Birra Moretti filtrata a freddo: ce n’era davvero bisogno?

La novità del marchio Heineken Italia convince esteticamente. Più di un dubbio alla prova del calice

Novità in casa Birra Moretti, marchio della grande famiglia Heineken Italia. L’azienda ha recentemente introdotto una nuova referenza: “Birra Moretti filtrata a freddo“. Si tratta di una lager da 4,3% abv, poco meno della Birra Moretti Originale che titola 4,6% abv.

Come suggerisce il nome stesso, la birra viene filtrata a -1°C prima dell’imbottigliamento. Secondo l’azienda, il «processo di filtrazione a freddo unico nel suo genere» darebbe vita ad una «birra chiara dalla personalità unica, facile da bere, dal bilanciato grado di amarezza e intensamente dissetante».

Per sottolinearne la trasparenza cristallina, la birra viene proposta con un packaging molto accattivante: una bottiglia in vetro trasparente, con un’etichetta bianca a caratteri azzurri che esaltano la luminosità del contenuto.

LA DEGUSTAZIONE
Se l’estetica di Moretti filtrata a freddo è particolarmente apprezzabile, non si può dire altrettanto della birra. Naso debole e sottile. Pulito e preciso, ma a fatica si percepiscono leggere note floreali e di malto.

Medesima situazione in bocca, dove alla debolezza degli aromi si lega la leggera carbonazione. Il risultato è un sorso setoso e beverino, complice anche il basso livello di amaro.

Una birra fresca e semplicissima, pensata probabilmente più per le spensierate bevute pomeridiane fronte spiaggia che per il piacere della degustazione. Al di là del marketing, ce n’era davvero bisogno?

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