Report Oiv produzione mondiale vino 2024.
Il 2024 si è chiuso come uno degli anni più difficili per il settore vitivinicolo mondiale. A confermarlo sono i dati diffusi dall’OIV (Organizzazione Internazionale della Vigna e del Vino) durante la consueta conferenza stampa annuale, che si è tenuta online il 15 aprile 2025. Le cifre parlano chiaro: produzione mondiale ai minimi da oltre 60 anni, consumi in ulteriore contrazione, commercio internazionale stabile solo grazie ai prezzi elevati. Un quadro in cui emergono segnali di vulnerabilità strutturale, aggravati da eventi climatici estremi e da un mercato in rapida evoluzione. https://www.oiv.int/index.php/
Superficie vitata mondiale in calo: -0,6% rispetto al 2023
Nel 2024 la superficie vitata globale è scesa a 7,1 milioni di ettari, con una flessione dello 0,6% su base annua. Si tratta del quarto anno consecutivo di riduzione. Il calo ha interessato gran parte dei Paesi vitivinicoli, con rare eccezioni. L’Unione europea ha registrato una contrazione dello 0,8% (3,2 milioni di ettari). L’Italia si distingue come l’unico tra i principali produttori europei ad aver ampliato leggermente la propria superficie vitata (+0,8%, per un totale di 728.000 ettari).
Produzione mondiale in caduta libera: 225,8 milioni di ettolitri
La produzione globale di vino, esclusi mosti e succhi, si attesta a 225,8 milioni di ettolitri: -4,8% rispetto al 2023 e livello più basso dal 1961. Il crollo è imputabile in larga parte alle condizioni climatiche estreme – tra cui siccità, grandinate, gelate e malattie fungine – che hanno colpito i vigneti in entrambi gli emisferi.
L’Italia torna in testa alla classifica dei produttori mondiali con 44,1 milioni di ettolitri (+15% sul 2023), seguita da Francia (36,1 mln hl, -23,5%) e Spagna (31,0 mln hl, +9,3%). Ma rispetto alla media quinquennale, tutte e tre le nazioni restano in calo. Particolarmente critico il dato francese, il più basso dal 1957.
Fuori dall’Europa, il quadro non migliora. Gli Stati Uniti segnano un -17,2% (21,1 mln hl), mentre in Sud America il Brasile registra un crollo del 41%. In controtendenza l’Australia (+5,3%) e l’Argentina (+23,3%), pur restando sotto le medie storiche.
Consumi in calo: mai così bassi dal 1961
Il consumo mondiale di vino si ferma a 214,2 milioni di ettolitri, in calo del 3,3% rispetto al 2023. È il livello più basso da oltre sei decenni. L’Unione europea, pur rappresentando ancora il 48% del consumo globale, perde il 2,8% rispetto all’anno precedente.
Negli Stati Uniti – primo mercato al mondo – il consumo cala del 5,8% (33,3 mln hl). In Cina, la contrazione è ancora più marcata: -19,3%, con un totale di 5,5 milioni di ettolitri. Tra i pochi Paesi in crescita si segnalano Portogallo (+0,5%) e Russia (+2,4%). In Italia, i consumi restano stabili (+0,1%), ma inferiori del 3,6% rispetto alla media quinquennale.
Commercio internazionale stabile ma sostenuto dai prezzi
Le esportazioni mondiali di vino nel 2024 ammontano a 99,8 milioni di ettolitri, in linea con il 2023 ma sotto del 5% rispetto alla media degli ultimi cinque anni. Il valore complessivo è di 35,9 miliardi di euro (-0,3%). Il prezzo medio all’export si conferma elevato: 3,60 euro/litro, +30% rispetto ai livelli pre-pandemici.
L’Italia consolida la leadership per volumi esportati (21,7 mln hl, +3,2%) e incrementa il valore delle esportazioni a 8,1 miliardi di euro (+5,6%). Seguono Spagna (20,0 mln hl, -4,3%) e Francia (12,8 mln hl, +0,7%), quest’ultima prima per valore: 11,7 miliardi di euro (-2,4%).
Tra i produttori dell’emisfero sud, spicca il recupero dell’Australia (+6,9% in volume, +30,6% in valore). Bene anche il Cile (+14,4% in volume), mentre il Sudafrica cresce solo del 3,4%.
OIV: Settore del vino alla prova dell’adattamento
Secondo il direttore generale dell’OIV, John Barker, i dati del 2024 confermano l’urgenza di una trasformazione profonda del settore: adattamento ai cambiamenti climatici, ripensamento dei modelli di consumo, rafforzamento della cooperazione internazionale. «La sfida dell’adattamento è anche un’opportunità – ha dichiarato Barker – per fare del vino un modello di sostenibilità e innovazione».
Superficie vitata mondiale: 7,1 milioni di ettari
In calo dello 0,6% rispetto al 2023, è il quarto anno consecutivo di contrazione. I vigneti destinati a tutte le tipologie d’uva sono scesi sotto quota 7,1 milioni di ettari, livello più basso del secolo.
-
Italia: 728.000 ha (+0,8%), unico tra i big a crescere.
-
Spagna: 930.000 ha (-1,5%), primo Paese per superficie.
-
Francia: 783.000 ha (-0,7%)
-
Cina: 753.000 ha (-0,4%)
-
USA: 385.000 ha (-0,7%)
-
India: 185.000 ha (+1,8%)
-
Portogallo: 173.000 ha (-5,1%)
-
Cile: 166.000 ha (-3,2%)
-
Sudafrica: 120.000 ha (-1,5%)
-
Brasile: 83.000 ha (+1,6%)
Produzione mondiale: 225,8 milioni di ettolitri
È il volume più basso dal 1961. Calano quasi tutti i principali produttori.
-
Italia: 44,1 mln hl (+15% sul 2023 ma -6,2% sulla media quinquennale)
-
Francia: 36,1 mln hl (-23,5%, peggior dato dal 1957)
-
Spagna: 31,0 mln hl (+9,3%, ma -11,1% sulla media)
-
USA: 21,1 mln hl (-17,2%)
-
Argentina: 10,9 mln hl (+23,3%)
-
Australia: 10,2 mln hl (+5,3%)
-
Cile: 9,3 mln hl (-15,6%)
-
Sudafrica: 8,8 mln hl (-5,1%)
-
Germania: 7,8 mln hl (-9,8%)
-
Portogallo: 6,9 mln hl (-8,2%)
-
Russia: 5,4 mln hl (+19,3%)
-
Cina: 2,6 mln hl (-17%, -53% rispetto al 2019)
-
Brasile: 2,1 mln hl (-41%, peggior dato dal 2005)
-
Georgia: 2,4 mln hl (+26,6%)
Consumi mondiali: 214,2 milioni di ettolitri
Livello più basso dal 1961. Quasi tutti i principali mercati segnano un calo.
-
USA: 33,3 mln hl (-5,8%), resta primo mercato mondiale
-
Francia: 23,0 mln hl (-3,6%)
-
Italia: 22,3 mln hl (stabile)
-
Germania: 17,8 mln hl (-3,0%)
-
Regno Unito: 12,6 mln hl (-1,0%)
-
Cina: 5,5 mln hl (-19,3%), ai minimi dal 2000
-
Russia: 8,1 mln hl (+2,4%)
-
Argentina: 7,7 mln hl (-1,2%, peggior dato dal 1942)
-
Portogallo: 5,6 mln hl (+0,5%)
-
Giappone: 3,1 mln hl (-4,4%)
-
Brasile: 3,1 mln hl (-10,1%)
Export stabile: Italia prima per volumi, Francia per valore
Le esportazioni mondiali restano a 99,8 milioni di ettolitri (-0,1%). Il valore totale è di 35,9 miliardi di euro (-0,3%), grazie a un prezzo medio record di 3,60 euro/litro.
-
Italia: 21,7 mln hl (+3,2%) per un valore di 8,1 mld € (+5,6%)
-
Spagna: 20,0 mln hl (-4,3%) per 3,0 mld € (+1,4%)
-
Francia: 12,8 mln hl (+0,7%) per 11,7 mld € (-2,4%)
-
Cile: 7,8 mln hl (+14,4%) per 1,5 mld € (+6,1%)
-
Australia: 6,5 mln hl (+6,9%) per 1,6 mld € (+30,6%)
-
Sudafrica: 3,6 mln hl (+3,4%) per 0,6 mld € (+5%)
-
Portogallo: +8,7% in volume (dato di dettaglio incompleto)
I DOCUMENTI INTEGRALI:
https://www.oiv.int/press/state-world-vine-and-wine-sector-2024-adaptation-cooperation
https://www.oiv.int/sites/default/files/2025-04/EN_OIV_Press_release_State_of_the_World_Vine_and_Wine_Sector_in_2024.pdf
https://www.oiv.int/sites/default/files/2025-04/OIV_State_of_the_World_Vine_and_Wine_Sector_in_2024_PPT.pdf
® Riproduzione riservata
sostieni winemag.it
Siamo una testata indipendente gratuita, ma il nostro lavoro ha un costo che la pubblicità fatica a ripagare.
Se credi nell'informazione libera e in un nuovo modo di raccontare il vino italiano, sostienici con un euro al mese.
Dello stesso autore
- Paolo De Castro, il ritorno: Nomisma ha un nuovo “vecchio” presidente
- Vini che crescono di più nel 2024: Vermentino, Primitivo e Ribolla trainano la Gdo
- Usa, sospensione dazi vino per 90 giorni. L’annuncio di Trump
- Héritage Réserve Perpétuelle: il Crémant d’Alsace “Solera” di Ruhlmann-Schutz
- Fatturato vignaioli Fivi: ecco l’identikit delle cantine che “funzionano”
Cronista di nera convertito al nettare di Bacco, nel mondo dell’informazione da oltre 15 anni, tra carta stampata e online, dirigo winemag.it. Collaboro inoltre come corrispondente per una delle testate internazionali più autorevoli del settore, in lingua inglese. Edito con cadenza annuale la “Guida Top 100 Migliori vini italiani” e partecipo come giurato ai più importanti concorsi enologici internazionali. Oltre alle piazze tradizionali, studio con grande curiosità i mercati emergenti, seguendone dinamiche, trend ed evoluzioni. Negli anni ho maturato una particolare esperienza nei vini dei Balcani e dei Paesi dell’Est Europa, tanto da aver curato la selezione vini per un importatore leader in Italia. Nel 2024 mi è stato assegnato un premio nazionale di giornalismo enogastronomico.