EDITORIALE – Si legge “Piccolo Derthona“, si traduce “Timorasso” e porta la firma di Walter Massa l’ultima trovata del Consorzio Tutela Vini dei Colli Tortonesi. La nuova tipologia di vino bianco si colloca alla base della piramide della qualità del Derthona Timorasso. Una sorta di “denominazione di ricaduta”, grazie alla quale i produttori della Doc di Tortona, in provincia di Alessandria, potranno mantenere alta l’asticella della qualità (e dei prezzi delle uve) del Derthona “classico” e Riserva.
Il via libera ufficiale al Piccolo Derthona – nome coniugato da Massa strizzando l’occhio ai francesi del Petit Chablis e al nome storico della città di Tortona – è arrivato grazie alla recente modifica al disciplinare di produzione.
La nuova tipologia è stata quindi protagonista indiscussa del dibattito nella due giorni di Anteprima Vini Colli Tortonesi “Due.Zero”, andata in scena all’inizio del mese di aprile (qui i migliori assaggi). Ma del nuovo vino si parla, in realtà, dal 2010.
LA GENESI DEL PICCOLO DERTHONA
«In quell’anno – spiega Walter Massa a winemag.it – la Cantina sociale di Tortona mi chiese l’autorizzazione scritta per poter usare la parola “Derthona” anche sui suoi vini. Gliela concessi per due motivi: in primis perché il territorio aveva bisogno di crescere; poi, perché avevo iniziato a vedere sugli scaffali alcuni Timorasso venduti attorno ai 3,50 euro. Un prezzo troppo basso».
Grazie al dialogo con la dirigenza della cantina sociale – continua Massa – capii che i consumatori comuni vogliono vedere la parola “Timorasso” sulla bottiglia, senza svenarsi per mettere il vino in tavola.
Scrivendo quindi “Timorasso” su una nuova tipologia, da chiamare appunto “Piccolo Derthona”, avremmo potuto alzare il prezzo, la soglia, la percezione e la qualità del Derthona “classico”, dando al contempo al grande pubblico un altro prodotto, più immediato e di facile comprensione, pronto nei primi mesi successivi all’anno di vendemmia.
Quella che è nata come un’operazione commerciale, oggi è un’efficace strategia di promozione del territorio e della denominazione principale della zona. Senza dimenticare che a 7,50 euro al retail, il Piccolo Derthona è un vino bianco italiano Doc che ha pochissimi rivali, soprattutto nel rapporto qualità-prezzo».
DERTHONA TIMORASSO: DAL RISCHIO SVALUTAZIONE ALLA “DENOMINAZIONE DI RICADUTA”
Dal rischio svalutazione al colpo di spugna nei confronti di imbottigliatori e mediatori di uve, il passo è stato breve. Tutto merito dell’accordo raggiunto da Walter Massa dapprima con la cantina di Tortona, poi allargato agli altri produttori della Doc di Alessandria. Tutti i membri del Consorzio (e non solo) possono così fregiarsi del nome “Piccolo Derthona” in etichetta, per i loro vini d’entrata.
Un’operazione che consente al Derhona Timorasso di proteggersi da speculazioni che vedono protagonisti altri vini italiani, tra cui il vicino piemontese Gavi Docg. Il Piccolo Derthona equivale di fatto ad altre “denominazioni di ricaduta”, come il Langhe Nebbiolo del Barbaresco. O lo stesso Petit Chablis francese.
Tipologie che mancano come l’acqua ad altri territori del vino italiano, compresi quelli che puntano alla Docg. Su tutti, è il caso dell’Etna Doc, divenuto ormai elemento simbolo e calamita del business – soprattutto a livello internazionale – della viticoltura siciliana.
‘A Muntagna è sprovvista di una “denominazione di ricaduta” (potremmo chiamarla “Terre dell’Etna”) che aiuterebbe i produttori a mantenere alta l’attenzione sull’Etna Doc “classico”, nel percorso verso l’Etna Docg.
PICCOLO DERTHONA, MOLTO PIÚ DI UN’OPERAZIONE COMMERCIALE
«Il piccolo Derthona – spiega a winemag.it il presidente del Consorzio Tutela Vini dei Colli Tortonesi, Gian Paolo Repetto – può nascere dalle uve di una vigna nuova, che non hanno la struttura necessaria per supportare un Derthona “classico”.
«Oppure può prendere vita da una vigna più esposta, che tende a perdere un po’ di primari, perché l’uva si è scottata un filino. Una vasca di Derthona non è venuta esattamente come volevi, o l’annata è sfortunata? Il vino diventa un Piccolo Derthona», continua Repetto.
In questo modo la qualità del Derthona “classico” è sempre al massimo. Al contempo, il consumatore che fatica a scegliere un Derthona per questioni di prezzo, ha la possibilità di accedere a un prodotto 100% Timorasso, conveniente per lui e per la cantina che lo vende. Un vino bianco di qualità e struttura superiore alla media degli altri bianchi “standard” italiani».
Sul fronte dei prezzi retail, il Piccolo Derthona si assesta attorno ai 7-8 euro, finendo sullo scaffale a un minimo di 13-14 euro. Il Derthona “classico” parte invece da una media di 10 euro minimo all’Horeca. Il tutto senza intaccare le rese e la base ampelografica: 100% Timorasso, resa massima di 75 quintali per ettaro e bottiglia “green” da 600 grammi. Per entrambe le tipologie.
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Cronista di nera convertito al nettare di Bacco, nel mondo dell’informazione da oltre 16 anni, tra carta stampata e online, dirigo oggi winemag.it, testata unica in Italia per taglio editoriale e reputazione, anche all’estero. Collaboro inoltre come corrispondente per una delle testate internazionali più autorevoli del settore, in lingua inglese. Segno Vergine allergico alle ingiustizie e innamorato del blind tasting, vivo il mestiere di giornalista come una missione per conto (esclusivo) del lettore, assumendomi in prima persona, convintamente, i rischi intrinsechi della professione negli anni Duemila. Edito con cadenza annuale la “Guida Top 100 Migliori vini italiani” e partecipo come giurato ai più importanti concorsi enologici internazionali. Oltre alle piazze tradizionali, studio con grande curiosità i mercati emergenti, seguendone dinamiche, trend ed evoluzioni. Negli anni ho maturato una particolare esperienza nei vini dei Balcani e dei Paesi dell’Est Europa, tanto da aver curato la selezione vini per un importatore leader in Italia. Nel 2024 mi è stato assegnato un premio nazionale di giornalismo enogastronomico.