È valsa quasi 800 mila euro l’asta solidale “Barolo en Primeur” 2022, svoltasi venerdì 28 ottobre al Castello Grinzane Cavour. Per l’esattezza sono stati raccolti 769.800 euro, interamente devoluti a favore di progetti sociali. Una cifra destinata a diventare ancora più cospicua. All’appello manca l’ultima barrique, che sarà battuta il 13 novembre nel corso dell’Asta Internazionale del Tartufo d’Alba, in live streaming con Hong Kong.
L’edizione “Barolo en primeur” 2022, progetto di Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo e Fondazione Crc Donare ETS, in collaborazione con il Consorzio di Tutela Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani, è riuscita a superare di 170 mila euro la cifra raccolta nel 2021. Tra i lotti in asta, 5 sono stati aggiudicati da benefattori che hanno partecipato in diretta da New York e da Hong Kong.
Da ognuna delle 14 barrique di Barolo della vendemmia 2021, provenienti dalla Vigna Gustava di proprietà della Fondazione CRC, si otterranno 300 bottiglie uniche, contrassegnate da un’etichetta numerata, realizzata per l’occasione dall’artista internazionale Michelangelo Pistoletto. Saranno messe a loro disposizione al termine del periodo obbligatorio di affinamento, ovvero nel 2025.
ASCHERI: «STRADA APERTA AL MERCATO EN PRIMEUR»
Altri 10 sottoscrittori si sono aggiudicati le oltre 1.200 pregiate bottiglie di Barolo e Barbaresco – suddivise in 10 lotti sulla base del comune di produzione – che 70 produttori del Consorzio hanno messo gratuitamente a disposizione dell’asta, per contribuire alla raccolta fondi a favore della Scuola Enologica di Alba.
«La grande partecipazione di investitori interessati ai “fine wines” – commenta Matteo Ascheri, Presidente del Consorzio Barolo Barbaresco Langhe Alba Dogliani – è un risultato eccezionale, che rappresenta una solida base dalla quale partire per il coinvolgimento sempre maggiore dei produttori di Barolo e Barbaresco nello sviluppo di questo progetto che è solo alla sua seconda edizione.
«Ed è anche il segnale che il modello di vendita “in anteprima” può e deve essere una prospettiva valoriale per Barolo e Barbaresco – aggiunge Ascheri -. Vini conosciuti ed apprezzati in tutto il mondo, che potranno così aprire la strada e presidiare il mercato “En primeur”, ancora poco sviluppato in Italia».
Barolo En Primeur, l’asta benefica fa il bis a Grinzane Cavour
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