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Colline Prosecco Unesco: bufera su Zaia per la riqualificazione degli immobili rurali


TREVISO –
“Nessuna nuova costruzione sulle colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene, bene Unesco“. Anzi no: possibili alcuni ampliamenti dei vecchi immobili rurali, per accogliere “un milione di turisti nei prossimi 10 anni”. Regna il caos, in Veneto, tra i proclami del presidente Luca Zaia e i tentativi di smentita di Andrea Zanoni (Pd), vicepresidente della commissione Ambiente.

In occasione del convegno di domenica 20 ottobre a Pieve di Soligo (TV) sulle prospettive per il nuovo territorio Unesco, il governatore è stato chiaro: “La mia idea è sempre stata quella di non autorizzare nuove costruzioni per l’ospitalità turistica, ma di valorizzare quanto già esiste”.

La vera sfida urbanistica – ha poi precisato Zaia – sarà catalogare i piccoli immobili rurali presenti e permettere ai loro proprietari di riqualificarli con destinazione turistica. Ricordo che il turismo sarà una delle sfide future, sia sul fronte della sostenibilità e sia della gestione dei flussi”.

“In attesa di partire con il piano di gestione – ha aggiunto il presidente della Regione Veneto – oggi è stata l’occasione per fare il punto della situazione, ringraziare tutti coloro che hanno lavorato per questo ambito traguardo, che vede le Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene inserite nella lista dei Patrimoni dell’Umanità, e dare avvio ad un nuovo percorso identitario sotto l’egida dell’Unesco”.

Di tutt’altro avviso Andrea Zanoni: “Zaia ecosostenibile contro Zaia cementificatore. Sulle Colline del Prosecco stiamo assistendo a un surreale sdoppiamento del presidente della Regione che prova a smentire se stesso e la sua maggioranza consiliare, negando l’evidenza“. Al centro della querelle, la legge numero 29 approvata lo scorso 17 luglio dalla Regione Veneto.

“L’articolo 13 ha come obiettivo principale l’area Unesco, per rilanciare il turismo. La nuova normativa consentirà a chi ha un’attività agricola ampliamenti in deroga a tutti gli strumenti urbanistici e territoriali e ai regolamenti edilizi comunali e addirittura alla legge sul consumo di suolo. Perché Zaia continua a prendere in giro i veneti?”.

“L’emendamento Montagnoli – continua Zanoni – permetterà di trasformare in piccoli alberghi diffusi sul territorio stalle e pollai, porcilaie e  fienili o ancora, ricoveri per attrezzi agricoli. Diventeranno costruzioni di tutt’altro genere, comprensive di camere da letto, bagni e cucina per i turisti con una bizzarria unica: non è previsto il cambio di destinazione d’uso dal punto di vista catastale”.

“Al comma 6, sempre secondo quanto riferisce il vicepresidente della Commissione Ambiente del Venento – sono infatti previsti ampliamenti fino a 120 metri cubi per ogni edificio. Perciò un ricovero attrezzi agricoli da 30 metri cubi potrà essere ampliato e diventare un edificio da 150, quintuplicando di fatto la cubatura”.

“Proprio quello di cui aveva bisogno una zona appena dichiarata Patrimonio Unesco”, ironizza infine Andrea Zanoni. Sempre al convegno di Pieve di Soligo, il presidente dell’Associazione temporanea di scopo (Ats), nonché presidente del Consorzio di Tutela del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Docg, Innocente Nardi, ha invitato all’unità.

“Il riconoscimento Unesco è motivo di orgoglio non solo del territorio ma italiano. Un riconoscimento per il paesaggio come espressione culturale di una comunità. Un’ulteriore opportunità, questa, per i cittadini del territorio di dimostrare la capacità di fare squadra e lavorare per un unico obiettivo: le colline di Conegliano Valdobbiadene dovranno diventare il salotto culturale di un fenomeno che si chiama Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore”.

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Di Davide Bortone

Cronista di nera convertito al nettare di Bacco, nel mondo dell'informazione da oltre 16 anni, tra carta stampata e online, dirigo oggi winemag.it, testata unica in Italia per taglio editoriale e reputazione, anche all'estero. Collaboro inoltre come corrispondente per una delle testate internazionali più autorevoli del settore, in lingua inglese. Segno Vergine allergico alle ingiustizie e innamorato del blind tasting, vivo il mestiere di giornalista come una missione per conto (esclusivo) del lettore, assumendomi in prima persona, convintamente, i rischi intrinsechi della professione negli anni Duemila. Edito con cadenza annuale la "Guida Top 100 Migliori vini italiani" e partecipo come giurato ai più importanti concorsi enologici internazionali. Oltre alle piazze tradizionali, studio con grande curiosità i mercati emergenti, seguendone dinamiche, trend ed evoluzioni. Negli anni ho maturato una particolare esperienza nei vini dei Balcani e dei Paesi dell'Est Europa, tanto da aver curato la selezione vini per un importatore leader in Italia. Nel 2024 mi è stato assegnato un premio nazionale di giornalismo enogastronomico.

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