Si sgonfia col passare delle settimane il caso del vino contaminato rinvenuto dalle forze dell’ordine nella cantina Terre d’Oltrepò, nel pavese. Delle 30-40 mila bottiglie annue di Pinot Nero Metodo classico vendute ogni anno dalla cooperativa ai supermercati Eurospin, solo 20 mila facevano parte del lotto incriminato. Oggi si scopre che le bottiglie realmente contaminate sono appena 200.
A renderlo noto è la stessa cantina oltrepadana, attraverso il presidente Andrea Giorgi. «Sono un paio di centinaia le bottiglie di Metodo classico definitivamente accantonate, con livelli di glicerina di poco superiori ai limiti di legge».
Si tratta – spiega Giorgi – di una parte minima delle 5 diverse sboccature con cui erano state commercializzate le 20 mila bottiglie del lotto incriminato. ù
Per l’esattezza, i problemi sono stati riscontrati su 2 sboccature. Dopo le analisi del laboratorio Eurospin, in accordo con l’insegna abbiamo ritirato un totale di 4 mila bottiglie della marca privata da noi prodotta per l’insegna».
ANOMALIA CAUSATA DA UN ALTRO VINO
A causare l’anomalia, sempre secondo la Terre d’Oltrepò, sarebbe stata la contaminazione da una partita di vino che la cooperativa stava imbottigliando conto terzi, per un’altra cantina dell’Oltrepò. Azienda che Terre ha formalmente denunciato.
«Subito dopo aver terminato le mille bottiglie che erano in fase di dosaggio e imbottigliamento presso il nostro stabilimento – spiega Andrea Giorgi – abbiamo iniziato a lavorare il lotto per Eurospin»
Non è un caso che la contaminazione riguardi solo 200 bottiglie: il tempo che la liqueur precedente, contaminata con la glicerina, non lasciasse più residui nell’ampolla di dosaggio del vino destinato all’insegna di supermercati».
«Il conto terzi – continua Giorgi – è una pratica molto diffusa in Oltrepò pavese così come nel resto d’Italia. Molte piccole aziende, che non sono in grado di dotarsi di tutte le strumentazioni per l’imbottigliamento del Metodo classico, si rivolgono a quelle più gradi, come noi».
CONTROLLI MOLTIPLICATI A TERRE D’OLTREPÒ
Ora che la bolla del Metodo classico contaminato si è sgonfiata, il presidente di Terre d’Oltrepò guarda al lavoro fatto sin dal suo arrivo. «Ho ereditato una cantina che spendeva 1.600 euro all’anno per le analisi – spiega Giorgi a WineMag.it – mentre oggi ne spendiamo 37 mila. Se qualcuno Se qualcuno vuole sabotarci, lo dica: ci manca solo mi accusino di essere un rettiliano».
Il consiglio di amministrazione della cooperativa dell’Oltrepò pavese si riunirà venerdì prossimo. Chiederà di convocare un’assemblea agli inizi del mese di giugno. La prima in presenza dopo lungo tempo, qualora fosse allentate le misure anti pandemia Covid-19 in Lombardia.
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Cronista di nera convertito al nettare di Bacco, nel mondo dell’informazione da oltre 15 anni, tra carta stampata e online, dirigo winemag.it. Collaboro inoltre come corrispondente per una delle testate internazionali più autorevoli del settore, in lingua inglese. Edito con cadenza annuale la “Guida Top 100 Migliori vini italiani” e partecipo come giurato ai più importanti concorsi enologici internazionali. Oltre alle piazze tradizionali, studio con grande curiosità i mercati emergenti, seguendone dinamiche, trend ed evoluzioni. Negli anni ho maturato una particolare esperienza nei vini dei Balcani e dei Paesi dell’Est Europa, tanto da aver curato la selezione vini per un importatore leader in Italia. Nel 2024 mi è stato assegnato un premio nazionale di giornalismo enogastronomico.