wine news e guida top 100 migliori vini italiani, notizie e articoli esclusivi su vino, birra, distillati e food
Autore:Redazione Vini al Supermercato
Vini al supermercato è la rubrica dedicata al vino in vendita nelle maggiori insegne di supermercati presenti in Italia. Nella Gdo viene venduta la maggior percentuale di vino italiano. Qui potrai trovare recensioni, punteggi e opinioni sui migliori vini in vendita nella Grande distribuzione organizzata, valutati con cognizione di causa, spirito critico costruttivo e l'indipendenza editoriale che ci caratterizza. Inoltre, una rubrica sempre aggiornata sui migliori vini in promozione presenti sui volantini delle offerte delle maggiori insegne di supermercati italiani. Vini al Supermercato è la guida autorevole ai vini in vendita in Gdo, con una pubblicazione annuale delle migliori etichette degustate alla cieca dalla nostra redazione. Seguici anche su Facebook ed Instagram. Sostieni la nostra testata giornalistica indipendente con una donazione a questo link.
(3,5 / 5) Un vino fresco, sapido, che sembra quasi dedicato al mare e all’estate. E’ la Passerina Villa Angela Velenosi Igt di Ascoli Piceno, con i suoi richiami di frutta e la sua acidità spiccata. Di colore giallo luminoso, colpisce al naso per l’eleganza dei sentori di pera e mela, a braccetto con le fragranze di timo, biancospino, cedro e sambuco. Una leggera vena vinosa, alcolica, completa il quadro olfattivo, rendendolo ancora più complesso e deciso. Al palato, Passerina Villa Angela Velenosi è innanzitutto sapida, fresca. Le note citriche la fanno da padrona, ingentilite (di nuovo) dalla mela e dalla pera. Nel complesso, un vino adatto come aperitivo o all’abbinamento minestre di verdura, zuppe di pesce o formaggi di medio-lunga stagionatura. La Passerina deve il suo nome al buon grado zuccherino presente negli acini, aspetto che la rende particolarmente gradita dai passeri; inoltre, la forma “alata” dell’acino di questo vitigno sembra ricordare le sembianze di un passero. Autoctono delle Marche, viene lavorato dall’azienda Velenosi nei propri vigneti di Ascoli Piceno, sin dal 2007, ad un’altezza di 200-300 metri sul livello del mare. Gli acini vengono raccolti a mano dalla metà di settembre, la mattina presto o all’imbrunire, in piccole cassette che vengono immediatamente riposte all’interno di celle frigorifere. In cantina si procede quindi alla selezione dei migliori grappoli, che subiscono una soffice pressatura, a temperatura controllata. La fermentazione avviene in vasche di acciaio, tra i 13 e i 15 gradi. E’ a 10 gradi che la Passerina Villa Angela Velenosi matura (all’interno di altre vasche di acciaio) il proprio bagaglio aromatico fino al mese di febbraio, quando viene imbottigliata e commercializzata. Si differenzia rispetto altre Passerine per la propria spiccata acidità e freschezza.
Prezzo pieno: 6,50 euro
Acquistato presso: Esselunga
Vini al supermercato è la rubrica dedicata al vino in vendita nelle maggiori insegne di supermercati presenti in Italia. Nella Gdo viene venduta la maggior percentuale di vino italiano. Qui potrai trovare recensioni, punteggi e opinioni sui migliori vini in vendita nella Grande distribuzione organizzata, valutati con cognizione di causa, spirito critico costruttivo e l’indipendenza editoriale che ci caratterizza. Inoltre, una rubrica sempre aggiornata sui migliori vini in promozione presenti sui volantini delle offerte delle maggiori insegne di supermercati italiani. Vini al Supermercato è la guida autorevole ai vini in vendita in Gdo, con una pubblicazione annuale delle migliori etichette degustate alla cieca dalla nostra redazione. Seguici anche su Facebook ed Instagram. Sostieni la nostra testata giornalistica indipendente con una donazione a questo link.
(2 / 5) Particolare, certamente. Entusiasmante, un po’ meno. In sintesi ecco presentato il Malvasia fermo 2013 dell’azienda agricola La Ciocca di Carpaneto piacentino (PC). Una bottiglia ‘comparsa’ di recente tra gli scaffali della grande distribuzione organizzata, che merita certamente un assaggio. Soprattutto perché un uvaggio simile è difficile da reperire nei supermercati nella versione “ferma”. Di colore giallo carico, questa Malvasia di Candia si presenta al naso nella migliore delle attese: grassa, aromatica, generosa.
I sentori sono quelli di albicocca e mandorla. Al palato, le sensazioni olfattive lasciano spazio a un’inaspettata ‘piattezza’. Così, tutte le scalpitanti attese offerte dal ricchissimo quadro olfattivo cadono in frantumi. L’assaggio di Malvasia fermo 2013 La Ciocca si si fa apprezzare limitatamente alla buona acidità e al finale di nocciola, piuttosto persistente. L’abbinamento più scontato è quello con risotti alle verdure, nonché alle vellutate (ottimo con quella di patate o asparagi). Buono anche per accompagnare il dolce o la frutta.
L’azienda agricola La Ciocca, che produce questo particolare Malvasia fermo, opera nel pieno della Doc dei Colli Piacentini, a Ciriano di Carpaneto piacentino (PC) per l’appunto. Produce vini direttamente dalle proprie vigne, “con basse rese per garantirne la qualità”.
Prezzo pieno: 6,99 euro
Acquistato presso: Il Gigante
Vini al supermercato è la rubrica dedicata al vino in vendita nelle maggiori insegne di supermercati presenti in Italia. Nella Gdo viene venduta la maggior percentuale di vino italiano. Qui potrai trovare recensioni, punteggi e opinioni sui migliori vini in vendita nella Grande distribuzione organizzata, valutati con cognizione di causa, spirito critico costruttivo e l’indipendenza editoriale che ci caratterizza. Inoltre, una rubrica sempre aggiornata sui migliori vini in promozione presenti sui volantini delle offerte delle maggiori insegne di supermercati italiani. Vini al Supermercato è la guida autorevole ai vini in vendita in Gdo, con una pubblicazione annuale delle migliori etichette degustate alla cieca dalla nostra redazione. Seguici anche su Facebook ed Instagram. Sostieni la nostra testata giornalistica indipendente con una donazione a questo link.
(4 / 5) Non sarà la Bibbia, ma ci sarà un motivo se l’applicazione Vivino Scanner per il vino colloca il Cirò Doc rosso classico superiore riserva di Caparra e Siciliani tra i migliori 20 vini italiani nel rapporto qualità prezzo. Un giudizio scaturito grazie ai voti ottenuti dalle migliaia di utenti e appassionati del settore, col quale vinialsupermercato.it si trova esattamente in linea. Per poco meno di 7 euro, portarsi a casa dal supermercato una bottiglia così è davvero eccezionale. In particolare, l’assaggio si concentra sull’annata 2012.
Di colore rosso rubino intenso, il Cirò Doc rosso classico superiore riserva di Caparra e Siciliani presenta al naso note molto eleganti di legno, terra bagnata e frutta. Si avvertono ciliegia matura, mora e piccoli frutti di bosco. L’assaggio è esaltante per equilibrio. La compattezza e finezza dei tannini, unite all’ottima persistenza ricordano, anche se il paragone può risultare ardito e assolutamente fuori tema, certi giovani Barolo. Velluto e carattere allo stesso puro, abbinati alla perfezione. L’uvaggio utilizzato è il Gaglioppo in purezza, che nulla a che fare col Nebbiolo.
Originario probabilmente della Grecia, è il vitigno più diffuso attualmente in Calabria, col quale – in base al disciplinare – è consentita la produzione del Cirò rosso calabrese. La vinificazione avviene con metodo tradizionale, cui fa seguito un periodo di affinamento in botti di rovere e un invecchiamento di almeno due anni. La produzione del Cirò rosso riserva è consentita esclusivamente nei Comuni di Cirò Marina, dove opera appunto Caparra e Siciliani, nonché a Cirò, Melissa e Crucoli, tutti situati nella provincia di Crotone. Il Cirò Doc rosso classico superiore riserva si abbina alla perfezione con le carni, da quelle poco cotte all’arrosto, sino alla selvaggina. Si consiglia di stappare la bottiglia almeno un’ora prima di consumarla. In distribuzione esiste anche una versione bianca del Cirò Caparra e Siciliani.
Prezzo pieno: 6,29 euro
Acquistato presso: Il Gigante
Vini al supermercato è la rubrica dedicata al vino in vendita nelle maggiori insegne di supermercati presenti in Italia. Nella Gdo viene venduta la maggior percentuale di vino italiano. Qui potrai trovare recensioni, punteggi e opinioni sui migliori vini in vendita nella Grande distribuzione organizzata, valutati con cognizione di causa, spirito critico costruttivo e l’indipendenza editoriale che ci caratterizza. Inoltre, una rubrica sempre aggiornata sui migliori vini in promozione presenti sui volantini delle offerte delle maggiori insegne di supermercati italiani. Vini al Supermercato è la guida autorevole ai vini in vendita in Gdo, con una pubblicazione annuale delle migliori etichette degustate alla cieca dalla nostra redazione. Seguici anche su Facebook ed Instagram. Sostieni la nostra testata giornalistica indipendente con una donazione a questo link.
L’Associazione Enologi Enotecnici Italiani (Assoenologi) è l’Organizzazione di categoria che raggruppa e rappresenta oltre l’85% dei tecnici vitivinicoli attivamente impegnati nel settore, di cui il 45% ha mansioni direttive in cantine sociali e private, il 16% svolge l’attività di libero professionista, mentre la rimanente percentuale è impegnata con incarichi diversi. Assoenologi si propone la tutela professionale dell’enologo e dell’enotecnico sotto il profilo sindacale, etico, giuridico ed economico, nonché di rappresentare la categoria a tutti i livelli e di curarne l’aggiornamento tecnico scientifico. Inoltre garantisce ai suoi associati una serie di servizi professionali di tutta considerazione. Ogni anno Assoenologi, la più antica organizzazione di categoria al mondo nel settore vitivinicolo, diffonde le proprie previsioni sulla vendemmia in corso. Vediamole assieme, suddivise regione per regione.
PIEMONTE: quantità: +10% rispetto vendemmia 2014
Qualità ottima e quantità nella media degli ultimi 5 anni è in sintesi il risultato che ci si attende in Piemonte dalla vendemmia 2015. Grazie ad un inverno ricco di precipitazioni, sia piovose che nevose, le viti hanno avuto modo di “risvegliarsi” in una primavera mite, con buona riserva idrica, come non succedeva da anni. Germogliamento anticipato rispetto alla scorsa annata e regolare. Lo stesso dicasi per la fioritura, iniziata a metà maggio, a cui è seguita un’ottima allegagione. La parte finale del mese di maggio e la prima decade di giugno hanno visto un susseguirsi di perturbazioni. Luglio, invece, è stato caratterizzato da temperature sopra alla media stagionale e dalla totale assenza di precipitazioni, fatti che hanno rallentato il ciclo vegetativo, ponendo le basi per un ulteriore anticipo della maturazione dell’uva di 10/12 giorni rispetto allo scorso anno, in linea con un’annata normale. La varietà che risulta meno produttiva è il Nebbiolo, per tutti gli altri vitigni (Moscato, Brachetto, Barbera, Cortese) si prevede una produzione in aumento rispetto al 2014. La raccolta delle uve Chardonnay e Pinot nero base spumante, perfettamente sane, è iniziata indicativamente a metà agosto, per concludersi verso il 22 dello stesso mese. A seguire le uve Brachetto e il Moscato con inizio il 25 agosto. Nella prima decade di settembre sarà la volta delle uve Dolcetto, Freisa e Cortese. A metà dello stesso mese la raccolta coinvolgerà le Barbere e a seguire i Nebbioli dei grandi rossi da invecchiamento. Il risultato dell’annata vitivinicola in generale e di quello dei vini rossi importanti è ora legato alle condizioni climatiche dell’ultimo mese prima della raccolta. Quantitativamente si prevede un incremento complessivo della produzione di un buon 10% rispetto alla passata campagna e di qualità ottima. I prezzi delle uve si prevedono stabili.
LOMBARDIA: quantità uguale rispetto vendemmia 2014
L’inverno e la primavera sono stati caratterizzati da clima mite e da abbondanti piogge. Dalla seconda decade di marzo si sono registrati graduali aumenti della temperatura. Il germogliamento è stato rallentato dagli dalla scostanza termica e dall’innalzamento delle temperature, nonché dalla quasi assenza di precipitazioni, mentre l’allegagione non è stata disturbata da particolari eventi. Giugno è trascorso con temperature sensibilmente più elevate della media e senza precipitazioni. In luglio le temperature si sono ulteriormente innalzate tanto da raggiungere medie di 27-29°C, con massime anche di 40°C. Condizioni che hanno rallentato le fasi di invaiatura nelle varietà precoci. Fenomeni legati alla carenza idrica si sono verificati sui vigneti giovani. In Valtellina l’invaiatura al 20 di agosto risultava essere ben oltre il 50%, in ritardo di circa 7 giorni rispetto ad un andamento normale. La sanità delle uve è buona e quantitativamente si stima una produzione normale. A grandi linee la vendemmia in Valtellina dovrebbe iniziare a fine settembre/primi di ottobre, quindi è prematuro fare considerazioni sulla qualità. Le poche ma provvidenziali piogge della prima quindicina di agosto hanno accelerato la maturazione dei Pinot. In Franciacorta si riscontrano cali di produzione anche del 10% rispetto al 2014, che vengono convalidati dalle rese in pressa. Bucce spesse, giusto grado zuccherino ed acidità malica di 1.5-2.0 g/l. In Oltrepò e nella stessa Franciacorta i primi grappoli sono stati staccati prima di Ferragosto. Lo stato sanitario è molto buono. Qualitativamente, se il tempo reggerà con buone escursioni termiche tra giorno e notte e una gusta distribuzione di caldo e piogge, la produzione vinicola 2015 in tutta la regione si attesterà su ottimi livelli. Complessivamente per la campagna in corso per la Lombardia si stima un quantitativo che rispecchierà quello dello scorso anno.
TRENTINO ALTO ADIGE: quantità: +15% rispetto vendemmia 2014
In Trentino Alto Adige la qualità dell’uva, per tutte le varietà è eccellente. Il frutto è sano e non presenta anomalie. Le condizioni per la produzione di un millesimo di grande considerazioni ci sono tutte. Non ci sono termini di confronto con lo scorso anno, le due annate si pongono agli antipodi, umido, piovoso e freddo il 2014, caldo e asciutto il 2015. Annata fino a giugno con condizioni climatiche normali; inverno mite, primavera regolare con germogliamento uniforme e precoce a cui ha fatto seguito un periodo freddo durante la settimana di Pasqua che ha parzialmente rallentato lo stadio vegetativo delle viti. Fioritura anticipata nell’ultima decade di maggio, interessata da alcuni giorni con temperature minime al di sotto della media stagionale. I temporali di metà giugno hanno causato alcune grandinate, delle quali la più importante è stata quella del 27 giugno, registrata nella zona meridionale del Trentino tra Mori e Loppio. Gli elementi che hanno caratterizzato questa annata sono stati il gran caldo dell’estate e la scarsità di precipitazioni per un periodo molto prolungato: in Trentino 350 mm di pioggia dall’inizio dell’anno, di cui circa 50 mm nell’ultimo mese e mezzo. Le temperature medie sono state sensibilmente incrementate. L’irrigazione di soccorso si è rivelata fondamentale per affrontare un andamento stagionale. In Trentino la vendemmia delle uve base spumante (Pinot grigio, Chardonnay) è iniziata lunedì 24 agosto, mentre in Alto Adige è incominciata tra la fine agosto e i primi giorni di settembre con le varietà del fondovalle a bacca bianca (Pinot grigio, Chardonnay, Pinot bianco) per continuare con le fasce collinari con i primi Sauvignon, Müller Thurgau e Pinot nero. In Alto Adige la maggior parte delle uve sarà raccolta tra il 15 e il 30 settembre con i bianchi collinari: Pinot nero, Schiava, Lagrein e Merlot. Chiuderanno la vendemmia i Cabernet verso la metà/fine di ottobre. In Trentino il pieno della raccolta avverrà nella prima decade di settembre quando si accavalleranno i conferimenti di Chardonnay, Pinot Grigio, Müller Thurgau, Traminer aromatico. I conferimenti delle uve rosse inizieranno invece verso la metà di settembre con il Merlot e il Teroldego. La chiusura delle operazioni vendemmiali è prevista tra la fine di settembre e i primi di ottobre con gli ultimi grappoli di Cabernet ed Enantio. Quantitativamente in Trentino Alto Adige si prevede un incremento di produzione di circa il 15% rispetto al 2014.
VENETO: quantità +10% rispetto vendemmia 2014
In tutto il Veneto l’inizio del ciclo vegetativo è avvenuto nella norma per temperature e precipitazioni. Da metà giugno fino a metà agosto si sono avute temperature al di sopra della media stagionale, che hanno determinato sofferenza in alcuni impianti privi di irrigazione. Gli eventi atmosferici (grandinate e trombe d’aria) hanno colpito a fasi alterne piccole parti del territorio. Lo stato sanitario e la qualità delle uve è tra il buono e l’ottimo in tutta la regione. Il tenore zuccherino nella norma. Buono il quadro acido. Il ciclo vegetativo in generale si è avvalso all’inizio di temperature miti di giorno e fresche di notte, aumentate e diventate a volte brucianti dalla seconda metà di giugno e nel mese di luglio. Le piogge sono ricomparse a fine luglio in Veneto Occidentale in concomitanza con l’invaiatura con precipitazionI tra i 20 e i 40 mm e dopo Ferragosto in quello Orientale. Questo ha consentito alle viti di recuperare in parte, per le zone non irrigue, lo stress idrico patito in precedenza. Per le zone viticole dove è praticabile l’irrigazione di soccorso si prospetta un anticipo della maturazione di almeno una settimana sulla fase fenologica, in particolare per le varietà precoci. La vendemmia in Veneto Centro Orientale è iniziata il 24 agosto per le uve precoci. A seguire, nella prima settimana di settembre, sarà la volta della Glera (Prosecco Doc) coltivata in pianura e nelle settimane successive quella di collina. Nell’ultima decade di settembre si passerà alle varietà a bacca rossa (Merlot, Cabernet in particolare). In Veneto le operazioni di raccolta si chiuderanno, nel veronese, con i conferimenti di Garganega, Corvina e Durella nei primi giorni di ottobre e con le uve Raboso, nel trevigiano, nella prima quindicina dello stesso mese. Ottime le previsioni qualitative per i vini di tutta la regione, anche se molto dipenderà dall’andamento climatico e meteorico delle prossime settimane. Quantitativamente nella parte Occidentale si stima una produzione maggioritaria del 5-7%, mentre in quella Orientale tra il 10-15%, vista anche l’entrata in produzione di nuovi impianti. Il mercato in tutto il Veneto è attualmente stabile, con quotazioni in lieve rialzo per le uve base Prosecco.
FRIULI VENEZIA GIULIA: quantità +10% rispetto vendemmia 2014
L’inverno in Friuli Venezia è decorso con favorevoli condizioni climatiche che hanno agevolato le principali fasi fenologiche della vite. Nel mese di luglio, durante il periodo dell’invaiatura, si è verificato un clima torrido ed asciutto con temperature vicine ai 40°C, creando problemi di siccità e scottature alla vite, che ha rallentato vistosamente il ciclo vegetativo soprattutto nei vigneti di collina e in quelli sprovvisti d’irrigazione di soccorso. A fine luglio, una serie di temporali estivi hanno abbassato sensibilmente le temperature riequilibrando il ciclo vegetativo. Nel mese di agosto, un nuovo fronte caldo africano si è insediato in Friuli Venezia Giulia favorendo le escursioni termiche, ideali per la componente aromatica dell’uva. L’epoca di vendemmia, per le uve destinate alla produzione di base spumante, si sta esaurendo in questi giorni per lasciare il posto alla raccolta di Pinot nero, Traminer aromatico, Pinot grigio e Sauvignon. La quantità d’uva sarà superiore del 10% rispetto allo scorso anno, il che lascia presupporre che si produrranno intorno a 1,5 milioni di ettolitri di vino contro 1.367.000 ettolitri dello scorso anno (dato Istat). Grazie anche alle precipitazioni del mese di agosto si riscontra un’ottima resa uva/vino. I primi dati analitici rilevano delle buone gradazioni zuccherine con sensibili cali dell’acidità rispetto alla passata vendemmia. Solo dopo il 20 di settembre dovrebbero iniziare i primi conferimenti di uve a bacca rossa (Merlot e Cabernet Franc). La vendemmia in Friuli Venezia Giulia terminerà con la raccolta delle varietà tardive (Verduzzo, Refosco e Picolit) verso la metà del mese di ottobre. Per quanto riguarda le contrattazioni delle uve, c’è un certo interesse per alcune varietà a bacca bianca tipo Glera, Ribolla gialla, Pinot grigio e Sauvignon, mentre per le uve rosse grande attenzione è riposta su Merlot e Cabernet Sauvignon.
EMILIA ROMAGNA: quantità +5% rispetto vendemmia 2014
Il periodo della fioritura è avvenuto durante una fase primaverile perturbata che ha determinato casi di cascola fiorale. Nonostante il caldo di luglio, grazie alle ottime riserve idriche accumulate durante l’inverso, i vigneti hanno mantenuto un ottimo profilo sanitario. In tutta l’Emilia Romagna si registra un anticipo di maturazione di circa una settimana rispetto al 2014 e le operazioni di raccolta sono iniziate verso il 20 di agosto con i conferimenti delle uve Pinot bianco e Chardonnay destinate alla produzione di base spumante, quando il Sangiovese stava concludendo l’invaiatura (cambio di colore del grappolo). Nella norma i contenuti zuccherini, decisamente più basse le acidità rispetto allo scorso anno. Relativamente alle varietà storiche della Romagna per i conferimenti delle uve Albana, Pignoletto bisognerà attendere intorno al 7 settembre, seguiranno verso il 15 le uve Trebbiano e, nella seconda decade di settembre, quelle di Sangiovese, i cui grappoli saranno raccolti sino alla metà di ottobre. In Emilia in pianura si è irrigato quasi dappertutto e le quantità sono ormai garantite rispetto alla carenza di acqua. Per l’Ancellotta si prevede un calo produttivo del 15% a fronte di un incremento del 5% dei Lambruschi mentre le Malvasie calano del 10%. Da sabato 5 settembre sarà la volta delle uve Trebbiano, Pignoletto, Albana, Malvasia, Ortrugo e Ancellotta. Nella terza decade di settembre si raccoglieranno i grappoli di Lambrusco Marani, Lambrusco Salamino e Sangiovese. Si continuerà il 10 ottobre con il Lambrusco di Sorbara, mentre dal 20 dello stesso mese sarà la volta del Lambrusco Grasparossa e Croatina, con i quali si chiuderanno le operazioni vendemmiali. Si prevedono vini di qualità assai interessante, con diverse punte di ottimo, mentre per quanto concerne la quantità si stima, per le zone di Parma, Piacenza e Reggio Emilia, un calo di circa il 10%, mentre un aumento di quasi il 5% per la provincia di Modena. Ottima le previsioni qualitative dei futuri vini di tutta la regione, anche se ogni previsione potrà essere ribaltata qualora il mese di settembre non decorresse nel modo dovuto. Relativamente alle previsioni quantitative la regione è spezzata in due. Mentre per l’Emilia sostanzialmente si conferma la produzione dello scorso anno, in Romagna si stima un quantitativo maggiore del 5-7%. Al momento il mercato genera scambi che sono nella norma, i prezzi sono stabili con una leggera tendenza al rialzo, anche se ad oggi gli operatori manifestano una certa prudenza in attesa del pieno della vendemmia.
TOSCANA: quantità -5% rispetto vendemmia 2014
L’andamento climatico in Toscana è stato caratterizzato da un inverno ed un inizio primavera con precipitazioni abbondanti che ha permesso l’accu-mulo di importanti riserve idriche. Dopo un aprile/maggio altalenante, dal mese di giugno a quello di agosto si sono registrate alte temperature ben al di sopra della media stagionale con forte carenza di piogge. Da un punto vista sanitario i vigneti non presentano fitopatie. La fisiologia della pianta, rispetto allo scorso anno, evidenzia grappoli più spargoli con acini di dimensioni leggermente più ridotte, dovuto ad un ciclo vegetativo piuttosto altalenante. Dopo un germogliamento nella media stagionale si è infatti registrato un anticipo dell’invaiatura di circa dieci giorni. La raccolta delle uve bianche precoci è iniziata a cavallo tra la seconda e la terza decade di agosto. Le uve Merlot e quelle a bacca bianca per la produzione della Vernaccia di San Gimignano verranno conferite a partire dal 10 settembre, mentre all’inizio dello stesso mese inizierà la raccolta delle uve rosse nelle zone del Bolgheri e del Morellino di Scansano. Per la vendemmia delle uve per la produzione dei Docg: Chianti, Chianti Classico, Carmignano, Nobile di Montepulciano e Brunello di Montalcino si dovrà attendere la seconda decade di settembre. Qualitativamente, se le condizioni atmosferiche e meteoriche del mese di settembre saranno confacenti, ossia con temperature e precipi-tazioni adeguate, ci sono tutti i presupposti per una ottima annata con diverse punte di eccellente. Da registrare un leggero calo di produzione di oltre il 5% rispetto alla vendemmia 2014, dovuto principalmente ad una conformazione degli acini che risultano essere più piccoli rispetto alla norma. Si stima, pertanto, una produzione di 2.640.000 ettolitri di vino, contro i 2.778.000 ettolitri dello scorso anno che è risultato tra i più produttivi degli ultimi dieci anni. Le quotazioni al momento non fanno registrare variazioni rilevanti rispetto a quelle dello stesso periodo dello scorso anno.
LAZIO UMBRIA: quantità +15% rispetto vendemmia 2014
La stagione nei territori laziali ed umbri si è avviata ai primi di aprile nelle regioni costiere e a metà aprile nelle zone più interne, con un lieve ritardo rispetto alla media delle ultime annate. Nella prima decade di giugno si è sviluppata una prima ondata di caldo, dovuta all’afflusso di aria subtropicale e all’intenso soleggiamento. Questo periodo ha compensato il ritardo fenologico iniziale. Per il restante mese di giugno la pioggia ha fatto nuovamente la sua comparsa ed i temporali si sono intensificati, appoggiati da non indifferenti grandinate, in particolare nell’orvietano e nelle zone tra Todi e Amelia. A dispetto della grande quantità di acqua caduta in breve tempo, si è osservato il susseguirsi, senza interruzioni, di anticicloni che hanno determinato, temperature superiori ai 30°C, venti caldi africani ed una bassa escursione termica. tra giorno e notte. Lo stato sanitario si è mantenuto ottimale. Per il troppo caldo, si è anche temuto per l’interruzione della maturazione conseguente alla chiusura degli stomi e al blocco della respirazione e della fotosintesi. Fortuna-tamente a cavallo di Ferragosto, ad invaiatura ormai conclusa, si sono verificate alcune precipitazioni che, da un lato hanno portato ad un abbassamento delle temperature massime, dall’altro hanno assicurato una buona escursione termica, fondamentale per la sintesi degli aromi per le uve bianche e per la sintesi fenolica delle uve rosse. Alla fine di agosto le uve hanno ripreso un discreto turgore, nelle zone dove la pioggia non è arrivata, i grappoli hanno cominciato a manifestare “stress idrico”. Certamente ci troviamo di fronte ad una buona annata, migliore della precedente, sia in termini qualitativi che quantitativi, tanto che in Lazio e Umbria si stima una quantità superiore del 15% rispetto al 2014, pari a circa 2.270.000 ettolitri di vino. La vendemmia è già iniziata e conclusa per le uve base spumante e per le varietà internazionali bianche, mentre per i rossi ed i bianchi autoctoni si dovrà attendere la prima decade di settembre.
MARCHE: quantità +10% rispetto vendemmia 2014
L’annata è stata caratterizzata da un leggero ritardo del risveglio vegetativo. La fioritura, grazie all’andamento climatico favorevole, è iniziata anticipatamente, mentre l’allegagione è stata rallentata da un breve periodo instabile. Il decorso climatico successivo, all’insegna del bel tempo con temperature sopra della media stagionale, ha anticipato l’invaiatura di una settimana. Ottima la condizione fitosanitaria dei vigneti, compresa quella di chi pratica l’agricoltura biologica. L’andamento stagionale sembrerebbe risultare tra i più favorevoli degli ultimi anni e le condizioni di maturazione delle uve tipiche della regione sono avviate verso un deciso successo qualitativo. Tutto dipenderà dalle condizioni climatiche e meteoriche delle prossime settimane. La vite nella seconda quindicina di agosto ha usufruito di una buona dotazione idrica del terreno e di temperature ideali per la fotosin-tesi, sviluppando un’abbondante parete fogliare con elevata attività fotosintetica. I grappoli risultano nella media. Entro il 20 di agosto nelle Marche sono state vendemmiate solo le varietà precoci. L’epoca di vendemmia è in anticipo di circa una settimana rispetto alla scorsa campagna. I tempi di raccolta possono essere così sintetizzati: Verdicchio, Passerina e Montepulciano (tra la prima decade di settembre e i primi di ottobre) Sangiovese (metà settembre), Pecorino (da fine agosto e prima decade di settembre). L’andamento climatico delle ultime settimane sta favorendo la matura-zione, con riflessi più che positivi sulla dotazione aromatica e polifenolica delle uve. Perdurando tali condizioni, la qualità dei vini risulterà assai interessante. Nelle Marche il 2015 sarà sicuramente un’annata che prediligerà i vini rossi, per i quali si prevedono prodotti ricchi di struttura e di caratteristiche, grazie alle piogge di metà agosto, che hanno evitato lo stress idrico inducendo l’abbassamento delle temperature notturne e la riduzione delle temperature massime diurne. Considerati gli elementi sopra descritti, la quantità di vino per il 2015, che in alcune realtà territoriali si stima anche in aumento del 15%, si ritiene possa segnare un +10% rispetto al 2014 in tutta la regione. Nel dettaglio: per il Verdicchio +15%, per la Lacrima +5%; per il Conero +5%; per il Piceno +10%. Il mercato attualmente non registra contrattazioni di rilievo e le quotazioni sono in linea a quelle registrate nello stesso periodo dello scorso anno.
ABRUZZO: quantità +5% rispetto vendemmia 2014
L’annata 2015 è stata caratterizzata da numerose anomalie climatiche. È iniziata con una primavera molto piovosa contraddistinta da numerosi allagamenti e smottamenti che hanno interessato anche i vigneti abruzzesi Successivamente il clima si è regolarizzato con piogge e temperature non eccessivamente rigide, così da evitare gelate tardive. La ripresa vegetativa ha avuto un inizio favorevole con temperature al di sopra della media, tali da provocare un germogliamento repentino che ha portato, alla fine di aprile, ad un anticipo di almeno 10 giorni della fase fenologica. Il germogliamento delle varietà a bacca rossa non è stato uniforme, come invece riscontrato nelle uve a bacca bianca, a causa del negativo andamento climatico in fase di differenziazione delle gemme. Nel periodo compreso tra giugno e luglio non ci sono state precipitazioni, anzi questi due mesi sono stati caratterizzati da temperature alte, tanto da rendere necessari, dove possibile, interventi di irrigazione di soccorso. L’assenza di fitopatie ha ridotto notevolmente il numero di interventi e la sanità dell’uva ad oggi si presenta eccellente. La raccolta è partita il 18 agosto con le varietà precoci (Chardonnay e Pinot grigio). La produzione si presenta normale con un quantitativo, al momento, superiore del 5% rispetto al 2014, soprattutto per quelle zone che hanno potuto usufruire delle irrigazioni di soccorso che hanno garantito uno sviluppo vegetativo equilibrato. Per le altre varietà medio-tardive (Pecorino, Trebbiano, Falanghina, Cococciola, Sangiovese e Montepulciano) bisogna attendere i primi giorni di settembre per fare una giusta valutazione in considerazione dell’anda-mento climatico che dopo Ferragosto si è rivelato altalenante anche se sempre caratterizzato da alte temperature. Per quanto riguarda il mercato del vino si è registrato, fin dalla fine della vendemmia scorsa, un ottimo interessamento sia sulla tipologia dei vini a Igt che a denominazione di origine. Discorso diverso sui vini generici che risentono della forte concorrenza, tendente al ribasso, dei vini spagnoli per cui le richieste minime.
CAMPANIA; quantità +20% rispetto vendemmia 2014
L’inverno è trascorso con precipitazioni abbondanti in tutta la regione e, nella seconda parte, con temperature al di sotto della media. Si è pertanto registrato un buon accumulo di riserve idriche nei terreni. La primavera, non troppo calda e piuttosto discontinua, è stata caratte-rizzata da abbassamenti di temperatura anche repentini, che hanno portato ad un germogliamento tardivo e, per quasi tutte le zone viticole campane, a fioriture eterogenee e lunghe, mentre l’allegagione è decorsa regolarmente. La fine della primavera e l’estate sono stati caratterizzati da clima asciutto. La seconda parte di giugno ed il mese di luglio sono stati incorniciati da temperature medie molto alte, senza escursioni termiche rilevanti tra il giorno e la notte, che hanno caratterizzato qualche squilibrio di elabora-zione delle viti. Da un punto di vista fitosanitario non si sono si sono registrati attacchi di parassiti. L’uva ad oggi è sanissima. Le piogge cadute tra la fine di luglio e la prima metà di agosto, hanno dato un importante contributo al ripristino della regolarità dei processi fisiologici e fotosintetici, inevitabilmente rallentati proprio a causa dell’enorme caldo. Ciò ha portato anche ad un recupero dell’anticipo delle fasi fenologiche precedentemente riscontrato. Considerate le produzioni vitivinicole campane, che protraggono normal-mente la vendemmia fino a ai primi giorni di novembre con la raccolta nell’Avellinese dei grappoli di Aglianico per la produzione della Docg Taurasi, è prematuro tirare le somme sui risultati qualitativi e quantitativi di quest’annata. Al momento si stima comunque una vendemmia di qualità molto buona e quantità superiore di circa il 20% rispetto quella del 2014 che, come risaputo, è stata di soli 1.183.000 ettolitri di vino. Attualmente il mercato non registra contrattazioni di rilievo in attesa dell’avvio della campagna vendemmiale.
PUGLIA: quantità +25% rispetto vendemmia 2014
Quest’anno in Puglia tutti gli indicatori fanno ben sperare, sia per la qualità che per la quantità, anche se con la consapevolezza che l’incognita del maltempo delle prossime settimane è sempre in agguato. In tutta la regione, la primavera è decorsa nel migliore dei modi e le abbondanti piogge verificatesi sia in inverno che durante la ripresa vegetativa hanno favorito il germogliamento ed introdotto nel migliore dei modi le fasi fenologiche della vite, richiedendo quindi un minore impegno nel controllo delle malattie crittogame e nella gestione della vegetazione e delle erbe infestanti. Le condizioni registrate dall’inizio di una estate estremamente calda e secca fa prevedere una qualità al si sopra della media e una quantità importante, che permetterà dì compensare le perdite di produzione dello scorso anno. La raccolta, come di consueto, è iniziata i primi giorni di agosto con le varietà base spumante, quindi senza i ritardi del 2014. I conferimenti dei vitigni autoctoni si sono aperti nell’ultima settimana di agosto con le uve di Primitivo. Si proseguirà quindi con le uve a bacca rossa internazionali, per continuare con quelle bianche autoctone presenti sia in Valle D’Itria che nel resto della Puglia (Pampanuto, Bombino Bianco, Fiano, Verdeca, Bianco d’Alessano). Seguirà quindi la raccolta del Negroamaro, Bombino Nero e di tutti gli altri vitigni pugliesi. Come sempre il Susumaniello, il Montepulciano e soprattutto l’Uva di Troia completeranno il lungo percorso vendemmiale pugliese negli ultimi giorni di ottobre. Si prevede un aumento di produzione intorno al 25% rispetto alla vendem-mia 2014, pari ad un quantitativo totale di circa 6,8 milioni di ettolitri di vino. Il livello qualitativo risulta ottimo con molte punte di eccellente. Attualmente il mercato registra quotazioni pressoché uguali a quelle dello stesso periodo del 2014 per le uve di qualità, mentre sono in leggero calo per quelle destinate alla produzione di vini generici.
SICILIA: quantità +10% rispetto vendemmia 2014
Qualità ottima con diverse punte di eccellente e quantità superiore sono in sintesi quanto si stima per la vendemmia 2015 in Sicilia. L’annata vitivini-cola è stata caratterizzata da un inverno piovoso e da una primavera asciutta e moderatamente ventilata. Il ciclo vegetativo della vite si è svolto in maniera ottimale. Nel mese di luglio, in alcune varietà e in alcuni areali, si sono verificati deboli attacchi di oidio e qualche circoscritta grandinata. La vendemmia, per le varietà precoci, è iniziata con il Pinot grigio, il Sauvignon blanc e lo Chardonnay nella prima settimana di agosto, con un anticipo di circa una settimana rispetto alla scorsa vendemmia. Nella seconda settimana di agosto si sono raccolti il Viognier, il Müller Thurgau e il Moscato bianco, mentre nella terza settimana si sono raccolte le uve base spumante di Catarratto e Grillo. La vendemmia delle uve a bacca rossa, in particolare del Merlot, si è conclusa nell’ultima decade di agosto, a seguire è stata la volta di Syrah, Nero d’Avola, Frappato. Si concluderà con il Cabernet sauvignon entro la fine della prima settimana di settembre, per lasciare il posto alle produzioni dell’Etna i cui grappoli saranno vendemmiati alla fine di settembre. La qualità delle uve risulta ottima, grazie alla sanità. Buona è la resa uva/vino. Per quanto riguarda la raccolta e le vinificazioni non si registrano problematiche particolari: il tutto sta avvenendo regolarmente e di conse-guenza si prospetta un’annata interessante riferita alla qualità del futuro vino. Quantitativamente si registra in tutta la regione un incremento medio del 10% rispetto al 2014, pari ad un aumento della produzione di circa 500.000 ettolitri. Complessivamente in Sicilia si produrranno intorno ai 5 milioni di ettolitri. Per quanto attiene il mercato delle uve e dei vini al momento non si evidenziano oscillazioni rispetto alla scorsa vendemmia.
SARDEGNA: quantità uguale rispetto vendemmia 2014
Giove Pluvio quest’anno per la Sardegna non è stato particolarmente generoso, le attese piogge del periodo autunno-inverno non sono state abbondanti come in altre regioni. Da maggio le temperature si sono innalzate oltre la media stagionale, con l’afflusso di aria subtropicale, sino a tutto luglio e la prima decade di agosto, con livelli superiori anche di 5°C rispetto la normalità. Ciò ha causato un anticipo delle fasi fenologiche della vite di circa 7-10 giorni. Anomalie, spesso accompagnate da violenti, quanto brevi eventi grandinigeni, che hanno colpito, a macchia di leopardo, i vigneti interessati. Gli sbalzi termici in fioritura, in diverse zone della Sardegna, non hanno permesso un’ottimale allegagione, determinando grappoli spargoli e di dimensioni ridotte, rispetto alle ultime annate, aspetto controbilanciato da un maggior numero di grappoli per ceppo. Il caldo e l’assenza di precipitazioni hanno contribuito notevolmente a garantire lo stato sanitario del vigneto Sardegna. I primi di agosto è iniziata la vendemmia delle uve base spumanti (Chardonnay e Pinot), con un anticipo di oltre una settimana rispetto all’anno scorso. La raccolta è continuata con i grappoli dei vitigni autoctoni, in primis Vermentino e Torbato. Il picco della vendemmia è previsto a metà settembre, quando si accavalleranno i conferimenti delle uve Vermentino, che quantitativamente rappresentano la percentuale più alta di quelle a bacca bianca dell’Isola, seguiti da quelle di Nuragus e Vernaccia, e le varietà a bacca rossa che costituiscono oltre il 60% della produzione totale sarda. Nel mese di ottobre sarà la volta di Cannonau e Carignano, mentre alla fine dello stesso mese si chiuderà la vendemmia con i conferimenti di Malvasia e Nasco per la produzione dei vini da dessert. Quantitativamente si stima una produzione in linea con la passata stagione, pari a circa 750.000 ettolitri. Se il mese di settembre decorrerà nel migliore dei modi si prevedono vini di ottima qualità. (fonte: Assoenologi)
Vini al supermercato è la rubrica dedicata al vino in vendita nelle maggiori insegne di supermercati presenti in Italia. Nella Gdo viene venduta la maggior percentuale di vino italiano. Qui potrai trovare recensioni, punteggi e opinioni sui migliori vini in vendita nella Grande distribuzione organizzata, valutati con cognizione di causa, spirito critico costruttivo e l’indipendenza editoriale che ci caratterizza. Inoltre, una rubrica sempre aggiornata sui migliori vini in promozione presenti sui volantini delle offerte delle maggiori insegne di supermercati italiani. Vini al Supermercato è la guida autorevole ai vini in vendita in Gdo, con una pubblicazione annuale delle migliori etichette degustate alla cieca dalla nostra redazione. Seguici anche su Facebook ed Instagram. Sostieni la nostra testata giornalistica indipendente con una donazione a questo link.
Quantità superiore al 2014 del 10%. Le prime stime di Assoenologi, aggiornate a oggi, 29 agosto 2015, dicono che quest’anno si produrranno tra i 46 e i 47 milioni di ettolitri di vino e mosto, a fronte della media quinquennale (2010/2014) di 44,1 milioni di ettolitri e di quella decennale (2005/2014) di 45,5 milioni di ettolitri. L’elaborazione di Assoenologi fa infatti ipotizzare che la produzione di uva possa oscillare fra i 63 e i 65 milioni di quintali che, applicando il coefficiente medio di trasformazione del 73%, danno tra i 46 e i 47 milioni di ettolitri di vino, un quantitativo superiore del 10% a quello dello scorso anno (42,1 milioni di ettolitri di vino – dato Istat) e del 5% se riferito alla media quinquennale (2010/2014). Fatta eccezione della Toscana (-5%), della Lombardia e della Sardegna (produzione uguale al 2014), tutte le altre regioni registrano un incremento produttivo oscillante da +5% (Emilia Romagna) a +25% (Puglia). La produzione, quindi, ritorna nelle medie pluriennali, dopo i forti decrementi del 2014 (42,1), del 2012 (41,1) e del 2011 (42,7). Le regioni che nel 2014 avevano fatto registrare i maggiori cali rispetto alla precedente annata sono state: Sicilia (-37%), Campania (-28%), Trentino Alto Adige (-24%) e Lazio/Umbria (-20%). Il Veneto rimane la regione più produttiva. Con ben 9,1 milioni di ettolitri, si conferma la regione italiana più produttiva. Veneto, Emilia Romagna, Puglia e Sicilia insieme nel 2015 produrranno oltre 28 milioni di ettolitri, ossia più del 60% di tutto il vino italiano.
La qualità sarà ottima/eccellente in tutt’Italia (qui i dati suddivisi regione per regione). Dai rilievi fatti da Assoenologi, le buone riserve idriche accumulate hanno determinato un’interessante ripresa vegetativa, sfociata in una primavera che ha favorito le fasi fenologiche per lasciare poi il posto ad un’estate calda, mitigata nella seconda metà di agosto da provvidenziali piogge, condizioni che hanno sancito un percorso decisamente positivo della maturazione dei grappoli con l’accumulo di sostanze aromatiche e polifenoliche. Il millesimo 2015 è stimato da Assoenologi qualitativamente ottimo con molte punte di eccellente, in particolar modo per i vini ottenuti da uve a bacca rossa che saranno vendemmiate a fine settembre. Il 2015 potrebbe essere incorniciato come un millesimo da ricordare; tale auspicio potrà essere però confermato solo a raccolta ultimata, visto che ad oggi (29 agosto) è stato vendemmiato meno del 10% del prodotto. Sarà l’andamento climatico e meteorico del mese di settembre, e di parte di quello di ottobre, per alcune varietà tardive, a decidere il livello qualitativo della produzione. Infatti, se le prossime settimane decorreranno nel modo più opportuno, ossia con giornate ricche di sole e giuste precipitazioni, le possibilità di ottenere vini bianchi profumati, con un giusto equilibrio di acidità, alcolicità, finezza e freschezza, e vini rossi armonici, ricchi di struttura, dai profumi complessi e da lungo invecchiamento, ci sono tutte.
Assoenologi fornisce con la sua preziosa analisi anche le previsioni di mercato. Le contrattazioni sono ancora minime. Tutti stanno alla finestra e vogliono capire come effettivamente si evolverà la produzione vitivinicola 2015. Allo stato attuale delle cose, l’interesse è focalizzato sulle prenotazioni di vini richiesti dal mercato, mentre risultano ancora piuttosto deboli quelle di vini comuni e senza denominazione di origine. Molto ha inciso anche il grande caldo, con Flegetonte, l’anticiclone africano, che si è fatto sentire tenendo l’Italia sotto pressione in giugno e luglio. Al Centro Nord si sono registrate temperature decisamente al di sopra della media e con un tasso di umidità altissimo. Il Sud d’Italia e la Sicilia hanno mantenuto temperature nella norma fino al 9 luglio. Il vento poi ha cambiato direzione spostando le alte temperature al Sud e mitigandole al Nord. Fatta eccezione per alcune zone, l’escursione termica tra giorno e notte ha privilegiato i vigneti mantenendosi su valori accettabili.
A fine luglio, poi, Caronte ha continuato a pompare caldo dall’Africa, tanto da portare le temperature a valori molto vicini, e in alcuni casi superiori, ai 40°C in diverse zone della Penisola. Da qui le valutazioni del CNR, che ha classificato il mese di luglio 2015 come il più caldo dal 1800, con circa 3,5°C superiori alla media. Qualcuno dice che non bisogna lamentarsi del caldo torrido di quest’estate perché potremmo rimpiangerlo. Un team internazionale di scienziati, guidato da Valentina Zharakova, afferma che fra quindici anni la terra entrerà in una mini area glaciale, pertanto si prevedono per 10 anni temperature basse ed inverni rigidissimi, tanto che l’attività solare nel 2030 potrebbe ridursi anche del 50% con indubbie ripercussioni sulle colture e quindi anche sulla vite, nonostante la sua grande capacità di adattamento. Ad oggi (29 agosto 2015) è stato raccolto solo il 10% dell’uva da vino. Secondo il centro studi di Assoenologi sono state raccolte solo le uve precoci e principalmente quelle per la produzione delle basi spumante, che rappresentano meno del 10% dell’intero carico viticolo italiano. In effetti in Sardegna, Puglia e Sicilia l’inizio della vendemmia di queste uve (Chardonnay, Pinot, Sauvignon) è iniziata il 3 agosto. In Lombardia (Oltrepò Pavese e Franciacorta) tra il 10 ed il 15 dello stesso mese. I conferimenti in Italia entreranno nel pieno a metà settembre e si concluderanno intorno ai primi di novembre con gli ultimi grappoli di Nebbiolo in Valtellina, di Cabernet in Alto Adige, di Aglianico del Taurasi in Campania e dei vitigni autoctoni sulle pendici dell’Etna.
Grazie a un inverno ricco di precipitazioni, sia piovose che nevose, le viti hanno avuto modo di “risvegliarsi” in una primavera mite, con una buona riserva idrica. Il germogliamento è risultato anticipato rispetto alla scorsa annata, così come la fioritura iniziata dopo la metà di maggio, a cui è seguita, in molte regioni italiane, un’ottima allegagione. Gli elementi che hanno caratterizzato quest’annata sono stati il gran caldo dell’estate, con temperature decisamente superiori a 3/5°C rispetto alla norma e la scarsità di precipitazioni per un periodo piuttosto prolungato. Quindi il ciclo vegetativo, in generale, si è avvalso all’inizio di temperature miti di giorno e fresche di notte, aumentate e diventate, nella stragrande generalità dei casi, a volte brucianti dalla seconda metà di giugno e nel mese di luglio. L’irrigazione di soccorso si è rivelata fondamentale per affrontare lo stress idrico causato dall’andamento stagionale. Grazie a questa situazione i vigneti non sono stati attaccati dalle principali fitopatologie della vite, pertanto allo stato attuale si presentano sani. Dopo Ferragosto la situazione si è nuovamente modificata con provvidenziali precipitazioni e il conseguente abbassamento delle temperature, che hanno ristabilito le condizioni ideali per il prosieguo del ciclo vegetativo della vite, riportando la turgidità negli acini a condizioni ottimali.
“Le rilevazioni – evidenziano in una nota il presidente di Assoenologi, Riccardo Cotarella, e il direttore generale di Assoenologi, Giuseppe Martelli – sono il risultato dell’elaborazione di migliaia di rilievi ottenuti attraverso diverse fonti. La base è data dalle valutazioni condotte, a livello locale, dalle diciassette Sedi periferiche che Assoenologi ha a copertura dell’intero territorio nazionale. Questi dati vengono quindi confrontati con un’altra moltitudine di informazioni acquisite autonomamente dalla Sede centrale di Assoenologi”. Questo modo di operare consente da anni all’Associazione Enologi Enotecnici Italiani di formulare, fra settembre e ottobre, le previsioni sulla produzione in modo obiettivo e veritiero. “Tanto che per il 2014 – evidenzia Assoenologi – l’Istat ha stabilito, a fine luglio 2015, che l’Italia ha prodotto 42,1 milioni di ettolitri di vino e mosto. Secondo la media pluriennale la differenza tra le previsioni fatte da Assoenologi a fine vendemmia e le rilevazioni definitive dell’Istat è di solo il 3%”. (Fonte: Assoenologi)
Vini al supermercato è la rubrica dedicata al vino in vendita nelle maggiori insegne di supermercati presenti in Italia. Nella Gdo viene venduta la maggior percentuale di vino italiano. Qui potrai trovare recensioni, punteggi e opinioni sui migliori vini in vendita nella Grande distribuzione organizzata, valutati con cognizione di causa, spirito critico costruttivo e l’indipendenza editoriale che ci caratterizza. Inoltre, una rubrica sempre aggiornata sui migliori vini in promozione presenti sui volantini delle offerte delle maggiori insegne di supermercati italiani. Vini al Supermercato è la guida autorevole ai vini in vendita in Gdo, con una pubblicazione annuale delle migliori etichette degustate alla cieca dalla nostra redazione. Seguici anche su Facebook ed Instagram. Sostieni la nostra testata giornalistica indipendente con una donazione a questo link.
(5 / 5) Tra le etichette di vino più prestigiose della grande distribuzione va certamente annoverato lo Sfursat di Nino Negri. E non può che essere così, per un’azienda fondata oltre un secolo fa, nel 1987, che ha saputo restare al passo coi tempi con innovazioni tecnologiche che la rendono uno degli esempi più fulgidi del “fare impresa” in Italia nel settore vitivinicolo. Lo Sfursat, ovvero lo Sforzato, di Nino Negri può di fatto essere considerato il punto di incontro tra la tradizione Valtellinese e la modernità di un vino capace oggi di essere apprezzato in tutto il mondo. Di colore rosso granato, si presenta etereo al naso con note speziate di pepe, cannella e chiodi di garofano. Si distinguono richiami alla prugna, ai frutti di bosco, nonché alla liquirizia dolce e al cuoio. Al palato è un vino caldo, che regala sensazioni armoniche di confettura, rese più austere dalla nocciola.
Il finale è tutto di liquirizia. L’abbinamento perfetto di un vino così complesso è quello con la selvaggina, nonché con l’arrosto o con primi piatti saporiti, conditi con sugo di selvaggina. Una bottiglia da stappare in una grande occasione, anche perché i suoi 15 gradi ne consigliano l’accompagnamento a un pranzo completo e ben strutturato. Così come strutturata è la stessa ‘preparazione’ dello Sfursat Nino Negri. La raccolta dei grappoli 100% Nebbiolo Chiavennasca, accuratamente selezionati, avviene a mano. Vengono successivamente posti in cassette da 4,5 chili e lasciati ad appassire naturalmente per tre mesi. In questo modo i succhi dell’acino si concentrano per disidratazione.
L’uva appassita viene quindi pigiata e vinificata in rosso con una macerazione di 15 giorni. Dopo un breve passaggio in botti di acciaio inox, il composto viene sversato in parte in botti di rovere di Slavonia da 80 ettolitri e in parte in botti di rovere francese da 32 e 53 ettolitri. Il vino viene poi messo in commercio dopo un ulteriore affinamento in bottiglia. Lo Sfursat Nino Negri è dunque un ottimo ‘strumento’ per fare la conoscenza di questa straordinaria Denominazione di Origine controllata e garantita della Valtellina, in Lombardia. Ne è consentita la produzione nella sola provincia di Sondrio, tra le Alpi Retiche e le Alpi Orobie. Prezzo pieno: 19 euro Acquistato presso: Esselunga
Vini al supermercato è la rubrica dedicata al vino in vendita nelle maggiori insegne di supermercati presenti in Italia. Nella Gdo viene venduta la maggior percentuale di vino italiano. Qui potrai trovare recensioni, punteggi e opinioni sui migliori vini in vendita nella Grande distribuzione organizzata, valutati con cognizione di causa, spirito critico costruttivo e l’indipendenza editoriale che ci caratterizza. Inoltre, una rubrica sempre aggiornata sui migliori vini in promozione presenti sui volantini delle offerte delle maggiori insegne di supermercati italiani. Vini al Supermercato è la guida autorevole ai vini in vendita in Gdo, con una pubblicazione annuale delle migliori etichette degustate alla cieca dalla nostra redazione. Seguici anche su Facebook ed Instagram. Sostieni la nostra testata giornalistica indipendente con una donazione a questo link.
(4,5 / 5) Un vino unico, non solo nel panorama della grande distribuzione organizzata italiana, ma in tutto il variegato ‘mondo del vino’ del Belpaese. Stiamo parlando del Torbato Terre Bianche Alghero Doc, della casa vitivinicola sassarese Sella e Mosca.
Una bottiglia che regala emozioni contrastanti, in un crescendo di sensazioni che creano un quadro sensoriale praticamente perfetto. Al naso, il Torbato Terre Bianche Alghero Doc fa capolino col pepe verde, la noce moscata, la menta. Un melting pot ordinato di percezioni balsamiche si appropria delle vie aeree, in un finale di limone, biancospino e salvia. E’ già l’estasi. Eppure è solo l’inizio.
Perché l’assaggio conserva l’antipasto olfattivo ed è capace anzi di esaltarsi ancora, con note di spezie pungenti, cui seguono nuovamente e prepotentemente il limone e la noce moscata, in un concerto minerale che sfiora il salino. Il finale è da applausi, talmente inatteso e imprevedibile: ecco di fatto il miele, per una chiusura quasi dolciastra, ammiccante. Ruffiana. E’ la ciliegina sulla torta. La pennellata decisiva, che chiude il lustro di un’opera d’arte.
Una bottiglia, questo Torbato Terre Bianche Alghero Doc, capace di rendere lustro a un vitigno antico, condotto in Spagna dai Fenici e introdotto in Sardegna già all’epoca della dominazione catalano aragonese. Oggi viene coltivato da Sella e Mosca nelle proprie tenute del noto Comune alle porte di Sassari, dove la terra è bianca per via dell’origine calcarea (da qui il nome “Terre Bianche”) derivante dagli ancestrali sedimenti marini presenti in loco.
Perfetto l’abbinamento con i piatti di crostacei e della tradizione marina sarda e italiana in generale. Apprezzabile anche con le carni bianche. Nel 2010, il Torbato Terre Bianche Sella e Mosca si è aggiudicato la medaglia d’argento al Concorso Mondial di Bruxelles, ma nel panorama dei vini in vendita nei supermercati italiani vale certamente un posto privilegiato, tra le medaglie d’oro per l’annata 2014.
Prezzo pieno: 7,59 euro
Acquistato presso: Esselunga
Vini al supermercato è la rubrica dedicata al vino in vendita nelle maggiori insegne di supermercati presenti in Italia. Nella Gdo viene venduta la maggior percentuale di vino italiano. Qui potrai trovare recensioni, punteggi e opinioni sui migliori vini in vendita nella Grande distribuzione organizzata, valutati con cognizione di causa, spirito critico costruttivo e l’indipendenza editoriale che ci caratterizza. Inoltre, una rubrica sempre aggiornata sui migliori vini in promozione presenti sui volantini delle offerte delle maggiori insegne di supermercati italiani. Vini al Supermercato è la guida autorevole ai vini in vendita in Gdo, con una pubblicazione annuale delle migliori etichette degustate alla cieca dalla nostra redazione. Seguici anche su Facebook ed Instagram. Sostieni la nostra testata giornalistica indipendente con una donazione a questo link.
(3,5 / 5) Ed ecco un classico veronese, il Valdimezzo Valpolicella Superiore Doc Ripasso della nota casa vitivinicola Sartori di via Casette 4, Negrar (VR). Un vino dotato soprattutto di straordinaria morbidezza, unita a un grande corpo, conferito dalla particolare lavorazione delle uve. Nel calice si presenta di un rosso granato accesso, con riflessi violacei. Al naso emergono sentori di frutti di bosco e ciliegia matura, oltre a rilievi di legno e liquirizia dolce. Al palato, il Valdimezzo Valpolicella Superiore Doc Ripasso si fa apprezzare per la spiccata morbidezza, riconducibile alla vaniglia, che mitiga le note speziate e legnose e rende armoniose e vellutate le note di piccoli frutti a bacca rossa e ciliegia. Un vino complesso, dunque, che si abbina alla perfezione con le carni alla griglia, la selvaggina, i primi piatti ben saporiti e, in generale, le pietanze molto ‘unte’. Ma la vera particolarità di questa bottiglia è la sua storia. Come da tradizione, il disciplinare prevede per il Valpolicella Superiore Doc Ripasso l’utilizzo di svariati uvaggi: Corvina al 55%, Corvinone al 25%, Rondinella al 15% e Croatina al 5 per cento. Si tratta delle stesse uve con le quali si produce il vino più nobile del Veneto, l’Amarone, che può di fatto essere considerato il ‘fratello maggiore’ del Ripasso. La denominazione di questo vino veronese è dovuta alla pratica del ‘ripasso’ delle uve sopraccitate nei tini dove precedentemente era stato lasciato a macerare l’Amarone pressato. Il tutto, dopo una delicata pigiatura delle uve selezionate da Sartori tra i propri vigneti, sulle colline che circondano Verona. Il Valpolicella Ripasso Superiore Doc Valdimezzo Sartori affina in botti di legno per almeno 12 mesi, a partire dal primo gennaio dell’anno successivo a quello della vendemmia (in questo caso 2013). Va detto, per i più raffinati consumatori di vino acquistabile nei supermercati, che questo prodotto Sartori presenta sostanziali differenze con altri Valpolicella Ripasso Superiore presenti nei circuiti della Grande distribuzione organizzata.
Prezzo pieno: 8,99 euro Acquistato presso: Il Gigante
Vini al supermercato è la rubrica dedicata al vino in vendita nelle maggiori insegne di supermercati presenti in Italia. Nella Gdo viene venduta la maggior percentuale di vino italiano. Qui potrai trovare recensioni, punteggi e opinioni sui migliori vini in vendita nella Grande distribuzione organizzata, valutati con cognizione di causa, spirito critico costruttivo e l’indipendenza editoriale che ci caratterizza. Inoltre, una rubrica sempre aggiornata sui migliori vini in promozione presenti sui volantini delle offerte delle maggiori insegne di supermercati italiani. Vini al Supermercato è la guida autorevole ai vini in vendita in Gdo, con una pubblicazione annuale delle migliori etichette degustate alla cieca dalla nostra redazione. Seguici anche su Facebook ed Instagram. Sostieni la nostra testata giornalistica indipendente con una donazione a questo link.
(3 / 5) Vino amatissimo in Trentino, il Teroldego fu la “bevanda” privilegiata dei banchetti regali dell’imperatore Francesco Giuseppe d’Austria, nell’Ottocento. Ed è proprio da queste terre che deriverebbe il nome Teroldego. Ovvero dall’incrocio delle parole “Tiroler” (Tirolo, l’area geografica a cavallo delle Alpi, tra Italia e Austria-Germania) e “gold” (oro): da qui “Tiroler Gold”, coniugato in italiano in Teroldego. L’oro del Tirolo, denominazione di origine controllata dal 1971. Un “oro liquido” che da tempo, ormai, ha varcato i confini territoriali d’origine, giungendo sulla tavola di tutti gli italiani (e non solo) grazie anche alla grande distribuzione organizzata. Oggi, sotto la lente d’ingrandimento di vinialsupermercato.it, finisce appunto il Teroldego Rotaliano Doc di Cavit, nota azienda vitivinicola di casa a Trento, capoluogo del Trentino. La premessa è che non si tratta certo di uno dei prodotti di punta della cantina in questione, che lo inserisce nella linea “Mastri Vernacoli”: la meno prestigiosa del brend. Siamo comunque di fronte a un ottimo vino da tavola, non convenzionale, che tra l’altro necessita del corretto abbinamento per essere ‘compreso’ appieno. Un vino a buon mercato, ma comunque decisamente di valore; tutt’altro che banale. Nel calice, il Teroldego Rotaliano Doc Mastri Vernacoli Cavit si presenta di un colore rosso intenso, quasi impenetrabile, se non fosse per i riflessi viola accesso che gli fanno da cornice. Il naso è molto intenso, ma allo stesso tempo elegante: si avverte subito un sostenuto richiamo ai frutti di bosco. Fragoline, lamponi, more, mirtilli sotto spirito. Non manca la viola mammola: fresca ed eterea. Al palato, il Teroldego Rotaliano Doc Mastri Vernacoli Cavit si rivela subito quale vino di corpo, al limite del tannico. E’ asciutto, ma allo stesso tempo le note fruttate, con spiccati richiami – oltre ai frutti di bosco – anche alla prugna, conferiscono un certo equilibrio all’assaggio, smorzandone le vene tendenti all’amarognolo che si fanno largo sin dal principio. L’abbinamento perfetto di questo vino potente e forzuto è quello con le carni alla brace, ma anche ai primi piatti della tradizione trentina, come le zuppe, la polenta e il bollito. Vino tutt’altro che ‘facile’, il Teroldego Rotaliano Doc Mastri Vernacoli Cavit è il prodotto dei vigneti che crescono nella zona della Piana Rotaliana, compresa tra i Comuni di San Michele all’Adige (frazione di Grumo), Mezzolombardo e Mezzocorona.
Prezzo pieno: 5,70 euro
Acquistato presso: Il Gigante
Vini al supermercato è la rubrica dedicata al vino in vendita nelle maggiori insegne di supermercati presenti in Italia. Nella Gdo viene venduta la maggior percentuale di vino italiano. Qui potrai trovare recensioni, punteggi e opinioni sui migliori vini in vendita nella Grande distribuzione organizzata, valutati con cognizione di causa, spirito critico costruttivo e l’indipendenza editoriale che ci caratterizza. Inoltre, una rubrica sempre aggiornata sui migliori vini in promozione presenti sui volantini delle offerte delle maggiori insegne di supermercati italiani. Vini al Supermercato è la guida autorevole ai vini in vendita in Gdo, con una pubblicazione annuale delle migliori etichette degustate alla cieca dalla nostra redazione. Seguici anche su Facebook ed Instagram. Sostieni la nostra testata giornalistica indipendente con una donazione a questo link.
(3,5 / 5) È uno Chardonnay non convenzionale, che delle tipicità del vitigno perde le note “esotiche” – molto in voga soprattutto a livello internazionale – ma guadagna in sapidità e mineralità, strizzando così l’occhio al resto della produzione friulana. Sotto la lente di ingrandimento di vinialsupermercato.it finisce oggi lo Chardonnay Friuli Grave Doc Conte Brandolini d’Adda Vistorta. Una vera e propria scommessa, dato che sugli scaffali del supermercato era presente per sovrastock la sola annata 2012, in promo smaltimento. Un dato, quello dell’ annata, che certamente condiziona il giudizio finale su questa bottiglia, che andrebbe consumata più ‘giovane’. Giudizio che, per chiarirci, risulta comunque più che positivo. È il naso a colpire subito chi si presta alla degustazione. Ti aspetti note fruttate. E invece la fa da padrona il miele d’acacia. Ti aspetti un finale di pesca, melone e albicocche. E invece trovi un mazzo d’erbe aromatiche, intrinse di fiori di biancospino. L’invecchiamento in bottiglia, protratto oltre al ‘normale’, smorza anche all’assaggio i sentori fruttati ed esalta mineralità e sapidità. La pesca e la mela si avvertono flebilmente, subissate dalla nocciola e dal finale lungo, minerale, erbaceo, piacevolmente amarognolo. Difficile trovare un abbinamento gastronomico scontato o facile per questo Chardonnay ‘invecchiato’. E così, ecco l’idea: approfittare della scarsa vena fruttata, per accompagnare la bottiglia a una succulenta burrata fresca. Che dire? Scoprire che nord e sud Italia si incontrino alla perfezione, mescolandosi in un buon bicchiere di vino, è uno dei grandi piaceri della vita.
Lo Chardonnay Conte Brandolini d’Adda Vistorta è insomma un vino di base friulana, ma con una marcia di eleganza in più rispetto ai ‘soliti’ chardonnay. Del resto le uve crescono in un territorio unico, alla base della fascia prealpina, tra le province di Udine e Pordenone che si affacciano sul fiume Tagliamento. Un terreno unico, che abbina le caratteristiche tipiche delle pianure alluvionali con la presenza massiccia di sassi. L’escursione termica è adatta alla coltura di vigneti che regalano aromaticità ai vini di denominazione controllata Friuli Grave.
Prezzo pieno: 7,80 euro
Acquistato presso: Il Gigante
Vini al supermercato è la rubrica dedicata al vino in vendita nelle maggiori insegne di supermercati presenti in Italia. Nella Gdo viene venduta la maggior percentuale di vino italiano. Qui potrai trovare recensioni, punteggi e opinioni sui migliori vini in vendita nella Grande distribuzione organizzata, valutati con cognizione di causa, spirito critico costruttivo e l’indipendenza editoriale che ci caratterizza. Inoltre, una rubrica sempre aggiornata sui migliori vini in promozione presenti sui volantini delle offerte delle maggiori insegne di supermercati italiani. Vini al Supermercato è la guida autorevole ai vini in vendita in Gdo, con una pubblicazione annuale delle migliori etichette degustate alla cieca dalla nostra redazione. Seguici anche su Facebook ed Instagram. Sostieni la nostra testata giornalistica indipendente con una donazione a questo link.
La vendemmia 2015 sarà un successo. Lo assicura la Coldiretti, che annuncia il taglio del primo grappolo di Franciacorta in anticipo di una settimana rispetto al record già stabilito in Italia nel Dopoguerra. Una buona notizia a metà, dal momento che l’anticipo della vendemmia 2015 comporterà d’altro canto la necessità al ricorso di irrigazioni di emergenza, specie nei vigneti con esemplari giovani. Il caldo che da oltre un mese attanaglia l’Italia porterà, sempre secondo le stime di Coldiretti, a un aumento della produzione del 5 per cento circa, attestabile in 44 milioni di ettolitri totali. “Da oltre un decennio – evidenzia Coldiretti – non era mai iniziata cosi presto la vendemmia in Italia.
Il distacco del primo grappolo di uva da vino Made in Italy del 2015 è avvenuto addirittura con quasi una settimana di anticipo rispetto allo scorso anno, in Franciacorta, dove si raccolgono le uve bianche destinate alla produzioni di spumanti che tradizionalmente sanciscono l’avvio delle vendemmia in Italia. Le condizioni climatiche con il grande caldo hanno accelerato i processi e anticipato la raccolta che si classifica come la seconda più precoce dal dopoguerra, seconda solo a quella del 2003, l’anno di una storica siccità, quanto di inizio il 2 agosto”.
La vendemmia parte con le uve Pinot e Chardonnay in un percorso che proseguirà a settembre ed ottobre con la raccolta delle grandi uve rosse autoctone Sangiovese, Montepulciano, Nebbiolo e che si concluderà nel mese di novembre con le uve di Aglianico e Nebbiolo e Nerello. Le stime della Coldiretti dunque saranno progressivamente definite perché molto dipenderà dalle prossime settimane in cui si inizierà a raccogliere tutte le altre uve e dall’andamento climatico dei giorni precedenti la raccolta. “In ogni caso – assicura la Coldiretti – lo stato fitosanitario dei vigneti è in tutta Italia molto buono con assenza di situazioni di criticità e la qualità attesa è superiore a quella dello scorso anno. Le temperature record di luglio hanno però fatto aumentare l’impegno ed i costi dei viticoltori che per scongiurare il rischio siccità che inizia a farsi sentire in diverse zone hanno dovuto intervenire con mirate irrigazioni di soccorso specie nei vigneti più giovani”.
Sul piano produttivo con queste premesse l’Italia dovrà rinunciare al primato produttivo rispetto alla Francia dove le prime per il 2015 danno una produzione che si attesterà sui 46,6 milioni di ettolitri, in leggero calo (-1%) sul 2014, secondo l’Istituto del Ministero dell’agricoltura d’oltralpe. Se non ci saranno sconvolgimenti si prevede che la produzione Made in Italy sarà destinata per oltre il 40 per cento ai 332 vini a denominazione di origine controllata (Doc) e ai 73 vini a denominazione di origine controllata e garantita (Docg), il 30 per cento ai 118 vini a indicazione geografica tipica (Igt) riconosciuti in Italia e il restante 30 per cento a vini da tavola. Nel primo quadrimestre del 2015 le esportazioni sono intanto aumentate del 6 per cento in valore, secondo un’analisi Coldiretti su dati Istat, con il risultato che oltre la metà del fatturato realizzato dal vino quest’anno sarà ottenuto dalle vendite sul mercato estero.
Con l’inizio della vendemmia, sempre secondo le stime di Coldiretti in Italia si attiva un motore economico che genera quasi 9,5 miliardi di fatturato solo dalla vendita del vino e che da occupazione a 1,25 milioni di persone. La vendemmia 2015 interessa 650mila ettari di vigne, dei quali ben 480mila Docg, Doc e Igt e oltre 200mila aziende vitivinicole dove quest’anno rispetto al passato con la crisi si prevede la presenza di un maggior numero di italiani, soprattutto giovani, rispetto agli extracomunitari, come confermano le richieste di lavoro.
Vini al supermercato è la rubrica dedicata al vino in vendita nelle maggiori insegne di supermercati presenti in Italia. Nella Gdo viene venduta la maggior percentuale di vino italiano. Qui potrai trovare recensioni, punteggi e opinioni sui migliori vini in vendita nella Grande distribuzione organizzata, valutati con cognizione di causa, spirito critico costruttivo e l’indipendenza editoriale che ci caratterizza. Inoltre, una rubrica sempre aggiornata sui migliori vini in promozione presenti sui volantini delle offerte delle maggiori insegne di supermercati italiani. Vini al Supermercato è la guida autorevole ai vini in vendita in Gdo, con una pubblicazione annuale delle migliori etichette degustate alla cieca dalla nostra redazione. Seguici anche su Facebook ed Instagram. Sostieni la nostra testata giornalistica indipendente con una donazione a questo link.
(4 / 5)Un vino potente, caldo, asciutto. È il Rosso di Montalcino Doc 2013 della cantina Val di Suga Srl Grezzana, azienda vitivinicola del colosso Bertani Domains Srl (Tenimenti Angelini) che opera appunto anche nel Comune della provincia di Siena dove è consentita da disciplinare la produzione di questo noto vino italiano. Nel calice, il Rosso di Montalcino Val di Suga si presenta di un rosso rubino intenso, con riflessi violacei. Il naso è un incendio: una vera e propria invasione dei tipici sentori del Montalcino. Si avvertono la particolare vena legnosa, nonché i richiami ai piccoli frutti di bosco e alla ciliegia. Timida anche qualche nota di mandorla, che avvolge il naso e smorza piacevolmente gli altri sentori, addolcendo l’esperienza olfattiva. Al palato, il Rosso di Montalcino Val di Suga conferma l’antipasto offerto al naso, proponendosi come uno dei rossi tipici senesi più potenti e di qualità in commercio nella grande distribuzione italiana (leggi qui la recensione di un altro Montalcino). Alla buona tannicità, che fa presagire la possibilità di conservare ancora qualche mese l’annata 2013 senza stapparla, si accostano le note di ciliegia e frutti di bosco e more sotto spirito. Grande corpo, grande equilibrio, grande carattere. Perfetto l’abbinamento con i piatti della tradizione toscana, ma anche a primi piatti con ragù e secondi di carne, bianca e rossa (meglio però il maiale o il vitello).
Il Rosso di Montalcino Val di Suga è uno dei prodotti di punta nella Gdo del gruppo Angelini-Bertani, che in quattro diverse regioni d’Italiana detiene 350 ettari di vigneti per un totale di 500 ettari di terreni. Il giro d’affari nel 2013 ammonta a circa 20 milioni di euro di fatturato tra Belpaese ed estero, con 3 milioni di bottiglie smerciate. Tra gli obiettivi del gruppo Bertani, quello di produrre in Toscana vini con l’utilizzo in purezza del Sangiovese, senza l’utilizzo sempre più frequente di altri uvaggi, su tutti Cabernet e Merlot.
Vini al supermercato è la rubrica dedicata al vino in vendita nelle maggiori insegne di supermercati presenti in Italia. Nella Gdo viene venduta la maggior percentuale di vino italiano. Qui potrai trovare recensioni, punteggi e opinioni sui migliori vini in vendita nella Grande distribuzione organizzata, valutati con cognizione di causa, spirito critico costruttivo e l’indipendenza editoriale che ci caratterizza. Inoltre, una rubrica sempre aggiornata sui migliori vini in promozione presenti sui volantini delle offerte delle maggiori insegne di supermercati italiani. Vini al Supermercato è la guida autorevole ai vini in vendita in Gdo, con una pubblicazione annuale delle migliori etichette degustate alla cieca dalla nostra redazione. Seguici anche su Facebook ed Instagram. Sostieni la nostra testata giornalistica indipendente con una donazione a questo link.
(2,5 / 5) Pintoresco Tempranillo de España di ‘bodegas’ Luis Gurpegui Muga è un discreto vino da tavola che, a buon mercato, offre al consumatore italiano un’idea di massima di quello che è il gusto del vitigno più diffuso in Spagna, il Tempranillo appunto. Non stiamo parlando quindi della migliore espressione di questo uvaggio, che offre il meglio di sé in Rioja piuttosto che in Extremadura, regione della Spagna al confine col Portogallo. Pintoresco di cantine Luis Gurpegui Muga viene poi imbottigliato a San Adrian, in Navarra, dove ha sede l’azienda vinicola del gruppo Berceo. Ma veniamo alle caratteristiche di questo vino reperibile nei nostri supermercati. Nel calice si presenta di un colore rosso granato, con riflessi violacei. Al naso Pintoresco risulta pieno, accattivante, anche se un po’ troppo vinoso. Si avvertono note di legno, cuoio e liquirizia, addolcita da note fruttate. L’assaggio è caldo, con un’iniziale morbidezza che diviene poi lievemente allappante. In bocca compaiono ammiccanti sentori di piccoli frutti di bosco, irrobustiti nel finale da ciliegie che paiono sotto spirito, lasciando spazio a spezie (pepe nero) e di nuovo richiami al cuoio e alla liquirizia. Un vino piuttosto complesso dunque, che pecca tuttavia in equilibrio. Un aspetto perdonabile se pensiamo alla personalità degli abitanti della penisola Iberica, che Pintoresco sembra voler emulare in forma ‘liquida’. Non a caso, la bodega Luis Gurpegui Muga definisce Pintoresco come un vino “attraente e molto spagnolo”.
Di certo è curiosa anche l’origine dell’uva Tempranillo, da cui si ottiene in purezza Pintoresco. Solamente negli ultimi anni, uno studio dell’Istituto della Vite e del Vino della Rioja e dell’Instituto Madrileno di Ricerca e Sviluppo rurale, agrario e alimentare (Imidra) ha stabilito che il Tempranillo discende dalle uve Albillo Mayor e Benedicto, coltivate già dall’anno Mille nella zona della Valle dell’Ebro, il maggiore fiume di Spagna, nonché il secondo dell’intera penisola Iberica. Per le sue caratteristiche, il Tempranillo si abbina alla perfezione con piatti di carne al sangue, ma anche a primi saporiti.
Vini al supermercato è la rubrica dedicata al vino in vendita nelle maggiori insegne di supermercati presenti in Italia. Nella Gdo viene venduta la maggior percentuale di vino italiano. Qui potrai trovare recensioni, punteggi e opinioni sui migliori vini in vendita nella Grande distribuzione organizzata, valutati con cognizione di causa, spirito critico costruttivo e l’indipendenza editoriale che ci caratterizza. Inoltre, una rubrica sempre aggiornata sui migliori vini in promozione presenti sui volantini delle offerte delle maggiori insegne di supermercati italiani. Vini al Supermercato è la guida autorevole ai vini in vendita in Gdo, con una pubblicazione annuale delle migliori etichette degustate alla cieca dalla nostra redazione. Seguici anche su Facebook ed Instagram. Sostieni la nostra testata giornalistica indipendente con una donazione a questo link.
(5 / 5) È una di quelle bottiglie che conservi per le grandi occasioni. O, per lo meno, una di quelle che decidi di stappare solo dopo esserti assicurato – più e più volte – che il pranzo o la cena in questione, beh…ne siano “degni”. Parliamo di Is Argiolas, uno dei più pregiati Vermentino di Sardegna acquistabili al supermercato. E questa volta, la ‘fatica’ è toccata a un amico che capitava per vacanza dalle parti di Cagliari. Bottiglia commissionata ad hoc e consumata in occasione di una cena di pesce fresco, dall’aeroporto al secondo. Tutto perfetto, insomma. Così come perfetto è Is Argiolas, Vermentino di Sardegna che la casa vitivinicola di Serdiana (CA) cresce con cura nelle proprie tenute di Selegas, piccolo borgo di appena 1.500 anime situato nell’area del Trexenta. I terreni di conformazione calcarea e argillosi sono ben esposta alla luce del sole, anche durante l’inverno, che risulta mite e con precipitazioni sporadiche, a fronte di un’estate al limite del torrido, ma ventilata. È il terroir perfetto per un vitigno semi aromatico. Ma il segreto di Is Argiolas Vermentino di Sardegna sta nella selezione delle uve, durante la fase di raccolta che avviene alle prime luci del giorno. Le migliori vengono pressate delicatamente e raffreddate a 10-12 gradi, con successiva decantazione naturale. Questo Vermentino in purezza viene poi lasciato a contatto con lieviti rigorosamente autoctoni, per consentire una fermentazione che avviene a una temperatura controllata di 16 gradi dai 25 ai 30 giorni. Segue poi un’altra delicata fase di ‘riposo’ sulle ‘lies’, le frecce fini degli lieviti che hanno terminato la loro fase di fermentazione e che, in questa fase, contribuiscono a irrobustire l’olfatto del prodotto finale, conferendo aromaticità. Ed è proprio l’olfatto, robusto, complesso, ampio e armoNico una delle note che rendono Is Argiolas Vermentino di Sardegna un vino davvero unico nel panorama enologico dello stesso Vermentino. Si avverte il profumo intenso di fiori, di erba appena colta, di frutta (pesca) e di mare. Al palato Is Argiolas è fresco e allo stesso tempo caldo; delicato, eppure robusto; fine, eppure spesso dei suoi 14,5 gradi, che contribuiscono a rendere la bevuta una vera e propria esperienza sensoriale, a tutto tondo. Un vino che merita un posto di riguardo tra i grandissimi bianchi della grande distribuzione organizzata italiana, che non a caso è inserito da Argiolas nella propria linea denominata “Prestigio”, a differenza di un altro (seppur ottimo) Vermentino di Sardegna, il Costamolino Argiolas di cui già vinialsupermercato.it ha trattato negli scorsi mesi e inserito nella linea base, denominata “Tradizione”.
Vini al supermercato è la rubrica dedicata al vino in vendita nelle maggiori insegne di supermercati presenti in Italia. Nella Gdo viene venduta la maggior percentuale di vino italiano. Qui potrai trovare recensioni, punteggi e opinioni sui migliori vini in vendita nella Grande distribuzione organizzata, valutati con cognizione di causa, spirito critico costruttivo e l’indipendenza editoriale che ci caratterizza. Inoltre, una rubrica sempre aggiornata sui migliori vini in promozione presenti sui volantini delle offerte delle maggiori insegne di supermercati italiani. Vini al Supermercato è la guida autorevole ai vini in vendita in Gdo, con una pubblicazione annuale delle migliori etichette degustate alla cieca dalla nostra redazione. Seguici anche su Facebook ed Instagram. Sostieni la nostra testata giornalistica indipendente con una donazione a questo link.
(3,5 / 5) E’ la curiosità di degustare un altro prodotto bresciano, dopo l’ottima esperienza con il Lugana Valtenesi, che mi ha spinto all’acquisto di un altro vino della stessa cantina: il Chiaretto Valtenesi (Civielle – Cantine della Valtenesi e del Lugana, Moniga del Garda). Si tratta dunque questa volta di un rosato, che come il Lugana sa catturare l’attenzione sugli scaffali del supermercato per il suo colore: un rosso tenue eppure luminoso, che ricorda quello di un petalo di rosa. L’annata che prendiamo in considerazione è la 2014. Il Chiaretto Doc Valtenesi è ottenuto dal blend di Groppello, Marzemino, Sangiovese e Barbera, uvaggi che nella zona del Lago di Garda hanno trovato terreno fertile dove sviluppare caratteristiche uniche rispetto al resto del panorama enologico nazionale, grazie alla conformazione morenica delle colline su cui crescono i vigneti e a un miocroclima ideale. Risulta così al naso un bouquet primaverile ed equilibrato, con punte vinose (tutt’altro che fastidiose o insistenti) certamente conferite dall’utlizzo del Barbera. Interessanti le note di fragola, chiaramente percepibili sia al naso sia, successivamente, al palato. Evidenti anche le note profumate di piccoli frutti a bacca rossa. Al palato, il Chiaretto Valtenesi è ancora più complesso e riserva la sorpresa di un finale carico, lungo, reso ancora più caratteristico dai sentori di lime e bucce d’uva, oltre che dall’apporto immancabile e distinto del Sangiovese.
Perfetto l’abbinamento con piatti di pesce di lago e di mare, verdure, antipasti e carni bianche: piatti leggeri, insomma, estivi. Non a caso, dunque, il Chiaretto fu uno dei primi vini a ottenere in Italia la Denominazione di Origine Controllata, già nel luglio 1967. Un vino che affonda le sue radici nel territorio lacustre della provincia di Brescia, la cui tecnica di vinificazione fu messa nero su bianco già nell’Ottocento dal senatore veneziano Pompeo Molmenti, residente a Moniga del Garda. E’ la cosiddetta tecnica della ‘levata di cappello’, che consiste nel separare – a poche ore dalla soffice pigiatura delle uve – il mosto dalle bucce. Si tratta di un’operazione molto complessa e che richiede grande esperienza da parte dei vinificatori locali, in quanto la scelta del momento esatto per dividere mosto e bucce determina la corretta colorazione del vino e la tenuta stessa del colore del miglior Chiaretto, una volta imbottigliato. Tecnica che conoscono bene gli 80 soci della Valtenesi, che tengono alta anche nella grande distribuzione italiana, la bandiera dei vini di qualità.
Prezzo pieno: 6,99 euro
Acquistato presso: Il Gigante
Vini al supermercato è la rubrica dedicata al vino in vendita nelle maggiori insegne di supermercati presenti in Italia. Nella Gdo viene venduta la maggior percentuale di vino italiano. Qui potrai trovare recensioni, punteggi e opinioni sui migliori vini in vendita nella Grande distribuzione organizzata, valutati con cognizione di causa, spirito critico costruttivo e l’indipendenza editoriale che ci caratterizza. Inoltre, una rubrica sempre aggiornata sui migliori vini in promozione presenti sui volantini delle offerte delle maggiori insegne di supermercati italiani. Vini al Supermercato è la guida autorevole ai vini in vendita in Gdo, con una pubblicazione annuale delle migliori etichette degustate alla cieca dalla nostra redazione. Seguici anche su Facebook ed Instagram. Sostieni la nostra testata giornalistica indipendente con una donazione a questo link.
“Un Po’ di pazienza. Il nuovo sito sarà online a settembre”. O forse no. Nelle scorse ore, Guardia Forestale e Guardia di Finanza hanno perquisito la sede dell’azienda vinicola Terre d’Oltrepò, in via Sansaluto 81, a Broni, provincia di Pavia. Lo riferisce una nota dell’Ansa, secondo la quale sarebbero stati effettuati sequestri di vino all’interno della cantina, per un quantitativo totale di 16 milioni di litri di vino sfuso e settecentomila bottiglie.
L’intera annata 2014 della maggiore società cooperativa del settore in Lombardia è sotto la lente di ingrandimento degli inquirenti con l’ipotesi di aver tentato di “commercializzare imponenti quantitativi di Doc, Igp e Igt dell’Oltrepò Pavese, per origine, provenienza e qualità diverso da quello dichiarato e del tutto incompatibili con l’effettiva quantità e qualità di uva prodotta e conferita dai soci” della cantina.
L’inchiesta, partita nel novembre 2014, ipotizza un giro d’affari fraudolento per un ammontare totale di circa 20 milioni di euro. In sostanza, è come se un Barolo venisse prodotto e commercializzato con uve non Nebbiolo, indicate però in etichetta, sulla base del disciplinare. Proprio negli ultimi giorni, la cantina Terre d’Oltrepò aveva iniziato una massiccia campagna pubblicitaria e sui social network, come Facebook, dove può già vantare oltre 3.500 iscritti. Le autorità competenti escludono comunque rischi per la salute dei consumatori.
Vini al supermercato è la rubrica dedicata al vino in vendita nelle maggiori insegne di supermercati presenti in Italia. Nella Gdo viene venduta la maggior percentuale di vino italiano. Qui potrai trovare recensioni, punteggi e opinioni sui migliori vini in vendita nella Grande distribuzione organizzata, valutati con cognizione di causa, spirito critico costruttivo e l’indipendenza editoriale che ci caratterizza. Inoltre, una rubrica sempre aggiornata sui migliori vini in promozione presenti sui volantini delle offerte delle maggiori insegne di supermercati italiani. Vini al Supermercato è la guida autorevole ai vini in vendita in Gdo, con una pubblicazione annuale delle migliori etichette degustate alla cieca dalla nostra redazione. Seguici anche su Facebook ed Instagram. Sostieni la nostra testata giornalistica indipendente con una donazione a questo link.
(3 / 5) La Cala deriva il proprio nome della celebre insenatura della costa nord di Alghero, caratterizzata dalla presenza di particolari rocce viola continuamente erose dalle onde marine”. Presentazione ad hoc quella sull’etichetta di La Cala Vermentino di Sardegna Doc, della nota cantina Sella e Mosca di Alghero, Sassari. Vino dai profumi e dai sapori contrastanti, ma perfettamente bilanciati, che è stato in grado di aggiudicarsi premi e riconoscimenti internazionali per l’annata 2013 (medaglia di bronzo al Decanter World Wine Awards), un altro bronzo all’International Wine Challenge e per il Gambero Rosso per l’annata 2011, nonché giuidizi più che soddisfacenti (86/100, Robert Parker) dal The Wine Advocate per le annate 2010 e 2011. Quella che oggi finisce sotto la lente di ingrandimento di vinialsupermercato.it è l’annata 2014, la più ‘fresca’ – dunque – reperibile sugli scaffali dei supermercati italiani. Di colore giallo paglierino con riflessi verdognoli, il Vermentino di Sardegna Doc La Cala è contrastante al naso: si avvertono sentori minerali, amabilmente affiancati ai sentori floreali e aromatici del vitigno in questione. Al palato, questo Vermentino rivela sapori salini, mitigati in un’altalena di sensazioni fruttate: si avverte la pesca, l’albicocca, il limone. Il finale è lungo e piacevolmente morbido. L’abbinamento perfetto è con i secondi di pesce della tradizione sarda, così come con molluschi, ostriche e primi piatti impreziositi da conchigliacei e crostacei.
Sella e Mosca ottiene questo vino dalle proprie tenute site sul versante Nord Est di Alghero, su terreni ti tipo alluvionale. Le uve vengono raccolte nell’arco dei primi 15 giorni del mese di settembre, per essere macerate a freddo (mantenendo così l’aromaticità tipica del vitigno di origine spagnola, che ben si è adattato ormai al clima sardo). Il mosto così ottenuto da lieve spremitura viene lasciato a ‘riposare’ e fermentare, costantemente a bassa temperatura controllata. Il Vermentino Doc La Cala fa parte della linea “Radici sarde” di Sella e Mosca, azienda fondata nel 1899 da due avventurieri piemontesi che procedettero a una ciclopica bonifica di terreni della zona de I PIani. Ad oggi, questa storica azienda sarda può vantare 541 ettari di vigneti.
Prezzo pieno: 4,50 euro
Acquistato presso: Esselunga
Vini al supermercato è la rubrica dedicata al vino in vendita nelle maggiori insegne di supermercati presenti in Italia. Nella Gdo viene venduta la maggior percentuale di vino italiano. Qui potrai trovare recensioni, punteggi e opinioni sui migliori vini in vendita nella Grande distribuzione organizzata, valutati con cognizione di causa, spirito critico costruttivo e l’indipendenza editoriale che ci caratterizza. Inoltre, una rubrica sempre aggiornata sui migliori vini in promozione presenti sui volantini delle offerte delle maggiori insegne di supermercati italiani. Vini al Supermercato è la guida autorevole ai vini in vendita in Gdo, con una pubblicazione annuale delle migliori etichette degustate alla cieca dalla nostra redazione. Seguici anche su Facebook ed Instagram. Sostieni la nostra testata giornalistica indipendente con una donazione a questo link.
(4,5 / 5) Abituati al Barbera come vino frizzante, il Barbera del Monferrato Superiore Serché Docg della Cantina produttori del Monferrato saprà sorprendervi e deliziarvi. E non solo perché si tratta di una versione ‘ferma’ di Barbera, ovvero non frizzante. Ma sopratutto perché questa bottiglia, praticamente introvabile nel mondo della grande distribuzione italiana, va certamente annoverata tra le migliori con un prezzo inferiore ai 10 euro. Insomma: provatela. Di colore rosso granato, Serché evidenzia sin da subito le caratteristiche di un vino piemontese di gran carattere. Al naso è profondo, con sentori di frutti di bosco a bacca nera, impreziositi da note di spezie (pepe nero) e legno, grazie l’affinamento in barrique. In solo aggettivo per riassumere le sensazioni olfattiva: etereo. All’assaggio, Serché è asciutto, ampio. Vino di gran corpo, di grande struttura ed equilibrio tra le note fruttate e quelle più ‘asciutte’, di spezie e legno. Sorprendente per lunghezza, è in grado di esaltare magnificamente piatti di carne rossa al sangue o di selvaggina. Tutte caratteristiche che si ritrovano nei grandi Barbera Superiore del Piemonte.
Si tratta di una Denominazione di origine controllata e garantita della zona collinare piemontese che si estende tra le province di Alessandria e Asti. Terreni argillosi, ricchi di limo, sabbia e calcare che regalano appunto vini unici. La raccolta delle uve avviene in maniera manuale. La vinificazione prevede una fase di macerazione di otto giorni, con mescolamento automatizzato e stabilizzazione naturale a freddo. Segue poi una fase di affinamento di almeno 6 mesi in piccole barrique di rovere, prima dell’affinamento in bottiglia. Serché è senza dubbio il vino rosso di punta nei supermercati della Cantina Produttori del Monferrato, azienda cooperativa sociale nata nel 1950 a Rosignano del Monferrato, in provincia di Alessandria, dall’unione di alcune cantine della zona. Non a caso fu una delle prime, nel 1975, a dotarsi in Piemonte di un impianto di termovinificazione per l’ottenimento di vini più fini e a minore contenuto di alcool metilico. Ad oggi risultano iscritti 1.070 soci, in grado di conferire qualcosa come 2 milioni e 800 mila quintali di uve atte alla vinificazione.
Prezzo pieno: 7,39 euro
Acquistato presso: Il Gigante
Vini al supermercato è la rubrica dedicata al vino in vendita nelle maggiori insegne di supermercati presenti in Italia. Nella Gdo viene venduta la maggior percentuale di vino italiano. Qui potrai trovare recensioni, punteggi e opinioni sui migliori vini in vendita nella Grande distribuzione organizzata, valutati con cognizione di causa, spirito critico costruttivo e l’indipendenza editoriale che ci caratterizza. Inoltre, una rubrica sempre aggiornata sui migliori vini in promozione presenti sui volantini delle offerte delle maggiori insegne di supermercati italiani. Vini al Supermercato è la guida autorevole ai vini in vendita in Gdo, con una pubblicazione annuale delle migliori etichette degustate alla cieca dalla nostra redazione. Seguici anche su Facebook ed Instagram. Sostieni la nostra testata giornalistica indipendente con una donazione a questo link.
(3,5 / 5) Molto più di un bianco. In sistesi estrema, è questa la frase che meglio rappresenta il Lugana Doc di Civielle, Cantine della Valtènesi e della Lugana di Moniga del Garda, in provincia di Brescia. Un vino sontuoso, in grado di reggere il confronto – nonostante il buon prezzo: poco più di 6 euro, ben spesi – con vini ben più “blasonati” o di cantine storiche come la veronese Sartori, anch’essa produttrice di un buon Lugana. Come recita il ‘claim’ di vinialsupermercato.it, il nostro compito è quello di guidare i clienti dei supermercati nell’acquisto di vini buoni e (possibilmente) anche a buon prezzo. Dunque, a volte, occorre sbilanciarsi. Se insomma foste alla ricerca di un buon Lugana, con quello di Civielle fareste certamente una scelta più che appagante. E vi spieghiamo il perché, con i dettagli di questa produzione derivante dal vitigno Turbiana, noto anche come Trebbiano di Lugana o Trebbiano di Soave. Nel calice, il Lugana Doc di Cantine della Valtenesi si presenta di un colore verdolino sgargiante. Al naso inizia subito a catturare l’attenzione con sentori caratteristici di legno, uniti a note aromatiche di salvia e semi di finocchio. In bocca questa Lugana è inizialmente fresca e minerale, ma tende a diventare corposa avvicinandosi al finale, che pare quasi speziato. Le note legnose e quelli tendenti alla liquirizia sono percepibili anche dai palati meno esperti. Ed è una vera e propria eccezione, in quanto la bottiglia in questione è di un Lugana base, vino che a differenza delle versioni “Superiore” e “Riserva” non subisce alcun affinamento. Anzi, trattasi di un vino d’annata, da bere giovane, possibilmente nell’arco dello stesso anno indicato sull’etichetta. La qualità di questo assaggio, lascia tuttavia presagire la possibilità di invecchiare la Lugana base Civielle almeno per altri 6 mesi, con gli stessi ottimi risultati. Caratteristiche, queste, che vengono conferite direttamente dai particolari terreni argillosi presenti nella zona di produzione, quella meridionale dello splendido Lago di Garda, a cavallo tra le province di Brescia e Verona e delle regioni Lombardia e Veneto.
Tirando le somme, Lugana Doc di Cantine della Valtenesi e del Lugana è un’ottima scoperta. L’abbinamento, letteralmente perfetto, è con piatti di pesce di lago o di mare. Ma provatelo anche con delle pennette al salmone, impreziosendo il tutto con pomodorini freschi, un filo di panna, erba cipollina e un buon olio steso a crudo. Sarà un successo assicurato. Un grande prodotto reperibile tra gli scaffali del supermercato. E del resto non poteva che essere così, per una cantina fondata nel 1920 dal grande Nino Negri, che oggi ha saputo mantenersi al passo coi tempi, investendo peraltro nel rispetto dell’ambiente, con la produzione di vini biologici.
Prezzo pieno: 7,99 euro
Acquistato presso: Il Gigante
Vini al supermercato è la rubrica dedicata al vino in vendita nelle maggiori insegne di supermercati presenti in Italia. Nella Gdo viene venduta la maggior percentuale di vino italiano. Qui potrai trovare recensioni, punteggi e opinioni sui migliori vini in vendita nella Grande distribuzione organizzata, valutati con cognizione di causa, spirito critico costruttivo e l’indipendenza editoriale che ci caratterizza. Inoltre, una rubrica sempre aggiornata sui migliori vini in promozione presenti sui volantini delle offerte delle maggiori insegne di supermercati italiani. Vini al Supermercato è la guida autorevole ai vini in vendita in Gdo, con una pubblicazione annuale delle migliori etichette degustate alla cieca dalla nostra redazione. Seguici anche su Facebook ed Instagram. Sostieni la nostra testata giornalistica indipendente con una donazione a questo link.
(4 / 5) Vino di punta in Germania, fiore all’occhiello nel nostro Alto Adige, il Pinot Bianco è un vino dalla storia controversa. Solo di recente, infatti, si è scoperto che non deriva da una “mutazione” del Pinot Grigio, bensì dal suo “fratello rosso”: il Pinot Nero. E oggi, sotto la lente d’ingrandimento di vinialsupermercato.it, finisce in particolare il Pinot Bianco Fiuli Grave Doc di una grande azienda friulana: la Forchir di Pordenone, che lo produce e imbottiglia – per l’esattezza, come da disciplinare – a San Giorgio della Richinvelda. Le rese molto basse per ettaro di questo uvaggio sui terreni alluvionali, calcarei o dolomitici della zona, ne costituiscono il segreto del successo qualitativo rispetto ad altri territori in cui storicamente il Pinot Bianco è stato esportato. Il Pinot Bianco Friuli Grave Doc di Forchir si presenta nel calice di un colore giallo paglierino intenso, sgargiante. Al naso fa presagire note minerali, che poi spiccheranno all’assaggio, conferendogli una certa eleganza. A tali note minerali si accostano sentori di frutta: pesca, albicocca mela e mandorla, che regala un finale lungo, deciso, quasi tostato. La vinificazione avviene per maceratura a freddo delle bucce, con pressatura soffice e macerazione a temperatura controllata. Segue poi la fase di affinamento, in apposite vasche di acciaio. Si tratta di un vino che fino a una ventina di anni fa veniva accostato, almeno in Italia, allo Chardonnay, tanto da essere chiamato “Pinot-Chardonnay”. In realtà, anni di esperienza dei viticoltori italiani hanno reso ormai questo uvaggio ben differente. Forse non nobile come i Pinot bianchi alsaziani, ma comunque una buona bevuta da accompagnare a un antipasto o a minestre, oppure a piatti di pesce anche ben elaborati.
Prezzo pieno: 6,20 euro
Acquistato presso: Esselunga
Vini al supermercato è la rubrica dedicata al vino in vendita nelle maggiori insegne di supermercati presenti in Italia. Nella Gdo viene venduta la maggior percentuale di vino italiano. Qui potrai trovare recensioni, punteggi e opinioni sui migliori vini in vendita nella Grande distribuzione organizzata, valutati con cognizione di causa, spirito critico costruttivo e l’indipendenza editoriale che ci caratterizza. Inoltre, una rubrica sempre aggiornata sui migliori vini in promozione presenti sui volantini delle offerte delle maggiori insegne di supermercati italiani. Vini al Supermercato è la guida autorevole ai vini in vendita in Gdo, con una pubblicazione annuale delle migliori etichette degustate alla cieca dalla nostra redazione. Seguici anche su Facebook ed Instagram. Sostieni la nostra testata giornalistica indipendente con una donazione a questo link.
(4 / 5) Di nuovo una grande soddisfazione dai bianchi di Sicilia acquistabili al supermercato. Oggi, sotto la lente di vinialsupermercato.it, c’è il Viognier Terre siciliane Igt di Barone di Montalto, annata 2013. Un vino che si presenta sugli scaffali in una veste accattivante: bottiglia trasparente, elegante, che lascia brillare d’un giallo sgargiante, quasi d’oro, il prezioso contenuto. “Prezioso” soprattutto per la qualità, perché il prezzo è più che abbordabile (soprattutto se si riesce a reperire questo prodotto in promozione). Veniamo alle specifiche. Il Viognier Terre Siciliane Igt Barone di Montalto si presenta nel calice del colore sopra descritto. Al naso è molto caratteristico: si fanno avanti pesca, albicocca, banana, miele e fiori bianchi. Un bouquet particolare, che cattura l’attenzione per aromaticità. Al palato dominano indiscutibilmente le note fruttate: ecco di nuovo la pesca, molto persistente, accanto a sentori di albicocca. Le note di limone e agrumi, percepibili nel finale, sono precedute da sentori esotici di banana e melone, che rendono quasi scontato l’accostamento di questa bottiglia ad altre con uvaggio Chardonnay. L’abbinamento perfetto è quello con il pesce crudo: provatelo con il sushi, o con altre pietanze crude della tradizione giapponese. Ottimo anche con l’etnico cinese, per la vicinanza alle note dolciastre e agrumate di alcune salse. Da provare anche come aperitivo o accostato a formaggi (di capra, per esempio) di media stagionatura.
Questa bottiglia rappresenta pressoché un “unicum” nel panorama delle ‘enoteche’ della grande distribuzione organizzata. Merito dell’uvaggio utilizzato: quel Viognier così raramente reperibile al supermercato. La Barone di Montalto Spa lo ottiene dalle proprie vigne situate nella Valle del Belice, più esattamente nella cantina di Santa Ninfa, in provincia di Trapani. Si tratta di un vitigno francese, originariamente diffuso solamente nella valle del Rodano, che ha conosciuto un grande successo sin dalla metà degli anni Novanta, cominciando a essere coltivato anche in altri Paesi. Per caratteristiche climatiche e morfologiche, la Sicilia si presta a ottime produzioni. Eppure, una ricerca condotta negli Usa ha dimostrato una forte somiglianza genetica del Viognier con un vitigno tipico del Piemonte: la Freisa, a sua volta parente del Nebbiolo (da cui nascono grandi vini come il Barolo e il Barbaresco). Così come nella tradizione originaria, il Viognier Barone di Montalto viene lavorato in una prima fase a freddo, per mantenerne le caratteristiche organolettiche e aromatiche. Le uve vengono pressate e lasciate a contatto con le bucce per 12 ore alla temperatura di 4 gradi, per poi passare alla macerazione in botti di acciaio, a una temperatura che non supera i 14 gradi. L’affinamento dura circa 3 mesi, con rimescolamenti (batonnage) di cadenza settimanale.
Prezzo pieno: 6,65 euro
Acquistato presso: Il Gigante
Vini al supermercato è la rubrica dedicata al vino in vendita nelle maggiori insegne di supermercati presenti in Italia. Nella Gdo viene venduta la maggior percentuale di vino italiano. Qui potrai trovare recensioni, punteggi e opinioni sui migliori vini in vendita nella Grande distribuzione organizzata, valutati con cognizione di causa, spirito critico costruttivo e l’indipendenza editoriale che ci caratterizza. Inoltre, una rubrica sempre aggiornata sui migliori vini in promozione presenti sui volantini delle offerte delle maggiori insegne di supermercati italiani. Vini al Supermercato è la guida autorevole ai vini in vendita in Gdo, con una pubblicazione annuale delle migliori etichette degustate alla cieca dalla nostra redazione. Seguici anche su Facebook ed Instagram. Sostieni la nostra testata giornalistica indipendente con una donazione a questo link.
(3 / 5) Il Pinot nero vinificato in bianco de La Vinicola Broni è un vino bianco di grande tradizione nella zona di produzione di questa Denominazione di Origine controllata: l’Oltrepò Pavese. Si fa apprezzare per la sua leggerezza e versatilità, che lo rende adatto come aperitivo ma anche come accompagnamento a tutto pasto: dai primi piatti leggeri, passando da primi di pesce o di carni di pollo e maiale, sino al contorno e infine al dolce. Un vino, dunque, che non offre particolare attrattiva olfattiva né gustativa, ma che spicca per capacità di adattamento e freschezza. Nel calice si presenta di un colore giallo paglierino con lievi riflessi verdognoli, velati da leggere bollicine. Il naso è piuttosto piatto, anche se si avvertono le note floreali caratteristiche del vigneto. All’assaggio, il Pinot nero vinificato in bianco de La Vincola Broni si presenta sapido, con note fruttate di albicocca e pesca e un retrogusto agrumato piuttosto persistente. Il finale è morbido, lievemente ammandorlato. La temperatura di servizio adatta è di 8 gradi, fino a un massimo di 10 gradi. La vinificazione in bianco si ottiene separando le bucce dal pestato, durante la fase di pressaggio. Il mosto viene poi lasciato a riposare a una temperatura controllata di 5-6 gradi. Va bevuto giovane, per apprezzarne meglio l’aromaticità e la freschezza.
La Vinicola Broni è la più antica azienda di produzione vinicola del territorio Oltrepadano. Fondata a Broni, piccolo Comune di 10 mila anime in provincia di Pavia, nel 1948 dal padre dell’attuale amministratore delegato, Roberto Calì, la Vinicola Broni si trova nel centro vitivinicolo dell’Oltrepò, zona collinare 50 chilometri a sud da Milano, a ridosso della Pianura Padana al confine fra l’Emilia ed il Piemonte. “Una grandissima tradizione enologica unita ad un’équipe di esperti enologi e cantinieri della zona – si legge sul sito Internet aziendale – fanno di quest’azienda un equilibrato mix di moderna tecnologia e grande tradizione, da cui nascono tre linee di vini, per noi sinonimo di passione ed armonia. Passione che sfocia anche nell’ambito sportivo quando nel 1958 La Vinicola Broni porta al Giro d’Italia con il capitano Aldo Moser ed il direttore sportivo Cosante Girardengo la squadra Calì-Broni Girardengo”. Un’armonia esaltata anche dalla produzione di vini spumanti e vini barriccati, premiati nei concorsi enologici Spumanti d’Italia della Valdobbiadene (Veneto) e Talento d’oro dell’Oltrepò Pavese (Lombardia). Oggi l’azienda dispone di uno stabilimento di 10 mila metri quadrati a Broni e di una cantina di pigiatura a Santa Maria della Versa, con una produzione di circa un milione e mezzo di bottiglie a Denominazione di Origine controllata all’anno.
Vini al supermercato è la rubrica dedicata al vino in vendita nelle maggiori insegne di supermercati presenti in Italia. Nella Gdo viene venduta la maggior percentuale di vino italiano. Qui potrai trovare recensioni, punteggi e opinioni sui migliori vini in vendita nella Grande distribuzione organizzata, valutati con cognizione di causa, spirito critico costruttivo e l’indipendenza editoriale che ci caratterizza. Inoltre, una rubrica sempre aggiornata sui migliori vini in promozione presenti sui volantini delle offerte delle maggiori insegne di supermercati italiani. Vini al Supermercato è la guida autorevole ai vini in vendita in Gdo, con una pubblicazione annuale delle migliori etichette degustate alla cieca dalla nostra redazione. Seguici anche su Facebook ed Instagram. Sostieni la nostra testata giornalistica indipendente con una donazione a questo link.
(3,5 / 5) Avete presente i messaggi arrotolati in una bottiglia e lasciati da qualcuno in balia del mare, fino ad essere scoperti e letti su una spiaggia, magari dall’altra parte del mondo e a distanza di diversi anni? Est! Est!! Est!!! di Montefiascone Falesco è un po’ anche questo. Una bottiglia che racchiude una storia. In stato liquido, sì. Ma pur sempre una storia. Una di quelle che ti portano indietro negli anni. Al tempo dei re e dei cavalieri, dei papi e dei loro servitori. Correva l’anno 1111 quando il vescovo Johannes Defuk, al seguito dell’esercito di Enrico V di Franconia, percorreva la strada che dall’Europa centrale portava a Roma, dove il condottiero tedesco doveva incontrare papa Pasquale II, per essere incoronato imperatore del Sacro Romano Impero. Il vescovo, grande appassionato di vini, desideroso di scoprire nuovi sapori, aveva incaricato il suo coppiere – un funzionario di alto rango – di precederlo sulla via per Roma, degustando per lui il vino nelle varie osterie.
Qualora il vino fosse stato buono, il coppiere avrebbe dovuto scrivere fuori dalla locanda la parola “Est!”, ovvero “c’è!”. Se il vino fosse stato ancora più buono, la formula sarebbe stata “Est! Est!!”. Il servitore riempì le porte delle locande con le due formule, ma solo a Montefiascone – alle porte di Roma – scrisse quello che il vescovo sperava di trovare: “Est! Est!! Est!!!”. Ovvero: qui “c’è vino eccellente!”. Narra la leggenda che il vescovo, condividendo il parere del coppiere, volle trascorrere gli ultimi anni della sua vita a Montefiascone, dove morì – si narra – in seguito a un coma etilico. E a Montefiascone fu seppellito, nella chiesa di San Flaviano. Sulla lapide si legge l’incisione: “Per il troppo Est! Qui giace morto il mio signore Johannes Defuk”. Leggende a parte, il “Falesco”, così come viene rinominato Est! Est!! Est!!!, è un prodotto che merita la fama guadagnata grazie a questa leggenda, al di là del marketing correlato. Si tratta di una denominazione di origine protetta di Viterbo e provincia, nell’alta Tuscia, nei Comuni di Comuni di Montefiascone, Bolsena, San Lorenzo Nuovo, Grotte di Castro e Gradoli.
E grazie al sapiente mixaggio di uve Trebbiano (50%), Malvasia (20%) e Roscetto (20%), cresciute a un’altezza di 300 metri sul livello del mare. Sotto la lente di vinialsupermercato.it, l’annata 2014. Di colore giallo paglierino brillante, Est! Est!! Est!!! di Montefiascone si presenta al naso molto vinoso, con richiami fortemente e piacevolmente aromatici. All’assaggio emergono note fruttate ben equilibrate, che si sposano con l’ottima acidità e sapidità. Fondamentale, in questo senso, l’apporto aromatico-esotico dell’uvaggio Roscetto, che ammorbidisce e ingentilisce il palato assieme alla Malvasia. Un vino da servire una temperatura non superiore ai 12 gradi, che può fungere da eccellente aperitivo ma che è in grado di accompagnare egregiamente anche piatti di verdure cotte e pesce.
Entrando più nello specifico, Est! Est!! Est!!! di Montefiascone si ottiene da viti con un’età media di 18 anni. La fermentazione avviene in botti di acciaio Inox, a una temperatura di 18 gradi, con l’aggiunta di lieviti indigeni. Viene saltato il passaggio della fermentazione malolattica, in favore del successivo affinamento in bottiglia. Falesco è il marchio della famiglia Cotarella, fondato negli anni Sessanta, “quando Antonio e Domenico Cotarella – si evince sul sito aziendale – viticoltori in Monterubiaglio, hanno realizzato la prima cantina per la produzione in proprio di vino. I fratelli Renzo e Riccardo Cotarella, entrambi enologi cresciuti in una terra di lunghe tradizioni vinicole, spinti dalla passione del padre Domenico, hanno poi fondato nel 1979 l’attuale Falesco, trasformando quella che era una piccola azienda familiare in un’impresa di successo da lasciare alle generazioni successive”. “Gli investimenti effettuati da allora – continua la nota di Falesco – sono stati indubbiamente di grande entità, ma oggi, a distanza di oltre trent’anni, possono considerarsi ampiamente ripagati, soprattutto in termini affettivi. Nell’azienda di famiglia, infatti, lavorano attualmente le figlie Dominga, Marta ed Enrica, riversandovi lo stesso entusiasmo e coinvolgimento dei loro padri. La quarta generazione di nipoti, poi, lascia intravedere un futuro altrettanto importante per il marchio”.
Vini al supermercato è la rubrica dedicata al vino in vendita nelle maggiori insegne di supermercati presenti in Italia. Nella Gdo viene venduta la maggior percentuale di vino italiano. Qui potrai trovare recensioni, punteggi e opinioni sui migliori vini in vendita nella Grande distribuzione organizzata, valutati con cognizione di causa, spirito critico costruttivo e l’indipendenza editoriale che ci caratterizza. Inoltre, una rubrica sempre aggiornata sui migliori vini in promozione presenti sui volantini delle offerte delle maggiori insegne di supermercati italiani. Vini al Supermercato è la guida autorevole ai vini in vendita in Gdo, con una pubblicazione annuale delle migliori etichette degustate alla cieca dalla nostra redazione. Seguici anche su Facebook ed Instagram. Sostieni la nostra testata giornalistica indipendente con una donazione a questo link.
(4 / 5) Eleganza e carattere. Non è facile trovare al supermercato delle bottiglie di Bonarda che alzino l’asticella della qualità. C’è quello troppo frizzante, che perde di concretezza e sostanza. Oppure quello tutto schiuma, che si rivela poi inconsistente all’assaggio. Per gli amanti del buon vino (e in generale della buona tavola) vale dunque la pena spendere qualche euro in più. E accaparrarsi, magari in promozione, una bottiglia di Bonarda Doc Conte Carlo Giorgi di Vistarino 1674.
L’omonima azienda che lo produce, in frazione Scorzoletta a Pietra de’ Giorgi, in provincia di Pavia, aderisce al Consorzio di Tutela Vini dell’Oltrepò pavese. Una garanzia pressoché assoluta del rispetto dell’identità di questo rosso vivace, simbolo dei vini della Lombardia e della stessa regione del Nord Italia. Il Bonarda Doc Conte Carlo Giorgi di Vistarino si presenta nel calice di un colore rosso porpora: profondo, scuro, cupo, violaceo. Sembra già di assaporarne le note di frutti di bosco mentre la schiuma, voluminosa e generosa, si lascia sopraffare dall’ossigeno, evaporando in pochi secondi.
I profumi sono quelli caratteristici del Bonarda, con note intense (appunto) di viola, mora e marasca. Ma è al palato che questo Bonarda stacca la concorrenza, almeno nella grande distribuzione organizzata. Buon corpo e struttura, eppure grande leggerezza; le note di frutti di bosco sono persistenti, eppure piacevoli e delicate. L’abbinamento, scontato, è con i piatti della tradizione pavese: antipasti di salumi e formaggi di buona stagionatura, primi con sughi anche elaborati di carne, risotto alla Lomellina (con fegatini) e risotto ai funghi, nonché a piatti come il cotechino, il salame cotto e le carni rosse, cassoeula e bolliti.
“L’origine del nome Bonarda – come spiega lo stesso Consorzio di Tutela Vini dell’Oltrepò pavese – è incerta. Secondo alcuni autori, il nome deriverebbe dal patronimico longobardo Bono con l’aggiunta di ‘hard’, che in longobardo significava ‘coraggioso e forte’. La ricostruzione si basa sul fatto che i Longobardi ebbero come capitale Pavia, con estensione del loro dominio anche in Oltrepò. Il vino Oltrepò Bonarda si ottiene da uva Croatina, la cui etimologia deriverebbe da ‘croatta’, ‘cravatta’, e starebbe a indicare che il vino ottenuto da Croatina si beveva nei giorni di festa, quando appunto veniva indossata la cravatta”. Una storia insita anche nella famiglia che produce il Bonarda finito quest’oggi sotto la lente di vinialsupermercato.it.
“Da Augusto Carlo Giorgi di Vistarino, che per primo, alla fine dell’Ottocento, avviò in Oltrepò la coltivazione del Pinot Nero, ai successori Ottaviano e Carlo, sino ad arrivare alla più recente generazione rappresentata oggi da Ottavia Giorgi di Vistarino – evidenzia l’azienda produttrice – continua a rimanere identica la volontà di perseguire la qualità attraverso la creazione di vini autentici ed eleganti, fedele espressione del territorio da cui hanno origine”. La proprietà si estende per oltre 826 ettari di cui 200 vitati, tutti iscritti all’Albo della Doc Oltrepò Pavese e coltivati a Pinot Nero, Riesling Renano, Pinot Grigio, Moscato, Croatina e Barbera.
Vini al supermercato è la rubrica dedicata al vino in vendita nelle maggiori insegne di supermercati presenti in Italia. Nella Gdo viene venduta la maggior percentuale di vino italiano. Qui potrai trovare recensioni, punteggi e opinioni sui migliori vini in vendita nella Grande distribuzione organizzata, valutati con cognizione di causa, spirito critico costruttivo e l’indipendenza editoriale che ci caratterizza. Inoltre, una rubrica sempre aggiornata sui migliori vini in promozione presenti sui volantini delle offerte delle maggiori insegne di supermercati italiani. Vini al Supermercato è la guida autorevole ai vini in vendita in Gdo, con una pubblicazione annuale delle migliori etichette degustate alla cieca dalla nostra redazione. Seguici anche su Facebook ed Instagram. Sostieni la nostra testata giornalistica indipendente con una donazione a questo link.
(2 / 5) E’ tra i bianchi di più largo consumo a Cipro lo Xyinisteri prodotto dal colosso Keo Limassol Cyprus, presso lo stabilimento di Mallia, sui monti Troodos. Si può reperire questa bottiglia a buon mercato, presso le catene internazionali della grande distribuzione che operano sull’isola, come Lidl e Carrefour. Ma se ci si aspetta di assaporare la vera fragranza dell’uva autoctona più diffusa a Cipro, Xynisteri, con oltre 2.200 ettari di vigne dedicate, si rimane sostanzialmente delusi. L’apporto “chimico-industriale” operato nello stabilimento Keo è ben evidente. Parlano i solfiti, ben avvertibili, nonché l’acidità stessa del vino, che sembra chiaramente ‘corretta in laboratorio’. Passiamo al dettaglio. Naso debole, quasi impercettibile. Emergono sentori acri, di limone, e qualche nota minerale, evanescente. Al palato lo Xynisteri Keo è inizialmente delicato, leggero. Per poi rivelare meglio la propria natura, di limone acerbo e lime. La persistenza è buona, ma consiste nelle sole note acide, che risultano infine troppo astringenti. Vino di facile beva, che rischia tuttavia di risultare pesante (12,5 % vol.) già al secondo bicchiere, per le cause elencate sopra. Consigliato l’abbinamento in occasione di aperitivi leggeri, senza troppe pretese, a una temperatura non superiore ai 12 gradi.
Prezzo: 4,50 euro Acquistato presso: Lidl, Larnaca (Cipro)
Vini al supermercato è la rubrica dedicata al vino in vendita nelle maggiori insegne di supermercati presenti in Italia. Nella Gdo viene venduta la maggior percentuale di vino italiano. Qui potrai trovare recensioni, punteggi e opinioni sui migliori vini in vendita nella Grande distribuzione organizzata, valutati con cognizione di causa, spirito critico costruttivo e l’indipendenza editoriale che ci caratterizza. Inoltre, una rubrica sempre aggiornata sui migliori vini in promozione presenti sui volantini delle offerte delle maggiori insegne di supermercati italiani. Vini al Supermercato è la guida autorevole ai vini in vendita in Gdo, con una pubblicazione annuale delle migliori etichette degustate alla cieca dalla nostra redazione. Seguici anche su Facebook ed Instagram. Sostieni la nostra testata giornalistica indipendente con una donazione a questo link.
(5 / 5) C’è un motivo se un vino viene prodotto ininterrottamente dal 1959. Nel caso del Colomba Platino di Duca di Salaparuta, la ragione non è da ricercare solamente nel vitigno utilizzato: l’Insolia, il più antico della Sicilia. La freschezza e l’unicità di questa bottiglia nel panorama della grande distribuzione organizzata italiana, oltre all’ottimo rapporto qualità-prezzo, rende questo vino una scommessa da poter giocare a occhi chiusi, quando si è alla ricerca di un abbinamento perfetto (e di classe) a portate di pesce, crostacei, frutti di mare. Di colore giallo paglierino, si presenta al naso molto ben strutturato ed elegante, con decisi sentori di agrumi. Un vino che si conferma molto fruttato anche all’assaggio: di nuovo limoni, arance e una punta di nocciola nel finale.
Lungo, deciso, fresco e persistente. Piacevolmente astringente. Elegante, insomma, come già detto. In particolare, si tratta di una indicazione geografica tipica ottenuta nella splendida zona della provincia di Agrigento, tra Ribera e Cattolica, dove si alternano macchie di vegetazione selvatica, campi di frumento, uliveti e terreni di un bianco calcareo, dove affondano le loro radici le terrazze di vigneti Insolia, degradanti verso il mare. La vendemmia avviene in maniera manuale nel mese di settembre. Le uve vengono pressate molto delicatamente e in seguito fatte fermentare a 16-17 gradi, per circa 15 giorni. Per poi subire un lungo contatto con i lieviti, prima della maturazione a temperatura controllata sino a primavera, per favorire l’illimpidimento naturale.
Altri due mesi in bottiglia e il Colomba Platino di Duca di Salaparuta è pronto per essere consumato, non più “vecchio” di due anni (la bottiglia degustata è dell’annata 2013). Il Gruppo Duca di Salaparuta riunisce tre brand storici che rappresentano la Sicilia e l’Italia nel mondo: Corvo e Duca di Salaparuta, nati nel 1824, e Florio nato nel 1833. Acquisite dalla Ilva Saronno Holding e riunite in un’unica realtà, le due Aziende storiche costituiscono il primo gruppo vitivinicolo privato dell’isola che si prefigge lo scopo di “raccontare la storia e la terra attraverso luoghi suggestivi come le Tenute e le storiche Cantine”.
Prezzo pieno: 7,99 euro
Acquistato presso: Il Gigante
Vini al supermercato è la rubrica dedicata al vino in vendita nelle maggiori insegne di supermercati presenti in Italia. Nella Gdo viene venduta la maggior percentuale di vino italiano. Qui potrai trovare recensioni, punteggi e opinioni sui migliori vini in vendita nella Grande distribuzione organizzata, valutati con cognizione di causa, spirito critico costruttivo e l’indipendenza editoriale che ci caratterizza. Inoltre, una rubrica sempre aggiornata sui migliori vini in promozione presenti sui volantini delle offerte delle maggiori insegne di supermercati italiani. Vini al Supermercato è la guida autorevole ai vini in vendita in Gdo, con una pubblicazione annuale delle migliori etichette degustate alla cieca dalla nostra redazione. Seguici anche su Facebook ed Instagram. Sostieni la nostra testata giornalistica indipendente con una donazione a questo link.
(5 / 5) Patrimonio, ovvero uno dei più fulgidi esempi di come si possa bere “bene”, scegliendo un vino tra gli scaffali di un supermercato italiano. Stiamo parlando di una bottiglia che di per sé sfiora il costo di dieci euro. E dalla quale, quindi, si può (si deve) pretendere molto. Un’aspettativa pienamente realizzata da questo rosso Negroamaro 2011 a indicazione geografica protetta della casa vinicola Taurosso Srl, con sede in provincia di Lecce, a Campi Salentina, ma imbottigliato a Manduria, in provincia di Taranto. Una zona che offre ampie garanzie, che tuttavia non sempre bastano ad assicurare buone bevute. Il segreto di Patrimonio 2011 Selento Igp Taurosso è nel calore che emana. Un calore innanzitutto profumato.
Di amarena, piccoli frutti rossi e spezie come il pepe nero e l’harissa. Un calore che si conferma anche all’assaggio: inizialmente vellutato, morbido, ma pronto a rivelarsi ben presto corposo e strutturato, per via della lunga macerazione a cui vengono sottoposte le uve Negroamaro in fase di maturazione del vino. Inutile sottolineare come si un tratti uno di quei classici vini rossi di struttura, adatti ad accompagnare carni rosse, anche al sangue, carni alla griglia e alla brace, nonché formaggi a pasta dura molto saporiti.
Patrimonio ha tra l’altro ottenuto nel 2012 il Gold Award al China Wine Awards Best Value 2012, che potremmo definire la versione “cinese” dell’italianissimo Vinitaly, con produttori provenienti da ogni parte del globo. Nonché la Berlin Gold Medal al Berliner Wein Trophy 2012. Un successo riconosciuto anche a un altro vino di Taurosso: quel Pilu Niuru che può essere considerato il fratello minore di Patrimonio. Per quanto riguarda le specifiche tecniche, la zona di produzione, come già evidenziato, è quella dell’entroterra del Salento. L’età media della vite è tra i 20 e i 40 anni, con una produzione di 7 tonnellate per ettaro. La tecnica di produzione è basata su una pigiatura soffice e una lunga macerazione della durata di dieci giorni, a cui segue una lenta fase di fermentazione.
Prezzo pieno: 9,35 euro Acquistato presso: Il Gigante
Vini al supermercato è la rubrica dedicata al vino in vendita nelle maggiori insegne di supermercati presenti in Italia. Nella Gdo viene venduta la maggior percentuale di vino italiano. Qui potrai trovare recensioni, punteggi e opinioni sui migliori vini in vendita nella Grande distribuzione organizzata, valutati con cognizione di causa, spirito critico costruttivo e l’indipendenza editoriale che ci caratterizza. Inoltre, una rubrica sempre aggiornata sui migliori vini in promozione presenti sui volantini delle offerte delle maggiori insegne di supermercati italiani. Vini al Supermercato è la guida autorevole ai vini in vendita in Gdo, con una pubblicazione annuale delle migliori etichette degustate alla cieca dalla nostra redazione. Seguici anche su Facebook ed Instagram. Sostieni la nostra testata giornalistica indipendente con una donazione a questo link.
(5 / 5) Astenersi indecisi. Dovrebbe esserci scritto così, a caratteri cubitali, sull’etichetta frontale di Ziggurat Montefalco rosso 2009 delle Tenute Lunelli. Già, perché questo vino è un’esplosione. Di potenza. Di gusto. Di carattere. Roba da palati forti. In questa bottiglia, la potenza del rosso di Montefalco – il Sagrantino – incontra il Sangiovese e la sua eleganza. Ciò che ne scaturisce è un vino di grandissima forza. Speziato. Infuocato. E non è un eufemismo.
Potrebbero trarre in inganno, infatti, i 13.5 gradi che farebbero pensare a una predominanza organolettica del Sangiovese sul Montefalco, vino che raggiuge (e supera) anche i 15 gradi, in alcune delle sue più grandi espressioni. Ziggurat Lunelli è la rappresentazione liquida delle monumentali costruzioni dell’epoca mesopotamica: gli “ziqqurat”, che come le piramidi poggiavano su una base ampia, affusolandosi verso il cielo. Così come questo vino inizia ampio e caldo, per raggiungere “punte” di grande carattere nel finale, in un concerto speziato e balsamico che conferisce all’assaggio immensa eleganza. Si abbina alla perfezione con le carni rosse poco cotte e con i piatti della tradizione toscana, nonché con la selvaggina.
Entrando nelle specifiche tecniche, Ziggurat è un blend così composto: Sangiovese 70%, Sagrantino 15%, Cabernet e Merlot 15%. La raccolta avviene in maniera manuale, tra i mesi di settembre e ottobre, nei vigneti di proprietà della famiglia Lunelli, a Montefalco e Bevagna, in Umbria, più esattamente in provincia di Perugia. Si tratta di terreni di composizione limoso -argillosa, dotati di una buona potenzialità agronomica, ben strutturati e resistenti alla siccità estiva. La macerazione si protrae per una ventina di giorni, con una prima fase compiuta a freddo, alla temperatura di 12 gradi, per 20 ore, per poi proseguire a 26- 28 gradi in botti di acciaio. Evidente, all’assaggio, come Ziggurat abbia subito anche una fase di maturazione (12 mesi in barrique da 225 e tonneaux da 500 litri) e almeno 6 mesi in bottiglia. Un vino sontuoso, che si presta anche a un ulteriore invecchiamento in bottiglia.
Prezzo pieno: 8,99 euro Acquistato presso: Il Gigante
Vini al supermercato è la rubrica dedicata al vino in vendita nelle maggiori insegne di supermercati presenti in Italia. Nella Gdo viene venduta la maggior percentuale di vino italiano. Qui potrai trovare recensioni, punteggi e opinioni sui migliori vini in vendita nella Grande distribuzione organizzata, valutati con cognizione di causa, spirito critico costruttivo e l’indipendenza editoriale che ci caratterizza. Inoltre, una rubrica sempre aggiornata sui migliori vini in promozione presenti sui volantini delle offerte delle maggiori insegne di supermercati italiani. Vini al Supermercato è la guida autorevole ai vini in vendita in Gdo, con una pubblicazione annuale delle migliori etichette degustate alla cieca dalla nostra redazione. Seguici anche su Facebook ed Instagram. Sostieni la nostra testata giornalistica indipendente con una donazione a questo link.
(4 / 5) Andiamo dritti al punto focale: tra le (troppe) bottiglie di Chianti presenti nella grande distribuzione organizzata, questa non vi deluderà. Sembra paradossale, ma trovare ormai una bottiglia di buon Chianti al supermercato è diventata un’impresa. Non è uno scherzo. Troppe, ormai, le varietà reperibili sugli scaffali, spesso a prezzi ‘gonfiati’ rispetto all’effettiva qualità della bottiglia. In particolare, questo Chianti 2013 Leccioni di Frescobaldi fa parte di una confezione doppia, contenente anche un Vin Santo della stessa casa toscana. Si tratta di una denominazione di origine controllata e garantita. Un Chianti di colore rosso rubino sgargiante, dal profumo intenso, con sentori di viola mammola.
Un vino seducente, sin da quando lo si stappa. Morbido, vellutato. Lungo e persistente. Perfetto accompagnamento di piatti della tradizione toscana (affettati, formaggi), ma anche di carne alla griglia e – più banalmente – pizza al salame. Deve il suo nome ai “Lecci”, le tipiche piante mediterranee della famiglia delle Fagaceae, che adornano le ville della zona del Chianti, assieme ai cipressi, nelle vicinanze delle vigne.
Per la produzione del Chianti Leccioni viene utilizzato prevalentemente Sangiovese (non vengono specificati altri uvaggi). Le uve subiscono un processo di macerazione di nove giorni, per poi passare alla fermentazione alcolica, seguita da quella malolattica. L’affinamento avviene in contenitori in acciaio Inox e infine in bottiglia, per due mesi.
La lunga storia della famiglia Frescobaldi inizia intorno all’Anno Mille col fiorire dell’attività bancaria della Firenze medioevale. In breve i Frescobaldi diventano protagonisti assoluti della vita politica ed economica e si guadagnano il titolo di tesorieri della Corona inglese. Iscrivono il loro nome nella storia di Firenze, commissionando grandi opere pubbliche e architettoniche come il ponte Santa Trinita sul fiume Arno e la basilica di Santo Spirito, affidata a Filippo Brunelleschi.
Tra i rappresentanti più illustri della famiglia, Dino Frescobaldi fu poeta del Dolce Stil Novo, noto anche per aver recuperato e restituito all’amico Dante Alighieri in esilio, i primi canti della Divina Commedia, permettendogli di continuare l’opera. Gerolamo Frescobaldi, musicista e compositore, è tutt’oggi considerato uno dei più importanti esponenti della musica Barocca. L’inizio della produzione vitivinicola è documentata agli inizi del 1300, nella storica Tenuta di Castiglioni in Val di Pesa, a sud-ovest di Firenze. Fin dall’inizio i vini Frescobaldi sono noti per qualità e tipicità tanto che agli inizi del 1400 grandi artisti del Rinascimento come Donatello e Michelozzo Michelozzi ne erano illustri estimatori. Un secolo più tardi i loro vini venivano serviti sulle tavole della Corte inglese di Enrico VIII e della Corte Papale.
Vini al supermercato è la rubrica dedicata al vino in vendita nelle maggiori insegne di supermercati presenti in Italia. Nella Gdo viene venduta la maggior percentuale di vino italiano. Qui potrai trovare recensioni, punteggi e opinioni sui migliori vini in vendita nella Grande distribuzione organizzata, valutati con cognizione di causa, spirito critico costruttivo e l’indipendenza editoriale che ci caratterizza. Inoltre, una rubrica sempre aggiornata sui migliori vini in promozione presenti sui volantini delle offerte delle maggiori insegne di supermercati italiani. Vini al Supermercato è la guida autorevole ai vini in vendita in Gdo, con una pubblicazione annuale delle migliori etichette degustate alla cieca dalla nostra redazione. Seguici anche su Facebook ed Instagram. Sostieni la nostra testata giornalistica indipendente con una donazione a questo link.
(3,5 / 5) Per la sua facilità di beva, potrebbe essere eletto senza troppi rivali “vino d’estate”. Il fatto è che il Cirò bianco a denominazione di origine controllata di Caparra e Siciliani sa essere anche qualche cosa di più. Soprattutto se, pescandone una bottiglia dagli scaffali del supermercato, non ti accorgi che nel carrello è finito un ‘esemplare’ dell’annata 2012. Una volta in tavola non resta che assaggiare: prima di giudicare con troppa superficialità, basandosi solamente sul fatto che a maggio 2015, quella bottiglia, potrebbe risultare ormai “datata”. Breve inciso sull’argomento: è buona consuetudine, per la maggior parte dei vini bianchi, scegliere bottiglie con annate che non superino i due anni dalla data di acquisto. Ed è proprio per questo che nei supermercati vengono sovente applicati forti sconti sulle annate meno recenti, a cavallo della consegna – da parte dei fornitori – degli stock della nuova vendemmia.
Il Cirò 2012 di Caparra e Sicliani – imbottigliato a Cirò Marina, in provincia di Crotone, in Calabria – deve invece aver conquistato ‘carattere’, invecchiando un altro anno prima di essere stappato. Nel calice, il colore è quello classico: giallo paglierino, piuttosto intenso. Al naso risulta molto vinoso. Una caratteristica che non tutti apprezzano, specie in un bianco del genere, da 11,5 gradi, a cui si chiederebbe maggiore delicatezza. Ma i gusti son gusti: ed è proprio questa spiccata ‘vinosità’ che ha reso gustosa la bottiglia. Tale caratteristica si è infatti ripresentata al momento dell’assaggio. Note agrumate, con predominanza del limone. Buona lunghezza. Un prodotto di assodata qualità, nonostante il modico prezzo, che si abbina alla perfezione con antipasti e primi a base di pesce, servito rigorosamente fresco, alla temperatura di 8 gradi. (leggi anche la recensione del Cirò bianco 2013 DOP Calabria – Senatore).
Produttori di vino sin dal XIX secolo, le famiglie Caparra e Siciliani hanno una solida tradizione agraria e vitivinicola in particolare. Nel 1963, facendo tesoro comune di queste esperienze, nasce l’azienda che attualmente opera esclusivamente nella zona del “Cirò” e del “Cirò Classico”, lavorando le uve provenienti dai vigneti di proprietà dei soci, estesi per circa 213 ettari. La Caparra & Siciliani ha uno stabilimento vinicolo moderno, tecnologicamente organizzato e della capacità complessiva di 31 mila ettolitri., divisi in 110 vasi vinari, distribuiti su tre piani, oltre a 150 barriques di rovere “Allier”. La cantina ha prestato fin dalla nascita particolare cura all’imbottigliamento ed il prodotto da imbottigliare, come evidenzia la stessa azienda, “viene selezionato dopo un accurato esame condotto con autentica passione vitivinicola, profonda competenza e coscienza professionale”. Tutto il sistema è infatti curato da uno dei maggiori enologi italiani: Fabrizio Ciufoli. Prezzo: 4,90 euro Acquistato presso: Il Gigante
Vini al supermercato è la rubrica dedicata al vino in vendita nelle maggiori insegne di supermercati presenti in Italia. Nella Gdo viene venduta la maggior percentuale di vino italiano. Qui potrai trovare recensioni, punteggi e opinioni sui migliori vini in vendita nella Grande distribuzione organizzata, valutati con cognizione di causa, spirito critico costruttivo e l’indipendenza editoriale che ci caratterizza. Inoltre, una rubrica sempre aggiornata sui migliori vini in promozione presenti sui volantini delle offerte delle maggiori insegne di supermercati italiani. Vini al Supermercato è la guida autorevole ai vini in vendita in Gdo, con una pubblicazione annuale delle migliori etichette degustate alla cieca dalla nostra redazione. Seguici anche su Facebook ed Instagram. Sostieni la nostra testata giornalistica indipendente con una donazione a questo link.
We use cookies on our website to give you the most relevant experience by remembering your preferences and repeat visits. By clicking “Accept”, you consent to the use of ALL the cookies.
This website uses cookies to improve your experience while you navigate through the website. Out of these, the cookies that are categorized as necessary are stored on your browser as they are essential for the working of basic functionalities of the website. We also use third-party cookies that help us analyze and understand how you use this website. These cookies will be stored in your browser only with your consent. You also have the option to opt-out of these cookies. But opting out of some of these cookies may affect your browsing experience.
Necessary cookies are absolutely essential for the website to function properly. This category only includes cookies that ensures basic functionalities and security features of the website. These cookies do not store any personal information.
Any cookies that may not be particularly necessary for the website to function and is used specifically to collect user personal data via analytics, ads, other embedded contents are termed as non-necessary cookies. It is mandatory to procure user consent prior to running these cookies on your website.
sostienici e continua a #berebenealsuper
Acquistiamo i vini al supermercato e li recensiamo per offrirti la migliore esperienza di assaggio:
#Tutti i consigli sui vini in promozione al supermercato #Accesso a tutti i contenuti riservati agli abbonati #In regalo la Guida Top 100 Migliori vini italiani 2022 di winemag.it
ACQUISTA LA GUIDA e/o SOSTIENI il nostro progetto editoriale
La redazione provvederà a inviarti il Pdf all’indirizzo email indicato entro 48 ore dalla ricezione del pagamento