Cambio di marcia nelle relazioni Ue-Usa, sul fronte dei dazi sul vino. Europa e Stati Uniti hanno trovato l’accordo per la rimozione di tutte le tariffs, vero e proprio spauracchio dell’epoca Trump.
La risoluzione riconosce «l’impatto dannoso dei dazi». Usa e Ue si impegnano inoltre a «lavorare per un ambiente commerciale del vino esente da dazi zero for zero». Il tutto in occasione del vertice tra i presidenti Biden, Von der Leyen e Michel.
“Il vino è un prodotto davvero unico e il commercio esente da dazi avvantaggia le nostre cantine familiari, nonché agricoltori, rivenditori, attività ricettive che compongono il settore, nonché i consumatori su entrambe le sponde dell’Atlantico”, ha affermato Bobby Koch, presidente e Ceo del Wine Institute Usa.
Apprezziamo il Congressional Wine Caucus – continua – e le loro controparti europee per aver guidato questo sforzo per raggiungere zero per zero. Questo, più di ogni altra cosa, contribuirà a migliorare l’impatto positivo delle nostre relazioni commerciali».
LE REAZIONI
«Un ambiente di libero commercio del vino è essenziale per preservare gli sforzi e gli investimenti di lunga data delle nostre aziende vinicole e la sostenibilità dei nostri vigneti”, ha affermato Jean Marie Barillère, presidente del Comité Européen des Entreprises Vins.
Non mancano le reazioni positive dall’Italia. «Apprendiamo con soddisfazione dell’intesa Ue e Usa sulla sospensione per 5 anni dei dazi sull’affaire Boeing e Airbus. Una notizia che è di buon auspicio per le future relazioni commerciali tra due storici partner commerciali», ha detto Ernesto Abbona, presidente di Unione italiana vini (Uiv).
Gli Stati Uniti sono il principale buyer di vino al mondo e i prodotti europei sono i più richiesti con una quota di mercato pari al 74% delle importazioni globali. Il valore medio delle esportazioni di vino Ue verso gli Usa è di quasi 3,5 miliardi di euro l’anno.
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Cronista di nera convertito al nettare di Bacco, nel mondo dell’informazione da oltre 15 anni, tra carta stampata e online, dirigo winemag.it. Collaboro inoltre come corrispondente per una delle testate internazionali più autorevoli del settore, in lingua inglese. Edito con cadenza annuale la “Guida Top 100 Migliori vini italiani” e partecipo come giurato ai più importanti concorsi enologici internazionali. Oltre alle piazze tradizionali, studio con grande curiosità i mercati emergenti, seguendone dinamiche, trend ed evoluzioni. Negli anni ho maturato una particolare esperienza nei vini dei Balcani e dei Paesi dell’Est Europa, tanto da aver curato la selezione vini per un importatore leader in Italia. Nel 2024 mi è stato assegnato un premio nazionale di giornalismo enogastronomico.