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Coronavirus, Consorzio Vini Frascati bacchetta Governo: “Dobbiamo fare presto”

Dobbiamo fare presto. Il comparto vitivinicolo ha bisogno al più presto di strumenti economici concreti per poter contenere le ingenti perdite subite finora e poter impostare la ripresa”. Così Felice Gasperini, presidente del Consorzio Vini Frascati, nel commentare il difficile momento del vino italiano al cospetto dell’emergenza Coronavirus. Il numero uno dell’ente laziale indica “vendemmia verde parziale e distillazione volontaria quali strumenti per salvare l’annata 2020, utili soprattutto per le piccole aziende vitivinicole”.

“Sono queste realtà – ricorda Gasperini – che salvaguardano i paesaggi storici e impediscono lo spopolamento dei territori e l’urbanizzazione. Attendiamo le risposte del Governo nazionale e regionale”.

La posizione del Consorzio Tutela Denominazione Vini Frascati, uno dei primi a nascere in Italia, è già sul tavolo del Ministero delle Politiche Agricole, espressa tramite Federdoc. Tra le misure richieste, la cancellazione dell’Imu 2020 per i fabbricati legati alla filiera vitivinicola.

Chiesta poi la “tutela dei crediti legati al canale Horeca, con particolare attenzione ai crediti dei clienti che chiuderanno l’attività, e la restituzione dei prestiti per liquidità a 20 anni, con almeno 2 anni di preammortamento”.

“Infine – sottolinea Gasperini – sarebbe fondamentale la sospensione, per tre anni, dei pignoramenti sui fabbricati dei terreni agricoli, sulle macchine e le attrezzature strumentali che servono in villa e in cantina”. L’ente ha pensato anche ad alcune misure locali, auspicando l’intervento di Regione Lazio.

In particolar è stata chiesta la riduzione del 20% delle rese per ettaro su tutto il territorio regionale. Una misura valida per i vini Doc, Docg, Igt e per il vino da tavola. Il Consorzio ha chiesto inoltre lo stanziamento di fondi aggiuntivi per sostenere la vendemmia verde nei vigneti iscritti a Doc e Docg.

Medesima richiesta riferita alla distillazione dei vini atti a divenire Doc e Docg, con riferimento ai prezzi di mercato. “Inoltre, sempre a livello regionale – aggiunge il presidente Felice Gasperini – sarebbe importante conservare il bonus di 3 mila euro anche per chi estirpa e non reimpianta subito il vigneto”.

“Sarebbe una misura di tutela dei territori e un incentivo ad investire se anche per due anni di seguito i vigneti non fossero messi a coltura. Infine, servirebbe anche aumentare i finanziamenti sul vino e sui vigneti, per finanziare le domande di impianto di nuovi insediamenti”, sostiene il numero uno del Consorzio Vini Frascati.

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