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Giorgio Pinchiorri fa chiarezza: “L’asta da Zachys? Covid-19 non c’entra nulla”

“Il Covid-19 di colpe ne ha tante, ma non diamogli quelle poche, pochissime che non ha e mi riferisco a quello che ho letto su alcuni giornali, per i quali è a causa del virus se ho messo all’asta alcune migliaia di bottiglie“. Con queste parole, Giorgio Pinchiorri spiega la notizia della “prestigiosa asta di Zachys“, che interessa 2.250 bottiglie di Enoteca Pinchiorri.

“Anche un astemio – continua Pinchiorri – potrebbe immaginare che organizzare un’asta di vini come questa, tra le più importanti mai organizzate, richieda mesi e mesi solo per capire quali vini scegliere, quanti e a quanto”. Un lavoro, spiega il patron della storica enoteca di via Ghibellina 87 a Firenze, iniziato di fatto lo scorso anno:

A inizio 2019 abbiamo pensato a due grandi eventi che potessero rimanere nella storia del Vino e che potessero portare valore al nome dell’Enoteca, a quello che ha rappresentato e a quello che rappresenta. Il Covid-10, almeno in questo, non c’entra nulla!”

“Ho iniziato a vendere i Vini nel 1972 – continua Giorgio Pinchiorri – e nel 1979 ho aperto l’Enoteca Pinchiorri, insieme alla mia Annie. Sono passati quasi cinquant’anni e se dovessi fare un bilancio direi di essere molto, molto soddisfatto. Non è stato facile”.

“Come tutte le storie ci sono stati momenti dove il destino ci ha messo a dura prova: l’incendio della cantina nel 1992, la perdita della terza stella Michelin nel 2004 (riconquistata nel 2008, con l’orgoglio di essere stati fino ad oggi l’unico caso nella storia della guida), la crisi finanziaria pesantissima del 2008, e poi nel 2020 questa bestiaccia del Covid-19, arrivata per assurdo dopo la stagione più importante dell’Enoteca,l quella appunto del 2019″.

Lo stato di salute dell’azienda, assicura il patron, è saldo. “Oggi l’Enoteca continua ad esserci – conclude Giorgio Pinchiorri – e credo a distinguersi per 3 cose: la Cucina con Riccardo, il Servizio con Alessandro e i Vini, dove con Ivano continuo a fare quello che ho sempre fatto dal 1972, ovvero li compro (tanti) e li vendo… è la mia Vita“.

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Di Davide Bortone

Cronista di nera convertito al nettare di Bacco, nel mondo dell'informazione da oltre 16 anni, tra carta stampata e online, dirigo oggi winemag.it, testata unica in Italia per taglio editoriale e reputazione, anche all'estero. Collaboro inoltre come corrispondente per una delle testate internazionali più autorevoli del settore, in lingua inglese. Segno Vergine allergico alle ingiustizie e innamorato del blind tasting, vivo il mestiere di giornalista come una missione per conto (esclusivo) del lettore, assumendomi in prima persona, convintamente, i rischi intrinsechi della professione negli anni Duemila. Edito con cadenza annuale la "Guida Top 100 Migliori vini italiani" e partecipo come giurato ai più importanti concorsi enologici internazionali. Oltre alle piazze tradizionali, studio con grande curiosità i mercati emergenti, seguendone dinamiche, trend ed evoluzioni. Negli anni ho maturato una particolare esperienza nei vini dei Balcani e dei Paesi dell'Est Europa, tanto da aver curato la selezione vini per un importatore leader in Italia. Nel 2024 mi è stato assegnato un premio nazionale di giornalismo enogastronomico.

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