«La nostra generazione, per dimostrare di essere davvero capace, dovrebbe chiedere e ottenere il riconoscimento della molecola dell’alcol come patrimonio dell’Umanità». Risuonano come un monito le parole di Walter Massa, nei giorni in cui impazzano le polemiche (e le contraddizioni) delle “Health Warnings” promosse dal governo irlandese, capace di equiparare il vino alle sigarette.
«Si continua a colpevolizzarlo – continua a winemag.it il vignaiolo artefice della rinascita del Timorasso, oggi Derthona – ma sono millenni che l’alcol ci accompagna. Quella piccola molecola ci ha tenuto vivi, durante il Covid, con tutti i prodotti nati dalla distillazione e non solo».
«Bisogna giocare partite a carte, guardare la tv, parlare attorno a un calice. Perché il vino e l’alcol sono soprattutto condivisione. Ringraziamolo questo benedetto vino, ma passiamo al contrattacco. Perché, per certi versi giustamente, le “non culture del vino” rischiano di distruggerci. Ci troviamo – conclude Walter Massa – nella paradossale situazione di doverci difendere e fare sempre battaglie. Invece, costruiamo: la molecola dell’alcol, Patrimonio dell’Umanità».
Vino ed Health Warnings in Irlanda: così il cane si morde la coda su consumo e abuso di alcolici
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Cronista di nera convertito al nettare di Bacco, nel mondo dell’informazione da oltre 15 anni, tra carta stampata e online, dirigo winemag.it. Collaboro inoltre come corrispondente per una delle testate internazionali più autorevoli del settore, in lingua inglese. Edito con cadenza annuale la “Guida Top 100 Migliori vini italiani” e partecipo come giurato ai più importanti concorsi enologici internazionali. Oltre alle piazze tradizionali, studio con grande curiosità i mercati emergenti, seguendone dinamiche, trend ed evoluzioni. Negli anni ho maturato una particolare esperienza nei vini dei Balcani e dei Paesi dell’Est Europa, tanto da aver curato la selezione vini per un importatore leader in Italia. Nel 2024 mi è stato assegnato un premio nazionale di giornalismo enogastronomico.