«Le conseguenze della guerra tra Russia e Ucraina rischiano di aggravare ulteriormente gli effetti dell’embargo deciso da Putin con il decreto n. 778 del 7 agosto 2014, e da allora sempre prorogato, come risposta alla sanzioni decise dall’Unione Europea, dagli Usa ed altri Paesi per l’annessione della Crimea». Così Coldiretti, che sottolinea come nella “lista nera” dell’Ue siano finiti pezzi pregiati del Made in Italy come vino e tartufi sopra i 300 euro.
Tra le denominazioni del vino italiano colpite, fa notare la Confederazione, «ci sono Sassicaia, Barolo, Amarone della Valpolicella e Brunello di Montalcino che possono in alcuni casi superare il limite, con l’esplicita esclusione del solo Prosecco». Il blocco alle esportazioni agroalimentari tricolori è già costato 1,5 miliardi negli ultimi 7 anni e mezzo.
«LE SANZIONI ALLA RUSSIA AGGRAVANO L’EMBARGO»
«Il Decreto di embargo tuttora in vigore – sottolinea Coldiretti – colpisce una importante lista di prodotti agroalimentari con il divieto d’ingresso di frutta e verdura, formaggi, carne e salumi ma anche pesce, provenienti da Ue, Usa, Canada, Norvegia ed Australia. Completo l’azzeramento delle esportazioni in Russia di prodotti simbolo del Made in Italy: dal Parmigiano Reggiano al Grana Padano, dal prosciutto di Parma a quello San Daniele».
Quanto ai tartufi (la cavatura in Italia è tra l’altro patrimonio Unesco), le sanzioni Ue tolgono dalla tavola di Putin e degli oligarchi un pezzo pregiato del Made in Italy. Un “ingrediente” particolarmente apprezzato dai russi, con un aumento delle esportazioni del 53% per un valore di ben 30,2 milioni di euro.
Una specialità sempre più ricercata dai ricchi russi, che partecipano da anni in collegamento da Mosca alla tradizionale asta mondiale del tartufo di Alba. Un evento in cui, nel 2021, è stata battuta una trifola da 830 grammi per 103 mila euro.
NON SOLO VINO E TARTUFI NELLA LISTA NERA UE
Nella black list comunitaria, oltre a vino e tartufi, compare anche il caviale. L’Italia è diventata in pochi anni il secondo produttore mondiale delle pregiate uova di storione, subito dopo la Cina. Un prodotto che solo in alcuni casi super la cifra stabilita di 300 euro, per il blocco in Russia.
Un limite che sembra invece escludere dal provvedimento Ue la maggior parte dei vini, la birre. Nonché la stragrande maggioranza dei liquori venduti ad un importo più basso.
«Ma a pesare sulle esportazioni Made in Italy – conclude Coldiretti – sono gli effetti della guerra sulle transazioni commerciali. Oltre alle sanzioni, le difficoltà nelle spedizioni dovute al blocco dei trasporti e gli interrogativi sulla solvibilità degli importatori russi mettono l’economia alle corde».
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