Riflettori puntati sulla qualità dell’annata 2022 a Sicilia en primeur 2023, l’anteprima vini siciliani organizzata da Assovini. In attesa di pubblicare i migliori assaggi di winemag.it effettuati alla cieca, ecco il focus sulle caratteristiche dei vini ottenuti dall’ultima vendemmia. «L’annata 2022 – ha spiegato Mattia Filippi, enologo e fondatore della società di consulenza agronomica ed enologica Uva Sapiens – è stata una delle più eterogenee degli ultimi anni, qualitativamente molto ricca e diversificata, come si può riscontrare dall’eleganza, dalla maturità fenolica e fragranza dei vini prodotti».
I territori viticoli siciliani, estremamente diversi per peculiarità orografiche, ampelografiche e microclimatiche – ha aggiunto Filippi – hanno vissuto una buona annata produttiva, nella media degli ultimi anni, con un incremento nella ricchezza delle diverse espressioni qualitative per le diverse varietà».
Antonio Rallo, presidente del Consorzio di Tutela Vini Doc Sicilia, ha poi ripercorso la storia del Consorzio Doc Sicilia sin dal 2012, anno della sua fondazione. «La ricchezza dell’isola è data da un clima invidiabile ma anche da un territorio che presenta più di 70 varietà autoctone e 42 mila ettari di viticoltura sostenibile. Tra i nostri impegni prioritari c’è quello di dedicarci alla conservazione della biodiversità generata da 3 mila anni di viticoltura nell’isola».
LA VENDEMMIA 2022 IN SICILIA
La vendemmia 2022 ha avuto una produzione inferiore dell’8,9% rispetto alla media degli ultimi 13 anni. La minore produzione è in parte legata alla diminuzione degli ettari vitati. Secondo le informazioni fornite da Assovini, l’isola ha perso tra il 2008 e il 2018 circa 40 mila ettari vitati, arrivando oggi a un’estensione totale del vigneto di circa 110 mila ettari. La Sicilia si è comunque confermata nel 2022 tra le regioni vitivinicole più produttive in Italia, in linea con i livelli degli ultimi 10 anni, con una resa media di 67 q.li/ha. Fa eccezione la zona Sud Est, in cui si è registrato un calo della produzione del 29,2% rispetto alla media.
Sul fronte delle temperature e della somma termica, la primavera è stata leggermente più fredda in Sicilia e ha determinato un ritardo medio di 2 giorni sul germogliamento. L’inizio dell’estate si è rivelato più caldo della media, ma con una fase di fioritura e maturazione ottimale. Nel 2022, sempre secondo il report presentato da Mattia Filippi durante il convegno conclusivo di Sicilia en Primeur 2023, le piogge del periodo vegetativo hanno rappresentato il 37% delle piogge annuali. Buone notizie dall’indice SPI riferito al rischio siccità, che evidenzia «una situazione stabile». Le ottime piogge autunno/primaverili hanno anzi garantito «una situazione idrica molto buona, grazie alle risorse di acqua accumulate nei suoli».
BASI SPUMANTI SICILIA: 5 GIORNI DI ANTICIPO NELLA RACCOLTA
La stagione primaverile leggermente più fredda ha generato un ritardo nella ripresa vegetativa di 3-7 giorni nelle diverse zone del trapanese. Maggio, giugno e luglio sono stati caratterizzati da temperature massime più alte della media, ma anche da una fase vegetativa contenuta che ha permesso di affrontare le anomali climatiche, soprattutto l’assenza di precipitazioni a giugno, luglio e agosto.
La vendemmia è iniziata i primi di agosto, con lo Chardonnay per le basi spumante, in media 5 giorni in anticipo rispetto al 2021. La vendemmia del Grillo è stata nella media storica, mentre il Catarratto è stato raccolto in ritardo di 6 giorni. La vendemmia delle uve rosse è iniziata a fine agosto con il Nero d’Avola e si è conclusa con il Perricone, a fine Settembre nelle aree collinari del palermitano.
«Le uve nere precoci, così come quelle derivanti da viti giovani – ha sottolineato Filippi – hanno avuto leggeri sintomi di blocco della maturità fenolica, con estrazione degli antociani più limitata durante le fasi di macerazione fermentativa. Le uve nere e bianche raccolte dalla prima decade di settembre in poi hanno goduto, al contrario, di condizioni ideali, con escursioni termiche nettamente sopra la media e precipitazioni che hanno permesso alle viti di produrre uve toniche, con grande maturità fenolica e spiccata aromaticità».
SICILIA OCCIDENTALE: TRAPANI E PALERMO
Il Lucido – nome adottato nel 2018 per il Catarratto – è la varietà che ha resistito meglio alle anomalie climatiche, segnando una settimana di ritardo alla raccolta. Un’ottima annata, con una buona acidità e un’impronta varietale elegante e di tono internazionale.
Il periodo vegetativo del Grillo è stato regolare e ha portato ad un’ottima maturazione, con produzioni medie inferiori anche del 15%, un buon equilibrio acido e un ottimo profilo aromatico molto interessante. Tempestività di raccolta fondamentale.
Capitolo Perricone. Il lungo periodo vegetativo ha permesso di avere una perfetta evoluzione aromatica e fenolica. L’enologo Mattia Filippi lo ha definito «Slow vine». Syrah incasellato invece tra le «garanzie» della viticoltura siciliana. La varietà ha «un’ottima capacità di adattabilità all’annata» e ha raggiunto in occasione dell’annata 2022 «un’ottima complessità fenolica ed aromatica, con più frutta che spezia».
SICILIA CENTRO-SUD: AGRIGENTO E CALTANISSETTA
L’area della Sicilia centro-meridionale è stata caratterizzata da una stagione primaverile mite, con pochi fenomeni piovosi e sotto la media. Andamento vegetativo regolare e contenuto durante tutta la stagione: estate con temperature più alte della media, ma le buone escursioni termiche e l’ottima umidità notturna ha favorito la maturazione delle uve. La vendemmia è iniziata i primi di agosto, con la raccolta dello Chardonnay. La vendemmia delle uve nere è iniziata a inizio settembre con il Nero d’Avola e il Syrah.
Chardonnay «sempre molto performante e plastico», in questa macro zona. L’equilibrio vegetativo durante la stagione ha contribuito a produrre vini molto equilibrati con ottime espressioni varietali. Fondamentale, anche in questo caso, la tempestività alla raccolta. Il Viognier, raccolto da inizio settembre, ha avuto una maturazione ottimale, con profili aromatici tipici della varietà: «Didattico».
Ecco poi il Nero d’Avola: nei territori più vocati grande maturazione delle uve, con un buon risultato di struttura e di profilo aromatico nei vini: «Identitario», lo ha definito Filippi. Infine il Syrah: maturità fenolica e buona espressione varietale raggiunta soprattutto nelle zone con raccolta più tardiva. Le leggere piogge di agosto hanno salvato l’annata. «Una riconferma».
SICILIA SUD ORIENTALE: RAGUSA E SIRACUSA
L’annata 2022 è stata caratterizzata da precipitazioni sotto la media della zona. Una primavera mite ed un’estate con buone escursioni termiche, sono state le condizioni ottimali per un buon sviluppo vegetativo. Maggio, giugno e luglio sono stati caratterizzati da temperature massime più alte della media, limitando la crescita vegetativa. Ma le forme di allevamento tipiche della zona sono state un ottimo alleato.
La vendemmia è iniziata ad sgosto con le varietà bianche a partire dal Moscato bianco, ed è proseguita a Settembre con la vendemmia delle uve Frappato e Nero d’Avola. Quanto al profilo delle singole varietà, il Moscato Bianco nel 2022 ha avuto «una buona produzione e ottima qualità, caratterizzata da una buona maturità aromatica». Ma questa fetta di Sicilia è uno dei territorio più vocati per il Nero d’Avola.
La buona stagione vegetativa ha permesso di avere una buona maturazione fenolica ed aromatica, mantenendo un buon corredo acidulo, con colori leggermente meno intensi. Per il Frappato «caratteristiche varietali tipiche», sempre nella descrizione di Uva Sapiens, grazie al lungo periodo vegetativo che ha garantito un’«aromaticità fragrante» ai vini. La maturazione delle uve è stata ottimale con tannini setosi.
SICILIA NORD ORIENTALE: CATANIA, MESSINA ED ENNA
La stagione vegetativa nell’area nord orientale è stata caratterizzata da una primavera mite e poco piovosa, con un’estate più secca della media, condizioni ottimali per la maturazione delle uve sull’Etna. La vendemmia è iniziata a metà agosto con l’internazionale varietà vicino al mare, è proseguita a metà settembre sull’Etna con l’inizio della vendemmia di Carricante e Nerello Mascalese per i vini rosati.
Il periodo vendemmiale delle uve rosse è stato probabilmente uno dei più lunghi, partito in anticipo e conclusosi nell’ultima decade di ottobre con il Nerello Mascalese dell’Etna, grazie a -75% di pioggia a settembre e ottobre rispetto alla media. Il focus sulla vendemmia 2022 in quest’angolo di Sicilia vede un Carricante raccolto con qualche giorno di anticipo rispetto alla media. L’annata leggermente più secca ha influito su un anticipo di maturazione, rallentata da qualche precipitazione ad agosto, che ha favorito «un’ottima dotazione aromatica e un grande equilibrio acidico delle uve», capace di dare «vini di spessore».
Grande annata per il Nerello Mascalese sull’Etna. Le poche piogge durante la fase di maturazione hanno permesso una maturazione lunga e regolare, come nelle migliori annate. Il Nerello Mascalese ha raggiunto la maturazione fenologica ottimale. Vini, in sostanza, da acquistare en primeur. Per il Nocera, varietà siciliana tipica del messinese, una stagione vegetativa lunga, con una perfetta evoluzione aromatica e grande struttura e complessità. Chi ha saputo attendere ha ottenuto vini di grande spessore.
LA VENDEMMIA SULLE ISOLE DELLA SICILIA: PANTELLERIA ED EOLIE
Focus anche sulle caratteristiche della vendemmia 2022 sulle isole siciliane in occasione del convegno finale di Sicilia en Primeur 2023. La stagione primaverile leggermente più fredda ha generato un ritardo nella ripresa vegetativa di 4 giorni rispetto alla media a Pantelleria. Tutto il periodo vegetativo ad esclusione di marzo e aprile è stato caratterizzato da temperature massime più alte della media, ma con una fase vegetativa equilibrata e non sofferente.
Nel periodo di sviluppo e accumulo della componente aromatica ci sono state escursioni termiche ben oltre la media che ne hanno favorito una ricca dotazione di aromi, soprattutto per lo Zibibbo. La vendemmia dello Zibibbo, varietà ormai divenuta sinonimo di Pantelleria senza neppure la necessità di nominarla, è iniziata nella terza decade di agosto per la produzione di vini secchi. Si è atteso inizio settembre per lo Zibibbo destinato all’appassimento e alla produzione del passito di Pantelleria. Dotazione acida nella norma e un ottimo profilo aromatico, tipico del varietale.
Le Eolie hanno avuto una stagione vegetativa caratterizzata da una primavera mite e tendenzialmente più secca della media stagionale e con gran parte dell’estate senza pioggia. Il vero marker dell’annata è stato il mese di agosto. Precipitazioni triplicate, sommatorie termiche del 22% sotto la media ed escursioni tra notte e giorno da record. Tutte condizioni perfette per ottenere grandi uve. Le varie fasi vegetative sono state regolari, ma con un leggero anticipo rispetto alla media degli anni scorsi.
Regina delle Eolie (Lipari e Salina) è la Malvasia, raccolta in occasione della vendemmia 2022 a partire dall’inizio di settembre. La varietà ha avuto una maturazione ottimale, con profili qualitativi tipici della varietà. Estremamente fine nella sua delicata aromaticità. Il Corinto, altra varietà tipica delle Eolie, ha avuto una stagione vegetativa regolare, con una perfetta evoluzione aromatica e fenolica. Ha goduto appieno delle condizioni di agosto e settembre.
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Cronista di nera convertito al nettare di Bacco, nel mondo dell’informazione da oltre 16 anni, tra carta stampata e online, dirigo oggi winemag.it, testata unica in Italia per taglio editoriale e reputazione, anche all’estero. Collaboro inoltre come corrispondente per una delle testate internazionali più autorevoli del settore, in lingua inglese. Segno Vergine allergico alle ingiustizie e innamorato del blind tasting, vivo il mestiere di giornalista come una missione per conto (esclusivo) del lettore, assumendomi in prima persona, convintamente, i rischi intrinsechi della professione negli anni Duemila. Edito con cadenza annuale la “Guida Top 100 Migliori vini italiani” e partecipo come giurato ai più importanti concorsi enologici internazionali. Oltre alle piazze tradizionali, studio con grande curiosità i mercati emergenti, seguendone dinamiche, trend ed evoluzioni. Negli anni ho maturato una particolare esperienza nei vini dei Balcani e dei Paesi dell’Est Europa, tanto da aver curato la selezione vini per un importatore leader in Italia. Nel 2024 mi è stato assegnato un premio nazionale di giornalismo enogastronomico.