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Presentato il Bilancio di sostenibilità 2023 del Consorzio Tutela Vini del Trentino

Presentato il Bilancio di sostenibilità 2023 del Consorzio Tutela Vini del Trentino
«Non può esistere un’azienda sostenibile in un territorio non sostenibile». Un concetto alla base del Bilancio di Sostenibilità 2023 del Consorzio Tutela Vini del Trentino, che si fonda su tre pilastri: «Percorso, Qualità e Comunicazione». L’ente di Trento dimostra così il suo impegno verso una viticoltura sostenibile. Un modello di eccellenza a livello nazionale e internazionale, presentato lunedì 17 giugno 2024 al Museo delle Scienze – Muse.
Il Consorzio di Tutela Vini del Trentino è l’unico ad editare il Bilancio di sostenibilità, giunto quest’anno alla sua seconda edizione. I dati si riferiscono all’annata agraria 2021/22 e raccontano quel che si è fatto «sul territorio e per il territorio» negli anni appena trascorsi, spiegando le scelte coerenti con la tutela dell’ambiente, dal risparmio energetico alla lotta agli sprechi, sino agli obiettivi futuri.

Insomma, una “summa” di buone pratiche che fanno del Trentino una gemma. L’evento è stato condotto dalla giornalista Linda Pisani. Come ha affermato il presidente del Consorzio, Albino Zenatti: «Questo Bilancio è la conclusione di un lavoro partito negli anni Novanta,  in cui ci siamo prefissi il rispetto e la tutela del territorio e della salute dei cittadini e dei lavoratori dei campi». Un riferimento all’impegno e alla lungimiranza del past president e senatore Pietro Patton. «Sono tre  le parole chiave che sintetizzano questo documento: “Impatto, Cultura Aziendale e Transizione energetica con l’utilizzo di tecnologie green e fonti rinnovabili e Cambiamento unendo il pensiero strategico a quello creativo», ha affermato Laura Ricci, fondatrice di Linfa Consulting e Trentino Green Network.

I NUMERI DEL VINO DEL TRENTINO

Nel concreto, la presentazione del Bilancio di Sostenibilità 2023 del Consorzio Tutela Vini del Trentino è stata curata da Stefano Rizzi dell’Ufficio Tecnico e da Lara Bontempelli di Trentino Green Network. Il Consorzio conta 91 cantine e aziende agricole associate con una superficie vitata totale di 10.299 ettari, di cui il 15% sopra i 500 metri di altitudine. La superficie media per azienda è di 1,6 ettari, con il 13% delle aziende certificate biologiche e l’80% certificate SQNPI (Sistema di qualità nazionale di produzione integrata).

L’uva raccolta nel 2022 è stata di 1.240,115 quintali, di cui il 76% di bacca bianca e 23,1% di bacca nera. Nel 2021/22 la raccolta è stata di 1,13 milioni di quintali di uva con una quantità di vino prodotto pari a 927.828 ettolitri. Nel corso del 2021/22 il valore economico generato è stato di 707,8 milioni di euro, registrando una crescita pari al 4,20% rispetto all’anno precedente. Gli utili delle cantine sono pari a 88,6 milioni di euro nel 2021/22. Tra le spese sostenute la parte del leone va ai fornitori di beni e servizi (62,10%), ai fornitori di servizi (20,32%), ai collaboratori (9,82%), e all’azienda (4,58%).

PAROLA D’ORDINE «SOSTENIBILITÀ» PER I VINI DEL TRENTINO

Gli investimenti per attività di promozione istituzionali ammontano a 852.872,07 euro, mentre sono stati 72 i controlli sui vari canali di vendita. Altri dati: il vigneto più elevato è situato a quota 1.044 metri di altitudine ed è coltivato con la varietà Solaris. La forma di allevamento prevalente è la pergola trentina con circa il 75% nella variante semplice, mentre le altre forme (guyot, spalliera, ecc) sono pari al 25% della superficie coltivata. La varietà più allevata è il Pinot grigio, assieme allo Chardonnay e al Müller Thurgau.

Il Bilancio di Sostenibilità 2023 del Consorzio Vini del Trentino si riflette una serie di provvedimenti e di scelte etiche messe in campo con il diretto coinvolgimento degli stakeholder. In primo luogo l’impegno a garantire la qualità e la sicurezza delle produzioni vitivinicole e delle denominazioni. In secondo luogo, l’impegno a monitorare, gestire e ridurre l’uso dei fitofarmaci in vigna. E in questo senso di particolari accorgimenti in campo, come la confusione sessuale. In tal modo si evita l’uso di pesticidi e agenti chimici impattanti in vigna, conservando intatti gli ecosistemi e tutelando le biodiversità.

LA COLLABORAZIONE CON FONDAZIONE E. MACH

In questi anni il Consorzio ha avviato significative collaborazioni per la gestione responsabile e sicura dei prodotti fitosanitari, rinnovando la convenzione con la Fondazione E. Mach di San Michele all’Adige (TN) al fine di valutare l’efficacia dell’attività antiperonosporica. Sono attive altre collaborazioni con enti specializzati nella gestione sostenibile degli effluenti zootecnici, ovvero dei rifiuti e degli scarti, allo scopo di ridurne il possibile impatto sull’ambiente. Inoltre sono state promosse una serie di iniziative per assicurare l’uso razionale delle risorse idriche, evitando gli sprechi e il rilascio di acque non depurate. Solo il 2% dell’acqua utilizzata viene scaricata nella rete fognaria, il resto viene trattata da depuratori aziendali o rilasciata in acque di superficie.

Inoltre si presta maggiore attenzione allo smaltimento dei rifiuti, evitando anche in questo caso sprechi o smaltimenti sbagliati. Impegno rilevante quello dei consumi energetici. L’energia elettrica proviene – in buona parte – da fonti rinnovabili o viene prodotta da impianti fotovoltaici installati in cantina. Nel 2022 le cantine associate hanno emesso 17.084 tonnellate di CO₂ equivalente, in parte dovuta al rilascio del metano (45%) o dei mezzi aziendali (3,1%).

IDENTITÀ E IMMAGINE GREEN DEL VINO DEL TRENTINO

Il secondo Bilancio di Sostenibilità si propone poi di raggiungere, con una serie di impegni per il futuro, tracciati lungo una road map, una migliore sostenibilità ambientale, qualità e sicurezza delle produzioni vitivinicole al fine di rafforzare l’identità e l’immagine della viticoltura trentina. Tra gli impegni vi è anche la necessità di informare i consumatori sul valore del vino, innovare la filiera  attraverso assistenza tecnica e informazione e aumentare la resilienza agricola nei confronti del cambiamento climatico. La maggior parte del vino trentino finisce sul mercato americano (44,7%), nel Regno Unito (17%), in Germania (10,5%), in Belgio (7,7%) e in Olanda (3,9%).

Sono ancora da esplorare il mercato cinese (0,3%) e giapponese (0,8%) e asiatico in generale. Un altro aspetto sottolineato durante la presentazione del Bilancio di Sostenibilità 2023 del Consorzio Tutela Vini del Trentino è la partnership con l’Istituto tutela Grappa del Trentino. In primo luogo l’impegno è quello di incrementare congiuntamente la visibilità e la reputazione dei vini e della grappa trentina. Un segnale di circolarità e di sostenibilità senza uguali, in quanto la grappa è una bevanda che si ottiene da un sottoprodotto della vinificazione (vinaccia) senza “consumo di territorio”, con riciclo di materiali  e massimo recupero energetico. In Trentino sono presenti 27 distillerie sulle 120 attive in Italia.

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Di Daniele Acconci

Giornalista, ex direttore di giornali e riviste, autore di due libri, blogger, sommelier e da qualche anno viticoltore sulle colline di San Colombano al Lambro. I miei interessi sono focalizzati sul mondo del vino e del buon cibo. Proprio per questo motivo presto molta attenzione ai giusti abbinamenti.

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