wine news e guida top 100 migliori vini italiani, notizie e articoli esclusivi su vino, birra, distillati e food
Autore:Davide Bortone
Cronista di nera convertito al nettare di Bacco, nel mondo dell'informazione da oltre 15 anni, tra carta stampata e online, dirigo winemag.it. Collaboro inoltre come corrispondente per una delle testate internazionali più autorevoli del settore, in lingua inglese. Edito con cadenza annuale la "Guida Top 100 Migliori vini italiani" e partecipo come giurato ai più importanti concorsi enologici internazionali. Oltre alle piazze tradizionali, studio con grande curiosità i mercati emergenti, seguendone dinamiche, trend ed evoluzioni. Negli anni ho maturato una particolare esperienza nei vini dei Balcani e dei Paesi dell'Est Europa, tanto da aver curato la selezione vini per un importatore leader in Italia. Nel 2024 mi è stato assegnato un premio nazionale di giornalismo enogastronomico.
(3,5 / 5) Asiotus, “vino rosso enigmatico”. Non si può che avvicinarsi con curiosità a questa bottiglia, introvabile in altri supermercati italiani, se non nella catena Il Gigante. Una curiosità che viene ripagata, approfondendo “da vicino”, ovvero nel miglior calice, la conoscenza con questo blend tra uve Cabernet, Merlot e Shiraz (Syrah). Del Cabernet la classe, del Merlot e della Shiraz la delicatezza. E il fascino al palato. Caratteristiche che rendono Asiotus un vino di assoluto valore. Per lo meno unico nel suo genere (produce qualcosa di simile anche l’ottima Tenuta Polvaro col suo Polvaro Nero, che addiziona al blend anche un 8% di Refosco). Di colore rosso intenso, Asiotus raccoglie in sé, amabilmente, le note speziate e il carattere dei migliori vini. Ne scaturisce un rosso di 13 gradi complesso, anche negli abbinamenti. Le note dolciastre che emergono dopo i sentori di pepe, zenzero e cannella sconsigliano l’accostamento a piatti di carne rossa, specie se non ben cotta. Delizioso e delicato, invece, l’abbinamento a piatti di carne bianca, ben insaporita. La scommessa vinta? Abbinarlo al dolce, in modo particolare se arricchito con creme a base di latte e uova. Asio Otus è il nome latino del gufo, ben raffigurato – con un gioco accattivante di colori e riflessi – sull’etichetta portante. Enigma, carattere, saggezza. Sapienza. Per un vino che sa davvero come sorprendere.
Prezzo pieno: 6,65 euro
Acquistato presso: Il Gigante
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(4 / 5) Dal sapore più “deciso” rispetto ad altri, il Cirò bianco DOP Senatore è sicuramente uno dei migliori prodotti made in Calabria distribuiti sugli scaffali dei supermercati italiani. L’accurata selezione delle uve dal vitigno Greco viene effettuata direttamente a Cirò, in provincia di Crotone, in località Corfù novu e San Lorenzo. Profumi e sapori ricordano chiaramente la terra d’origine, di natura sia argillosa sia calcarea. Ne risulta un gusto pieno, asciutto. Tendente nel finale all’aspro. Ottimo con piatti a base di pesce e crostacei ma anche con carni bianche, a una temperatura di servizio di 10-12 gradi. Dodici e mezzo, invece, il grado alcolico.Prezzo pieno: 6,99 euro
Acquistato presso: Il Gigante
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(2,5 / 5) Non avere troppe aspettative. Solo con questa premessa ci si può accostare al Chianti Superiore de La Pieve, Borgo Ser Ristoro. Del miglior Chianti manca innanzitutto il carattere, nonché il corpo che contraddistingue praticamente l’intera produzione di vini in Toscana. Le percentuali di utilizzo di uve Sangiovese e di altri uvaggi non vengono indicate in etichetta. Eccessivo il prezzo d’acquisto per una bottiglia che sembra lontana parente della nota Denominazione di origine controllata e garantita. Parere che vale almeno per l’annata 2012, testata oggi. Tredici gradi, colore rosso rubino, profumo delicato e armonioso. Caratteristiche riscontrabili anche al gusto. Un Chianti “leggero”, dunque. Accostabile ai consueti piatti di carne della tradizione toscana e non solo. Ma senza sognare troppo.
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(3 / 5)Insolia, “un vino da amare a ogni sorso”. Francesco Zonin ci mette la firma (e così anche la faccia) su questa bottiglia di costo modesto, ma di buon livello. Uno degli esempi più fulgidi dell’ormai ottimo standard qualitativo raggiunto dai vini italiani nei supermercati e nella grande distribuzione organizzata. I suoi 12 gradi e la sua facilità di beva lo rendono un perfetto accompagnamento per antipasti a base di pesce e crostacei. Dunque un vino giovane, fermo e leggero, ma in grado di non sfigurare se accostato a primi piatti di riso e secondi a base di verdure.
Prezzo pieno: 3,99 euro
Acquistato presso: Il Gigante
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(3,5 / 5)La “Maremmana” è una resistente razza bovina. Uno degli elementi che in Toscana contraddistinguono la Maremma. E’ alla forza, alla resistenza e al carattere di questi buoi che si ispira Rosso dei Poderi 2011 di Poderi di Ghiaccioforte Barone Pizzini. Un rosso “sanguineo”, così come si presenta visivamente, nel calice. Quel rosso sgargiante e luminoso, tipico delle uve Sangiovese. Una volta stappata, la bottiglia sembra emanare calore. Al palato il vino risulta infatti caldo, dominato da note distintive di frutti rossi. Nel finale, spunta la liquirizia. Un ottimo vino per gli antipasti a base di affettati, che personalmente ho abbinato con successo allo scamone al sangue. Vino sconsigliato ai palati troppo delicati, per il carattere forte dei suoi 14 gradi e la sua pienezza. Può vantare la dicitura “Bio” in etichetta per l’attenzione nei processi di lavorazione, vero must in tutti i vigneti Barone Pizzini.
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(3,5 / 5) Matrimoni di Puglia. Negroamaro e Primitivo si mescolano in un’armonia di sapori in questa bottiglia che esalta un particolare metodo di appassimento delle uve, ottenuto direttamente sulle piante, in vigna. Il risultato, al gusto, è una predominanza iniziale di sensazioni acidule, pronte a sbocciare però in una morbidezza finale che lascia definitivamente il segno. E’ la vittoria delle note dolciastre, ma di buon carattere. Le stesse che si avvertono all’olfatto, quando a sprigionarsi sono soprattutto sentori di frutti rossi, seguiti da frutti di bosco e more. I quattordici gradi e mezzo del Negroamaro Primitivo IGT Puglia Mandorla, per l’annata 2013, ne fanno un accompagnamento perfetto per piatti di carne rossa. Buono anche il risultato con piatti di pasta ben ricchi di sapori, con ingredienti tendenti al salato, nonché l’abbinamento a formaggi ben stagionati. Temperatura di servizio: 16 gradi.
Prezzo pieno: 6,65 euro
Acquistato presso: Il Gigante
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(3,5 / 5) Di colore giallo paglierino, il Roero Arneis D.O.C.G. è il “fratello” bianco piemontese (cuneese, per l’esattezza) dei prestigiosi vini rossi prodotti nelle Langhe (Barolo e Barbaresco).All’olfatto appare un vino importante e persistente. La sua buona alcolicità (13 gradi) è subito ben definita. Il bouquet è di frutta bianca – pesca e sambuco -. A sorprendere è il richiamo all’anice e alle erbe di campo. Percepibile anche l’assenzio, richiamato vagamente anche da alcuni riflessi di colore verdognolo.Il gusto è pieno e rotondo, a conferma della prima impressione olfattiva. L’ottimo l’equilibrio tra l’alcolicità e ampiezza, lo rende un importante accompagnamento per piatti di pesce strutturati e gustosi, nonché a carni bianche ben aromatizzate.Personalmente l’ho abbinato con successo a una “grassa” pizza fatta in casa, con base sottile e copertura di salmone, su una leggera spolverata di passata di pomodoro.A sancire la perfetta armonia, un velo di glassa gastronomica all’aceto balsamico I.G.P. Ponti, a condire amabilmente un letto di rucola.
Prezzo pieno: 7,99 euro
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(3 / 5) Un classico campano, questo Falanghina del Sannio di Borgo San Michele, DOC (vendemmia 2013). E di “campano” c’è soprattutto la semplicità, nella lettura. Vino di facile beva, un sorso tira l’altro per la leggerezza dei suoi 12 gradi e l’armonia che scaturisce al palato. Sentori di frutta bianca, secchi e persistenti. All’olfatto colpisce subito il richiamo a frutti estivi, come il melone e la pesca, nonché alla vaniglia. L’abbinamento è quasi scontato ai molluschi e ai piatti di pesce. Ma questo Falanghina del Sannio sa regalare emozioni anche accostato alle verdure lavorate. Un esempio? Provatelo con una torta salata di carciofi in pasta brisé. Il matrimonio (di sapori) è assicurato.
Prezzo pieno: 7,19 euro
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(3,5 / 5) Con un po’ di curiosità mi accosto a questo vino, Nespolino IGT di Poderi dal Nespoli 1929. Un mix ottenuto, come recita l’etichetta, grazie all’interpretazione di due vitigni classici dell’Emilia Romagna, Sangiovese e Merlot Rubicone, da parte dell’enologo Scipione Giuliani. Ne risulta un vino di 13,5 gradi per l’annata 2013. Sorprendentemente corposo, visti i vitigni accostati l’un l’altro, anche se a prevalere – complessivamente – è la morbidezza finale. Profumo ampio, si percepiscono subito frutti rossi e accenni di mandorla e noce moscata. Sensazione che viene confermata al primo assaggio. Vino piuttosto pastoso, va servito a 16-18 gradi. Personalmente l’ho accostato a uno splendido piatto di cosce di pollo aromatizzate alla paprika, fatte dorare in forno dopo essere state “impanate” in un letto di polenta istantanea e così dorate in olio bollente, prima della cottura in forno. Viste le persistenti note fruttate, va evitato l’abbinamento alle carni rosse, specie se non ben cotte. Ottimo dunque con carni come il pollo, meno per il tacchino.
Prezzo pieno: 5,59 euro
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Il poeta Esopo – e Fedro, dopo di lui – l’aveva capito bene. Arrivare all’uva non è cosa da tutti. Anche se il paragone è un po’ arguto, lo spirito di questo sito web è semplice: aiutare i consumatori a districarsi tra le corsie dei supermercati, alla ricerca del giusto vino da abbinare ai piatti più svariati.
Qui troverete la recensione di vini, bianchi e rossi, acquistati esclusivamente nelle “cantine” della grande distribuzione organizzata (Gdo). Vini compresi perlopiù in una fascia prezzo che varia dai 4 ai 25 euro. Acquistare con consapevolezza, dunque. E arrivare all’uva giusta. Da vere “volpi”
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