Sempre più difficile trovare “toscani” di qualità, senza spendere una fortuna. Questo rosso si inserisce nel solco. Coniugando qualità e prezzo in maniera esemplare.
LA DEGUSTAZIONE
Nel calice, il Chianti Docg 2015 di Piandaccoli si presenta di un rosso rubino poco trasparente. Un colore che ne sintetizza l’essenza profonda, fatta di un’eleganza tutt’altro che ostentata. Anzi, da scoprire pian piano: come quella delle donne che non amano concedersi al primo “sorso”.
Al naso, le prime olfazioni rimandano dritto al Sangiovese e alle sue note, tipiche, di viola mammola. Poi prendono la scena i frutti di bosco, su un sottofondo a metà tra il vinoso e la soluzione salina: amarena, more, mirtilli, ciliegie.
Timidi quelli che potrebbero sembrare i “terziari” (ma questo Chianti non fa legno), coperti dalla frutta: una spruzzata di zafferano, leggera, e una nuvola di fumo dolce, quando il nettare si è ormai ben ossigenato nel calice. Assieme a richiami di macchia mediterranea, che ricordano l’alloro.
Nel frattempo lo hai già assaggiato, almeno un paio di volte. Ingresso nuovamente a metà tra il fruttato e il minerale “salato” per il Chianti 2015 di Piandaccoli. Bella pienezza offerta dalle note di frutti di bosco, a braccetto con la percezione alcolica (13%). La sensazione è quella della frutta sotto spirito. Eterea, anche se si tratta di un vino – tutto sommato – giovane.
Il tannino è morbido, ben arrotondato e levigato. Mostra ancora qualche riflesso adolescenziale in chiusura, in un retro olfattivo sufficientemente persistente, dominato dalla frutta.
Un Chianti, il Piandaccoli 2015, criticabile solo per la mancanza di una spalla acida degna del resto dei descrittori. Un vino, dunque, pensato per un consumo precoce, piuttosto che per l’affinamento. Ad oggi, il perfetto accompagnamento per piatti a base di carne rossa, nonché di primi al ragù.
LA VINIFICAZIONE
Il Sangiovese coltivato nelle tenute Piandaccoli si caratterizzano per grappoli di grandezza media-grossa con una o due ali, acini sub rotondi, quasi ellissoidali, e buccia pruinosa e sottile, dal peso medio di 300 grammi.
La vendemmia avviene manualmente, sulla base di un’accurata scelta dei grappoli. L’obiettivo è quello di portare in cantina “solo frutti perfettamente sani e maturi”. Le uve raccolte vengono poste in cassette da 13-14 kg ciascuna, per evitare l’avvio di indesiderate fermentazioni. Le caste vengono poi collocate in un camion frigo.
Un accorgimento necessario, dal momento che la cantina è distante circa 20 chilometri dalle vigne Piandaccoli. Una volta giunti nella struttura, i grappoli vengono sottoposti a un’ulteriore scrupolosa diraspatura, durante la quale vengono eliminati eventuali acini difettati.
La cantina in cui avviene la vinificazione è dotata delle più avanzante tecnologie. Il Chianti Docg di Piandaccoli matura generalmente in solo acciaio per 12 mesi, a cui fa seguito un affinamento in bottiglia di 3-4 mesi.
Prezzo: 9,39 euro
Acquistato presso: Il Gigante
Cronista di nera convertito al nettare di Bacco, nel mondo dell’informazione da oltre 16 anni, tra carta stampata e online, dirigo oggi winemag.it, testata unica in Italia per taglio editoriale e reputazione, anche all’estero. Collaboro inoltre come corrispondente per una delle testate internazionali più autorevoli del settore, in lingua inglese. Segno Vergine allergico alle ingiustizie e innamorato del blind tasting, vivo il mestiere di giornalista come una missione per conto (esclusivo) del lettore, assumendomi in prima persona, convintamente, i rischi intrinsechi della professione negli anni Duemila. Edito con cadenza annuale la “Guida Top 100 Migliori vini italiani” e partecipo come giurato ai più importanti concorsi enologici internazionali. Oltre alle piazze tradizionali, studio con grande curiosità i mercati emergenti, seguendone dinamiche, trend ed evoluzioni. Negli anni ho maturato una particolare esperienza nei vini dei Balcani e dei Paesi dell’Est Europa, tanto da aver curato la selezione vini per un importatore leader in Italia. Nel 2024 mi è stato assegnato un premio nazionale di giornalismo enogastronomico.