Ciao Tiziano Bianchi “Tano”

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EDITORIALE – Alla fine proprio tu, Tiziano Bianchi detto “Tano”, hai deciso di lasciarmi così, senza il piacere e l’onore di averti stretto mai la mano di persona. Tu, che sei stato l’unico ad avermi difeso tante volte – l’ultimo post del tuo blog parla chiaro – contro i soprusi che i giornalisti senza padroni sono costretti a subire in questo mondo vigliacco, in mano a paraculo e gente col pelo sullo stomaco.
Te ne vai con l’amata mamma, unico legame dal quale forse non hai mai saputo oggettivamente staccarti, tu che eri obiettivo pure sui comunisti, da comunista nell’animo quale sei stato. Mancherai e riderai, da lassù, a quanti oggi ti incenseranno, dopo aver tentato per una vita di affossarti e minimizzare il tuo lavoro. Mi hai dato forza quando ne avevo bisogno, tante volte. Ora so che ho un angelo custode in più. Ciao Tano, come sempre #seguirabrindisi. Questa volta in tua memoria. In tuo onore.

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