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Usa, sospensione dazi vino per 90 giorni. L’annuncio di Trump

Usa, sospensione dazi vino per 90 giorni annuncio di Trump per ora solo sui social

Buone notizie, ma con riserva, per i produttori di vino italiani, dell’Unione Europea e di altri Paesi esportatori verso gli Stati Uniti. Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha annunciato su Truth Social una sospensione temporanea – della durata di 90 giorni – dei dazi “aggiuntivi”. Le tariffs avrebbero dovuto colpire selezionati partner commerciali, tra cui proprio l’Ue e altre importanti nazioni produttrici di vino. La misura è da leggere nel più ampio contesto delle tensioni commerciali tra Stati Uniti, Europa e Cina. E rappresenta un tentativo di disinnescare una possibile escalation nella politica dei dazi. Nonostante questa tregua parziale, è comunque entrato in vigore un dazio universale del 10% applicato virtualmente a tutte le importazioni, indipendentemente dalla provenienza. https://www.usa.gov/.

VINO ITALIANO: DAZI USA SOSPESI MA CLIMA INCERTO

La sospensione dei dazi aggiuntivi è stata confermata da Ben Aneff, presidente della US Wine Trade Alliance, sebbene al momento non sia ancora stato pubblicato un avviso ufficiale nel Federal Register, il bollettino governativo statunitense. Aneff si dice comunque fiducioso nella validità dell’annuncio, promettendo aggiornamenti tempestivi in caso di cambiamenti. https://www.federalregister.gov/.

La decisione americana arriva in un momento delicato anche sul fronte delle relazioni commerciali con l’Unione Europea. Il 13 aprile, Bruxelles dovrebbe annunciare eventuali contromisure tariffarie in risposta alle tariffe statunitensi sull’acciaio e l’alluminio. In seguito a un’intensa attività di lobbying, vino e bourbon sono stati rimossi dalla lista delle possibili ritorsioni europee – una notizia accolta con sollievo dal settore. https://www.linkedin.com/in/benjamin-aneff-b2582232/.

RISCHIO RITORSIONI USA: IL VINO RESTA UN BERSAGLIO DI POTENZIALI DAZI

Tuttavia, il rischio non è del tutto scongiurato. “È ancora possibile che gli Stati Uniti decidano di reagire in modo tale da colpire nuovamente il vino”, avverte Aneff. “Una mossa del genere causerebbe danni sproporzionati alle aziende americane stesse e non servirebbe gli interessi nazionali, ma è uno scenario da non escludere”. Maggiore chiarezza è attesa nei giorni immediatamente successivi all’annuncio dell’UE, tra il 14 e il 15 aprile.

«È stata una settimana difficile», commenta Aneff, promettendo un monitoraggio costante della situazione. Il mondo del vino resta dunque in una fase di sospensione e incertezza. La tregua di 90 giorni dei dazi di Trump rappresenta una boccata d’ossigeno, ma non una soluzione definitiva. Molto dipenderà dalle prossime mosse sullo scacchiere geopolitico.

Vino italiano e dazi Usa, BMTI: «Duro colpo competitività vini fermi»

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Francesco Sorelli nuovo direttore e ambasciatore Consorzio Chianti Rufina


Francesco Sorelli
è il nuovo Direttore e Ambasciatore del Chianti Rufina. La piccola e prestigiosa Docg chiantigiana – circa 3,5 milioni di bottiglie dai 700 ettari vitati allevati da 22 aziende, nei comuni di Pontassieve, Rufina, Pelago, Dicomano e Londa, a nord-est di Firenze – compie così «un passo importante per le ambizioni di crescita e valorizzazione della denominazione». Una scelta strategica che guarda con decisione al futuro, facendo leva sulla vasta esperienza internazionale di Sorelli, figura di spicco nel panorama vitivinicolo toscano. Con oltre vent’anni di esperienza nel settore vinicolo, maturata prevalentemente in Ruffino, storica azienda toscana, e prima ancora al Consorzio Vino Chianti Classico, Francesco Sorelli porta competenze di alto livello nella comunicazione, strategia ed eventi, oltre che nel marketing territoriale, enoturismo e sostenibilità. Non solo manager, ma anche autore, relatore, wine educator certificato e appassionato narratore della cultura enologica. https://www.linkedin.com/in/francesco-sorelli-b9a4b24a/

IL NUOVO PRESIDENTE FRANCESCO SORELLI: «CHIANTI RUFINA, CASA MIA»

«Accolgo con entusiasmo e senso di responsabilità questo incarico – dichiara il nuovo direttore del Consorzio – le terre del Chianti Rufina sono casa mia. Qui nasce un Sangiovese d’altura di grande qualità, valorizzato dalla recente operazione di zonazione dei Terraelectae, un esempio brillante nel panorama vinicolo italiano. Questo territorio, dalla storia antica e dall’identità vibrante, offre castelli medievali, ville rinascimentali, borghi, pievi, oliveti e boschi incontaminati. È un luogo di cultura del vino, che sa coniugare tradizione e creatività». https://www.chiantirufina.it/

La sfida che attende Sorelli è ambiziosa: «Viviamo un momento difficile per tutto il settore – evidenzia – ed è necessario che il vino recuperi il suo legame profondo con la civiltà, la convivialità e la gioia autentica dello stare insieme. Sarà un lavoro impegnativo, ma sono convinto che il vino toscano e italiano abbia la forza, l’orgoglio e la creatività necessarie per una nuova rinascita».

IL PRESIDENTE FEDERICO GIUNTINI: «SORELLI? PERSONA GIUSTA AL MOMENTO GIUSTO»

Soddisfatto anche Federico Giuntini, presidente del Consorzio e proprietario della storica Fattoria Selvapiana: «Sorelli è la persona giusta al momento giusto. La sua esperienza internazionale e il forte legame personale con il territorio sono risorse fondamentali per la crescita della nostra denominazione. Contiamo molto sull’apporto delle nuove generazioni che già operano nelle nostre aziende: insieme lavoreremo per accrescere visibilità e reputazione del Chianti Rufina».

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Héritage Réserve Perpétuelle: il Crémant d’Alsace “Solera” di Ruhlmann-Schutz


Tra le colline dell’Alsazia, nel villaggio di Dambach-la-Ville, nasce uno dei più interessanti esempi di Crémant d’Alsace contemporanei: Héritage Réserve Perpétuelle Extra Brut, firmato da Famille Ruhlmann-Schutz. Un progetto ambizioso, che coniuga tradizione vinicola e sperimentazione con un risultato di rara complessità e raffinatezza. Certo, non un Crémant d’Alsace come gli altri. Si tratta infatti, come indica la stessa etichetta, di una Réserve Perpétuelle. Cosa significa? https://www.ruhlmann-schutz.fr/vins/cremant-dalsace-heritage-reserve-perpetuelle-extra-brut/

RÉSERVE PERPÉTUELLE: IL TEMPO COME INGREDIENTE ENOLOGICO

La Réserve Perpétuelle è un sistema di vinificazione mutuato dal metodo Solera. Tradizionalmente utilizzato nella produzione di vini fortificati come lo Sherry, oggi viene reinterpretato con crescente successo da alcune delle maison più visionarie, in ambito spumantistico. Sebbene l’origine sia da ricercarsi nella tradizione spagnola – in particolare di Jerez, in Andalusia – la sua applicazione in Champagne, Alsazia – ed anche in Italia, da cantine come Buvoli – ha assunto tratti distintivi propri. Adattati alle peculiarità di ciascun territorio.

Tecnicamente, la Réserve Perpétuelle si basa su un principio semplice solo in apparenza. Si parte da una massa iniziale di vino, proveniente da una o più annate, che funge da base storica. Ogni anno, una parte di questa cuvée – solitamente un terzo o meno – viene prelevata per essere imbottigliata. Il volume rimosso viene poi sostituito con il vino dell’annata più recente. In questo modo, si crea una sorta di “cuore liquido” perpetuo. Che evolve costantemente, ma che conserva una memoria gustativa profonda. Stratificata nel tempo.

LE DIFFERENZE TRA RÉSERVE PERPÉTUELLE ED ASSEMBLAGGIO CLASSICO

A differenza dell’assemblaggio classico, in cui si miscelano basi di annate diverse prima della presa di spuma, la Réserve Perpétuelle lavora su una massa vinaria unica, in costante movimento. È un organismo vivo che cresce, si affina e si arricchisce anno dopo anno, integrando progressivamente nuove espressioni del millesimo senza mai perdere l’identità stilistica originaria.

Questo metodo consente di ottenere vini di straordinaria complessità aromatica, in cui le note più fresche e vibranti dell’annata più giovane si fondono con la profondità e la struttura conferite dalle vendemmie più vecchie. L’equilibrio che ne deriva è frutto di un lungo lavoro di osservazione, di assaggi ripetuti. Di cura millimetrica nella gestione delle proporzioni. Non è un processo automatico. Piuttosto un atto artigianale di alta precisione. Affidato all’intuito e all’esperienza del vigneron.

In Champagne, pionieri come Jacques Selosse e successivamente case come Bérêche et Fils, Charles Heidsieck o Louis Roederer hanno tracciato la strada, dimostrando come la Réserve Perpétuelle possa rappresentare una chiave di lettura inedita per esprimere l’identità del terroir nel lungo periodo. L’Alsazia ha seguito a ruota, con esempi moderni come quello di Ruhlmann-Schutz, capaci di coniugare la tensione minerale dei suoli granitici con la profondità conferita dall’ingrediente-tempo.

HÉRITAGE: LA RÉSERVE PERPÉTUELLE SECONDO RUHLMANN-SCHUTZ

Il cuore tecnico e filosofico di Héritage Extra Brut risiede proprio nel principio della Réserve Perpétuelle. Dal 2017, ogni anno, un terzo della massa viene prelevato e imbottigliato, mentre il vuoto lasciato viene colmato con l’assemblaggio dell’annata corrente. Pinot Blanc, Auxerrois, Riesling e Pinot Grigio i vitigni scelti, rispettivamente dei millesimi 2017, 2018 e 2019. La fermentazione in bottiglia, seguita da un affinamento sui lieviti superiore a 30 mesi, dona a questo Crémant d’Alsace di Ruhlmann-Schutz un perlage fine e persistente, altro emblema di una lavorazione meticolosa e rispettosa del tempo. L’assenza di dosaggio zuccherino, tipica della dicitura Extra Brut, esalta la purezza e la tensione minerale del vino.

Una produzione limitata: il tiraggio è di 4.600 bottiglie ed è avvenuto il 16 settembre 2021. Alla vista si presenta con un elegante giallo dorato cristallino, attraversato da bollicine finissime e regolari. Al naso sorprende per complessità e precisione. Si percepiscono nette note di frutta a polpa bianca, agrumi canditi e accenni tostati. Sottofondo di piccoli frutti rossi e nuance di crosta di pane. In bocca, l’ingresso è deciso ma armonioso. L’effervescenza, misurata e cremosa, accompagna una struttura piuttosto importante, sostenuta da una vena salina e da una freschezza tagliente. Il finale è lungo, leggermente vinoso, elegantemente asciutto. https://www.winemag.it/les-grands-chais-de-france-raddoppia-vendite-cremant-in-italia/

CRÉMANT D’ALSACE HÉRITAGE RÉSERVE PERPÉTUELLE EXTRA BRUT: GLI ABBINAMENTI

Sul piano gastronomico, il Crémant d’Alsace Héritage Réserve Perpétuelle Extra Brut di Ruhlmann-Schutz si rivela estremamente versatile. Perfetto, secondo i suggerimenti della famiglia Ruhlmann-Schutz, con piatti come il pollo arrosto, un risotto ai funghi porcini mantecato al burro o un trancio di tonno rosso appena scottato. Esalta anche le sfumature di una terrina di foie gras alsaziana con chutney agli agrumi o di animelle rosolate al burro nocciola e salvia.

Non delude nemmeno con i formaggi a pasta semidura, come Comté, Tomme d’Alsace, Vieux Cheddar o Tête de Moine trovano in questo Crémant un alleato perfetto. Grassezza, aromaticità e umami, dunque. Caratteristiche che, in Italia, farebbero propendere per un abbinamento del Crémant d’Alsace Héritage Réserve Perpétuelle Extra Brut di Ruhlmann-Schutz con risotti ai funghi, pesce al forno, o piatti come terrine di fegatini di pollo toscani e midollo gratinato. Sul fronte caseario, ecco formaggi come Bitto, Puzzone di Moena, Pecorino di fossa o Caciocavallo podolico.

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