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Champagne Alexandre Bonnet presenta Hardy e Les Vignes Blanches 2019

Champagne Alexandre Bonnet presenta Hardy e Les Vignes Blanches 2019

Due nuove Cuvée, entrambe blanc de noirs, entrambe figlie di singolo vigneto in una delle zone forse meno conosciute della Champagne. A presentarle è Domaine Alexandre Bonnet, nella veste del suo Presidente Arnaud Fabre e di Alessandro Sarzi Amadè, distributore per l’Italia. Siamo a Les Riceys, nella Côte de Bar, la sotto zona più a sud della Champagne praticamente al confine con la Borgogna.

Una zona soprannominata la “Champagne sauvage“, la Champagne selvaggia, lontana dal lusso dorato delle grandi Maison di Reims o Epernay. Un territorio decisamente più rurale, bucolico, privo di industrie e ricco di biodiversità. Tematiche a cui presta notevole attenzione Domaine Alexandre Bonnet attraverso progetti di agricoltura rigenerativa. Approccio ben oltre il concetto di “bio” e volto alla cura dei terreni e delle specie indigene, animali e vegetali, che lo popolano.

IL TERROIR DI LES RICEYS

Un comune, quello di Les Riceys, che nel corso dei secoli di storia francese ha cambiato la propria appartenenza amministrativa palleggiato fra le due grandi regioni vinicole: Borgogna e Champagne. Storia e tradizioni diverse che si riflettono ancora oggi nella realtà vitivinicola. Les Riceys è infatti l’unico comune della Champagne che nei suoi 844 ettari vitati racchiude ben 3 denominazioni (Champagne, Coteaux-Champenois e Rosé-des-Riceys).

Commistione territoriale-culturale che si evidenzia ancor più nel terroir. Il suolo di Les Riceys è calcareo Kimmeridgiano, come quello che caratterizza i vicini Grand Cru di Chablis. Suoli su cui però si coltiva in prevalenza Pinot Noir, come nella vicina Borgogna. Pinot Noir che però viene vinificato prevalentemente in bianco per la creazione delle basi spumante degli Champagne. Parliamo del territorio più collinare dell’intera Champagne con versanti che offrono esposizioni varie e sfaccettate nonché con le pendenze più ripide dell’intera denominazione.

“HARDY” 2019 E “LES VIGNES BLANCHES” 2019, LE NUOVE CUVÉE DI ALEXANDRE BONNET

Dai 50 ettari di Alexandre Bonnet, tutti di proprietà e condotti direttamente dal Domaine (quello che si dice un Récoltant Manipulant) secondo il proprio approccio rigenerativo, nascono oggi due nuovi Champagne parcellari, entrambi da sole uve Pinot Noir.

CHAMPAGNE HARDY BLANC DE NOIRS EXTRA BRUT 2019

Hardy, come “arduo”, “difficile” (“hard” direbbero gli anglofoni). Il nome di questa parcella racconta la difficoltà nella sua gestione e coltivazione. Esposta a nord ad un’altitudine di circa 320 m presenta suolo fossilifero combinazione di calcare e marne del Giurassico Kimmeridgiano. Terreni che donano complessità al Pinot Noir da selezione massale di Domaine Alexandre Bonnet.

Colore dorato e naso elegante e complesso. Note floreali di giglio e gelsomino ed una marcata nota di agrumi, scorza d’arancia e lime, unite a sentori di frutti rossi maturi, frutta gialla fresca ed erbacei. Al palato è elegante, vibrante, verticale. Molto fresco e sapido riempie il sorso regalando una balsamicità retro olfattiva non avvertita al naso. Uno Champagne che lascia un lungo ricordo di sé.

CHAMPAGNE “LES VIGNES BLANCHES” BLANC DE NOIRS EXTRA BRUT 2019

Les Vignes Blanche deve il proprio nome non ai suoli “bianchi”, bensì al fatto che in passato la parcella era dedicata alla coltivazione di vitigni a bacca bianca. Oggi questa contrée, esposta ad est ad un’altitudine di 220 m, è il regno del Pinot Noir, sempre da selezione massale di Alexandre Bonnet.

Si presenta di un bel colore dorato con vaghi riflessi buccia di cipolla a ricordarci le sue origini da bacca rossa. Leggere note floreali che lasciano presto il posto a note di frutta gialla matura, frutta esotica fresca, un vago accenno di spezie e frutto rosso croccante. In bocca è potente e scalpitante senza perdere di nobiltà. Di gran corpo e con una spina dorsale minerale che sostiene il sorso e ne sottolinea la freschezza. Finale lungo.

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