MONTEFANO – Il fatturato di una cantina conta più dei costi e delle modalità di gestione della vigna? In questo delicato rapporto, che peso ha la soddisfazione dei dipendenti? Se lo è chiesto, nelle Marche, la cantina Conti degli Azzoni. Domande che si sono tramutate in una vera e propria vision aziendale, che ha dato vita al “Bilancio di Sostenibilità“.
“Un documento prezioso”, come lo definiscono i fratelli Aldobrando, Filippo e Valperto degli Azzoni Avogadro Carradori. Lunedì 30 settembre la presentazione dei risultati dello studio, in occasione del “Simposio della Sostenibilità“, al Teatro La Rondinella di Montefano (MC).
Impegnarsi nella sostenibilità aziendale vuol dire dotarsi di un vero e proprio Bilancio – ha dichiarato Valperto degli Azzoni – e così abbiamo deciso di mettere per iscritto tutte le azioni che contraddistinguono la gestione della nostra cantina marchigiana: dai vigneti alle lavorazioni in cantina, dalla tracciabilità del prodotto alla scelta di fornitori etici, dal rispetto dell’ambiente a quello per le persone”.
Un anno di lavoro, per rispondere a una domanda tanto filosofica quanto concreta: “L’etica crea Felicità?“. Il tutto senza megalomania. Perché, come sottolineano i fratelli degli Azzoni, “l’importante non è essere l’azienda migliore ‘al mondo’ ma quella che cerchi di essere la migliore ‘per il mondo’: perché sostenibilità è felicità!”.
Il campo di studio del “Bilancio di Sostenibilità” sono stati gli oltre 850 ettari di superficie della proprietà, tutti in provincia di Macerata, di cui 130 a vigneto: Montepulciano, Sangiovese, Maceratino e Grechetto, ma anche vitigni internazionali come Merlot, Cabernet Sauvignon e Chardonnay.
Circa 50 i dipendenti di Conti degli Azzoni. Il 97% è marchigiano e, a parità di livello, uomini e donne hanno la stessa remunerazione lorda. Nelle novanta pagine del Bilancio emerge l’approccio al business di una cantina all’avanguardia sociale.
È stata una simpatica avventura – ha commentato Valperto degli Azzoni – iniziare a illustrare la vita aziendale secondo dei canoni differenti da quelli tradizionali ci ha costretti a conoscere ancora di più, e nel dettaglio, la nostra azienda e coloro che ci aiutano a crescerla e svilupparla”.
“Un esercizio utile a noi, ma sono certo anche a tutti coloro che lavorano alla degli Azzoni, per assumere consapevolezza di come, anche un piccolo gesto, una semplice parte del processo produttivo è in realtà strategica ed importantissima. È fondamentale rispettare ed essere rispettati non solo per ciò che si fa, ma anche per come lo si fa”, ha concluso degli Azzoni.
Significativo l’intervento del professor Leonardo Valenti, dell’Università degli Studi di Milano: “In ogni campo – ha dichiarato – chi lavora in situazione di benessere produce meglio. Basti pensare al peso del benessere animale nella qualità della produzione, o al benessere del vigneto per ottenere uve migliori. In una cantina che rispetta i propri dipendenti e li valorizza, questi sono più motivati a portare a termine gli obiettivi comuni”.
Dello stesso avviso Lorenzo Limonta, Consulente in strategie di EmployerBranding Lighthouse. “Le strategie della comunicazione – ha sottolineato- aiutano a rendere sempre più sostenibile il rapporto tra azienda e dipendente”.
“Per questo l’Employer Branding rientra a pieno titolo nelle voci della sostenibilità: attrarre e fidelizzare i dipendenti di talento e costruire un luogo di lavoro ideale – ha concluso Limonta – è qualcosa che, un giorno, anche in Italia, potrà tramutarsi in un valore aggiunto ‘a scaffale’ del prodotto finale, che in questo caso è il vino”.
Secondo i risultati della relazione presentata da Stefano Corsi dell’Università degli Studi di Milano, “la biodiversità in vigna è già un valore per molti consumatori, disposti a pagare di più in presenza di etichette di vino biologico”.
Parlano chiaro, di fatto, le previsioni sul consumo mondiale di “organic wine” del maggiore organismo di raccolta dei dati di mercato delle bevande alcoliche internazionali, l’Iwsr, secondo cui il “vino bio” toccherà quota 7,8 milioni di ettolitri entro il 2022.
A testimoniare l’impegno di Conti degli Azzoni su questo fronte c’è l’adesione ad alcuni progetti come Life Vitisom, che ha come obiettivo quello di promuovere una gestione sostenibile del suolo in viticultura, attraverso lo sviluppo e la sperimentazione di una tecnologia per la concimazione organica del vigneto.
Conti degli Azzoni aderisce poi a “Biopass“, utile alla misurazione, alla salvaguardia e all’incremento della biodiversità in viticoltura. Non ultimo “Ita.Ca“, l’unico calcolatore delle emissioni di gas a effetto serra per il settore vitivinicolo italiano, sviluppati in collaborazione con l’Università di Milano e con lo Studio Agronomico Sata.
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Cronista di nera convertito al nettare di Bacco, nel mondo dell’informazione da oltre 16 anni, tra carta stampata e online, dirigo oggi winemag.it, testata unica in Italia per taglio editoriale e reputazione, anche all’estero. Collaboro inoltre come corrispondente per una delle testate internazionali più autorevoli del settore, in lingua inglese. Segno Vergine allergico alle ingiustizie e innamorato del blind tasting, vivo il mestiere di giornalista come una missione per conto (esclusivo) del lettore, assumendomi in prima persona, convintamente, i rischi intrinsechi della professione negli anni Duemila. Edito con cadenza annuale la “Guida Top 100 Migliori vini italiani” e partecipo come giurato ai più importanti concorsi enologici internazionali. Oltre alle piazze tradizionali, studio con grande curiosità i mercati emergenti, seguendone dinamiche, trend ed evoluzioni. Negli anni ho maturato una particolare esperienza nei vini dei Balcani e dei Paesi dell’Est Europa, tanto da aver curato la selezione vini per un importatore leader in Italia. Nel 2024 mi è stato assegnato un premio nazionale di giornalismo enogastronomico.