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Cantina di Soave: 121 milioni di euro di fatturato nel 2020

Liquidazione complessiva delle uve pari a 52,5 milioni di euro con una redditività media per ettaro di oltre 9.000 euro per i 2100 soci viticoltori di Cantina di Soave, risultati molto validi nonostante la pandemia in corso. È quanto emerge dal bilancio d’esercizio 2019/2020 appena approvato e che ha visti soddisfatti Roberto Soriolo e Wolfgang Raifer, rispettivamente Presidente e Direttore Generale di Cantina di Soave.

A fronte di un crollo delle vendite nel canale horeca, si è assistito ad un boom delle stesse nella Gdo – dichiara il Direttore Raifer – dove da gennaio a novembre 2020 si registra un +6% nel comparto vini. Tale crescita si è tradotta in una buona performance dei vini spumanti e dei vini Doc”.

I DATI IN SINTESI
Il Gruppo Cantina di Soave chiude il bilancio 2019/2020 con un fatturato consolidato di 121 milioni di euro e questo nonostante l’impatto negativo del Covid-19 che ha bloccato per mesi l’intero canale Horeca e la discesa dei prezzi che ha colpito tutte le tipologie: dai vini da tavola a quelli Doc.

In termini di valore, il fatturato è determinato per il 58% dalle vendite nazionali e per il 42% da quelle internazionali. I mercati esteri hanno registrato un aumento complessivo del 6%.

Riconfermato l’equilibrio tra le vendite di confezionato e sfuso, rispettivamente il 54% e il 46% del fatturato. Mentre lo sfuso ha subito un rallentamento nei ritiri, il confezionato ha segnato un aumento del +19% in volumi e +7% in valore recuperando in parte il calo subito dallo sfuso -12% in volumi.

Il dato del prodotto confezionato è molto significativo se si pensa che la ricerca di un maggior peso di questa tipologia rispetto allo sfuso rientra da sempre tra le strategie dell’azienda.

All’interno dell’imbottigliato emerge una buona ripartizione tra le vendite a marchio e le private label, rispettivamente 40% e 60%. Tra i primi, quelli di maggior forza commerciale si confermano Cadis, Maximilian, Rocca Sveva, Poesie, Settecento33 ed Equipe5.

Tutto ciò dimostra come la strategia di diversificazione dei canali e la promozione dei marchi intrapresa negli anni da Cantina di Soave si è rivelata ancora una volta efficace nella salvaguardia delle proprie posizioni commerciali e del mantenimento del reddito.

In tema di capitalizzazione aziendale, il patrimonio netto aumenta e supera i 65,8 milioni di euro, a fronte di un cash flow operativo di 8,2 milioni di euro e un utile di esercizio di oltre 500 mila euro.

Il totale dei conferimenti risulta pari a 72 milioni di euro, mentre la liquidazione destinata alla remunerazione delle uve conferite dai soci viticoltori ammonta a 52,5 milioni di euro.

“Il comparto risente degli strascichi della raccolta 2018 – spiega il Direttore generale Wolfgang Raifer – la cui abbondanza ha determinato meno ricavi a parità di volume venduto. A tutto ciò si è quindi aggiunta una contrazione degli acquisti nei principali mercati, acuita dall’emergenza sanitaria. Senza dimenticare che l’aumento notevole di superficie vitata in Veneto ha comportato un aumento graduale dell’offerta con inevitabili conseguenze per i prezzi di vendita”.

“La pandemia ha poi provocato e continuerà a provocare cambiamenti fino a qualche mese fa impensabili. Si tratta di trasformazioni con cui ci troveremo a dover fare i conti quasi quotidianamente. Inoltre, ci sono state delle evoluzioni radicali nei consumi che si ripercuoteranno anche sulle abitudini future. Il consumatore privilegia sempre di più i vini premium, a dispetto dei vini di primo prezzo”.

“Cantina di Soave grazie alla struttura e strategia commerciale di cui si è dotata negli anni è riuscita ad adeguarsi velocemente ai cambiamenti imposti dal mercato. La differenziazione dell’offerta ci ha permesso di mantenere le posizioni commerciali nei vari segmenti di mercato: canale moderno e online”.

“Risulta positivo l’andamento sia dei prodotti a nostro marchio (+4%), sia delle private label (+8%). Grazie agli investimenti di questi anni – conclude Raifer – Cantina di Soave porterà comunque avanti il suo percorso di crescita garantendo ai soci una remunerazione delle uve al di sopra del valore di mercato e dei competitors”.

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Cantina Bolzano: la winery “al cubo” dell’Alto Adige

Sono 223 i soci viticoltori protagonisti di Cantina Bolzano, una realtà che dalla sua fondazione persegue lo stesso obiettivo: produrre e commercializzare i migliori vini dell’Alto Adige, in particolare gli autoctoni Lagrein e Santa Maddalena.

Una “winery” che è divenuta simbolo della città, ancor più dalla realizzazione del cubo, la struttura che la contraddistingue e la rende riconoscibile tra mille, a livello internazionale. L’unica parte visibile di un nuovo edificio produttivo perfettamente integrato nella natura, ai piedi delle montagne del quartiere San Maurizio di Bolzano.

“La tradizione che si rinnova, per inseguire nuovi traguardi di eccellenza”, come amano sintetizzare all’unisono il presidente Michael Bradlwarter, il direttore Klaus Sparer e l’enologo Stephan Filippi.

UNA STORIA DI OLTRE UN SECOLO

La storia di Cantina Bolzano inizia nel 1908, quando 30 viticoltori del quartiere bolzanino di Gries decisero di fondare una cooperativa vinicola con lo scopo di vinificare uno dei vitigni più importanti della zona: l’autoctono Lagrein.

Qualche anno dopo, nel 1930 viene fondata da 18 viticoltori un’altra piccola cooperativa a Santa Maddalena, all’interno della quale i soci riuscirono a produrre da uve Schiava un vino di grande pregio: il Santa Maddalena.

Dalla fusione di queste piccole realtà vinicole nel 2001 nasce Cantina Bolzano, la cantina di produttori che si fa portavoce delle due varietà autoctone principi della zona: il Lagrein e il Santa Maddalena.

Di pari passo alle due realtà riunite sotto il nome di Cantina Bolzano, cresce anche il numero di soci, ad oggi 224, e si rende necessario unificare anche fisicamente le due sedi produttive. Nel 2015 viene posata la prima pietra della nuova cantina nel quartiere di San Maurizio alle porte della città di Bolzano.

L’edificio produttivo, costruito rispettando i più moderni principi di sostenibilità, viene completato nel 2018 quando per la prima volta le uve vengono consegnate e lavorate all’interno della nuova cantina.

LA “NUOVA” CANTINA BOLZANO

Il nuovo sito produttivo è perfettamente integrato nella superficie collinare circostante. Grazie alla sua strutturazione su 5 livelli, sfrutta la gravità per realizzare il processo di lavorazione a caduta dell’uva.

L’edificio unisce i principi di funzionalità e valorizzazione del vino a quelli di ecosostenibilità e tutela del paesaggio. Cantina Bolzano è infatti la prima cantina produttori certificata CasaClimaWine®.

Lo stabile è costruito sotto il livello del terreno ed è coperto in superficie da terrazze coperte da vigneti, per mimetizzare totalmente la struttura. L’unica costruzione in superficie è la parte centrale, dominata dal cubo che è diventato il simbolo della nuova Cantina Bolzano, anche grazie ai “filamenti” che ricordano una foglia di vite.

L’aumento dello spazio di lavoro con il nuovo stabilimento ha permesso di valorizzare maggiormente le caratteristiche delle selezioni. I vari “Cru” sono infatti lavorati in serbatoi separati per esaltare al meglio le proprietà di ciascuna zona di produzione.

CANTINA BOLZANO IN SINTESI

  • Fondazione: 1908 Cantina di Gries, 1930 Santa Maddalena, 2001 fusione in Cantina Bolzano, 2018 trasferimento nella nuova sede di San Maurizio
  • Posizione & territorio: Bolzano e dintorni. La zona vinicola di Bolzano è una delle principali aree vinicole della regione. I terreni di fondovalle sono ben ventilati, caratterizzati da forti escursioni termiche tra il giorno e la notte e beneficiano della vicinanza ai fiumi Adige e Isarco. Qui le uve, che crescono sui pendii ai piedi delle Dolomiti ad un’altitudine che va dai 200 ai 1000m. s.l.m., acquisiscono caratteristiche d’eccellenza. Ne sono esempio i due vini di punta della regione vinicola: Lagrein e Santa Maddalena (Schiava).
  • Modello aziendale: Cooperativa di produttori
  • Direttore: Klaus Sparer
  • Presidente: Michael Bradlwarter
  • Enologo: Stephan Filippi
  • Soci: 224
  • Superficie vitata: 340 ettari
  • Impianto: sistema a pergola per alcuni vigneti di Santa Maddalena; sistema a spalliera per la maggior parte dei vigneti.
  • Vitigni: Lagrein, Schiava/Santa Maddalena, Cabernet, Merlot, Pinot Nero, Pinot Bianco, Sauvignon, Chardonnay, Gewürztraminer, Pinot Grigio, Sylvaner, Müller Thurgau, Kerner, Riesling, Moscato Rosa, Moscato Giallo.
  • Terreni: sui versanti terreni prevalentemente sabbiosi, a fondovalle terreni alluvionali.
  • Produzione: 3 milioni di bottiglie
  • Export: ca. 20%
  • Fatturato: 20 milioni di euro
  • Vini più rappresentativi: TABER Lagrein, PRESTIGE Lagrein, BARON CARL EYRL Lagrein, HUCK AM BACH Santa Maddalena, MUMELTER Cabernet, Pinot Nero Riserva, SIEBENEICH Merlot, MAURITIUS Lagrein-Merlot, MOCK Sauvignon; DELLAGO Pinot Bianco, KLEINSTEIN Chardonnay, VINALIA Moscato Giallo, ROSIS Moscato Rosa.
  • Hospitality: visite guidate in cantina con successiva degustazione.
  • Visite guidate: per gruppi privati su richiesta
  • Info e contatti:
    Cantina Bolzano
    Via San Maurizio, 36
    39100 Bolzano (BZ), Italia
    +39 0471 27 09 09
    info@cantinabolzano.com
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