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Vini che crescono di più nel 2024: Vermentino, Primitivo e Ribolla trainano la Gdo

Vermentino Primitivo Ribolla Gdo
I dati Circana svelano le tipologie in maggior crescita nel formato da 75 cl. Successo per i bianchi profumati e i rossi del Sud.
Quali sono i vini che crescono di più nella GDO italiana nel 2024? La risposta arriva dal report Circana per Vinitaly 2025, che fotografa l’andamento delle tipologie nel formato più rappresentativo: la classica bottiglia da 75 centilitri. Ai vertici della classifica, Vermentino, Primitivo e Ribolla, seguiti dal Metodo Classico.

Vini al supermercato: Top 5 per crescita in litri nel 2024

  1. Vermentino (+11,7%)
  2. Primitivo (+11,8%)
  3. Ribolla Gialla (+11,3%)
  4. Metodo Classico (+3,8%)
  5. Chardonnay (+3,1%)

Una classifica che evidenzia la voglia di freschezza e tipicità da parte dei consumatori. I bianchi aromatici e i rossi strutturati del Sud si impongono tra le preferenze d’acquisto.Vermentino Primitivo Ribolla Gdo. 

Fattori vincenti: qualità, prezzo e identità

Il successo delle tipologie in crescita si spiega con un posizionamento accessibile (tra i 3,50 e i 5,50 euro per 75cl) e una forte riconoscibilità geografica. Il Vermentino, ad esempio, ha successo grazie alla sua associazione con Sardegna, Liguria e Toscana. L’impressione? Che Vermentino, Primitivo e Ribolla Gialla continueranno la loro scalata delle preferenze degli italiani tra i vini al supermercato, anche nel 2025.https://www.circana.com/news?type=press+releases

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Vini più amati in ogni regione d’Italia: classifica Gdo 2024 secondo Circana

classifica vini più amati in ogni regione d’Italia
Dal Montepulciano d’Abruzzo in Molise al Nero d’Avola in Sicilia, passando per il Trebbiano nelle Marche, l’Italia del vino si conferma un mosaico di identità territoriali. A raccontarlo è la classifica per regione di Circana, che rivela le top 5 tipologie più vendute nella Gdo di ogni area del Paese nel 2024. Raccolti nell’occasione anche i commenti dei buyer di diverse insegne.

Nord Italia: classici e bollicine

  • In Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia e Liguria dominano Prosecco, Barbera, Lambrusco e Bonarda.

  • In Trentino-Alto Adige, vincono Teroldego, Lagrein e Chardonnay.

  • Il Friuli Venezia Giulia vede spiccare Ribolla, Merlot e Cabernet.

Centro: Toscani protagonisti

  • In Toscana, non mancano Chianti, Rosso Toscano e Sangiovese.

  • In Umbria, si distingue il locale Grechetto insieme a Trebbiano e Prosecco.

  • Il Lazio vede emergere il Vermentino accanto a Montepulciano e Trebbiano.

Sud e Isole: vitigni autoctoni fortissimi

  • Sicilia: trionfa Nero d’Avola, seguito da Grillo e Syrah.

  • Puglia: grande successo per Primitivo e Nero di Troia.

  • Abruzzo: Montepulciano, Cerasuolo e Pecorino guidano la classifica.

  • In Campania, spazio a Falanghina e Aglianico.

  • Sardegna: domina il Vermentino, con Cannonau in risalita.

CLASSIFICA VINI PIÙ VENDUTI AL SUPERMERCATO NEL 2024

Il vino più venduto in ogni regione d’Italia riflette gusti radicati e identità locali fortissime. Se il Prosecco è l’unico “nazionale”, le scelte della Gdo 2024 parlano chiaro: gli italiani vogliono bere vicino a casa, pur non disdegnando “viaggi” nel calice di altre regioni, con le denominazioni più note.https://www.circana.com/it-it/

Vini al Supermercato, Gdo recupera terreno nel 2024: è l’anno dei vini bianchi

classifica vini più amati in ogni regione d’Italia

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Vendite vino Gdo: parlano i buyer di Carrefour, Conad, Coop e Md


Nel 2024, la Grande Distribuzione Organizzata (GDO) italiana ha registrato vendite di vino e spumante pari a 753 milioni di litri, per un valore complessivo di 3,2 miliardi di euro. Sebbene si sia osservato un lieve calo dello 0,7% in volume rispetto al 2023, il settore mostra segnali di ripresa, soprattutto se confrontato con il -2,2% dell’anno precedente. Particolarmente significativo è l’incremento del 2,3% in valore, indicando una crescente attenzione dei consumatori verso prodotti di maggiore qualità.

CIRCANA PER VINITALY 2025: L’ANALISI DELLE PERFORMANCE DEI RETAILER

Secondo l’analisi “Circana per Vinitaly” presentata durante la 21ª tavola rotonda “Vino e GDO: Innovazione, Mercati e Opportunità”, gli spumanti hanno trainato questa ripresa, con un aumento del 4,2% in volume e del 3,6% in valore, grazie soprattutto al ruolo centrale del Prosecco. I vini fermi hanno registrato una crescita del 3,1% in valore, nonostante un lieve calo dello 0,7% in volume. In particolare, si prevede che entro cinque anni il consumo di vini bianchi, attualmente a 248 milioni di litri, supererà quello dei vini rossi, che si attesta a 271 milioni di litri. Tra i vini emergenti del 2024 spiccano l’Inzolia siciliana e il Vermentino, entrambi bianchi, mentre il rosato ha superato i 37 milioni di litri venduti. https://www.circana.com/it-it/ https://www.vinitaly.com/

IL PUNTO DI VISTA DEI BUYER VINO GDO

Lorenzo Cafissi, Beverage & Home Care & Personal Care Director di Carrefour Italia

«La situazione del mondo del vino sta diventando sempre più complessa per la staticità dei risultati. Questo ovviamente impatta notevolmente l’intero comparto del beverage spostando equilibri sempre stabili nel tempo. Come tutti i periodi di difficoltà, ci sono ovviamente anche grandi opportunità che, però, possono nascere esclusivamente da una collaborazione sempre più trasparente e aperta tra industria e retailer».

Simone Pambianco, Category Manager Bevande per Conad

«Nonostante il mercato sia ancora in calo, Conad ha registrato un modesto aumento di volume nel 2024. La domanda rimane in contrazione a causa dei mutamenti strutturali in atto: cambiamenti demografici con una generazione Z meno coinvolta nella categoria, ridotte capacità di spesa degli italiani e, soprattutto, nuovi stili di vita più attivi. Tutti fattori congiunti che ci stanno proiettando nell’era del consumo “multi moderato”. I consumatori non solo bevono meno alcol, ma preferiscono bevande meno corpose e meno alcoliche, più fresche e adatte a pasti leggeri, veloci ed healthy. Il vino deve saper cogliere questi cambiamenti, che attualmente stanno interpretando meglio altre bevande».

Alessandro Cassanelli, Buyer Liquidi per Coop Italia

«La crisi che sta attraversando il mercato, che si riflette in particolare nel calo dei consumi — ad esempio dei vini rossi — suggerisce la necessità di un ripensamento strategico, volto a riconnettersi con alcune fasce di consumatori che si sono progressivamente allontanate. Per coinvolgere le generazioni più giovani, ad esempio, è fondamentale lavorare su occasioni di consumo diverse, promuovere la sostenibilità e valorizzare un approccio consapevole, in grado di riportare interesse al consumo di un prodotto che, a differenza di superalcolici e drink da aperitivo, è storicamente meno legato a contesti conviviali o di tendenza. Rinnovare, tuttavia, non significa rinnegare la tradizione, ma piuttosto reinterpretarla in chiave attuale».

Marco Usai, Wine Specialist per MD

«MD conferma il suo impegno per una Buona Spesa che offra ai consumatori prodotti di qualità a prezzi accessibili, e la nostra selezione di vini ne è una chiara dimostrazione. In un contesto di mercato difficile per il settore vinicolo, conseguiamo risultati positivi, sia in termini di valore che di volumi di vendita. Questo successo è il frutto della fiducia che i consumatori ripongono nella nostra formula commerciale e della costante attenzione alle evoluzioni del mercato: siamo orgogliosi di essere i primi in Italia a proporre la linea Enotrium, una selezione di vini a marchio privato che valorizza i vitigni autoctoni del nostro Paese, promuovendo la straordinaria biodiversità del patrimonio vitivinicolo italiano. Stiamo registrando un riscontro positivo anche per il nostro primo spumante dealcolato, in una categoria che ha numeri ancora contenuti ma un ottimo potenziale di crescita».

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Vini al Supermercato, Gdo recupera terreno nel 2024: è l’anno dei vini bianchi


Nel 2024 la Grande distribuzione organizzata italiana ha registrato vendite di vino e spumante per 753 milioni di litri, pari a un valore complessivo di 3,2 miliardi di euro. Nonostante un calo dello 0,7% a volume rispetto al 2023, il settore mostra segnali incoraggianti, specialmente se confrontati con il -2,2% dell’anno precedente. Ancora più significativo l’aumento a valore, che segna un +2,3%, confermando la tendenza verso una maggiore qualità percepita dai clienti a caccia dei migliori vini al supermercato. https://www.vinitaly.com/calendario-eventi/vinitaly/vinitaly-2024/20-tavola-rotonda-sul-mercato-del-vino-nella-grande-distribuzione-cantine-e-retail-uno-sforzo-condiviso-per-tornare-a-crescere/

L’ANALISI CIRCANA PER VINITALY SUI VINI NELLA GRANDE DISTRIBUZIONE

Questi dati emergono dalla ricerca “Circana per Vinitaly“, presentata durante la 21ª tavola rotonda “Vino e GDO: Innovazione, Mercati e Opportunità”, organizzata da Veronafiere. A trainare la ripresa sono soprattutto gli spumanti (+4,2% a volume e +3,6% a valore), con un ruolo centrale del Prosecco. Meno brillante la performance dei vini frizzanti, in calo sia a volume (-5,7%) che a valore (-4,4%), mentre i vini fermi crescono a valore del +3,1%, pur registrando un lieve calo volumetrico (-0,7%).

La preferenza degli italiani si conferma ancora per il vino rosso fermo, primo con 271 milioni di litri venduti nonostante un calo del -1,3%. Tuttavia, i dati suggeriscono un cambio imminente: Circana prevede che entro cinque anni il vino bianco, attualmente a 248 milioni di litri, supererà il rosso, a conferma di una chiara evoluzione nei gusti dei consumatori italiani. Non a caso, tra i vini emergenti del 2024 spiccano il siciliano Inzolia e il Vermentino, entrambi vini bianchi. Bene anche il rosato, con vendite superiori a 37 milioni di litri.

VINI GDO: CHI CRESCE E CHI CALA

Virgilio Romano, Insight Director di Circana, evidenzia come siano «soprattutto i vini nella fascia medio-bassa di prezzo a subire una significativa contrazione (-4,9%)». Romano sottolinea l’importanza di «continuare ad aumentare il valore percepito del vino, trasformando il consumo in un’esperienza qualitativa più che quantitativa». Un discorso differente vale per gli spumanti metodo Charmat, che invece crescono particolarmente nella fascia di prezzo più economica (+6,3%).

La segmentazione del mercato emerge chiaramente nelle vendite delle bottiglie da 0,75 lt: i vini più costosi (oltre i 10 euro) registrano un aumento a valore del +6,6% e del +3,8% a volume, mentre gli spumanti Charmat economici (meno di 5 euro) crescono del 5,6% a volume e del 4,7% a valore. Bene anche gli spumanti premium (oltre 10 euro), con una crescita a valore del +5,4% e a volume del +3,1%. Anche gli spumanti a marchio del distributore registrano un’importante crescita (+5,3%), grazie anche alla riduzione media dei prezzi (-2,6%).

PREZZI E PROMOZIONI VINO AL SUPERMERCATO

Le strategie promozionali adottate dalle prime 25 aziende della Gdo, che hanno aumentato del +1,3% l’attività promozionale, hanno avuto un impatto positivo, con vendite in crescita a volume del +0,6% e a valore del +3,2%. Tuttavia, per raggiungere risultati davvero significativi, Romano suggerisce che occorra affiancare alle promozioni efficaci strategie di vendita continuative. Nel 2024, inoltre, i prezzi medi del vino hanno subito un aumento contenuto del +3,1%, con segnali di attenuazione dell’inflazione. Ad esempio, il prezzo medio per i vini a denominazione (Doc, Docg, Igt) è stato di 5,57 euro al litro, in aumento solo del 2%, contro aumenti superiori al 6% nel 2023.

VINI AL SUPERMERCATO 2025: PEGGIORANO LE VENDITE

I primi mesi del 2025, infine, mostrano un peggioramento nelle vendite (-4,5% a volume e -2,7% a valore), ma sarà necessario attendere ulteriori dati per una valutazione più accurata delle tendenze future. Infine, un nuovo segmento promettente è rappresentato dal mercato delle bevande analcoliche e dei vini dealcolati, recentemente autorizzati in Italia. Romano di Circana suggerisce che questo segmento potrebbe rappresentare «una significativa opportunità di crescita, a patto che il settore riesca ad attrarre nuovi consumatori e trasformare il consumo in un’esperienza inclusiva e coinvolgente».

Vendite vino Gdo: parlano i buyer di Carrefour, Conad, Coop e Md

 

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I vini più venduti nella Grande Distribuzione in Italia

Sono 753 milioni i litri di vino e spumante venduti nel 2024 nella Grande Distribuzione Italiana che resta il canale di vendita più importante per il settore e offre una fotografia chiara delle preferenze degli italiani in fatto di vini. L’Istituto di Ricerca Circana ha reso disponibili in anteprima alcuni dati dello studio “Circana per Vinitaly” che verrà presentato nel corso della tavola rotonda “Vino e Gdo: Innovazione, Mercati e Opportunità”, in programma a Vinitaly lunedì 7 aprile. In questa occasione, oltre a fare il punto sull’andamento dei vini in Grande Distribuzione nel 2024, mettendo a confronto produttori e distributori, verranno presentati i dati dei primi mesi dell’anno, per approfondire i primi segnali che vengono dai mercati e che potrebbero condizionare il 2025.

L’ANDAMENTO DEL MERCATO

Gli ultimi anni sono stati di grande sofferenza per il mercato dei vini nella Grande Distribuzione, a causa degli effetti a lungo termine degli aumenti dei costi di produzione e dei loro riflessi sugli scaffali. Tuttavia, a partire dal 2023, l’andamento del mercato del vino, pur mantenendo il segno meno, ha cominciato a dare segni di miglioramento. Miglioramento che nel 2025 potrebbe proseguire nella stessa direzione, grazie in parte al raffreddamento dei prezzi, da non intendere come riduzione, e al conseguente scenario di maggiore stabilità. Il tutto, al netto dei dazi minacciati dall’amministrazione Trump.

ALCUNI DATI SUL COMPARTO

Secondo Circana, il settore chiude il 2024 con un -1,3% a volume sull’anno precedente in parte compensato da un +2,2% a valore. Fa eccezione per lo spumante che sembra aver intrapreso un percorso diverso. Performance positiva per i vini in bottiglia a denominazione d’origine che registrano un +0,7%, confermata anche da altre categorie di vini che nel 2024 hanno registrato buoni risultati, in parte inaspettati.

I VINI CHE CRESCONO, A VOLUME E A VALORE

Nel 2024, crescono significativamente a volume, rispetto all’anno precedente, il siciliano Inzolia, con il +12,9%, il Primitivo di Puglia (+11,8%), quasi al pari del Vermentino (Sardegna, Toscana, Liguria) con il +11,7%, seguito dalla friulana Ribolla (+11,3%). La classifica dei vini “emergenti”, cioè quelli col maggior tasso di crescita rispetto all’anno precedente, elaborata invece a valore, mostra il Vermentino al primo posto con +13,5%, seguito dal Primitivo di Puglia con il +12,6%, dal trentino Lagrein che cresce dell’11,5% e dal Pinot Nero con il +9,8%. Il costo medio per il vino a denominazione d’origine in bottiglia (Doc, Docg, Igt) è di 5,57 euro al litro, con un aumento medio del 2% sull’anno precedente, decisamente più contenuto rispetto al dato 2023, che aveva registrato aumenti superiori al 6%.

I VINI PIÙ VENDUTI NELLA GDO

In generale, gli italiani in Grande Distribuzione preferiscono i rosati ai bianchi, i bianchi ai rossi e i vini fermi a quelli frizzanti. Al primo posto il Prosecco (Veneto e Friuli V.G.) con quasi 50 milioni di litri venduti (+4,7% rispetto all’anno precedente). Segue il Chianti (Toscana) con oltre 16 milioni di litri e dal Lambrusco (Emilia-Romagna, Lombardia) con oltre 15 milioni di litri, che però performano peggio dell’anno scorso (-2,9% e -4%). Da notare le buone performance del Vermentino (Sardegna, Toscana, Liguria), al sesto posto in classifica, che cresce dell’11,7% con oltre 11 milioni e 600mila litri venduti, della Ribolla (Friuli-Venezia Giulia), all’ottavo posto con quasi 8 milioni e 700mila litri venduti (+11,3%) e del Primitivo di Puglia, all’undicesimo posto con 7 milioni e 350mila litri (+11,8%).

«Il 2024 ha visto migliorare il dato (pur sempre negativo) del vino. La frenata dovuta ai prezzi sembra alle spalle, in uno scenario che però non lascia del tutto spazio all’ottimismo e a previsioni di crescita sostenuta della categoria. – ha dichiarato Virgilio Romano, Business Insight Director di Circana – Nel 2024, le scelte degli shopper si sono indirizzate verso un minor acquisto e verso brand/tipologie con un prezzo più basso per la salvaguardia del proprio budget di spesa, eppure segnali positivi ci sono e su quelli bisogna continuare a lavorare. Sarà necessario sfruttare questo attuale equilibrio, anche se ancora precario, per fare le scelte intelligenti e lungimiranti e trovare le strategie più efficaci per contrastare una situazione inalterata dal punto di vista dell’offerta e in calo dal punto di vista della domanda, avendo come faro il consumatore÷.

APPUNTAMENTO A VINITALY

Questo il quadro che verrà presentato in dettaglio dall’Istituto di Ricerca Circana a Vinitaly (Verona, 6-9 aprile) nel corso della 21° tavola rotonda su vino e Grande Distribuzione organizzata da Veronafiere. Moderata da Andrea Meneghini, Direttore di GDONews, si terrà a Vinitaly lunedì 7 aprile dalle 10,30 alle 12,30 c/o la Sala Puccini (Centro Congressi Arena, primo piano).

Vi parteciperanno, oltre a Virgilio Romano: per Federvini, Mirko Baggio (Responsabile Vendite Gdo di Villa Sandi); per Unione Italiana Vini, Francesca Benini (Sales and Marketing Director di Cantine Riunite e CIV); per Carrefour Italia, Lorenzo Cafissi (Responsabile Beverage Alcolico); per Conad, Simone Pambianco (Category Manager Bevande); per Coop Italia, Eleanna Pizzinelli (Responsabile Reparto Beverage); per MD, Marco Usai (Wine Specialist).

«A Vinitaly crediamo che la promozione della cultura del prodotto verso tutti i canali commerciali sia la modalità più corretta per aumentare la conoscenza, e così le vendite. Per questo, ogni anno, nell’ambito del salone, dedichiamo un momento di riflessione specifico sul rapporto che il vino ha con la GDO nel mercato domestico. – ha dichiarato Maurizio Danese, Amministratore Delegato di Veronafiere – Come organizzatori di fiere, infatti, sappiamo che il nostro ruolo è quello di essere a servizio delle imprese a cui vogliamo fornire i più aggiornati strumenti di market intelligence per affrontare mercati e scoprire nuove opportunità di business».

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Notte Rossa, valore top: la bottiglia di vino più venduta al supermercato è pugliese

Notte Rossa consolida la sua posizione di leader nel panorama vinicolo italiano, raggiungendo il primato assoluto delle vendite in valore al supermercato nel formato da 75 cl. Un risultato, confermato dai dati Nielsen riferiti al 2024, che non è frutto del caso, ma di una strategia di marketing costruita sin dagli esordi della linea di vini del Salento nei supermercati italiani, nel 2013. Terre di Sava, con il suo marchio Notte Rossa, è riuscita a conquistare il cuore degli appassionati e a dettare nuove regole in un mercato sempre più competitivo. Superando rivali storici come Antinori, Frescobaldi e Ruffino, sempre protagonisti nelle classifiche nazionali ed internazionali della Gdo. Notte Rossa valore top: la bottiglia di vino più venduta al supermercato è pugliese.

Il successo di Notte Rossa non è solo nei numeri. Ma nella visione. Puntare sul formato da 75 cl, che rappresenta l’81% del valore totale del mercato vinicolo in Italia, è stata una mossa che ha pagato. Il primato, raggiunto senza dimenticare la formula strategica del bag in box, testimonia l’efficacia di una politica commerciale capace di garantire un prezzo competitivo per vini che possono essere anche considerati premium, come il Primitivo di Manduria e il Primitivo di Manduria Riserva, ambasciatori della Puglia nel mondo. https://www.notterossa.wine/shop/

LA LEADERSHIP DI NOTTE ROSSA IN GDO: UNA VERA CASE-HISTORY 

La leadership di Notte Rossa appare ancora più significativa se si considera il contesto di mercato attuale. Il vino bianco cresce smisuratamente in volume. Tuttavia, sul fronte del valore, il vino rosso continua a dominare. Parte del merito è anche di marchi come Notte Rossa, capaci di costruire in Gdo un’offerta in grado di competere con nomi blasonati, sul fronte della qualità. La capacità di interpretare al meglio il territorio pugliese, con vitigni autoctoni valorizzati attraverso tecniche enologiche moderne ma rispettose della tradizione, è uno dei fattori chiave che hanno permesso a Terre di Sava di emergere. E consolidare, poi, la posizione del proprio brand. otte Rossa valore top: la bottiglia di vino più venduta al supermercato è pugliese.Nel segmento degli spumanti, sempre secondo i dati Nielsen 2024, il Prosecco mantiene il suo dominio incontrastato, rappresentando quasi il 50% del fatturato complessivo.

Anche sul fronte degli sparkling Notte Rossa ha saputo ritagliarsi uno spazio, puntando sul fascino, un po’ “esotico”, delle “bollicine pugliesi”. La capacità di differenziarsi da giganti come Valdo e Zonin dimostra – ancora una volta – la visione strategica del brand, orientato all’espansione in nicchie di mercato ad alto potenziale, pur lontane dal “core business”. I rosati, stabili al 5% sia nei vini fermi che negli spumanti, rappresentano un’ulteriore sfida. Ma anche un’opportunità. Notte Rossa, forte del proprio ruolo in un territorio vocato per questa tipologia di vino, ha tutte le carte in regola per aumentare questa quota, con referenze capaci di attrarre un pubblico giovane e internazionale. La Puglia, del resto, è da sempre terra di rosati d’eccellenza.

IL PACKAGING DI NOTTE ROSSA: L’UOMO, IL CIELO STELLATO, LA LUNA

La strategia vincente di Notte Rossa si riflette anche nelle scelte del packaging. L’etichetta, ormai inconfondibile, caratterizza tutta la linea e rappresenta uno spaccato quasi poetico, per la sua capacità di avvicinare – in pochi, semplici, tratti – l’uomo al cielo, in una notte stellata, grazie solamente ad una scala. Sempre sul fronte del packaging, le confezioni regalo – che incidono per il 2% sul mercato degli spumanti, ma risultano irrilevanti per i vini fermi – rappresentano forse un’opportunità da poter cogliere. Notte Rossa valore top: la bottiglia di vino più venduta al supermercato è pugliese.

In questo senso, il confronto con altri competitor che da anni investono su packaging ricercati, potrebbe aprire nuovi scenari di crescita anche per Notte Rossa. In definitiva, Notte Rossa non solo guida il mercato italiano del vino nel formato da 75 cl, ma prova a dettare nuovi standard di qualità e innovazione. Il tutto, in un contesto “tortuoso” come quello della Gdo e dei vini al supermercato. Dove nulla è dato per assodato. E le potenzialità ancora inespresse del settore non si contano sulle dita di una mano. Lo sa bene Luca Buratti, direttore vendite Gdo di Notte Rossa.

L’INTERVISTA A LUCA BURATTI, DIRETTORE VENDITE GDO NOTTE ROSSA

Luca Buratti, qual è la sua analisi del primato assoluto delle vendite di Notte Rossa nel formato bottiglie da 75 cl al supermercato?

Notte Rossa non ha come strategia la competizione sul prezzo. Quindi, il primato non può essere inteso sui volumi, bensì sul valore. Da sempre la nostra politica è attenta al giusto rapporto prezzo/qualità, che non vuol dire “prezzo basso”, ma prezzo corretto nei confronti del prodotto offerto al mercato. Questo aspetto, sempre tenuto in evidenza, oggi ci premia. Siamo la prima cantina nel mercato moderno, per valore complessivo, con il formato da cl.75 (formato che rappresenta il 98% delle nostre vendite) e questo è dovuto al riconoscimento da parte dei nostri clienti della qualità dei nostri vini.

In tempi di contrazioni generalizzate delle vendite, il brand Notte Rossa si conferma solidissimo e, grazie al primato del formato 75 cl, diventa “case-history”. Quali sono stati, secondo lei, i fattori chiave che hanno permesso di raggiungere questo importante traguardo?

La determinazione nel mantenere la promessa del miglior rapporto prezzo/qualità possibile. Il consumatore riconosce e premia la nostra coerenza, mantenendo elevati i momenti di acquisto fuori dalle promozioni. E dando così dimostrazione che Notte Rossa si acquista per la qualità e non per il prezzo. Altro importante aspetto è rappresentato dal packaging. Aver scelto in passato l’immagine iconica della “scaletta” con la luna, ha fatto sì che il cliente ci riconosca con grande immediatezza. E che, in modo simpaticamente affettuoso, ci identifichi come il vino “della scaletta”.

Ultimo ma non meno importante, l’aspetto di coerenza nella gestione del prezzo. Non ci siamo mai fatti prendere dall’enfasi del successo, mantenendo i prezzi sempre nella corretta fascia di accessibilità quotidiana, ritenendo che la promessa che abbiamo fatto al nostro cliente, di essere il miglior vino per i momenti di consumo giornalieri che può trovare. Il rispetto della fiducia che i clienti ci riconoscono, ci ha premiato e continuerà a farlo. Notte Rossa valore top: la bottiglia di vino più venduta al supermercato è pugliese. https://www.winemag.it/luca-buratti-e-le-sue-terre-di-sava-tutti-i-segreti-del-brand-notte-rossa/

Il mercato dei vini bianchi ha sorpassato quello dei rossi a livello di volume, ma il rosso resta dominante in termini di valore. Come si inserisce Notte Rossa in questa dinamica e quali sono le vostre strategie per il futuro?

Siamo una cantina salentina ed è importante fare bene quello che ci rende riconoscibili da sempre. I vini rossi innanzitutto. Del resto, se è vero che il mercato, negli ultimi anni, premia i vini bianchi, non dimentichiamo che il vino rosso esprime ancora e lo farà sempre, esempi di altissima qualità, con bottiglie iconiche di fama mondiale. Non possiamo dimenticare che i maggiori vini di pregio sono rossi, che la storia enologica è stata influenzata in maniera determinate dai vini rossi e che, nel top di gamma, il consumatore li riconosce come garanzia di qualità.

Ovviamente il vino bianco merita ampiamente il successo raggiunto. Successo che risiede sostanzialmente, a mio avviso, in due fattori, la maggior freschezza e facilità nella bevuta ed una inferiore gradazione alcolica. I nostri vini bianchi sono una espressione del territorio che si esprime in vitigni come la Verdeca, il Fiano, il Vermentino. Vini che proponiamo con grande successo, in una veste “salentina”, che soddisfa le attese dei nostri clienti.

Un discorso a parte meriterebbero i vini rosati, da anni destinati – secondo alcuni – ad esplodere, ma forse mai decollati in maniera definitiva. La quota di Notte Rossa è stabile ma il potenziale del territorio pugliese, soprattutto in questa tipologia tradizionale, suggerisce che possiate fare qualcosa di più. Ci state pensando?

Questa attesa di una “esplosione” del rosato, mi sembra più una enfatizzazione di marketing, che non un oggettiva situazione di mercato, forse dovuta alla speranza che ci si possa avvicinare al consumo dei cugini d’oltralpe (36% del totale vino). Quello che osserviamo, con soddisfazione, non è tanto il forte sviluppo dei volumi, ma la stabilità degli stessi. Per decenni abbiamo assistito ad un mercato del rosato che ciclicamente cresceva e con rapidità calava. Oggi la situazione sembra essere differente. Il mercato del rosato copre circa il 4% del totale. E si sta dimostrando stabile. Facendo sì che – sia i produttori che la distribuzione – possano finalmente investire in questo comparto, con programmi di medio termine.

I vitigni pugliesi aiutano, ragionando “in rosa”…

La proposta di Notte Rossa è innanzitutto quella di un vino di elevata qualità che, nel rosato più che in altre tipologie, è indispensabile per garantire al prodotto le peculiari caratteristiche di freschezza, aroma e gradevolezza del colore. Il nostro Primitivo Rosato ed il Negroamaro Rosato sono figli di una selezione in vigna e di una sapiente capacità dei nostri enologi, che riescono a garantire un’importante durata del prodotto e delle caratteristiche prima citate. Sicuramente stiamo pensando ad un’ulteriore espansione della proposta. In arrivo c’è il Susumaniello rosato. Un vino che risponde alla richiesta non solo di un rosato più delicato, ma anche di un vino figlio della storia del territorio. Che si affianchi ai due vitigni iconici del Salento.

Ho l’impressione che in Italia, più che all’estero, si sottovaluti ancora il potenziale del packaging, in particolare delle “confezioni regalo”. Siamo riusciti a sdoganare lo spumante dai momenti di festa: quando riusciremo a fare lo stesso con le “confezioni regalo”, che continuano ad avere un impatto maggiore sugli spumanti rispetto ai vini fermi? Avete in programma iniziative per colmare questo divario?

Sono anni che le confezioni regalo perdono interesse da parte del cliente finale. La ricerca di una sempre maggiore importanza in ciò che si regala, fa sì che la scelta si rivolga più verso la singola bottiglia di elevata qualità, che non verso le ormai obsolete “valigette” in cartoncino o confezioni fantasiose. Per questo motivo la nostra strada in questo segmento ci vede più attenti alla valorizzazione delle eccellenze. Con un’attenzione verso le Riserve ed il formato magnum, che oggi attraggono di più. Notte Rossa valore top: la bottiglia di vino più venduta al supermercato è pugliese.

Un altro tema interessante è quello del bag in box: Notte Rossa non lo sottovaluta, come dimostra la presenza di questo formato anche sul vostro shop online. Come vi orientate in questo segmento?

La storia del vino è fatta anche di grandi formati, che rappresentano più che altro un maggior livello di servizio nel vino di consumo giornaliero. Fino a qualche anno fa sugli scaffali dei supermercati si vedevano pesanti dame di vetro, da 3 o da 5 litri, che soddisfacevano la richiesta di un vino di qualità accettabile ad un prezzo contenuto per unità di misura. Il cambio generazionale ha portato ad un diverso modo di approcciare e consumare il vino, con una ricerca da parte delle generazioni più giovani che premia la qualità rispetto alla quantità, facendo si che questa tipologia di contenitori abbia sempre meno interesse ed infatti sono quasi totalmente scomparsi dagli scaffali. Nel frattempo, la tecnologia del confezionamento si è evoluta fornendoci la possibilità di produrre il vino nel formato Bag in Box.

Per noi la scelta è caduta nel formato da tre litri, più agevole da manovrare in ambito domestico e che, per i bianchi ed i rosati, ha la dimensione ideale per inserirlo nella tasca della porta del frigorifero. Questa innovazione, che esiste comunque da alcuni anni, ha la prerogativa di avere un contenitore a tenuta stagna e buon isolamento rispetto alla luce, al calore e soprattutto all’aria esterna (grazie alla sacca interna) con una moderata rigidità del contenitore fornita dall’involucro esterno (in modo da essere trasportato e stoccato in maniera più agevole rispetto ad una semplice sacca). Grazie ad un piccolo rubinetto alla base consente la fuoriuscita del vino per gravità. Ma, ancor più importante, ne garantisce la conservabilità per settimane dopo l’apertura, mettendolo al riparo dall’ossidazione, grande nemico della sua conservazione. Notte Rossa valore top: la bottiglia di vino più venduta al supermercato è pugliese.

Qual è la sua visione sul futuro del vino in Gdo?

La Grande Distribuzione, nell’ultimo decennio ed ancor più nel funesto periodo del Covid, ha implementato la proposta assortimentale, ampliandola verso vini di qualità e riducendo in maniera importante la fascia di prezzo basso. Questo ha fatto si che in quasi tutte le insegne si assista alla presenza di scaffali che sono diventati vere e proprie enoteche, in grado di soddisfare la maggior parte delle esigenze della clientela. Inoltre, nelle insegne più attente al livello di servizio, sono comparse varie modalità per dare al cliente informazioni su provenienza, caratteristiche organolettiche, abbinamenti.

Arrivando fino alla tipologia di bicchiere da usare, così da semplificare la scelta. Che rimane quasi sempre autonoma e che, non dimentichiamolo mai, è effettuata da un cliente che difficilmente ha competenze specifiche nel vino. In definitiva, il settore vino nel canale moderno è ancora in fase di crescita, verso la qualità e l’attenzione al cliente. Non dimentichiamo che attraverso la Gdo transitano le vendite di circa il 70% di tutto il vino che si vende in Italia.

La valorizzazione dei vitigni autoctoni è uno dei vostri punti di forza, parte integrante della strategia del Salento del vino. C’è un vitigno pugliese su cui puntate in particolare per i prossimi anni?

Ritengo che andare a cercare la novità a tutti i costi, la particolarità per creare interesse, sia sbagliato. Il Salento è universalmente associato a due vitigni principe, il Primitivo ed il Negroamaro. Ovviamente questi due vitigni si declinano poi in vari aspetti, Riserve, Rosati, IGP e DOP. La nostra missione è fare al meglio quello che già sappiamo fare molto bene. Questo non vuol dire che ci arrocchiamo su questi due vitigni, perché abbiamo anche grande attenzione verso il mercato. Quindi la crescita dei vini bianchi ci ha stimolato ad andare verso Verdeca, Fiano e Vermentino. Notte Rossa valore top: la bottiglia di vino più venduta al supermercato è pugliese.

Il primo decisamente nativo, mentre gli altri due, presenti anche in altre zone enologiche della nazione, in Salento si avvalgono di un terroir e di un clima che li rendono unici, quindi con una valenza di autoctonia. In ultimo, per soddisfare i nostri clienti più esigenti e sempre in tema di autoctono, lo scorso anno abbiamo implementato la proposta con il Susumaniello. Un vitigno che, insieme al Negroamaro, rappresenta la storia enoica del Salento, affondando la sua origine in un passato molto lontano, con caratteristiche uniche. Notte Rossa valore top: la bottiglia di vino più venduta al supermercato è pugliese.

E che dire dei vini dealcolati? Qual è la posizione di Notte Rossa?

Ho un po’ di scetticismo verso questa nuova frontiera dell’analcolico in prodotti che la tradizione vuole abbiano un contenuto alcolico. Se penso alla bevanda più nota in questo segmento di mercato, la birra, non posso dimenticare che per avere un po’ di successo sono passati circa 200 anni. Infatti, la prima birra lanciata su mercato risale al 1842. Dopo tutto questo tempo, oggi siamo ad un 8% di consumi interni. Probabilmente il vino raggiungerà con molta più velocità questo traguardo. Lo farà grazie alle tecnologie, che nel frattempo si sono evolute. E grazie all’esperienza maturata in altri settori.

È mio parere che si debba porre attenzione a questa tendenza, perché un grande marchio non può disattendere le aspettative e le esigenze dei propri clienti. Ma avremo un vino Notte Rossa dealcolato solo quando avremo l’assoluta certezza di gradevolezza del prodotto. Essere i primi, ma non soddisfare i nostri standard, non rientra nella nostra politica.

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Tenute Piccini vola nel 2024 con Chianti Orange, Collezione e Slim (low alcol)


Primo semestre 2024 da medaglia d’oro per Tenute Piccini Spa, grazie soprattutto alle ottime performance di Chianti Orange, Chianti Collezione e alla new entry “low alcol”, Chianti Slim. L’azienda della famiglia Piccini mette a segno un risultato definito «oltre le aspettative» nel corso dei primi sei mesi del 2024. Facendo registrare un incremento di ricavi dell’11% sullo stesso periodo dell’anno precedente: «Un risultato frutto dei crescenti ordini su tutti i mercati di riferimento e del lancio di nuove etichette», evidenziano dal quartier generale della provincia di Siena.

CHIANTI E NON SOLO: PICCINI PROTAGONISTA DEI MERCATI

«A fianco dei top seller Chianti DOCG Orange e Chianti DOCG Riserva Collezione Oro – continua in una nota la cantina toscana guidata da Mario Piccini – ottimi segnali arrivano dalla nuova linea di vini a bassa gradazione: Chianti Docg Slim, Eleven Bianco e Rosso. Le tre nuove etichette, con un tenore alcolico dell’11%, hanno incontrato i favori del mercato, posizionandosi in un trend in ascesa, soprattutto tra i consumatori più giovani che si approcciano con curiosità al vino».

Chianti Slim, l’ultima trovata di Piccini: poco alcol, tutto gusto e tappo a vite

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