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Viticoltura eroica: il Trentino riscopre le «98 Terrazze della Vallarsa»

Viticoltura eroica il Trentino riscopre le «98 Terrazze della Vallarsa»

Arriveranno anche dalla Valtellina e dalla Valle di Cembra i vignaioli protagonisti dell’ultimo tentativo di rilancio delle «98 Terrazze della Vallarsa». Un capitolo poco noto della viticoltura eroica italiana, che vede già impegnato – da oltre 10 anni – uno dei vigneron simbolo dell’arco alpino italiano: Eugenio Rosi.

Al convegno “Vite di Montagna“, in programma alle ore 15 di sabato 2 luglio presso le ex scuole di Valmorbia (TN), interverranno Barbacan (Valtellina) e Nicola Zanotelli della Società Agricola Zanotelli (Val di Cembra), proprio accanto ad Eugenio Rosi, viticoltore artigiano in Vallarsa.

«Sarà una riflessione sulla viticoltura di montagna – anticipano gli organizzatori – sui diversi metodi di espressione e di coltivazione, dai vitigni autoctoni alle nuove esperienze Piwi».

Al termine del convegno è prevista la “Degustazione 98 terrazze + 3”. Un viaggio di salite e discese fra Valtellina, Val di Cembra e Alto Adige, senza dimenticare i “Vin de Caneva” dei viticoltori della Vallarsa.

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Casavecchia & Pallagrello Wine Festival: Caserta celebra i suoi vitigni autoctoni

Il programma sarà ufficializzato a breve, ma è in calendario dall’8 al 10 luglio a Pontelatone (Caserta) il Casavecchia & Pallagrello Wine Festival, con cui si celebrano due delle denominazioni più importanti del territorio casertano, Pallagrello e Casavecchia.

L’evento avrà una formula itinerante nel centro storico di Pontelatone, con laboratori, seminari, spettacoli musicali di jazz e blues e mostre che si susseguiranno nei tre giorni della manifestazione a Palazzo Galpiati, dove saranno esposte opere di artisti campani.

Protagonista sarà il vino e le cantine, in numero crescente rispetto alle ultime edizioni, ma anche il food, con una cucina selezionata rigorosamente a base di prodotti del territorio.

Tra le novità in programma al Casavecchia & Pallagrello Wine Festival 2022, i tour guidati in cantina in programma domenica 10 luglio, che si svolgeranno seguendo due percorsi: uno dedicato alle cantine di Caiazzo, Ruviano e Castel Campagnano, e l’altro alle realtà aziendali di Pontelatone, Formicola, Liberi e Castel di Sasso.

«Riprendiamo con entusiasmo da dove eravamo rimasti con il Casavecchia Wine Festival – afferma il coordinatore Francesco Scaramuzzo – con l’obiettivo di valorizzare un territorio che ha enormi potenzialità». Una realtà da scoprire, quella del Casavecchia e del Pallagrello, che troverà spazio attraverso il Casavecchia & Pallagrello Wine Festival.

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Enovitis in campo 2022: focus su crisi idrica e robotica

Un focus sul vigneto, proprio quando la grave crisi idrica minaccia la penisola. Si terrà giovedì 23 e venerdì 24 giugno Enovitis in campo 2022, manifestazione itinerante organizzata da Unione italiana vini e diventata punto di riferimento per il settore dei prodotti, delle tecnologie, dei macchinari e dei servizi dedicati alla cura dei vigneti.

Una sedicesima edizione che radunerà 171 espositori, in un momento in cui il comparto agricolo è in allarme per la mancanza d’acqua. In tale contesto, la gestione e l’ottimizzazione della vigna assumono quindi un’importanza strategica.

Grande attenzione dunque all’itilizzo di pratiche sostenibili come l’irrigazione a goccia, che permette di consumare quantità minori di acqua ed energia. Spazio anche all’inerbimento permanente e al sovescio, utili nel contrastare gli effetti della siccità.

LA CHALLENGE SULL’INNOVAZIONE IN VITICOLTURA

Ospitato per la prima volta in Friuli Venezia Giulia, presso la Tenuta Ca’ Bolani di Cervignano del Friuli, Enovitis pone al centro l’area tematica Robot&Automazione, dedicata alle attrezzature di ultima generazione che si relazionano al vigneto in modo autonomo e che non richiedono quindi il supporto di un operatore umano.

L’attenzione alle tecnologie più futuristiche è ribadita dall'”Innovation Challenge Enovitis in campo 2022“, che anche quest’anno premia i macchinari più innovativi del settore attraverso l’attribuzione dei riconoscimenti Technology Innovation Award e New Technology.

Riflettori accesi sulle tecniche biologiche, grazie alla rinnovata collaborazione con FederBio Servizi, che porterà all’allestimento di un vigneto biologico dimostrativo. Diversi gli eventi e i workshop dedicati ai vari aspetti che caratterizzano il processo di coltivazione sostenibile, al fine di esplorarne caratteristiche e criticità.

All’inaugurazione, che si terrà giovedì 23 giugno alle ore 11, interverranno il presidente di Unione italiana vini, Lamberto Frescobaldi, il proprietario della Tenuta Ca’ Bolani, Domenico Zonin, il direttore della Tenuta Ca’ Bolani, Roberto Marcolini, il sindaco di Cervignano del Friuli, Andrea Balducci e l’assessore alle Infrastrutture e territorio del Friuli Venezia Giulia, Graziano Pizzimenti.

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Amarone Opera Prima: il re dei vini della Valpolicella duetta con l’Aida, all’Arena

Oltre 100 giornalisti accreditati di cui l’80% provenienti dall’estero e 40 cantine pronte a stappare sulle note della marcia trionfale dell’Aida. È l’istantanea di Amarone Opera Prima, l’evento straordinario e fuori stagione del Consorzio Vini Valpolicella in programma a Verona dal 17 al 20 giugno, che winemag.it seguirà in presa diretta.

Un’occasione speciale che sfida il tabù del calendario estivo per presentare il millesimo 2017 al di fuori della tradizionale collocazione dell’Anteprima a febbraio, portando in scena anche il sodalizio tra i due simboli della città scaligera nel mondo: l’Arena e l’Amarone.

Dopo il gala dinner del 17 giugno a Giardino Giusti riservato alla stampa (solo su invito), il cartellone di Amarone Opera Prima si apre il 18 giugno con due masterclass a Palazzo Verità Poeta (Vicolo San Silvestro, 6), per scoprire la versatilità del grande Rosso e le annate top, che hanno contribuito al suo posizionamento in oltre 80 nazioni del globo.

IL PROGRAMMA DI AMARONE OPERA PRIMA

Si parte alle 11.30 con “Amarone 4wd, off the beaten track: diversi stili di Amarone abbinati a piatti di alta cucina di vari paesi del mondo”, un’iniziativa ideata con La Peca, il ristorante due stelle Michelin di Lonigo (VI) e la narrazione del critico gastronomico e wine expert, Davide Scapin.

Si prosegue poi alle 15.00, con la sessione “The boom generation: gli ultimi decenni dell’Amarone dalla sua escalation al successo mondiale”, condotta da JC Viens, italian wine ambassador e Wset educator.

Per la stampa nazionale e internazionale da 20 nazioni – dagli Usa agli Emirati Arabi, dalla Corea del Sud al Canada fino a Israele, Singapore e ai principali mercati europei – la giornata si chiude in Arena per assistere all’Aida di Giuseppe Verdi, l’opera simbolo dell’anfiteatro romano sotto le stelle fin dalla sua prima edizione nel 1913.

DOMENICA 19 GLI ASSAGGI DELL’AMARONE 2017

Domenica 19 giugno, Amarone Opera Prima si trasferisce al palazzo della Gran Guardia (piazza Bra), per la degustazione dell’Amarone 2017 (dalle 10 alle 17 per la stampa specializzata; apertura dei banchi delle aziende dalle 12.30 e dalle 16.00 fino alle 20.00 ingresso consentito anche a wine lover e operatori).

È anche il momento della conferenza stampa sullo stato di salute della denominazione e il focus su “Amarone e i miti dell’ospitalità veneta, tra storia e leggenda”, dalle ore 11. Lunedì 20 giugno, ultimo giorno di Amarone Opera Prima, la manifestazione è aperta a pubblico e operatori dalle 10.00 alle 20.00.

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Fondazione italiana sommelier porta il vino nello spazio con l’Agenzia Spaziale Italiana

Fondazione Italiana Sommelier porta il vino nello spazio, (per ora) grazie a un convegno in programma durante il 15° Forum Internazionale della Cultura del Vino. L’evento è frutto di una partnership di Fis con l’Agenzia Spaziale Italiana, che darà vita a una «nuova sperimentazione avanzata».

L’appuntamento è per lunedì 4 luglio dalle ore 10 presso il Salone dei Cavalieri dell’Hotel Rome Cavalieri (via Alberto Cadlolo 101, Roma) sede della Fondazione. Tra i momenti clou, la «cerimonia di affidamento dei Vini e delle Barbatelle destinati alla Stazione Spaziale».

La Coltivazione della Vite – anticipa Federazione italiana sommelier – racchiude tutti gli elementi del viaggio dell’Umanità sul nostro Pianeta. Dalla prima scoperta degli effetti di una sperimentazione spontanea di frutti maturi, allo studio del Dns dei singoli vitigni e delle caratteristiche del terreno, dove quelle Viti crescono per avere il migliore risultato».

«Sono passati millenni di sperimentazioni – continua Fis, ponendo alcuni interrogativi sul tema del vino nello spazio – prima spontanee e non elaborate fino alle tecniche più sofisticate di oggi. È un incredibile percorso che ritroviamo in tutti i campi del progresso. Bene, e allora qual è il collegamento con quanto l’Uomo, in modo via via più profondo, convinto, sfidante, sta facendo nello Spazio? Come l’Uomo lo sperimenterà in via definitiva?».

IL CONVENGO DI FIS CON L’AGENZIA SPAZIALE ITALIANA

Tra gli ospiti del convegno in programma durante il 15° Forum Internazionale della Cultura del Vino, Franco Maria Ricci, presidente di Fondazione italiana sommelier. Nel suo intervento, «il vino come elemento primario di territorio, i vitigni che rendono l’Italia il primo Paese al mondo nella produzione, ora anche nello spazio, per una sperimentazione in orbita».

Interverrà poi Giorgio Saccoccia, presidente dell’Agenzia spaziale italiana. Illustrerà, in analogia con quanto avviene nel mondo del vino, «come le attività spaziali siano un patrimonio unico del nostro Paese, un’area di eccellenza che fa distinguere l’Italia, i suoi ricercatori e le sue imprese nel mondo».

Seguirà l’intervento di Massimo Claudio Comparini, ad di Thales Alenia Space Italia. Partendo dal ruolo dell’Italia, sin dall’inizio dell’avventura spaziale, illustrerà «il percorso dell’esplorazione e dell’utilizzo delle tecnologie spaziali, per conoscere e proteggere il nostro pianeta rendendolo un luogo sostenibile». In evidenza alcuni «elementi significativi della sperimentazione in orbita della coltivazione delle piante e della vite».

BARBATELLE NELLO SPAZIO

Dopo Nicolas Gaume, founder di Space Cargo Unlimited, e Walter Cugno, vice presidente Esplorazione e Scienza Thales Alenia Space Italia, illustreranno l’esperimento attualmente in corso sulla stazione spaziale e l’importanza di proseguire «sulla base dei risultati con una nuova e più completa sperimentazione in orbita della quale illustrano gli elementi significativi». Saranno infatti presentati «i possibili esperimenti in orbita per la crescita delle piante e delle barbatelle nello spazio».

Tra gli ospiti anche Franco Malerba, primo astronauta italiano e fondatore di Space V, e l’enologo Donato Lanati (Enosis sperimentazioni) che presenteranno «i possibili esperimenti in orbita per la crescita delle barbatelle e il volo nello spazio di vini dell’eccellenza vinicola italiana». L’ingresso al convegno è gratuito ma è obbligatoria la prenotazione sul sito Fis.

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Cantine Aperte 2022: tutto pronto per la festa degli enoturisti

FOTONOTIZIA – Cinquecentonovanta Cantine Aperte in 19 regioni. Il Movimento Turismo del Vino si prepara a celebrare la 30a edizione della kermesse. Tante le iniziative in programma sabato 28 e domenica 29 giugno, da Nord a Sud Italia.

Dalla montagna al mare, dal lago alla collina, gli enoturisti potranno essere protagonisti di passeggiare tra le vigne a piedi, in bici o a cavallo. Un’edizione, quella numero 30 di Cantine Aperte, che vedrà come sempre al centro il vino italiano, tra musica, prodotti tipici, picnic e suggestive cene al tramonto. Il programma completo delle iniziative è sul sito del Movimento Turismo del Vino.

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Amarone Opera Prima 2022: l’Anteprima del re della Valpolicella ha un nuovo volto

FOTONOTIZIA – Si terrà al Palazzo della Gran Guardia di Verona, domenica 19 e lunedì 20 giugno 2022, Amarone Opera Prima. Si tratta del riposizionamento di Anteprima Amarone, evento con cadenza annuale organizzato e promosso dal Consorzio per la Tutela dei Vini Valpolicella.

La manifestazione, giunta nel 2020 alla 17esima edizione, è considerata la punta di diamante nel calendario della denominazione veronese. Vede infatti come protagonista esclusivo il “Grande Rosso della Valpolicella”.

Anteprima Amarone 2021 non è andata in scena a causa della pandemia, sostituita dall’evento digitale “Valpolicella Annual Conference“. Amarone Opera Prima è dunque il nuovo “volto” di Anteprima Amarone 2022.

La kermesse era in programma al Palazzo della Gran Guardia di Verona il 4 e 5 febbraio scorsi, ma è stata a sua volta posticipata a giugno. Lo slittamento è stato comunicato dal Consorzio a gennaio 2022. Oggi l’annuncio delle nuove date e del “restyling”. I dettagli dell’evento saranno comunicati dagli organizzatori nelle prossime ore.

Anteprima Amarone posticipata a giugno

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In Inghilterra apre una distilleria a settimana: a Milano, Distillo Expo fotografa il trend italiano

Negli ultimi 8 anni, l’Italia è riuscita a colmare, con gli interessi, la crisi di vocazione delle distillerie registrata negli ultimi 60. Trenta nuove aziende con licenza di distillazione sono state fondate negli ultimi 5 anni. Un’altra cinquantina di distillerie dovrebbero aprire i battenti entro la fine 2023 (20 solo nel 2021). A Milano arriva così Distillo Expo 2022, in programma martedì 17 e mercoledì 18 maggio alle Officine del Volo di via Mecenate, 76/5.

La fiera dedicata al fenomeno emergente delle micro-distillerie è organizzato da Craft Distilling, alias dai guru Claudio Riva e Davide Terziotti. È il primo evento in Italia dedicato interamente alle attrezzature per le micro-distillerie, con un programma di seminari e approfondimenti sulle novità del settore.

«Una Fiera all’insegna del mix tra artigianalità e nuove tecnologie», assicurano gli organizzatori. «Fino a 5 anni fa – commenta a winemag.it Davide Terziotti – in Italia risultavano 130 licenze per la distillazione, ma non tutte attive in questo settore. Molte aziende registrate come distillerie, non distillavano. Un esempio su tutti? Quello di Fratelli Branca Distillerie, di nome ma non di fatto».

I produttori attivi nella distillazione di acqueviti, dunque non di etanolo e alcoli industriali, erano 70 circa. Pochissime le nuove aziende nate negli ultimi 60 anni.

Negli ultimi 5, abbiamo invece assistito a un vero e proprio boom, che ha consentito all’Italia di recuperare il gap degli ultimi 70 anni. Raddoppiando il numeri di distillerie presenti sul territorio nazionale».

LA RISCOPERTA DEL GIN TRAINA IL FENOMENO DEL CRAFT DISTILLING

Numeri impressionanti, che non tengono peraltro conto del fenomeno delle micro distillerie dell’Alto Adige. Nella regione speciale del Nord Italia, infatti, risultano attive circa 50 altre piccole distillerie con accisa forfettaria. Un modello molto simile a quello di Paesi come Germania, Austria e Svizzera, che assieme riuniscono 50 mila micro distillerie con questo genere d’imposta.

A smuovere il settore, da Nord a Sud nel Bel paese, è la riscoperta del Gin da parte dei consumatori. «Le distillerie attive storicamente sul territorio nazionale – evidenzia ancora a winemag.it Davide Terziotti – sono legate principalmente alla produzione di grappa».

Si concentrano quindi in poche regioni, Piemonte, Lombardia, Trentino Alto Adige, Veneto e Friuli Venezia Giulia. Quell nuove, invece, sono sparse per il Paese. Il Gin non soffre della polarizzazione cui è soggetta la grappa.

È apolide. Così si può assistere all’apertura di una nuova distilleria a Varese, di un’altra in Puglia e di un’altra a Roma. Un fenomeno a macchia di leopardo».

Alla fiera Distillo Expo 2022, focalizzata sugli incontri B2B, sono attesi circa 600 operatori, tra distillerie attive e aspiranti distillatori. Seicento rappresentanti di un giro d’affari di circa 350 milioni di euro legato al mondo della grappa. Più risicata la rappresentanza di altri distillati, tra cui spiccherà però la presenza di 200 etichette di gin.

Ennesimo dato, quest’ultimo, in grado di fotografare il fenomeno e gli obiettivi della Fiera Distillo 2022. «La maggior parte di queste bottiglie di gin – sottolinea Terziotti – sono prodotte in conto terzi. Pochi dei brand che saranno presenti possono contare su una distilleria propria. Ma ciò che è interessante è che molte stanno facendo il passo verso l’autonomia produttiva».

IN INGHILTERRA APRE UNA DISTILLERIA A SETTIMANA

Il trend, del resto, non riguarda solo l’Italia. Se il craft distilling è infatti partito dagli Stati Uniti, dove si contano oltre 2 mila realtà attive, anche in Europa si sta velocemente espandendo. In Inghilterra le distillerie hanno superato come numero quelle in Scozia. Il tasso di aperture è di circa una a settimana. Anche in Francia si è abbondantemente superato il centinaio di unità.

«Temevamo che lo spostamento di Distillo Expo 2022 a causa dell’emergenza Covid, oltre alla fitta agenda di eventi e fiere avrebbe potuto portare alcune aziende a riconsiderare la presenza», evidenzia Claudio Riva.

Con enorme piacere, oltre alle conferme abbiamo ricevuto nuove iscrizioni e questo ci ha dato ulteriore fiducia. Questo conforma, assieme ai dati ufficiali, come l’interesse per la produzione di distillati premium abbia la capacità di espandersi anche nei periodi di difficoltà».

Il mercato premium dei distillati, di fatto, regge e addirittura cresce durante la crisi. Le vendite di gin nel 2020, nel canale offtrade, hanno fatto segnare una crescita del +33,5% in valore e del +24,8% in volume nel mondo. Cifre in cui l’Italia può (e vuole) pesare sempre di più.

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Verso Prowein 2022, dal 15 al 17 maggio: focus su clima e “zero alcol”

La girandola si ferma, Prowein 2022 può andare in scena. Senza alcun dubbio, quella in programma a Messe Düsseldorf dal 15 al 17 maggio, è già una delle edizioni più discusse della Fiera del Vino e dei Distillati più importante del mondo. Dribblata la polemica con London Wine Fair, il direttore esecutivo Michael Degen si concentra sulle cose di casa.

«Più di 5.500 espositori da oltre di 60 Paesi presenteranno i loro vini, liquori e bevande artigianali a Prowein 2022. Questo – sottolinea – dà alla ProWein un chiaro indirizzo. Nessun’altra manifestazione al mondo offre un line-up così completo. Nemmeno il Covid-19 può più metterci i bastoni tra le ruote».

PROWEIN 2022: FOCUS SU CLIMA E “ZERO ALCOL”

Tredici i padiglioni di Messe Düsseldorf che saranno «segmentati per Paese e regione, in maniera chiara». Le nazioni più rappresentate sono l’Italia (oltre 1.420), la Francia (circa 1.100), la Germania (poco meno di 700), la Spagna (650), il Portogallo (oltre 360), l’Austria (oltre 260). Buona rappresentanza anche per l’Argentina (oltre 120) e la Grecia (oltre 100). Le nazioni espositrici più piccole che occupano 9 metri quadrati ciascuna sono Finlandia, Hong Kong, Lituania, Réunion e Singapore.

Due tendenze dominano attualmente l’industria del vino e degli alcolici: l’influenza del cambiamenti climatici e la diffusione di bevande “zero alcol”, anche a base d’uva da vino. «Negli ultimi anni – evidenzia ancora Michael Degan – molti viticoltori hanno iniziato a investire nell’adattamento delle loro vigne al climate change».

Ciò comporta una diversa “stilistica” del vino. Inoltre, il desiderio di bevande “zero alcol” è sulla bocca di tutti, specialmente nelle giovani generazioni. Approfondimenti su entrambi questi temi saranno forniti dai trend scout della ProWein, Stuart Pigott e Paula Redes Sidore, nell’ambito delle degustazioni Trend Hour di domenica 15 maggio e lunedì 16 maggio».

GASTRONOMIA, OSPITALITÀ ED ENOTURISMO PER LA PRIMA VOLTA A PROWINE

Per la prima volta si celebrerà la “Urban gastronomy” alla ProWein Lounge, spazio orientato alla scena dell’Ospitalità (padiglione 4, stand F 40). Un’offerta su misura per le attività di ristorazione e il loro personale di servizio.

I cinque workshop giornalieri con degustazioni e talk indagheranno i diversi livelli di preparazione del personale di ristorazione, dai principianti ai professionisti.  Toni Askitis darà vita ai workshop, «trasformando la grigia teoria – promette – in colorati eventi dal vivo che saranno trasmessi in streaming in tutto il mondo».

Altro canale chiave di Prowein 2022 sarà il turismo del vino, indagato in termini di promozione delle vendite e costruzione dell’immagine delle cantine. Solo in Germania l’enoturismo ha generato un fatturato annuo totale di 29,9 miliardi di euro nel 2019, secondo uno studio condotto dal DWI (Istituto tedesco del vino) e dall’Università di Geisenheim.

Il Caravanning Special Show, altra anteprima di Prowein 2022, nasce appunto dalla collaborazione con il Caravan Salon Düsseldorf, in risposta a un trend in estrema crescita in tutta Europa. «Dal 15 al 17 maggio – spiega Degen – i visitatori potranno scoprire il fascino della “vacanza mobile”, insieme ad una rilevante selezione di veicoli a noleggio e pernottamenti in cantina, in un’area speciale nel padiglione 1 (stand D 80)».

Vacanze 2020 in vigna: la Germania s’inventa la mappa delle cantine camper friendly

Il Trend Show “Same but different” (Sbd) nel padiglione 7.0, ospiterà invece 120 espositori da 24 Paesi che presentano una vasta gamma di alcolici artigianali, birra artigianale e sidro.

Per quanto diverse siano le aziende espositrici nel loro campo – commenta ancora il direttore di Messe Düsseldorf – tutte condividono lo stesso obiettivo di una lavorazione consapevole, sostenibile e creativa delle materie prime».

A PROWEIN 2022 PROTAGONISTA LO CHAMPAGNE

La “golden entrée” per il segmento francese è la Champagne Lounge nel padiglione 9, con maison note come Ayala, Alexandre Bonnet, Collard Picard, Deutz e Heidsieck, affiancate da numerosi altri brand.

Complessivamente, 120 produttori di Champagne saranno rappresentati alla ProWein 2022. «Il che – evidenzia Michael Degen – riflette molto bene l’evoluzione positiva del mercato, con un aumento del fatturato e delle vendite di oltre il 30% nel 2021 (+36% del fatturato a 5,7 miliardi di euro e + 31% delle vendite, a 320 milioni di bottiglie)».

Spazio anche per il segmento del biologico, con le associazioni internazionali Biodyvin, Bioland, Demeter, Ecovin e Vignerons de Nature affiancate dal Consorzio Vignaioli Del Trentino.

Insieme a questo folto gruppo che fa del “green” una bandiera, altri espositori indipendenti, al padiglione 5. Per lo Special Show “Organic World” si sono iscritti altri 45 viticoltori dall’Europa. Ottima la rappresentanza di Paesi come Italia, Grecia, Francia e Spagna.

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Dai rossi dell’Est ai bianchi dell’Ovest: Assovini Sicilia si affida al MW Gabriele Gorelli

Testimonial d’eccezione per la Sicilia a Beviamoci Sud 2022. Assovini Sicilia ha affidato all’unico Master of Wine italiano, Gabriele Gorelli, la conduzione di due masterclass al Festival sui grandi vini del Sud Italia, in programma il 14 e 15 maggio all’Hotel Villa Pamphili.

Calici alla mano, Gorelli parlerà del “Variegato universo dei bianchi nelle terre dell’Ovest siciliano” e di “Cinque sfumature di rosso nella Sicilia orientale”.

«La Sicilia – commenta Laurent de la Gatinais, presidente di Assovini Sicilia – è portavoce di una realtà vitivinicola importante e unica. Un contenitore di biodiversità, dai diversi terroir ai vitigni autoctoni. L’Isola si contraddistingue sempre di più per la sua offerta ampia, generosa e di qualità. Un mosaico estremamente affascinante e competitivo».

DUE MASTERCLASS SULLA SICILIA A BEVIAMOCI SUD 2022

Dai rossi dell’Est ai bianchi dell’Ovest, Gabriele Gorelli, racconterà la complessità e varietà enoica dell’Isola in due seminari rivolti alla stampa. «Sono particolarmente contento di essere ambasciatore di quella che oggi è probabilmente la regione italiana che ha più possibilità e potenzialità di racconto», commenta il Master of wine.

È così frammentata e, allo stesso tempo, è diventata sempre più contemporanea nei confronti dei mercati e soprattutto dei consumatori più giovani. Avere questa opportunità, per me, è particolarmente significativo».

Le aziende Assovini Sicilia partecipanti saranno Barone di Villagrande, Baglio del Cristo di Campobello, Cantine Nicosia, Donnafugata, Gorghi Tondi, Masseria del Feudo, Rapitalà, Tasca d’Almerita, Tenuta Santo Spirito, Terra Costantino, Tenute Bosco, Torre Mora, Valle dell’Acate, Zisola-Feudo Mazzei.

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Feelvenice 2022: il patrimonio enologico veneziano in degustazione

Dopo il grande successo delle precedenti edizioni torna Feelvenice, il piccolo ma ricercato evento che celebra la ricchezza enologica dell’area di Venezia. Sabato 2 luglio 2022 all’interno dello splendido giardino in fiore del Convento dei Carmelitani scalzi il Consorzio Vini Venezia, promotore dell’evento, accoglierà i visitatori per portali alla scoperta dei vini provenienti dalle 5 denominazioni consortili.

Protagonisti indiscussi della manifestazione saranno le referenze prodotte dalla Doc Piave, Doc Lison Pramaggiore, Doc Venezia, Docg Malanotte e Docg Lison. Denomincaizone che il pubblico di wine lovers ed esperti potrà degustare a partire dalle ore 14:00.

Per tutti gli appassionati saranno inoltre organizzate 3 degustazioni guidate (su prenotazione e a numero chiuso), in collaborazione con l’Associazione Italiana Sommelier Veneto – Delegazione di Venezia. I partecipanti saranno condotti alla scoperta della storia e delle caratteristiche della Venezia Doc, del Lison Docg e del Malanotte del Piave Docg.

FeelVenice è anche una giornata dedicata all’arte e alla cultura enologica. Durante la giornata, infatti, la chiesa seicentesca del Convento e l’antico Brolo saranno eccezionalmente aperti al pubblico che potrà andare alla scoperta del meraviglioso vigneto-collezione. Una biodiversità viticola sita nel giardino che racchiude più di 20 varietà recuperate da diversi orti e giardini veneziani.

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Modena Champagne Experience 2022: a ottobre 600 etichette in Fiera

Domenica 16 e lunedì 17 ottobre 2022 torna Modena Champagne Experience. Saranno ancora una volta gli spazi di Modena Fiere a ospitare i vini di più di 100 aziende di champagne tra storiche Maison e piccoli vigneron.

Un evento dedicato ai professionisti del settore Horeca e al vasto pubblico di appassionati di Champagne. Per due giorni, i cinquemila metri quadrati del Padiglione A di Modena Fiere si animeranno con le bollicine di oltre 600 Champagne.

Come di consueto, gli espositori saranno suddivisi in base alla loro appartenenza geografica, corrispondente alle diverse zone di produzione della Champagne: Montagne de Reims, Vallée de la Marne, Côte des Blancs, Aube.

Le “maison classiche” saranno riunite in una specifica area, «con l’obiettivo – spiegano gli organizzatori di Società Excellence – di offrire al visitatore un’esperienza sensoriale coinvolgente all’interno di uno scenario chiaro e ben organizzato».

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Anteprima Vini Trasimeno: esordio a maggio 2022

Nuovo appuntamento in Umbria riservato alla stampa specializzata nazionale e internazionale e agli operatori del settore. Si tratta dell’Anteprima Vini Trasimeno, in programma domenica 29 e lunedì 30 maggio a Castiglione del Lago. Protagonisti il Trasimeno Gamay, il Grechetto e i vini rosati del territorio.

La prima edizione dell’evento organizzato dal Consorzio Tutela Vini Doc Colli del Trasimeno e dalla Strada del Vino Colli del Trasimeno si inserisce nel programma di Umbria in Anteprima. Seguirà di pochi giorni l’Anteprima Sagrantino di Montefalco 2022.

La preview verrà inaugurata ai Ruderi della Chiesa dei Santi Filippo e Giacomo – Rocca del Leone. a Castiglione del Lago domenica 29 maggio alle 19.30. Lunedì la vera e propria Anteprima, dalle 10 alle 18 a Palazzo della Corgna. Per accreditarsi occorre compilare il modulo sul sito del Consorzio, disponibile a breve.

L’ESORDIO DELL’ANTEPRIMA VINI TRASIMENO

«Siamo particolarmente felici di poter organizzare quest’anno la prima edizione della nostra Anteprima – dichiara Emanuele Bizzi, recentemente riconfermato alla presidenza del Consorzio Tutela Vini Doc Colli del Trasimeno -. Sarà l’occasione per far conoscere a giornalisti, operatori e appassionati la regione Umbria, cuore verde d’Italia, e i vini che vengono prodotti nell’area intorno al lago Trasimeno».

Al centro dell’Anteprima 2022, grazie anche a una masterclass dedicata in programma lunedì 30 maggio alle ore 10, il Trasimeno Gamay. Un vitigno a bacca rossa introdotto in questa zona già a partire dal XVI secolo, nel periodo di dominazione spagnola nell’Italia centro-meridionale conseguente alla pace di Chateau-Chambrésis del 1559.

IL GAMAY DEL TRASIMENO

Si tratta della punta di diamante della Doc Colli del Trasimeno. Il Trasimeno Gamay fa parte della famiglia della Grenache (o garnacha, in spagnolo) ed è lo stesso vitigno conosciuto in Sardegna come cannonau, in Liguria come Granaccia e come Tai Rosso dei Colli Berici in Veneto.

Fin dal suo arrivo nel territorio umbro è stato coltivato con la tecnica ad alberello, di origine francese, e non con la tecnica a “vite maritata”, molto più comune nell’area del Trasimeno e utilizzata già dall’epoca degli etruschi.

Per questo motivo ha preso erroneamente il nome di Gamay, vitigno francese allevato ad alberello e utilizzato per la produzione del vino Beaujolais, proveniente dall’omonima regione.

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La Prima dell’Alta Langa, appuntamento lunedì 6 giugno a Moncalieri

La Prima dell’Alta Langa si svolgerà lunedì 6 giugno, a partire dalle 9.30 e fino alle 18.30, presso la sede del Museo di Italdesign a Moncalieri (Torino). La degustazione delle cuvée dei soci del Consorzio Alta Langa sarà aperta a un pubblico di operatori professionali, buyer, enotecari, ristoratori, distributori, barman e giornalisti.

Più di 100 le etichette di Alta Langa in degustazione. Bianchi, rosati, riserve, grandi formati, millesimi rari dei circa 40 produttori presenti all’evento. Numeri che raccontano la veloce crescita e il consolidamento della denominazione delle “alte bollicine piemontesi”.

Crescita iniziata sin dalla alla prima edizione della manifestazione nella primavera 2018, quando al Castello di Grinzane Cavour si riunirono gli allora 18 produttori del Consorzio per presentare le loro 40 cuvée.

IL NUOVO CALICE ISTITUZIONALE DELL’ALTA LANGA

Terra“, il nuovo, iconico calice istituzionale, che verrà presentato in anteprima assoluta durante l’evento. Terra intende rappresentare il giusto connubio tra funzione e aspetto. La forma conserva le prestazioni tecniche ma allo stesso tempo valica i canoni estetici tradizionali di un calice da vino. All’evento si potrà accedere soltanto tramite registrazione sul sito istituzionale del Consorzio.

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ViniVeri 2022, a Cerea dall’8 al 10 aprile

La XVII edizione di ViniVeri che si svolgerà da venerdì 8 a domenica 10 aprile 2022 l’Area Exp di Cerea, a pochi chilometri da Verona.

«Dopo due anni di emergenza pandemica ritorna finalmente in presenza Viniveri. La storica manifestazione italiana di vini e prodotti alimentari ottenuti da processi naturali – dichiara il presidente del Consorzio Viniveri Paolo Vodopivec -. Due anni in cui i produttori del Consorzio Viniveri hanno risposto con creatività alle difficoltà e all’impossibilità di organizzare grandi eventi in un’unica sede, dando vita all’edizione virtuale sulle piattaforme social di ViniVeri Assisi 2021, e ai due tour diffusi sul territorio che hanno portato i vignaioli in decine di ristoranti in tutt’Italia».

«Ora ripartiamo – conclude Vadopivec -. Lo facciamo nel massimo rispetto della sicurezza dei vignaioli, degli addetti al settore e dei tanti appassionati. E continuando a portare avanti il nostro concetto di sostenibilità ambientale, economica ed etica, sia in vigna che in cantina, che ci lega da quasi vent’anni. Un’esigenza che è divenuta prioritaria da parte di consumatori e winelovers. Una strada adottata e percorsa da un numero crescente di aziende produttrici».

SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE, ECONOMICA ED ETICA

Proprio a questo tema sarà dedicato un momento di importante riflessione sul mondo del vino naturale, su certe mode e strade intraprese, sulla necessità di competenza, preparazione e qualità. Sabato 9 aprile appuntamento con la degustazione-presentazione del Manifesto “La forma e la sostanza, le luci e le ombre“, condotta da Sandro Sangiorgi insieme ai vignaioli del Consorzio Viniveri.

Una riflessione necessaria, come scrivono Sandro Sangiorgi e Paolo Vodopivec nel Manifesto. «Una questione fondamentale è non scindere mai i concetti di forma e sostanza. Non cedere alla banale esteriorità ma, nello stesso tempo, non cadere nella trappola della genuinità come unico riferimento qualitativo». Una degustazione che vuole centrare il discorso sulla qualità dei vini, dove naturale significa anche corretto, piacevole e buono.

L’ESPOSIZIONE

Novità di questa XVII edizione l’ampliamento degli spazi espositivi a circa 4000 mq. Spazi che favoriranno il rispetto del distanziamento interpersonale e garantire una migliore fruizione dell’evento con il maggiore grado di sicurezza possibile.

I banchi dei produttori, oltre che nella tradizionale area dell’ex fabbrica, troveranno posto anche nel contiguo padiglione paraboloide. Qui si potranno conoscere, ascoltare le storie ed assaggiare i vini protagonisti della tre giorni di ViniVeri 2022. Oltre 100 produttori provenienti da tutta Italia, Austria, Francia, Grecia, Portogallo, Slovenia, Spagna e, per la prima volta, Cile.

INCONTRI, DEGUSTAZIONI, CENE FIRMATE

Per l’atteso ritorno di ViniVeri, i tre giorni della manifestazione saranno animati da importanti iniziative e gustosi eventi. Sono infatti in programma, accanto all’area espositiva aperta a tutti dalle ore 10 alle 18, due cene con giovani chef premiati dalle migliori guide, un incontro di approfondimento dedicato a temi e valori cari al Consorzio e la degustazione dei vignaioli di ViniVeri.

IL PROGRAMMA

Sabato 9 aprile, alle ore 15, la degustazione-presentazione del Manifesto “La forma e la sostanza, le luci e le ombre”.

Sempre sabato 9 aprile, dalle 18.15 alle 20, nella sala convegni dell’Area Exp, l’agronomo Stefano Poppi presenta l’incontro-approfondimento sul tema della viticoltura sostenibile dal titolo “Con il Silicio si può ridurre l’impiego dello zolfo in vigna“.

Nelle prime due giornate, a conclusione della manifestazione, il Ristorante interno di ViniVeri avrà l’onore di ospitare le cene firmate da due giovani chef che vantano in comune prestigiose esperienze internazionali e un ritorno al territorio d’origine.

Venerdì 8 aprile, nella prima serata viaggiamo idealmente in Val Badia con Andrea Irsara, del ristorante Stüa Dla Lâ dell’hotel Grand Ander a Badia (Bolzano) che rilegge in modo personale i prodotti e le ricette della cucina ladina declinandole in stile moderno ed innovativo. Una cucina semplice, creativa e genuina che pone particolare attenzione a mantenere vivi i sapori e i valori nutrizionali delle materie prime.

Sabato 9 aprile, protagonista il cuoco umbro Giulio Gigli del ristorante Une di Capodacqua (Foligno). Dopo tante esperienze in giro per il mondo Giulio Gigli è tornato nell’agosto del 2021 in Umbria per aprire il suo ristorante. Qui mette in pratica la sua idea di cucina, che mescola l’innovazione e le tecniche internazionali con la cultura della terra. Proponendo prodotti dimenticati dell’Umbria e la creatività appresa all’estero.

Nella manifestazione, trovano spazio anche produzioni artigianali agroalimentari come formaggi, olio, cioccolato eco sostenibile, salumi e prodotti da forno.

Non mancherà anche quest’anno l’offerta dell’Enoteca ViniVeri. La vetrina-bottega dove sarà possibile acquistare molte delle rare selezionate etichette presenti a ViniVeri a prezzo di cantina. Tale prezzo verrà, anche quest’anno, maggiorato di 1€ per ogni bottiglia acquistata. Un contributo che il Consorzio devolverà a favore di un’associazione di assistenza di bambini in difficoltà.

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Sana Slow Wine Fair, Petrini e Don Ciotti: «Vino e diritti devono andare di pari passo»

«Produrre vino è una forma d’arte: tenete insieme etica ed estetica, il bene e il bello. Divertitevi, fate vini come piacciono a voi, liberatevi dall’omologazione, siate virtuosi nei rapporti con la terra e con i vostri collaboratori. Vivete con gioia, ma tenete gli occhi aperti: non consideratevi mai immuni dalle responsabilità». Con queste parole Carlo Petrini, presidente e fondatore di Slow Food, e Don Luigi Ciotti, presidente di Libera, hanno aperto stamattina la prima edizione di Sana Slow Wine Fair.

La manifestazione, organizzata da BolognaFiere con la direzione artistica di Slow Food, fino a martedì 29 marzo offre a professionisti del settore del vino e visitatori la possibilità di trovare in un solo luogo il meglio della produzione artigiana e sostenibile italiana e internazionale.

Un appello accorato, l’invito a coltivare la terra, a produrre vino – e più in generale cibo – tenendo a mente che l’agricoltura è un dialogo tra la natura e l’uomo. Che esiste una responsabilità sia ambientale che sociale.

«Il nuovo paradigma del vino non ha a che fare soltanto con la qualità, un concetto ormai acquisito, ma con il modo in cui si produce. Ricordate – ha aggiunto Petrini rivolgendosi all’assemblea di produttori accorsi all’inaugurazione della tre giorni bolognese – che i consumatori del futuro saranno le ragazze e i ragazzi che oggi scendono in piazza chiedendo alla politica risposte contro la crisi climatica.

Non si tratta di inseguire il consenso, ma di sapere che equità ambientale e sociale sono valori sempre più centrali nelle scelte di acquisto. Insomma, ragazzi, dedicatevi di più alla terra e meno al marketing».

Don Ciotti, ricordando la pericolosità e l’influenza della criminalità nella filiera alimentare, ha sottolineato il valore della «vitamina dell’equità e della giustizia» nel cibo che produciamo e portiamo in tavola.

«A mafiosi, corrotti e criminali piace aprire aziende agricole: vogliono esibire la terra, ma non la amano. I dati sul caporalato sono impressionanti e per questa ragione vi chiedo di non chiudere mai gli occhi su ciò che accade. Il lavoro schiavo, purtroppo, esiste: molte persone straniere sono costrette a genuflettersi, ad accettare condizioni di lavoro inumane pur di avere un permesso per restare qui. Dobbiamo lottare per dare libertà e dignità a loro e al cibo».

SANA SLOW WINE FAIR PER L’UCRAINA

La plenaria di apertura di Sana Slow Wine Fair ha ospitato inoltre l’intervento del presidente dei piccoli vignaioli ucraini, Valerij Petrov, che in un video-testimonianza ha raccontato le difficoltà vissute in queste settimane di guerra: «La situazione oggi è molto difficile e sono molto preoccupato che i soldati dei nemici colpiscano le fattorie e le aziende agricole. È già successo a Kachovka, vicino a Cherson, dove intere aziende sono state derubate e distrutte».

In questa situazione di guerra inoltre per noi è impossibile vendere i nostri vini, per questo chiediamo ai produttori di tutta Europa di aiutarci ad esportarli. Slow Food Ucraina è già al nostro fianco e tutti ci stanno aiutando come possono».

Per dare supporto alle Comunità Slow Food in Ucraina, è stata lanciata una raccolta fondi. Ecco qui il video messaggio presidente dei piccoli vignaioli ucraini, Valerij Petrov

L’IMPORTANZA DI FARE RETE

Al centro della conferenza inaugurale le principali sfide del settore vinicolo, sintetizzate nel Manifesto per il vino buono, pulito e giusto: si tratta di attenzione e cura verso il paesaggio, tutela della biodiversità e rispetto dei diritti di chi si occupa ogni giorno delle vigne e dei territori.

Tradurre in realtà questi valori è un compito più semplice se sostenuto da una rete composta da viticoltori, vignerons, produttori, buyer, ristoratori, osti e appassionati, ed è per questa ragione che nel 2021 è nata la Slow Wine Coalition, di cui Sana Slow Wine Fair 2022 rappresenta il primo incontro a livello internazionale.

Nella mattinata inaugurale dell’evento, con un messaggio è intervenuto anche il ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali, Stefano Patuanelli, ricordando come il difficile momento per l’agroalimentare italiano e sovranazionale abbia posto nuove priorità sul fronte della sicurezza alimentare e reso necessario un fattivo intervento per contenere i forti rincari delle materie prime e dei costi dell’energia.

«Ora più che mai – ha sottolineato – abbiamo bisogno di sentirci uniti come Paese, come Europa e come Comunità e di affrontare in maniera coordinata e coesa le sfide che il settore primario è chiamato ad affrontare. La rete Slow Wine Coalition e la filiera vitivinicola che oggi voi ben rappresentate, costituisce, in questo contesto, una testimonianza evidente di integrazione e della direzione che dobbiamo continuare a perseguire».

«Oggi inauguriamo una fiera che prima non c’era e questo è motivo di grande soddisfazione. Dopo due anni sofferti, abbiamo bisogno di ritrovarci e rivederci. Le fiere sono occasioni di business e anche di incontro, relazione, confronto – ha aggiunto Gianpiero Calzolari, Presidente di BolognaFiere –. Sana Slow Wine Fair è una nuova avventura che diventerà un appuntamento importante, perché affronta i temi dell’agricoltura, della sostenibilità, del territorio e della biodiversità.

La situazione drammatica che stiamo vivendo non ci deve allontanare dalla riflessione su come gestire il territorio e l’ambiente per non compromettere il futuro dei nostri giovani e per dare al nostro pianeta una chance in più».

«Credo che il vino buono, pulito e giusto, protagonista di questi giorni, abbia nel biologico una componente fondamentale — ha aggiunto Maria Grazia Mammuccini, presidente di FederBio —. La collaborazione con BolognaFiere per Sana e con Slow Food sono emblematiche del messaggio di apertura, valori che possono dare forza alle tante cantine che lavorano sul territorio».

Su integrazione, sviluppo e innovazione ha posto l’accento anche Paolo Calvano, assessore al bilancio della Regione Emilia-Romagna, sottolineando l’urgenza del cambiamento ed esortando ad agire con rapidità sia sul lato delle pratiche produttive sia per quanto riguarda le abitudini di consumo.

«Le istituzioni – ha dichiarato – devono intervenire per rendere sostenibile economicamente la transizione ecologica e noi lo stiamo facendo attraverso gli strumenti che abbiamo a disposizione. In questa direzione va anche il patto per il lavoro e per il clima, che abbiamo siglato con le forze sociali».

Una transizione, ha ricordato l’assessore all’Agricoltura e agroalimentare del Comune di Bologna, Daniele Ara, che non deve rallentare nonostante le crisi e le emergenze che stiamo vivendo in queste ultime settimane.

A Bologna stiamo costruendo con Slow Food e FederBio le Food Policy del nostro territorio. Una tappa importante di un percorso nato anni fa anche grazie alla rete spreco zero. Inoltre, come assessore alla scuola, ci tengo a ricordare che occorre educare i giovani a bere bene, non superalcolici a basso prezzo, ma assaporare vino buono, pulito e giusto».

Sana Slow Wine Fair è organizzata in partnership con FederBio e Confcommercio Ascom Bologna, con il supporto di Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e dell’ICE, con il patrocinio della Regione EmiliaRomagna. La manifestazione è possibile grazie al supporto di moltissime realtà, pubbliche e private, che credono in questo progetto. A nome di tutte, ringraziamo i main partner: FPT Industrial, Reale Mutua, UniCredit.

GLI APPUNTAMENTI DI DOMANI, 28 MARZO

Le Masterclass di Sana Slow Wine Fair proseguono lunedì 28 marzo con un’immersione nei vini francesi grazie a tre masterclass durante le quali si potranno conoscere e degustare i Premier Cru bianchi della zona di Meursault, le celebri Deuxieme Cru della rive gauche di Bordeaux e i pinot neri di Nuits-Saint Georges.

Nella Slow Wine Arena andranno, invece, in scena quattro appuntamenti per confrontarsi su diversi temi: la redazione di Slow Wine illustrerà il ruolo dell’editoria nella promozione dei piccoli produttori artigianali, mentre con Slow Food Travel si farà il punto su come nuove forme di turismo abbiano contribuito a riscoprire zone ingiustamente dimenticate e marginali.

Si parlerà poi del progetto AGRIcoltura100 insieme a Reale Mutua, main partner dell’evento e Sostenitore Ufficiale di Slow Food Italia, e delle carte dei vini con Milano Wine Week. E ancora: un talk con AirBnb, una degustazione di Pecorino d’Abruzzo e l’incontro nazionale dei cuochi dell’Alleanza Slow Food per discutere di come unire le forse per affrontare le sfide attuali.

Insomma, l’agenda di Sana Slow Wine Fair di lunedì 28 marzo si presenta piuttosto ricca. I principali appuntamenti della seconda giornata di manifestazione sono sul sito di Sana Slow Wine Fair.


Partecipare a Sana Slow Wine Fair 2022

I biglietti sono disponibili online sul sito della manifestazione oppure direttamente alle casse di BolognaFiere.

Sei un professionista del mondo del vino? Puoi partecipare da domenica 27 a martedì 29 marzo.

Sei un appassionato? A te è dedicata la giornata di domenica 27 marzo.

Se hai acquistato una masterclass in programma nelle giornate di lunedì e martedì puoi acquistare l’ingresso alla fiera anche in queste due giornate dedicate ai professionisti.

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Sana Slow Wine Fair: occasione irripetibile per assaggiare vini italiani e dal mondo

Cantine biologiche e rispettose dell’ambiente, piccoli produttori, aziende agricole, vignaioli innovativi: sono 542 le realtà dall’Italia e dal mondo, scelte da Slow Food tra chi ha firmato il Manifesto del vino buono, pulito e giusto, che partecipano da domenica 27 a martedì 29 marzo 2022 alla prima edizione di Sana Slow Wine Fair.

Conferenze online, masterclass, degustazioni e spazi di dialogo per appassionati e professionisti: non mancano le occasioni per incontrarsi – nuovamente in presenza – e condividere con gli esperti del settore riflessioni sul mondo vitivinicolo, le sue sfide e le sue opportunità. Un evento unico nel suo genere che offre ai partecipanti la possibilità di trovare in un solo luogo il meglio della produzione artigiana e sostenibile italiana e internazionale.

La prima edizione di Sana Slow Wine Fair è organizzata da BolognaFiere con la direzione artistica di Slow Food, in partnership con FederBio e Confcommercio Ascom Bologna, con il supporto di Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e dell’ICE, con il patrocinio della Regione EmiliaRomagna.

Sana Slow Wine Fair 2022 è possibile grazie al supporto di moltissime realtà, pubbliche e private, che credono in questo progetto, tra cui i main partner FPT Industrial, Reale Mutua e UniCredit.

«Sana Slow Wine Fair – sottolinea Federico Varazi, Vice Presidente di Slow Food Italia – contribuirà a far crescere la vera grande comunità del vino che si è creata a partire dalla Guida Slow Wine e Bologna diventerà nei prossimi giorni la capitale del vino buono, pulito e giusto».

I temi al centro della manifestazione – continua – sono fondamentali per andare incontro alle sfide che il momento di difficoltà attuale ci pone di fronte, a partire dalla crisi climatica e dalla siccità che in questi giorni è un vero dramma per i produttori.

In questo, un ruolo importante è quello dei giovani che si fanno portatori della sostenibilità ambientale nelle loro scelte quotidiane, anche quando scelgono un vino in enoteca».

All’auspicio di Antonio Bruzzone, che ha sottolineato come «la crescita di un appuntamento di questa ambizione necessita che le istituzioni ci credano, non solo nella manifestazione ma anche nel ruolo che il territorio deve avere nel settore fieristico e vitivinicolo, secondo una visione di politica di sviluppo a lungo termine», hanno risposto gli assessori Alessio Mammi, per la Regione Emilia-Romagna, e Daniele Ara, per il Comune di Bologna, confermando l’interesse verso la fiera e invitando BolognaFiere e Slow Food a un incontro per lavorare insieme alle prossime edizioni.

Per Giancarlo Tonelli, Direttore Generale Confcommercio Ascom Bologna, questa manifestazione serve per far crescere anche la qualità intera del mondo dell’enogastronomia bolognese.

GLI ESPOSITORI DI SANA SLOW WINE FAIR

Delle 542 cantine presenti, 63 sono quelle che esprimono una bella biodiversità internazionale. Oltre all’Italia, sono infatti  18 i Paesi rappresentati con i loro produttori nei padiglioni 15 e 20 di BolognaFiere: Albania, Austria, Argentina, Bosnia Erzegovina, Brasile, Bulgaria, Cile, Croazia, Francia, Grecia, Macedonia Del Nord, Montenegro, Perù, Portogallo, Repubblica Ceca, Slovenia, Spagna, Uruguay.

«Sono cantine che hanno voluto fortemente far parte della Coalizione ed essere presenti alla Fair. E per i produttori che provengono dall’estero non è così scontato in questi tempi. Inoltre, si tratta di aziende di piccole e medie dimensioni che nella maggior parte dei casi non sono nemmeno distribuite in Italia.

Un’occasione irripetibile quindi sia per i professionisti che potranno selezionarle che per il pubblico che potrà assaggiare etichette che nella maggior parte dei casi non sono state mai assaggiate in Italia, e spesso addirittura in Europa» sottolinea Giancarlo Gariglio, coordinatore internazionale della Slow Wine Coalition.

«I produttori emiliano-romagnoli che sono presenti lavorano già seguendo i principi della Coalition, quello che speriamo è che Sana Slow Wine Fair rappresenti un momento di ritrovato orgoglio e una spinta a sostenere la produzione buona della regione da parte dei professionisti».

Più della metà degli espositori – in totale 302 cantine – ha una certificazione biologica o biodinamica o presenta etichette certificate. È un segnale fortissimo perché, come evidenziano i dati del Report Wine Monitor Nomisma, il mercato del vino bio si dimostra in grande crescita con un incremento dei consumi in Italia del 60% negli ultimi tre anni.

Anche la produzione vitivinicoltura biologica registra numeri positivi. Dai dati Sinab Italia, con 117.378 ettari di vite bio, il nostro Paese conta un’incidenza sulla superficie vitata complessiva di oltre il 19%, la più alta in Europa e nel mondo.

Negli ultimi 10 anni la produzione di vino biologico è aumentata quasi del 110% a testimonianza di una maggiore sensibilità dei consumatori verso prodotti di qualità, sostenibili e rispettosi dell’ambiente.

IL VINO BIOLOGICO PROTAGONISTA A SANA SLOW WINE FAIR

«Il vino biologico, che non utilizza pesticidi e sostanze chimiche di sintesi a protezione della fertilità del suolo e della biodiversità – dichiara Maria Grazia Mammuccini, presidente FederBio – conferma il suo ruolo centrale all’interno del processo di transizione ecologica verso un’agricoltura sempre più sostenibile».

I tre pilastri del Manifesto Slow Food per il vino buono pulito e giusto – sostenibilità ambientale, tutela del paesaggio e crescita sociale e culturale delle campagne – sottoscritto anche da FederBio, contraddistinguono il vino biologico insieme al valore dell’identità territoriale delle denominazioni d’origine del nostro Paese con l’unico logo certificato dall’Unione Europea che premia il lavoro di tanti viticoltori».

E poi ci sono le storie. A partire da quella di Rita Babini, produttrice Ancarani Vini Faenza per cui «il buono pulito e giusto rappresenta identità territoriale e visione di un’agricoltura per cui vogliamo veder crescere il nostro lavoro oggi ma anche regalarlo a chi lo vorrà fare domani. Il riferimento al cambiamento climatico e al fatto che non piove ha una serie di ripercussioni concrete sul nostro lavoro sia per questa annata ma anche per la prossima.

Questa fiera riassume tutti gli sforzi quotidiani che facciamo per cercare un equilibrio produttivo che ci permetta di fare il nostro lavoro in onestà e che questo accada in Emilia Romagna è un vero motivo di orgoglio. E infine un invito, è vino buono, pulito e giusto ma è anche buono da bere, noi saremo lì ad accogliervi con i nostri vini e con un bel sorriso».

Come quella di Ivana Simjanovska, co-autrice della guida Slow Wine per la Macedonia del Nord, o quella di Marina Santos, produttrice brasiliana di vino naturale. Ma anche quella di Gregory Perucci, proprietario dell’Agricola Felline a Manduria (Taranto), che coltiva Primitivo all’ombra della vegetazione spontanea, e quella di Alexis e Jannis, greci di origine, che in provincia di Gorizia gestiscono la cantina Paraschos.

Ancora: l’Enantio Riserva 1865 Prefillossera prodotto dalla famiglia Fugatti dell’azienda agricola Roeno, il Rubicone Rosso Igt nato dallo scambio di tecniche e di esperienze fra produttori georgiani ed emiliano-romagnoli, il Cannonau di Mamoiada realizzato dai produttori dell’associazione sarda Mamojà.

A SANA SLOW WINE FAIR NOVE MASTECLASS PER 360 PARTECIPANTI

 Nove le masterclass in programma che permetteranno ai circa 360 professionisti del vino e appassionati che parteciperanno di approfondire la conoscenza dei vini di alcune tra le denominazioni, i Domaines, le Maisons, gli Châteaux e i Weingüter più iconici, grazie alla voce di profondi conoscitori delle zone scelte.

Per esempio, per la prima volta nel panorama italiano, sarà possibile assaggiare i vini cinesi, rappresentati da cinque cantine, e ascoltare i racconti di Lan Liu, curatore della prima guida Slow Wine ai vini della Repubblica Popolare Cinese.

Nonostante alcune siano esaurite, c’è ancora la possibilità di partecipare a una di queste esclusive esperienze, acquistando i biglietti disponibili sul sito della manifestazione.

I MOMENTI DI APPROFONDIMENTO

La manifestazione, aperta virtualmente da una serie di convegni online – sempre disponibili sul sito della manifestazione – prende il via ufficialmente domenica 27 marzo alle 9 con la plenaria di apertura della Slow Wine Coalition, la rete internazionale, inclusiva e collaborativa che unisce i protagonisti del mondo del vino.

Dopo i saluti delle autorità, apre la plenaria Giancarlo Gariglio, coordinatore internazionale Slow Wine Coalition, che presenta i paper dei tre convegni digitali di Sana Slow Wine Fair dedicati a sostenibilità ambientale, difesa del paesaggio e ruolo sociale delle cantine.

Seguono il geologo e divulgatore scientifico Mario Tozzi che illustra gli effetti dei cambiamenti climatici sull’agricoltura e sull’enogastronomia, Carlo Petrini, fondatore e presidente di Slow Food, che interviene sulla transizione ecologica e sul ruolo dell’agricoltura, e il presidente di Libera Don Luigi Ciotti che introduce il tema sempre attuale del rapporto tra produzione agricola e legalità.

La plenaria è su invito, aperta ai delegati della Sana Slow Wine Fair e ai giornalisti. Il pubblico può assistere alla manifestazione attraverso il sito web dell’evento.

Momenti di approfondimento sono gli incontri nella Slow Wine Arena e nello Spazio Slow Food, che intendono fornire un quadro ampio e variegato del panorama vitivinicolo internazionale. Tra i numerosi temi affrontati, ad esempio, la biodiversità dei vitigni, il packaging sostenibile, le carte dei vini, le progettualità sociali e il turismo alternativo.


COME PARTECIPARE A SANA SLOW WINE FAIR
  • I biglietti sono disponibili online sul sito della manifestazione oppure direttamente alle casse di BolognaFiere
  • Sei un professionista del mondo del vino? Puoi partecipare da domenica 27 a martedì 29 marzo.
  • Sei un appassionato? A te è dedicata la giornata di domenica 27 marzo.
  • Se hai acquistato una masterclass in programma nelle giornate di lunedì e martedì puoi acquistare l’ingresso alla fiera anche in queste due giornate dedicate ai professionisti.
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Contrade dell’Etna 2022: novanta cantine pronte all’en primeur

Novanta cantine e oltre 50 giornalisti già accreditati per la XIII edizione di Contrade dell’Etna, l’evento che promuove i vini del vulcano con il coinvolgimento delle cantine del territorio. L’appuntamento è per il 2, 3 e 4 aprile 2022 al Picciolo Etna Golf Resort di Castiglione di Sicilia.

L’organizzazione, per volere del fondatore Andrea Franchetti già due anni fa, è adesso affidata alla società Crew che ha raccolto il testimone e porterà Contrade dell’Etna verso nuovi e ambiti traguardi di promozione.

La manifestazione si apre sabato 2 aprile alle 9.30 con una breve cerimonia di inaugurazione e il ricordo di Franchetti, recentemente scomparso. Alle 11.15 spazio all’ospite d’eccezione, Attilio Scienza, docente universitario, tra i maggiori esperti al mondo di vitivinicoltura, che terrà una conferenza dal titolo: “L’Etna, il vino: un grande mosaico“.

A seguire le master class dedicate ai vini dell’Etna, condotte da Federico Latteri: ore 12.30 i Rosati (vini annata 2020). Alle ore 14.30 i Bianchi (vini annata 2019). Alle ore 16.30 i Rossi (vini annata 2019). Alle ore 18.30 i Rossi (vini annata 2017). Alle 20.30, sempre al Picciolo, rinfresco di benvenuto.

La seconda giornata, domenica 3 aprile, si apre alle 9.30 con la presentazione dei vini en primeur ai giornalisti di settore, enologi, critici del vino. Dalle 12.30 alle 19 grande banco d’assaggio aperto al pubblico, i biglietti sono disponibili sul sito www.lecontradedelletna.com e sul circuito TicketOne.

Lunedì 4 aprile (9.30-16.30) è l’ultimo giorno dedicato agli operatori commerciali, enoteche, ho.re.ca., importatori, grossisti e agli ospiti delle cantine presenti.

LE CANTINE PARTECIPANTI A CONTRADE DELL’ETNA 2022
  1. AITALA
  2. AL-CANTARA
  3. ALBERELLI DI GIODO
  4. ALTA MORA CUSUMANO
  5. ANTICHI VINAI 1877
  6. ANTICHI VINI DI SICILIA – LA VITE
  7. AZIENDA AGRICOLA ANTONIO DI MAURO
  8. AZIENDA AGRICOLA IUPPA
  9. AZIENDA AGRICOLA RACITI
  10. AZIENDA AGRICOLA SCIARA
  11. AZIENDA AGRICOLA SOFIA
  12. AZIENDA AGRICOLA VITA NOVA
  13. AZIENDA ESPERANZA
  14. BAGLIO DI PIANETTO
  15. BENANTI
  16. BUSCEMI
  17. CALCAGNO
  18. CAMPORE’
  19. CANTINA MAUGERI
  20. CANTINE DI NESSUNO
  21. CANTINE NICOSIA
  22. CANTINE VALENTI
  23. CANTINE RUSSO
  24. COTTANERA
  25. CURTAZ FEDERICO
  26. DE BARTOLI
  27. DESTRO
  28. DONNAFUGATA
  29. ETNA BARRUS
  30. FAMIGLIA STATELLA
  31. FAVOLE SICILIANE
  32. FEDERICO GRAZIANI
  33. FEUDO CAVALIERE
  34. FEUDO VAGLIASINDI
  35. FIFTH ESTATE
  36. FIRRIATO
  37. FRANK CORNELISSEN
  38. GAMBINO VINI
  39. GENERAZIONE ALESSANDRO
  40. GIOVANNI ROSSO
  41. GIROLAMO RUSSO
  42. GIOVI
  43. GRACI
  44. GULFI
  45. GUMINA
  46. I CUSTODI DELLE VIGNE DELL’ETNA
  47. LA CONTEA
  48. LICCIARDELLO VINI
  49. MASSIMO LENTSCH
  50. MECORI
  51. MONTELEONE
  52. MONTEROSSO
  53. MURGO
  54. NERI
  55. NUZZELLA
  56. PALMENTO CARRANCO
  57. PALMENTO COSTANZO
  58. PASSOPISCIARO VINI FRANCHETTI
  59. PIETRADOLCE
  60. PLANETA
  61. PODERE DELL’ETNA SEGRETA
  62. PRODUTTORI ETNA NORD
  63. QUANTICO
  64. SERAFICA TERRA DI OLIO E VINO
  65. SRC
  66. STANZA TERRENA
  67. SPUCHES
  68. TASCA D’ALMERITA
  69. TENUTA BASTONACA
  70. TENUTA BOCCAROSSA
  71. TENUTA DI AGLAEA
  72. TENUTA DI FESSINA
  73. TENUTA ENZA LA FAUCI
  74. TENUTA FERRATA
  75. TENUTA FOTI RANDAZZESE
  76. TENUTA MANNINO DI PLACHI
  77. TENUTE BOSCO
  78. TENUTE MOGANAZZI
  79. TENUTE ORESTIADI – LA GELSOMINA
  80. TERRA COSTANTINO
  81. TERRAZZE DELL’ETNA
  82. THERESA ECCHER
  83. TORNATORE
  84. TORRE MORA
  85. TRAVAGLIANTI
  86. VIGNAIOLI DELLE CONTRADE
  87. VIGNETI VECCHIO
  88. VINI CALI’
  89. VINI EUDES
  90. ZUMBO
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Derthona Due.Zero, il Timorasso si presenta

Dopo il grande successo della prima edizione, torna Derthona Due.Zero. Manifestazione ideata dal Consorzio Tutela Vini Colli Tortonesi per valorizzare e diffondere la conoscenza del vino bianco autoctono ottenuto con il vitigno Timorasso.

L’appuntamento si terrà a Tortona nella storica sede del Museo Orsi nei giorni di venerdì 1 e sabato 2 aprile. Saranno coinvolti i produttori appartenenti alla denominazione, che proporranno in anteprima all’interno di un grande banco di assaggio tutti i vini dell’annata 2020.

A programma un importante convegno dedicato alla sostenibilità. Previste inoltre due Masterclass per approfondire la conoscenza del territorio tortonese e la capacità evolutiva dei vini ottenuti con il Timorasso.

«Siamo entusiasti di poter tornare ad incontrare appassionati, operatori del settore ed esponenti della stampa, finalmente dal vivo – commenta Gian Paolo Repetto, presidente del Consorzio Tutela Vini Colli Tortonesi -. A gennaio del 2020 la primissima edizione del nostro evento dedicato al Timorasso aveva riscosso un grandissimo successo».

«Tutti i produttori – aggiunge Repetto – sono desiderosi di poter continuare a far conoscere le peculiarità uniche di un vitigno che ha trovato il suo habitat perfetto solo in queste meravigliose valli, crocevia di quattro regioni come Lombardia, Piemonte, Liguria ed Emilia-Romagna».

IL TIMORASSO

Quasi scomparso dalla mappa della viticoltura italiana, il Timorasso, vitigno autoctono a bacca bianca coltivato nel comprensorio del tortonese sin dal Medioevo, a fine anni ’80 viene riscoperto grazie all’impegno e alla tenacia di un gruppo di giovani vignaioli locali.

Primi pionieri come Walter Massa, Andrea Mutti e Paolo Poggio, che ne riscoprono l’antica tradizione e intraprendono la strada del rilancio. Se nel 2009 la superficie vitata a Timorasso all’interno della denominazione era di soli 25 ettari, oggi questo prezioso vitigno ne occupa più di 200. Dimostrazione del grande interesse che ha suscitato nel corso degli anni.

DERTHONA

«Nel 2020 è stata presentata la nuova futura sottozona Derthona, antico appellativo della città di Tortona – dice Repetto –. Un solo nome, per identificare tutti i vini prodotti con il Timorasso, con l’obiettivo di unire il territorio, il vino e il vitigno che è diventato il simbolo del Rinascimento dei Colli Tortonesi».

«Contemplerà tre tipologie e consentirà di valorizzare la grande capacità che si porta in dote il Timorasso. Vale a dire quella di donare il meglio di sé con il trascorrere del tempo. Si tratta di un progetto molto importante per tutta la denominazione, in attesa di completare il suo iter per poter essere inserita all’interno del disciplinare di produzione».

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«Grignolino: il nobile ribelle»: a Grazzano Badoglio 85 cantine in degustazione

«Grignolino: il nobile ribelle» è l’evento che raccoglierà a Grazzano Badoglio (AT) 85 cantine con oltre cento etichette in degustazione. L’appuntamento è per il 26 e 27 marzo nell’ex scuola, dalle 11 alle 18.

Protagonisti i vignaioli dell’Astigiano, del Monferrato casalese e del Monferace, con la regia della delegazione Ais Asti e Casale. L’ingresso all’evento per la degustazione ha un costo di 15 euro (10 per i soci Ais). Non è necessaria la prenotazione.

Grignolino e Dolcetto: dieci etichette da fare assaggiare al vostro amico enofighetto

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Van Italy: maxi degustazione e mercato dei vini firmati dai Vignaioli Artigiani Naturali

Il Van dei Vignaioli Artigiani Naturali è pronto a far tappa a San Bonifacio, in provincia di Verona. Per la prima edizione di Van Italy, in programma l’11 aprile 2022, dalle ore 11 alle ore 19, l’associazione di piccoli artigiani del vino ha scelto una location mozzafiato come Villa Bongiovanni (nella foto), splendida dimora settecentesca ai piedi delle colline di Soave.

«Van Italy 2022 – spiegano gli organizzatori – vedrà protagonista tutta la panoramica dei vitigni autoctoni italiani e internazionali. Vini che sono come le perle rare, difficili da trovare. Sarà una magnifica occasione per scoprirli, degustarli e soprattutto farli raccontare da chi li produce».

Ogni vino porta con sé la storia di un territorio, una filosofia produttiva, etica e soprattutto la storia di vita delle persone che hanno scelto di fare questo nobile mestiere. Ci saranno oltre 200 vini in degustazione di tutta la penisola, vendita diretta di vini naturali».

VAN ITALY 2022: PAROLE D’ORDINE «DIVERSITÀ E PERSONALITÀ»

Un evento all’esordio, Van Italy 2022. Ma da anni l’Associazione Vignaioli Artigiani Naturali si è data la «missione di diffondere la conoscenza dei vini naturali e di illustrare la loro diversità e personalità».

Tutti i nostri associati seguono ogni fase produttiva con cura dalla vigna alla commercializzazione. Le aziende sono medio piccole, generalmente a conduzione familiare. Ci teniamo particolarmente al modo in cui viene fatto il vino.

Pertanto, i vini prodotti sono prodotti con lavorazioni artigianali, ottenuti da uve raccolte manualmente, da agricoltura biologica o biodinamica. Le fermentazioni sono spontanee, senza aggiunte di alcun additivo o coadiuvante enologico di vinificazione».

Massima attenzione anche ai contenuti di solforosa totale all’imbottigliamento. «Non superano 40 mg/l – spiegano gli organizzatori di Van Italy 2022 – indipendentemente dal tenore di zuccheri residui. La cura meticolosa sia in vigna che in cantina è una scelta etica che viene ripagata con un vino sincero e senza compromessi».

LE REGOLE DEI VAN – VIGNAIOLI ARTIGIANI NATURALI


Nella «pratica quotidiana» dei Van – Vignaioli Artigiani Naturali:

  • il vino naturale è un vino integro e vitale perché è ottenuto da uve da agricoltura biologica o biodinamica, anche autocertificata;

  • è un prodotto agricolo ottenuto dal vignaiolo che ne segue direttamente tutte le fasi produttive, dalla coltivazione della vite al confezionamento nella bottiglia;

  • è ottenuto solo da uve proprie, coltivate direttamente, o, se acquistate, provenienti da vigneti di produttori biologici o biodinamici dello stesso territorio (non più del 30% del totale);

  • il vino naturale è ottenuto da fermentazioni spontanee, senza l’utilizzo di lieviti o batteri selezionati fabbricati in laboratorio;

  • è ottenuto senza l’aggiunta di nessuno degli additivi o coadiuvanti enologici ammessi dal disciplinare convenzionale e anche da quello del vino biologico e biodinamico, in vinificazione, maturazione e affinamento;

  • è esente da quelle manipolazioni e trattamenti fisici o chimici invasivi ammessi dai disciplinari del vino convenzionali o biologici.

Regole che danno vita a una sorta di “disciplinare di produzione” che i produttori si impegnano a rispettare. «I vini naturali – spiegano infine gli organizzatori di Van Italy – sono realizzati senza ulteriori vincoli predefiniti, dando spazio alla propria creatività, storia e cultura.

«Sono profondamente legati al terroir – concludono i Vignaioli Artigiani artisti – che interpretano e rappresentano. Per questo i vini naturali possono presentare delle sorprendenti, sostanziali diversità che sono da considerare una vera ricchezza».

LA LISTA DEI VIGNAIOLI ARTIGIANI ARTISTI PRESENTI A VAN ITALY 2022
VILLA BONGIOVANNI – SAN BONIFACIO (VR)
ABRUZZO
  • Azienda Agricola Ludovico * Socio Van
    Vittorito (Aq)
  • McCalin di Federico Nardi * Vignaiolo Ospite
    Martinsicuro (Te)
CALABRIA
  • Tenuta del Conte * Socio Van
    Cirò Marina (Kr)
  • Cantine Lucà Azienda Agricola * Socio Van
    Bianco (Rc)
CAMPANIA
  • Azienda Agricola Salvatore Magnoni * Socio Van
    Rutino (Sa)
  • Azienda Agricola Terra di Briganti * Socio Van
    Casalduni (Bn)
EMILIA ROMAGNA
  • Azienda Agricola Maria Bortolotti * Socio Van
    Zola Predosa (Bo)
  • Ferretti Vini Ferretti Vini * Socio Van
    Campegine (Re)
  • Podere Beghetto Podere Beghetto
    Gargallo di Carpi (Mo)
LAZIO
  • Azienda Agricola Palazzo Tronconi * Socio Van
    Arce (Fr)
  • Azienda Agricola DS Bio * Socio Van
    Pescosolido (Fr)
  • Azienda Agricola I Chicchi * Socio Van
    Ardea (Rm)
  • Azienda Agricola Il Vecchio Poggio * Socio Van
    Isola del Liri (Fr)
  • Azienda Agricola Marco Falcone * Socio Van
    Piglio (Fr)
LOMBARDIA
  • Vigne del Pellagroso * Socio Van
    Monzanbano (Mn)
  • Pietro Selva * Vignaiolo ospite
    Castione Andevenno (So)
  • Tenuta Belvedere * Socio Van
    Montecalvo Versiggia (Pv)
  • Azienda Agricola Antonio Ligabue *Vignaiolo ospite
    Capo di Ponte (Bs)
  • Fortunato Bressanelli *Vignaiolo ospite
    Sellero (Bs)
MARCHE
  • Tenuta S. Marcello * Socio Van
    San Marcello (An)
MOLISE
  • Vinica * Socio VAN
    Ripalimosani (Cb)
PIEMONTE
  • Vinicea * Socio VAN
    Ottiglio (Al)
  • Azienda Agricola La Cascinetta * Socio Van
    Viarigi (At)
TOSCANA
  • Cooperativa Agricola La Ginestra * Socio Van
    San Casciano in val di Pesa (Fi)
  • Il Casale di Giglioli e Rinaldi * Vignaiolo ospite
    Certaldo (Fi)
  • Azienda Agricola La Busattina *Socio Van
    San Martino sul Fiora (Gr)
  • Azienda Agricola Casteldelpiano *Socio Van
    Licciana Nardi (Ms)
  • Podere Fornace Prima *Socio Van
    Cerreto Guidi (Fi)
UMBRIA
  • La Casa dei Cini * Socio Van
    Piegaro (Pg)
  • Fattoria Mani di Luna * Socio Van
    Torgiano (Pg)
VENETO
  • Impronta Agricola *Vignaiolo ospite
    Belfiore (Vr)

VAN ITALY IN SINTESI

Dove?
– Villa Bongiovanni, Via Perarolo 36, San Bonifacio (Vr)
Quando?
– Lunedì 11 Aprile | orario 11,00 – 19,00
Quanto costa?
– Ingresso | 20,00 euro
– Ingresso operatori di settore | 10,00 euro previo accredito
– Ingresso gratuito previo accredito solo per gli importatori
Come acquistare gli ingressi?
– Dall’apposito form sul sito dell’associazione
– Sul posto fino ad esaurimento dei posti
Come accreditarsi?
– Modulo accredito importatori
– Modulo accredito operatori di settore e stampa

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La Marca del Distributore (Mdd) è sempre più motore dell’economia

Marca by BolognaFiere accende i riflettori dell’edizione 2022, la numero 18: cinque padiglioni, quasi 900 espositori e 18 le insegne della Dmo. L’appuntamento con l’evento clou della Marca del distributore (Mdd) è per il 12 e 13 aprile 2022 al quartiere fieristico di Bologna.

I buyer sono tuttavia già pronti ad aprire le agende per l’Anteprima digital, in programma dal 4 all’11 aprile. Nel 2021, a causa delle restrizioni imposte dalla pandemia, Marca by BolognaFiere è diventata un evento online con ottimi risultati.

Un patrimonio che BolognaFiere ha voluto conservare riproponendo Digital Session per creare in anteprima i contatti tra buyer e espositori, che potranno poi incontrarsi di persona in fiera. La partecipazione è gratuita per i buyer e gli espositori, previa registrazione.

A meno di un mese da Marca by Bolognafiere emergono anche le ottime prestazioni della Marca del Distributore, nel 2021. Ad anticipare i contenuti del convegno che aprirà la kermesse di Bologna è stata Adm – Associazione distribuzione moderna., in occasione di una conferenza stampa tenutasi il 15 marzo a Milano.

CONVENIENZA E QUALITÀ DELLA MARCA DEL DISTRIBUTORE

L’acquisto di prodotti a Marca del Distributore (MDD) ha consentito agli italiani di risparmiare 2,1 miliardi di euro, circa 100 euro per famiglia. Convenienza e qualità di questi prodotti sono sempre più apprezzate dai consumatori.

Un importante fattore di risparmio nell’attuale contesto, caratterizzato dagli aumenti dei costi delle materie prime, dell’energia e della logistica e dalle conseguenze del conflitto in Ucraina. La Marca del Distributore contribuisce inoltre al sistema economico del Paese.

Rappresenta il 7,7% del fatturato dell’industria alimentare e sostiene più di 1.500 aziende che forniscono i prodotti per i marchi della Distribuzione Moderna, 84,6% delle quali piccole e medie. Nel 2021 la MDD ha fatto registrare un fatturato di 11,7 miliardi di euro, con una quota di mercato del 19,8%, crescente rispetto al periodo pre-Covid, e in linea con i valori record registrati durante la pandemia.

«I dati della ricerca – commenta Marco Pedroni, Presidente di Adm – confermano l’importanza sociale della Distribuzione Moderna, che durante la crisi pandemica ha mostrato una rilevante capacità di resilienza».

Sentiamo oggi la responsabilità di offrire un punto di riferimento solido per le famiglie in una congiuntura economica caratterizzata da qualche mese di inflazione e fortemente peggiorata dalla drammatica guerra in Ucraina. In questa fase i prodotti MDD possono dare un contributo importante alla difesa del potere di acquisto dei consumatori».

LA CRESCITA DELLA MARCA DEL DISTRIBUTORE

La Marca del Distributore negli ultimi anni è cresciuta tre volte di più dell’industria alimentare. Merito della crescita dell’apprezzamento da parte del consumatore finale. L’incidenza della MDD sul fatturato totale dell’industria alimentare nel 2021 (pari al 7,7%, in crescita rispetto all’incidenza del 7,4% registrata nel 2019) spiega il 60% dell’incremento dell’industria alimentare nel mercato domestico negli ultimi 18 anni, al netto dell’export.

The European House – Ambrosetti ha investigato la galassia delle aziende MDD partner analizzando 50 indicatori di bilancio di un campione rappresentativo di 610 di esse. Dall’analisi dei bilanci emerge che la Marca del Distributore ha favorito il rafforzamento della loro dimensione industriale e competitiva negli ultimi 7 anni.

Rilevante anche il contributo in termini occupazionali: sono 240.000 i lavoratori della filiera (Industria alimentare, Intermediazione e Distribuzione). «La Marca del Distributore sostiene una filiera lunga – dichiara Valerio De Molli, Managing Partner & Ceo di The European House Ambrosetti – che coinvolge più di 50 sotto-comparti economici e 1.500 aziende MDD partner, con le quali instaura relazioni di collaborazione strategica di lungo periodo sostenendone la crescita, la competitività e l’innovazione».

IL RUOLO SOCIALE DELLA MDD

La Marca del Distributore svolge un importante ruolo sociale. Sostiene il potere d’acquisto delle famiglie italiane, con un impatto rilevante in un contesto di crescente pressione inflattiva e di elevata incertezza economica».

Al convegno di apertura di Marca, oltre a Valerio De Molli (The European House – Ambrosetti) e Nando Pagnoncelli (Ipsos) interverranno: Gianpiero Calzolari (Presidente, BolognaFiere); Vincenzo Colla (Assessore allo Sviluppo Economico e GreenEconomy, Regione Emilia-Romagna).

E ancora: Chiara Saraceno (Sociologa e filosofa; Presidente del Comitato per la Valutazione del Reddito di Cittadinanza del Governo italiano); Monica Poggio (Chief Executive Officer, Bayer Italia); Stefano Patuanelli (Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali); Gilberto Pichetto Fratin (Viceministro allo Sviluppo Economico); Marco Pedroni (Presidente, ADM).

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Vigneti Aperti 2022: benvenuta Primavera con il Movimento Turismo del Vino


FOTONOTIZIA – Torna Vigneti Aperti, l’iniziativa lanciata per la prima volta lo scorso anno dal Movimento nazionale Turismo del vino. L’appuntamento è per il 20 marzo 2022, data che coincide con l’inizio della Primavera.

Gli appuntamenti locali saranno diffusi dalle cantine aderenti e dalle delegazioni locali del Movimento cardine dell’enoturismo italiano. Il calendario del Mtv proseguirà poi con Calici di Stelle (29 luglio-15 agosto), Cantine Aperte in Vendemmia (settembre – ottobre), Cantine Aperte a San Martino (dal 5 al 13 novembre) e Cantine Aperte a Natale (nel Dicembre 2022).

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Roma Whisky Festival, il 5 e 6 marzo presso il Salone delle fontane

Si terrà sabato 5 e domenica 6 marzo 2022, la decima edizione del Roma Whisky Festival, presso il Salone delle Fontane che da qualche anno ospita l’appuntamento. L’evento, con la direzione artistica di Andrea Fofi e la consulenza di Pino Perrone. vedrà “re” dei distillati assoluto protagonista per whisky lovers, produttori, importatori, distributori, commercianti e bartender.

Dopo due anni di stop – dichiara Andrea Fofi – la nostra squadra, come la nostra sete di whisky, non si è mai fermata. Abbiamo continuato a esplorare, a imparare, a divertirci e crescere nel mondo senza confini del mondo-whisky».

Il Roma Whisky Festival si estenderà su 2 mila metri quadri di spazio espositivo. Sarà possibile incontrare le aziende e scoprire le centinaia di prodotti in degustazione. Sono inoltre in programma oltre 20 masterclass per esperti e neofiti e i corsi per principianti “Abc del Whisky” della durata 25 minuti.

IL PROGRAMMA

Grande attenzione anche al food. Uno spazio sarà interamente dedicato al cioccolato, con “Fonderia Dolci & Design” e uno allo storico pub Le Bon Bock, presente al Roma Whisky Festival con un pub che proporrà birre inglesi alla spina e qualche altra prelibatezza della tipica cucina scozzese.

Da sempre un ottimo connubio con i whisky, i sigari saranno in degustazione grazie al nuovo partner, il Club Amici del Toscano. All’interno della manifestazione sarà possibile degustare prodotti e acquistare bottiglie. In particolare allo stand del Roma Whisky Festival saranno in vendita le edizioni limitate degli imbottigliamenti ufficiali della X edizione.

Il Caol Ila 15 y.o. – First Fill Bourbon Hogshead è già in pre-ordinazione sul sito di Whisky & Co. e ritirabile in fiera, mentre il secondo imbottigliamento verrà svelato durante il festival. Come ogni anno al festival sarà possibile assaggiare i prodotti vincitori del Premio Whisky & Lode consegnato da una giuria di esperti. I blind tasting decreteranno le migliori bottiglie in gara delle categorie Best World Whisky, Best Single Cask.

A valorizzare il whisky nella versione miscelata ci pensa Oro Whisky Bar. Il nuovo bar di Viale Giotto interamente dedicato al whisky si sposta per un giorno dentro il Salone delle Fontane.

LA NOVITÀ

Grande novità della decima edizione. Il Roma Whisky Festival non si esaurisce al Salone delle Fontane, ma, con il progetto “Whisky in Town” coinvolge cinque locali della città, da tempo famosi poli della cultura del whisky. Oro Whisky Bar, The Jerry Thomas Speakeasy, Treefolk’s Public House, Le Bon Bock e il Banana Republic.

I Locali nelle serate del 5 e 6 marzo proporranno una drink list speciale dedicata a un brand di whisky, sapientemente servito miscelato da un bartender ospite.  Il programma completo del Roma Whisky Festival, le masterclass e gli stand sono disponibili sul sito dell’evento.

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Live Wine 2022: riecco a Milano il Salone Internazionale del Vino Artigianale

Il Salone Internazionale del Vino Artigianale di Milano torna dopo la pausa forzata della pandemia. Live Wine 2022 andrà in scena al Palazzo del Ghiaccio di via Giovanni Battista Piranesi 14, domenica 20 e lunedì 21 marzo. Un’occasione unica per incontrare 150 cantine italiane ed estere e i loro “vini naturali”.

«Live Wine 2022 – spiegano gli organizzatori – avrà un allestimento ripensato in ottica di sostenibilità e riduzione dell’impatto ambientale. Come nelle precedenti edizioni, la navata principale del Palazzo del Ghiaccio sarà occupata dai banchi di assaggio, dove si potrà conversare liberamente con i produttori. Ci sarà anche una vasta area dedicata al cibo, che ospiterà una selezione di produzioni artigianali italiane ed estere».

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“Grignolino, il Nobile Ribelle” a Grazzano Badoglio il 26 e 27 marzo

La prima edizione di “Grignolino, il Nobile Ribelle” è in programma sabato 26 e domenica 27 marzo a Grazzano Badoglio (Asti). A coordinare l’evento sarà l’Associazione Italiana Sommelier del Piemonte, con le delegazioni di Asti e Casale. Parteciperanno il Consorzio Barbera d’Asti e vini del Monferrato, il Consorzio Colline del Monferrato Casalese, l’Associazioni dei Produttori di Grignolino d’Asti Doc-Piemonte Doc Grignolino e Monferace.

A dar voce al grignolino saranno i sommelier Ais che, ai banchi di assaggio, parleranno di grignolino in tutte le sue diverse sfumature. Ne racconteranno i territori e i diversi stili di vinificazione e affinamento.

LA MANIFESTAZIONE

La due giorni si svolgerà dalle 11 alle 18, nei locali dell’ex scuole. Per offrire la possibilità di sperimentare i diversi abbinamenti possibili con il versatile grignolino, la parte ristorativa è stata affidata a Vimini, ristorante in centro a Torino, e a Francesca Persano, conosciuta come “Miss Dado” che realizzeranno due menù, uno di carne e uno di pesce.

Parteciperà anche Nicola Mancinone del Confessionale Vermouth and Mix Bar, barman ufficiale del Consorzio del Vermouth che collabora da tempo con il Consorzio dell’Asti. A lui la realizzazione di alcuni cocktails, base grignolino, per avvicinare anche i più restii a questo vitigno, dandogli una veste nuova e alternativa.

Dal vino al cibo, fino all’arte: i locali ospiteranno la mostra dello Studio C&C di Paolo Albertelli. L’evento sarà a ingresso libero senza prenotazione con un costo per la degustazione di 15 euro (10 per i soci Ais).

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Sana Slow Wine Fair, le date ufficiali: appuntamento a BolognaFiere dal 27 al 29 marzo

La prima edizione di Sana Slow Wine Fair, la manifestazione internazionale dedicata al vino buono, pulito e giusto, si terrà in presenza a Bologna da domenica 27 a martedì 29 marzo 2022. L’evento, organizzato da BolognaFiere con la direzione artistica di Slow Food e la collaborazione di FederBio, era in programma alla fine di febbraio.

Lo slittamento, riferiscono gli organizzatori, «è stato deciso per favorire lo svolgimento in sicurezza e agevolare la partecipazione degli operatori nazionali e internazionali che stanno dimostrando grande attenzione a questo nuovo evento», che esordirà appunto nel 2022.

A Bologna arriveranno cantine provenienti da tutta Italia e dall’estero: Albania, Argentina, Bosnia, Brasile, Bulgaria, Cile, Croazia, Francia, Germania, Macedonia, Montenegro, Perù, Portogallo, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna e Stati Uniti.

Un giro del mondo insieme ai grandi vini che rispondono ai principi della Slow Wine Coalition e che sono ispirati dal Manifesto Slow Food per il vino buono, pulito e giusto: sostenibilità ambientale, tutela del paesaggio e del ruolo culturale e sociale delle aziende vitivinicole nei propri territori.

SANA SLOW WINE FAIR ALL’INSEGNA DELLA SOSTENIBILITÀ

«Sana Slow Wine Fair – dichiara Gianpiero Calzolari, presidente BolognaFiere – sarà una preziosa occasione di confronto per un settore in forte espansione che fonde la cultura enologica agli aspetti legati alla sostenibilità, all’etica nella produzione e alla biodiversità».

Temi che per produttori e consumatori sono prioritari e sui quali possiamo vantare un’esperienza trentennale con l’organizzazione di SANA, la più importante manifestazione dedicata al mondo del biologico e del naturale.

Considerata l’attuale situazione dell’Emergenza sanitaria – conclude Calzolari – il posticipo di questa prima edizione di Sana Slow Wine Fair consentirà di favorire l’arrivo di operatori e appassionati e ci permetterà di accoglierli in sicurezza».

Sono tutte confermate le iniziative che costituiscono la struttura portante della manifestazione. Per permettere la massima partecipazione a tutti i delegati che fanno parte della Slow Wine Coalition, i convegni sui tre temi del Manifesto Slow Food per il vino buono, pulito e giusto saranno organizzati online nella settimana antecedente alla tre giorni bolognese.

A inaugurare Sana Slow Wine Fair 2022, in presenza a BolognaFiere, sarà un’assemblea plenaria in cui saranno presentati i temi discussi durante i convegni. Una sintesi della rivoluzione nel mondo del vino che desidera portare avanti la Slow Wine Coalition.

GLI APPUNTAMENTI PER PROFESSIONISTI E WINELOVERS

Rimangono confermate le tre giornate dedicate ai professionisti del settore domenica 27, lunedì 28 e martedì 29 marzo. Momenti ideali per ristoratori, enotecari, importatori, distributori, cuochi e sommelier per incontrare, conoscere, confrontarsi con alcune tra le migliori cantine italiane e di un gruppo molto selezionato di aziende internazionali, accomunate dal metodo produttivo virtuoso.

Gli appassionati potranno partecipare alla Sana Slow Wine Fair nella giornata di domenica 27 marzo, per degustare le migliaia di etichette proposte e dialogare con i produttori.

«A tutti i visitatori – conferma Giancarlo Gariglio, coordinatore della Slow Wine Coalition – sono inoltre dedicate le nove Masterclass che, sotto la guida di produttori ed esperti, consentiranno di approfondire le filosofie di produzione che sono dietro ai grandi vini in degustazione».

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Verso il Montepulciano d’Abruzzo Terre dei Vestini Docg: «Le Langhe come modello»

Prosegue spedito il viaggio verso il Montepulciano d’Abruzzo Terre dei Vestini Docg. L’associazione di produttori presieduta da Enrico Marramiero porta avanti la richiesta di riconoscimento della Denominazione di origine controllata e garantita per il Montepulciano d’Abruzzo prodotto nell’attuale sottozona Terre dei Vestini.

Un areale compreso tra la fascia collinare litoranea e la collina interna della provincia di Pescara, delimitata dal mare Adriatico ad est e a dal massiccio del Gran Sasso a nord-ovest.

IL PRIMO EVENTO DELL’ASSOCIAZIONE

Domenica 13 febbraio, i venti produttori locali organizzano negli spazi dell’Imago Museum di Pescara “Radici Vestine – Innesti di Cultura e Territorio“, primo evento ufficiale dell’Associazione Montepulciano d’Abruzzo Terre dei Vestini. Aprirà le danze, alle 10.30, il convegno “La Vocazione Vitivinicola del Territorio dei Vestini”.

Dopo i saluti istituzionali del presidente della Fondazione Pescarabruzzo Nicola Mattoscio, dell’assessore regionale all’Agricoltura Emanuele Imprudente e del Presidente del Consorzio di Tutela Vini d’Abruzzo Valentino Di Campli, interverranno l’agronomo Fabio Pietrangeli, il produttore Francesco Paolo Valentini e il presidente della Cantina Comunale di La Morra Matteo Ellena che porterà l’esempio delle Langhe.

Nel pomeriggio la degustazione di Montepulciano d’Abruzzo Terre dei Vestini e i vini di quindici cantine delle Langhe. Si tratta di Azienda Marramiero, Cantine Bosco Nestore, Lampato, Tre Gemme, Chiarieri, Contesa Vini, Poderi Costantini Antonio, Marchesi de’ Cordano, Tenuta de Melis, Tenuta del Priore e Torre Raone.

MONTEPULCIANO D’ABRUZZO MODELLO LANGHE

E ancora, per le Langhe: Domenico Clerico, Michele Mascarello, Alberto Burzi, Giovanni Corino, Alberto Ballarin, Giuseppe Ellena, Gianni e Matteo Ramello, Osvaldo Viberti, Flavio Saglietti, San Biagio, Il Chiosso, la Bioca, Christian Boffa e Aurelio Settimo. La degustazione si svolgerà su tre turni da un’ora e mezza, con ingressi previsti alle 16.00 alle 17.30 e alle 19.00.

«Con tutti i 20 amici produttori pescaresi – commenta il presidente Enrico Marramiero – vogliamo lanciare un forte messaggio di condivisione e, allo stesso tempo, di confronto, invitando i rappresentanti di un territorio come le Langhe che per noi rappresenta una vera e propria stella polare nel percorso di crescita non solo associativa, ma anche di tutto il territorio vestino. Una zona in cui affondano le radici della culturali e storiche d’Abruzzo».

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Trentodoc sulle Dolomiti 2022 in Val di Fassa, Madonna di Campiglio, Pinzolo e Val di Fiemme

FOTONOTIZIA – Il paesaggio delle Dolomiti, Patrimonio Mondiale Unesco, farà da sfondo ai tre appuntamenti dell’edizione invernale di Trentodoc sulle Dolomiti 2022. Un evento diffuso in alta quota, sviluppato su tre weekend di febbraio: dal 10 al 14 in Val di Fassa, dal 17 al 20 a Madonna di Campiglio e Pinzolo e, infine, dal 24 al 27 in Val di Fiemme.

Trentodoc sulle Dolomiti 2022 propone agli appassionati di bollicine, di neve e di montagna diverse occasioni di assaggio e abbinamento degli spumanti Trentodoc, in abbinamento a piatti delle tradizione trentina. Il programma completo è disponibile sul sito Trentodoc.

Il calendario di appuntamenti che vede protagonista il Trentodoc è stato ideato dalle aziende di promozione turistica di Val di Fassa, Madonna di Campiglio, Pinzolo e Val Rendena e Val di Fiemme.

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The Court presenta Women First: barlady protagoniste a Roma

Si chiama Women First ed è una kermesse tutta al femminile per valorizzare la figura della donna nel mondo dell’ospitalità. Dal 7 febbraio fino a maggio al The Court, il cocktail bar di Roma che ha sede a Palazzo Manfredi, con vista Colosseo. Il progetto, sviluppato dal bar manager Matteo Zed, è una risposta per colmare il divario di genere in questa professione.

«The Court – spiega Zed – incoraggia la parità e crede fortemente nelle donne. Nei suoi ultimi due anni di vita, questa realtà ha avuto sempre manager in rosa. Sempre più barlady hanno saputo conquistarsi ruoli di prestigio grazie alla loro meticolosità e al loro spirito organizzativo, rivelando grande sensibilità e spiccato gusto estetico».

Se pensiamo alla storia della miscelazione – prosegue ancora Matteo Zed – possiamo ricordare che alcune donne hanno davvero fatto la differenza. In primis Ada Coleman, pionieristica barlady che nel 1903 fu la prima donna nella postazione mixology dell’iconico American Bar del Savoy Hotel di Londra. Da allora, sono molte le quote rose hanno saputo conquistarsi un ruolo da protagoniste».

Alla chiamata hanno aderito barlady amiche da tutto il mondo che si alterneranno nei prossimi mesi dietro il bancone del prestigioso cocktail bar d’albergo in Italia. Per questo “Women First” si svilupperà in più pomeriggi, ogni lunedì dalle 18 alle 23.

Al momento sono state confermate sei date, ma la programmazione è in continuo aggiornamento, grazie al numero crescente di adesioni. Le nuove guest di Women First saranno comunicate sui profili social del cocktail bar romano The Court.

Calendario Women First
  • 7 febbraio: Priyanka Blah – The Dram Attic (San Pietroburgo)
  • 21 marzo: Elpida Antonopoulou – Barro Negro (Atene)
  • 28 marzo: Melanie De Conceiçao Bonilla – Wilke Miriam Rebecca – Salmon Guru (Madrid)
  • 11 aprile: Arina Nikolskaya (Mosca)
  • 25 aprile: Lozada Sanchez – Brujas (Mexico City)
  • 9 maggio: Giulia Cuccurullo – Artesian Bar (Londra)
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