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Dentro la testa di un buyer vino Gdo: tra listini, inflazione e mosse sull’assortimento

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Dentro la testa di un buyer vino Gdo tra listini, inflazione e mosse sull'assortimento category manager vino supermercato
Cosa frulla nella testa di un buyer vino Gdo, in questi mesi di grande agitazione dei mercati, che ha riflessi diretti anche sul vino in vendita al supermercato? Di tutto. Il category manager intervistato da winemag.it per la rubrica Vinialsuper – Vini al Supermercato preferisce rimanere anonimo, senza tuttavia sottrarsi da un’analisi ad ampio spettro della particolare fase storica dello scaffale.

«Come ben sappiamo – spiega – la situazione del mercato del vino nel 2022 è stata piuttosto turbolenta. Un insieme di congiunture negative a livello mondiale ha fatto esplodere tutti i costi, legati in particolare alle componenti secche (tappi , capsule, vetro, trasporti) che servono per imbottigliare il vino e che ha costretto le aziende a chiedere aumenti di listini mai visti prima. Solo una parte di questa inflazione è stata scaricata sul consumatore finale. La rimanente parte è rimasta in pancia agli operatori della Gdo, per cercare di tutelare al meglio il potere di acquisto dei nostri clienti».

Qual è stata, dunque, la risposta dei consumatori? «Abbiamo osservato – risponde il buyer – che l’elasticità della domanda al prezzo è molto più sensibile sui vini di fascia basic. Questo ha portato, allentando leggermente la pressione promozionale, a perdere volumi piuttosto consistenti. Man mano che si sale di prezzo, su vini di posizionamento premium e super premium, fino ad arrivare ai “vini icon”, si assiste al fenomeno contrario. E l’elasticità della domanda al prezzo tende ad azzerarsi».

DALLA “PREMIUMIZZAZIONE” ALLA CRISI

In altre parole, l’aumento dei costi di produzione e, dunque, del prezzo di alcuni vini, ha avuto riflessi più negativi sui vini di fascia prezzo bassa, rispetto a quelli posizionati su fasce intermedie, alte e premium. Categorie, queste ultime, che avevano già beneficiato delle misure anti-pandemia, con il “pubblico” di hotel, ristoranti, enoteche e wine bar (Horeca) che si è riversato in massa tra le corsie dei supermercati, alzando lo scontrino medio di tutte le insegne.

Non dimentichiamoci – sottolinea il category manager Gdo – che durante i due anni di pandemia abbiamo assistito ad un ricerca di gratificazione personale che ha portato ad alzare l’asticella sulla qualità di quello che si degusta nel bicchiere, andando a consolidare il claim del “Drink Less, Drink Better”».

La decantata “premiumizzazione” dello scaffale Gdo sembra dunque aver subito una battuta d’arresto che non va imputata alla scarsa motivazione dei buyer delle insegne. Bensì, ancora una volta, al particolare momento storico e al ridotto potere d’acquisto degli italiani (ma il discorso vale anche in altri Paesi).

«SPUMANTI AL SUPERMERCATO: UN FENOMENO A PARTE»

Fenomeno a parte la categoria spumanti. E a confermarlo, oltre ai maggiori istituti di ricerca del settore, è anche il buyer intervistato da winemag.it per la rubrica Vinialsuper – Vini al Supermercato. «La categoria – sottolinea il manager – è in ottima forma e non conosce crisi tra gli scaffali della Gdo. In particolare il mondo Prosecco, ma anche i Metodo Italiano / Charmat generici, sembrano uscire scalfiti dal periodo, nonostante i riposizionamenti di tante Denominazioni». Tra queste proprio il Prosecco Superiore Conegliano-Valdobbiadene Docg, che ha perso quota in Gdo nell’ultimo anno, guadagnando però terreno sul fronte dell’export.

Come si “muove” e muoverà, allora, lo scaffale dei vini dei supermercati italiani nei prossimi mesi? «A livello di scelte di assortimento – evidenzia il category manager – sarà prioritario presidiare sempre di più le categorie di fascia prezzo medio, medio/alta, introdurre nuove denominazioni a scaffale, anche poco conosciute, data la forte curiosità e la sempre più alta preparazione dei consumatori. E, last but not least, segmentare ulteriormente la categoria Spumanti Metodo Charmat / Metodo classico, che sono il vero traino della categoria VINO negli ultimi anni, grazie soprattutto al consumo sempre più destagionalizzato e non solamente relegato alle ricorrenze».

Non sorprendono, allora, le scelte al solito lungimiranti di cantine come Terre di Sava che, dalla sua Puglia – o, meglio, dal suo Salento – ha lanciato sul mercato una nuova linea di spumanti, sotto al cappello del brand Notte Rossa, da sempre connotato da un incontestabile rapporto qualità-prezzo. Ma non sorprendono neppure gli investimenti di Mario Piccini nella spumantistica dell’Etna, un territorio che – assieme all’Alta Langa – potrebbe diventare una delle nuove frontiere per i buyer Gdo. Proprio nell’ottica descritta dal category manager, tra segmentazione dello scaffale e necessità di intercettare la curiosità di consumatori sempre più attenti alla qualità.

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Barolo e Roero: tre cantine da non perdere a Grandi Langhe 2023


Tutto pronto per Grandi Langhe 2023, in programma alle Ogr Torino lunedì 30 e martedì 31 gennaio 2023. Oltre 240 cantine ai banchi di assaggio riservati ai professionisti del settore. Novità di questa edizione – la seconda consecutiva nella nuova, spaziosa location di Corso Castelfidardo, 22 – è la partecipazione del Consorzio Tutela Nebbioli Alto Piemonte.

Accanto all’anteprima delle nuove annate delle Docg e Doc delle Langhe e del Roero, ecco dunque anche le Docg Gattinara e Ghemme, oltre alle Doc Boca, Bramaterra, Colline Novaresi, Coste della Sesia, Fara, Lessona, Sizzano e Valli Ossolane. Un bel segnale di unità d’intenti dal Piemonte, utile soprattutto per la platea estera.

Buyer, enotecari, ristoratori e importatori italiani e internazionali sono ancora in tempo per iscriversi alla due giorni e assicurarsi un posto alla più importante degustazione dedicata alle denominazioni piemontesi.

TRE CANTINE DA NON PERDERE A GRANDI LANGHE 2023

Per aiutare ad orientarsi tra gli espositori (qui la cartina completa in formato Pdf) winemag.it suggerisce tre cantine da non perdere a Grandi Langhe 2023. Due nella zona di Barolo, una nel Roero. Si tratta di Viberti Giovanni (postazione D 232), Silvano Bolmida (postazione D 218) ed Occhetti Stefano (D 166).

  • VIBERTI GIOVANNI
    (via delle Viole, 30, fraz. Vergne Barolo – CN)

È il Cavalier Antonio Viberti, nel secondo ventennio del Novecento, a dare inizio alla storia della cantina Viberti Giovanni. Galeotto fu l’acquisto di un vigneto e dell’adiacente Locanda del Buon Padre, oggi location gourmet in cui potersi concedere le prelibatezze di Langa. A partire dal 1923, le sale sotterranee diventarono il “parco giochi” di Antonio Viberti. È proprio lì, nello scantinato di quel palazzo in frazione Vergne, che inizia a produrre il vino per gli ospiti della locanda. Oltre a Dolcetto e Barbera propone sin da subito anche il Nebbiolo, che nel 1927 dà vita al primo (antesignano) Barolo “Buon Padre”.

Oggi la cantina è alla terza generazione. Claudio Viberti, nipote di Antonio e figlio più giovane di Giovanni (il fondatore) e Maria, è impegnato nelle operazioni di vinificazione e di gestione della cantina e del ristorante. Una mente brillantissima. Negli anni ha saputo raccogliere il testimone del padre, dando peraltro vita a nuovi vini come la Barbera d’Alba Doc “La Gemella” e arricchendo il patrimonio aziendale con le uve Nebbiolo provenienti da una storica particella del cru Monvigliero di Verduno.

A partire dal 2012 si sono aggiunti all’assemblaggio del Barolo Buon Padre i Nebbioli provenienti da una vigna di Perno (Serralunga d’Alba) e dal cru Albarella (Barolo). Otto, ad oggi, i differenti cru a disposizione della cantina Viberti. Una famiglia che non ha smesso di pensare in grande, tra ristorazione e vino. All’apertura, nel 2018, della Locanda La Gemella in Piazza Eraldo Cabutto, si affiancherà la realizzazione di una nuova, ampia cantina con boutique Hotel e Spa.

  • SILVANO BOLMIDA
    (località Bussia 27/A, Monforte d’Alba – CN)

Schivo ma pronto a darti cuore come solo in Langa, Silvano Bolmida è un vignaiolo d’altri tempi, con gli scarponi per la vigna e la mente fine in cantina e in sala degustazione. Innovatore attento a non ferire la tradizione, per amore sincero per la propria terra più che per questioni di business, è riuscito a mettere assieme i pezzi (tutti da novanta) di una gamma di vini che unisce garbo ed eleganza a una seducente impronta territoriale, che privilegia l’espressione autentica dell’annata alla standardizzazione.

Il tutto partendo dalla precisione tecnica nell’esecuzione del minimo gesto, tanto in campo quanto tra le mura della nuova, maestosa cantina in località Bussia, a Monforte d’Alba. Sembra averla scelta apposta quella curva spremuta a novanta gradi sulla cui parte più “morbida” e “tonda” si erige la nuova struttura. Un modo per palesare, sin dal primo colpo d’occhio, quel metodo, quel rigore e al contempo quella generosità che, poi, sapranno esprimere ad ogni sorso i vini.

Le parole di un vignaiolo valgono più di qualsiasi altro discorso: «Abbiamo una grande fortuna – sostiene Silvano Bolmida -. Credo che a nostro modo siamo artisti anche noi, ma della vigna. Noi vigneron, abbiamo la possibilità di raccontare arte concreta, che è quella che sta nel bicchiere, che viene da questi suoli, che viene da questa terra che della nostra zona è l’eccellenza». Grandi Langhe 2023 sta lì apposta: cantina da non perdere.

  • OCCHETTI STEFANO
    (frazione Occhetti 64, Monteu Roero – CN)

È destinato a far parlare di sé, Stefano Occhetti. Del resto, uno che molla “tutto” e decide di dedicarsi anima e corpo al vino, ha già vinto la sua battaglia con la paura di diventare grande. Specie se “tutto” è pure “tanto”. Classe 1987, è una di quelle classiche persone nate (e cresciute) almeno due volte: diventa adulto a Occhetti, piccola frazione di Monteu Roero; ed è lì che rinasce, tornando a casa stanco d’aver indirizzato la prima vita su binari poco appaganti per un’anima di collina.

Le giornate da ingegnere con un Master in Business Administration al College des Ingenieurs, per conto di una multinazionale, sono più lunghe d’una vendemmia in Sicilia. Viaggia molto. In dieci anni prende casa a Roma, Parigi – fin qui nulla di particolare, vero? – e poi pure a Stavanger – nessun errore di battitura, Stavanger è una città di 130 mila abitanti della… Norvegia sudoccidentale -. Impara cosa significa stare lontano dagli affetti, in primis quello della moglie, Giulia, e del figlio, Ludovico, nato nel 2016. Due anni dopo dice basta. Molla (“tutto” / “tanto”) e inizia – da zero – la nuova vita da wannabe winemaker.

Prima vendemmia nel 2019, dall’ettaro e poco più di vigna in affitto a Occhetti (cru Sanche). Viticoltura eroica e pendenze da equilibrista non lo spaventano. Ecco le prime 4 mila bottiglie, mentre la famiglia si allarga con l’arrivo della secondogenita, Virginia. Per lei un nuovo lettino. Per il papà, il garage di casa diventa cantina. Nel 2020 la commercializzazione del primo Nebbiolo.

Si arriva così allo scorso anno, determinante per la cantina Occhetti Stefano. Nel team entrano la moglie Giulia, il padre Domenico (“Meco”) e l’enologo Roberto Nantiat (Gruppo Cordero Consulenze). Oggi una realtà che conta 3 ettari tra Sanche ed Occhetti e 12 mila bottiglie: Langhe Nebbiolo, Barbera d’Alba, Roero Docg Sanche e Roero Arneis Roero con vista sul Roero Docg Occhetti Riserva, in arrivo.


GRANDI LANGHE 2023 – INFORMAZIONI GENERALI

DOVE: Ogr Torin – Sala Fucine (Corso Castelfidardo 22, Torino)
QUANDO: 30 e 31 Gennaio, con orario 10-17
COME: L’ingresso è consentito previa prenotazione o invito. Sarà necessario stampare ed esibire il biglietto.
CHI: evento riservato a operatori professionali, buyer, enotecari, ristoratori, agenti commerciali, sommelier professionisti.

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Regno Unito nuova patria dello Chardonnay entro il 2050?


Entro il 2050, oltre un quinto del Regno Unito potrebbe avere un clima adatto alla coltivazione di uve Chardonnay per la produzione di vini fermi. Lo riferisce un recente studio targato University of Reading, proprio mentre – in questi minuti – winemag.it sta sbarcando a Londra per un tour delle zone vinicole dedite alla produzione degli spumanti inglesi Metodo classico (aggiornamenti sulle pagine Instagram winemag.it e Davide Bortone).

L’Università inglese ha applicato lo stesso modello di una ricerca precedente, riguardante l’effetto dei cambiamenti climatici sulla qualità dei vini di Chablis. I sorprendenti risultati sono stati pubblicati a inizio dicembre 2022 da OENO One, rivista scientifica dell’associazione accademica International Viticulture and Enology Society (IVES).

In sintesi, entro la metà del secolo, l’impatto del climate change sarà evidente anche sulle uve Chardonnay coltivate nel Regno Unito. I grappoli saranno «sufficientemente maturi per produrre più vini fermi di alta qualità». Il vitigno Chardonnay, con i suoi 1.180 ettari sui circa 3.500 presenti in GB, fa già la parte del leone. Ma è coltivato con successo per produrre vino spumante. Solo nelle migliori annate, anche vino fermo.

«Nel Regno Unito – spiega Alex Biss, ricercatore che ha guidato il progetto – si producono già ottimi vini spumanti da uve Chardonnay. Le uve utilizzate per i vini spumanti non hanno bisogno di una maturazione così lunga come quella dei vini fermi. Il clima sembra destinato a cambiare le cose, in un futuro non troppo lontano».

PIÙ VINI FERMI DA CHARDONNAY NEL REGNO UNITO

Biss, insieme al professor Richard Ellis, ha preso in considerazione tre aspetti del clima che influenzano la qualità del vino Chardonnay fermo. In primis la temperatura media tra aprile e settembre; poi la temperatura minima media a settembre (“Cool night index“); infine le precipitazioni totali tra giugno e settembre.

Sulla base di questo modello, il duo di ricercatori ha potuto stabilire che il 20-25% delle regioni del Regno Unito potrebbero essere in condizioni ideali per la produzione di Chardonnay entro il 2050. Un grande passo avanti rispetto alla situazione attuale, pari a circa il 2%.

Naturalmente – precisa Alex Biss – ci sono delle incognite. Solo perché una regione ha un clima adatto, non significa che abbia il tipo di terreno adatto alla coltivazione della vite. Ma resta il fatto che il cambiamento climatico porterà molto probabilmente a un’ulteriore espansione della viticoltura nel Regno Unito».

Le aree che con maggiore probabilità avranno le migliori condizioni per produrre vino Chardonnay fermo di alta qualità entro il 2050 sono l’Inghilterra sudorientale, l’Inghilterra orientale e l’Inghilterra centrale. Ad oggi, i vini fermi rappresentano circa un terzo della produzione totale di vino del Regno Unito. La percentuale aumenta, pur marginalmente, nelle annate più secche e calde (2018: 31%; 2019: 28%; 2020: 36%; 2021: 32%).

CLIMA FAVOREVOLE ANCHE PER IL PINOT NERO NEL REGNO UNITO

Lo scenario ipotizzato è quello di un aumento della temperatura globale tra i 2 e i 3 gradi centigradi, entro il 2100, limitato dalle politiche derivanti dal dibattito attuale sul climate change. Le emissioni, secondo la proiezione dei due ricercatori, dovrebbero continuare ad aumentare fino al 2040 circa, per poi diminuire.

«Non stiamo celebrando il riscaldamento globale – si affretta a precisare Alex Biss – che per molti versi sta già causando grandi problematiche alla produzione alimentare e alla salute. Piuttosto, è qualcosa che dobbiamo monitorare e a cui dobbiamo rispondere, cambiando ciò che coltiviamo e dove».

L’implicazione immediata delle nostre scoperte è che i viticoltori del Regno Unito che piantano nuovi vigneti nelle aree citate dovrebbero prendere in considerazione la possibilità di piantare cloni di Chardonnay a duplice attitudine, adatti sia alla produzione di vino frizzante che di vino fermo».

Le ultime evidenze fanno seguito a un’altra ricerca di fine luglio 2022, condotta da University of East Anglia (UEA), London School of EconomicsVinescapes Ltd e Weatherquest Ltd, secondo cui il potenziale della produzione di vino del Regno Unito è destinato a crescere nei prossimi anni, a causa dei cambiamenti climatici. In particolare, la ricerca fa riferimento ed enfasi specifica «all’idoneità a produrre un maggior numero di Pinot Nero fermo in alcune parti del Regno Unito». Non va dimenticata, poi, la chance di Piwi come il Divico, in Inghilterra. Chissà come la prenderà Parigi.

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Docg del Piemonte: 622 nuovi ettari tra Barolo, Barbaresco, Gavi, Asti e Alta Langa


Cresce il vigneto Docg del Piemonte, in potenziale espansione di 622 ettari entro il 2025, anche con uno sguardo alla conduzione biologica e sostenibile. Nel 2023, nelle Langhe, aumenteranno gli ettari vitati di Nebbiolo per la produzione di Barolo e Barbaresco. Previsti anche nuovi impianti di Moscato Bianco per l’Asti Docg e di Cortese per il Gavi Docg.
A fare “outing”, sino ad ora, è stato solo il Consorzio dell’Alta Langa Docg, che ha annunciato a fine dicembre 2022 una crescita di 220 ettari nel triennio 2023/2025, utile a sostenere il consolidamento sui mercati dello spumante Metodo classico piemontese, ormai assestatosi sui 3 milioni di bottiglie annue.

Alta Langa vero fenomeno del metodo classico italiano: 597 ettari entro il 2025

La richiesta di assegnazione da parte dei titolari delle aziende agricole del territorio è tuttora in corso. Il termine per la presentazione delle domande, in alcuni casi possibile già a partire dal 22 dicembre 2022, è previsto per il 15 febbraio 2023 sul portale Siap.

BAROLO, ALTRI 66 ETTARI: CORSIA PREFERENZIALE PER LA VITICOLTURA SOSTENIBILE

Il via libera a nuovi ettari per la produzione di Barolo risale a fine dicembre 2022. Tre giorni prima di Natale, Regione Piemonte ha messo sotto l’albero dei produttori di Langa l’approvazione del programma di regolamentazione triennale 2023/2025 e il “Bando regionale per la presentazione delle domande di assegnazione dell’idoneità alle superfici vitate, ai fini della rivendicazione della denominazione di origine controllata e garantita Barolo”.

La richiesta di 66 nuovi ettari nel triennio (22 all’anno; 0,5 ad azienda), avanzata dal Consorzio di Tutela Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani, risale al 24 novembre 2022. L’approvazione regionale si basa sulle motivazioni – o, meglio, sull’analisi di mercato – fornita dall’ente presieduto da Matteo Ascheri. Il Consorzio ha «convenuto di andare nella direzione di una viticoltura sostenibile», inserendo per la prima volta «criteri che prendano in considerazione non solo le superfici, ma anche le modalità di conduzione, verso la sostenibilità agroambientale».

«Nell’ultima programmazione – come apprende winemag.it dal documento allegato dal Consorzio alla richiesta di nuovi ettari indirizzata a Regione Piemonte – la denominazione Barolo non ha visto la possibilità di avere nuovi ettari iscritti, in quanto l’ultimo bando era di fatto chiuso, avendo una dotazione pari a zero».

Questa scelta è stata, a suo tempo, motivata dalla prudenza verso una denominazione che cresceva costantemente. Si voleva avere un po’ di tempo per vedere quale fosse la reazione del mercato nell’assorbire il maggiore quantitativo di bottiglie prodotte. Nell’ultimo triennio le vendite sono aumentate, in particolare lo scorso anno abbiamo registrato un incremento del 22 % rispetto all’anno precedente ed anche le giacenze sono stabili o in calo. Segno tangibile dello stato di salute della denominazione».

Secondo il Consorzio, «mantenendo comunque sempre prudenza, pare dunque opportuno riprendere la programmazione, concedendo un aumento delle iscrizioni a Barolo nella misura dell’1% rispetto alla superficie totale, quindi 22 ettari all’anno». La richiesta viene definita dal Consorzio «un’apertura moderata a nuove superfici», il cui obiettivo è «anche quello di concentrare l’attenzione su vigneti già esistenti, senza andare a favorire un’ulteriore riduzione di terreni destinati ad altre colture».

PIÙ ETTARI PER IL BARBARESCO, MA CON CRITERI DI AMMISSIBILITÀ

In occasione della richiesta del 24 novembre, il Consorzio di Tutela Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani ha affrontato con Regione Piemonte anche il capitolo Barbaresco. Sulla base del programma di regolamentazione triennale 2023-2025 e del Bando regionale per nuovi superfici vitate della Docg, l’ente ha deciso di proseguire sulla strada già tracciata negli anni precedenti. La crescita dei vigneti di Nebbiolo atti alla produzione di Barbaresco, disposti su un areale relativamente ristretto, sarà di 7 ettari all’anno, per un totale di 21 ettari nel triennio (0,5 ettari ad azienda).

Prima di avanzare la richiesta, il Consorzio di Tutela si è rapportato con le rappresentanze di filiera del territorio. La denominazione Barbaresco, del resto, è cresciuta in modo stabile sia per quanto riguarda la produzione, con una media di 4,8 milioni di bottiglie negli ultimi 5 anni, sia per l’imbottigliamento, pari a 4,6 milioni di bottiglie nell’ultimo anno.

«La proposta di mantenere i 7 ettari all’anno – apprende winemag.it dalla documentazione ufficiale – va nell’ottica di una crescita graduale della denominazione. La scelta di utilizzare per la prima volta criteri di ammissibilità, per quanto riguarda la nostra esperienza, è nell’ottica di evitare la presentazione di domande da parte di soggetti che difficilmente arriverebbero ad avere una positiva assegnazione, nel caso dello IAP (Imprenditore agricolo professionale, ndr), ed anche per non aumentare la superficie agricola destinata a vigneto, come dimostra l’ammissibilità riservata alle sole variazioni di idoneità (da Langhe Nebbiolo al 31/07/ 2021, ndr)».

15 NUOVI ETTARI DI GAVI DOCG NEL 2023

Un Natale 2022 “movimentato” anche in casa Gavi Docg. La determina di Regione Piemonte che approva la richiesta inviata dal Consorzio di Tutela il 4 marzo 2022 è arrivata il 21 dicembre. La denominazione di origine controllata e garantita che comprende i territori di 11 Comuni della Provincia di Alessandria potrà così crescere, nel corso del 2023, di altri 15 ettari (0,5 ad azienda).

ASTI DOCG: +300 ETTARI ENTRO IL 2024

Attraverso una «rimodulazione del programma triennale 2022-2024», anche il Consorzio dell’Asti Docg ha chiesto a Regione Piemonte l’approvazione della modifica delle superfici di Moscato Bianco per il 2023. Il quadro è per certi versi simile a quello del Barolo. A fronte della decisione iniziale di sospendere le iscrizioni di nuove superfici allo schedario viticolo, l’ente presieduto da Lorenzo Barbero ha inviato a Regione Piemonte una nuova richiesta, il 24 novembre 2022. La «rimodulazione» prevede, per il rimanente periodo 2023- 2024, un aumento del potenziale della denominazione per complessivi 300 ettari. In occasione della vendemmia 2021, gli ettari rivendicati sono stati 9.712, su un totale di 9.930 ettari (differenza pari ai vigneti non ancora in produzione).

Il Consorzio, sentite le rappresentanze di filiera del territorio, ha fornito a Piazza Castello un dettagliata analisi di mercato. «I dati recenti – si legge sul documento – dimostrano come la produzione venga completamente allocata sul mercatoLa quantità commercializzata di Asti Spumante e Moscato d’Asti negli ultimi tre anni è in costante crescita, essendo passata dai 87,5 milioni di bottiglie del 2019 ai 91,5 milioni di bottiglie del 2020. Sino ai 103 milioni di bottiglie del 2021 (772.500 ettolitri)».

Alla base della richiesta di 300 nuovi ettari di Moscato Bianco ci sarebbero anche le condizioni del vigneto dell’Asti Docg. Da un’analisi compiuta dal Consorzio su dati di Regione Piemonte, risulta che l’età dei vigneti è mediamente elevata (34 anni) con più del 50% della superficie vitata con età superiore a 30 anni. «L’età avanzata dei vigneti – evidenzia l’ente di Asti – fa ipotizzare che la resa sia destinata a diminuire con il passare degli anni. Si ritiene quindi opportuno che, a fronte di una tendenza all’erosione del potenziale produttivo di Moscato bianco per Asti Docg, la superficie vitata venga incrementata».

Il provvedimento riguarda l’intero areale produttivo, ovvero 51 comuni compresi fra le Province di Alessandria, Asti e Cuneo, nell’intento di «rispondere alle crescenti richieste di mercato, contribuendo a dare stabilità al valore della produzione vitivinicola e stimolando al contempo il rinnovo dei vigneti di Moscato bianco, per mantenere nel tempo una capacità produttiva adeguata alla richiesta di mercato». Una volta assegnati, gli ettari dovranno essere impiantati entro il 31 luglio 2026.

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Amarone Opera Prima 2023: a febbraio l’Anteprima 2018


Una sfilata di 64 aziende pronte a celebrare il millesimo 2018 del re dei vini della Valpolicella, il protagonista di Amarone Opera Prima 2023 in programma a Verona, al Palazzo della Gran Guardia, il 4 e il 5 febbraio. Organizzato dal Consorzio vini Valpolicella, l’evento di punta della denominazione torna così alla tradizionale collocazione invernale, mantenendo però il restyling del nome dell’anteprima straordinaria del giugno scorso a beneficio di un format versatile realizzabile anche fuori stagione, seppure con focus tematici diversificati.

In apertura della due giorni di Amarone Opera Prima a Verona, città che detiene il primato del vigneto urbano più esteso dello Stivale, la conferenza stampa inaugurale (sabato 4 febbraio, Auditorium Gran Guardia ore 11) con la presentazione dei dati di mercato della denominazione, il valore del ricambio generazionale e prospettive dell’enoturismo in Valpolicella a cura del presidente del Consorzio, Christian Marchesini, e dell’annata viticola 2018 introdotta da Giambattista Tornielli, professore associato di Arboricoltura generale e coltivazioni arboree dell’Università scaligera.

È iniziata l’Amarone revolution: come cambia (e cambierà) il Re dei vini della Valpolicella

AMARONE OPERA PRIMA 2023: IL PROGRAMMA

A seguire riflettori puntati sull’ultimo step della candidatura della tecnica secolare dalla messa a riposo delle uve della Valpolicella a patrimonio immateriale dell’Unesco, con i contributi di Pier Luigi Petrillo, professore e direttore della cattedra Unesco sui Patrimoni culturali immateriali dell’Università Unitelma Sapienza di Roma e di Elisabetta Moro, professoressa ordinaria di Antropologia culturale dell’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli. Al talk show intervengono Francesco Lollobrigida, ministro dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del made in Italy, Gianmarco Mazzi, sottosegretario al ministero della Cultura, Luca Zaia, presidente della Regione Veneto e Damiano Tommasi, sindaco di Verona.

Dopo le call to action sul territorio realizzate l’anno scorso dal Comitato promotore (di cui il Consorzio è coordinatore) l’iter della candidatura entra ora nella fase finale con la presentazione ufficiale del dossier che successivamente sarà trasmesso ai ministeri della Cultura e dell’Agricoltura e alla Commissione nazionale per l’Unesco (organismo interministeriale che fa capo al ministero degli Affari esteri), che entro il 30 marzo dovrà scegliere la candidatura italiana da inviare a Parigi per la complessa valutazione da parte dell’Unesco. 

Al via, dalle 12.30 della prima giornata, le degustazioni presso gli stand delle aziende riservate alla stampa nazionale e internazionale, mentre dalle 16.30 alle 19.00 Amarone Opera Prima aprirà anche agli operatori e ai winelover che potranno replicare i tasting il giorno successivo, domenica 5 febbraio, dalle 10.00 alle 19.30 (ingresso a pagamento riservato ai maggiori di 18 anni. Ticket: 35 euro in prevendita e 40 euro nelle giornate di manifestazione).

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Capodanno cinese 2023 da Bon Wei: piatti tradizionali e vini di nicchia


Dopo la Tigre, ecco il Coniglio. Mancano solo tre giorni al Capodanno cinese 2023, celebrazione che si preannuncia carica di simbolismo (e gusto) nei ristoranti cinesi di Milano
Il 22 gennaio, Bon Wei proporrà ai suoi clienti un menu dedicato, in scia con la filosofia di un locale divenuto un punto di riferimento per l’alta cucina regionale cinese in Italia. A 12 anni dal posizionamento dell’insegna in zona Sempione, via Castelvetro 16/18 è ormai un indirizzo imperdibile anche per gli amanti del vino, italiano e straniero.

Merito di Zhang Le, figlio dello chef Zhang Guoqing, sommelier Fisar che ha letteralmente rivoluzionato la carta vini di Bon Wei a partire dal suo ingresso in sala, nel 2013. Accanto a mostri sacri come Château Petrus, ha scelto numerose etichette di Distribuendo Wine and Spirits, distribuzione con sede nella vicina Paderno Dugnano che rivela tutto l’amore dei fondatori Dario Carcano e Mauro Pincione per i (buoni) vini di nicchia, con grande focus sulla sincera espressività dei singoli vitigni (cosa ormai rara).

CAPODANNO CINESE: LA TIGRE LASCIA SPAZIO AL CONIGLIO

Tigre e Coniglio, gli animali che si scambiano il testimone nella staffetta del Capodanno cinese 2023 (questo sarà l’Anno del Coniglio – che prenderà il posto della Tigre – – animale 2022 per l’astrologia cinese) sembrano, per certi versi, dividersi il palco del menu 5 portate e degli abbinamenti cibo-vino ideati per l’importante ricorrenza. “Ruggisce” la tigre nelle spezie, nei profumi e nei sapori decisi che condensano al meglio lo spirito delle Badacaixi, le otto cucine regionali cinesi (Anhui, Cantonese, Fujian, Hunan, Jiangsu, Shandong, Sichuan e Zhejiang).

Soffice come burro, anzi come il pelo di un coniglio, la consistenza della cernia gialla al vapore, o del filetto di manzo saltato nel wok. Nel calice, si passa con abilità dal gioco tra le graffianti mineralità e le suadenti morbidezze del Grand Cru di Oger Comte de Chermont Champagne 2012 di Klepka Sausse alle verticalità (misurate) del Catarratto Superiore Riserva 2020 di Bagliesi (Sicilia), del Sauvignon “Exclusiv” 2020 di Ploner (Alto Adige) e di “Campo Vulcano”, il Soave Doc Classico de I Campi (Veneto) che, con la vendemmia 2018, inizia a parlare chiaramente la lingua dell’idrocarburo (quanta vita ancora davanti!).

Per i piatti più strutturati, ecco il delizioso “Luna China”, Cerasuolo di Vittoria Docg di Tenuta Ferrera – Poggio Racineci, giovane realtà siciliana. È firmato dall’altro giovanissimo vignaiolo Stefano Occhetti il Roero Sanche 2019 in abbinamento allo Xian-gu (fungo shiitake) ripieno di carne di maiale e pak choy. Col manzo nel piatto, il pairing chiama la Toscana, col gran carattere del Brunello di Montalcino Riserva 2016 di Col di Lamo. In chiusura, i Vermouth Santòn di Borgo San Daniele (più tradizionale il bianco, mentre il rosso vira nella stilistica dei fortificati, come il Porto).

BON WEI E L’ABBINAMENTO CIBO VINO DI ZHANG LE

«Se la bollicina, che sia Champagne o Franciacorta, risponde ad ogni quesito – spiega Zhang Le – ci sono vitigni che risultano ben versatili con i sapori della Cina. Il Pinot nero, che è uno dei miei preferiti e oggi va molto di moda, è polivalente, riesce ad accompagnare un pesce saporito così come una carne speziata».

La varietà può risultare davvero vincente sull’Anatra Laccata, mentre per i lamian (noodles tirati a mano) o il riso è il condimento che detta l’abbinamento. Con le zuppe, invece, difficilmente in Cina si accompagna un vino. Vini come Amarone della Valpolicella e Sforzato della Valtellina possono reggere bene anche lo Shu-Zhu, stufato di manzo del Sichuan, molto piccante e aromatico.

Il menu del Capodanno cinese di Bon Wei resterà disponibile nelle due settimane successive al 22 gennaio. A soprendere gli ospiti anche la bottiglia di Cristal decorata da Teo Kaykay per l’Anno del Coniglio, le cui vendite inizieranno proprio in occasione della cena di “inizio anno”. Da non perdere, a fine pasto, grappe, Baijiu e whisky, vera passione dell’esperto Zhang Le.


Capodanno cinese al ristorante Bon Wei, 22 gennaio 2023

Costo del menu degustazione per persona: 140 euro
Pairing vini: 40 euro
Per prenotazioni, Tel: 02 341308
Email: prenotazione@bon-wei.it

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news news ed eventi Vini al supermercato

Vini al supermercato, exploit spumanti low cost. E-commerce, stop alla crescita

Exploit degli spumanti low cost, tra i vini al supermercatoNel 2022, rileva l’Osservatorio Uiv-Ismea su base Osservatorio Ismea-Nielsen IQ, l’unica voce chiaramente positiva è relativa alle bollicine il cui prezzo medio – a 4,4 euro/litro – registra un aumento molto più contenuto dei listini rispetto ai competitor. È Lo specchio del limitato potere di acquisto degli italiani nell’ultimo anno e, più in generale, del riposizionamento per le vendite dei vini in grande distribuzione (e retail) in Italia.

In particolare, la categoria “Altri spumanti Charmat” (diversi dal Prosecco), ha archiviato il 2022 con una crescita tendenziale in volume del 13% (+22% nei discount), a fronte di un calo generale degli acquisti allo scaffale che supera il 6% con perdite sopra la media per la tipologia dei vini fermi (-7%) e in particolare per le Doc rosse che scendono in doppia cifra (-11%).

I più costosi spumanti a Metodo classico chiudono – dopo un 2021 da incorniciare – a -9%. Gli Champagne a -25%, anche per effetto delle limitate disponibilità, ma allo stesso tempo si evidenzia tutta l’ormai irrinunciabile centralità raggiunta dalle bollicine anche tra le mura domestiche. Il saldo 2022 delle vendite in grande distribuzione chiude in passivo anche sul fronte dei valori (-2%, a 2,94 miliardi di euro).

VENDITE DI VINO IN GDO, 2019 VS 2022

Secondo l’Osservatorio di Unione italiana vini e Ismea, dal 2019 al 2022 le bollicine hanno registrato un incremento nei volumi commercializzati in Gdo del 17%, con crescite ancora più nette per il Prosecco (+31%) e per gli “Altri spumanti Charmat”, che chiudono il triennio a +32% (34 milioni di bottiglie nel 2022).

Per il segretario generale di Unione italiana vini, Paolo Castelletti: «Il divario tra le performance degli spumanti e il resto del mercato è sempre più evidente e l’effetto non è stato affatto neutro. A pagare le spese di un carrello che vede gli spumanti protagonisti dei consumi quotidiani, è probabilmente il vino fermo (-8%) e in particolare i rossi, che nel periodo considerato scontano una contrazione dell’11%».

Per il responsabile Direzione Servizi per lo Sviluppo Rurale di Ismea, Fabio Del Bravo: «Quello che osserviamo dall’immediato pre-Covid a oggi è un cambiamento con pochi precedenti delle abitudini al consumo degli italiani, che considerano ormai gli spumanti un vino a tutto pasto, svincolato da ricorrenze e festività e a cui non si è disposti a rinunciare neanche di fronte all’erosione del potere d’acquisto».

L’ANDAMENTO DELLE DENOMINAZIONI

Se il saldo dell’ultimo anno delle principali denominazioni e indicazioni geografiche segue l’andamento generale negativo, uno sguardo in prospettiva di medio termine aiuta a inquadrare meglio quali sono i vini che strutturalmente hanno imboccato una fase involutiva e quali invece stanno ripiegando sui valori pre-Covid dopo la fiammata 2020/21.

Fra i primi, vanno annoverati alcuni rossi Igt sia che provengano da vitigni autoctoni che da vitigni internazionali. Tra le Dop le battute d’arresto sono numerose e spaziano dal Piemonte alla Sicilia. Quelli in fase di rientro verso la “normalità” sono invece Montepulciano d’Abruzzo, Chianti, Salento (Negroamaro), Lambrusco Emilia e Rubicone Trebbiano. Poi ci sono anche quelli (pochi a dir la verità fra i big seller) in fase positiva, nonostante volumi negativi nell’ultimo anno: Sangiovese Rubicone, Vermentino di Sardegna, Verdicchio, Castelli Romani, Valpolicella. 

LE VENDITE DI VINO NELL’E-COMMERCE

Il saldo negativo in volume più pesante (2022 vs 2021) lo si ritrova nell’e-commerce, con -15% cumulato tra vini e spumanti e picchi maggiori per le tipologie più pregiate, come per esempio gli spumanti metodo classico (-21%). Il canale, al contrario del retail fisico, ha sperimentato diffusi segni negativi sui prezzi, con listini in media a -10%.

Dopo aver sperimentato un vero e proprio boom delle vendite nel 2020 (da 2,6 a 8 milioni di litri) e un ulteriore incremento nel 2021 (9 milioni), il segmento pare destinato ad assestarsi sui livelli dell’anno pandemico, e quindi aver interrotto la crescita.

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Export vino italiano, 8 miliardi di euro nel 2022. Francia ancora lontana


Secondo stime Wine Monitor, l’export di vino italiano ha raggiunto gli 8 miliardi di euro nel 2022, con una progressione rispetto all’anno precedente del 12%. Anche la Francia è risultata in crescita, arrivando così a 12,5 miliardi di euro di export vinicolo, mentre la Spagna (terzo esportatore mondiale) si è dovuta “accontentare” di un aumento di circa il 6% (raggiungendo i 3 Miliardi di euro).

La nona edizione del Forum Wine Monitor di Nomisma, che si è tenuta oggi a Bologna, si è posta l’obiettivo di decifrare i trend del momento per individuare le possibili traiettorie di sviluppo per il settore vinicolo italiano. Il 2022, in definitiva, sarà ricordato come l’ennesimo anno in “chiaro-scuro”. A buoni risultati di mercato raggiunti dalle imprese, si affiancano criticità in grado di minarne le prospettive future.

VINO ITALIANO E POSIZIONAMENTO PREZZO: LE DIFFERENZE CON LA FRANCIA

Rispetto al posizionamento di prezzo dei vini italiani, il differenziale esistente con quelli francesi permane elevato: il nostro prezzo medio all’export dei vini fermi imbottigliati è risultato inferiore del 40% nell’anno appena trascorso, il medesimo gap esistente già dieci anni fa (e non ancora chiuso). Non a caso, risale allo scorso anno il monito di Lamberto Frescobaldi, proprio sulla redditività degli ettari di vigneto italiano, a confronto con quelli d’Oltralpe.

Sul mercato interno, i dati forniti da NielsenIQ hanno invece mostrato come il 2022 abbia visto una flessione nelle vendite dei vini venduti nel canale della Distribuzione a Libero Servizio soprattutto a volume (-6,4% rispetto all’anno precedente) a fronte di un calo a valori dell’1,8%, sebbene occorra segnalare come i livelli di vendita siano risultati superiori (sia nei valori che nelle quantità) a quelli pre-pandemici del 2019.

È indubbio – ha dichiarato Denis Pantini, Responsabile Wine Monitor di Nomisma – come sul trend dell’export e delle vendite nel canale GDO in Italia abbiano pesato diversi fattori come l’inflazione, il cambio euro/dollaro e il rallentamento economico, ma gli stessi andamenti sottendono anche uno spostamento nei consumi del periodo estivo e di inizio autunno verso il fuori-casa, trainati altresì dalla ripresa del turismo dopo gli anni più critici della pandemia». 

VINO ITALIANO: FOCUS DI WINE MONITOR SUL MERCATO TEDESCO

In merito al rallentamento economico, un focus di approfondimento del Forum ha riguardato la Germania, vale a dire il secondo mercato per valore dell’export di vino italiano. Grazie ad un’indagine originale sul consumatore tedesco, sono emersi spunti importanti per capire quali potranno essere i trend del 2023.

«Se è vero, come era presumibile, che i tedeschi ridurranno i consumi di vino a seguito dell’incerta congiuntura economica – ha evidenziato Emanuele Di Faustino, Senior Project Manager Wine Monitor di Nomisma – è anche vero che questi cali non saranno indifferenziati ma riguarderanno soprattutto i consumi fuori-casa e toccheranno meno i vini bio e sostenibili. Anche per quanto riguarda l’origine, saranno soprattutto i francesi a pagare pegno, mentre quelli italiani dovrebbero soffrire meno, al pari dei vini locali».

IL RALLENTAMENTO ECONOMICO FRENA (ANCHE) IL VINO

Proprio il rallentamento economico rappresenta la principale minaccia che incombe sulle prospettive di crescita del settore vinicolo nell’anno appena iniziato. Un rallentamento previsto da mesi anche se le ultime previsioni di dicembre della Banca d’Italia stimano un PIL a +0,4% sul 2022 rispetto ad una variazione negativa (-0,2%) ipotizzata ad ottobre dal Fondo Monetario Internazionale.

Certo è che se le quotazioni del gas (oggi pari alla metà del picco raggiunto a novembre scorso) non dovessero subire ulteriori fiammate, così come il prezzo del petrolio dovesse assestarsi (e qui molto dipenderà dalla situazione economica e relativa domanda energetica della Cina), anche l’inflazione – che già a dicembre ha mostrato un primo segnale di flessione – dovrebbe ridursi, portando con sé minori restrizioni nella politica monetaria europea e che, unita agli investimenti che saranno messi in atto grazie alle risorse del PNRR, fornirebbero quello slancio necessario alla ripresa dei consumi, vino compreso.

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Altro che Irlanda. Walter Massa: «Alcol? Molecola patrimonio dell’Umanità»


«La nostra generazione, per dimostrare di essere davvero capace, dovrebbe chiedere e ottenere il riconoscimento della molecola dell’alcol come patrimonio dell’Umanità». Risuonano come un monito le parole di Walter Massa, nei giorni in cui impazzano le polemiche (e le contraddizioni) delle “Health Warnings” promosse dal governo irlandese, capace di equiparare il vino alle sigarette.

«Si continua a colpevolizzarlo – continua a winemag.it il vignaiolo artefice della rinascita del Timorasso, oggi Derthona – ma sono millenni che l’alcol ci accompagna. Quella piccola molecola ci ha tenuto vivi, durante il Covid, con tutti i prodotti nati dalla distillazione e non solo».

«Bisogna giocare partite a carte, guardare la tv, parlare attorno a un calice. Perché il vino e l’alcol sono soprattutto condivisione. Ringraziamolo questo benedetto vino, ma passiamo al contrattacco. Perché, per certi versi giustamente, le “non culture del vino” rischiano di distruggerci. Ci troviamo – conclude Walter Massa – nella paradossale situazione di doverci difendere e fare sempre battaglie. Invece, costruiamo: la molecola dell’alcol, Patrimonio dell’Umanità».

Vino ed Health Warnings in Irlanda: così il cane si morde la coda su consumo e abuso di alcolici

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Etna Doc, crescita record nel 2022 spinta anche dall’Etna Bianco Superiore di Milo


Il 2022 certifica l’ottimo stato di salute dell’Etna Doc. È quanto emerge dai numeri relativi all’imbottigliato dello scorso anno, analizzati e diffusi dal Consorzio di Tutela Etna Doc. Una fiducia che va ben oltre la conclusione dei lavori di mappatura delle contrade (qui la mappa). Se il 2021 ha rappresentato l’anno della auspicata ripresa, con dati in linea con gli anni precedenti l’inizio della pandemia, il 2022 sembra l’anno della consacrazione non solo per Etna Doc Rosso ed Etna Doc Rosato, ma anche per l’Etna Doc Bianco Superiore prodotto nel Comune di Milo, nonché per il rosato. 

Nell’anno appena conclusosi sono stati imbottigliati 43.651,09 ettolitri di vino, pari a poco più di 5,8 milioni di bottiglie, con una crescita del 28,68% rispetto al 2021. Un dato che, se confrontato con il 2019, ultimo anno prima dell’inizio della crisi pandemica e che si era chiuso già in modo molto positivo, sale al 34,6%.

«Se gli ottimi dati del 2021 potevano essere visti come un normale rimbalzo rispetto all’anno precedente, flagellato dall’inizio della pandemia – commenta Francesco Cambria (nella foto, sotto) presidente del Consorzio Tutela Vini Etna DOC.grazie soprattutto alla riapertura del mondo Horeca, quelli relativi al 2022 certificano ora in modo inconfutabile la grande e costante crescita della richiesta sia sul mercato nazionale che internazionale».

Al di là dell’andamento generale e delle differenze presenti nelle singole tipologie della nostra denominazione, emerge un aspetto che probabilmente è quello che più di tutti ci riempie di orgoglio e dona grande fiducia per il futuro: la credibilità.

I nostri vini sono riusciti a conquistarsi una posizione di grande prestigio all’interno del mercato locale, nazionale e anche nei principali Paesi dell’export grazie a scelte oculate da parte di tutta la base produttiva, che puntano a preservare la qualità e la tipicità del nostro terroir».

IL DETTAGLIO: SORPRESA ETNA DOC SUPERIORE

Scendendo nel dettaglio delle singole tipologie, l’Etna Rosso, che rappresenta poco più del 50% dell’imbottigliato complessivo, cresce del 28,36%, pari a 23.365,31 ettolitri. Crescita altrettanto sostenuta anche per la seconda tipologia più imbottigliata, l’Etna Bianco, con il 28,08%, pari a 14.366,09 ettolitri.

Spiccano, anche se su numeri complessivi più piccoli, le ottime performance di due tipologie sempre più richieste e apprezzate dai consumatori, vale a dire l’Etna Bianco Superiore, le cui uve devono provenire esclusivamente dal Comune di Milo sul versante est del vulcano, che cresce del 67,19% con 746,48 ettolitri imbottigliati, e l’Etna Rosato, salito del 45,53% con 3.880,61 ettolitri imbottigliati.

Stabile, ma sempre in crescita l’Etna Spumante, +5,85% con 792,65 ettolitri imbottigliati (erano 160 mila le bottiglie nel 2020, +30% sul 2019). Gli unici dati con segno meno sono relativi all’Etna Rosso Riserva, -26,30% con 146,87 imbottigliati, e all’Etna Spumante Rosato, -19,73% con 353,08 ettolitri imbottigliati, che derivano più da singole scelte produttive che non da minori richieste da parte del mercato.

LUNETTA: «CRESCITA RECORD TRA VIGNETI E BOTTIGLIE»

I dati sono evidenti – aggiunge Maurizio Lunetta, direttore del Consorzio – e certificano una crescita che possiamo certamente definire da record. Negli ultimi 10 anni la superficie dei vigneti Etna Doc e la produzione di bottiglie è quasi raddoppiata.

Si può affermare che la crescita è legata sia al rafforzamento dei mercati in cui siamo già presenti e sia alla forte spinta data dall’enoturismo, che vede l’Etna tra le destinazioni più ambite dai wine lovers di ogni parte del mondo. 

«I numeri – conclude Lunetta – ci danno ci danno grande energia e fiducia e confermano la necessità di gestire la crescita della denominazione con oculatezza e responsabilità».

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Gli Editoriali news news ed eventi

Vino ed Health Warnings in Irlanda: così il cane si morde la coda su consumo e abuso di alcolici


EDITORIALE – Al netto delle polemiche delle ultime ore sembra incredibile, ma anche in Irlanda si ammette che l’abuso di alcol è diverso dal consumo moderato di alcolici. A dispetto delle generiche avvertenze sanitarie (gli Health Warnings) che il governo irlandese vorrebbe apporre sulle retro etichette di qualsiasi bevanda alcolica, compreso il vino, il portale istituzionale di riferimento sull’alcol in Irlanda fa una netta distinzione tra abuso e consumo.

Un dettaglio non di secondo piano, perché è proprio su questo punto che si concentra la rivolta dell’industria del vino italiano contro il «pericoloso precedente» e «l’effetto cascata» che potrebbe innescare il provvedimento di Dublino, in altri Paesi europei. Senza contare le ripercussioni sul libero scambio delle merci nell’Ue.

CONSUMO O ABUSO? DRINKS CALCULATOR SBUGIARDA LE AVVERTENZE GENERICHE

Basta collegarsi al “Drinks Calculator” del portale askaboutalcohol.ie, sito che risponde all’Health Service Executive (HSE), organizzazione che ha il compito di gestire tutti i servizi sanitari pubblici in Irlanda, sotto l’egida diretta del Ministero della Salute, per rendersi conto che il “consumo moderato di alcolici” è contemplato tra le risposte.

Ho provato ad inserire dei dati e questo è stato il risultato: «You are under the recommended weekly low-risk alcohol guidelines. Low-risk drinking reduces the risk of alcohol-related problems». Tradotto: «Sei al di sotto delle linee guida settimanali raccomandate per il consumo di alcol a basso rischio. Il consumo di alcol a basso rischio riduce il rischio di problemi legati all’alcol».

«CONSUMO DI ALCOL A BASSO RISCHIO» E «BENEFICI A LUNGO TERMINE»

A differenza delle avvertenze sanitarie che il governo irlandese vorrebbe apporre in maniera sistematica su tutte le bottiglie di alcolici, equiparandoli sostanzialmente alle sigarette, il “Drinks Calculator” ammette che esiste una correlazione tra abuso e patologia. E, dunque, una differenza tra consumo (moderato) e abuso. Ma la risposta del “Calcolatore di bevute” del portale che risponde al Ministero della Salute irlandese si spinge oltre.

Sulla base dei dati da me inseriti, ricorda che: «Bere entro le linee guida settimanali raccomandate per l’alcol a basso rischio ha benefici a lungo termine. I benefici includono la riduzione del rischio di pressione alta e ictus, depressione, ansia. Sette tipi di cancro, malattie del fegato, molte altre patologie legate all’alcol».

Una risposta che fa a pugni con gran parte delle «Health warnings» allo studio in Irlanda (potrebbero entrate in vigore entro 3 anni) e che, anzi, fa il paio coi princìpi della Dieta Mediterranea, Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità da ormai 13 anni. Eccone solo alcune: «Bere alcolici aumenta il rischio di sviluppare tumori»; «Bere alcolici causa tumori al fegato»; «C’è un collegamento diretto tra consumo di alcolici e tumori mortali». Insomma, prima di allarmare l’Europa, sarebbe bene che in Irlanda si facesse la pace. Tra burocrati e medici. Prosit.

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“Cercastelle”, il “Supervalpolicella” di Eleva: matrimonio riuscito tra Merlot e Oseleta


Ha il fascino delle storie impossibili “Cercastelle“, il nuovo “Supervalpolicella” della cantina Eleva. Un Rosso Veronese Igt 2019 ottenuto da uve Merlot e Oseleta, con cui Davide Gaeta e Raffaella Veroli sondano le potenzialità del matrimonio tra la varietà bordolese e l’antico autoctono veneto, sulle 18 terrazze vitate lasciate in eredità dalla compianta Franca Maculan, lungimirante fondatrice della Società Agricola Eleva.

Il risultato? È super. Con “Cercastelle”, la collina in località La Palà, a Sant’Ambrogio di Valpolicella, si colora di una luce nuova. Che sa di sfida e di una chiave di lettura diversa, per il futuro dell’intera Valpolicella.

«Ci vogliono passione, preparazione, rigore, organizzazione, sacrificio, cocciutaggine, autorevolezza, umiltà, pazienza, amore», sostiene il docente Davide Gaeta, che ha trovato nell’enologa Raffaella Veroli la miglior compagna di viaggio possibile, “donna del vino” tenace e determinata come la fondatrice. La prova è nella traduzione degli intenti nella lingua del calice. L’esito di 9 anni di prove e ricerche sulla combinazione delle due varietà.

ROSSO VERONESE IGT 2019 “CERCASTELLE”, ELEVA

Alla vista, il vino si presenta di un rubino luminoso. Naso delizioso, al contempo largo (su fiori e frutto polposo) e profondo (grazie a una speziatura balsamica). Esemplare utilizzo del legno, che contribuisce a stratificare il naso, rendendolo non solo elegante, ma ancor più goloso, grazie a leggere note tostate, dolci, unite a una spolverata di spezie orientali. Un quadro che vede assolute protagoniste le due varietà Merlot e Oseleta, unite in un ensemble perfetto.

Il Merlot accarezza, mentre un’addomesticata Oseleta ruggisce. Compostamente. Ingresso di bocca quasi in punta di piedi, su tensione fresca e frutto rosso – più che a polpa scura – perfettamente maturo. Netta la ciliegia, più in sottofondo la mora e la prugna. Progressione elegante al palato per il Rosso Veronese Igt 2019 “Cercastelle” di Eleva, che in fase centrale mostra la verve elettrica dell’Oseleta, sempre più avvolta, nell’allungo, dal manto carezzevole ed elegante del Merlot.

A somme tirate il sorso è fresco, dinamico, di ottima stratificazione. Ben lavorato anche il tannino, che fa capolino in una chiusura asciutta, segnata dall’equilibrio tra le componenti e da una preziosa impronta sapida, capace di chiamare il sorso successivo. Non manca, insomma, quel carattere del vino rosso moderno, la cui bottiglia a tavola finisce, non stanca. Anzi, invita al riassaggio. Il Supervalpolicella “Cercastelle” 2019 di Eleva è giovane e di grande prospettiva, pur già godibilissimo se ben abbinato a tavola.

LA VINIFICAZIONE

Concorrono all’uvaggio un 60% di Merlot e un 40% di Oseleta allevate da Eleva a Sant’Ambrogio di Valpolicella, in località Conca d’Oro. La raccolta delle uve avviene in due momenti distinti, per via delle diverse tempistiche di maturazione delle due varietà di “Cercastelle”. La vinificazione inizia in tanks di acciaio a temperatura controllata, inferiore ai 25°-26°. Segue la macerazione a contatto con le bucce.

La fermentazione dura circa dieci giorni. Nello stesso periodo il vino svolge la malolattica spontanea, senza alcuna induzione. L’affinamento del Rosso Veronese Igt 2019 “Cercastelle” di Eleva è in barrique di rovere francese per due anni, con legni di diversa stagionatura e dimensione. Che sia l’inizio della definitiva riscoperta (e valorizzazione) dell’Oseleta in Valpolicella?

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In Campania la Sessione Spumanti del Concours Mondial de Bruxelles 2023


Sarà la Campania ad ospitare la Sessione Spumanti del Concours Mondial de Bruxelles 2023. Per l’occasione è stato scelto il Campus Principe di Napoli di Agerola. La splendida location, con vista panoramica mozzafiato sulla Costiera Amalfitana, dall’alto dei Monti Lattari, sarà capitale degli sparkling dal 31 maggio al 4 giugno. Un luogo speciale anche dal punto di vista della formazione dei futuri addetti della ristorazioine. Ha sede Al Campus Principe di Napoli di Agerola la scuola di formazione diretta dallo chef Heinz Beck.

Ora l’annuncio dello sbarco della Sessione Spumanti del Concours Mondial de Bruxelles 2023, a suggellare il legame tra territorio e cultura del vino, proprio in un momento in cui l’Europa assiste inerme agli allarmi dell’Irlanda sul consumo di alcolici tra cui il vino, equiparato alle sigarette. «Il legame storico della Campania con il vino e i vigneti – afferma Quentin Havaux, direttore generale di Vinopres, che organizza il Concours Mondial de Bruxelles – ne fa una delle regioni vinicole più antiche d’Italia».

I COMMENTI

Siamo lieti di organizzare la sessione Spumanti 2023 in questa regione ospitale. La produzione di bollicine in Campania – continua Havaux – merita un riconoscimento internazionale. I nostri degustatori non vedono l’ora di scoprire questi vini prodotti con uve autoctone».

Soddisfazione anche dalle istuzioni. «La Campania – commenta Nicola Caputo, assessore all’Agricoltura della Regione Campania – ospiterà, per la prima volta in Italia, la sessione dei vini spumanti del prestigioso Concours Mondial de Bruxelles. Una vetrina straordinaria per promuovere il nostro spumante e degustare più di mille vini provenienti da tutto il mondo. Un evento che, insieme al governatore De Luca, abbiamo fortemente voluto in Campania e che ora consentirà a migliaia di operatori, buyer, giornalisti e ricercatori internazionali di valutare tutte le produzioni regionali di eccellenza e scoprire i nostri suggestivi itinerari enoturistici».

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Da Fivi a Federvini: barricate del vino italiano contro il governo irlandese


Nessuna differenza tra abuso e consumo di alcolici. Vino italiano in rivolta contro la Public Health Alcohol Labelling Regulations del governo irlandese. Da Fivi a Coldiretti e Confagricoltura, passando per Federvini, il coro di sdegno è unanime nei confronti dell’obbligo di avvertenze sanitarie sulle etichette di vino e alcolici commercializzate in Irlanda. Nonostante i pareri contrari presentati da diversi Paesi, tra cui l’Italia, la Commissione europea non ha presentato alcuna obiezione. Il termine del periodo di moratoria scadeva il 22 dicembre 2022. Persa dunque l’occasione di sospendere il provvedimento, prorogandone l’eventuale entrata in vigore.

«I Vignaioli italiani ed europei – tuona Lorenzo Cesconi, presidente di Fivi, Federazine italiana vignaioli indipendenti – sono alleati delle istituzioni nelle campagne per l’educazione e il consumo responsabile, non nemici. Lo siamo per definizione, proprio perché il nostro vino non è una semplice bevanda alcolica, ma un prodotto culturale lontano anni luce dalle sostanze di cui si abusa nella ricerca dell’ubriachezza».

Ma le regole di etichettatura proposte dall’Irlanda e il sostanziale via libera europeo rappresentano un madornale errore. Non solo sono un evidente ostacolo alla libera circolazione delle merci e comportano ulteriori costi, che si sommano agli altri già onerosi costi amministrativi che si devono affrontare per le vendite all’estero»

Sempre secondo Cesconi, «il dato più preoccupante è che le avvertenze proposte dal governo irlandese non tengono minimamente in considerazione la differenza tra abuso e consumo, elemento presente anche nel Piano di Lotta europea contro il Cancro. È necessario che i legislatori europei e nazionali capiscano che la strada del proibizionismo è un vicolo cieco e che è necessario distinguere il vino dalle bevande alcoliche in generale e dagli spirits».

COLDIRETTI E CONFAGRICOLTURA

Coldiretti ricorda dal canto suo che «l’autorizzazione della Commissione fa seguito a ripetuti blitz a livello comunitario, come il tentativo di escludere il vino, insieme a carne e salumi, dai finanziamenti europei della promozione nel 2023», ormai sventato anche grazie alle barricate dell’Italia. Oggi la minaccia si chiama Public Health Alcohol Labelling Regulations.

«È del tutto improprio assimilare l’eccessivo consumo di superalcolici tipico dei Paesi nordici al consumo moderato e consapevole di prodotti di qualità ed a più bassa gradazione come la birra e il vino – afferma il presidente della Coldiretti, Ettore Prandini – che in Italia è diventato l’emblema di uno stile di vita lento, attento all’equilibrio psico-fisico che aiuta a stare bene con se stessi, da contrapporre all’assunzione sregolata di alcol».

Così il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti: «Siamo particolarmente preoccupati per la deriva proibizionistica che il settore vitivinicolo europeo sta affrontando. La Commissione non ha ascoltato le riserve che l’Italia, con altri numerosi Stati membri, ha manifestato per opporsi alle misure introdotte dalla normativa irlandese creando un grave precedente e un potenziale ostacolo al commercio interno».

LA POSIZIONE DI FEDERVINI

Da Federvini un appello al Governo contro il Public Health Alcohol Labelling Regulations del governo Irlandese: «Chiediamo che il Governo Italiano si attivi quanto prima per studiare ogni azione possibile, nessuna esclusa – commenta la presidente Micaela Pallini – per osteggiare una norma che contrasta con il buon senso e la realtà. Forse è giunta l’ora che il tema venga trattato a livello politico in ambito Ue, non da soli ma con i partner europei che hanno già manifestato gravi perplessità su questo tipo di normativa. È necessario una presa di posizione di fronte al mutismo della Commissione Europea».

Duro il discorso di Pallini: «Questo è un sistema unilaterale che spacca il mercato unico europeo, una modalità discriminatoria perché non distingue tra abuso e consumo e criminalizza prodotti della nostra civiltà mediterranea senza apportare misurabili ed effettivi benefici nella lotta contro il consumo irresponsabile».

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Valpolicella, sede del Consorzio intitolata a Giuseppe “Bepi” Quintarelli


È stata intitolata a GiuseppeBepiQuintarelli Villa Brenzoni Bassani, sede del Consorzio per la Tutela dei Vini Valpolicella. Un modo per onorare il decennale dalla scomparsa del grande maestro dell’Amarone (1927-2012). Oltre all’intitolazione del quartiere generale di Sant’Ambrogio di Valpolicella (VR), anche una statua realizzata dal fabbro d’arte Simone Scapini e dal suo Maestro Claudio Bottero.

«Giuseppe “Bepi” Quintarelli – ha detto il presidente del Consorzio veronese, Christian Marchesini – è stato un pioniere per il mondo del vino, un riferimento per il territorio e un “padre putativo” per la denominazione. Il suo ricordo riesce ad incarnare al tempo stesso la storia e l’evoluzione della Valpolicella, e ancora oggi il suo nome è sinonimo di Amarone in tutto il mondo».

È stato definito da molti un artigiano del vino. Della sua professionalità e umanità – ha concluso Marchesini durante la cerimonia tenutasi il 16 dicembre scorso – vogliamo conservare l’attenzione devota alla qualità, lo sguardo visionario verso il futuro e l’intuito capace di leggere e intercettare il mercato, contribuendo a tracciare la strada dell’internazionalità della denominazione».

CHI ERA GIUSEPPE “BEPI” QUINTARELLI 

Giuseppe Quintarelli è stato un produttore, artigiano, artista e visionario devoto al suo territorio. “Bepi” inizia la propria carriera vitivinicola negli anni Cinquanta, quando subentra nella conduzione dell’azienda familiare a Negrar (località Cerè) continuando la tradizione paterna in vigna e in cantina. Gli anni successivi sono fondamentali per la cantina, con il Recioto protagonista della produzione.

Ma laddove l’annata risulta essere meno generosa, dando un vino più secco, Quintarelli cerca comunque di conservarlo per gli anni successivi. Da questa esperienza nasce il “metodo” che porta ad un vino, l’Amarone, che viene scoperto e apprezzato anche da importanti estimatori, che ne riconoscono l’elevata qualità.

Cultura e passione del vino, la pazienza nel sapere aspettare le diverse fasi di maturazione e la scelta di imbottigliare l’Amarone solo nelle annate in cui esprime il massimo delle proprie caratteristiche sono gli elementi che hanno sempre contraddistinto la filosofia produttiva di Quintarelli.

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Winenews del vino italiano in 12 giorni: cosa è successo a dicembre 2022?

Le winenews del vino italiano in 12 giorni: cosa è successo a dicembre 2022? Ultimo appuntamento con i fatti salienti dello scorso anno. Per non perderti neppure una wine news e aggiornamento di winemag.it, iscriviti alla newsletter.

BACK TO 2022

VINO, EXPORT VERSO GLI 8 MILIARDI DI EURO

Export vino italiano 2022 verso il record di 8 miliardi di euro. Le previsioni dell’Osservatorio Federvini. Spirits in scia con 1,7 miliardi di euro.

Export vino italiano 2022 verso il record di 8 miliardi di euro

10 CHIANTI COLLI FIORENTINI DA ASSAGGIARE

Dieci Chianti Colli Fiorentini da provare per capire il vino di Firenze. Il bilancio della prima expo a Palazzo Vecchio per i 29 produttori del Consorzio: parola d’ordine “sapidità”.

Dieci Chianti Colli Fiorentini da provare per capire il vino di Firenze

TANNICO NEWS

L’e-commerce Tannico ha una nuova proprietà: Campari Group e Moët Hennessy. La joint-venture completa l’acquisizione. Thierry Bertrand-Souleau è il nuovo Ad.

L’e-commerce Tannico ha una nuova proprietà: Campari Group e Moët Hennessy

PRIMITIVO DI MANDURIA, FASCETTA OBBLIGATORIA

Fascetta di Stato obbligatoria da gennaio 2023 sul Primitivo di Manduria.

Fascetta di Stato obbligatoria da gennaio 2023 sul Primitivo di Manduria

TERRE D’OLTREPÒ, REINTEGRATO IL SOCIO GIORGI

Terre d’Oltrepò, il Tribunale reintegra come socio l’ex presidente Andrea Giorgi. Annullata la delibera di luglio.

Terre d’Oltrepò, il Tribunale reintegra come socio l’ex presidente Andrea Giorgi

VETRO, NUOVI AUMENTI

Nuovo aumento costi vetro: produttori vino chiedono aiuto in legge di bilancio. La proposta di Unione italiana vini.

Nuovo aumento costi vetro: produttori vino chiedono aiuto in legge di bilancio

MONTRESOR COMPIE 130 ANNI IN VALPOLICELLA

Cantine Giacomo Montresor compie 130 anni e regala a Verona un Museo del Vino. Taglio del nastro questa mattina. A onorare il traguardo anche un libro, un rinnovato wineshop e una bottiglia celebrativa.

Cantine Giacomo Montresor compie 130 anni e regala a Verona un Museo del Vino

VINI D’ABRUZZO, POLVERONE SU DE SICA

«Bottiglia dell’anno in Abruzzo? Una merda». Bufera sul trailer del cinepanettone di Christian De Sica (video).

«Bottiglia dell’anno in Abruzzo? Una merda». Bufera sul cinepanettone di Christian De Sica (video)

IL VIGNETO CENTENARIO DI ELVIO COGNO

Il vigneto centenario della Barbera d’Alba “Pre-Phylloxera” Elvio Cogno. Viaggio tra i 9 filari a piede franco che la cantina di Novello custodisce (e preserva) in località Berri, a La Morra. Un vero e proprio “museo a cielo aperto”.

Il vigneto centenario della Barbera d’Alba “Pre-Phylloxera” Elvio Cogno

TENUTA SAN GUIDO FA ARRESTARE L’ESTORSORE

Tentata estorsione a Tenuta San Guido: «150 mila euro o brucio vigneto Sassicaia». In manette un 47enne triestino.

Tentata estorsione a Tenuta San Guido: «150 mila euro o brucio vigneto Sassicaia»

CANTINA CLAVESANA, ESORDIO CON IL BAROLO RAVERA

Cantina Clavesana, esordio con il Barolo Ravera Docg 2018 “Mito”. Solo 2.665 bottiglie numerate, all’insegna della diversificazione. In aumento gli impianti di Alta Langa, Viognier, Pinot Nero e Chardonnay.

Cantina Clavesana, esordio con il Barolo Ravera Docg 2018 “Mito”

PROSECCO IN LATTINA, IL MONITO DI ZAIA

Prosecco in lattina, Zaia: «Necessario rimanere ancorati alla tradizione».

Prosecco in lattina, Zaia: «Necessario rimanere ancorati alla tradizione»

LA RECANTINA DEL MONTELLO

Le opportunità della Recantina tra i bordolesi del Montello Asolo: l’editoriale. E l’enologa Graziana Grassini conferma: «Può diventare il vitigno principe del Montello».

Le opportunità della Recantina tra i bordolesi del Montello Asolo

VITIRES E IL FUTURO DEI VITIGNI RESISTENTI PIWI ITALIANI

Così il Consorzio Vitires farà la storia dei vitigni resistenti Piwi italiani: l’editoriale. Vitires (https://www.winemag.it/piwi-nasce-vitires-consorzio-sviluppo-vitigni-resistenti-emilia-romagna/) è il Consorzio per lo sviluppo dei vitigni resistenti dell’Emilia-Romagna. Un’iniziativa di Cantine Riunite & Civ, Cantina Sociale San Martino in Rio, Caviro, Terre Cevico e Centro ricerche Ri.Nova.

Così il Consorzio Vitires farà la storia dei vitigni resistenti Piwi italiani

VERONAFIERE, PIÙ POTERI A DANESE

Veronafiere, obiettivo «snellire la gestione»: ampliate le deleghe di Maurizio Danese. Viale del Lavoro rinuncia alla nomina di un nuovo direttore generale.

Veronafiere, obiettivo «snellire la gestione»: ampliate le deleghe di Maurizio Danese

QUALITÀ CLUB SELECTION

Francesco Bennati, il 26enne tra i grandi dell’En Primeur di Bordeaux con Qualità Club Selection. Il giovane veronese si è conquistato la fiducia dei francesi, a Pomerol. Oggi seleziona i Grand Cru per la distribuzione di famiglia, che nel 2022 festeggia 40 anni.

Francesco Bennati, il 26enne tra i grandi dell’En Primeur di Bordeaux con Qualità Club Selection

CONEGLIANO VALDOBBIADENE, IL BILANCIO

Prosecco Conegliano Valdobbiadene: nel 2022 battuta d’arresto Gdo, ma cresce l’export. L’analisi dell’annuale Rapporto economico.

Prosecco Conegliano Valdobbiadene: nel 2022 battuta d’arresto Gdo, ma cresce l’export

SPUMANTI ITALIANI VERSO IL MILIARDO

Spumanti italiani, Natale e Capodanno record: si stapperanno 341 milioni di bottiglie. Le stime dell’Osservatorio Uiv-Ismea. Nuovo record produttivo nel 2022: quasi un miliardo di sparkling.

Spumanti italiani, Natale e Capodanno record: si stapperanno 341 milioni di bottiglie

GDO-CANTINE, GUERRA SUI LISTINI

Guerra listini tra Gdo e cantine italiane, Federvini: «No a moratoria prezzi al supermercato». Pallini: «Necessario avviare un dialogo schietto e fattivo lungo tutta la filiera». Frescobaldi (Uiv): «Rigidità poco costruttive».

Guerra listini tra Gdo e cantine italiane, Federvini: «No a moratoria prezzi al supermercato»

MARSALA, INTERVISTA AL PRESIDENTE BENEDETTO RENDA

Cinque domande a Benedetto Renda sul neonato Consorzio Vino Marsala. Il presidente a tutto tondo: dall’erga omnes al Perpetuo, passando per la comunicazione e la semplificazione delle tipologie della Doc siciliana.

Cinque domande a Benedetto Renda sul neonato Consorzio Vino Marsala

ALTA LANGA SHOW

Alta Langa vero fenomeno del metodo classico italiano: 597 ettari entro il 2025. L’ingresso di 18 nuovi soci porta la base a 134 cantine. Produzione stimata attorno ai 3 milioni di bottiglie per l’ultima vendemmia. +40% di vendite rispetto al 2021.

Alta Langa vero fenomeno del metodo classico italiano: 597 ettari entro il 2025

IL (NOSTRO) BENVENUTO BRUNELLO

Benvenuto Brunello 2022: punteggi Brunello 2018, Riserva 2017 e Rosso di Montalcino 2020, 2021. Annata difficile, la 2018, che conferma la maestria dei produttori toscani. Da rivedere, invece, la formula “Benvenuto Brunello”.

Benvenuto Brunello 2022: punteggi Brunello 2018, Riserva 2017 e Rosso di Montalcino 2020, 2021

MONTALBERA, FUORI UNO DEI GRANDI DEL RUCHÉ

Sul Ruché di Castagnole Monferrato è gara a chi la fa più lontano (la promozione): l’editoriale.

Sul Ruché di Castagnole Monferrato è gara a chi la fa più lontano (la promozione)

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Le winenews del vino italiano in 12 giorni: cosa è successo a novembre 2022?

Le winenews del vino italiano in 12 giorni: cosa è successo a novembre 2022? Penultimo appuntamento con i fatti salienti dello scorso anno. Un viaggio nel tempo tra le notizie del vino italiano più importanti, pubblicate dalla nostra testata. Iscriviti alla newsletter di winemag.it per non perdere neppure una news.

BACK TO 2022

PUBBLICATA LA GUIDA TOP 100 MIGLIORI VINI ITALIANI

Guida Top 100 Migliori vini italiani 2023: ricevila in un clic. Viaggio nell’Italia della qualità, senza compromessi.

Guida Top 100 Migliori vini italiani 2023: ricevila in un clic

BAROLO BENEFICO

Barolo en primeur, 800 mila euro in beneficienza grazie all’asta solidale. Ascheri: «Risultato eccezionale che apre la strada al mercato “In anteprima”, poco sviluppato in Italia».

Barolo en primeur, 800 mila euro in beneficienza grazie all’asta solidale

ROMA DOC VERSO IL RECORD

Consorzio Roma Doc verso record bottiglie nel 2022: sono già un milione.

Consorzio Roma Doc verso record bottiglie nel 2022: sono già un milione

LE FRONTIERE DEI FINE WINES

«Avellinese ed Etna prossime frontiere dei fine wines»: parola di Gabriele Gorelli MW. Un “bene rifugio”, come l’oro o l’arte. E anche in Italia cresce il numero di investitori.

«Avellinese ed Etna prossime frontiere dei fine wines»: parola di Gabriele Gorelli MW

SANTERO BEFFA BOTTEGA

Altra tegola per Bottega: Santero assolta per il Moscato Tempo.

Altra tegola per Bottega: Santero assolta per il Moscato Tempo

POLVERIERA COLLI EUGANEI

Polveriera Colli Euganei: otto cantine escono dal Consorzio Vini. Nel mirino il blocco degli impianti di Serprino. E la Doc Prosecco pensa alla sottozona per diversificare l’offerta verso il miliardo di bottiglie. «Trattative aperte tra Consorzi», dichiarerà poi Zanette.

Polveriera Colli Euganei: otto cantine escono dal Consorzio Vini

VINO ITALIANO COL FRENO A MANO

Vino italiano, indicatori del settore in frenata: -16% fatturati nel 2023. L’indagine dell’Osservatorio Uiv/Vinitaly.

Vino italiano, indicatori del settore in frenata: -16% fatturati nel 2023

LA MAPPA DELLE CONTRADE DELL’ETNA

142 contrade (9 sono “nuove”): la mappa del mosaico Etna Doc è servita. 11 comuni interessati sui 20 che rientrano nel disciplinare di produzione della denominazione.

142 contrade (9 sono “nuove”): la mappa del mosaico Etna Doc è servita

L’ASSOCIAZIONE PRODUTTORI MONTESPERTOLI

Nasce l’Associazione dei Viticoltori di Montespertoli: «Cuore Dinamico del vino toscano». Diciassette le cantine aderenti, unite per valorizzare «la più autentica espressione varietale».

Nasce l’Associazione dei Viticoltori di Montespertoli: «Cuore Dinamico del vino toscano»

ADDIO A VITTORIO VALLARINO GANCIA

È morto Vittorio Vallarino Gancia. Aveva 90 anni. Ha condotto la storica azienda di famiglia dedita alla produzione di spumanti.

È morto Vittorio Vallarino Gancia

MARSALA: 16 CANTINE NEL (RINATO) CONSORZIO

Consorzio per la Tutela del Vino Marsala: nuovo corso con 16 produttori. Benedetto Renda è presidente del Cda. I vice sono Roberto Magnisi e Giuseppe Figlioli.

Consorzio per la Tutela del Vino Marsala: nuovo corso con 16 produttori

BUTTAFUOCO STORICO (ED EROICO)

Le vigne eroiche del Buttafuoco storico, tra pendenze e basse rese. Abbinamento col pesce? Si può. L’Oltrepò che strizza l’occhio a Bordeaux guarda al futuro con il menu ideato dallo chef Alessandro Folli del ristorante Ad Astra di Santa Maria della Versa.

Le vigne eroiche del Buttafuoco storico, tra pendenze e basse rese. Abbinamento col pesce? Si può

COLLI EUGANEI, LA LETTERA DEI PRODUTTORI

«Ecco perché siamo usciti dal Consorzio Vini Colli Euganei»: lettera di 9 cantine padovane. Continua il dibattito nel Veneto del Serprino.

«Ecco perché siamo usciti dal Consorzio Vini Colli Euganei»: lettera di 9 cantine padovane

IL SOMMELIER DEL PAPA

Paolo Noto, “sommelier del Papa” per un giorno ad Asti: che vini ha scelto. Per il Pontefice pranzo in famiglia in Vescovado. Un’occasione per riscoprire i sapori delle radici.

Paolo Noto, “sommelier del Papa” per un giorno ad Asti: che vini ha scelto

ENJOY PREPOTTO

Nasce il portale Enjoy Prepotto: emozioni di confine tra i Colli Orientali del Friuli. Tredici aziende (cantine, agriturismi e B&B) fanno rete per promuovere il turismo locale per tutte le stagioni.

Nasce il portale Enjoy Prepotto: emozioni di confine tra i Colli Orientali del Friuli

BARBANERA A IWB

Barbanera acquistata da Italian Wine Brands Spa. Operazione conclusa in mattinata.

Barbanera acquistata da Italian Wine Brands Spa

CLAUDIO NARDI, ADDIO AL FONDATORE DI PERLAGE WINERY

Addio a Claudio Nardi, fondatore di Perlage Winery. Malore improvviso nella sua Farra di Soligo.

Addio a Claudio Nardi, fondatore di Perlage Winery

MERCATO FIVI 2022: MIGLIORI ASSAGGI E (NUOVO) RECORD

Migliori assaggi Mercato Fivi 2022. Boom di visitatori: 18 mila in due giorni (nuovo record). La selezione di winemag.it.

Migliori assaggi Mercato Fivi 2022. Boom di visitatori: 18 mila in due giorni (nuovo record)

TRENTO DOC, BOLLICINE DI MONTAGNA? L’INCHIESTA DI WINEMAG.IT

Trento Doc, «bollicine di montagna»? Inchiesta winemag.it: 96% vigneti in quota collina. Sulle 127 vigne iscritte alla vendemmia 2021, solo 8 sono a un’altitudine superiore ai 600 metri slm. Si passa dai 104 di Riva del Garda agli 876 di Vigolana.

Trento Doc, «bollicine di montagna»? Inchiesta winemag.it: 96% vigneti in quota collina

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Sicilia, che (bel) fermento: il Consorzio Doc Mamertino è realtà


Dopo Marsala, in Sicilia rinasce anche un’altra Doc. È realtà il Consorzio Doc Mamertino, sino a poche ore fa semplice associazione di produttori. Un risultato strategicamente importante per tutto il sistema vino siciliano, ormai da anni tra i più dinamici, vivi e in fermento del Paese. Quindici le aziende coinvolte nel progetto di rilancio della storica denominazione della provincia di Messina, riunite insieme per promuovere la conoscenza di un vino dalla tradizione millenaria. A guidare il Consorzio Doc Mamertino sarà la produttrice Flora Mondello (Gaglio Vignaioli di Oliveri, nella foto sopra) già a capo del gruppo di cantine che ha posto le basi per la nascita dell’organismo consortile.

La nascita del Consorzio Doc Marmertino è in realtà da iscrivere alla fine del 2022. Risale infatti al 15 novembre dello scorso anno la riunione dei produttori in cui è stata avallata la fondazione del Consorzio. L’associazione dei produttori messinesi, nata nel 2019, ha di fatto bruciato le tappe, se si considera il periodo di pandemia che ha rallentato il rilancio della Doc, istituita nel 2004.

«Il Mamertino – spiega la neo presidente del Consorzio, Flora Mondello – è un piccolo gioiello della storia vitivinicola siciliana che, pur venendo da un glorioso passato, vuole interpretare oggi una modernità enologica davvero interessante e competitiva grazie, soprattutto, al coinvolgimento delle nuove generazioni».

Produttori seri che hanno creduto fermamente nel progetto sin dal primo istante, uniti insieme per promuovere il grande patrimonio vitivinicolo e paesaggistico del Mamertino. Una gloriosa terra che ha nella coltivazione della vite il suo cuore produttivo. La costituzione del Consorzio rappresenta quell’ulteriore incentivo di cui avevamo bisogno per far decollare il nostro territorio anche in chiave turistica ed enoturistica».

Le cantine che hanno ad oggi aderito al Consorzio sono Antica Tindari, Barone Ryolo, Cambria Vini, Cantina Vinicola Bongiovanni, Cantine Lipari, Feudo Solaria, Gaglio Vignaioli, Guzman Tenuta Moreri, Paone Vini, Planeta, Principi di Mola, Sapuri Cantina Siciliana, Tenuta Lacco, Vigna Nica e Vasari. Il Cda del Consorzio DOC Mamertino presieduto da Flora Mondello, si compone del vicepresidente Carmelo Grasso (Feudo Solaria), del tesoriere Simone Paone (Mimmo Paone) e dei consiglieri Ylenia Martino (Antica Tindari) e Maria Genovese (Vigna Nica).

LA DOC MAMERTINO

Un areale, quello della Doc Mamertino, che ricade nella parte nord-orientale della provincia di Messina, abbracciando ben 31 comuni. Dalla costa tirrenica, il territorio risale colline, boschi e rilievi per caratterizzare uno degli habitat viticoli più straordinari e ricchi di biodiversità della Sicilia: i Nebrodi. Un territorio unico, aperto sul mare, ma con altitudini che raggiungono anche i 500 metri, in grado di esprimere condizioni pedoclimatiche peculiari.

Il tessuto produttivo è costituito, oggi, dalla presenza di piccole aziende a conduzione familiare, con una media di 3-4 ettari ad azienda, per un’estensione complessiva pari a circa 50 ettari. Presenti poi piccole produzioni di nicchia per un totale di 100 mila bottiglie annue.

Tra le più importanti iniziative che prenderanno il via durante il 2023, quella di promuovere la conoscenza dei vini della denominazione, attribuendo il giusto ruolo al Nocera, tra i vitigni più identitari della Sicilia. Altro elemento essenziale, spiega il Consorzio Doc Mamertino, consisterà nell’organizzazione di iniziative legate «a una moderna e più contemporanea formula di enoturismo e hospitality», così da stimolare «la crescita del settore vitivinicolo con un’offerta esperienziale più ampia, in grado di valorizzare ogni singolo attore del Mamertino Doc». Il primo appuntamento del neonato Consorzio al Vinitaly 2023, in programma dal 2 al 5 aprile nella città scaligera.

CONSORZIO DOC MAMERTINO: I VINI

Le tipologie ammesse dal disciplinare di produzione sono, ad oggi, “Bianco” e “Bianco Riserva”; “Rosso” e “Rosso Riserva”; Calabrese o Nero d’Avola e Calabrese o Nero d’Avola Riserva. Infine Grillo e Inzolia. Il disciplinare regola anche le percentuali varietali minime e massime ammesse per ciascuna tipologia. Per i vini bianchi e “Riserva” della Doc Mamertino sono previsti Grillo, Ansonica e Catarratto / Lucido, a cui possono aggiungersi, in percentuali minime, le altre varietà ammesse alla coltivazione sul territorio siciliano. Nei bianchi la percentuale di questi ultimi non può superare il 20%, nei rossi il 15%.

Per i vini rossi e rossi Riserva le varietà ammesse sono Calabrese o Nero d’Avola e Nocera, oltre a tutte le altre varietà a bacca rossa coltivabili in Sicilia. La differenza tra “Bianco” e “Bianco Riserva” e “Rosso” e “Rosso Riserva” riguarda il periodo di affinamento obbligatorio, prima della commercializzazione. Nei vini rossi con la menzione “Riserva” il periodo di affinamento non può essere inferiore ai due anni dalla vendemmia. Sia per i bianchi che per i rossi è previsto un periodo minimo di 6 mesi di maturazione tra legno e bottiglia.

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Daniela Mastroberardino nuova presidente delle Donne del Vino

FOTONOTIZIA – Daniela Mastroberardino è la nuova presidente dell’Associazione Nazionale Le Donne del Vino. Produttrice campana, amministratore ed export manager dell’azienda Terredora a Montefusco (Avellino), ha ricevuto l’incarico oggi dal nuovo Consiglio direttivo. La presidente uscente Donatella Cinelli Colombini, che ha retto l’Associazione per sette anni portando le socie a oltre quota mille, le ha consegnato il simbolico campanellino.

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Le winenews del vino italiano in 12 giorni: cosa è successo a ottobre 2022?

Le winenews del vino italiano in 12 giorni: cosa è successo a ottobre 2022? Decimo appuntamento (di 12) con i fatti salienti dello scorso anno. Un viaggio nel tempo tra le notizie del vino italiano. Iscriviti alla newsletter di winemag.it per non perderti neppure una news.

BACK TO 2022

I VINI PIÙ VENDUTI ONLINE

Lugana, Primitivo, Valdobbiadene e rosato Salento guidano le vendite di vino online. Lo studio di Nomisma Wine Monitor in collaborazione con uno degli e-commerce più noti in Italia.

Lugana, Primitivo, Valdobbiadene e rosato Salento guidano le vendite di vino online

«LA BOTTIGLIA DORATA NON IMITA BOTTEGA»

Cantina toscana assolta in Tribunale: «La bottiglia dorata non imita Bottega». La sentenza, a 7 anni dall’avvio del procedimento.

Cantina toscana assolta in Tribunale: «La bottiglia dorata non imita Bottega»

ENOTECA BERNABEI, CAMBIO AI VERTICI

Daniele Bernabei subentra a Giontella: è lui il nuovo general manager dell’Enoteca online. Svolta ai vertici dell’azienda romana.

Daniele Bernabei subentra a Giontella: è lui il nuovo general manager dell’Enoteca online

IL MIGLIOR SPUMANTE ITALIANO 2023

Guida winemag 2023: il Verdicchio 2015 Pas Dosè “Millesimè” di Mirizzi è Spumante dell’anno. Settanta mesi sui lieviti per un Metodo classico da conoscere. L’ultima scommessa del visionario Gianluca Mirizzi.

Guida winemag 2023: il Verdicchio 2015 Pas Dosè “Millesimè” di Mirizzi è Spumante dell’anno

ASTI DOCG: PIÙ ETTARI, PIÙ BOTTIGLIE

Asti Docg verso l’aumento della superficie vitata: 300 ettari per 3 milioni di bottiglie. Il Consorzio: «Interruzione a una limitazione che si protraeva da lungo tempo». «Sorprendente» la vendemmia 2022.

Asti Docg verso l’aumento della superficie vitata: 300 ettari per 3 milioni di bottiglie

LE STAGIONI DEL TARTUFO

Quando cresce il tartufo? La risposta (in pillole) degli esperti. Iniziata la raccolta del pregiato “bianco”, condizionata dalla siccità. L’annata non sarà particolarmente produttiva.

Quando cresce il tartufo? La risposta (in pillole) degli esperti

NIZZA DOCG, VENDEMMIA «SORPRENDENTE»

Vendemmia 2022, Nizza Docg come il Douro: «Gradazioni non esasperate ed equilibrio». Esito «sorprendente», vista l’annata calda e secca. Stefano Chiarlo: «Fondamentali le rese basse della zona».

Vendemmia 2022, Nizza Docg come il Douro: «Gradazioni non esasperate ed equilibrio»

ELEZIONI FISAR, SFIDA A DUE PER LA PRESIDENZA

Elezioni Fisar 2022, tutti i candidati: Roberto Donadini sfida Mariella Dubbini per il dopo Terzago. Lista 1 “Costruiamo insieme il futuro” vs Lista 2 “Sommelier nel cuore – Con Noi per Cambiare”.

Elezioni Fisar 2022, tutti i candidati: Roberto Donadini sfida Mariella Dubbini per il dopo Terzago

VITE DI VINO: L’INCONTRO TRA WALTER MASSA E MAURIZIO “CAINO” MENICHETTI

Walter Massa e quel fax di Maurizio “Caino” Menichetti che cambiò la storia del Timorasso. In esclusiva la storia dell’incontro tra il vignaiolo piemontese e il ristoratore bistellato toscano.

Walter Massa e quel fax di Maurizio “Caino” Menichetti che cambiò la storia del Timorasso

I VINI PREMIATI AL MONDIAL DES VINS EXTRÊMES 2022

Mondial des Vins Extrêmes 2022: tutti i vini da viticoltura eroica premiati in Valle d’Aosta. Gli esiti del concorso organizzato dal Cervim.

Mondial des Vins Extrêmes 2022: tutti i vini da viticoltura eroica premiati in Valle d’Aosta

MONFERACE, IL GRIGNOLINO CHE FA LEGNO: L’EDITORIALE

Monferace, il Grignolino del Monferrato che “fa legno”: tutti sicuri ne abbia bisogno? Il mondo va da un’altra parte, ma tra Casalese e Astigiano 12 aziende investono su un «progetto della tradizione».

Monferace, il Grignolino del Monferrato che “fa legno”: tutti sicuri ne abbia bisogno?

MIGLIOR ROSATO ITALIANO 2023

Il Cannonau di Sardegna 2021 Martis Sero di Vignaioli Cadinu è Miglior rosato italiano 2023. Un vino incollato al territorio di Mamoiada, in tiratura limitatissima: solo 620 bottiglie prodotte dai fratelli Pino e Giovanni.

Il Cannonau di Sardegna 2021 Martis Sero di Vignaioli Cadinu è Miglior rosato italiano 2023

FEDERVINI AL GOVERNO: «FAVORIRE AGGREGAZIONI E ACQUISIZIONI TRA IMPRESE»

«Favorire aggregazioni e acquisizioni tra imprese»: la richiesta di Federvini al governo Meloni. La presidente Pallini: «Aziende più grandi anche per aggredire i mercati esteri in modo coordinato ed efficace».

«Favorire aggregazioni e acquisizioni tra imprese»: la richiesta di Federvini al governo Meloni

VERSO IL PARCO DEL CERASUOLO DI VITTORIA

Verso il Parco del Cerasuolo di Vittoria: investimento da 500 mila euro. Allo studio anche un “Sistema Marchio Paesaggistico di Qualità Collettivo” legato ai paesaggi locali.

Verso il Parco del Cerasuolo di Vittoria: investimento da 500 mila euro

I VINI DEL COLLIO 2022

Vendemmia 2022 nel Collio «ottima con punte di eccellenza».

Vendemmia 2022 nel Collio «ottima con punte di eccellenza»

CAPO DI STATO DI LOREDAN GASPARINI

Capo di Stato Loredan Gasparini in verticale: il Montello guarda Bordeaux. A Rossobordò degustazione del vino icona di Venegazzù, guidata dall’enologo Mauro Rasera.

Capo di Stato Loredan Gasparini in verticale: il Montello guarda Bordeaux

FIVI DA STELLA MICHELIN

Vignaioli da Stella Michelin: il Ristorante Gourmet Peter Brunel diventa “Punto d’affezione” Fivi. «Cuochi e vignaioli hanno molto in comune. Dobbiamo parlare, confrontarci, conoscerci a vicenda».

Vignaioli da Stella Michelin: il Ristorante Gourmet Peter Brunel diventa “Punto d’affezione” Fivi

VINO GDO, CALANO LE VENDITE

Calano le vendite di vino al supermercato nei primi 9 mesi 2022. L’analisi dell’Osservatorio del vino Uiv-Ismea.

Calano le vendite di vino al supermercato nei primi 9 mesi 2022

VINO PERPETUO E MARSALA

Il futuro del vino Perpetuo? Lontano da Marsala, nella Doc Sicilia. Lo rivelano Renato De Bartoli e Nino Barraco a “Perpetuo Wine Fest”, evento ideato per dare nuova identità al vino ossidativo tradizionale siciliano.

Il futuro del vino Perpetuo? Lontano da Marsala, nella Doc Sicilia

APPASSIMENTO PATRIMONIO UNESCO: LA VALPOLICELLA CI CREDE

Valpolicella, l’appassimento come “Patrimonio Unesco”: al via la call to action. La candidatura entra nella “Fase 2”.

Valpolicella, l’appassimento come “Patrimonio Unesco”: al via la call to action

LAVORO NERO IN VIGNA A MONTEBELLO VICENTINO

Lavoro in nero in vigna a Montebello Vicentino: scoperti 8 braccianti indiani irregolari. Maxi sanzione per il titolare dell’azienda agricola, che ha subito regolarizzato i dipendenti per evitare la sospensione.

Lavoro in nero in vigna a Montebello Vicentino: scoperti 8 braccianti indiani irregolari

VINI ANALCOLICI, COOPERATIVE IN PRESSING

Vini analcolici: cooperative vitivinicole mondiali in pressing sull’Ue. I “Low” e “no-alcohol” beverage varranno 68,9 miliardi di dollari nel 2030. I colossi del vino chiedono «condizioni di parità per sviluppare il segmento».

Vini analcolici: cooperative vitivinicole mondiali in pressing sull’Ue

FIVI E LA RIFORMA DEI CONSORZI DEL VINO

Fivi e la riforma dei Consorzi del vino: perché è il momento giusto con Meloni e Centinaio. «I criteri di voto favoriscono grandi gruppi e cooperative sociali». L’incontro promesso e mai avvenuto e la nuova lettera a Lollobrigida.

Fivi e la riforma dei Consorzi del vino: perché è il momento giusto con Meloni e Centinaio

IL GUSTO DI LUCE NEL VINO

Cos’è il gusto di luce nel vino e come prevenirlo con la carenza di bottiglie di vetro di qualità. Una ricerca dell’Università degli Studi di Milano indaga il nuovo spauracchio degli enologi.

Cos’è il gusto di luce nel vino e come prevenirlo con la carenza di bottiglie di vetro di qualità

LA VENDEMMIA PIÙ LUNGA D’ITALIA IN SICILIA

Sicilia, conclusa la vendemmia più lunga d’Italia: «Annata 2022 eccellente». Calo del 10% della quantità. Il punto con i produttori locali, da Marsala all’Etna e dalle Lipari a Vittoria.

Sicilia, conclusa la vendemmia più lunga d’Italia: «Annata 2022 eccellente»

FISAR, ECCP IL NUOVO PRESIDENTE

Roberto Donadini nuovo presidente Fisar: i sommelier eletti. La spunta la Lista 1, guidata dall’esponente trevigiano. Parola d’ordine «rinnovamento».

Roberto Donadini nuovo presidente Fisar: i sommelier eletti

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Concours Mondial de Bruxelles sbarca nel Pays d’Oc, patria dei vini rosé


FOTONOTIZIA – La terza Sessione Vini Rosé del Concours Mondial de Bruxelles si svolgerà nel cuore del Pays d’Oc, a Montpellier, tra la Camargue e i Pirenei. Una scelta simbolica, quella degli organizzatori del noto concorso internazionale. Da 30 anni i viticoltori del Pays d’Oc contribuiscono a garantire il successo dei vini varietali e la reputazione dell’Indicazione Geografica Protetta. La loro creatività si esprime attraverso 58 varietà di uve e un territorio di 120 mila ettari di vigneti.

Gli appezzamenti, situati tra mare e montagna, sono aperti alle molteplici influenze di un clima mediterraneo-temperato. Oggi il 30% della produzione di vino del Pays d’Oc è dedicata al rosé. Con circa 300 milioni di bottiglie all’anno, è la prima IG francese produttrice di Rosé, a partire dai tre vitigni principali: Grenache Noir, il Cinsault e la Syrah.

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Вина – тв сериал: in Bulgaria una serie tv sul vino che fa scuola


EDITORIALE –
“Vino” e “destino” si mescolano in un tutt’uno nella serie tv Вина – тв сериал, in onda in Bulgaria a partire da giovedì 5 gennaio 2023. Il regista Victor Bozhinov gioca con il duplice significato della parola bulgara “ВИНА” – per l’appunto “vino“, ma anche “colpevole” – per creare una trama in cui le vicende umane si intrecciano con quelle vinicole,
in una perfetta cuvée. Perché parlarne in Italia? Perché il risultato è molto più di una semplice “serie tv” sul vino. Вина è un vero e proprio faro sul vino della Bulgaria. Un Paese che oggi, con oltre 70 mila ettari vitati e una produzione di circa 180 milioni di bottiglie annue, aspira a un ruolo da protagonista nel settore. In Europa e nel mondo.

Grazie al coinvolgimento diretto di enologi, sommelier, professionisti del settore e alla partnership con la Bulgarian Winemaking & Export Association guidata da Galina Todorova Niforou, Вина – тв сериал è già una case-history per il modo nuovo di raccontare il vino al grande pubblico. Attraverso le vicende di una cantina in crisi di fatturato e motivazioni, gli spettatori apprendono nuove nozioni di enologia, viticoltura e degustazione, travolti dalle vicissitudini professionali ed umane dei protagonisti della serie tv, promossa dalla televisione nazionale bulgara (Bălgarska Nacionalna Televizija BNT).

Secondo un’indagine Fitch Solutions, la Bulgaria offre uno dei mercati delle bevande alcoliche in più rapida crescita nell’Europa centrale e orientale. Le previsioni a medio termine (2021-2025), vedono la spesa per le bevande alcoliche in crescita a valore del 10,2% all’anno. Il consumo di alcolici dovrebbe crescere in media dell’1,6% all’anno, fino al 2025. La crescita del valore, più marcata rispetto a quella del volume, indica che i consumatori bulgari scelgono sempre più spesso bevande alcoliche di qualità superiore. Tra queste, proprio il vino celebrato dalla nuova serie tv, ambientata nella regione vinicola di Melnik.

ВИНА – ТВ СЕРИАЛ NELLA REGIONE VINICOLA DI MELNIK

Gran parte delle scene sono state girate a Villa Melnik (Вила Мелник), cantina di 120 ettari di proprietà di Nikola Zikatanov (nella foto di copertina). All’enologo Momchil Mikov il compito di rendere più realistiche le interpretazioni degli attori, alcuni dei quali sono stati accompagnati in un vero e proprio percorso di apprendimento tra viticoltura, enologia ed analisi di laboratorio. Ben congeniata la trama di Вина – тв сериал. Philip (Vladimir Zombori), residente all’estero, torna nella natia Bulgaria per vendere la cantina del defunto zio, per conto della madre Zoya. Ben presto, tuttavia, rimane affascinato dai vigneti, dal personale e soprattutto dalla bella e ribelle enologa della cantina, Elina (Elena Telbis).

I piani familiari cambiano e, invece di vendere la cantina, Philip decide di rilanciarla sul mercato. Un’impresa assai difficile. L’azienda sprofonda tra i debiti e la scarsa motivazione di gran parte dei lavoratori, ormai convinti che presto dovranno trovare un’altra occupazione. Philip trova un alleato nella sola enologa Elina. Ma suo padre, presidente del Consiglio municipale – Andrey Bonchev (Mikhail Bilalov) – ha altre intenzioni per la cantina. Philip si mette così alla ricerca di abitanti del posto motivati al rilancio dell’attività vinicola, ma ha bisogno di prolungare la sua permanenza in Bulgaria. Il rapporto con la moglie Marta (Kristina Veroslavova), rimasta all’estero da sola, si deteriora così ulteriormente.

Le cose non vanno meglio con Andrey Bonchev, spregiudicato e materialista. Si scopre così che il legame tra le famiglie di Philip ed Elina ha radici profonde e forti. Segreti e sensi di colpa (ecco appunto il secondo significato della parola “Вина”, in bulgaro) si alternano tra un calice di vino e le difficoltà di mantenere in vita il vigneto in inverno, accendendo fiaccole tra i filari. E che cos’è, la vita, se non un percorso a ostacoli tra primavere di speranza, estati che scaldano il cuore, inverni rigidi e bui e autunni in cui tutto finisce, per ricominciare?

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Le winenews del vino italiano in 12 giorni: cosa è successo a settembre 2022?

Le winenews del vino italiano in 12 giorni: cosa è successo a settembre 2022? Nono appuntamento (di 12) con i fatti salienti dello scorso anno. Un viaggio nel tempo tra le notizie del vino italiano. Iscriviti alla newsletter di winemag.it per non perderti neppure una news.

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CAMPI FLEGREI SUGLI SCUDI A CAMPANIA STORIES 2022

Campania Stories 2022: Campi Flegrei sugli scudi. Torna l’anteprima dei vini campani.

Campania Stories 2022: Campi Flegrei sugli scudi

MIGLIOR VINO ROSSO ITALIANO 2023

Pinot Nero 2020 “Lo Straniero” Il Poggiarello vino rosso dell’anno per la Guida Top 100 winemag.it 2023. Sorpresa sui Colli Piacentini: un Noir in stile Borgogna.

Pinot Nero 2020 “Lo Straniero” Il Poggiarello vino rosso dell’anno per la Guida Top 100 winemag.it 2023

CAMPANIA VERSO IL TAGLIO DELLE DOC DEL VINO?

Campania Stories 2022 da record ai Campi Flegrei. Regione verso taglio Doc del vino? Aperta l’annuale anteprima dei vini campani, tra Pozzuoli e Bacoli. Oggi il tasting delle nuove annate per la stampa di settore. Denominazioni: novità in vista.

Campania Stories 2022 da record ai Campi Flegrei. Regione verso taglio Doc del vino?

LA VENDEMMIA 2022

Vino, vendemmia 2022: vigneto Italia più forte di caldo e siccità. Qualità uve sorprendente, quantità supera media ultimi 5 anni (+3%).

Vino, vendemmia 2022: vigneto Italia più forte di caldo e siccità

FRANCIA, UN ETTARO VALE 3 VOLTE QUELLO ITALIANO

Valore vino italiano, Lamberto Frescobaldi: «Rese nettamente inferiori ai francesi». In Oltralpe redditività tripla per ogni ettaro coltivato e per ogni ettolitro prodotto.

Valore vino italiano, Lamberto Frescobaldi: «Rese nettamente inferiori ai francesi»

VIGNATI DI POMPEI, PASSO INDIETRO DI MASTROBERARDINO

Scavi di Pompei, vigneti abbandonati da 9 mesi. Il nuovo gestore deve produrre “vino naturale”. Passo indietro di Mastroberardino, dopo 25 anni. Possibile l’azione legale per danni di immagine.

Scavi di Pompei, vigneti abbandonati da 9 mesi. Il nuovo gestore deve produrre “vino naturale”

OMS, STANGATA AL VINO ITALIANO

Stangata dell’Organizzazione mondiale della Sanità al vino italiano. Nessun voto contrario all’European framework for action on alcohol 2022-2025.

Stangata dell’Organizzazione mondiale della Sanità al vino italiano

MIGLIOR VINO BIANCO ITALIANO 2023

“Contradae 61·37” Vesuvio Doc 2019 vino bianco dell’anno per la Guida Top 100 Migliori vini italiani 2023. L’ultima creatura di Casa Setaro: un progetto che va ben oltre il calice.

“Contradae 61·37” Vesuvio Doc 2019 vino bianco dell’anno per la Guida Top 100 Migliori vini italiani 2023

FRODE ALL’UE, L’INCHIESTA SUI FONDI EUROPEI

«Frode all’Ue»: Veronafiere e Unione italiana vini nell’inchiesta. L’ipotesi degli inquirenti interessa un bando per la promozione di prodotti agricoli, nel mercato interno e nei Paesi terzi.

«Frode all’Ue»: Veronafiere e Unione italiana vini nell’inchiesta

CARO ENERGIA: GRAPPA IN BILICO

Grappa e distillati a rischio paralisi per il costo di vetro ed energia. L’allarme di Assodistil e del Consorzio nazionale Grappa.

Grappa e distillati a rischio paralisi per il costo di vetro ed energia

GLI ITALIANO COMPRANO VINO IN VACANZA

Vendita diretta in cantina: 6 italiani su 10 comprano vino in vacanza. L’analisi Coldiretti/Ixè al Forum mondiale sull’enoturismo di Alba.

Vendita diretta in cantina: 6 italiani su 10 comprano vino in vacanza

MIGLIOR CANTINA ITALIANA GDO 2023

Cantine Spinelli è Miglior Cantina Gdo 2023 per la Guida Migliori Vini al Supermercato. Una garanzia per il Montepulciano d’Abruzzo, così come per gli altri vini tipici della regione e della Val di Fara.

Cantine Spinelli è Miglior Cantina Gdo 2023 per la Guida Migliori Vini al Supermercato

ALTO ADIGE, IL PINOT NERO COME IL KERNER

Pinot Nero come il Kerner in Valle Isarco: caccia ai vigneti di alta quota. Armin Gratl (Kellerei Eisacktal): «Cambiamenti climatici costringono a trovare nuovi territori per il vitigno».

Pinot Nero come il Kerner in Valle Isarco: caccia ai vigneti di alta quota

MIGLIOR CANTINA NORD ITALIA 2023

Azienda Agricola Possa è Miglior Cantina Nord Italia 2023 per la Guida Top 100 winemag.it. Il riconoscimento al custode delle Cinque Terre, Heydi Bonanini: in 25 anni ha raggruppato 198 piccoli terreni, salvandoli dall’abbandono.

Azienda Agricola Possa è Miglior Cantina Nord Italia 2023 per la Guida Top 100 winemag.it

MIGLIOR CANTINA CENTRO ITALIA 2023

Terre del Marchesato è Miglior Cantina Centro Italia 2023 per la Guida Top 100 winemag.it. Premiata l’idea particolare di Bolgheri della famiglia Fuselli: 16 ettari incastonati tra Guado al Tasso, Tenuta San Guido e Ornellaia. Brilla il 100% Cabernet Franc.

Terre del Marchesato è Miglior Cantina Centro Italia 2023 per la Guida Top 100 winemag.it

OPERAZIONE SWEET VALLEY: TRUFFA ALL’UE TRA ASTI, NOCCIOLE E MIELE

Piemonte, truffa all’Unione europea per la promozione di Asti Docg, Nocciole e Miele. Operazione “Sweet Valley”: sotto accusa l’associazione La Dolce Valle. Soci i tre Consorzi di tutela piemontesi.

Piemonte, truffa all’Unione europea per la promozione di Asti Docg, Nocciole e Miele

MIGLIOR CANTINA SUD ITALIA 2023

Tenuta Cerulli Spinozzi è Miglior Cantina Sud Italia 2023 per la Guida Top 100 Migliori vini italiani. Interprete dell’eccellenza del Colline Teramane Montepulciano d’Abruzzo Docg, oltre a Cerasuolo, Pecorino e Passerina.

Tenuta Cerulli Spinozzi è Miglior Cantina Sud Italia 2023 per la Guida Top 100 Migliori vini italiani

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Le winenews del vino italiano in 12 giorni: cosa è successo ad agosto 2022?

Le winenews del vino italiano in 12 giorni: cosa è successo ad agosto 2022? Ottavo appuntamento (di 12) con i fatti salienti dello scorso anno. Un viaggio nel tempo tra le notizie del vino italiano. Iscriviti alla newsletter di winemag.it per non perderti neppure una news.

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RUBINELLI VAJOL MIGLIOR CANTINA ITALIANA 2023

Rubinelli Vajol è Cantina italiana dell’anno per la Guida Top 100 Migliori vini italiani 2023. Massimo riconoscimento di winemag.it per l’azienda agricola di San Pietro in Cariano, in Valpolicella.

https://www.winemag.it/rubinelli-vajol-cantina-italiana-dell-anno-2023-winemag-it/

KERNER, LA GRANDE CHANCE DELL’ALTO ADIGE

I migliori Kerner dell’Alto Adige: crescono ettari e popolarità. Degustazione di 26 etichette del Consorzio.

I migliori Kerner dell’Alto Adige: crescono ettari e popolarità

VENDEMMIA 2022 AL VIA IN SICILIA

Iniziata la vendemmia 2022 in Sicilia: la più lunga d’Italia, si concluderà sull’Etna. Le previsioni di Assovini.

Iniziata la vendemmia 2022 in Sicilia: la più lunga d’Italia, si concluderà sull’Etna

LE DOMANDE PER DIVENTARE MASTER OF WINE

Sapresti rispondere alle domande per diventare Master of Wine nel 2022? La lista dei quesiti presentati a 103 studenti ad Adelaide, Londra, Napa.

Sapresti rispondere alle domande per diventare Master of Wine nel 2022?

IL MALTEMPO FLAGELLA L’ITALIA

Maltempo: vigneti e campi distrutti nel Lazio e in Campania, Puglia e Sicilia. Perdite del raccolto fino all’80%, come nei giorni scorsi in Oltrepò pavese, in Lombardia.

Maltempo: vigneti e campi distrutti nel Lazio e in Campania, Puglia e Sicilia

BANDO AL PROSECCO AUSTRALIANO, UN CASO INTERNAZIONALE

Prosecco australiano vietato in Nuova Zelanda, ira dell’Australia: «Chiesti chiarimenti». Esclusiva winemag.it. Business da 3,5 milioni di dollari in fumo dopo l’accordo tra Ue e governo neozelandese.

Prosecco australiano vietato in Nuova Zelanda, ira dell’Australia: «Chiesti chiarimenti»

ALTA LANGA, UNA VENDEMMIA DI ALTA QUALITÀ

Alta Langa Docg, alta qualità: iniziata la vendemmia 2022. Produttori concentrati sul Pinot Nero, poi sullo Chardonnay.

Alta Langa Docg, alta qualità: iniziata la vendemmia 2022

LA GESTIONE DEL RISCHIO CLIMATICO

Siccità, nubifragi, grandine, Confagricoltura: «Gestione rischio climatico nel futuro agricoltura». «Necessario un nuovo approccio che comprenda la cura e la gestione del territorio, sfruttando anche l’intelligenza artificiale».

Siccità, nubifragi, grandine, Confagricoltura: «Gestione rischio climatico nel futuro agricoltura»

BAROLO EN PRIMEUR FA IL BIS

Barolo En Primeur, l’asta benefica fa il bis a Grinzane Cavour. Nel 2021 raccolti oltre 660 mila euro, devoluti a 17 progetti no-profit.

Barolo En Primeur, l’asta benefica fa il bis a Grinzane Cavour

NASCE VERAISON GROUP SPA

Salvaterra, Progetti Agricoli e 4RU si uniscono in Veraison Group Spa. L’obiettivo è diventare uno dei principali player italiani del settore beverage.

Salvaterra, Progetti Agricoli e 4RU si uniscono in Veraison Group Spa

I 90 ANNI DEL CONSORZIO DELL’ASTI

Novant’anni di bollicine: inizia la festa del Consorzio dell’Asti.

Novant’anni di bollicine: inizia la festa del Consorzio dell’Asti

LO SPUMANTE SENZ’ALCOL SBARCA AL SUPERMERCATO

“Virgola Zero” Alcohol Free Sparkling, Dr. Fischer: da Esselunga un Riesling della Mosella senza alcol. Novità in assortimento che parla anche un po’ italiano: il produttore è l’altoatesino Martin Foradori (Hofstätter), non nuovo ai “vini dealcolati”.

“Virgola Zero” Alcohol Free Sparkling, Dr. Fischer: da Esselunga un Riesling della Mosella senza alcol

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Le winenews del vino italiano in 12 giorni: cosa è successo a luglio 2022?

Le winenews del vino italiano in 12 giorni: cosa è successo a luglio 2022? Con il settimo appuntamento siamo al giro di boa tra i fatti salienti dello scorso anno. Un viaggio nel tempo attraverso le notizie inerenti il vino italiano, le sue dinamiche e il racconto delle denominazioni. Per non perderti neppure una news, iscriviti alla newsletter di winemag.it.

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RASSEGNA VINI MÜLLER THURGAU 2022: I MIGLIORI

Le winenews di luglio si aprono con il Concorso Internazionale Vini Müller Thurgau e i vini premiati alla 19° edizione. Svelati i vincitori dell’annuale Rassegna.

Concorso Internazionale Vini Müller Thurgau: tutti i premiati alla 19° edizione

DONATO LANATI E IL VINO NELLO SPAZIO

Donato Lanati: «Vi spiego perché dobbiamo portare Nebbiolo, Sangiovese e Aglianico nello Spazio». Il noto enologo è intervenuto ieri al 15° Forum Internazionale della Cultura del Vino della Fondazione Italiana Sommelier.

Donato Lanati: «Vi spiego perché dobbiamo portare Nebbiolo, Sangiovese e Aglianico nello Spazio»

FAMIGLIE STORICHE, PIERANGELO TOMMASI PRESIDENTE

Pierangelo Tommasi nuovo presidente de Le Famiglie Storiche. Vicepresidenti Giuseppe Rizzardi (Guerrieri Rizzardi) e Luca Speri (Speri).

Pierangelo Tommasi nuovo presidente de Le Famiglie Storiche

VITE IN RIVIERA, VIAGGIO TRA I MIGLIORI VINI DEL PONENTE LIGURE

Vite in Riviera, i grandi vini del Ponente Ligure vogliono crescere: «Scorte finite a settembre». L’autoctono Pigato è ormai esploso, ma le quantità non bastano ad accontentare le richieste dei buyer, in Italia come all’estero. le etichette da non perdere.

Vite in Riviera, i grandi vini del Ponente Ligure vogliono crescere: «Scorte finite a settembre»

ENOTECHE, LETTERA DI VINARIUS A PATUANELLI

Enoteche escluse dal Fondo per il sostegno: lettera di Vinarius a Patuanelli. Il presidente Andrea Terraneo: «Gli aiuti ci spettano».

Enoteche escluse dal Fondo per il sostegno: lettera di Vinarius a Patuanelli

VINI VENEZIA, PINOT GRIGIO VERSO LO STOCCAGGIO

Consorzio Vini Venezia: Pinot Grigio 2022 verso lo stoccaggio. Circa 20 quintali per ettaro.

Consorzio Vini Venezia: Pinot Grigio 2022 verso lo stoccaggio

SANDRO CAMILLI NUOVO PRESIDENTE AIS

Sandro Camilli nuovo presidente Ais – Associazione italiana sommelier. Il vicepresidente è Marco Aldegheri.

Sandro Camilli nuovo presidente Ais – Associazione italiana sommelier

SICILIA, PARADISO DEI WINELOVERS

Sicilia paradiso dei wine (& food) lovers: una cantina su due ha un ristorante, una su tre un albergo. Il sondaggio si Assovini. De la Gatinais: «Enoturismo in crescita del 30% negli ultimi 5 anni».

Sicilia paradiso dei wine (& food) lovers: una cantina su due ha un ristorante, una su tre un albergo

PUGLIA, FALSIFICAVANO MOËT & CHANDON E RUM DON PAPA

Tra le winenews di winemag.it, anche la cronaca relativa alle più importanti operazioni compiute sul suolo nazionale dalle forze dell’ordine, nel settore del vino. A luglio 2022 sono state sequestrate a Cerignola 955 bottiglie contraffatte di Moët & Chandon e Rum Don Papa. Nei guai due imprenditori pugliesi (VIDEO).

Sequestrate a Cerignola 955 bottiglie contraffatte di Moët & Chandon e Rum Don Papa (VIDEO)

L’EXPORT DEL VINO ITALIANO NEL PRIMO QUADRIMESTRE

Export di vino italiano, Uiv: «Primo quadrimestre 2022 positivo». Da aprile primi segni di rallentamento.

Export di vino italiano, Uiv: «Primo quadrimestre 2022 positivo»

GIOVANNI POLI, LA GRAPPA PERDE UN MITO

Addio a Giovanni Poli, uomo simbolo della grappa trentina. Aveva 87 anni. Nella sua lunga carriera di vignaiolo ha contribuito alla notorietà della Valle dei Laghi.

Addio a Giovanni Poli, uomo simbolo della grappa trentina

ETNA DOC, CRESCONO LE BOTTIGLIE

Vini Etna Doc: imbottigliato primo semestre 2022 cresce del 30%. Bianco e rosato in crescita, così come il rosso. Cambria: «Ottimo stato di salute della denominazione.

Vini Etna Doc: imbottigliato primo semestre 2022 cresce del 30%

SASSICAIA (E ALTRI MITI) AL CALICE: ECCO DOVE TROVARLI

Sassicaia (e altri miti) al calice, la formula vincente di Enoteca Tognoni: «Tre bottiglie al giorno». Una pagina di top wines: si può scegliere tra 5 o 10 cl. «Molti clienti, poi, acquistano uno o due cartoni».

Sassicaia (e altri miti) al calice, la formula vincente di Enoteca Tognoni: «Tre bottiglie al giorno»

ADDIO A LUCIO TASCA D’ALMERITA

Sicilia del vino in lutto: addio a Lucio Tasca D’Almerita. Fu tra i primi a credere nel potenziale dell’isola.

Sicilia del vino in lutto: addio a Lucio Tasca D’Almerita

BIOLOGICO DA RECORD IN ITALIA

Biologico supera 2,1 milioni di ettari in Italia: è record. Gli ultimi report sanciscono il primato del Bel paese.

Biologico supera 2,1 milioni di ettari in Italia: è record

ADDIO AL PROSECCO AUSTRALIANO IN NUOVA ZELANDA

Nuova Zelanda, addio al Prosecco australiano entro 5 anni. L’Ue ha trovato l’accordo per la protezione del marchio italiano: «Spumante ormai famoso come lo Champagne».

Nuova Zelanda, addio al Prosecco australiano entro 5 anni

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Esteri - News & Wine news news ed eventi

Il Douro è Città europea del Vino 2023


Non una città, ma un intero territorio. La regione vinicola portoghese del Douro è stata scelta come Città europea del Vino 2023 da Recevin, network europeo delle Città del vino con sede a Strasburgo. Il Douro aveva già tentato di aggiudicarsi il riconoscimento nel 2018, con la sola cittadina di Peso da Régua.

Un’esperienza dall’esito negativo che ha dato il via a collaborazioni tra le comunità locali, sino all’accordo per una candidatura dell’intera regione vinicola. Lo scorso mercoledì, a Bruxelles, il sindaco di Peso da Régua ha raccolto i frutti di un gioco di squadra senza precedenti.

«Il Douro, già Patrimonio dell’Umanità Unesco con i suoi terrazzamenti vitati sull’omonimo fiume  e patria del Porto – commentano i promotori – sarà così ancor più un riferimento europeo nella cultura e nella celebrazione armoniosa della natura e del lavoro secolare svolto da generazioni di abitanti del Douro».

La vendemmia 2022 nella Valle del Douro: «Vini mai così “leggeri”. E sarà un grande Porto»

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Le wine news del vino italiano in 12 giorni: cosa è successo a giugno 2022?

Le wine news del vino italiano in 12 giorni: cosa è successo a giugno 2022? Sesto appuntamento con i fatti salienti dello scorso anno. Per non perderti neppure una news, iscriviti alla newsletter di winemag.it.

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VINO E COMUNICAZIONE: RIMARRANNO SOLO LORO, L’EDITORIALE

Il mese di giugno di winemag.it si apre all’insegna dell’ennesimo editoriale controcorrente, dal titolo inequivocabile: “Rimarranno solo loro”. Una critica schietta al mondo della comunicazione e ai rapporti, non sempre cristallini, sull’asse stampa-cantine (o cantine-stampa). Problematiche che non possono certo essere risolte da un editoriale: l’auspicio, per il 2023, è l’apertura di un dibattito serio tra uffici stampa e stampa di settore. Speranze, ahinoi, assai vane in un settore popolato dall’ormai quotidiana, morbosa autoreferenzialità, confermata anche all’inizio di questo nuovo anno.

Rimarranno solo loro

ANTEPRIMA SAGRANTINO, CONVINCE IL ROSSO DI MONTEFALCO

Il Rosso di Montefalco 2019 è la vera sorpresa di Anteprima Sagrantino 2022. Confermata la crescita della Doc locale, all’annuale preview organizzata dal Consorzio di Tutela umbro.

Il Rosso di Montefalco 2019 è la vera sorpresa di Anteprima Sagrantino 2022

IL NOSTRO SICILIA EN PRIMEUR 2022

Sicilia en Primeur 2022: viaggio tra Nero d’Avola, Frappato, Cerasuolo di Vittoria e Grillo. L’isola vista con gli occhi di quattro cantine: Zisola, Feudo Maccari, Terre di Giurfo e Horus.

Sicilia en Primeur 2022: viaggio tra Nero d’Avola, Frappato, Cerasuolo di Vittoria e Grillo

IL GAMAY DEL TRASIMENO IN CERCA DI IDENTITÀ

Gamay del Trasimeno: il Grenache dell’Umbria a caccia di identità. Il nome del vitigno confonde (pure) i vivai. E i turisti chiedono bianchi e rosati. Report dall’Anteprima 2022.

Gamay del Trasimeno: il Grenache dell’Umbria a caccia di identità

WINEMAG.IT ALLA PRIMA DELL’ALTA LANGA

Prima dell’Alta Langa 2022, migliori assaggi: il Metodo classico piemontese è al giro di boa. Sempre più alternativa a Franciacorta e Trento Doc.

Prima dell’Alta Langa 2022, migliori assaggi: il Metodo classico piemontese è al giro di boa

IN VALLE D’AOSTA

In Valle d’Aosta tra vino e relax: quattro cantine che offrono ospitalità. I consigli di winemag.it sulle aziende vitivinicole in cui si può (anche) soggiornare.

In Valle d’Aosta tra vino e relax: quattro cantine che offrono ospitalità

SOMMELIER AIS AL VOTO

Elezioni Ais 2022, Antonello Maietta non si ricandida: «Non posso fare l’imperatore». Nei tre mandati consecutivi, l’Associazione italiana sommelier ha quasi raddoppiato gli iscritti. La wine news su winemag.it, il 9 giugno.

Elezioni Ais 2022, Antonello Maietta non si ricandida: «Non posso fare l’imperatore»

VINO ITALIANO, GLI STRASCICHI DELLA GUERRA

Guerra Russia-Ucraina, Coldiretti: rincari del 35% per il settore del vino. «Costi scaricati sulle spalle dei viticoltori».

Guerra Russia-Ucraina, Coldiretti: rincari del 35% per il settore del vino

UN DANESE PER VERONAFIERE

Maurizio Danese nuovo amministratore delegato di Veronafiere.

Maurizio Danese nuovo amministratore delegato di Veronafiere

MÜLLER-THURGAU, LO STUDIO

Müller-Thurgau, lo studio: «Le note vegetali da Sauvignon Blanc sono tipiche». Lo conferma l’Istituto Agrario di San Michele all’Adige, supportato da 6 università italiane. Quello vero, come conferma la ricerca, si riconosce dai “tioli varietali“.

Müller-Thurgau, lo studio: «Le note vegetali da Sauvignon Blanc sono tipiche»

AMARONE OPERA PRIMA: È INZIIATA LA REVOLUTION

È iniziata l’Amarone revolution: come cambia (e cambierà) il Re dei vini della Valpolicella. Novaia Organic Wines brilla con la nuova annata. Il Consorzio indica la via per l’alta ristorazione.

È iniziata l’Amarone revolution: come cambia (e cambierà) il Re dei vini della Valpolicella

TRAGEDIA IN VENETO, MORTO MARCO ACCORDINI

Morto Marco Accordini, figlio del direttore generale di Cantina di Negrar. Incidente in campagna, nell’agriturismo di famiglia di Mazzurega.

Morto Marco Accordini, figlio del direttore generale di Cantina di Negrar

L’EMERGENZA SICCITÀ

Siccità, 3 miliardi di euro di danni: Po in secca, laghi e fiumi svuotati. Coldiretti chiede «un grande piano nazionale per gli invasi» e lo stato di emergenza.

Siccità, 3 miliardi di euro di danni: Po in secca, laghi e fiumi svuotati

CHIANTI, CONFERMATO BUSI

Giovanni Busi confermato presidente Consorzio Vino Chianti. Obiettivo del prossimo triennio, il raggiungimento del milione di ettolitri.

Giovanni Busi confermato presidente Consorzio Vino Chianti

CATEGORIA VIGNETI SU AIRBNB

Airbnb introduce la categoria “Vigneti”: enoturismo sempre più a portata di clic. La novità sul noto portale di riferimento per chi cerca un alloggio o una camera per brevi periodi, in Italia come all’estero. C’è anche la rubrica di winemag.it.

Airbnb introduce la categoria “Vigneti”: enoturismo sempre più a portata di clic

ANTEPRIMA AMARONE 2017, ECCO I MIGLIORI

Anteprima Amarone 2017: i migliori. Report degli assaggi in Gran Guardia.

Anteprima Amarone 2017: i migliori

VINO, IL BILANCIO VALORITALIA

Vino imbottigliato, Valoritalia: nel 2021 certificati 10 miliardi di euro in valore. Exploit di Pinot Grigio delle Venezie e “Sistema Prosecco”, ma crescono Brunello, Barolo, Gavi, Franciacorta, Chianti Classico e Nobile di Montepulciano.

Vino imbottigliato, Valoritalia: nel 2021 certificati 10 miliardi di euro in valore

FEDERDOC AL VOTO

Giangiacomo Gallarati Scotti Bonaldi nuovo presidente Federdoc. Voto unanime dal parte del nuovo Cda.

Giangiacomo Gallarati Scotti Bonaldi nuovo presidente Federdoc 

ELEZIONI AIS, GRANDE AFFLUENZA AL VOTO

Elezioni Ais 2022, i risultati: alta affluenza dei sommelier al voto online. Tutti gli eletti al Consiglio nazionale e nelle delegazioni regionali dell’associazione.

Elezioni Ais 2022, i risultati: alta affluenza dei sommelier al voto online

SICILIA, IL VIGNETO “BLINDATO”

La Sicilia blinda il suo vigneto: in arrivo la “carta di identità” sanitaria e varietale. Nel mirino la “Valorizzazione del germoplasma viticolo”.

La Sicilia blinda il suo vigneto: in arrivo la “carta di identità” sanitaria e varietale

REGNO UNITO, SEMPRE PIÙ PROSECCO MANIA

Nel Regno Unito è sempre più Prosecco mania: da solo vende più di tutti i vini italiani. Un dato che maschera la crisi dei vini fermi imbottigliati: l’export crolla in valore e in volume nei principali mercati.

Nel Regno Unito è sempre più Prosecco mania: da solo vende più di tutti i vini italiani

VALLARSA, LA VITICOLTURA EROICA IN TRENTINO

Viticoltura eroica: il Trentino riscopre le «98 Terrazze della Vallarsa». Ospiti del convegno e della degustazione i vignaioli della Valtellina e della Valle di Cembra, accanto a Eugenio Rosi.

Viticoltura eroica: il Trentino riscopre le «98 Terrazze della Vallarsa»

FIVI, I NUMERI DEL MERCATO 2022

850 vignaioli al Mercato Fivi Piacenza 2022. L’evento clou degli “Indipendenti” è in programma da sabato 26 a lunedì 28 novembre.

850 vignaioli al Mercato Fivi Piacenza 2022

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Addio a Luciano Sandrone custode di Cannubi Boschis, culla del Barolo

Langhe e mondo del vino italiano ed internazionale in lutto per la scomparsa di Luciano Sandrone, 76 anni. Un addio che lascia un vuoto incolmabile, perché ad andarsene oggi, giovedì 5 gennaio 2023, è il custode di Cannubi Boschis, «la vigna dove tutto ebbe inizio». La culla del Barolo. Già nel 1977, Cannubi Boschis fu la prima terra che accolse arte e passione di questo monumento del vino italiano.

Nel 1981, Luciano Sandrone incontra a Vinitaly il primo buyer dei suoi vini: un americano, che decide di acquistare tutta la produzione (circa 1.500 bottiglie). È l’inizio del mito. Negli anni Novanta, la figlia Barbara e il fratello Luca accompagnarono Luciano Sandrone nel viaggio esclusivo e in un’interpretazione ancora oggi unica delle Langhe. Tra i progetti più recenti, quello che segna una sorta di passaggio di consegne all’ultima generazione.

Si tratta di “Aleste“, Barolo «espressione di Cannubi Boschis e della famiglia». Un omaggio di Luciano Sandrone alle nuove generazioni, unione dei nomi di battesimo dei nipoti Alessia e Stefano. Un progetto che racchiude la storia, l’esperienza e il futuro. Nella culla del Barolo, dove tutto è iniziato, ed è destinato a proseguire.

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ViniVeri Assisi 2023: l’elenco dei vignaioli presenti in Umbria, aspettando Cerea


ViniVeri Assisi 2023
scalda i calici di questo inizio dell’anno. Torna dopo due anni di interruzione forzata l’appuntamento con il «vino secondo natura». In Umbria, cuore verde d’Italia, i vignaioli del Consorzio Viniveri danno appuntamento per lunedì 16 gennaio, dalle ore 10 alle 17, all’Hotel Valle di Assisi.

A ViniVeri Assisi, IV edizione nel 2023, oltre 200 etichette di vino di 60 vignaioli che pongono al centro «naturalità, territorio, rispetto dell’ambiente ed identità», coniugate con una produzione «artigianale, sostenibile ed ecocompatibile, che esalta sempre competenza e qualità con la piacevolezza del vino».

Una intera giornata in cui addetti del settore, enotecari, ristoratori, sommelier, appassionati e curiosi del vino naturale potranno incontrare in Umbria quasi tutti i vignaioli del Consorzio che, dal 2004, portano avanti con convinzione il loro approccio produttivo naturale.

VERSO VINIVERI CEREA 2023

Un’occasione unica per dare in anteprima uno sguardo alle novità della prossima edizione di Viniveri Cerea (VR), storica manifestazione dedicata ai “vini prodotti secondo natura” giunta alla sua 18esima edizione, in programma dal 31 marzo al 2 aprile 2023.

E a ribadire lo speciale rapporto tra il Consorzio Viniveri e l’Umbria sarà presente a ViniVeri Assisi il presidente dell’associazione “Per la Vita di Castelluccio di Norcia Onlus”, Giovanni Perla che presenterà il nuovo Centro di Comunità di Castelluccio di Norcia.

Una nuova struttura che è un importante segnale di rinascita del territorio duramente colpito dal terremoto del 2016. Un intervento cofinanziato dall’Associazione “Per la Vita di Castelluccio di Norcia Onlus” a cui Il Consorzio Viniveri ha contribuito devolvendo sia una donazione che una percentuale degli ingressi dell’edizione 2017 di Viniveri.

NON SOLO VINO: LE CENE CON I VIGNAIOLI DI VINIVERI IN 15 RISTORANTI

Come di consueto, la sera precedente al banco di degustazione, domenica 15 gennaio, spazio alle Cene con i Vignaioli di Viniveri in ben 15 ristoranti umbri. La prenotazione è obbligatoria (elenco completo dei sul sito ufficiale).

Ospiti diversi vignaioli provenienti da Italia, Slovenia e Francia, per quello che si preannuncia come «il felice connubio di piatti e specialità del territorio umbro unite alle voci, alle storie di passione tra stagioni, terra, vigna e  cantina dei produttori con i loro vini in assaggio e in abbinamento».

ELENCO VIGNAIOLI VINIVERI ASSISI 2023

Allevi Maria Letizia Piceno, Marche
Altura Isola del Giglio, Toscana
Angol d’Amig Modena, Emilia – Romagna
Bea Paolo, Montefalco Sagrantino, Umbria
Bini Denny “Podere Cipolla”, Reggio Emilia, Emilia – Romagna
Boccella Aglianico di Taurasi, Campania
Ca’ Dei Zago, Valdobbiadene, Veneto
Cameli Irene, Piceno, Marche
Cantina Giardino, Irpinia, Campania
Cantina Ninni, Spoleto, Umbria
Cantine Di Neoneli, Isola dei Nuraghi, Sardegna
Casa Brecceto, Campania
Cascina delle Rose, Langhe del Barbaresco, Piemonte
Cascina Fornace Roero, Piemonte
Casebianche, Cilento, Campania

Castelli Maria Pia, Piceno, Marche
Charlot Pére & Fils , Champagne, Francia
Colombera & Garella, Alto Piemonte, Piemonte
Crocizia Val Parma, Emilia – Romagna
Fattoria Kappa, Toscana
Ferrandes, Isola di Pantelleria, Sicilia
Feudo D’Ugni, Abruzzo
Gatti Carolina, Treviso – Marca Trevigiana, Veneto
Grottafumata, Sicilia
I Mattaioni, Toscana
Il Censo, Monti Sicani, Sicilia
Il Vecchio Poggio, Lazio
La Castellada Collio, Friuli – Venezia Giulia
La Visciola, Piglio, Lazio
Laiolo Guido Reginin, Monferrato Astigiano, Piemonte

Le Calle Montecucco, Toscana
Macondo, Marche
Marcelli Clara, Piceno Superiore , Marche
Marra Francesco, Salento, Puglia
Massetti Francesco, Colline Teramane , Abruzzo
Mattoni Valter, Piceno, Marche
Milana Gioacchino, Cesanese, Lazio
Mlečnik, Vipavska Dolina, Slovenia
Noro Carlo, Lazio
Pian del Pino, Valdarno di sopra, Toscana
Pierini & Brugi, Montecucco, Toscana
Podere Giardino, Reggiano, Emilia Romagna
Podere Luisa Chianti Valdarno Superiore, Toscana
Podere Ortica, Valdarno Superiore – Chianti, Toscana
Praesidium, Valle Peligna – Area Pedemontana, Abruzzo

Princic Dario, Collio Goriziano, Friuli – Venezia Giulia
Raìna, Montefalco Sagrantino, Umbria
Rinaldi Giuseppe, Langhe del Barolo, Piemonte
Romani Agostino, Marche
Ronco Severo, Colli Orientali del Friuli, Friuli – Venezia Giulia
Rosi Eugenio “Viticoltore Artigiano”, Vallagarina, Trentino Alto Adige
Simonetti Carla, Bolgheri, Toscana
Skerlj, Carso, Friuli – Venezia Giulia
Slavček, Primorka, Vipavska Dolina, Slovenia
Šuman Vina/Wines, Stiria, Slovenia
Suore Trappiste di Vitorchiano, Tuscia, Lazio
TerraQuilia il Metodo Ancestrale, Emilia, Emilia – Romagna
Terre Antiche, Cesanese del Piglio, Lazio
Vodopivec, Carso, Friuli – Venezia Giulia
Zampaglione “Don Chisciotte”, Alta Irpinia, Campania
Zidarich, Carso, Friuli – Venezia Giulia


VINIVERI ASSISI 2023 IN BREVE

Quando: lunedì 16 gennaio 2023 – Dalle ore 10 alle 17
Dove: Hotel Valle di Assisi, via San Bernardino da Siena 116 – Santa Maria degli Angeli (PG)
Biglietto giornaliero: 30 euro – prevendita sul sito: 25 euro
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