Categorie
Vini al supermercato

Moscato Veneto Igt 2015 Dindarello, Maculan

(5 / 5) Un delizioso passito, a un prezzo straordinario. E’ il Dindarello 2015 di Maculan – Vignaiuoli in Breganze. Un vino dolce Veneto Igt ottenuto al 100% da uve Moscato. Straordinario il prodotto.  E straordinario il prezzo al pubblico proposto dalla catena francese di supermercati Auchan. Concorrenziale, addirittura, rispetto a tutti i siti di e-commerce: clamoroso il caso di tannico.it, che lo colloca “in promozione” a 16 euro, a fronte di un “taglio prezzo” del 23% rispetto ai 21 euro di partenza.

Per l’ennesima volta, l’invito a tutti i lettori di vinialsupermercato.it a fare grande attenzione alle intricate “trame” dell’e-commerce di vino. Ma torniamo a parlare di questo splendido nettare.

Nel calice, Dindarello 2015 Maculan si presenta di una limpidezza cristallina, di grande luminosità. Le tinte sono quelle di un giallo paglierino che, da solo, chiama il sorso. Scorrevolezza poco densa e “lacrime” piuttosto fitte conducono l’osservatore a immaginare una buona morbidezza la palato. Ma ancor prima dell’assaggio, è il naso a incantare. L’intensità delle note di frutta candita a polpa gialla (albicocca), agrumi (arancia) e miele è netta e si unisce a sentori floreali secchi.

Presente anche una flebile vena balsamica, che richiama la menta. Il tutto in un sottofondo minerale, che sarà poi confermato da una leggera sapidità al palato, piacevolissima. In bocca, di fatto, sembra di assaporare il tipico Moscato che finisce sulla tavola degli italiani in occasione delle feste. Ma senza le “bollicine”.

Dindarello Maculan, per dirla tutta, pare la concentrazione dei sentori tipici del Moscato. La tecnica di vinificazione spinge l’acceleratore sui varietali dell’uvaggio, accentuandone aromaticità. Il segreto, in questo caso, è l’equilibrio. Tutt’altro che stucchevoli le note dolci di miele e frutta candita che, al palato, si fondono con la mineralità già decantata in precedenza e con una spalla acida in grado di tenere “in piedi” il sorso: una beva eretta, fiera, quella del Dindarello 2015 Maculan. Capace di chiamare un sorso dietro l’altro e, al contempo, invitando a divorare le delizie di pasticceria fresca scelte per accompagnarlo. Perfetto, a proposito, l’abbinamento con pasticcini a base di frolla e frutta, ricche di creme come la pasticcera.

LA VINIFICAZIONE
I vigneti nei quali viene cullato il Moscato atto a divenire Dindarello si trovano nella zona di Breganze e Fara, in provincia di Vicenza. Colline vulcaniche e tufacee, che conferiscono alla vite grande nutrimento, consentendo la produzione di vini complessi. Le uve, una volta raccolte, restano per circa un mese in fruttaio. Si tratta di un’operazione fondamentale per l’ottenimento di un buon vino dolce.

In questa fase aumenta in ogni singolo acino la concentrazione dello zucchero, col diminuire della presenza d’acqua. Si giungerà a una presenza zuccherina di 130 g/litro, a prodotto finito. La fermentazione viene condotta in tini di acciaio. E dopo tre mesi di affinamento in bottiglia, Dindarello è pronto per essere commercializzato.

Marchio che rappresenta una vera e propria garanzia per il Veneto e per l’Italia del vino, Maculan Vignaiuoli in Breganze è in realtà la storia di una famiglia appassionata e amante della propria terra d’origine. Opera da tre generazioni a Breganze, ai piedi dell’Altopiano di Asiago.

L’attività ha inizio nel 1947 grazie a Giovanni Maculan. Negli anni passa nelle mani di Fausto Maculan, che contribuisce in maniera decisiva all’affermazione attuale del marchio. Dal 2007, le figlie Angela e Maria Vittoria affiancano il padre nella direzione dell’azienda, che oggi conta 40 ettari con viti e ulivi e controlla direttamente una trentina di viticoltori selezionati.

Prezzo: 8,89 euro
Acquistato presso: Auchan

Categorie
Vini al supermercato

Fiano Salento Igt Notte Rossa 2015, San Marzano Vini

(4 / 5) Produrre un bianco di qualità, al di là di rare punte di eccellenza nella spumantizzazione, è la vera sfida della Puglia del vino. Con il Fiano Salento Igt Notte Rossa, San Marzano Vini Spa prova a sparigliare le carte. E ci riesce.

La cantina della provincia di Taranto riesce infatti a proporre al grande pubblico dei supermercati un vino bianco di assoluta qualità: un nettare fresco e beverino. Semplice, ma tutt’altro che banale. Sotto la lente di ingrandimento di vinialsupermercato.it, la vendemmia 2015. Nel calice, questo Fiano del Salento si presenta di limpidezza cristallina, per un giallo paglierino luminoso con riflessi verdolini.

Al naso è intenso (attenzione, a tal proposito, alla corretta temperatura di servizio, che deve aggirarsi fra i 12 e i 14 gradi): emergono sentori floreali ed erbacei, che spaziano dalla camomilla al fieno, in un sottofondo di soluzione salina. Evidenti anche le percezioni frutatte fresche, dalla pesca sino all’esotico. Scaldandosi, ecco sollevarsi dal giallo paglierino di questo Fiano salentino anche una vena balsamica che richiama l’arnica, unita alla foglia di pomodoro e alle tinte di rosmarino e alloro che richiamano la macchia mediterranea.

Una complessità, dunque, che si gioca tutta nel perfetto equilibrio tra le note vegetali e il bouquet fruttato. Al palato, il Fiano del Salento Igt Notte Rossa San Marzano si svela corrispondente alle percezioni olfattive. E non delude affatto le attese. La base minerale-salina fa spazio a un’acidità che dona freschezza alla beva, chiamando un sorso dietro l’altro.

Un calice ‘facile’, dunque, ma che sa regalare una persistenza di riguardo, intensa e mediamente fine. Vino da bere giovane per assaporarne appieno le caratteristiche organolettiche, il Fiano San Marzano si abbina alla perfezione alla cucina di mare: dagli antipasti ai crostacei, passando ai primi a base di sughi di pesce.

LA VINIFICAZIONE
La zona di produzione è quella collinare a nord della provincia di Taranto, che gode di buone escursioni termiche tra il giorno e la notte. Il terreno è a medio impasto argilloso, poco profondo e con buona presenza di scheletro. Le uve vengono vendemmiate l’ultima settimana di agosto. La tecnica di vinificazione prevede una criomacerazione in pressa per 6-8 ore, con successiva pressatura soffice delle vinacce, decantazione statica a freddo e fermentazione alcolica a 11°. L’affinamento avviene in vasche d’acciaio, a temperatura controllata. La cantina produttrice è una realtà pugliese che affonda le radici nel 1962, quando 19 vignaioli di San Marzano si uniscono per fondare una realtà cooperativa che oggi conta oltre 1200 viticoltori.

Categorie
Vini al supermercato

Teroldego Rotaliano Doc Riserva 2012, Mezzacorona

(5 / 5) “Riserve prodotte solo nelle migliori annate da uve selezionate a mano, destinate al consumo domestico”. E’ in questo solco, fatto di grande responsabilità nei confronti del consumatore nonché delle condizioni climatiche – diverse ogni anno e in grado di modificare l’esito della vendemmia – che si inserisce la produzione del Teroldego Rotaliano Doc Riserva del Gruppo Mezzacorona.

Rapporto prezzo-qualità prepotentemente sbilanciato verso quest’ultima, per una bottiglia che non di rado vede abbassarsi ulteriormente il prezzo di vendita, grazie alle promozioni messe in atto dai supermercati. In particolare, sotto la lente di ingrandimento di #vinialsuper finisce oggi la vendemmia 2012, che precede l’ultima reperibile in commercio (2013).

Nel calice, il Teroldego Rotaliano Riserva Mezzacorona si presenta di un rosso rubino intenso, profondo, poco trasparente. Di consistenza scorrevole, la rotazione si lascia alle spalle archetti fitti. La firma di un’alcolicità importante che, tuttavia, non disturberà affatto la beva. Il naso, complesso, rappresenta l’ulteriore battesimo della qualità del prodotto. Il lungo periodo di affinamento in legno rende i sentori terziari leggermente preponderanti sulle (seppur nette) percezioni fruttate. Quella frutta matura che caratterizza il Teroldego trentino, dal ribes (che esplosione, a proposito, la sua) alla prugna.

Abbiate la pazienza di attendere qualche minuto gli effetti del contatto del nettare con l’ossigeno, per godere dell’evoluzione di sentori ancora più evoluti, come le note di liquirizia e cioccolato, pur sempre in un contorno di frutta matura. Un quadro di ottima finezza. Eccoci all’assaggio, infine. Pieno di aspettative, che trovano tutte confortanti riscontri. Il Teroldego Riserva 2012 Mezzacorona conserva una buona acidità e si presenta al palato caldo, sfoderando un corpo pieno. Perfetto l’equilibrio tra le varie componenti, compresa una tannicità ormai ottimale.

Il sapore è speculare all’olfatto: note di velluto di marmellata di prugna e ribes, per una chiusura che si tinge di spezie, anch’esse dolci. Intenso e fine il retro olfattivo, per una persistenza aromatica più che sufficiente. Un vino, il Riserva di Teroldego 2012 di Mezzacorona, da abbinare in cucina ad arrosti, grigliate o formaggi stagionati, oltre ai bolliti. Piacevole da gustare anche da solo, magari tra una pagina e l’altra di un buon libro.

LA VINIFICAZIONE
Mezzacorona coltiva l’autoctono Teroldego atto a divenire Riserva nella Piana Rotaliana, come ovvio in Trentino. L’uva viene pigiata e separata dai raspi. La macerazione delle bucce avviene con frequenti rimontaggi e la fermentazione si svolge a temperatura controllata attorno ai 25 gradi. Minimo 24 mesi di maturazione, di cui 12 in pregiato legno di rovere. Segue, prima della commercializzazione, un ulteriore periodo di affinamento in bottiglia. Mezzacorona, società cooperativa agricola (Sca) di primo grado, rappresenta la holding capogruppo. Sul retro della bottiglia del Teroldego Riserva compare il nome della subholding Nosio Spa Mezzacorona, che gestisce tutta la fase di investimenti, commercializzazione e sviluppo anche tramite società controllate e specializzate. Un gruppo proprietario tra gli altri del marchio del Trento Doc Rotari, che nel 2015-16 ha registrato un fatturato complessivo di 163,4 milioni di euro.

Prezzo: 6,90 euro
Acquistato presso: Auchan

Categorie
Vini al supermercato

Primitivo di Manduria Dop 2015 Musaikòn, Consorzio Produttori Vini di Manduria

(3,5 / 5) Finisce oggi sotto la nostra lente di ingrandimento un Primitivo di Manduria Dop, annata 2015, prodotto dal Consorzio Produttori Vini di Manduria per la linea dal poetico nome “Musaikòn”. Termine greco da cui deriva la parola mosaico che  sta a significare un’opera paziente delle muse. Mosaico riprodotto anche sull’etichetta frontale, scelta di marketing efficace. Sullo scaffale è un’etichetta che si fa notare, ma noi di vinialsupermercato non siamo abituati a giudicare dalle apparenze e con il consueto approccio critico ci apprestiamo alla sua degustazione.

LA DEGUSTAZIONE
Nel calice, il Primitivo di Manduria Dop 2015 Musaikòn si presenta di colore rosso rubino impenetrabile con archetti stretti e fitti. Al naso è schietto e fine. Intensi gli aromi di prugna ed amarena fusi a note di vaniglia e liquirizia. In bocca è caldo, il suo alcol svolto è del 14%. Un vino secco, corposo, suadente e vellutato, con tannini ingentiliti. Il passaggio in legno si sente. La vena acida fresca però accompagna il sorso che risulta accattivante e con discreta persistenza retro olfattiva. Vino molto gradevole. Il Primitivo di Manduria Dop Musaikòn a tavola si  accosta a carni arrosto, cinghiale in salmì, grigliate miste, stracotto di asino. Da provare anche con il piatto più famoso della cucina pugliese,  le orecchiette con cime di rapa. Va servito alla temperatura di 18-20 gradi in calici ampi.

LA VINIFICAZIONE
Il Primitivo di Manduria Dop 2015 Musaikòn è prodotto con uve Primitivo 100% provenienti da vigneti con un’età media compresa tra i 20 e i 50 anni che si trovano su terreni calcarei tufacei di medio impasto. Le viti sono allevate ad alberello e/o controspalliera di sostegno con 4.000 – 5.000 ceppi per ettaro. La vendemmia viene effettuata nella 2° decade di settembre. La resa di produzione per quintale di uva è del 70%. La vinificazione è tradizionale, in rosso, con termocondizionamento del processo fermentativo.

Il vino subisce un ulteriore affinamento di 2 mesi in barrique francesi di legno di rovere Allier. La storia del Consorzio dei Produttori vini di Manduria risale al 1928 quando un gruppo di vignaioli lungimiranti rilevò un vecchio stabilimento e creò la “Federazione Vini”, un’associazione di produttori che quattro anni più tardi, nel 1932 ufficializzò la sua forma giuridica di cooperativa con l’istituzione del “Consorzio Produttori Vini e Mosti rossi superiori da taglio per la zona di Manduria”. Oggi l’azienda dispone di 1000 ettari di vigna, più della metà ancora allevata con il tradizionale sistema ad alberello e difende strenuamente il lavoro di 400 piccoli artigiani del vino, gli unici a potersi fregiare dell’appellativo di Maestri in Primitivo. Con i loro Primitivo di Manduria “Elegia” , “Sonetto” e “Lirica” hanno ottenuto diverse menzioni al Merano Wine Festival e a Mundus Vini.

L’azienda ospita al suo interno, nelle vecchie cisterne ipogee, il Museo della Civiltà del Vino Primitivo, istituito con lo scopo di diffondere la cultura del vino, valorizzando i saperi e le testimonianze storiche del territorio di coltivazione delle uve, le tecniche di produzione, il lavoro che si cela dietro una bottiglia di vino di qualità. Tappa obbligata se siete in zona,   anche secondo i contributori di TripAdvisor che al Museo, tra i migliori 10 in Puglia, ha consegnato il Certificato di Eccellenza 20

Prezzo pieno: 6,19 euro
Acquistato presso Unes/U2

Categorie
Vini al supermercato

Quanto vale il vino al supermercato? Da uno a 5 cestelli della spesa!

Un sistema facile e intuitivo per comprendere, ancor prima di leggere la recensione, se siamo di fronte a un vino valido o, piuttosto, al cospetto di una sola.

Vinialsuper presenta oggi il nuovo metodo di valutazione dei vini recensiti nella categoria “supermercato”, dedicata alle bottiglie reperibili sugli scaffali delle maggiori insegne della grande distribuzione organizzata (Gdo) che operano in Italia. Una classifica che va da 1 a 5 “cestelli” della spesa, in grado di indicare il valore della bottiglia degustata.

Il punteggio, che prevede anche l’utilizzo di decimali (es: 3.5, 4.5) apparirà all’inizio di ogni recensione. Prima della descrizione del prodotto finito sotto la nostra lente di ingrandimento, troverete l’immagine stilizzata di cinque cestelli, che si coloreranno interamente o parzialmente, in base al giudizio assegnato.

Il nuovo sistema di classificazione grafica dei vini in vendita al supermercato riguarderà in primis le recensioni pubblicate a partire dal 2017. Col trascorrere delle settimane, il sistema sarà integrato anche sulle schede dei vini degustati lo scorso anno.

A fine anno, come già accaduto nel 2015 e nel 2016, pubblicheremo la classifica dei migliori vini in vendita al supermercato degustati nell’anno solare. E consegneremo un attestato di merito alle cantine produttrici dei vini che saliranno sul “podio” per le categorie “vino rosso”, “vino bianco”, “vino rosato”, “vino spumante” e “miglior cantina Gdo”.

A curare quella che è solo una delle novità che attendono i lettori di #vinialsuper nel 2017, è stato il nostro staff tecnico, a cui rivolgiamo un personale ringraziamento. Ai lettori, nuovamente un sincero augurio di buon anno dalla redazione di vinialsupermercato.it

Categorie
Vini al supermercato

Aglianico del Vulture Doc 2013 Maschito, Casa Maschito

(4 / 5) Sotto la lente di ingrandimento di vinialsupermercato.it un vitigno straordinariamente interessante come l’Aglianico del Vulture. In particolare l‘Aglianico di Casa Maschito, vendemmia 2013. Nel calice, il vino si presenta di colore rosso porpora con riflessi rubino, limpido e brillante, con archi stretti e fitti.

Al naso le premesse immaginabili sin dal primo sguardo: sentori di confettura di amarene e frutti selvatici di sottobosco. Nonché una percezione dell’alcolicità gradevole, con note pungenti e speziate a fare da contorno. Al gusto la tannicità è evidente, tipica di questo vino di grande longevità. Un tannino che, però, non impedisce affatto alla beva di risultare piacevole. Anzi: un sorso tira l’altro.

Buona anche la persistenza aromatica. Le note di foglia di pepe nero si mescolano alla mineralitá tipica dei vini della Basilicata: uno dei più sinceri esempi in Italia di “terroir”, capace di conferire anche a questo Aglianico – dall’ottimo rapporto qualità prezzo – un interessante sentore di grafite. Perfetto l’abbinamento di questo vino in cucina con secondi piatti di carni rosse, arrosti e formaggi stagionati. Rigorosa la temperatura di servizio, dai 18 ai 20 gradi.

LA VINIFICAZIONE
Questo rosso di Casa Maschito è ottenuto in purezza da uve Aglianico, del biotipo Vulture. L’area di produzione è quella della fascia collinare del Comune di Maschito, in provincia di Potenza: terreni freschi vulcanici e argillosi. La vendemmia dell’Aglianico avviene nell’ultima settimana del mese di novembre. Alla pigiadiraspatura delle uve segue una macerazione delle bucce con fermentazione del pigiato in acciaio inox a temperatura controllata al di sotto dei 25 gradi.

Le macerazioni durano in media dai 10 ai 15 giorni, durante i quali vengono effettuati frequenti rimontaggi all’aria del mosto. La fermentazione malolattica avviene entro 60 giorni dalla vendemmia. Il vino affina 24 mesi in piccole botti di rovere francese da 228 litri e viene commercializzato in seguito ad ulteriori 12 mesi di maturazione in bottiglia. Casa Maschito è ormai una realtà vitivinicola ben consolidata in Basilicata. Dieci gli ettari vitati di proprietà di una cordata di imprenditori che hanno fondato la cantina nel 1999.

Prezzo: 4,90 euro
Acquistato presso: Supermercati Dok

Categorie
Vini al supermercato

Vini al supermercato: i migliori del 2016. La cantina dell’anno è in Oltrepò

Le potete trovare tutte a questo link le recensioni del vino in vendita nei supermercati italiani firmate da vinialsupermercato.it. Ci rendiamo conto che sono tante. E allora vi aiutiamo. Dopo la lista dei migliori vini degustati nel 2015 – anno della nostra fondazione – ecco quella aggiornata al 2016. Un viaggio nell’Italia del vino che prova a proporre qualità, anche nell’ambito dei grandi numeri della grande distribuzione organizzata. L’occasione buona per augurare buon Natale e buone feste a tutti i nostri lettori!

In particolare, tra i rossi, la spunta quest’anno il Brunello di Montalcino Docg Riserva 2006 di Villa Poggio dei Salvi (Toscana), in vendita nei supermercati Il Gigante, catena milanese con sede a Bresso, attiva nel Nord Italia. Tra i bianchi, soprattutto nell’ottica del rapporto qualità prezzo, non possiamo che insignire il Verdicchio dei Castelli di Jesi 2015 Titulus (Marche), della casa vinicola Fazi Battaglia. Lo potete trovare sugli scaffali di numerose catene della Gdo italiana. Tra gli spumanti, sul podio il Valdobbiadene Superiore Docg Prosecco Giustino B 2015 delle cantine Ruggeri (Veneto), assieme al Franciacorta Docg Saten Brut Castel Faglia (Lombardia). Tra i rosati, ecco spiccare la bella storia nel calice del Negramaro Rosato del Salento Igt 2015 Hiso Telaray, prodotto dalla Cooperativa sociale Terre Puglia Libera Terra: un vino che fa bene anche alla coscienza.

Spazio, quest’anno, anche per la segnalazione di un “vino quotidiano“, ma di altissima qualità: il Bonarda dell’Oltrepò Pavese Doc frizzante Vigna della Composta, prodotto da Fratelli Agnes a Rovescala (Lombardia). Miglior cantina 2016 che opera in Gdo, per noi di vinialsupermercato.it, è senza dubbio la Quaquarini Francesco di Canneto Pavese: qui la storia di questa importante realtà oltrepadana, che opera in un territorio difficile, puntando sul biologico e sull’attenzione alla qualità. Sia in campagna, sia in cantina.

http://www.vinialsupermercato.it/brunello-montalcino-docg-riserva-2006-villa-poggio-dei-salvi/

http://www.vinialsupermercato.it/verdicchio-dei-castelli-jesi-2015-titulus-fazi-battaglia/

http://www.vinialsupermercato.it/valdobbiadene-superiore-docg-prosecco-giustino-b-2015-ruggeri/

http://www.vinialsupermercato.it/franciacorta-docg-saten-brut-castel-faglia/

http://www.vinialsupermercato.it/negramaro-rosato-salento-igt-2015-hiso-telaray-cooperativa-sociale-terre-puglia-libera-terra/

http://www.vinialsupermercato.it/bonarda-doc-vigna-della-composta-fratelli-agnes-rovescala/

http://www.vinialsupermercato.it/gutturnio-superiore-doc-2011-la-gobba-testa/

http://www.vinialsupermercato.it/pinot-bianco-colterrae-alto-adige-doc-2015-cantina-colterenzio/

http://www.vinialsupermercato.it/cabernet-friuli-colli-orientali-doc-2013-volpe-pasini/

http://www.vinialsupermercato.it/alghero-doc-le-arenarie-2014-sella-mosca/

http://www.vinialsupermercato.it/arnolfo-cambio-sangiovese-toscana-igt-2009-fattoria-palagio/

http://www.vinialsupermercato.it/santantimo-doc-focaia-2012-societa-agricola-centolani/

http://www.vinialsupermercato.it/falanghina-del-molise-doc-2015-majo-norante/

http://www.vinialsupermercato.it/korem-rosso-igt-isola-dei-nuraghi-2011-argiolas/

http://www.vinialsupermercato.it/grignolino-doc-2014-azienda-agricola-eredi-angelo-icardi/

http://www.vinialsupermercato.it/brusco-dei-barbi-rosso-toscana-igt-2013-fattoria-barbi/

http://www.vinialsupermercato.it/gavi-docg-maddalena-massone-stefano-capriata/

http://www.vinialsupermercato.it/barbera-dalba-doc-2012-egidio-bosio-vini/

http://www.vinialsupermercato.it/cannonau-di-sardegna-doc-riserva-2011-sella-e-mosca/

http://www.vinialsupermercato.it/franciacorta-brut-brolo-dei-cavalieri-cantina-lidl/

http://www.vinialsupermercato.it/lambrusco-rose-lini-910-lini-oreste-e/

http://www.vinialsupermercato.it/montepulciano-dabruzzo-doc-2014/

http://www.vinialsupermercato.it/locorotondo-dop-terrantica-di-puglia-san-martino-coluccivini/

http://www.vinialsupermercato.it/gattinara-docg-2010-azienda-agricola/

http://www.vinialsupermercato.it/aglianico-del-vulture-doc-2013-i-due/

http://www.vinialsupermercato.it/grillo-terre-siciliane-igp-biologico/

http://www.vinialsupermercato.it/orzalume-umbria-igt-2013-castello-di/

http://www.vinialsupermercato.it/chardonnay-lazio-casale-del-giglio-bozza/

http://www.vinialsupermercato.it/verdicchio-dei-castelli-di-jesi-superiore-doc-2014-casal-di-serra-umani-ronchi/

http://www.vinialsupermercato.it/rosso-piceno-superiore-doc-2013-re-nero-cantine-il-crinale/

http://www.vinialsupermercato.it/biferno-doc-2011-ramitello-di-majo-norante/

Categorie
Vini al supermercato

Verdicchio dei Castelli di Jesi Superiore Doc 2014 Casal di Serra, Umani Ronchi

(4,5 / 5) E’ ancora un vino delle Marche, un Verdicchio, a finire sotto la nostra lente di ingrandimento. Verdicchio, tanto amato dagli italiani, per canzonare una nota pubblicità.

Tra i vini bianchi fermi italiani raccoglie il  maggior gradimento tra i consumatori e tra le guide enologiche più autorevoli che nelle loro ultime edizioni gli hanno destinato numerose menzioni.

Andiamo virtualmente nelle Marche, questa regione tanto martoriata dagli eventi sismici della cronaca recente. Più precisamente siamo  nella Valle dell’Esino con il Verdicchio dei Castelli di Jesi Superiore Doc 2014 Casal di Serra prodotto da Umani Ronchi: una garanzia sullo scaffale del supermercato prima e in tavola poi. Il prodotto di un’azienda che dimostra continuamente come si possa far bene il vino nonostante milioni di bottiglie prodotte.

LA DEGUSTAZIONE
Il Verdicchio dei Castelli di Jesi Superiore Doc 2014 Casal di Serra si presenta di colore giallo paglierino  con unghia leggermente dorata, limpido e molto trasparente. Dal punto di vista olfattivo è molto profumato. Le tipiche note fruttate di pesca ed albicocca lasciano lo spazio a delicati sentori floreali di camomilla. Non mancano anche note vegetali e minerali.

Al palato è caldo, di gusto morbido e secco. Una buona freschezza gustativa invoglia la beva nella quale spicca una buona sapidità. Vellutato. Il Verdicchio dei Castelli di Jesi Superiore Doc 2014 Casal di Serra è un vino semplice ed equilibrato a conferma che la bellezza e la felicità stanno nelle piccole cose, come in un calice di Verdicchio Casal di Serra. Da servire a 8/10 gradi il Verdicchio è estremamente versatile negli accostamenti in cucina. Si abbina ad antipasti leggeri, piatti di pesce, carni bianche e perché no, da gustare anche da solo.

LA VINIFICAZIONE
Prodotto con uve Verdicchio al 100%. I vigneti, di età compresa tra gli otto e i trenta anni, e allevati a guyot, si estendono sulle due sponde opposte della Valle dell’Esino, nella fascia collinare che va dai 200 ai 350 metri sul livello del mare. I terreni, che risalgono a formazioni plio-pleistoceniche, sono molto profondi, franco argillosi e mediamente calcarei. La resa dei vigneti può raggiungere i 70 q.li per ettaro.

La vendemmia è eseguita a mano, e normalmente si svolge nel periodo che va da fine Settembre alla prima decade di Ottobre. Particolare attenzione viene posta nel determinare il momento di raccolta, che deve coincidere con il raggiungimento del migliore equilibrio tra contenuto di zuccheri, maturità fenolica e acidità.

Dopo una pressatura soffice, il mosto fiore viene raffreddato rapidamente per poi essere decantato in maniera statica. Da alcuni anni, una parte delle uve destinate al Casal di Serra, viene vinificata con la tecnica della macerazione pellicolare, un processo che favorisce e ottimizza l’estrazione del carattere varietale.

La fermentazione, in serbatoi di acciaio a temperatura controllata tra 16 e 18°C, si protrae per 10-15 giorni. Il vino, che in prevalenza non svolge fermentazione malolattica, affina in acciaio per circa 5 mesi a contatto con i propri lieviti. Imbottigliato a fine Aprile, riposa ulteriormente in bottiglia per alcuni mesi.

La storia di Umani Ronchi nasce a Cupramontana nel cuore della produzione del Verdicchio Classico. L’azienda, di proprietà della famiglia Bianchi-Bernetti, dal 1959 produce con cura e artigianalità vini di grande qualità sapendo valorizzare quei vitigni che trovano la loro naturale e migliore espressione nelle terre di Marche e Abruzzo.

Con una superficie vitata di 210 ettari distribuiti lungo la costa dell’Adriatico, tra la collina e il mare per ben 185 km di filari e 10 vigneti, dagli anni ’70 ad oggi hanno raddoppiato la propria superficie. Le vecchie viti sono state rinnovate per l’85%, investendo su Verdicchio e Rosso Conero, ma anche recuperando e valorizzando vitigni come il Pecorino e il Lacrima di Morro d’Alba. Umani Ronchi adotta un sistema di coltivazione biologica ed oggi produce 3 milioni di bottiglie. I suoi vini sono riconosciuti e apprezzati in tutto il mondo.

Prezzo pieno: 8,90 euro
Acquistato presso: Conad

Categorie
Vini al supermercato

Cava Carta Nevada Brut, Freixenet

(3,5 / 5) Il vino oggi sotto la nostra lente di ingrandimento ci porta in Spagna, nazione che detiene il 20% della superficie vitata mondiale, ma che nonostante ciò si posiziona solo al terzo posto della produzione vinicola con un consumo annuo pro capite di meno di venti litri.

Correva l’anno 1970, quando la Spagna, come l’Italia, fu costretta ad inventarsi un nome nuovo per definire gli spumanti. Metodo Champenoise destinato solo alla Francia, Metodo Classico in Italia e Cava in Spagna. Tre modi per indicare spumanti prodotti con la seconda rifermentazione in bottiglia, a differenza del metodo Charmat che prevede la rifermentazione in autoclave.

Premesse a parte, vediamo in dettaglio come si presenta nel calice questo spumante Cava Carta Nevada Brut, prodotto da Freixenet.

LA DEGUSTAZIONE
Di colore giallo paglierino con riflessi verdolini, brillante e molto trasparente nel calice produce una spuma vistosa. Il perlage è mediamente fine e mediamente persistente.  Al naso, che risulta però un po’ timido, emergono note fruttate di mela verde e agrumi, spiccate note erbacee, lievi sentori di crosta di pane e accenni minerali.

Al palato è davvero un’esplosione di bollicine, forse fin troppo esuberanti. Dancing Bubbles le chiamano alla Freixenet. Ciò nonostante alla fine si fa apprezzare per la freschezza e per l’equilibrio gustativo giocato sulle note fruttate. Il contenuto della bottiglia in tavola “vola”: una bevuta “senza pensieri”. 

Non è il prodotto che consigliamo per un’occasione particolarmente speciale, ma riteniamo il Cava Carta Nevada Brut di Freixenet una buona alternativa per chi vuole provare un metodo classico non italiano ed esplorare nuovi uvaggi ad un prezzo alla portata di tutte le tasche.

Qualcuno potrebbe sollevare la questione sull’opportunità o meno di scegliere un prodotto spagnolo al posto di uno italiano. La scelta è sempre soggettiva. Certo è che lo spumante Cava Carta Nevada Brut di Freixenet si difende discretamente al cospetto di altri spumanti italiani nella stessa fascia prezzo e se la gioca anche  meglio di altri di fascia superiore tanto blasonati.

Resta un prodotto medio e può essere un primo “approccio” per passare altri Cava spumante. Va detto che in Gdo, rispetto ad altre produzioni spagnole  non è così scontato trovarne, ma nel canale horeca se ne trovano apprezzabili alternative.

La gradazione del Cava Carta Nevada Brut di Freixenet è leggera. 11,5% di alcol in volume per un vino che come tutti gli spumanti o i bianchi frizzanti, va servito freddo, alla temperatura di 6-8 gradi . Perfetto per un aperitivo, a tutto pasto o come base per cocktail estivi.

LA VINIFICAZIONE
Lo spumante Cava Carta Nevada Brut di Freixenet è un blend di tre vitigni: Macabeo, Xarel-lo e Parellada. Le uve sono vendemmiate a mano tra Agosto ed Ottobre, pressate pneumaticamente e fermentate in acciaio per 10-15 giorni. La cuveè selezionata viene poi imbottigliata per la seconda fermentazione secondo il metodo tradizionale con sosta sui lieviti dai 10 ai 14 mesi. Freixenet nasce nel 1861 quando Francesc Sala Ferres cominciò a fare vino e ad esportarlo in America anche se la vera data di nascita si fissa nel 1889  quando con il matrimonio tra Pedro Ferrer e Dolores Sala Vive, esponente di un altra storica famiglia di vignaioli, cominciò a dare filo da torcere a Codorniu, il suo più acerrimo competitor.

Da allora, insieme a Codorniu, Freixenet è diventata leader nella spumantizzazione e nell’esportazione di Cava nel mondo. Le due aziende operano in regime quasi di monopolio detenendo il 95% della produzione di Cava. Oggi Freixenet è gestita dalla quinta generazione. I suoi prodotti  sono distribuiti in oltre 100 paesi. Ma non c’è solo il Cava tra le loro produzioni, l’azienda produce altre tipologie di vino in altri sedici distretti vinicoli mondiali come California, Argentina ed Australia.

Prezzo pieno: 6,90 euro
Acquistato presso: Bennet

Categorie
Vini al supermercato

Monferrato Rosso Doc 2015 Bicocca, La Bollina

Siamo nuovamente in Piemonte, in provincia di Alessandria con il vino oggi sotto la nostra lente di ingrandimento. Più precisamente ci troviamo nella zona del Monferrato con un omonimo “Monferrato Doc” versione rosso. Un vino fermo, secco prodotto dal vitigno Barbera che si presenta nel calice rosso rubino carico con riflessi violacei, limpido e poco trasparente. Al naso, del Monferrato Rosso Doc 2015 Bicocca, prodotto da La Bollina, emergono subito note fruttate gradevoli di mora e piccoli frutti rossi delicatamente speziate da note di vaniglia e liquirizia.

Al palato è caldo, morbido, di gusto pieno e sufficientemente lungo dal punto di vista della persistenza aromatica. Un buon rapporto qualità prezzo sullo scaffale del supermercato per un prodotto comunque semplice e di pronta beva. Il Monferrato Rosso Doc 2015 Bicocca La Bollina è adatto alla tavola di tutti i giorni. Il suo sapore è democratico ed abbinabile a tutto pasto dal classico antipasto all’italiana, alle carni rosse crude o in preparazioni semplici fino a formaggi semi stagionati.  A proposito di antipasto all’italiana spesso costituito da sottaceti insieme ai classici salumi, sapete che i sottaceti ed il vino non vanno d’accordo? Attenzione dunque agli abbinamenti. Il Monferrato Rosso Doc 2015 Bicocca ha un titolo alcolometrico di 14% di alcol in volume. Va servito alla temperatura di 16-18 gradi.

LA VINIFICAZIONE
Prodotto da uve barbera. La vinificazione avviene con macerazione pre-fermentativa a freddo e conseguente fermentazione a basse temperature in vasche di acciaio a temperatura e ossigenazione controllata al quale segue un affinamento di 3 mesi in barriques di 3 mesi in acciaio. La Tenuta La Bollina si trova all’interno dello storico comprensorio territoriale dedicato alla produzione del Gavi DOCG e si estende per 120 ettari in un paesaggio fatto di dolci declivi, selezionate vigne e boschi di castagno.

Sono circa 30 gli ettari vitati cui si affianca  un’attrezzata e moderna cantina di produzione. Recentemente premiati con la Medaglia d’Oro Mundus Vini 2016 per il loro Gavi Docg “Ventola” 2014 e con la Medaglia d’Argento per il loro Monferrato Rosso Doc “La Bricchetta” 2014. Al Concours Mondial du Bruxelles è stato invece il Monferrato Bianco Doc “Armason” 2015 a fregiarsi del prestigioso riconoscimento internazionale.

Prezzo pieno: 5,69 euro
Acquistato presso: Bennet

Categorie
Vini al supermercato

Nero di Troia Puglia Igp 2014, Grifo Ruvo

(3 / 5) l Nero di Troia è il vitigno a bacca nera principale del centro-nord pugliese, capace di dare vini strutturati e molto longevi. Il produttore Grifo, la Cantina Cooperativa della Riforma Fondiaria di Ruvo di Puglia, in provincia di Bari, propone nei supermercati la vendemmia 2014 con denominazione Puglia Igp.

LA DEGUSTAZIONE
Nel calice il vino si presenta rosso rubino con riflessi porpora che denotano gioventù. Al naso si riconoscono note avvolgenti di ciliegia e lampone maturo, violetta, pepe rosa, timo e sullo sfondo sentori tipici dell’affidamento in legno.

In bocca però non rispecchia le aspettative create precedentemente. Il corpo non è del tutto pieno, il tannino è già evoluto e non molto presente, la persistenza è un po’ corta. Bottiglia che ha già raggiunto il suo equilibrio: fatto di per sé piacevole, ma deludente vista la sua giovane età.

Da prendere in considerazione se si cerca un vino immediato e non troppo impegnativo. Da degustare ad una temperatura di 16° gradi e da abbinare a un primo con ragù di carne.

LA VINIFICAZIONE
Prodotto da una selezione di uve Nero di Troia in purezza coltivate a Ruvo di Puglia, su terreni marnosi-argillosi a 400 metri sul livello del mare. La vendemmia è svolta manualmente e, dopo la vinificazione, il vino affina in botti di rovere per alcuni mesi.

La Cantina Cooperativa della Riforma Fondiaria di Ruvo di Puglia è nata nel 1960 e vanta ben 1020 soci conferitori, concentrati sulla “valorizzazione di vitigni autoctoni come il Nero di Troia, il Bombino Bianco, il Bombino Nero, il Moscatello Selvatico e il Pampanuto”.

Prezzo: 3,99 euro
Acquistato presso: Esselunga

Categorie
Vini al supermercato

Gutturnio Superiore Doc 2011 La Gobba, Testa

E’ il “Cru” di Casa Testa, il vino più “esclusivo”. Quello nato da vigneti che godono della migliore esposizione. Parliamo del Gutturnio Superiore Doc la Gobba, prodotto e imbottigliato all’origine dalla Casa Vinicola Cav. Italo Testa Snc di Castell’Arquato, in provincia Piacenza. Abituati dai supermercati – specie nel Nord Italia – a vini Gutturnio mossi, spesso venduti a prezzi risicati che ne denotano la scarsissima qualità, il passaggio a un Gutturnio Superiore, senza “effervescenza”, può costituire un’esperienza unica per i winelovers meno esperti. Una sorta di scoperta delle potenzialità di uvaggi spesso bistrattati, per logiche di commercio, come Croatina e Barbera. Chiariamo, innanzitutto, che al contrario dei “cugini effervescenti”, il Gutturnio Superiore Doc si presta a diversi anni di invecchiamento, proprio perché vinificato alla maniera dei grandi rossi italiani.

Sotto la lente di ingrandimento di vinialsupermercato.it finisce, di fatto, la vendemmia 2011. Tredici gradi e mezzo il titolo alcolometrico. Vino importante, dunque. Che si presenta nel calice di un rosso tra il rubino e il porpora, con riflessi granati. Al naso è schietto, mediamente fine: gli uvaggi si distinguono chiaramente, attraverso note che risultano pulite, nonostante il tempo trascorso in bottiglia. E’ il primo segnale della sublimazione di un prodotto storicamente “contadino” come il Gutturnio, vino della tradizione piacentina, che con il Superiore La Gobba si toglie di dosso le vesti polverose. E indossa la cravatta della domenica.

Al naso fa eco un palato di grande energia. Buona struttura, buon corpo. Con i profumi di ciliegia e prugna che si tramutano in gusto, giocando testa a testa con i fiori di viola e le note evolute di sottobosco (mirtillo, lampone maturo). Spazio, con l’ossigenazione, anche per terziari raffinati di vaniglia e cioccolato, avvolti al palato in tannini morbidi ma tutt’altro che spenti, uniti alla grande freschezza (e chi se l’aspettava, ancora?) conferita da un’acidità autorevole. L’idillio piacentino, da affiancare a importanti portate di carne rossa, dall’arrosto alla cacciagione, passando per la griglia. Alla temperatura dei grandi rossi: 18-20 gradi.

LA VINIFICAZIONE
Non è un caso se il Gutturnio Superiore Doc La Gobba della Casa Vinicola Testa viene prodotto solo nelle annate climaticamente fortunate. Quelle in cui il blend ottenuto al 70% da uve Barbera e al 30% da uve Croatina (Bonarda), garantisce i risultati migliori in bottiglia. I vigneti sono di tipo argilloso e calcareo, con esposizione privilegiata a Sud. L’allevamento a Guyot semplice. La tecnica di vinificazione prevede una pigiadiraspatura delle uve, accuratamente raccolte a mano, la fermentazione con lieviti selezionati in tini di acciaio a temperatura controllata e la macerazione per circa 20 giorni.

L’estrazione di colore, aromi e struttura tannica sono garantiti da rimontaggi giornalieri che evitano la creazione di sgradevoli sentori. L’affinamento si protrae per almeno 38 mesi, con passaggio di 4-6 mesi in botti di rovere di Slavonia, prima di un ulteriore affinamento in bottiglia che precede la commercializzazione. Ottimo vino, il Gutturnio Superiore La Gobba, dopo i 4-5 anni dalla vendemmia.

Prezzo: 6,95 euro
Acquistato presso: Auchan

Categorie
Vini al supermercato

Lugana Doc 2015 Villa Borghetti, Pasqua

(4 / 5) Fa parte della linea “Pasqua Indipendents” la Lugana Doc 2015 Villa Borghetti. Sotto la lente di ingrandimento di vinialsupermercato.it uno dei prodotti ‘base’ della nota cantina di Verona. Un vino che offre il meglio di sé nei primi 2-3 anni dall’imbottigliamento.

LA DEGUSTAZIONE
Nel calice, la Lugana Doc 2015 Villa Borghetti si presenta di un giallo paglierino limpido, trasparente, di intensità chiara e consistenza scorrevole.

E’ al naso che offre il meglio di sè. Note floreali e fruttate fresche si confondono amabilmente con una profonda vena minerale, salina. Sullo sfondo, con l’ossigenazione, si elevano sentori di camomilla di campo che ben si abbinano alle iniziali percezioni di albicocca e fiori di mandorlo. Al palato la carica dello iodio, classico sale da cucina, mostra tutte le potenzialità del terreno dal quale è ottenuta questa Lugana. Un sapore secco ma avvolgente. E un’acidità che dona freschezza alla beva, chiamando il sorso successivo.

Non solo mineralità per questo prodotto targato Pasqua Vigneti e Cantine Spa che mostra correlazione tra olfatto e gusto, ripetendosi nelle note di frutta a polpa gialla. Il finale, sempre tendente al sapido, rivela un risvolto amarognolo, tipico della mandorla. La Lugana Doc 2015 Villa Borghetti, alternativo aperitivo, si abbina ad antipasti, primi piatti leggeri, secondi di pesce o carne bianca e alle verdure. La temperatura di servizio ideale è di 10-12 gradi.

LA VINIFICAZIONE
I vigneti che danno vita a questa Lugana sono situati a sud del Lago di Garda, fra l’omonimo Comune di Lugana e Sirmione. Il terreno, di natura calcarea-argillosa, è prevalentemente pianeggiante verso il lago e collinare nella parte sud. Le uve utilizzate sono quelle autoctone di Trebbiano di Lugana, in purezza (100%). La vinificazione prevede, in seguito alla pigiatura, una macerazione a freddo per 6-8 ore. Il mosto che se ne ottiene viene poi decantato. Il prodotto, parzialmente illimpidito, viene fatto fermentare con lieviti selezionati alla temperatura controllata di 16-17 gradi. A fine fermentazione il vino decantato viene conservato in serbatoi di acciaio a 10-12 gradi. Segue, dopo la stabilizzazione, l’imbottigliamento.

Categorie
Vini al supermercato

Alsace Riesling Réserve 2014, Pierre Sparr

(1,5 / 5)Nella giungla dei vini al supermercato è facile perdersi. E’ ancora più facile perdere la rotta quando ci si addentra nel tortuoso mondo dei vini francesi del supermercato. Ma la bussola impazzisce, letteralmente, sul Riesling Réserve 2014 Pierre Sparr. Doveroso sottolineare, in primis, che non si tratti di un prodotto “Aoc”, ovvero d’Appellations d’origine contrôlée, il corrispettivo transalpino della “Doc” italiana. Bensì di una semplice Appellation Alsace Contrôlée: formula con la quale viene genericamente identificato il vitigno alsaziano utilizzato per la produzione, in questo caso il Riesling. Un prodotto, dunque, che già di per sé rappresenta l’ombra dell’originale. E a questo punto, ad Esselunga, andrebbe chiesto perché inserire in assortimento un prodotto francese di “serie b”, peraltro a un prezzo non certo alla portata di tutti? Forse, la risposta sta sull’etichetta posteriore: in quell’analisi altisonante del Riesling Riserva Pierre Sparr, che a noi di vinialsuper pare…davvero nulla di che.

Quantomeno, raccomandiamo – per l’ennesima volta – agli addetti del supermercato di “girare le annate” e di trattare la corsia del vino come quella dei biscotti (già, perché anche il vino “scade” se è di bassa qualità, o se è prodotto con vitigni non adatti all’invecchiamento, o se è stato ‘turato’ con sugheri economici). Sul banco dove preleviamo questo Riesling, di fatto, sono presenti due annate. La 2014, che scegliamo per la nostra degustazione. E la 2013, dimenticata sul fondo dello scaffale: bottiglie piene di polvere e “liquido” visibilmente “ridotto” all’esame del collo della bottiglia, rispetto alla “sorella” 2014.

L’ANALISI DI VINIALSUPER
La domanda che continua a frullarci nella testa, mentre sorseggiamo questo…”Riesling Alsaziano Riserva”, è: perché? Perché? Dell’eleganza e della finezza dei Riesling d’Oltralpe, neppure l’ombra. Questo Pierre Sparr – a proposito: maison prestigiosa, la cui storia affonda le radici nell’anno 1680, a Beblenheim, in Alsazia per l’appunto – sembra piuttosto un vino di montagna, di quelli che servono in brocca nelle osterie.

Mancano, al naso, i caratteristici spunti di frutta a polpa bianca e di agrumi, mentre risaltano con una certa insistenza i soli fiori bianchi freschi. Sembra quasi un Gewurztraminer base, quando spunta invece, con l’ossigenazione, qualche richiamo olfattivo dolciastro, che ricorda il miele. Desaparecidos i sentori minerali, vera e propria “firma” della straordinaria Valle del Reno, di cui il Riesling alsaziano è simbolo. Al palato, struttura scarsa, monocorde, fruttata fresca. E, anche qui, nemmeno l’ombra della mineralità che si potrebbe (dovrebbe?) attendere dal vitigno. Consigliamo questo vino a tutto pasto. Degli altri.

LA VINIFICAZIONE
Apprendiamo dal sito web dell’importatore e distributore “esclusivo” del Riesling Riserva Pierre Sparr, la Boldrini Import Export di Roma, alcune informazioni sulla tecnica di vinificazione. Si tratta, come atteso, di un Riesling in purezza, ottenuto da vigne dell’età media di 26 anni. La vendemmia è condotta sul finire del mese di ottobre. La fermentazione avviene poi a temperatura controllata, con successivo riposo sulle fecce fini: un’operazione volta a favorire l’aromaticità del prodotto. Da apprezzare la schiettezza con la quale l’importatore descrive i sentori fruttati e minerali di questo Riesling Alsaziano, parlando di semplici “reminiscenze”. Chapeau.

Prezzo pieno: 7,19 euro
Acquistato presso: Esselunga

Categorie
Vini al supermercato

Corvo Rosso Igt Terre Siciliane 2014, Duca di Salaparuta

(3,5 / 5) Nero d’Avola, Nerello Mascalese e Pignatello, noto anche come Perricone. Duca di Salaparuta, gruppo che riunisce tre marchi storici della “sicilianità” come Corvo, Florio e la stessa Duca di Salaparuta, produce con questi tre vitigni uno dei vini più noti dell’intera isola, commercializzati in grande distribuzione: il Corvo Rosso Igt Terre Siciliane. Sotto la lente di ingrandimento di vinialsupermercato.it, la vendemmia 2014.

LA DEGUSTAZIONE
Nel calice, il vino si presenta di un rosso rubino brillante, di moderata trasparenza, con riflessi tendenti al granato. Al naso si rivela di buona complessità. Nuovi sentori fanno capolino col passare dei minuti, grazie all’ossigenazione. Si passa da subitanee percezioni di fiori di mandorlo e frutta rossa (marasca), a più profondi richiami a spezie leggere, sino a piacevoli tinte vegetali di carruba.

Al palato, il Corvo Rosso Igt Terre Siciliane Duca di Salaparuta gioca tutto sulle morbidezze e sulla facilità della beva. Da quello che viene definito dallo stesso produttore “un vino quotidiano”, non ci si può aspettare di meglio. E invece questo rosso siculo riesce ad andare oltre: il blend funziona, è ben equilibrato. La terra fa il resto.

Alle note semplici e avvolgenti di frutta rossa (di nuovo marasca) fa da contraltare una sapidità che chiama il sorso successivo: asciutto, moderatamente caldo, piacevolmente vinoso e, soprattutto, di sufficiente persistenza. Il Nero d’Avola che fa da base costituisce l’ossatura del vino, la sua struttura. A Nerello Mascalese e Pignatello-Perricone il compito di impreziosirla, assieme al legno della botte grande in cui matura il Corvo Rosso. Interessante vino a tutto pasto, tutt’altro che banale per la fascia prezzo in cui si posiziona, si presta ad accompagnare grigliate di carne, arrosti e formaggi di media stagionatura. A una temperatura di servizio di 16-18 gradi.

LA VINIFICAZIONE
E’ nei terreni più vocati alla viticoltura della Sicilia che affondano le radici i vitigni del Corvo Rosso, cullati da un microclima ideale. Siamo nella zona centro orientale, tra le province di Agrigento e Caltanissetta, a un’altezza che varia tra i 50 e i 350 metri sul livello del mare. La terra è di tipo misto, ma con percentuali considerevoli di calcare attivo. L’allevamento è condotto da Duca di Salaparuta col metodo della controspalliera e dell’alberello, con una densità di ceppi per ettaro medio-alta, pari a circa 4 mila piante. La vendemmia è manuale e, a seconda delle annate, avviene dalla seconda settimana di settembre alla prima settimana di ottobre.

La fermentazione del Corvo Rosso è affidata al metodo tradizionale, con macerazione sulle bucce per un periodo che può variare dai 6 agli 8 giorni. Seguono svinatura, pressatura soffice e fermentazione malolattica: un passaggio fondamentale, quest’ultimo, per garantire maggiore piacevolezza alla futura beva con la trasformazione dell’acido malico in acido lattico. Corvo rosso Terre Siciliane Igt Duca di Salaparuta matura poi per almeno 10 mesi in grandi botti di quercia e, successivamente, in tini di cemento vetrificato. Prima della commercializzazione, questo rosso di Sicilia affina in bottiglia per altri 2 mesi, a temperatura controllata. Viene prodotto dal 1824, anno di fondazione di un marchio di cui è divenuto il simbolo.

Prezzo pieno: 5,89 euro
Acquistato presso: Iper Coop

Categorie
Vini al supermercato

Valdobbiadene Superiore Docg Prosecco Giustino B 2015, Ruggeri

Non è un caso che il Prosecco Giustino B sia stato eletto “Bollicina dell’Anno 2017” dalla guida del Gambero Rosso. Un “riferimento” secondo gli esperti di Wine Enthusiast che lo appellano, appunto, come il Prosecco di riferimento dello spumante italiano.

Un prodotto reperibile in  grande distribuzione, grazie ad insegne attente ad offrire ai loro clienti una gamma sempre più vasta e alta di vini.

Ecco dunque che dallo scaffale del reparto vini Iper, finisce sotto la nostra lente di ingrandimento proprio il Prosecco Superiore Extra Dry Giustino B, prodotto dalla Cantina Ruggeri di Valdobbiadene. Un acquisto che consigliamo caldamente agli appassionati di Prosecco, nonostante il gap di prezzo rispetto alla media degli altri prosecchi sugli scaffali dei supermercati. Gap ampiamente colmato dalla qualità.

Poco da dire di questo Prosecco, fine ed elegante,  in cui sensazioni di morbidezza e durezza sono perfettamente fuse per offrire una beva fresca, fragrante e vellutata senza eccessi di effervescenza e con un dosaggio zuccherino di 16 gr/l. Un vino fresco, leggero e versatile dal punto di vista degli abbinamenti, ma non un prosecchino qualunque. Perfetto con stuzzichini, antipasti leggeri,  tartare di pesce, preparazioni di pesce a vapore e primi piatti a base di pesce, molluschi o crostacei. Da stappare al momento del consumo e da servire a 6-8 gradi.

LA VINIFICAZIONE
Prodotto con uve Glera dei migliori cru dell’alta collina di Valdobbiadene. I vitigni si trovano sulle pendici dei primi contrafforti dolomitici, nella parte settentrionale della provincia di Treviso. La vendemmia viene effettuata nella seconda metà di settembre.

Dopo la vinificazione tradizionale in bianco, alla temperatura controllata di 18°. In primavera viene spumantizzato secondo il metodo charmat in autoclave con sosta sui lieviti per circa tre mesi. Il consumo è consigliato a partire da settembre.  La cantina Ruggeri nasce nel 1950 grazie a  Giustino Bisol con l’intento di valorizzare con la spumantizzazione i vini Prosecco e Cartizze.

Le uve per produrre il Valdobbiadene DOCG sono tradizionalmente conferite da poco più di un centinaio di viticoltori, quasi tutti del comune di Valdobbiadene. Poiché a Valdobbiadene le proprietà sono molto piccole, talvolta poche migliaia di metri quadrati, è necessario un numero tanto elevato di viticoltori conferenti.

La cantina Ruggeri è largamente attrezzata per il trattamento delle uve e in particolare si è dotata di due linee di scarico completamente indipendenti e di 5 presse a spremitura soffice al fine di garantire la separazione delle varie provenienze anche nei momenti di maggiore afflusso.

Una tra le prime cantine a produrre spumante in autoclave, negli anni ha formato numerosi e valenti enologi. Da 20 anni la produzione si è stabilmente attestata intorno a un milione di bottiglie l’anno, distribuite per il 40% in Italia e il rimanente in 45 stati esteri.

Prezzo pieno: 16,95 euro
Acquistato presso: Iper La grande i

Categorie
Vini al supermercato

Brunello di Montalcino Docg Riserva 2006, Villa Poggio dei Salvi

(5 / 5) E’ uno dei prodotti top di gamma di Villa Poggio Salvi, secondo solo al Brunello di Montalcino Docg Cru “Pomona”. E, in effetti, il Brunello di Montalcino Docg Riserva 2006 va annoverato tra i migliori vini rossi toscani da invecchiamento presenti nel panorama nazionale della grande distribuzione italiana.

Lo distribuisce, sui propri scaffali, la catena milanese di grandi magazzini e supermercati Il Gigante. Certo, a giocare a favore dell’esito di questa degustazione di vinialsuper c’è la straordinaria annata di questo vino.

Un 2006 che resterà tra le vendemmie da ricordare per il Sangiovese atto alla produzione del Brunello di Montalcino. Per favorire l’apertura degli aromi utilizziamo un decanter. dove il nettare riposa per quasi un’ora.

LA DEGUSTAZIONE
Nel calice, il Riserva 2006 di Villa Poggio dei Salvi si presenta di un rosso rubino ancora intenso, con riflessi granati: il primo “sintomo” di un vino ancora vivo, con ampi margini di miglioramento in bottiglia negli anni, anzi nei decenni.

Al naso si svela pieno, ampio, complesso: note di frutta a bacca rossa, a metà tra la confettura e lo spirito, dominano la scena. Non manca uno spunto floreale di viola. Ma sono ben percettibili, come dalla attese, i richiami terziari (ovvero il bouquet conferito dal periodo di affinamento in legno) a caffé tostato, liquirizia e cacao dolce.

Profumi che evolveranno ulteriormente, col passare dei minuti, per effetto dell’ossigenazione nel calice. Al palato, grande freschezza unita a una sapidità invidiabile: due elementi che, uniti assieme, si mostrano in perfetto equilibrio con le note fruttate di sottobosco. Completa il quadro un tannino elegante, tutt’altro che pungente.

Grande persistenza per il Brunello di Montalcino Docg Riserva 2006 di Villa Poggio dei Salvi, tutta giocata sulle note fruttate, sull’acidità e sulla sapidità. Un quadro davvero perfetto, che può essere reso paradisiaco dal corretto abbinamento in cucina.

Un vino importante, questa riserva toscana, da accostare dunque a piatti dello stesso “peso”: dai primi a base di ragù di selvaggina (cinghiale, per esempio), ai secondi di carne grigliata o a base di cacciagione e selvaggina. Senza dimenticare i formaggi stagionati e il tartufo.

LA VINIFICAZIONE
“Vini tradizionali prodotti con sistemi moderni”: questa la filosofia di Villa Poggio Salvi, azienda agricola che nell’omonima località del Comune di Montalcino, in provincia di Siena, conta 21 ettari di vigneti, tutti impiantati con cloni di Sangiovese Grosso. L’età dei vigneti atti alla produzione del Brunello di Montalcino Riserva varia dai 15 ai 20 anni, situati tra i 300 e i 520 metri sul livello del mare.

L’esposizione è a Sud-Ovest e il terreno è ricco di galestro a larga tessitura. La forma di allevamento è quella del cordone speronato, con una densità di impianto di 5 mila piante per ettaro. La vendemmia avviene sul finire del mese di settembre, a mano, in piccole cassette.

La vinificazione in acciaio, in vasche a temperatura controllata tra i 28 e i 30 gradi, per un periodo che varia fra i 12 e i 14 giorni. Le follature del cappello sono automatizzate, con sistema a pistoni. Fondamentale, poi, la fase di maturazione in legno per il Brunello, come da disciplinare della Denominazione di origine controllata e garantita.

Quaranta mesi in botti di rovere di Slavonia da 50 a 100 ettolitri. Il vino affina poi in bottiglia per un minimo di 6 mesi, prima dell’immissione in commercio. La vendemmia 2006 ha dato vita a circa 7 mila bottiglia di Brunello Riserva.

Villa Poggio Salvi deve il suo nome alla felice posizione sul versante Sud di Montalcino che guarda il mare Tirreno. L’aria pulita, i profumi che arrivano dai folti boschi di lecci che circondano l’Azienda e dalla macchia mediterranea, hanno attirato qui, fin dall’antichità le genti che provenivano dalla Maremma.

Poggio Salvi, appunto, il “Poggio della Salute” in quanto considerato da sempre zona salubre e pura, dove già nei secoli scorsi la gente trovava rifugio per allontanarsi dalle zone più insalubri infestate da malattie. Villa Poggio Salvi per struttura e modernità è un’azienda che guarda al futuro condotta con passione e competenza da Pierluigi Tagliabue e dal nipote Enologo Luca Belingardi.

Prezzo: 24,90 euro
Acquistato presso: Il Gigante

Categorie
Vini al supermercato

Inferno Valtellina Superiore Docg 2011, Nera

(4 / 5) Tra i colossi del vino di Valtellina, la casa vinicola Pietro Nera di Chiuro. Sotto la lente di ingrandimento di vinialsupermercato.it finisce oggi l’Inferno Valtellina Superiore Docg, vendemmia 2011.

LA DEGUSTAZIONE
All’esame visivo, il vino si presenta di un rosso rubino trasparente. L’annata e la tipologia di vino suggeriscono di per sé un’apertura della bottiglia con il giusto anticipo. Il nettare si presenta di fatto piuttosto timido all’olfatto.

Rivela comunque le caratteristiche note di frutti a bacca rossa (lampone) e fiori (viola), su sfondo lievemente speziato, con una punta di resine alpine. Al palato, l’Inferno Nera è asciutto, moderatamente caldo e astringente, più per acidità che per tannino. Un Nebbiolo che sembra aver ormai raggiunto l’apice della maturazione, prima dell’inevitabile “scollinamento”.

Questo Valtellina Superiore Docg conserva tuttavia una buona persistenza, su note di frutta a bacca rossa che si vestono, prima di scomparire, di un’inaspettata sapidità. L’Inferno Nera può essere abbinato a primi con rigogliosi ragù, secondi di carne come arrosti, cacciagione e grigliate, e formaggi di media stagionatura, meglio se Valtellinesi.

LA VINIFICAZIONE
“I vini che fanno parte della linea di produzione ‘classica’ sono destinati a soddisfare il pubblico che ricerca la qualità con particolare attenzione al prezzo”, precisa il produttore sul proprio sito web. Una premessa che fa intuire il posizionamento qualitativo della gamma presente (con etichette diverse) in varie catene della Gdo, rispetto al valore assoluto che è in grado di esprimere l’area vitivinicola valtellinese.

In particolare, l’Inferno Valtellina Superiore Docg Nera è ottenuto da uve del vitigno Nebbiolo, localmente denominate Chiavennasca, con una piccola aggiunta delle autoctone Pignola e Rossola. La resa per ettaro, per quanto riguarda il Nebbiolo, è di 70 quintali.

I vigneti, ricadenti sul versante retico da est a ovest con esposizione a sud, sono situati all’interno della zona di produzione del Valtellina Superiore Inferno, a un’altitudine compresa tra i 300 e i 450 metri sul livello del mare, nei comuni di Montagna in Valtellina, Poggiridenti e Tresivio (Sondrio).

Il terreno in cui affondano le radici le piante è di tipo franco-sabbioso, permeabile all’acqua, moderatamente profondo. La vinificazione prevede una fermentazione a cappello sommerso, con macerazione sulle bucce per circa 10 giorni, a temperatura controllata.

Il disciplinare di produzione del Valtellina Superiore Dogc prevede la maturazione del vino per almeno di 24 mesi di cui 12 in botti di rovere, prima di essere messo in commercio. Di fatto, l’Inferno Nera matura 12 mesi in botti di rovere, per poi essere travasato in serbatoi di acciaio inox e vasche di calcestruzzo, prima dell’imbottigliamento.

Prezzo: 7,89 euro
Acquistato presso: Carrefour / Esselunga

Categorie
Vini al supermercato

Verdicchio dei Castelli di Jesi 2015 Titulus, Fazi Battaglia

(5 / 5) La vendemmia 2015 si rivela splendida per uno dei vini simbolo delle Marche in vendita nei supermercati italiani. Il Verdicchio dei Castelli di Jesi “Titulus” Fazi Battaglia, già meritevole di lodi nelle annate precedenti, guadagna quel mezzo grado in più di titolo alcolimetrico che conferisce a questo vino bianco una straordinaria morbidezza al palato. Merito della calda estate 2015 e delle conseguenti escursioni termiche, tutte da assaporare nel calice. Non si lascino impressionare, insomma, quei consumatori di vini che, al supermercato, non osano superare la soglia fatidica dei 12,5%. I 13% della vendemmia 2015 del Verdicchio Fazi Battaglia sono ben compensati, al palato, da una sapidità rigogliosa, regalo –  questa volta – del terroir marchigiano. Un vino, insomma, che conserva una facilità di beva invidiabile. Ma tutt’altro che banale.

Nel calice, il Verdicchio dei Castelli di Jesi Fazi Battaglia si mostra d’un giallo paglierino deciso, limpido e trasparente. La morbidezza al palato si presagisce già dagli “archetti” che il nettare crea, facendolo ruotare nel calice. Al naso, l’impronta minerale è decisa: altro indicatore di quella che sarà la sapidità, al palato. Completano l’elegante buquet sentori floreali freschi e note d’agrumi. Sullo sfondo, a conferire ulteriore freschezza, anche percezioni vegetali di macchia mediterranea.

Al palato, ecco svelata la corrispondenza gusto-olfattiva. E’ un vino che si raccolta, di fatto, già al naso questo Verdicchio dei Castelli di Jesi “Titulus”. Che in bocca, però, sfodera la già citata morbidezza: vero e proprio velluto che accarezza le papille gustative, mentre si rincorrono percezioni minerali e agrumate. Solo in chiusura la sapidità riesce ad avere la meglio sulla glicerina, mentre avanza deciso il gusto di mandorla amara: timbro definitivo sull’eleganza di questo vino bianco.

LA VINIFICAZIONE
Colpisce, in definitiva, Fazi Battaglia, per la continuità qualitativa che riesce a conferire al Verdicchio dei Castelli di Jesi “Titulus”, di anno in anno. Superando se stessa, con la vendemmia 2015. Prodotto nella zona Classica del Verdicchio dei Castelli di Jesi, Titulus nasce solo ed esclusivamente da uve Verdicchio selezionate e raccolte a mano nei vigneti della Fazi Battaglia. Come spiega la stessa casa vinicola, si tratta di circa 250 ettari adagiati nel cuore delle colline marchigiane, ad altitudini ed esposizioni diverse e complementari. Le uve vengono raccolte a mano nei dodici appezzamenti, in momenti differenti. Per ognuno viene accertata la data ottimale di vendemmia, che per questo può durare anche dai 20 ai 25 giorni.

Ad occuparsi della raccolta è una squadra di circa 200 persone. Dopo una spremitura soffice, il mosto ricavato viene fermentato in serbatoi di acciaio inox per 15-18 giorni. Prima dell’affinamento in bottiglia, dove rimane per circa 30 giorni, il Verdicchio dei Castelli di Jesi “Titulus” riposa in vasche di acciaio per diversi mesi, necessari al raggiungimento della giusta maturazione dei profumi e della complessità al palato. Sono circa 2 milioni le bottiglie, tutte dalla classica forma ad anfora, ottenute ogni anno dalla società agricola di Castelplanio.

Prezzo: 5,95 euro
Acquistato presso: Auchan

Categorie
Vini al supermercato

Gewurztraminer Vin D’Alsace Aoc, Pierre Chanau

Partiamo da un punto fermo: Pierre Chanau non esiste. O, meglio: non è il nome del vigneron francese che produce il Gewurztraminer Vin D’Alsace Appelation Alsace Contròlée che vi sarà capitato di scorgere sugli scaffali di una catena francese di ipermercati. Rewind. Fate mente locale. Dov’eravate? Ve lo diciamo noi: da Auchan. “Chanau”, di fatto, non è altro che l’anagramma di “Auchan”. Si diverte (anche) così la famiglia Mulliez, che detiene il marchio della grande “A”, a sua volta parte della costellazione Adeo. Il vino bianco che finisce oggi sotto la lente di ingrandimento di vinialsupermercato.it rientra infatti tra quelli de “La Sélection”, “La Selezione” di vini realizzata da Auchan per i suoi clienti. In particolare, la vendemmia è la 2012. “Espressione del terroir e del sovoir-faire del produttore – si legge sul collarino apposto alla bottiglia – abbiamo degustato e selezionato per voi questo vino dall’eccellente rapporto qualità-prezzo”. Sveliamo l’ultimo ‘segreto’, prima di passare all’analisi gusto olfattiva: se Pierre Chanau non esiste, allora chi produce questo Gewurztraminer alsaziano? Vi spieghiamo anche questo. E’ la Wolfberger di Eguisheim, caratteristico borgo di 1.600 anime del dipartimento dell’Alto Reno, nel centro-sud della pregiata area vitivinicola francese. Cinquantotto milioni di euro il fatturato annuo del colosso Wolfberger, scelto non a caso da Auchan, anche per la sua consolidata esperienza nel mondo del vino, nel quale opera dal 1902.

LA DEGUSTAZIONE
Nel calice, il Gewurztraminer Vin D’Alsace Appelation Alsace Contròlée Pierre Chanau si presenta di un bel giallo dorato, ancora più intenso di quanto potessimo aspettarci. Al naso, gli evoluti sentori di albicocca sciroppata ricordano quelli di certi pregiati Viognier francesi e dei migliori passiti italiani (non prendeteci per “pazzi” se ci sbilanciamo in una citazione altisonante del Ben Ryé Donnafugata).

Sono questi a emergere maggiormente, in un corredo olfattivo ricco, intenso e complesso, che spazia dalla frutta esotica (ananas, mango maturo e gli immancabili litchi), alla scorza d’arancia. Completano il quadro fini sentori di spezie come pepe rosa e chiodi di garofano. Un olfatto più che soddisfacente, che preannuncia un palato sorprendente.

Di fatto, a sostegno della pregevole pulizia delle note fruttate fresche già avvertite al naso (in perfetta corrispondenza gusto-olfattiva) interviene una sostenuta mineralità, già in ingresso. Il Gewurztraminer Vin D’Alsace Appelation Alsace Contròlée Pierre Chanau si apre poi deciso ma soave sulla frutta matura. Chiude infine minerale, rivelando una decisa sapidità. Come direbbero in Francia: chapeau. Perfetto accompagnamento per pietanze piccanti, questo Gewurztraminer della Selezione Auchan può essere accostato con facilità alla cucina etnica indiana o thai. Provatelo, per esempio, con un pollo al curry. O con un formaggio saporito e speziato.

Prezzo: 5,59 euro
Acquistato presso: Auchan

Categorie
Vini al supermercato

Lambrusco Igp Marcello, Ariola Vini e Vigne

(3,5 / 5)

Quando ci si avvicina ad una bottiglia di Lambrusco, ci si avvicina sempre con “gioia” e spensieratezza. Forse per la sua leggerezza, per la sua “schiettezza” varietale, perché è un vino “onesto” del quale non ci si stanca, un vino semplice, ma non per questo banale. Finisce oggi sotto la nostra lente di ingrandimento uno di quelli che reputiamo tra i migliori lambruschi disponibili in grande distribuzione, il Lambrusco Igp Marcello prodotto da Ariola Vini e Vigne in provincia di Parma. Versato nel calice, il Lambrusco Igp Marcello si presenta subito con una bella schiuma irruente. Il colore è quello tipico del Lambrusco: rosso intenso con riflessi violacei. All’esame olfattivo è intenso con sentori di mora fragola e lampone. Una volta deglutito, il Lambrusco Igp Marcello mostra una “frizzantezza ” misurata, un corpo leggero, ma di buona avvolgenza.

Il gusto è leggermente abboccato, ma non stucchevole. Buona la persistenza aromatica tutta fruttata sulle more e i lamponi. Una beva  che definiamo irresistibile per una gradazione di soli 10,5% di alcol in volume, ma non per questo da sottovalutare.  Ben due riconoscimenti a livello internazionale per questo Lambusco della linea Grand Cru di Ariola: nel 2016 Medaglia d’Argento agli International Wine Challenge di Londra e nel 2013 Medaglia d’oro al Concours Mondial di Bruxelles. Poche cose da aggiungere dunque su questo Lambrusc: relativamente al prezzo è leggermente superiore alla media per tipologia, ma assolutamente congruo alla qualità, la bottiglia  si distingue facilmente per la sua forma più ampia. Il Lambrusco in cucina si presta a numerosi abbinamenti. Ottimo con il barbecue,  con i piatti tipici della cucina emiliana e parmigiana come tortelli o paste ripiene, salumi, cotechini, pietanze “grasse” in genere, ma anche con piatti di pesce. Va servito rigorosamente fresco ad una temperatura di 8-10 gradi.

LA VINIFICAZIONE
Prodotto con uve 100% vitigno Lambrusco Maestri, il cui nome deriva dalla Villa Maestri sita in località San Pancrazio a Parma.  Un vitigno considerato tra i minori del Lambrusco, spesso vinificato in assemblaggio con altri, ma capace di dare al vino i colori scuri tipici dei lambruschi della zona di Parma. I vigneti di Ariola, azienda nata nel 1956,  si trovano tra i 220mt e i 300mt s.l.m su terreni limosi argillosi. Sono 70 gli ettari vitati tra  bianchi come Malvasia, Sauvignon, Chardonnay  e rossi come Lambrusco, Cabernet, Merlot, Bonarda e  Fortanina.

Prezzo pieno: 5,69 euro
Acquistato presso: U2

Categorie
Vini al supermercato

Carignano del Sulcis Doc 2014 Calalonga, Cantina Calasetta

(3,5 / 5)Cantina Calasetta, specialisti del Carignano del Sulcis. Sei versioni: da quella a “piede franco”, ottenuta da vite orginaria, non innestata con vite americana, passando alla Riserva, senza dimenticare il rosato. Sotto la lente di ingrandimento di vinialsupermercato.it finisce però Calalonga, il Carignano del Sulcis di Cantina Calasetta distribuito nei supermercati Esselunga. Una versione realizzata appositamente per la notsa catena della gdo italian, che non tradisce le attese. Anzi, stupisce nel rapporto qualità prezzo.

Il vino si presenta nel calice di un rosso rubino poco trasparente, scorrevole. Al naso, chiari e tipici sentori di frutta rossa, uniti a una percezione vegetale che richiama il peperone verde. Di facile beva, nonostante il buon corpo e una struttura tutt’altro che esile, gioca col palato sulle note di frutta rossa, pulite, già avvertite al naso. Sfodera solo in un secondo momento anche una bella sapidità, che torna in un finale fruttato e di leggera spezia. Lasciato nel calice qualche minuto, il Carignano del Sulcis Calalonga di Cantina Calasetta muta, grazie all’ossigenazione: si fa più ‘austero’, mostrando in bocca tratti sino ad allora sconosciuti, tra il dattero disidratato e la carruba. Etichetta interessante questo vino rosso di Sardegna, da consumare a tutto pasto. Si sposa, in particolare, con primi ricchi al ragù o con secondi come l’agnello. Noto l’abbinamento con l’agnello con carciofi, ricetta tipica pasquale sarda.

LA VINIFICAZIONE
Cantina Calasetta, realtà che ha sede nell’omonimo comune della provincia di Carbonia-Iglesias, sulla punta settentrionale dell’isola di Sant’Antioco, arcipelago del Sulcis, è stata premiata negli anni scorsi dal Gambero Rosso con i “tre bicchieri”. Dalla sede assicurano che Calalonga sia un Carignano del Sulcis 100%, senza addizione di uve di altri vitigni, pur consentita dal disciplinare per un massimo del 15%. Ma la cantina sarda sceglie di non fornire a vinialsupermercato.it le specifiche richieste sulla tecnica di vinificazione, come sino ad oggi aveva fatto solo un’altra cantina dell’Oltrepò Pavese.

Categorie
Vini al supermercato

Pinot Nero Sudtirol Alto Adige Doc 2013, Cantina Cortaccia

(5 / 5) Etichetta impegnativa per il pubblico non ‘germanofono’, quella del Blauburgunder Kurtatsch. Per chi mastica solo italiano, aiutano le scritte Pinot Nero (Blau burgunder, appunto) e Cortaccia (Kurtatsch), la cantina produttrice.

Disquisizioni linguistiche e di marketing del vino a parte, quel che conta è il contenuto. E il Blauburgunder Pinot Nero 2013 della cantina Kurtatsch, vale proprio la pena d’essere acquistato e stappato.

Si aggira tra gli 8 e i 9 euro, di fatto, il prezzo di questo prezioso nettare della Doc Sudtirol Alto Adige, sugli scaffali dei supermercati. E questo è il momento perfetto per assaporarne l’evoluzione in bottiglia, a tre anni dalla vendemmia e dall’immissione in vetro.

LA DEGUSTAZIONE
Nel calice, il Pinot Nero Cortaccia 2013 si presenta del tipico rosso rubino. Meno trasparente, tuttavia, rispetto ad altri vini ottenuti dallo stesso vitigno. Al naso i richiami sono quelli attesi: sottobosco, piccoli frutti a bacca rossa e nera. Sentori intensi, fini, decisi ma delicati.

Un naso, dunque, che disegna un palato capace di confermare le attese: le note fruttate si mescolano a una sensazione di velluto che rende piacevole la beva. Alla delicatezza della frutta fa spazio un’acidità piacevole, rinfrescante. E una sapidità percettibile, ma dosata e pacata.

Una volta deglutito, il Pinot Nero 2013 di cantina Cortaccia si rivela lungo, su note  che si fanno vagamente speziate, ad accompagnare i frutti di bosco. Buon vino da meditazione, accompagna al meglio ricchi primi piatti e secondi di carne rossa, alla griglia o arrosto, oltre alla selvaggina e ai formaggi stagionati. La temperatura di servizio deve aggirarsi fra i 16 e i 17 gradi.

LA VINIFICAZIONE
Tra i prodotto di punta della linea “Selection” di Cantina Cortaccia, questo Pinot Nero è ottenuto al 100% dalle omonime uve originarie dalle Borgogna francese, che da oltre un secolo hanno trovato una seconda, accogliente casa nei terreni del Sudtirolo.

In particolare, la zona produttiva si trova nel comune di Montagna, in località Gleno, provincia di Bolzano: uno splendido paesino situato a 500 metri sul livello del mare, ai piedi del Monte Cislon, il cui paesaggio è dominato da vigne e folti boschi. Il terreno è misto sabbioso e argilloso, caratteristiche che in bottiglia si traducono nel giusto compromesso tra una pronta bevibilità del prodotto e una complessità non banale.

La vinificazione del Pinot Nero Cortaccia prevede una fermentazione a temperatura controllata in vasche aperte e un successivo affinamento in legno grande, meno invasivo delle piccole barrique. Cantina Cortaccia conta oggi 190 soci, che coltivano 190 ettari di terreni, dislocati tra i 220 e i 900 metri di altitudine.

Prezzo: 8,90 euro
Acquistato presso: Il Gigante

Categorie
Vini al supermercato

Rossese di Dolceacqua Doc 2012, Cooperativa F. Riviera dei Fiori Dolceacqua

(3 / 5)E’ la volta di un vino Doc rosso ligure. Vino il cui disciplinare è stato il primo ad essere approvato in Liguria nel lontano 1972, ma che vanta origini ben più remote, addirittura ai tempi di Papa III il Farnese e Napolene.

A finire oggi sotto la nostra lente di ingrandimento il Rossese di Dolceacqua Doc, prodotto dalla Cooperativa Riviera dei Fiori in provincia di Imperia dall’omonimo vitigno. Di “remota” origine, per la tipologia di vino, anche l’annata sullo scaffale del supermercato. La vendemmia è la 2012.

Un rischio, considerato che il Rossese di Dolceacqua Doc è un vino da consumare nel giro di due o tre anni . In annate favorevoli può essere più longevo. L’annata 2012 è da considerarsi positiva, ma non vi nascondiamo un po’ di timore già dall’estrazione del tappo  di sughero, che risulta leggermente secco, ma non particolarmente problematico.

LA DEGUSTAZIONE
Versato nel calice, il Rossese di Dolceacqua Doc 2012 prodotto dalla Cooperativa Riviera dei Fiori, mostra subito di essere un vino “adulto”, con il suo colore tipicamente granato. Si presenta comunque limpido e senza sedimenti. Molto trasparente ha una bella luminosità.

All’esame olfattivo è complesso: note di frutta cotta alternate a sentori di erbe officinali,  con prevalenza di rabarbaro. Il gusto è secco, caldo per alcolicità data la sua gradazione di 13% di alcol in volumet. Colpisce per la grande acidità tipica peraltro di questo vino,  ma delude un po’ sul corpo leggemente debole.

Per nulla tannico, ha un retrogusto  amarognolo con finale sufficientemente persistente, tutto giocato sulle note delle erbe officinali. Una bevuta particolare e non “piaciona”, una bottiglia nella sua fase calante e difficilmente di gusto “popolare”.

Certamente più apprezzabile in annata o in gioventù. Il suo prezzo è in linea alla tipologia di prodotto che si assesta su questa fascia prezzo. Il Rossese di Dolceacqua Doc generalmente è destinato a soddisfare il mercato locale. Raramente si trova fuori regione.

Si abbina a carni bianche, primi piatti conditi con ragù di care, formaggi di buona stagionatura a pasta semidura non piccanti. Da provare da giovane, in estate e d’annata con piatti a base di pesce alla temperatura di 14 gradi. Diversamente va servito intorno ai 18 gradi, va aperto qualche ora prima.

LA VINIFICAZIONE
Prodotto con uve Rossese, provenienti da vigneti siti su territorio pedemontano che va dai 300 ai 600 m. s.l.m delle valli Nervia e Verbone, caratterizzate da terreni prevalentemente argillo-sabbiosi ricchi di scheletro, con poco calcare e pH tra il subalcalino e l’acido. Le vigne sono generalmente allevate con il tradizionale sistema ad alberello, con uno sperone per branca.

A causa della morfologia del territorio, tutte le operazioni colturali vengono effettuate a mano. Anche la vendemmia è manuale e le uve, conferite dai soci subito dopo la raccolta, vengono pigiate in modo soffice al loro arrivo in cantina.

La fermentazione avviene in acciaio a temperatura controllata di 28 gradi con l’ausilio di lieviti selezionati. La macerazione si protrae per circa sei giorni con frequenti rimontaggi e delestage per ottimizzare estrazione di corpo e colore. Dopo la fermentazione malolattica il vino viene imbottigliato quando ritenuto pronto.

La Cooperativa Riviera dei Fiori scarl nasce nel 1978 per riunire i produttori di vino Rossese di Dolceacqua sparsi sul territorio.  Dopo pochi anni, grazie all’impegno dei viticoltori, la produzione di Rossese di Dolceacqua ha avuto uno slancio qualitativo notevole, ottenendo riconoscimenti importanti nel settore enologico.

Prezzo: 9,90 euro
Acquistato presso Coop

Categorie
Vini al supermercato

Montepulciano d’Abruzzo Colline Teramane Docg 2008, Rocca dei Bottari

(4 / 5)Una lunga permanenza sugli scaffali del supermercato quella di questo Montepulciano d’Abruzzo delle Colline Teramane, annata 2008, ma senza conseguenze spiacevoli sulla nostra degustazione.

Un bicchiere “importante”, sia dal punto di vista della gradazione, trattandosi di un vino dal 14% di alcol in volume, sia dal punto di vista gusto-olfattivo per la complessità aromatica.

LA DEGUSTAZIONE
Nel calice il Montepulciano d’Abruzzo delle Colline Teramane Docg 2008 prodotto da Rocca dei Bottari si presenta rosso rubino intenso con unghia leggermente tendente al granato.

Nessuna particella in sospensione, poco trasparente e denso. Al naso è molto intenso. Le note fruttate di amarena e ribes si alternano ad accenni di viola lasciando poi spazio a pepe nero e  note di vaniglia. Presto giungono anche sentori più ampi: si percepiscono note di polvere e sentori di liquirizia.

Al palato è un vino di corpo, caldo e secco. Schietto e fine risulta rotondo con un tannino accennato. Una volta deglutito il tipico retrogusto amarognolo del Montepulciano si fa sentire. Il finale è lungo e chiude sulla liquirizia.

Molto gradevole. In cucina richiede abbinamenti con pietanze dai condimenti elaborati. Si accosta anche a selvaggina e carne alla griglia. La temperatura di servizio ideale è di 18°, consigliamo di stapparlo con lungo anticipo.

LA VINIFICAZIONE
Prodotto con uve Montepulciano d’Abruzzo al 100% coltivate su vigneti delle colline della provincia di Teramo. Le uve vendemmiate vengono diraspate e pigiate quindi poste in serbatoi d’acciaio dove avviene la fermentazione alcolica. La macerazione sulle bucce si protrae per circa venti giorni.

Terminata la fermentazione malolattica il vino viene affinato in tonneaux di rovere per 24 mesi. Prima della commercializzazione il vino riposa in bottiglia per ulteriori sei mesi. Rocca dei Bottari si trova a Notaresco, in provincia di Teramo.

Nata nel 1989 per volontà dell’enologo Rino Moretti, tra i fondatori della Casal Thaulero, prima azienda abruzzese a commercializzare il vino nelle bottiglie da 750 ml fuori regione. Oggi vanta una produzione di circa 9000 ettolitri, per un totale di 1,2 milioni di bottiglie.

Un’azienda che per l’80% parla “estero” con una forte presenza in Europa, ma anche Stati Uniti, Canada, Giappone, Filippine. Recentemente si è affacciata anche sul mercato della Cina, del Brasile e dell’Argentina.

Prezzo: 6,20 euro
Acquistato presso: Conad

Categorie
Vini al supermercato

Friulano Lusor 2015, Forchir Viticoltori in Friuli

Giallo paglierino con riflessi verdognoli, buona limpidezza. E’ ottimo il primo impatto con il Friulano Forchir 2015, uno dei vini di punta del Friuli Venezia Giulia, nel rapporto qualità prezzo, presenti sugli scaffali dei supermercati italiani. All’esame olfattivo, il vino conferma le buone, prime impressioni: anche se il Friulano non ha un bouquet complesso, la parte minerale e i sentori di mandorla e mela verde risultano in questo caso facilmente riconoscibili e apprezzabili. Al palato la mineralità la fa da padrona nel Friulano Forchir. Vino che evidenzia inoltre una discreta morbidezza, data dall’alcolicità, che ben si bilancia con l’acidità. Una volta deglutito, il ritorno di mandorla è persistente. Un sentore che, presto, si arricchisce con quello di melone giallo. L’abbinamento culinario perfetto è quello con gli antipasti, le minestre, in brodo o asciutte. Ma il Friulano Forchir offre il meglio di sé anche con altro prodotto che ha reso grande il nome del Friuli nel mondo: il prosciutto di San Daniele Dop. Rigorosa la temperatura di servizio, che deve assestarsi tra gli 8 e i 10 gradi.

LA VINIFICAZIONE
Le uve utilizzate sono al 100% quelle di Tocai Friulano. “Lusor” è di fatto il nome dei vigneti di proprietà di Forchir, situati nel Comune di Camino al Tagliamento, in provincia di Udine. Il terreno in questione è di tipo alluvionale e sassoso, ricco dunque di detriti. La vinificazione del Friulano Lusor Forchir prevede una pressatura soffice delle uve e una fermentazione a temperatura controllata di 18 gradi, in assenza di solfiti. La maturazione del vino avviene in vasche di acciaio inox. Come testimonia il registro di imbottigliamento n° 046, Forchir è uno dei primi imbottigliatori in Friuli. Oggi alla quarta generazione, l’azienda è impegnata “in un progetto enologico che alla tradizione unisce la moderna evoluzione della tecnica e del gusto”. Forchir Viticoltori in Friuli può contare su 230 ettari di vigneti collocati a Camino al Tagliamento, nell’udinese, e a Spilimbergo, nell’area pordenonese.

Prezzo: 6,49
Acquistato presso: Iper

Categorie
Vini al supermercato

Toscana Rosso Igt 2013 Hebo, Petra

(4 / 5)Un vino dalla componente olfattiva molto intensa il rosso di Toscana Igt Hebo 2013, oggi sotto la nostra lente di ingrandimento.

LA DEGUSTAZIONE
Rosso rubino intenso e poco trasparente, Hebo è un vino molto denso, con un bouquet aromatico che spazia dalle note di piccoli frutti a bacca rossa, sentori erbacei terrosi e di sottobosco, spezie dolci come la vaniglia, ma anche sentori terziari di cuoio e pelle.

Va assolutamente aperto almeno un’ora prima, se non due, per poter essere degustato e compreso. Davvero complesso. In bocca è molto caldo e di corpo. Il tannino è complessivamente morbido, una buona nota acida (fresca) ne favorisce la beva.

Il retrogusto di Hebo è persistente e fruttato. Non certo il vino per la tavola di tutti i giorni: molto particolare. Un vino dove l’abbinamento culinario può fare la differenza. Si accosta bene, per esempio, a carni rosse e formaggi stagionati. O lo si ama o lo si odia. Il Toscana Rosso Igt Hebo non è un vino dalle mezze misure. Il prezzo non è alla portata di tutte le tasche, ma coerente con la qualità del prodotto.

LA VINIFICAZIONE
Prodotto con un assemblaggio di uve Cabernet Sauvignon per il 50%, Merlot 40% e Sangiovese per il restante 10%. I vigneti si trovano il località San Lorenzo e Riotorto, a 50 mt s.l.m. su terreni di origine franco argillosa mediamente calcarea.

Le uve sono raccolte manualmente a piena maturazione e trasportate per la vinificazione in cassette di massimo 17 kg. La fermentazione avviene in acciaio a temperature controllate.  Successivamente il vino viene affinato in fusti di rovere di Slavonia e, in piccola parte, in barriques, per circa dieci/dodici mesi.

Segue un periodo di affinamento di sei mesi in bottiglia prima della messa in vendita. Il nome rimanda all’origine di Suvereto e ad un antico insediamento etrusco che si trovava su territorio, Ebo appunto. I vitigni dai quali viene prodotto furono introdotti da Elisa Bonaparte Baciocchi, principessa di Piombino dal 1805 e illuminata donna del vino. Petra si trova sulle colline ferrose della Val di Cornia. Una cantina particolare, progettata da Mario Botta e considerata una delle più belle per architettura.

Una forma davvero particolare ed evocativa con una galleria al piano terra che incontra la parete rocciosa della montagna per un percorso misterioso che porta idealmente verso il cuore della montagna, un cordone ombelicale che lega alla terra madre. Le sottozone dei vitigni sono state individuate dal professor Attilio Scienza che ha trovato ben tre suoli distinti.

Prezzo pieno: 10,80 euro
Acquistato presso: Conad

Categorie
Vini al supermercato

Pinot Bianco Colterrae Alto Adige Doc 2015, Cantina Colterenzio

(4,5 / 5) Un vero “affare” trovare in promozione al supermercato il Pinot Bianco Colterrae Alto Adige Doc 2015 di Cantina Colterenzio (Kellerei Schreckbichl).

Un vino straordinario, anche nel rapporto qualità prezzo pieno. Certamente uno dei migliori vini sotto i 10 euro presenti sugli scaffali dei supermercati italiani. Nel calice, il vino si presenta di un giallo paglierino tenue, con riflessi verdolini.

Al naso, intense e schiette note floreali, fruttate e minerali. Mela e pera sembrano diluirsi in una delicata soluzione salina, a esaltazione dello speciale terroir altoatesino in cui opera la Cantina Colterenzio. Ma è in bocca che il Pinot Bianco Colterrae Alto Adige Doc 2015 offre le emozioni più sincere. Un fil rouge sembra collegare ingresso e chiusura di una beva sapida, in crescendo verso il finale, e dall’acidità elegante.

Le note fruttate fresche, già avvertite al naso, fanno da splendido contorno. Ecco riaffiorare mela, pera, ma anche sentori di pesca e agrumi maturi. Una volta ingerito, il nettare rivela un retro olfattivo dalle tinte lievemente speziate, di pepe bianco. Delizioso aperitivo, il Pinot Bianco Colterenzio si abbina alla perfezione con gli antipasti, il pesce e le carni bianche di moderata elaborazione, anche speziate. Da servire, rigorosamente, a una temperatura di 10-12 gradi.

LA VINIFICAZIONE
I vigneti di Pinot Bianco sono allevati a un’altezza compresa tra i 450 e i 550 metri sul livello del mare. Una zona particolarmente vocate per il Pinot bianco quella in cui opera la Cantina Colterenzio, con terreni ghiaiosi e in parte dalla spiccata presenza di calcare. Il microclima fresco e le forti escursioni termiche tra giorno e notte assicurano un perfetto risultato in bottiglia e contribuiscono a rendere corposo (13,5%) questo Pinot Bianco.

La resa per ettaro si aggira attorno ai 70 ettolitri. Il mosto fermenta a una temperatura controllata di 18 gradi in acciaio e affina per alcuni mesi sui lieviti. Prima della commercializzazione è previsto un altro breve periodo di affinamento in bottiglia.

Cantina Colterenzio sorge in un territorio le cui radici affondano nella viticoltura. Le prime tracce risalgono già al 15 a.C., quando il colono romano Cornelius riconobbe la straordinaria fertilità di questa terra e decise di stabilirvisi, gettando le basi dell’attuale vocazione vitivinicola di Colterenzio. Il suo podere “Cornelianum” diede il nome al paese di Cornaiano.

L’antica tradizione fu rinnovata nel 1960, quando 28 vignaioli fondarono la Cantina Colterenzio. A questi se ne unirono altri nel corso degli anni. Ad oggi Colterenzio conta quasi 300 soci viticoltori che conferiscono le uve provenienti da circa 300 ettari di vigneto di loro proprietà.

Prezzo pieno: 9,36 euro
Acquistato presso: Esselunga

Categorie
Vini al supermercato

Chenin Blanc Cape Spring Western Cape 2014, Gcf Groupe

Ebbene sì. In Sudafrica si produce vino. Abbastanza da arrivare anche sugli scaffali dei supermercati italiani. E’ da quelli di Iper Coop che preleviamo lo Chenin Blanc Cape Spring Western Cape 2014. Importato in Europa dal colosso francese Les Grands Chais de France (Gcf Groupe) di Petersbach, Alsazia, questo vino bianco sudafricano viene prodotto nella più grande regione vinicola del Sud Africa: Western Cape, sede della più lunga “strada del vino” del mondo, con i suoi 850 chilometri che corrono da Cape Town (Città del Capo, la capitale) a Port Elizabeth. Un vino del quale – diciamocelo – non avremmo certo sentito la mancanza, in Italia. Ma la “moda” è questa. E le più attente catene della Gdo italiana come Iper Coop si vedono ormai costrette ad annoverare sui propri scaffali anche vini di scarsa personalità provenienti dalle zone emergenti (o recentemente consolidate a livello planetare), pur di ampliare la gamma, internazionalizzandola.

Tant’è. Nel calice, questo Chenin Blanc, vitigno originario della zona della Loira, in Francia, si presenta di un giallo paglierino scarico. Al naso note di pera bianca in un contorno di frutta esotica, che spazia dal melone all’ananas. Corrispondente al palato, si rivela vino fresco, anche se di ordinaria acidità. La buona morbidezza ne fa il vino perfetto per l’aperitivo (12%). Ostico l’abbinamento con pietanze più complesse della cucina italiana, soprattutto considerando che al prezzo di questo Chenin Blanc sudafricano è possibile acquistare, nella stessa catena, dignitosissimi vini bianchi italiani più adatti a portate di pesce o carne bianca. In definitiva possiamo definire lo Chenin Blanc Cape Spring Western Cape 2014 quale bottiglia ordinaria. Certamente non in grado di esprimere le potenzialità delle straordinarie terre del vino del Sud Africa, settimo Paese produttore di vino nel mondo, con una tradizione vinicola di oltre tre secoli.

Prezzo: 5,90 euro
Acquistato presso: Iper Coop

Categorie
Vini al supermercato

Catarratto Terre Siciliane Igt 2015, Fazio

(3,5 / 5) Il classico vino dell’estate, made in Sicilia. Non impegnativo, ma capace comunque di soddisfare chi ci si accosta. E’ il Catarratto Terre Siciliane Igt 2015 Fazio, casa vinicola in Erice.

Nome particolare per questo vitigno a bacca bianca originario della provincia di Trapani, che ricorda quanto sia “abbondante” la produttività delle singole viti. Un’abbondanza benevola, dal momento che gli acini sono ricchi di acidi ferulici, dalle note proprietà antiossidanti.

LA DEGUSTAZIONE
Nel calice, il Catarratto Terre Siciliane Igt Fazio si presenta di un giallo paglierino non particolarmente carico, ma dai riflessi di colore verdolino. Al naso i tipici sentori di fiori bianchi e frutta fresca, che spazia dalla pesca all’esotico.

Al palato il meglio di questo prodotto: la buona intensità e finezza delle note fruttate già riscontrate al naso, si esprime nel quadro di un’acidità spiccata, che conferisce grande e piacevole freschezza alla beva, assieme a una buona sapidità. Un vino d’estate, appunto.

Corretto consumarlo come aperitivo, anche se il Catarratto Fazio ambisce (giustamente) ad accompagnare piatti di pesce e crostacei, con cui certo non sfigura. L’ennesimo prodotto dall’ottimo rapporto qualità prezzo che possiamo reperire sugli scaffali dei supermercati italiani.

LA VINIFICAZIONE
La zona di produzione delle uve è quella occidentale della Sicilia, nel territorio collinare a Nord della provincia di Trapani. I vigneti crescono a un’altezza compresa tra i 400 e i 450 metri sul livello del mare. Dopo la raccolta e la diraspatura, le uve vengono sottoposte a una macerazione a freddo, con le bucce a contatto con il mosto.

Segue una pressatura soffice degli acini e una fermentazione a temperatura controllata, compresa tra i 14 e i 16 gradi. Prima della commercializzazione, il Catarratto Terre Siciliane Igt affina in vetro per 4 mesi circa. Fazio è ormai una realtà ben consolidata nel mondo della grande distribuzione organizzata italiana.

Tra i prodotti top di gamma, molti hanno ricevuto riconoscimenti, anche a livello internazionale. Premi che si sommano al merito d’aver contribuito in maniera determinante al riconoscimento della Doc Erice in Sicilia. Contesto nel quale Fazio opera ormai da quattro generazioni.

Prezzo: 6,49 euro
Acquistato presso: Il Gigante

Exit mobile version