wine news e guida top 100 migliori vini italiani, notizie e articoli esclusivi su vino, birra, distillati e food
Autore:Redazione WineMag.it
Winemag.it, wine magazine italiano incentrato su wine news e recensioni, è una testata registrata in Tribunale, con base a Milano. Un quotidiano online sempre aggiornato sulle news e sulle ultime tendenze italiane ed internazionali. La direzione del wine magazine è affidata a Davide Bortone, giornalista, wine critic, giudice di numerosi concorsi internazionali e vincitore di un premio giornalistico nazionale. Winemag edita inoltre con cadenza annuale la Guida Top 100 Migliori vini italiani. Winemag.it è un progetto editoriale indipendente e di elevata reputazione in Italia e in Europa. Puoi sostenerci con una donazione.
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Dalla Guida Top 100 Migliori Vini italiani 2025 di Winemag: Costa d’Amalfi Doc Furore Bianco 2022 Fiorduva, Marisa Cuomo (14,5%).
Fiore: 8.5 Frutto: 9.5 Spezie, erbe: 8.5 Freschezza: 8.5 Tannino: 0 Sapidità: 8 Percezione alcolica: 6 Armonia complessiva: 9.5 Facilità di beva: 8.5 A tavola: 9 Quando lo bevo: subito / oltre 3 anni
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Gianni Tessari è il nuovo presidente del Consorzio di Tutela Vini Lessini Durello. Succede alla produttrice vicentina Diletta Tonello, che per tre anni ha presieduto l’ente consortile. Sarà affiancato dai vicepresidenti Silvano Nicolato dell’azienda Vitevis e da Giulia Franchetto della omonima cantina Franchetto. «Quella del Lessini Durello – commenta Gianni Tessari, veronese, fondatore dell’omonima cantina situata a Roncà – è una denominazione che da sempre porto nel cuore evidenza Gianni Tessari, neoeletto presidente e sono onorato di poter rappresentare questa eccellente nicchia produttiva in un momento in cui il mondo sta guardando con interesse crescente a questa tipologia di vino». https://www.winemag.it/lessini-durello-doc-incoraggianti-i-risultati-del-2020/
«La nostra denominazione – continua il nuovo presidente del Consorzio di Tutela Vini Lessini Durello – ha moltissimo da raccontare. Sia per quanto riguarda la sua suggestiva zona di produzione. Sia per quanto concerne le sue incredibili declinazioni produttive. Sarà un onore lavorare assieme alle produttrici e ai produttori di questo comprensorio spumantistico, per proseguire assieme lungo la via del costante miglioramento qualitativo».
Gianni Tessari è il nuovo presidente del Consorzio di Tutela Vini Lessini Durello. Succede alla produttrice vicentina Diletta Tonello, che per tre anni ha presieduto l’ente consortile. Sarà affiancato dai vicepresidenti Silvano Nicolato dell’azienda Vitevis e da Giulia Franchetto della omonima cantina Franchetto. «Quella del Lessini Durello – commenta Gianni Tessari, veronese, fondatore dell’omonima cantina situata a Roncà – è una denominazione che da sempre porto nel cuore evidenza Gianni Tessari, neoeletto presidente e sono onorato di poter rappresentare questa eccellente nicchia produttiva in un momento in cui il mondo sta guardando con interesse crescente a questa tipologia di vino».
«La nostra denominazione – continua il nuovo presidente del Consorzio di Tutela Vini Lessini Durello – ha moltissimo da raccontare. Sia per quanto riguarda la sua suggestiva zona di produzione. Sia per quanto concerne le sue incredibili declinazioni produttive. Sarà un onore lavorare assieme alle produttrici e ai produttori di questo comprensorio spumantistico, per proseguire assieme lungo la via del costante miglioramento qualitativo».
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La coltivazione del luppolo italiano è oggi una realtà in rapida espansione, con un crescente impatto sul settore brassicolo nazionale. Per analizzare le sfide, le opportunità e il futuro di questo comparto strategico, Unionbirrai, l’associazione di categoria dei piccoli birrifici artigianali indipendenti, in collaborazione con Italian Hops Company, promuove un approfondito workshop dal titolo “Luppolo italiano, tradizione e futuro: dal luppoleto alla birra artigianale”, previsto per martedì 25 marzo alle ore 14:00, in diretta streaming sulla piattaforma UBAcademy.
Nel corso del webinar, Eugenio Pellicciari (Italian Hops Company) offrirà una panoramica completa sulla storia del luppolo italiano, mettendo in evidenza gli importanti risultati raggiunti grazie alla ricerca scientifica svolta con il supporto di enti come CREA e l’Università di Parma. Saranno discussi gli aspetti normativi che regolano il settore, l’accesso a incentivi agricoli regionali e le deroghe sui fitofarmaci, così come il ruolo attivo dei produttori di birra artigianale nello sviluppo e nella valorizzazione della filiera del luppolo.
L’incontro rappresenta un’occasione importante per comprendere come la coltivazione del luppolo stia contribuendo a definire nuovi scenari di crescita economica e qualitativa per la birra artigianale italiana.
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Il Consorzio Tutela Morellino di Scansano annuncia importanti novità per la Docg toscana: nasce il Morellino di Scansano Superiore e cresce la percentuale di Sangiovese nel Morellino di Scansano Riserva, che passa dal precedente 85% all’attuale 90%. Questi aggiornamenti segnano un ulteriore passo in avanti nel percorso di valorizzazione qualitativa della denominazione maremmana. Secondo i dati più aggiornati (2024) si producono annualmente circa 1o milioni di bottiglie della Docg.https://www.consorziomorellino.it/the-docg/
MORELLINO DI SCANSANO SUPERIORE E RISERVA: LE NOVITÀ
La nuova tipologia del Morellino Superiore prevede rese per ettaro inferiori rispetto al Morellino Annata e una maturazione più lunga, con immissione sul mercato solo a partire dal 1° gennaio del secondo anno successivo alla vendemmia. Questa tipologia dovrà essere ottenuta da almeno l’85% di uve Sangiovese, potendo integrare fino al 15% con altri vitigni a bacca nera non aromatici.
Si distinguerà per colore rosso rubino tendente al granato, un bouquet profumato, etereo, intenso e fine, e un gusto asciutto, caldo e leggermente tannico. Il grado alcolico minimo richiesto sarà di 13% vol. Per quanto riguarda il Morellino di Scansano Riserva, oltre all’aumento della quota minima di Sangiovese, il disciplinare prevede una resa ancora più contenuta per ettaro e un aumento del titolo alcolometrico minimo richiesto.
«MODIFICHE DISCIPLINARE PER RAFFORZAMENTO MORELLINO DI SCANSANO»
«Queste innovazioni rappresentano tappe fondamentali nel progetto di valorizzazione e rafforzamento dell’identità territoriale del nostro Morellino – afferma Bernardo Guicciardini Calamai, presidente del Consorzio Morellino di Scansano -. E testimoniano l’impegno costante verso una produzione sempre più accurata e attenta alla qualità». Le modifiche al disciplinare sono attualmente in fase di approvazione definitiva presso gli organi competenti. Mirano, in definitiva, a consolidare il posizionamento del Morellino di Scansano, tra le più prestigiose Docg italiane.
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Sono 753 milioni i litri di vino e spumante venduti nel 2024 nella Grande Distribuzione Italiana che resta il canale di vendita più importante per il settore e offre una fotografia chiara delle preferenze degli italiani in fatto di vini. L’Istituto di Ricerca Circana ha reso disponibili in anteprima alcuni dati dello studio “Circana per Vinitaly” che verrà presentato nel corso della tavola rotonda “Vino e Gdo: Innovazione, Mercati e Opportunità”, in programma a Vinitaly lunedì 7 aprile. In questa occasione, oltre a fare il punto sull’andamento dei vini in Grande Distribuzione nel 2024, mettendo a confronto produttori e distributori, verranno presentati i dati dei primi mesi dell’anno, per approfondire i primi segnali che vengono dai mercati e che potrebbero condizionare il 2025.
L’ANDAMENTO DEL MERCATO
Gli ultimi anni sono stati di grande sofferenza per il mercato dei vini nella Grande Distribuzione, a causa degli effetti a lungo termine degli aumenti dei costi di produzione e dei loro riflessi sugli scaffali. Tuttavia, a partire dal 2023, l’andamento del mercato del vino, pur mantenendo il segno meno, ha cominciato a dare segni di miglioramento. Miglioramento che nel 2025 potrebbe proseguire nella stessa direzione, grazie in parte al raffreddamento dei prezzi, da non intendere come riduzione, e al conseguente scenario di maggiore stabilità. Il tutto, al netto dei dazi minacciati dall’amministrazione Trump.
ALCUNI DATI SUL COMPARTO
Secondo Circana, il settore chiude il 2024 con un -1,3% a volume sull’anno precedente in parte compensato da un +2,2% a valore. Fa eccezione per lo spumante che sembra aver intrapreso un percorso diverso. Performance positiva per i vini in bottiglia a denominazione d’origine che registrano un +0,7%, confermata anche da altre categorie di vini che nel 2024 hanno registrato buoni risultati, in parte inaspettati.
I VINI CHE CRESCONO, A VOLUME E A VALORE
Nel 2024, crescono significativamente a volume, rispetto all’anno precedente, il siciliano Inzolia, con il +12,9%, il Primitivo di Puglia (+11,8%), quasi al pari del Vermentino (Sardegna, Toscana, Liguria) con il +11,7%, seguito dalla friulana Ribolla (+11,3%). La classifica dei vini “emergenti”, cioè quelli col maggior tasso di crescita rispetto all’anno precedente, elaborata invece a valore, mostra il Vermentino al primo posto con +13,5%, seguito dal Primitivo di Puglia con il +12,6%, dal trentino Lagrein che cresce dell’11,5% e dal Pinot Nero con il +9,8%. Il costo medio per il vino a denominazione d’origine in bottiglia (Doc, Docg, Igt) è di 5,57 euro al litro, con un aumento medio del 2% sull’anno precedente, decisamente più contenuto rispetto al dato 2023, che aveva registrato aumenti superiori al 6%.
I VINI PIÙ VENDUTI NELLA GDO
In generale, gli italiani in Grande Distribuzione preferiscono i rosati ai bianchi, i bianchi ai rossi e i vini fermi a quelli frizzanti. Al primo posto il Prosecco (Veneto e Friuli V.G.) con quasi 50 milioni di litri venduti (+4,7% rispetto all’anno precedente). Segue il Chianti (Toscana) con oltre 16 milioni di litri e dal Lambrusco (Emilia-Romagna, Lombardia) con oltre 15 milioni di litri, che però performano peggio dell’anno scorso (-2,9% e -4%). Da notare le buone performance del Vermentino (Sardegna, Toscana, Liguria), al sesto posto in classifica, che cresce dell’11,7% con oltre 11 milioni e 600mila litri venduti, della Ribolla (Friuli-Venezia Giulia), all’ottavo posto con quasi 8 milioni e 700mila litri venduti (+11,3%) e del Primitivo di Puglia, all’undicesimo posto con 7 milioni e 350mila litri (+11,8%).
«Il 2024 ha visto migliorare il dato (pur sempre negativo) del vino. La frenata dovuta ai prezzi sembra alle spalle, in uno scenario che però non lascia del tutto spazio all’ottimismo e a previsioni di crescita sostenuta della categoria. – ha dichiarato Virgilio Romano, Business Insight Director di Circana – Nel 2024, le scelte degli shopper si sono indirizzate verso un minor acquisto e verso brand/tipologie con un prezzo più basso per la salvaguardia del proprio budget di spesa, eppure segnali positivi ci sono e su quelli bisogna continuare a lavorare. Sarà necessario sfruttare questo attuale equilibrio, anche se ancora precario, per fare le scelte intelligenti e lungimiranti e trovare le strategie più efficaci per contrastare una situazione inalterata dal punto di vista dell’offerta e in calo dal punto di vista della domanda, avendo come faro il consumatore÷.
APPUNTAMENTO A VINITALY
Questo il quadro che verrà presentato in dettaglio dall’Istituto di Ricerca Circana a Vinitaly (Verona, 6-9 aprile) nel corso della 21° tavola rotonda su vino e Grande Distribuzione organizzata da Veronafiere. Moderata da Andrea Meneghini, Direttore di GDONews, si terrà a Vinitaly lunedì 7 aprile dalle 10,30 alle 12,30 c/o la Sala Puccini (Centro Congressi Arena, primo piano).
Vi parteciperanno, oltre a Virgilio Romano: per Federvini, Mirko Baggio (Responsabile Vendite Gdo di Villa Sandi); per Unione Italiana Vini, Francesca Benini (Sales and Marketing Director di Cantine Riunite e CIV); per Carrefour Italia, Lorenzo Cafissi (Responsabile Beverage Alcolico); per Conad, Simone Pambianco (Category Manager Bevande); per Coop Italia, Eleanna Pizzinelli (Responsabile Reparto Beverage); per MD, Marco Usai (Wine Specialist).
«A Vinitaly crediamo che la promozione della cultura del prodotto verso tutti i canali commerciali sia la modalità più corretta per aumentare la conoscenza, e così le vendite. Per questo, ogni anno, nell’ambito del salone, dedichiamo un momento di riflessione specifico sul rapporto che il vino ha con la GDO nel mercato domestico. – ha dichiarato Maurizio Danese, Amministratore Delegato di Veronafiere – Come organizzatori di fiere, infatti, sappiamo che il nostro ruolo è quello di essere a servizio delle imprese a cui vogliamo fornire i più aggiornati strumenti di market intelligence per affrontare mercati e scoprire nuove opportunità di business».
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Quanto conosci davvero il vino che bevi? Il vino è uno dei simboli per eccellenza del Made in Italy. Un sinonimo di qualità, tradizione e autenticità. Tuttavia, non sempre ciò che finisce nel nostro bicchiere è frutto esclusivo dell’uva. Attraverso questo breve questionario, promosso da Federmosti in collaborazione con Winemag.it, vogliamo esplorare insieme quanto i consumatori siano informati sulla presenza del saccarosio nei vini. Conoscere ciò che beviamo ci rende consumatori più consapevoli e attenti. Rispondi alle seguenti domande: ci aiuterai a comprendere meglio le esigenze di chi ama il vino e di chi vuole sempre più trasparenza. questionario saccarosio vino.https://www.winemag.it/critiche-nuova-etichettatura-vini-ue-ingredienti-esultano-federmosti-must/
SACCAROSIO NEI VINI: QUANTO CONOSCI IL VINO CHE BEVI? IL QUESTIONARIO
IL SACCAROSIO NEL VINO
Il saccarosio nel vino è un tema poco noto ai consumatori, ma estremamente rilevante per comprendere meglio ciò che finisce nel nostro bicchiere. Questa sostanza, infatti, viene utilizzata frequentemente nella vinificazione per aumentare il grado alcolico o per bilanciare l’acidità del prodotto finale. Tuttavia, pochi consumatori sanno effettivamente se e quanto saccarosio sia presente nel vino che bevono abitualmente.
Per valutare questa consapevolezza, abbiamo sviluppato un questionario specifico che aiuta gli appassionati e i consumatori meno abituali a scoprire le loro conoscenze sul contenuto zuccherino dei vini. Questo strumento interattivo permette di identificare rapidamente quanto si conoscono i vini preferiti, offrendo al contempo utili informazioni sulla salute e sulla qualità del prodotto consumato.https://www.bertagniconsulting.com/ questionario saccarosio vino.
Perché è importante conoscere la presenza di saccarosio nel vino? Per una questione di trasparenza nei confronti del consumatore, è fondamentale conoscere le quantità di zucchero ingerite nella dieta quotidiana. Inoltre, il saccarosio, a differenza del mosto d’uva concentrato, è un ingrediente esterno alla filiera dell’uva. Imparare di più sul saccarosio nel vino significa scegliere consapevolmente e con maggiore attenzione alla salute? I pareri, nel settore e tra i consumatori, sono discordanti. Metti alla prova le tue conoscenze con il nostro questionario online e scopri quanto realmente conosci il vino che scegli.
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Tutto pronto ad Albenga per “Le Prime di Vite in Riviera“, evento dedicato alla presentazione e degustazione delle nuove annate dei vini della Liguria. Protagoniste le aziende aderenti alla rete di imprese Vite in Riviera, ormai divenuta un punto di riferimento nazionale per la promozione della produzione vitivinicola ligure. L’appuntamento è per domani, domenica 23 marzo (ore 11-19.30) e per lunedì 24 marzo (ore 10-18.30) nella suggestiva cornice della ex chiesa di San Lorenzo, in piazza Rossi. Saranno presenti venti cantine delle province di Savona e Imperia. L’ingresso costa 20 euro (15 euro per i sommelier), mentre è gratuito per gli operatori horeca registrati sul sito ufficiale. Il biglietto comprende degustazioni libere, calice personalizzato, stuzzichini a km0 e accesso al Museo Sommariva “Civiltà dell’Olio”.
Per il secondo anno consecutivo è Albenga ad ospitare “Le Prime di Vite in Riviera”. L’evento, nel 2025, è arricchito da una Masterclass sul Pigato, vitigno simbolo del Ponente Ligure. L’incontro, già sold out, sarà condotto da Jacopo Fanciulli, Italian Wine Ambassador che presenterà otto etichette per approfondire la nuova annata, la biodiversità e la longevità del Pigato. Aperto a tutti, invece, l’appuntamento di lunedì 24 dedicato agli operatori Horeca sul «potenziale ancora inespresso dei vini liguri nella ristorazione».
«Le Prime di Vite in Riviera – commenta Massimo Enrico, presidente dell’omonima rete di imprese – rappresentano da sempre l’apertura del nostro calendario, anticipando Vinitaly. Quest’anno l’evento è arricchito dalla Masterclass sul Pigato e dagli incontri dedicati agli operatori. Saremo poi a Vinitaly 2025 con uno stand più grande e tre Masterclass, di cui una nella prestigiosa Sala Iris. Novità assoluta per Vite in Riviera sarà “Maggio in Cantina“, appuntamento enoturistico che vedrà le cantine aprire le porte ogni weekend di maggio. Infine, l’immancabile appuntamento autunnale con Granaccia & Rossi di Liguria (qui i migliori assaggi di Winemag all’edizione 2024) il 23 novembre a Quiliano».https://www.viteinriviera.it/category/eventi/
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Sostenibilità e innovazione applicata al recupero dei residui della produzione birraria per trasformarli in ingredienti alimentari ad alto valore nutrizionale. Questi gli obiettivi raggiunti dal workshop organizzato con successo da Unionbirrai, l’associazione di categoria dei piccoli birrifici artigianali indipendenti, insieme alle Università di Milano, Foggia e Sassari. Un incontro dedicato alla valorizzazione delle trebbie, sottoprodotto della produzione di birra, come ingrediente alimentare salutare e sostenibile.
Durante il webinar, intitolato “Processi microbici per valorizzare le trebbie di birra come ingredienti innovativi e alimenti salutari”, sono state presentate tecnologie innovative per trasformare le trebbie. Il tipico residuo della produzione birraria può essere valorizzato in ingredienti funzionali attraverso fermentazione microbica e trattamenti sostenibili di essiccazione a microonde. Il tutto con minore impatto ambientale ed economico rispetto ai metodi tradizionali.
Il progetto di ricerca, finanziato dal Ministero dell’Università nell’ambito del bando Progetti di Rilevante Interesse Nazionale (PRIN 2022), punta non solo a trovare soluzioni innovative per la filiera della birra artigianale, ma anche a posizionare l’Italia come Paese all’avanguardia nella valorizzazione sostenibile dei sottoprodotti agroalimentari.
GLI INTERVENTI DEGLI ESPERTI
Il prof. Roberto Foschino dell’Università degli Studi di Milano ha sottolineato come, a fronte di circa 240 mila tonnellate di trebbie prodotte annualmente in Italia, la valorizzazione delle stesse attraverso processi microbici e di essiccamento innovativo rappresenti una grande opportunità per i birrifici artigianali. Realtà spesso alle prese con costi elevati di smaltimento.
La prof.ssa Carmen Lamacchia dell’Università di Foggia ha approfondito l’applicazione pratica delle trebbie come ingrediente funzionale per prodotti da forno ad alto contenuto di fibre e proprietà salutistiche. Tra le principali novità emerse figura la realizzazione di un pane post-biotico, arricchito con fibre fermentate da batteri probiotici, per un prodotto finale dal miglior profilo nutrizionale e sensoriale.
La Professoressa Marilena Budroni dell’Università di Sassari ha illustrato, inoltre, la possibilità di utilizzare le trebbie per la produzione di micoproteine, ottenute dalla fermentazione con funghi filamentosi come il Fusarium venenatum, già utilizzato in altre parti del mondo per produrre proteine alternative altamente sostenibili. Questo processo, oltre ad avere una bassissima impronta ecologica rispetto alla produzione di proteine animali, offre una soluzione concreta alle sfide future dell’alimentazione sostenibile.
Unionbirrai ha espresso grande soddisfazione per l’interesse dimostrato da birrai, ricercatori e operatori del settore, confermando il proprio impegno per un futuro sempre più orientato alla sostenibilità e all’innovazione.
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Marzia Varvaglione è prima donna presidente del Comité Européen des Entreprises Vins (CEEV), la federazione che rappresenta le aziende vitivinicole europee. Una nomina storica che segna una doppia svolta: la prima, di “genere”; la seconda di età. Varvaglione, produttrice con la famiglia a Manduria, è la più giovane mai eletta alla guida della prestigiosa istituzione europea. Un riconoscimento che porta lustro all’Italia e all’intero comparto vitivinicolo nazionale, arrivato in un momento cruciale per il futuro del settore.https://www.ceev.eu/
MARZIA VARVAGLIONE: CHI È LA NUOVA PRESIDENTE CEEV
Figura di spicco del panorama vitivinicolo italiano, Marzia Varvaglione arriva alla guida del CEEV forte di una carriera già segnata da importanti risultati. Presidente di AGIVI (Associazione Giovani Imprenditori Vinicoli Italiani) e membro del Consiglio Direttivo dell’Unione Italiana Vini, Varvaglione ha dimostrato negli anni una notevole capacità di leadership e visione strategica.
Cresciuta professionalmente nell’azienda di famiglia Varvaglione 1921, ha avuto un ruolo determinante nel processo di trasformazione aziendale: da impresa produttrice di vino sfuso a realtà affermata e dinamica, capace di esportare ogni anno oltre 5 milioni di bottiglie in 70 Paesi del mondo. Un percorso imprenditoriale di successo che rispecchia la sua abilità nel coniugare tradizione, innovazione e internazionalizzazione. https://www.varvaglione.com/azienda-vini/
CEEV E IL FUTURO DEL VINO EUROPEO
La nuova presidente del CEEV ha già tracciato chiaramente gli obiettivi prioritari del suo mandato, che saranno decisivi per rafforzare la competitività del settore vitivinicolo europeo. Difesa del comparto, rilancio dei consumi, coinvolgimento delle nuove generazioni e ricambio generazionale: questi sono i punti cardine del programma di Varvaglione, in piena coerenza con gli obiettivi delineati dal Piano Strategico 2023-2027. Fondamentale sarà anche potenziare il ruolo di advocacy della federazione europea, migliorando la rappresentatività delle imprese vinicole europee nelle sedi istituzionali.
Un impegno che guarda al futuro con determinazione e fiducia, puntando a rendere il settore sempre più dinamico e pronto ad affrontare le sfide globali. Una nomina, quella di Marzia Varvaglione, destinata a lasciare un segno indelebile nella storia del vino europeo, confermando ancora una volta il ruolo di primo piano dell’Italia nel panorama internazionale.
GLI AUGURI DEL PRESIDENTE UIV, LAMBERTO FRESCOBALDI
La nomina di Marzia Varvaglione è stata accolta con entusiasmo e grande orgoglio dal presidente dell’Unione Italiana Vini, Lamberto Frescobaldi: «La scelta di Marzia porta una ventata di freschezza nel settore. Siamo certi che saprà guidare con determinazione e competenza il comparto in un momento delicato per il vino europeo. È un onore per l’Italia che questo ruolo torni nel nostro Paese grazie non solo alla prima presidente donna, ma anche alla più giovane in assoluto, segno evidente della vitalità e della capacità di innovazione che oggi sono necessarie per affrontare le nuove sfide».
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Nuova bottiglia per Limoncè Originale. Il limoncello presente sul mercato da oltre 35 anni, si rinnova rafforzando il legame con la sua Sicilia e l’arte distillatoria di Lionello Stock e lancia una nuova proposta innovativa, Limoncè Aperitivo.
LIMONCÈ ORIGINALE
Limoncè Originale, prodotto con 100% limoni siciliani, è il risultato di una ricetta semplice, realizzata solo con ingredienti naturali. Il protagonista è il limone, della pregiata varietà Femminello, raccolto a mano solo d’inverno dopo una lunga maturazione sotto il caldo sole della Sicilia.
Gli oli essenziali, estratti dalle scorze di ben 900 grammi di limoni, sono alla base del suo gusto impareggiabile. Per preservare al meglio gli aromi e le caratteristiche naturali dei frutti si adotta una lenta infusione a freddo che permette di mantenere inalterate le caratteristiche organolettiche. La doppia filtrazione a bassa temperatura, con setacci di carta come nel processo artigianale, ne assicura la purezza e la qualità senza compromessi.
LA NUOVA BOTTIGLIA
La novità per Limoncè Originale sta nel nuovo design della bottiglia, che mantiene la forma slanciata di sempre ma acquisisce maggiore identità legandosi definitivamente alla sua Sicilia. Infatti la lavorazione si ispira alle eleganti colonne barocche siciliane ed è stata realizzata su uno stampo proprietario esclusivo.
La bottiglia è inoltre arricchita dalla firma del fondatore Lionello Stock a garanzia dell’alta qualità dell’arte distillatoria di Stock dal 1884. A completare il rinnovamento, il trattamento grafico del nuovo logo, che mantiene l’iconico orientamento verticale, da sempre elemento distintivo della marca.
LIMONCÈ APERITIVO
La famiglia Limoncè si allarga. Limoncè Aperitivo si inserisce perfettamente nella tendenza del bere bene e a minor gradazione alcolica e porta con sé la voglia di esplorare un’alternativa solare al classico spritz. Una gradazione alcolica di soli 14,8 gradi e minor contenuto di zuccheri fa di Limoncè Aperitivo l’ingrediente per realizzare il Limoncè Spritz.
Drink bilanciato, fresco e soprattutto leggero per un momento aperitivo che dura più a lungo. Realizzato con 100% di limoni siciliani della pregiata varietà Femminello dove, in questo caso, se ne utilizzano sia gli olii essenziali delle scorze ma anche il succo, di cui il frutto è particolarmente ricco. Questo equilibrio tra gradazione alcolica e profilo organolettico lo rendono ideale per il mix con il prosecco e per essere gustato in qualsiasi momento della giornata.
La ricetta è semplicissima: 3 parti di prosecco, 2 parti di Limoncè Aperitivo, 1 parte di soda e una fettina di limone. Il risultato è uno spritz fresco, dissetante e solare che rompe gli schemi degli aperitivi tradizionali dal profilo più amaro.
“Siamo entusiasti di presentare un prodotto capace di esprimersi così bene nel cocktail più amato dagli italiani, offrendo loro una fresca e leggera alternativa al classico spritz. – commenta Valentina Simonetta, Direttrice Marketing di Stock Spirits Italia. – Questo lancio segna per noi un’opportunità fondamentale per entrare nel mondo dei consumi fuori casa e del low alcohol. Inoltre, si tratta di un debutto globale per Stock Spirits, che porterà il nostro Made in Italy in mercati di grande rilevanza, come Francia, Germania, Polonia e Repubblica Ceca”.
Limoncè Aperitivo è già disponibile in tantissimi cocktail bar d’Italia nel formato da 70cl e lo sarà da giugno per la grande distribuzione (Gdo) nel formato da 50cl.
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L’Istituto per la bioeconomia del Consiglio nazionale delle ricerche di Firenze (Cnr-Ibe) ha messo a punto un processo di produzione della birra più rapido e sostenibile. Il nuovo ciclo produttivo utilizza la cavitazione idrodinamica per la realizzazione di mosto di birra. Si elimina così definitivamente la necessità della bollitura, consentendo notevoli risparmi in termini di energia e di tempo.
«La cavitazione idrodinamica permette di scaldare il mosto a 94°C, diversamente da quanto avviene con le produzioni tradizionali, che prevedono una bollitura a 100°C per 90 minuti. Questo garantisce un abbattimento dei tempi e del consumo di energia di oltre l’80%. Oltre a ciò, la cavitazione elimina il precursore del dimetilsolfuro, un composto che restituisce odori e sapori sgradevoli alla bevanda, con una velocità tre volte maggiore rispetto a quanto ci saremmo inizialmente aspettati». Afferma Francesco Meneguzzo, primo ricercatore del Cnr-Ibe e coordinatore dello studio.
«Attraverso questo metodo, il dimetilsolfuro viene immediatamente espulso dal mosto della birra e alla fine del processo l’amaro di luppoli si trasferisce al mosto, modificandone il colore. Soltanto attraverso la cavitazione idrodinamica, che concentra un grande quantitativo di energia, è stato possibile ottenere questi risultati». Conclude Meneguzzo.
UN AIUTO CONCRETO ALLA DECARBONIZZAZIONE DEL PROCESSO PRODUTTIVO DELLA BIRRA
Lo studio, pubblicato sulla rivista Beverages, apre la strada a possibili applicazioni industriali per la realizzazione di questa bevanda con metodologie innovative. Le risultanze di questo studio dimostrano le potenzialità di un brevetto per la birra che il Cnr ha depositato nel 2016. Brevetto che il Cnr ha continuato a sviluppare nel tempo.
«Fin dall’inizio, 10 anni fa, abbiamo sostenuto con convinzione lo sviluppo delle ricerche relative a questo brevetto e i risultati raggiunti ci danno ragione. La possibilità di utilizzare soltanto energia elettrica, potenzialmente generata da fonti rinnovabili, rappresenta una svolta. È un impulso concreto alla decarbonizzazione di uno tra i settori alimentari più energivori». Sostiene Maria Carmela Basile, responsabile dell’Unità valorizzazione della ricerca del Cnr. Struttura che gestisce e tutela la proprietà intellettuale dell’Ente. Lo studio è stato finanziato da Cavitek S.r.l., l’azienda che ha acquisito il brevetto Cnr.
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Nell’ambito del progetto “Bourgogne Neutralité 2035“, il Bureau Interprofessionnel des Vins de Bourgogne (BIVB) ha lanciato una nuova webserie sui suoi canali social. Questa iniziativa è dedicata alla promozione dell’uso di bottiglie di vino più leggere, con l’obiettivo di «sensibilizzare sia i viticoltori che i commercianti ancora esitanti, oltre a informare il grande pubblico sull’esistenza di bottiglie di vino più leggere, vantaggiose e prive di inconvenienti». Ogni episodio della serie affronta un pregiudizio comune riguardante le bottiglie alleggerite, illustrato da una vignetta realizzata da Sylvain Pongi. Un professionista che già utilizza bottiglie di peso inferiore ai 450 grammi condivide quindi la propria esperienza. Sfatando il mito e rispondendo alle domande più frequenti. I primi tre episodi hanno evidenziato diversi aspetti chiave di questa innovazione.
LA VERSATILITÀ DELLE BOTTIGLIE LEGGERE DI VINO
Il primo tema affrontato riguarda la versatilità delle bottiglie leggere, dimostrando che tutti i vini possono essere imbottigliati in contenitori alleggeriti, inclusi i Grand Cru di Borgogna. Questo concetto è stato ribadito dalla testimonianza di Véronique Drouhin della Maison Joseph Drouhin, che ha confermato come la qualità del vino non venga minimamente compromessa.
LE BOTTIGLIE LEGGERE SONO PIÙ FRAGILI?
Il secondo episodio ha sfatato il mito secondo cui le bottiglie alleggerite sarebbero più fragili e soggette a rotture durante l’imbottigliamento, lo stoccaggio e la spedizione. A dimostrare il contrario è stata l’esperienza di Frédéric Gueguen del Domaine Céline et Frédéric Gueguen, che ha sottolineato come la riduzione del peso non influisca sulla resistenza delle bottiglie.https://www.winemag.it/viaggio-vini-qualita-prezzo-borgogna-con-gabriele-gorelli-mw/
BOTTIGLIE DI VINO LEGGERE: I BENEFICI PER LE CANTINE DELLA BORGOGNA
Il terzo episodio ha evidenziato i benefici pratici per i lavoratori delle aziende vinicole. L’adozione di bottiglie più leggere permette infatti di ridurre il peso delle casse di vino, migliorando le condizioni di lavoro. Un esempio concreto è stato portato da Hélène Sarkis e da una dipendente del Domaine Joblot. Hanno spiegato come una cassa da 12 bottiglie possa pesare fino a 1,7 kg in meno, facilitando così la movimentazione e riducendo il rischio di infortuni.
I PROSSIMI EPISODI DI BOURGOGNE NEUTRALITÉ 2035
Sono attualmente in preparazione altri quattro episodi, che verranno diffusi nel mese di aprile. L’obiettivo del progetto “Bourgogne Neutralité 2035” è ambizioso: ridurre del 60% le emissioni di CO₂ dei vini di Borgogna. E compensare il restante 40%. Considerando che le bottiglie rappresentano attualmente il 25% delle emissioni totali, diminuirne il peso è una strategia efficace per ridurre l’impronta carbonica. Per i vini tranquilli, le bottiglie da 395 grammi hanno già dimostrato efficienza e robustezza. Tuttavia, anche le bottiglie da 410 o 420 grammi offrono vantaggi significativi. Nel 2023 il peso medio delle bottiglie di vini di Borgogna era di 559 grammi.https://www.vins-bourgogne.fr/
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«Accogliamo con favore la decisione del Consiglio dei Ministri che ha approvato il riallineamento delle accise tra benzina e gasolio, con l’obiettivo di raggiungere la parità entro il 2030. Una misura che auspichiamo comporti presto anche una concreta riduzione della tassazione sul bioetanolo sostenibile, oggi ingiustamente equiparato alla benzina nonostante garantisca una riduzione delle emissioni di oltre l’80%». È quanto afferma Sandro Cobror, Direttore di AssoDistil, l’associazione che da oltre 75 anni tutela le principali aziende italiane nel settore della distillazione.
BIOETANOLO IN ITALIA
Il provvedimento porterà finalmente equità tra i possessori di auto a benzina o ibride alimentate con miscele E5 ed E10 (benzina/bioetanolo), che attualmente pagano inspiegabilmente di più rispetto ai possessori di vetture diesel. «Ci auguriamo che il Governo riconosca ora anche una premialità specifica per il bioetanolo sostenibile, in virtù del suo contributo decisivo alla decarbonizzazione dei trasporti. Sarebbe un passo fondamentale per sostenere e incentivare lo sviluppo del mercato del bioetanolo in Italia, sull’esempio di quanto già avviene in Francia, dove il consumatore può beneficiare di un notevole risparmio grazie all’abbattimento delle accise, aiutando contemporaneamente l’ambiente», conclude Cobror.
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Alessandro Marzadro, presidente dell’Istituto Tutela Grappa del Trentino, entra nel consiglio direttivo del Consorzio Nazionale Grappa, che pochi giorni fa ha rinnovato la gerenza, guidata dal riconfermato presidente Sebastiano Caffo.
«Un incarico importante che mi vedrà rappresentare i distillatori trentini in seno allo stesso tavolo dove siedono rappresentanti del mondo produttivo di tutta Italia – spiega Marzadro –. Da un lato questo incarico vuole sottolineare l’importanza che ha la grappa del Trentino e tra l’altro in Consiglio. Siamo un’unica voce a differenza di altre regioni, a dimostrazione della compattezza e della coesione che distingue da sempre il nostro territorio. Dall’altro siamo sicuri che come Istituto potremo portare una collaborazione virtuosa per raggiungere gli obiettivi del Consorzio».
Classe 1986, trentino doc e laureato in Scienze Gastronomiche all’Università di Pollenzo Alessandro, Marzadro (dell’omonima distilleria) sarà uno dei consiglieri del Consorzio per i prossimi tre anni. Originario di Nogaredo (Tn) è oggi uno degli amministratori delegati dell’ azienda di famiglia, tra le più storiche del Trentino e d’Italia.
L’ISTANZA PER IL RICONOSCIMENTO DEL CONSORZIO
L’obiettivo fondamentale che il Consorzio Nazionale Grappa sta perseguendo in questi giorni è la presentazione dell’istanza definitiva al Ministero per il riconoscimento ufficiale. A tal fine, il Consorzio ha fornito l’elenco aggiornato dei soci e dei litri di Grappa prodotti, dimostrando di rappresentare oltre il 75% dell’intera produzione nazionale, superando così ampiamente il requisito del 66% necessario per il riconoscimento.
«A questo proposito la presenza del Trentino nel board rafforza il Consorzio stesso. Il valore della tradizione trentina nella produzione della grappa è tutelato e promosso da un, senza dimenticare la tradizione della grappa del Trentino sono un riferimento per tutto il settore a livello nazionale», sottolinea Marzadro.
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Si rinnova l’appuntamento con La Primavera del Castellinaldo, manifestazione che giunge alla sua seconda edizione nel 2025, in programma domenica 30 e lunedì 31 marzo 2025 a Palazzo Re Rebaudengo di Guarene (Cuneo). L’evento, organizzato dall’Associazione Vinaioli del Castellinaldo, pone sotto i riflettori l’eccellenza vinicola del Castellinaldo Barbera d’Alba Doc, espressione di punta della Barbera piemontese. Prevista una selezione di oltre 40 vini in degustazione libera, presentati direttamente da 21 produttori rappresentativi del territorio. Un evento che racconterà una nicchia dell’universo della Barbera piemontese: solo 130 mila le bottiglie prodotte nel 2024, sui 18 ettari della sottozona.
PRIMAVERA DI CASTELLINALDO: LE CANTINE PRESENTI
Gli appassionati potranno degustare e confrontare le diverse interpretazioni di questa particolare sottozona attraverso i vini proposti dalle cantine Allerino Giovanni, Azienda Agricola Baudevin di Volantino Marco, Cerrato Fabio, Cravanzola S.S.A., Ferrero Michele, Fratelli Masucco. E ancora: Margherita S.S., Selezione Teo Costa, Vecchio, Vielmin, Bric Cenciurio, Cantina del Nebbiolo SCA, Cascina Chicco SSA, Cascina del Pozzo, Cascina Goregn. Non ultime: Cascina Torniero, La Granera, Marchisio Family Organic Estate, Marchisio Tonino, Marsaglia e Morra Stefanino.https://www.winemag.it/30-migliori-barbera-d-asti-alba-monferrato-nizza-rosso-barbera-2023/
DUE GIORNI DI “PRIMAVERA DI CASTELLINALDO”
Il programma, articolato su due giornate, è studiato per coinvolgere sia gli appassionati che gli operatori del settore. Domenica 30 marzo sarà dedicata al grande pubblico, che avrà modo di degustare oltre 40 vini in mescita libera e partecipare a un suggestivo percorso enogastronomico con la nocciola Piemonte come protagonista culinaria. Nel pomeriggio, i visitatori potranno inoltre partecipare a una visita guidata al Parco d’Arte Sandretto Re Rebaudengo, sulla collina di San Licerio. Unendo arte contemporanea e cultura enologica. L’esperienza culminerà con una masterclass guidata dal consulente Giancarlo Montaldo, che illustrerà le caratteristiche uniche del Castellinaldo Barbera d’Alba Doc.
«Da oltre 30 anni – evidenzia il presidente dell’Associazione Vinaioli del Castellinaldo, Luca Morra, produciamo e raccontiamo il Castellinaldo Barbera d’Alba Doc. Con questa iniziativa vogliamo affermare sempre più la nostra identità e dare valore a quella che è una “nicchia” del panorama vitivinicolo di Langhe e Roero. Abbiamo curato i minimi dettagli dell’evento e abbiamo cercato di fare sistema con gli enti del territorio, valori che da sempre contraddistinguono la nostra Associazione. E che, oggi, ci consentono di svolgere la nostra due giorni in uno dei posti più belli e iconici dell’Albese, per accogliere al meglio, a La Primavera del Castellinaldo, appassionati di vino, giornalisti e operatori del mondo del vino».
L’ANTEPRIMA 2023 DEL CASTELLINALDO BARBERA D’ALBA DOC
Lunedì 31 marzo sarà dedicato ai professionisti, con degustazioni tecniche e approfondimenti mirati, come la presentazione della promettente annata 2023 e una interessante masterclass verticale dedicata alle annate dal 2016 al 2023. Il Castellinaldo Barbera d’Alba Doc si distingue per le sue notevoli caratteristiche organolettiche, frutto di suoli marnoso-gessosi simili a quelli della vicina Langa del Barbaresco. Grazie alla limitazione delle rese per ettaro e a un attento affinamento di almeno 14 mesi (di cui almeno 6 in legno e 3 in bottiglia), questo vino rappresenta un modello di qualità e territorialità.
CASTELLINALDO BARBERA D’ALBA DOC: UN “VINO TERRITORIO”
Castellinaldo Barbera d’Alba Doc è un vino nato dall’intuizione – e dalla tenacia – dei viticoltori locali. È frutto di una precisa scelta territoriale e produttiva avviata già dai primi anni Novanta, per l’esattezza dal 1992, con la fondazione dell’Associazione Vinaioli del Castellinaldo. L’obiettivo era chiaro: valorizzare le peculiarità uniche di questa Barbera, ottenendo nel tempo un riconoscimento specifico che ne evidenziasse la qualità distintiva. Così, nel 2019, l’Associazione ha ufficialmente richiesto al Consorzio di Tutela Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani il riconoscimento della sottozona Castellinaldo. Dando il via a un rigoroso iter che ha portato alla definizione di un disciplinare volto a valorizzare questa preziosa identità vinicola. Alcuni produttori conservano annate storiche per dimostrare la straordinaria evoluzione che può raggiungere questa Barbera.https://www.facebook.com/produttoridelcastellinaldo/
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Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump minaccia di imporre dazi del 200% su vino, Champagne e alcolici europei. Lo fa attraverso un “tweet”, o meglio su Truth Social , il social network americano creato della Trump Media & Technology Group. Le nuove “tariffs”, spiega il Tycoon, sarebbero una risposta alla decisione dell’Unione Europea di introdurre dazi del 50% sugli alcolici statunitensi, in particolare sul whiskey, in ritorsione contro i dazi Usa del 25% su acciaio e alluminio. Francia e UE hanno annunciato una decisa opposizione. I mercati azionari soffrono per l’escalation della guerra commerciale, mentre l’industria statunitense degli alcolici teme gravi perdite economiche. Nelle scorse settimane, come annunciato da Winemag, erano stati gli stessi importatori americani di vini esteri a dare il via a una raccolta firme per fermare possibili, nuovi dazi di Trump. https://x.com/realdonaldtrump
LE REAZIONI ITALIANE ALLA MINACCIA DI DAZI SUL VINO EUROPEO
Numerosi esperti avvertono che l’escalation potrebbe portare a un blocco totale dell’importazione dei vini europei negli Stati Uniti. Intanto, le minacce di Donald Trump di applicare dazi del 200% sul vino europeo scatenano forti reazioni nel settore. Ignacio Sánchez Recarte, segretario generale del Comité Vins – CEEV, sottolinea il rischio di una «devastante» perdita, dato che gli Usa rappresentano il 27% delle esportazioni Ue. Coldiretti e Filiera Italia parlano di «misura estrema» che comprometterebbe un mercato italiano da 1,94 miliardi di euro. Mettendo, tra l’altro, in difficoltà tutta la filiera, dai produttori ai consumatori americani. Confagricoltura chiede una «negoziazione urgente», mentre Confcooperative e Consorzio Valpolicella invocano interventi diplomatici immediati. «Siamo al sonno della ragione, che genera mostri – commenta il presidente Uiv, Lamberto Frescobaldi -. Speriamo in un pronto risveglio da questo incubo, perché il vino è il simbolo dell’amicizia tra i due popoli».
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Si rinnova sabato 26 aprile 2025 l’appuntamento con Ossola in Cantina, giunto alla terza edizione. Un affascinante percorso enologico tra i vigneti eroici delle Alpi piemontesi, in provincia di Verbano-Cusio-Ossola. Otto cantine, tutte aderenti ad APAO – Associazione Produttori Agricoli Ossolani apriranno le loro porte dalle 11 alle 18, offrendo degustazioni di vini Doc locali accompagnate da assaggi gastronomici tipici, rigorosamente serviti con materiali compostabili per un’impronta green voluta dagli organizzatori.
Attraverso un unico voucher (acquistabile dal 15 marzo sul sito APAO, al costo di 30 euro), i partecipanti potranno scegliere quali cantine visitare. Percorrendo in autonomia un itinerario tra strade, mulattiere e sentieri di montagna, ideali per riscoprire il patrimonio vitivinicolo locale. Protagonista assoluto il Nebbiolo tradizionale, il Prünent, citato sin dal 1309 per il suo particolare sentore di prugna.
Le cantine coinvolte da Ossola in Cantina 2025 sono distribuite lungo tutta la valle, da Pieve Vergonte a Crodo, passando per Domodossola e Trontano. Si tratta di Ca’ da l’Era Azienda Agricola, La Cantina di Tappia, Edoardo Patrone, Agriturismo La Tensa, Villa Mercante, Cantine Garrone, DEA – Agricoltura Eroica in Val d’Ossola e Istituto Agrario Fobelli di Crodo. I vini saranno presentati in ogni cantina e raccontati dai sommelier Ais Verbania. Per un’esperienza ancora più completa, APAO offre la possibilità di escursioni guidate a piedi o in e-bike, a pagamento.https://www.facebook.com/apao.associazione.produttori.agricoli.ossolani
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A partire dal 2025 le birre prodotte dal Birrificio Cascina Motta di Sale (Alessandria) saranno “Gluten Free”. L’intera produzione è stata infatti convertita ad una metodologia di trasformazione che garantisce l’assenza di glutine nel boccale. Il processo, accuratamente perfezionato, si basa sull’impiego di un sistema naturale che consente la conversione del glutine in proteine più semplici e non allergeniche.
Il tutto senza nulla togliere in termini di composizione e complessità organolettica alle bevande. Fin dal 2019 Birrificio Cascina Motta ingloba in un’unica azienda agricola la produzione diretta di tutti i cereali, i luppoli e gli aromatizzanti per le proprie birre. Una filiera, certificata Bio, 100% aziendale in cui sono direttamente gestiti maltazione e la brassatura. Elementi che rendono la birra dell’azienda piemontese non solo “artigianale” e “agricola” ma anche “contadina”. https://www.winemag.it/birrificio-2-sorelle-nuovo-design-per-il-birrificio-al-femminile/
CASCINA MOTTA GLUTEN FREE ANCHE CON LA IPA SIVERA
Oltre alle nuove Gluten Free, per la primavera il birrificio propone Sivera, una birra ispirata allo stile Indian Pale Ale, anch’essa totalmente da filiera e senza glutine. Una IPA dal contenuto alcolico moderato, caratterizzata da schiuma candida e compatta, profumi erbacei ed agrumati e una luppolatura intensa e piacevolmente amara. Al palato si percepiscono note citriche di pompelmo e di frutta esotica come litchi e frutto della passione. Cascina Motta
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Torna Derthona Due.Zero, appuntamento centrale per i vini ottenuti dal vitigno Timorasso, in provincia di Alessandria. Sabato 29 marzo, domenica 30 marzo e, con una giornata esclusivamente dedicata agli operatori del settore, lunedì 31 marzo 2025, il Museo Orsi di Tortona ospiterà la quinta edizione dell’evento organizzato dal Consorzio Tutela Vini Colli Tortonesi. Un’occasione unica per conoscere e valorizzare il vitigno Timorasso, simbolo della rinascita vinicola di questo affascinante territorio. Oltre cinquanta produttori saranno presenti al banco d’assaggio, offrendo in degustazione l’annata 2023 in anteprima assoluta, insieme a una selezione di preziose Riserve che esprimono chiaramente il grande potenziale evolutivo del Derthona. https://www.collitortonesi.com/registrazione-operatori-del-settore
DERTHONA DUE.ZERO 2025: UN GIORNO IN PIÙ PER DEGUSTARE I TIMORASSO 2023 IN ANTEPRIMA
Quest’anno, per rispondere al crescente successo della manifestazione, il Consorzio ha scelto di estendere l’evento con una giornata aggiuntiva, il lunedì, dedicata esclusivamente ai professionisti. «Una decisione che rappresenta uno sforzo importante, ma essenziale, per rispondere con efficacia alle necessità di operatori, appassionati e stampa», commenta Gian Paolo Repetto, presidente del Consorzio Tutela Vini Colli Tortonesi. «Derthona – aggiunge – continua a riscuotere sempre più consensi, confermandosi portabandiera della qualità e dell’identità dei vini dei Colli Tortonesi». La manifestazione prevede anche quest’anno appuntamenti di approfondimento con due masterclass, programmate sabato e domenica alle ore 16:00. Registrazioni sul sito web del Consorzio.
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Colomba 2025 Iginio Massari Anche quest’anno, la Pasqua di Iginio Massari Alta Pasticceria è un inno all’eccellenza artigianale, con una gamma di prodotti esclusivi disponibili in quantità limitata sullo shop online iginiomassari.it, nelle pasticcerie e nei Pop-Up Store in tutta Italia. «A Pasqua il dolce principe è la Colomba, simbolo di primavera e rinascita», raccontano il Maestro Iginio Massari e i figli Debora e Nicola. Un dolce che richiede tempo, dedizione e l’utilizzo delle migliori materie prime. Accanto alla Colomba, protagoniste sono anche le Uova di cioccolato, veri capolavori di gusto che esaltano la qualità del cacao più pregiato.
LA COLOMBA 2025 DI IGINIO MASSARI
Colomba Tradizionale
L’icona della Pasqua per eccellenza, lavorata con un processo di quattro lievitazioni e due impasti, per un totale di 65 ore di lavorazione. L’impasto soffice è arricchito da scorza d’arancia candita selezionata, mentre la glassa alle mandorle è impreziosita da granella di zucchero e mandorle intere grezze.
Colomba al Cioccolato e Lampone – Edizione Limitata
Un impasto al cacao arricchito con pepite di cioccolato fondente e al latte, insieme a lamponi canditi. La glassa al lampone e la rifinitura con zucchero cristallino rendono questa edizione una vera chicca per i palati più raffinati.
Colomba al Pistacchio
Un impasto che combina cremini al pistacchio e cubetti di arancia candita, con una copertura di glassa al pistacchio e granella di pistacchi e zucchero.
Colomba al Cioccolato – Nuova Versione
La versione 2025 prevede un impasto arricchito con pepite di cioccolato fondente e al latte, insieme a cubetti di arancia candita. Il tutto è ricoperto da una glassa alle mandorle e cacao.
Colomba Senza Canditi Colomba 2025 Iginio Massari
Pensata per chi preferisce un impasto privo di scorze d’arancia, questa versione mantiene la stessa sofficità dell’originale, riequilibrata con più vaniglia e miele.
Colomba Senza Lattosio – Novità 2025
Una grande novità per chi ha esigenze alimentari specifiche: una Colomba senza lattosio che non rinuncia a morbidezza e sapore autentico.
LE UOVA DI CIOCCOLATO DI IGINIO MASSARI PER PASQUA 2025
Le Uova di Pasqua Iginio Massari Alta Pasticceria nascono dalla selezione dei migliori cacao, offrendo un’esperienza sensoriale pura ed elegante. Ogni uovo contiene una sorpresa esclusiva.
Uova Pralinate: l’incontro tra cioccolato e frutta secca
Cioccolato al Latte 38% e Nocciole IGP
Cioccolato Bianco 34% e Pistacchi
Cioccolato Fondente 70% e Nocciole IGP
Ovetti di Croccante
Una delizia unica con un cuore di mandorle e nocciole selezionate, avvolte in un guscio croccante dal gusto intenso.
DOVE ACQUISTARE
I prodotti della gamma Pasqua 2025 sono disponibili sul sito iginiomassari.it, nelle Pasticcerie di Brescia, Milano, Torino, Verona, Firenze e Roma, nei Pop-Up Store di Bologna, Bolzano, Genova, Milano, Monza, Napoli, Pesaro, Roma Termini, Roma Tiburtina, Torino, Venezia Mestre, Verona, e presso MARITZ in Corso di Porta Ticinese 40 a Milano.iginiomassari.it
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Enoturismo Italia. Si è tenuta a Roma, presso Palazzo Giustiniani, la presentazione della prima indagine del Movimento Turismo del Vino (MTV) e del CESEO – Centro Studi Enoturismo e Oleoturismo dell’Università LUMSA. L’evento ha segnato l’avvio ufficiale del nuovo osservatorio sul settore, con un panel di esperti tra cui Donatella Cinelli Colombini (direttore CESEO), Violante Gardini Cinelli Colombini (presidente MTV) e Antonello Maruotti (ordinario di Statistica presso LUMSA).Movimento Turismo del Vino (MTV)CESEO – Centro Studi Enoturismo e Oleoturismo
enoturismo italiaUn settore in espansione, ma con criticità
Secondo il rapporto “Turismo del vino: tra nuove sfide e opportunità”, l’enoturismo registra una crescita del 13% annuo a livello globale (fonte FMI). Il 53% delle cantine analizzate ha registrato un aumento del fatturato nel 2023, con un incremento a doppia cifra per 1 azienda su 4. Tuttavia, l’81% delle cantine segnala un aumento dei costi di gestione, con incrementi tra il 5% e il 25% che riducono i margini, colpendo soprattutto le micro-imprese (64% del campione) e le piccole imprese (31%). Solo il 9% delle cantine supera i 2 milioni di euro di fatturato annuo.
Competenze e formazione: un gap da colmare
Uno degli aspetti più critici emersi riguarda la professionalizzazione dell’accoglienza: solo il 38% delle cantine dispone di personale specializzato in Wine Hospitality, mentre nel 63% dei casi è il titolare stesso a occuparsi dei visitatori. La mancanza di figure dedicate è dovuta alla difficoltà di sostenere costi aggiuntivi, nonostante la crescente richiesta di esperienze di alta qualità.https://www.winemag.it/valpolicella-7-aziende-su-10-intendono-investire-in-enoturismo/
Hospitality e diversificazione dell’offerta
Il Movimento Turismo del Vino, da oltre trent’anni, ha contribuito a trasformare l’esperienza in cantina, rendendola più inclusiva e accessibile.
Il 43% delle aziende è certificato BIO e il 38% adotta pratiche di agricoltura sostenibile, dati ben superiori alla media italiana del 19,8% (Fonte Metes).
Il 33% delle cantine organizza pic-nic in vigna, il 30% passeggiate tra i filari, il 25% cene con il produttore e il 20% corsi di cucina.
Il 38% delle aziende ha spazi dedicati ai bambini, con fattorie didattiche e aree gioco.
Il 26% delle cantine offre stazioni di ricarica per auto elettriche, segnale di attenzione alla mobilità sostenibile.
Le wine experience hanno un costo medio di 25 euro, con un range che va dai 15 ai 150 euro.
Il 68% delle cantine accetta visitatori senza appuntamento, mentre l’85% è aperto tutto l’anno. enoturismo italia
Enoturismo Italiano tra digitale e intelligenza artificiale: il futuro è qui
La ricerca evidenzia una forte presenza delle cantine sui social media:
Facebook (97%) e Instagram (96%) sono i canali più usati.
LinkedIn (37%) è ancora marginale, mentre TikTok è adottato solo dal 7%.
Il 42% delle aziende registra meno di 1.000 visite al mese sul sito web, segnale di un potenziale di digitalizzazione ancora inespresso.
Solo il 21% utilizza un CRM (Customer Relationship Management) per fidelizzare la clientela.
L’Intelligenza Artificiale (AI) è impiegata solo dal 20% delle aziende, principalmente per marketing (63%), comunicazione digitale (70%) e gestione delle prenotazioni (35%). Solo l’8% la utilizza nei processi produttivi. L’adozione dell’AI è ancora frenata dalla percezione di costi elevati e dalla tradizionale gestione familiare di molte cantine. enoturismo italia
Winemag.it, wine magazine italiano incentrato su wine news e recensioni, è una testata registrata in Tribunale, con base a Milano. Un quotidiano online sempre aggiornato sulle news e sulle ultime tendenze italiane ed internazionali. La direzione del wine magazine è affidata a Davide Bortone, giornalista, wine critic, giudice di numerosi concorsi internazionali e vincitore di un premio giornalistico nazionale. Winemag edita inoltre con cadenza annuale la Guida Top 100 Migliori vini italiani. Winemag.it è un progetto editoriale indipendente e di elevata reputazione in Italia e in Europa. Puoi sostenerci con una donazione.
Un viaggio sensoriale tra il vino e la pizza. Con questa premessa, il Sannio Consorzio Tutela Vini ha dato il via a Pizza&Falanghina nel Sannio Doc, progetto di valorizzazione e promozione che celebra il legame tra la Falanghina delSannio Doc e la pizza contemporanea. Un’iniziativa che rientra nel più ampio progetto Nel Sannio coltiviamo emozioni, che punta a esaltare due eccellenze della tradizione gastronomica campana in un connubio capace di conquistare anche i palati più esigenti. Obiettivo primario dell’iniziativa è accrescere la notorietà della Falanghina del Sannio Doc, il vino a denominazione di origine più prodotto e certificato in Campania, attraverso un percorso di abbinamenti con una delle preparazioni più iconiche della cultura culinaria italiana: la pizza.https://www.winemag.it/il-vino-con-la-pizza-il-catalogo-di-metro-che-stuzzica-i-ristoratori-italiani-e-provoca-le-cantine/https://www.sannio.wine/
Riconosciuta dall’Unione Europea come Specialità Tradizionale Garantita, la pizza non è solo un simbolo del gusto, ma anche una rappresentazione dell’eccellenza delle materie prime e delle tecniche di lavorazione, lievitazione e cottura. Il progetto mira quindi a esplorare la versatilità della Falanghina del Sannio Doc nell’abbinamento con le diverse tipologie di pizza contemporanea, esaltandone le peculiarità e offrendo un’esperienza gustativa completa.
LE PRIME TRE TAPPE DEL TOUR PIZZA & FALANGHINA DEL SANNIO
Il tour si articolerà attraverso una serie di degustazioni itineranti, coinvolgendo, oltre alla Falanghina del Sannio Doc, anche altri prodotti simbolo del territorio campano, come la Mozzarella di Bufala Campana Dop, il pomodorino del piennolo del Vesuvio Dop e l’olio extravergine di oliva Campania Igt. L’iniziativa si rivolge a un pubblico ampio e variegato. Dagli operatori del settore ai giovani foodies e agli appassionati di enogastronomia, desiderosi di scoprire le infinite sfumature di questo vino e la sua perfetta armonia con la cucina mediterranea.
Le prime tre tappe del tour, che prevede un totale di dodici appuntamenti fino a fine giugno, si terranno il 20 marzo ad Arpaia, presso la Pizzeria Di Stora. A seguire, il 28 marzo ad Apollosa, presso la Pizzeria Pascià. Poi, 2 aprile a Pietrelcina, presso la Pizzeria Agricola Radici. Gli eventi avranno inizio alle ore 20:00 e saranno concepiti come momenti di convivialità e divertimento, offrendo agli ospiti l’opportunità di immergersi in un’esperienza sensoriale unica. Per partecipare, è necessario prenotarsi contattando direttamente le pizzerie selezionate.
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Timossi Experience torna a Genova con la sua sesta edizione. L’appuntamento è per il 25 e 26 marzo 2025 ai Magazzini del Cotone. L’evento biennale, organizzato da Timossi Beverage & Food Solution, rappresenta un appuntamento dedicato non solo ai professionisti del settore Horeca, con oltre 180 espositori tra vino, birre, spirits e food, ma anche ai winelovers.https://www.timossi.it/.
NOVITÀ E OLTRE 4 MILA MQ DI ESPOSIZIONE
Oltre 4 mila i metri quadrati di area espositiva. La Timossi Experience 2025 offrirà l’opportunità di scoprire le ultime tendenze del mercato, degustare prodotti d’eccellenza e creare nuove connessioni professionali. Per la prima volta, l’evento aprirà anche al pubblico di appassionati mercoledì 26 marzo, dalle 14 alle 18 (biglietto d’ingresso 20€ fino a esaurimento posti). «La Timossi Experience cresce, ampliando la partecipazione delle aziende e divenendo sempre più occasione di incontro e confronto tra gli attori della filiera», spiega Raffaele Timossi, titolare e responsabile commerciale dell’azienda.
ARENA TALK: FOCUS SU FORMAZIONE, TENDENZE E NETWORKING
Uno dei punti di forza dell’evento sarà l’Arena Talk, uno spazio di confronto dedicato ai trend di settore, alla formazione e al networking. Durante le due giornate interverranno esperti, opinion leader e rappresentanti istituzionali su temi cruciali per il comparto. Il 25 marzo, dopo i saluti istituzionali, si discuterà di ospitalità e formazione con interventi di Alessandro Cavo (Ascom ConfCommercio), Giovanni Ferrando (Hotel Bristol Palace) e Roberto Costa (Camera di Commercio italiana a Londra).
Nel pomeriggio, focus sui trend degli spirits con Massimo Barboni, Gianluca Grandoni e Niccolò Grassi, seguito da un approfondimento sull’intelligenza artificiale nel digital marketing. Il 26 marzo si parlerà di sostenibilità e economia circolare con interventi di rappresentanti dell’IIT, AzzeroCO2 e Comune di Genova. Nel pomeriggio, spazio alle tendenze del mercato birrario con Teo Musso (Birra Baladin) e un incontro sulle tecniche di coaching nel settore Horeca.
TIMOSSI AWARDS: PREMI AI MIGLIORI PRODOTTI DELLA MANIFESTAZIONE
A concludere le due giornate saranno i Timossi Awards, che premieranno i migliori prodotti della manifestazione attraverso degustazioni alla cieca, coinvolgendo sia gli operatori del settore sia il pubblico. Fondata nel 1952, Timossi Beverage & Food Solutions è una realtà di riferimento per la distribuzione HoReCa in Liguria e nel Nord-Ovest. Fatturato di oltre 70 milioni di euro per una società che include diversi marchi, tra cui 1492 Coloniale Group (import-export spirits) e MOG Mercato Orientale Genova L’azienda offre oltre 3.500 referenze, con particolare attenzione ai prodotti liguri. Oltre alla distribuzione, si occupa di formazione attraverso la Timossi Academy e investe in sostenibilità, utilizzando energie rinnovabili e promuovendo il riciclo.
TIMOSSI EXPERIENCE 2025
Magazzini del Cotone Calata Molo Vecchio n. 15 Modulo 5, 16128 Genova
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Alta Langa Docg è Vino piemontese dell’Anno 2025 per la Regione Piemonte. Lo spumante metodo classico Alta Langa Docg è stato scelto dalla Regione Piemonte come Vino dell’Anno 2025. Rappresenterà la regione nel corso dei principali eventi istituzionali. L’annuncio ufficiale verrà dato nella conferenza stampa che si terrà domani, 10 marzo 2025, nell’ambito dell’evento La Prima dell’Alta Langa 2025, in programma a La Centrale di Nuvola Lavazza di Torino (via Ancona 11/A). Saranno presenti, insieme all’assessore Paolo Bongioanni, il presidente del Consorzio Alta Langa Mariacristina Castelletta e il direttore Paolo Rossino.
Si tratta di un’iniziativa ideata da Regione Piemonte nel 2019, con l’istituzione dell’iniziativa “Vitigno dell’Anno“, per valorizzare i vitigni autoctoni del territorio.Ogni anno, un vitigno viene selezionato come protagonista di attività promozionali, degustazioni ed eventi sia in Piemonte che fuori regione. Ecco l’elenco dei vitigni nominati negli anni precedenti. Nell’elenco figurano già Dolcetto (2020), Cortese (2021), Freisa (2022), Erbaluce (2023) e Brachetto (2024). Con l’Alta Langa, dunque, l’iniziativa viene allargata nel 2025 a una cuvée, o meglio agli spumanti prodotti nell’areale della Docg con i vitigni Pinot Nero e Chardonnay.
VINO PIEMONTESE DELL’ANNO 2025: CELEBRAZIONI ALLA PRIMA DELL’ALTA LANGA
Quella di domani non è l’unica novità che riguarda il metodo classico piemontese per eccellenza. Regione Piemonte ha infatti recentemente pubblicato un bando per l’assegnazione dell’idoneità alle superfici vitate ai fini della rivendicazione della denominazione di origine controllata e garantita “Alta Langa” per l’anno 2025. «Una testimonianza dell’impegno continuo nella promozione e valorizzazione di questo vino», fa sapere la Regione. Confagricoltura Cuneo chiarisce i dettagli del bando, aperto dallo scorso 17 febbraio. Le domande possono essere presentate dai viticoltori fino al 20 marzo 2025 alle 23:59, esclusivamente in modalità telematica attraverso il servizio Grape – Gestione Procedimenti Vitivinicoli.
Il bando prevede un incremento del potenziale viticolo della Docg Alta Langa di 20 ettari per il 2025, parte di un più ampio programma triennale che mira a un aumento complessivo di 220 ettari nel triennio 2023-2025. Questa espansione risponde all’elevata domanda e alla crescente popolarità degli spumanti metodo classico prodotti nelle colline piemontesi, note sul mercato come “Alte bollicine piemontesi”. Possono partecipare al bando le aziende agricole iscritte all’Anagrafe agricola del Piemonte. Ciascuna azienda può presentare una sola domanda e ottenere l’idoneità per un massimo di 3 ettari durante il triennio 2023-2025. Una volta ottenuta, l’idoneità può essere utilizzata per diverse tipologie di impianto.https://www.regione.piemonte.it/web/
NUOVO IMPIANTO O REIMPIANTO: COSÌ CRESCE L’ALTA LANGA DOCG
Tra queste, il “nuovo impianto“, che permette di utilizzare un’autorizzazione ancora valida rilasciata dalla Regione Piemonte, e il “reimpianto”, sia sulla stessa superficie che su una diversa, utilizzando autorizzazioni già concesse. C’è anche la possibilità del “reimpianto anticipato“, con l’impegno a estirpare una superficie equivalente entro quattro anni dalla data dell’impianto. Il bando consente inoltre la variazione dello schedario. Sarà dunque possibile convertire superfici già iscritte con vitigni come Chardonnay, Pinot Nero o altri vitigni non aromatici idonei alla coltivazione nella regione Piemonte, in superfici idonee alla produzione di Alta Langa Docg.
Questa iniziativa rappresenta un’importante opportunità per le aziende vitivinicole piemontesi per contribuire alla crescita e alla valorizzazione della Docg Alta Langa. Una denominazione che sta acquisendo sempre maggiore rilevanza nel panorama enologico nazionale e internazionale. Come sottolineano le organizzazioni di settore, l’espansione delle superfici idonee risponde non solo all’aumento della domanda. Ma anche all’obiettivo della Regione Piemonte di sostenere la qualità e l’eccellenza dei propri vini, rafforzando ulteriormente la posizione dell’Alta Langa Docg come simbolo di prestigio e qualità nel mondo degli spumanti italiani.
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L’industria birraria, uno dei settori di trasformazione alimentare più rilevanti, è anche una delle principali generatrici di sottoprodotti. Tra questi, le trebbie, residue della produzione di birra, rappresentano una risorsa preziosa ma ancora poco sfruttata. Unionbirrai, l’associazione di categoria dei piccoli birrifici artigianali indipendenti, in collaborazione con l’Università degli Studi di Milano, ha organizzato un workshop, che si terrà martedì 11 marzo, dedicato al recupero di questo “scarto”. Un ingrediente alimentare salutare e funzionale riutilizzabile attraverso l’applicazione di processi di economia circolare.
L’evento, che si terrà in diretta streaming su UBACADEMY e Youtube, affronterà le opportunità di trasformare le trebbie in ingredienti alimentari innovativi grazie a tecniche avanzate di fermentazione, essiccazione a basso consumo energetico e utilizzo delle micoproteine. Un’importante occasione per esplorare il futuro della sostenibilità nell’industria alimentare.
Tra i relatori del workshop il prof. Roberto Foschino (Università degli Studi di Milano), la prof.ssa Carmen Lamacchia (Università degli Studi di Foggia) e la prof.ssa Marilena Budroni (Università degli Studi di Sassari) che presenteranno il progetto di ricerca “Microbial processes to valorise brewer’s spent grain for innovative ingredients and healthy foods”, finanziato dal Ministero dell’Università nell’ambito del bando Progetti di Rilevante Interesse Nazionale 2022.
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Dalla Guida Top 100 Migliori Vini italiani 2025 di Winemag: Verdicchio dei Castelli di Jesi Doc Classico Superiore 2022 Ergo, Mirizzi (14,5%).
Fiore: 8.5 Frutto: 8.5 Spezie, erbe: 8 Freschezza: 8.5 Tannino: 0 Sapidità: 8 Percezione alcolica: 6 Armonia complessiva: 9.5 Facilità di beva: 8 A tavola: 9.5 Quando lo bevo: subito / oltre 3 anni
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Dalla Guida Top 100 Migliori Vini italiani 2025 di Winemag: Roero Arneis Docg 2016 Sette Anni, Angelo Negro (13,5%).
Fiore: 8 Frutto: 8.5 Spezie, erbe: 8 Freschezza: 9 Tannino: 0 Sapidità: 8 Percezione alcolica: 5.5 Armonia complessiva: 9.5 Facilità di beva: 9 A tavola: 8.5 Quando lo bevo: subito / oltre 3 anni
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Dalla Guida Top 100 Migliori Vini italiani 2025 di Winemag: Ansonica Doc Costa dell’Argentario 2021 Eroica barrique, Santa Lucia (14%).
Fiore: 8.5 Frutto: 9 Spezie, erbe: 9.5 Freschezza: 8 Tannino: 3 Sapidità: 8 Percezione alcolica: 6 Armonia complessiva: 9 Facilità di beva: 7 A tavola: 9 Quando lo bevo: subito / oltre 3 anni
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Dalla Guida Top 100 Migliori Vini italiani 2025 di Winemag: Taurasi Docg Riserva 2015 Duecape, De’ Gaeta – Az. Agr. Kumor Bozena (14%).
Fiore: 8.5 Frutto: 9 Spezie, erbe: 9 Freschezza: 8 Tannino: 7.5 Sapidità: 8 Percezione alcolica: 6 Armonia complessiva: 8.5 Facilità di beva: 7 A tavola: 9.5 Quando lo bevo: subito / oltre 3 anni
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