Grottaglie, in provincia di Taranto, è insignita del titolo di Città delle uve. La sua coltivazione rappresenta uno dei principali asset economici della città. Proprio per questo, a breve sarà attivo il Centro Servizi per l’agricoltura.
“Il completamento del Centro Servizi per l’agricoltura – annuncia Mario Bonfrate, assessore con delega al bilancio, turismo, attività produttive e agricoltura del Comune di Grottaglie – è in agenda. Il complesso, nato nel lontano 1994 per volere della Regione, in accordo con le precedenti amministrazioni, nasce con l’idea di fornire un servizio a tutti gli agricoltori. La nostra amministrazione è riuscita a portare a termine il progetto attraverso un finanziamento regionale. Prossimamente inaugureremo il Centro direzionale“.
“Abbiamo candidato Grottaglie per ricevere un importante finanziamento che sarà utile per mettere a disposizione della piattaforma logistica il nostro centro servizi per agricoltura, facendolo diventare così un’importante hub per la filiera agroalimentare”, aggiunge Ciro d’Alò sindaco del Comune di Grottaglie.
Agromed, società benefit interamente partecipata dalla camera di commercio di Taranto, si occuperà di ricezione, lavorazione e stoccaggio dei prodotti agricoli. Offrendo alla provincia di Taranto, una piattaforma logistica interamente dedicata alla produzione della filiera agroalimentare.
Grottaglie potrebbe svolgere un ruolo importante in questo quadro, avendo a disposizione l’aeroporto che, nella sua funzionalità cargo, permetterebbe la spedizione delle produzioni ortofrutticole verso mercati esteri. Grazie alla costruzione della rete Agromed si potranno iniziare a movimentare merci per diversi milioni di euro.
“Questo significa sviluppo e occupazione – evidenziano i promotori dell’iniziativa – ma anche riconversione. È un punto di partenza necessario per avviare quella riconversione economica che tutti attendono, puntando così alle produzioni locali, alla logistica e ai fattori di intermodalità che favorirebbero l’apertura verso nuovi mercati”.
Grottaglie, del resto, è una delle regine dell’uva da tavola italiana. La città delle ceramiche è uno dei centri pugliesi più importanti per la produzione e commercializzazione dell’uva da tavola.
L’attività si sviluppa su circa 2 mila ettari vitati, con una produzione di 500 mila quintali e un fatturato di quasi 38 milioni di euro. L’uva da tavola grottagliese, da luglio fino a settembre, riempie le tavole di tutta Europa.
La fa da padrona la varietà Vittoria e a seguire in minor superficie la varietà di uva apirene (acini senza semi) a bacca bianca. Infine, una nicchia di produttori continua a coltivare la varietà Regina.
L’uva Vittoria si distingue per i suoi grappoli a forma di piramide, per i suoi chicchi grandi e la lieve dolcezza. Interessante l’alto gradiente di digeribilità dell’uva Vittoria. Nutriente, energetica, ricca di virtù come la capacità antiossidante, disintossicante e diuretica.
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