La vendemmia 2023 in Sicilia ha dato risultati non omogenei dal punto di vista dei diversi territori siciliani, con variazioni di produttore in produttore. Difficile generalizzare. Ciò che abbiamo riscontrato è l’interessante risultato delle uve Grillo. Un vitigno performante nelle riduzioni di quantità, che in questa vendemmia ha dato vini dall’ampio spettro aromatico e note tropicali più pronunciate».
«La grande sorpresa – continua Filippi – è stato il vino prodotto dal vitigno Syrah, le cui uve hanno dimostrato una resistenza alle condizioni meteo-climatiche e una maturazione che si è tradotta in vini dall’eccellente equilibrio acido-zuccherino. Interessante è stata la risposta delle uve del Cerasuolo di Vittoria e di alcuni vitigni dell’Etna e del Nord Est della Sicilia».
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