La Terra Trema 2024 contro agricoltura 4.0 e intelligenza artificiale

Torna al Leoncavallo la “Fiera Feroce di vini, cibi, relazioni”

La Terra Trema 2024 contro agricoltura 4.0 e intelligenza artificiale
La Terra Trema 2024
– Fiera Feroce di vini, cibi, relazioni tornerà al Leoncavallo Spazio Pubblico Autogestito dal 29 novembre al 1° dicembre (in fondo all’articolo la lista dei vignaioli presenti). Un luogo simbolico, tuttora minacciato di sgombero, diventa esso stesso il simbolo della consueta volontà degli organizzatori di “sgomberare il campo” dal mainstream del vino.
«In preda ad astratti furori»: così si ripresenta La Terra Trema, riaffermando una visione critica e politica che abbraccia la gastronomia, l’agricoltura e la cultura materiale che – volente o nolente, favorevoli o contrari – non ha uguali nel panorama italiano, neppure tra chi prova a proclamare la propria difesa del mondo agricolo-vinicolo dalle pagine di una “Guida lenta”, con risultati al limite del grottesco.

LA TERRA TREMA 2024, UNA RISPOSTA AL «CAPITALISMO DIGITALE»

La Terra Trema 2024 sarà un’occasione per celebrare l’incontro tra le molteplici realtà della produzione agricola e vinicola, non solo italiana, ma internazionale. L’evento in programma al Leoncavallo dal 29 novembre al 1 dicembre non si limita ad esaudire la voglia di rivedersi, ma si propone come «un momento di riflessione collettiva, in cui agricoltori, vignaioli e cittadini possono confrontarsi in un dialogo orizzontale, libero da preconcetti e limitazioni». In un contesto in cui economia, clima e guerre premono su tutti, La Terra Trema prova a rispondere al «capitalismo digitale» che, come sostengono gli organizzatori, «sta travolgendo territori e persone, vigne e campi, scuole e quartieri, generazioni intere». La fiera si oppone a un’agro-industria che, in sostanza, promette false soluzioni, mentre genera «nuovi mostri e deserti» a favore dei propri interessi, monopolizzando semi, produzioni e mercati.

LA TERRA TREMA CONTRO DIGITALIZZAZIONE E INTELLIGENZA ARTIFICIALE

«Il valore d’uso, le apparenti comodità, i miti mendaci imposti dalla digitalizzazione e dalla sua potenza di calcolo – recita il comunicato di presentazione de La Terra Trema 2024 – stanno progressivamente, in modo esponenziale e veloce, limitando le nostre competenze, le nostre conoscenze, la nostra creatività, le nostre intelligenze, i nostri sensi, la nostra sensibilità di fronte agli orrori che ci circondano. L’intelligenza artificiale, così brava a calcolare le connessioni, non ha però fatto ancora i conti con la nostra capacità di fare associazioni improbabili, con la nostra capacità relazionale. Capacità che dobbiamo salvaguardare con grande determinazione e impegno».

«Il controllo di ciò che seminiamo, coltiviamo e mangiamo è sempre più nelle mani di poche aziende», si legge ancora. Un sistema che, attraverso l’industrializzazione e la digitalizzazione dell’agricoltura, rischia di soffocare la produzione contadina, lasciando dietro di sé paesaggi standardizzati e agricoltura di precisione che aliena l’uomo dalla terra. «Le nostre competenze e creatività», spiegano gli organizzatori de La Terra Trema, sono sempre più limitate dalle comodità imposte dalla tecnologia e dall’intelligenza artificiale. Strumenti che non hanno ancora «fatto i conti con la nostra capacità di fare associazioni improbabili e relazioni umane».

IL MONDO DEL VINO VISTO DA LA TERRA TREMA

Nel corso degli anni, La Terra Trema ha affrontato le sfide imposte da un’economia sempre più complessa e da dinamiche sociali ed ecologiche che influenzano il mondo del vino. La manifestazione ha sempre discusso di questioni cruciali come prezzo, distribuzione e modalità produttive, con approccio critico e indipendente, certamente divisivo e a tratti eclatante. Così come singolare è la visione di un’agricoltura contadina che, a detta degli organizzatori, rischia di estinguersi sotto i colpi dell’agroindustria e della cosiddetta “Agricoltura 4.0“, fatta di «trattori hi-tech, droni, algoritmi e nuovi Ogm».

Un sistema «sostenuto da finanziamenti statali e comunitari», che soffoca l’agricoltura di prossimità, quella «fatta di terra e persone», già alle prese con l’emergenza dei cambiamenti climatici. Eppure, c’è speranza. «Là dove la conoscenza delle pratiche agricole persiste», dove questo sapere viene tramandato autonomamente tra le generazioni, esiste un’enorme ricchezza. È proprio in queste realtà che si trova l’antidoto ai monopoli, e da qui bisogna ripartire per fronteggiare le minacce ambientali. «Fare cultura significa costruire momenti di confronto, a partire da tutto questo», spiegano gli organizzatori de La Terra Trema 2024. Un’edizione che non passerà inosservata.

LA LISTA DEI VIGNAIOLI PRESENTI A LA TERRA TREMA 2024

Abruzzo

McCalin, Martinsicuro (TE)

Podere San Biagio, Controguerra (TE)

Alto Adige

Brunnenhof, Egna (BZ)

Basilicata

Ripanero – Rionero in Vulture (PZ)

Calabria

Gianni Lonetti – Melissa (KR)

Campania

Cantina Del Disordine – Cautano (BN)

Casa Brecceto – Ariano Irpino (AV)

Davide Campagnano – Castel Campagnano (CE)

Il Tufiello – Calitri (AV)

Podere Veneri Vecchio – Castelvenere (BN)

Terre Caudium – Cautano (BN)

Emilia Romagna

Baccagnano – Brisighella (RA)

Filarole – Pianello (PC)

Podere Cipolla – Coviolo (RE)

Friuli Venezia Giulia

Nicolini Giorgio – Muggia (TS)

Pinat Marco – Povoletto (UD)

Prât dali’ Vîs, Castions di Zoppola (PN)

Škabar Miloš – Repen (TS)

Zahar – San Dorligo della Valle (TS)

Lazio

Occhipinti Andrea – Gradoli (VT)

Poggio Bbaranèllo – Montefiascone (VT)

Liguria

Il Foresto di Vernazza, Vernazza (SP)

Lombardia

Alpi Adamello – Edolo (BS)

Alziati Annibale – Rovescala (PV)

Barbacàn – Teglio (SO)

Beltrama Stefano – Albosaggia (SO)

Il Castello II – Fortunago (PV)

Il Gabbiano – Sondrio (SO)

Orto Tellinum – San Giacomo di Teglio (SO)

Piccolo Bacco dei Quaroni – Montù Beccaria (PV)

Pietro Selva – Castione Andevenno (SO)

Torre degli Alberi – Colli Verdi (PV)

Marche

Aurora, Offida (AP)

Ca’liptra, Cupramontana (AN)

Fiorano, Cossignano (AP)

Lalé, Apiro (MC)

Sciauerta, Cossignano (AP)

Tomassetti, Senigallia (AN)

Vigneti Vallorani, Colli del Tronto (AP)

Piemonte

Agricola Garella, Masserano (BI)

Buganza Renato, Piobesi d’Alba (CN)

Cascina Boccia, Tagliolo Monferrato (AL)

Cascina del Monastero, La Morra (CN)

Cascina Gasparda, Olivola (AL)

Cascina Gentile, Capriata d’Orba (AL)

Cascina Zerbetta, Quargnento (AL)

Cesca Daniele, Moncalvo (AT)

Daglio Giovanni, Costa Vescovato (AL)

Eraldo Revelli, Farigliano (CN)

Garage dell’Uva, Settimo Rottaro (TO)

Ghëddo, La Morra (CN)

Giachino Claudio, Montelupo Albese (CN)

Granja Farm, Chiomonte (TO)

Il Mongetto, Vignale Monferrato (AL)

La Casaccia, Cella Monte (AL)

La Tommasina, Frassinello Monferrato (AL)

La Viranda, San Marzano Oliveto (AT)

LeViti, Dogliani (CN)

Manera, Alba (CN)

Monfrà, Vignale Monferrato (AL)

Piatti Antonella, Mazzè (TO)

Tenuta Grillo, Gamalero (AL)

Terre di Maté, Pasturana (AL)

Umaia, Cornigliasca, Carezzano (AL)

Valli Unite, Costa Vescovato (AL)

Puglia

Cantina Pantun, Mottola (TA)

Podere ai Contadini, Ostuni (BR)

Tenuta Patruno Perniola, Gioia del Colle (BA)

Sardegna

Cantina Orgosa, Orgosolo (NU)

Sa Defenza, Donori (CA)

Sicilia

Alice Bonaccorsi, Randazzo (CT)

Bosco Falconeria, Partinico (PA)

Cantina del Malandrino , Mascali (CT)

Cantina Malopasso, Zafferana Etnea (CT)

Le Furie, Messina (ME)

Le Sette Aje, Santa Margherita di Belice (AG)

Terra Tinta, Alcamo (TP)

Toscana

Cantina della Luce, Sorano (GR)

Fattoria Majnoni Guicciardini, Barberino Val d’Elsa (FI)

Fratelli Barile, Capalbio (GR)

I Botri di Ghiaccioforte, Scansano (GR)

Il Cerchio, Capalbio (GR)

Paterna, Terranuova Bracciolini (AR)

Podere Ranieri, Massa Marrittima (GR)

Prato al Pozzo, Cinigiano (GR)

Sàgona, Loro Ciuffenna (AR)

Sant’Agnese, Piombino (LI)

Terra d’Arcoiris, Chianciano Terme (SI)

Terre Apuane, Marina di Carrara (MS)

Trentino

Maso Bergamini, Cognola (TN)

Umbria

La Casa dei Cini, Pietrafitta (PG)

Malauva Casa Agricola, Castel Giorgio (TR)

Veneto

Aldrighetti Lorenzo e Cristoforo, Marano di Valpolicella (VR)

Davide Xodo, Nanto (VI)

Le Bignele, Marano di Valpolicella (VR)

Rarefratte, Breganze (VI)

AUSTRIA

Back to Eden Winery, Neusiedl am See (Burgenland)

FRANCIA

La Cabrery – Longo Mai, Limans (Alta Provenza)

Sébastien Fezas – Domaine Jeandaugé, Courrensan (Occitania)

GEORGIA

TDWinery, Khidistavi (Kartli)

K&K Wines, Zestaponi (Imereti)

SPAGNA

La Gutina, Sant Climent Sescebes (Catalunya)

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