Degli Azzoni Wines punta sul Trento Doc con LeVide. Obiettivo 200 mila bottiglie

Sale a quattro il numero delle aziende del gruppo. L’affinamento degli spumanti avverrà in una grotta


PREDAIA –
Nuova realtà tra gli spumanti Trento Doc. Il Gruppo Degli Azzoni Wines sbarca in Trentino con LeVide. La cantina ha sede in Borgo Italia 22, a Predaia (TN), nel cuore della Val di Non. Il fiore all’occhiello sarà la grotta per l’affinamento del Metodo classico, scavata nella roccia dolomitica.

“Molto più di una scelta suggestiva – anticipa a WineMag.it Valperto Degli Azzoni (nella foto)- dal momento che la temperatura naturale di questo spazio ci consentirà di proseguire nel fil rouge della sostenibilità, già ben avviato nelle altre aziende del gruppo”.

LeVide, che nel dialetto trentino significa “le viti”, è il quarto brand del Gruppo Degli Azzoni, già attivo in Italia con “Conte Aldobrando” (Toscana), “Conti degli Azzoni” (Marche) e “Conti Riccati” (Veneto).

La direzione enologica è stata affidata a Massimo Azzolini. Paola Zadra gestirà la cantina in loco, come referente della nuova Srl. Il Gruppo Degli Azzoni ha preso il controllo societario di LeVide nel 2018.

Due le etichette, per un totale di circa 6 mila bottiglie: il Trento Doc Brut Millesimato 2013 “Altilia” (100% Chardonnay) e il Trento Doc Brut Rosè “Altilia” (70% Pinot Nero, 30% Chardonnay), entrambi con sboccatura effettuata a marzo 2019.

“Il prossimo dégorgement – annuncia a WineMag.it Valperto Degli Azzoni – è previsto entro la fine del mese di ottobre 2019, per un totale di 20 mila bottiglie. All’inizio del prossimo anno le trasferiremo in una grotta ipogea, nel cuore della montagna, un po’ come fa Melinda per le sue mele, sempre in Val di Non”.

“Entro il 2020 riusciremo così a portare i visitatori in queste gallerie, molto affascinanti dal punto di vista esperienziale, anche dal punto di vista della sostenibilità dell’intera operazione: un aspetto al quale teniamo molto”.

“Per me, da toscano – conclude Degli Azzoni – iniziare a lavorare con i trentini è motivo di grande stimolo. Il Consorzio del Trento Doc lavora molto bene, ma ha poche cantine in grado di portare fuori dal territorio il brand. Crediamo ci sia spazio per un’azienda come LeVide, con la quale ci siamo posti l’obiettivo di produrre 200 mila bottiglie annue, entro i prossimi 5, 6 anni”.

Ottime le premesse che emergono dall’assaggio dei due Trento Doc del Gruppo Degli Azzoni Wines. In particolare, a convincere è il rosé, ottenuto dalla vendemmia 2015: teso, sapido, di buona struttura, non concede il fianco ai 7-8 grammi litro del dosaggio, regalando un sorso più che mai soddisfacente e, al contempo, gastronomico.

IL GRUPPO E LA FAMIGLIA

Prima dell’ingresso di LeVide erano tre le aziende della famiglia di origini nobiliari, tutte di proprietà dei fratelli Degli Azzoni Avogadro Carradori e distribuite fra Marche (Montefano, MC), Toscana (La Rotta, PI) e Veneto (Castelfranco Veneto, TV). La superficie complessiva supera i 1.350 ettari, di cui 175 coltivati con vigneti.

I dipendenti, fra fissi e stagionali, sono più di 100. Alla base della filosofa dei fratelli Aldobrando, Filippo e Valperto Degli Azzoni Avogadro Carradori c’è “il rispetto e la tutela dell’ambiente e delle persone”. Valori che hanno sempre cercato di applicare nell’attività di tutte e tre le aziende di famiglia.

Tale impegno è comunicato e rendicontato grazie a uno strumento denominato “Bilancio di Sostenibilità“, circoscritto al momento alla sola azienda marchigiana Conti degli Azzoni. Proprio oggi, la cantina presenterà il progetto al Teatro La Rondinella, a Montefano.

La famiglia Conti degli Azzoni Avogadro Carradori è il risultato dell’incontro, nel corso della storia, di tre famiglie nobiliari provenienti da tre regioni italiane: Conti Carradori (Veneto), Conti degli Azzoni Avogadro (Toscana) e Conti Riccati (Veneto).

La famiglia Conti Riccati ha origini venete che risalgono a prima dell’anno Mille, anche se la documentazione inizia con Jacopo Riccati verso la metà del 1600. La storia della famiglia Conti Riccati si intreccia con quella della famiglia Conti degli Azzoni Avogadro, di origini toscane, nel 1800 quando Augusta, ultima discendente diretta dei Conti Riccati, sposa Roberto degli Azzoni Avogadro, portando in dote le proprietà di famiglia.

I beni furono uniti con quelli degli Azzoni Avogadro. Il titolo di Conti venne attribuito alla famiglia degli Azzoni nel XIV secolo per meriti nell’Avogaria, l’amministrazione dei beni diocesani. Da lì l’aggiunta al proprio cognome di “Avogadro” e dello stemma, costituito da uno scudo troncato argento e azzurro.

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