Un approccio pragmatico e moderno ai vini bianchi, tutti dotati di tappo a vite, e una cura particolare per i vini rossi, capaci di rimanere fedeli alla tradizione e al territorio pur strizzando l’occhio ai consumatori moderni, in termini di freschezza e agilità di beva. L’apporto di Cristina Bargagli alla gamma di vini targati Azienda Agricola Provveditore è evidente ancor prima di versare nei calici uno a caso tra Trebbiano, Vermentino, Ansonica, Chardonnay, Syrah rosato o gli iconici Morellino di Scansano: tutto tranne che una questione di “etichette”, pur oggetto di un profondo restyling grafico in vista della messa in commercio delle nuove annate, dalla 2023 dei bianchi alla 2022 dei rossi.
Cristina Bargagli ha raccolto ormai da oltre 15 anni il testimone (pesante come un macigno) di uno dei fondatori del Consorzio Tutela Morellino di Scansano, il padre Alessandro Bargagli, presidente dell’ente portato in vent’anni da trecentomila a 10 milioni di bottiglie. Nel 2024, i vini Provveditore raccontano la determinazione di una donna predestinata, a cui la vita non ha tuttavia mai regalato nulla. «Ricordo ancora il mio primo Vinitaly – spiega incontrando la stampa a Milano, nell’accogliente sala de La Cucina dei Frigoriferi Milanesi di via Piranesi – avevo 15 anni. Mio padre mi lasciò a più due chilometri dall’ingresso, nonostante avessi le stampelle per via di una gamba rotta».
«Gli sono grata – continua – per avermi consentito di crescere senza agi nel settore, facendomi fare la gavetta necessaria e dandomi la possibilità di capire il giusto valore del lavoro e dei sacrifici che richiede». Il valore è quello di 40 ettari vitati nell’areale di Scansano, tutti lavorati a mano in vendemmia. «Una raccolta manuale – spiega ancora Cristina Bargagli – che sintetizza il nostro orientamento alla selezione estrema, più che alla quantità». La produzione totale è di circa 150 mila bottiglie annue.
PROVVEDITORE ENTRA NE GLI SVITATI
Una prova di maturità, quella dell’Azienda Agricola Provveditore coniugata al femminile, che si traduce in coerenza e determinazione: «La scelta del tappo a vite per i vini bianchi è filosofica – spiega “La Provveditrice” Cristina Bargagli – non di convenienza: tutta la produzione dei bianchi è tappata con lo “stelvin”, indipendentemente dal mercato di riferimento della singola etichetta. Si tratta di una tecnologia assolutamente affidabile, in cui crediamo molto e che ci porterà a entrare, a breve, ne Gli Svitati».
«Si tratta del gruppo di produttori di cui fanno già parte Graziano Prà, Mario Pojer, Fiorentino Sandri, Silvio Jermann, Walter Massa, Franz Haas Jr e Sergio Germano – precisa la vignaiola toscana – che promuove la cultura del tappo a vite in Italia». L’annuncio ufficiale dell’ingresso di Provveditore ne Gli Svitati è atteso a settimane, forse a giorni. Ed è l’ennesimo riconoscimento per la prima azienda vitivinicola della Maremma a credere nelle potenzialità dello screwcap.
I VINI DELL’AZIENDA AGRICOLA PROVVEDITORE
Ottimi i vini, anche alla prova del calice. Trebbiano “Piperino” e Vermentino “Il Bargaglino” 2023 sono molto più di semplici bianchi “da spiaggia”, da sbicchierare – certamente con successo – lungo la Costa Toscana o qualsivoglia lungomare o “lungo piscina”. Sono nettari che poggiano su una solida spina dorsale minerale, capaci di leggere suolo e territorio e offrire sorsi di una Toscana ancora tutto sommato nascosta – anche se in netta ascesa – se non altro per la predominanza storico-culturale dei rossi regionali. L’Ansonica 2023 “La Madda” è il più promettente, in termini di stratificazione e complessità, ma è anche l’etichetta che soffre di più il recente imbottigliamento: vale però la pena di iniziare a metterlo in cantina (è già sul mercato) perché darà grandi soddisfazioni.
Semplici e piuttosto longilinei lo Chardonnay “Purosole” e il rosato da uve Syrah “CaSaiolo”, con quest’ultimo capace di fare da apriporta allo stile asciutto, leggermente speziato e freschissimo del Morellino di Scansano Docg 2022 “Irio”: da provare – nemmeno troppo provocatoriamente – su piatti (o zuppette) a base di pesce. Porta con sé l’approccio aziendale, orientato sulla beva, anche il vino rosso di punta “Provveditore”, Morellino di Scansano che non a caso riconduce al nome dell’azienda. Bandiera del brand e bandiera di un territorio che da anni si interroga su come tornare veramente in auge nel segmento Horeca, mentre continua ad essere premiato nelle scelte dei clienti del canale moderno (Gdo). La ricetta è già scritta in casa Provveditore, sempre più apostrofo rosso tra le parole “Morellino” e “Scansano”. Prosit.
AZIENDA PROVVEDITORE
Loc. Salaiolo, 174
58054 Scansano (GR)
(+39) 348 7018670
info@provveditore.net
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Cronista di nera convertito al nettare di Bacco, nel mondo dell’informazione da oltre 16 anni, tra carta stampata e online, dirigo oggi winemag.it, testata unica in Italia per taglio editoriale e reputazione, anche all’estero. Collaboro inoltre come corrispondente per una delle testate internazionali più autorevoli del settore, in lingua inglese. Segno Vergine allergico alle ingiustizie e innamorato del blind tasting, vivo il mestiere di giornalista come una missione per conto (esclusivo) del lettore, assumendomi in prima persona, convintamente, i rischi intrinsechi della professione negli anni Duemila. Edito con cadenza annuale la “Guida Top 100 Migliori vini italiani” e partecipo come giurato ai più importanti concorsi enologici internazionali. Oltre alle piazze tradizionali, studio con grande curiosità i mercati emergenti, seguendone dinamiche, trend ed evoluzioni. Negli anni ho maturato una particolare esperienza nei vini dei Balcani e dei Paesi dell’Est Europa, tanto da aver curato la selezione vini per un importatore leader in Italia. Nel 2024 mi è stato assegnato un premio nazionale di giornalismo enogastronomico.