Bilancio 2022 negativo per il vino italiano nel circuito retail e Grande distribuzione di Usa, UK e Germania, che da soli valgono circa il 50% delle esportazioni italiane. Nell’ultimo anno si registrano forti erosioni dei volumi venduti negli Stati Uniti d’America per Chianti (-9%), Lambrusco (-13%), Montepulciano d’Abruzzo (-12%) e Rossi piemontesi (escluso Barolo, -10%). Prosegue in scia positiva la corsa del Prosecco, a +4% (+41% sul 2019). Sul versante “vini rossi” cresce del 5% il Brunello di Montalcino.
In Germania situazione complicata per il Primitivo (-8%) e contrazioni volumiche in doppia cifra per Pinot Grigio e Nero d’Avola, oltre a Lambrusco e Prosecco (-14,5%) anche nella sua versione frizzante (-26%). Prosecco giù anche nella storica piazza britannica (-15%), sempre più concentrata su produzioni locali (in particolare sul Metodo classico, gli English Sparkling, oggetto del recente approfondimento di winemag.it con la visita in Inghilterra di 12 cantine). In Uk calano anche gran parte dei vini fermi (-10%), con l’eccezione dei Rosati, che aumentano le vendite del 40%.
GDO E RETAIL, CALI PER IL VINO ITALIANO IN USA, UK E GERMANIA
Nei tre top buyer, sempre secondo i dati elaborati dall’Osservatorio del Vino UIV-Vinitaly su base Nielsen-IQ, lo scorso anno sono stati venduti 4,9 milioni di ettolitri di vino, equivalenti a un calo del 9% rispetto al 2021, per valori in riduzione del 5%, a 4,7 miliardi di euro. Rispetto alle vendite del 2021, manca all’appello l’equivalente di 63 milioni di bottiglie e un controvalore di 253 milioni di euro.
Fra i tre mercati, le performance generali peggiori si registrano in UK (-11% volume e -8% valore), mentre gli Usa smorzano a -2% l’erosione in valore (2,1 miliardi di euro), limitando il minus a volume a -5%. La Germania affianca al -7% valoriale una perdita del 10% volume (1,7 milioni di ettolitri).
Eppure, secondo l’Osservatorio, «il bicchiere è mezzo pieno, se si considera che alla dinamica discendente sul canale della grande distribuzione corrisponde la riapertura del fuori casa, con un mercato della ristorazione dato in crescita consistente». In sintesi, «un ritorno alle normalità del pre-Covid, crisi economica permettendo». In tutti e tre i mercati, per diverse denominazioni si riscontra infatti un ritorno più o meno “soft” ai livelli del 2019, con il Prosecco che gioca una partita a parte, con incrementi in doppia cifra sul periodo.
FRESCOBALDI (UIV): «RITORNO A LIVELLI PRE-COVID SE TIENE IL “FUORI CASA”»
«Queste contrazioni – evidenzia il presidente di Unione italiana vini (Uiv), Lamberto Frescobaldi – ci riportano ai numeri pre-Covid del comparto retail. In un certo senso stiamo tornando a una condizione di normalità, a patto che la domanda del “fuori casa”, ovvero di ristoranti e locali, regga di fronte a una congiuntura difficile».
«Ciò che non è normale – continua Frescobaldi – è invece il surplus di costi, a partire da energia e materie prime secche, che il settore sta scontando e che pesa ancora di più in un contesto di riduzione della domanda in un canale importante come quello della grande distribuzione. Quest’anno sarà fondamentale riuscire a non deprimere l’offerta sul fronte del valore e aprire alle piazze emergenti contando sull’appoggio delle istituzioni, oltre a presidiare i mercati di sbocco».
LITRI (mln) |
Spumanti |
22’ vs ‘21 |
Vini fermi |
22’ vs ‘21 |
Totale litri (mln)
|
22’ vs ‘21 |
|||
2021 |
2022 |
Var. % |
2021 |
2022 |
Var. % |
2021 |
2022 |
Var. % |
|
Usa |
49,1 |
48,8 |
-1% |
106,5 |
98,5 |
-7% |
155,6 |
147,3 |
-5% |
UK |
83,6 |
73,0 |
-13% |
109,6 |
99,0 |
-10% |
193,1 |
172,0 |
-11% |
Germania |
14,4 |
12,3 |
-15% |
169,2 |
153,5 |
-9% |
183,5 |
165,8 |
-10% |
Totale |
147,0 |
134,1 |
-9% |
385,3 |
351,0 |
-9% |
532,3 |
485,1 |
-9% |
Elaborazioni Osservatorio Uiv-Vinitaly su base Nielsen – Vendite Gdo e retail 2022 vs 2021
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