«Lo Zibibbo è un vitigno antico, presente in provincia di Trapani da secoli, con due piccolissime eccezioni poco significative in termini di superfici coltivate e questa è l’unica provincia in cui per legge ne è ammessa la coltivazione». Benedetto Renda, presidente del Consorzio per la tutela e la valorizzazione dei Vini Doc dell’Isola di Pantelleria, replica ai contenuti controversi del convegno organizzato dall’amministrazione comunale pantesca, lo scorso weekend.
A dimostrare che non è in atto una «sicilianizzazione» del vitigno – ovvero, nell’idea dei promotori dell’iniziativa, uno scippo dell’isola “madre” nei confronti della terra d’origine del vitigno – è l’elenco delle varietà idonee dell’Irvo, che stabilisce come lo Zibibbo sia coltivabile esclusivamente nella provincia di Trapani e – dal 13/09/2007 – anche nell’isola di Ustica, nonché nelle isole Pelagie (D.A. 30/06/2015 anche). «Crediamo fermamente che l’elemento più importante, unico e distintivo, sul quale concentrare la tutela e promozione sia in ogni caso quello dell’origine “Pantelleria” più che il vitigno».
Basti pensare – aggiunge Benedetto Renda – che ci sono produttori australiani che vinificano Nero d’Avola o Glera, imbottigliando quest’ultima come Prosecco. Il Consorzio è fortemente impegnato nel racconto e nella valorizzazione della viticoltura eroica e dell’Isola di Pantelleria: un unicum con un grande primattore, lo Zibibbo.
Dai progetti destinati alla formazione agli operatori della ristorazione e della ricettività, i primi “ambasciatori” dell’Isola, all’ organizzazione di educational dedicati alla stampa fino al lancio campagne di comunicazione sui media nazionali».
CRESCE LA PRODUZIONE DI BIANCO FERMO, SPUMANTE E PASSITO A PANTELLERIA
«Coltivare la terra qui è un atto d’amore – continua il presidente del Consorzio pantesco – che chiama tutti noi a un sempre maggiore impegno, ma ci sono dati che confermano come la Doc Pantelleria sia viva ed in evoluzione. Se paragoniamo i dati di imbottigliamento del 2018 con quelli del 2022, si registra un +25% per la denominazione doc Pantelleria bianco, un +68% per la denominazione Pantelleria Moscato spumante e un +10% per il Passito».
Sul banco degli imputati, anche la modifica del disciplinare della Doc Sicilia, contestata in quanto consente di menzionare in etichetta il vitigno “Zibibbo”, anche se presente in maniera inferiore, nell’uvaggio, rispetto ad altri vitigni. «Teniamo presente – replica a winemag.it il Consorzio presieduto da Antonio Rallo – che si tratta solo del caso dei bivarietali e, ad oggi, nella Doc Sicilia i bivarietali con lo Zibibbo non sono mai stati prodotti».
Le repliche dei due Consorzi confermano, dati alla mano, come l’attacco dell’amministrazione comunale di Pantelleria non trovi conferme nei numeri. Una mossa, quella dalla giunta guidata dal sindaco Vincenzo Campo, arrivata peraltro a pochi giorni dalle elezioni comunali, che vedono il primo cittadino ricandidarsi in una lista sostenuta dal Movimento 5 Stelle. Per organizzare la tre giorni di convegni utile a lanciare l’attacco alla Doc Pantelleria e alla Doc Sicilia, Campo ha avallato uno stanziamento di 25 mila euro. Soldi pubblici in cambio di un pizzico di visibilità?
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Cronista di nera convertito al nettare di Bacco, nel mondo dell’informazione da oltre 16 anni, tra carta stampata e online, dirigo oggi winemag.it, testata unica in Italia per taglio editoriale e reputazione, anche all’estero. Collaboro inoltre come corrispondente per una delle testate internazionali più autorevoli del settore, in lingua inglese. Segno Vergine allergico alle ingiustizie e innamorato del blind tasting, vivo il mestiere di giornalista come una missione per conto (esclusivo) del lettore, assumendomi in prima persona, convintamente, i rischi intrinsechi della professione negli anni Duemila. Edito con cadenza annuale la “Guida Top 100 Migliori vini italiani” e partecipo come giurato ai più importanti concorsi enologici internazionali. Oltre alle piazze tradizionali, studio con grande curiosità i mercati emergenti, seguendone dinamiche, trend ed evoluzioni. Negli anni ho maturato una particolare esperienza nei vini dei Balcani e dei Paesi dell’Est Europa, tanto da aver curato la selezione vini per un importatore leader in Italia. Nel 2024 mi è stato assegnato un premio nazionale di giornalismo enogastronomico.