Categorie
news news ed eventi

Al via l’anno dell’Accademia Italiana della Vite e del Vino

Angelo Gaja Al via l’anno dell’Accademia Italiana della Vite e del Vino

Affrontare e convivere con il cambiamento climatico, utilizzare i vitigni resistenti soltanto per i vini generici, cambiare il modo di comunicare il vino. Sono tre dei temi della prolusione con la quale Angelo Gaja ha aperto ad Alba (Cn) l’anno accademico dell’Accademia Italiana della Vite e del Vino (Aivv). L’evento si è svolto nella Sala Convegni Ampelion del Centro di Ricerca Interdipartimentale “Viticoltura e vino” (CONViVi) dell’Università di Torino ad Alba diretto dall’Accademico Luca Rolle.

«Una nuova annata che si apre nel segno della ricerca e dell’innovazione nel campo della viticoltura. – dice il Presidente dell’Accademia Italiana della Vite e del Vino, Rosario Di Lorenzo –. Siamo orgogliosi di inaugurare l’anno accademico in una sede universitaria in questo senso e in uno dei territori del vino simbolo nel mondo».

IMPARARE A CONVIVERE CON I CAMBIAMENTI

«Con il cambiamento climatico, che preoccupa per la salute del vigneto, c’è da imparare a conviverci. I patogeni, sempre più aggressivi, non li puoi far fuori tutti e allora diventa importante la capacità di adattamento (nel vigneto, in cantina, sul mercato), di introdurre nuove scelte e non pensare che quella sia la scelta definitiva». Così Angelo Gaja, produttore piemontese di vino, anche lui accademico. Tra le scelte possibili da fare quella di «piazzare i vigneti in altitudine ma senza estirpare o spostare altrove i boschi che vanno lasciati dove si trovano».

SÌ AI VITIGNI RESISTENTI MA NON NELLE DOC

Per quanto riguarda i nuovi cloni, «c’è troppo da aspettare ancora e non c’è tempo. Quindi occorre proteggere i vecchi vigneti, quelli che danno la qualità». E a proposito di nuovi cloni, Gaja è categorico. «I vitigni resistenti è bene che siano piantati, ma non devono entrare nelle doc. Abbiamo lavorato per valorizzare le denominazioni con le loro diversità, tipicità e caratteristiche, con i resistenti che vengono prodotti ovunque, sarebbe una gravissima omologazione, un inquinamento delle doc».

SULL’ALCOL CAMBIARE COMUNICAZIONE, BENE I DEALCOLATI

Gaja ha anche evidenziato come il mondo del vino debba cambiare approccio nel comunicare. «L’Organizzazione mondiale della Sanità (Oss) ha detto che l’alcol è veleno in qualsiasi quantità, non solo se ne abusa. E noi siamo fermi, non abbiamo introdotto novità. Dobbiamo renderci conto che combattere contro la ricerca è una battaglia persa e allora dobbiamo rimodulare il nostro messaggio. Bere con misura, se sai bere superi i rischi che comporta, consapevoli che tutti gli abusi fanno male e che l’alcol crea dipendenza». In quest’ottica di alcol e salute, Gaja ha aperto ai vini dealcolati. «Ero partito contro, mi sembravano un errore. Adesso non sono contrario, la ricerca metterà meglio a punto il modo di produrli».

Tra i temi quelli di mercato e di valore con la necessità di intervenire ancor di più sulla qualità per «far crescere la bottiglia, dobbiamo lavorare per passare da 2 a 12 euro anche se calano i consumi».

VINO E INTELLIGENZA ARTIFICIALE

Per quanto riguarda l’intelligenza artificiale, Gaja sostiene che «stimolerà la creatività e abbiamo bisogno di creatività. Ci sarà il naso artificiale per la misura dell’acidità, del tannino, della concentrazione. Ma non dell’eleganza. Per quella ci vorrà sempre l’uomo».

Il tema dell’IA è sto ripreso anche durante la seconda giornata. L’intelligenza artificiale sta rivoluzionando la società e i modelli produttivi. E anche il mondo del vino è coinvolto da questa innovazione. Tecniche di IA e di machine learning trovano spazio per le misure o analisi specifiche con la finalità di controllare lo stato chimico-fisico del vino come valutare la presenza di off-flavour, il livello di solfiti (SO2) o la filtrabilità e aiutano l’enologo nelle decisioni.

L’IA è in grado di esaminare una enorme quantità di dati in brevissimo tempo, questa mole di analisi trattate permette la costruzione di modelli sempre più robusti aumentando quindi la capacità di predire l’evoluzione di fenomeni chimici o biochimici anche in una matrice complessa quale il vino. Per questo viene applicata per predire la qualità, salubrità o per l’autenticazione.

I NUOVI ACCADEMICI ONORARI

La due giorni di Alba si è aperta con i riconoscimenti degli accademici. Quello di onorario è stato assegnato anche a Oscar Farinetti patron di Eataly, poi ad Angelo Gaja, Ferdinando Frescobaldi, Emilio Pedron e Luca Rigotti. In tutto 48 nuovi accademici hanno fatto ingresso nell’Accademia.

«I nuovi Accademici – ha detto il presidente dell’accademia Rosario Di Lorenzo – debbono rappresentare nuova linfa. Ringrazio chi è presente e mi congratulo con i nuovi accademici. Ma soprattutto voglio dire grazie a Angelo Gaja. Dalla sua prolusione sono emersi diversi spunti e linee su cui riflettere che rappresenteranno stimoli e argomenti che l’Accademia affronterà nelle prossime tornate».

Categorie
news news ed eventi

Dazi Usa sul vino italiano: Ca’ Di Rajo invita alla prudenza

Ca’ di Rajo Group, gruppo veneto che integra tre aziende vinicole (Ca’ di Rajo, Terre di Rai e Aganis) e un ramo dedicato alla distribuzione, segue con attenzione la situazione dei dazi Usa. Per Ca’ di Rajo Group il mercato americano vale circa 1 milione di euro l’anno nella vendita dell’imbottigliato. Una cifra significativa che potrebbe essere pregiudicata da questa misura. Ca’ di Rajo si unisce quindi all’appello di tutto il comparto vitivinicolo italiano per una strategia comune che valorizzi il Made in Italy.

IL PESO DEI DAZI SUL VINO ITALIANO

Secondo una stima della Consulta Vitivinicola di Coldiretti, effettuata sulla base dei dati Istat delle vendite a marzo-aprile 2024, il blocco delle spedizioni di vino verso gli Stati Uniti a causa dei dazi Usa potrebbe costare 6 milioni di euro al giorno alle cantine italiane. Sebbene, ad oggi, si tratti ancora di una prospettiva, le prime conseguenze si stanno già facendo sentire. Il blocco degli ordini e delle spedizioni sta generando danni economici immediati e minaccia di compromettere il posizionamento del prodotto oltreoceano.

«Siamo in una fase negoziale e dobbiamo affrontarla con lucidità. Non dobbiamo trasmettere paura e insicurezza, perché faremmo il gioco della controparte. – afferma Fabio Cecchetto, titolare di Ca’ di Rajo Group insieme ai fratelli Alessio e Simone –. I Repubblicani sono imprenditori prima che politici: il loro focus è il business, e la loro capacità negoziale è indubbia. Siamo certi che il dialogo sarà fondamentale per trovare una soluzione equilibrata».

L’azienda sottolinea inoltre la forza rappresentata dalla comunità italiana negli Stati Uniti: «I nostri connazionali emigrati sono i nostri migliori ambasciatori. È attraverso di loro che dobbiamo fare rumore, perché l’opinione pubblica americana si interessi di queste dinamiche».

Categorie
degustati da noi news news ed eventi vini#1

Migliori Derthona 2023, Piccolo Derthona 2024 e Riserva 2022 a Derthona Due.Zero


Migliori Derthona 2023 piccolo 2024 riserva 2022 Timorasso. Anteprima sui generis quella del Colli Tortonesi Doc Timorasso 2024, 2023 e 2022 andata in scena nel weekend, fra Carbonara Scrivia e Tortona, in occasione di Derthona Due.Zero 2025. Le lungaggini infinite del Ministero costringono i produttori a non poter ancora annunciare l’ufficialità assoluta della nuova piramide della qualità della sottozona Derthona, scelta per superare il nome del vitigno Timorasso e legarlo inscindibilmente al suo territorio d’origine, onorando l’antico nome della città di Tortona. Il via libera definitivo a Piccolo Derthona, Derthona e Derthona Riserva è ancora fermo tra la polvere di qualche cassetto di Roma.

Ma mentre il Ministero arranca, il Consorzio si mostra attivo come non mai, sulle ali del fermento che è alla base del successo del grande vino bianco dei Colli Tortonesi. Un “miracolo Doc” che punta ai 2 milioni di bottiglie, riscoperto negli anni Novanta da un pugno di vignaioli guidati da Walter Massa, premiato ieri mattina a Tortona con il Grosso d’Oro. https://www.winemag.it/derthona-due-zero-2025-timorasso-2023-anteprima/

COLLI TORTONESI: NON SOLO TIMORASSO

Mentre la denominazione «cresce con razionalità, mantenendo altissima la barra della qualità», come precisato più volte dal presidente del Consorzio Gian Paolo Repetto, i calici dell’anteprima raccontano un Derthona 2023 mai così uniforme nell’interpretazione generale dei produttori. L’oro liquido della provincia di Alessandria – zona ricca come poche di gemme enogastronomiche: dal Salame Nobile del Giarolo al formaggio Montébore, senza dimenticare le Pesche di Volpedo, per citarne solo alcune – ha ormai un profilo ben definito.

Quello di un vino bianco di carattere, in cui il ricco bouquet di frutta e la sapidità si incontrano, nel nome della longevità. Ecco il motivo della nascita del Piccolo Derthona: il biglietto da visita della denominazione. Sul quale – e l’anteprima Derthona Due.Zero 2025 lo dice bene – occorre ancora fare chiarezza tra le cantine. Per non rischiare di trasformare un’opportunità in un mezzo guaio. https://www.collitortonesi.com/

PICCOLO DERTHONA: UN’OPPORTUNITÀ DA INQUADRARE

Mattia Bellinzona di Terre di Sarizzola non gira attorno al concetto. «Nei Colli Tortonesi – spiega il titolare della cantina alessandrina, stuzzicato sull’argomento da Winemag – avevamo bisogno di un vino da classica mescita, il cosiddetto by the glass. Il Piccolo Derthona, che esce sul mercato prima del Derthona (marzo al posto di settembre dell’anno successivo alla vendemmia, ndr), sta lì per questo. Un vino d’entrata».

Un cavallo di Troia per il resto dei nostri vini, sui mercati come quello Americano che chiedono anche etichette non troppo costose, da servire al calice nei wine bar, anche senza necessità dell’abbinamento. Dobbiamo però essere bravi a comunicarlo come tale e non renderlo un’alternativa al Derthona che, per profilo gustativo e prezzo, deve rimanere ben distinto dal Piccolo Derthona. La fascia indicativa, ex cellar? Siamo sui 7 euro per il Piccolo. Saliamo a 10 per  il Derthona. E chiudiamo a 15 per la Riserva».

MIGLIORI PICCOLO DERTHONA 2024

Proprio in quest’ottica va la selezione di Winemag dei migliori Piccolo Derthona 2024 a Derthona Due.Zero 2025. Vini che, pur imbottigliati da poco, mostrano di avere un profilo diverso da quello del Derthona. Vini più leggeri nell’alcol e, organoletticamente, meno “ingombranti”. Capaci comunque di raccontare il vitigno Timorasso e le sue sfumature meno impegnative. Perché l’immediatezza non è, per definizione, un difetto. Anzi.

CANTINA VINO NOTE
La Stellara Piccolo Derthona 2024 Primo naso sulle erbe aromatiche. Agrumi, tocco di pompelmo. Bella rotondità in chiusura. Vino già sull’ottima strada, che gioverà di qualche settimana in più in vetro.
Claudio Mariotto Piccolo Derthona 2024 Ha un bel naso oleoso, profuma di erbe aromatiche e fieno. In bocca abbina una certa rotondità alla freschezza e alla sapidità. Vino equilibrato, in divenire più che positivo.

MIGLIORI DERTHONA 2023

È l’uniformità dei Derthona 2023, pur nella sacrosanta interpretazione aziendale, a costituire il vero punto di forza dell’anteprima Timorasso 2025. Mai come all’ultima edizione di Derthona Due.Zero si era vista un’asticella media così uniforme e una profilazione del vino principe della nuova sottozona dei Colli Tortonesi così efficace.

CANTINA VINO NOTE
Vignaioli Battegazzore Derthona Maggiora 2023 Già un bell’equilibrio – freschezza, sapidità, frutto – nel segno di un’ottima prospettiva. Migliori Derthona 2023 piccolo 2024 riserva 2022 Timorasso
La Colombera Derthona Montino 2023 Best in Show, senza se e senza ma. Frutto giallo, tocco di agrume e componente di erbe aromatiche ad arricchirne il profilo, già maestosamente stratificato, insieme alla verve minerale.
Sassaia – De Alessandrini Derthona 2023 In sintesi? Vino che “Borgognoneggia”. Primo naso su un legno usato divinamente. Non manca il frutto, maturo il giusto, che danza su una spina dorsale minerale, quasi “gessosa”. Vino in divenire: “di metodo”, più che “di territorio”. Oppure “di territorio”, figlio di “un metodo”. Come la si voglia interpretare, una delle espressioni funzionali a far conoscere Derthona nel mondo.
Terre di Sarizzola Derthona 2023 Albicocca, quasi sciroppata, certamente matura. Bella componente verde aromatica e minerale, a riequilibrare. In bocca più teso del previsto, asciutto, quasi sottile a prima vista: è eleganza sussurrata. Vino di grandissima stoffa, di cui aspettarsi millesimi finanche superiori: c’è da scommetterci.
Romanzo del Vino Derthona 2023 Svanita la riduzione iniziale, si apre sul frutto, pieno, giallo. Minerale. Si conferma tale anche al palato, in perfetta corrispondenza. Gran frutto, puro, giallo, tocco di agrumi e di erbe aromatiche. Allungo sul frutto, pieno. Chiusura sapida, asciutta, piacevolissima. Benvenuta a questa nuova realtà, Romanzo del Vino, che vede Walter Massa alla guida enologica di una nuova “collettiva” di produttori locali. Con uno sguardo alla sostenibilità e alle chiusure innovative: bottiglia da soli 410 grammi e – ça va sans dire, con il re de Gli Svitati di mezzo – tappo a vite.
Oltretorrente Az. Agr. Derthona 2023 Riecco quel profilo oleoso che sta diventando tratto comune della zona. Qui anche una bella componente agrumata, che ricorda il pompelmo rosa, oltre a quella minerale. In bocca si conferma più “sul suolo” che sul frutto. Tanto “sale”, mineralità. Freschezza da vendere per un vino in divenire che sarà grande.
Vietti Derthona 2023 Tra i più completi: frutto, freschezza, sapidità, alcol molto ben integrato. Prospettiva.
Bruno Maurizio Derthona Dai Sassi 2023 Tanto fiore giallo e sambuco, al naso. Un’albicocca appena matura. Agrumi. Mineralità da vendere al palato e frutto polposo, carnoso a controbilanciare, insieme a una bella vena glicerica.
Poggio Paolo Derthona 2023 Primo naso sul frutto e sulla classica, tipica, vena minerale. Altro vino più sul suolo che sul frutto, che tuttavia non manca e, anzi, uscirà meglio con l’ulteriore affinamento.
Vigneti Letizia Derthona Stappasogni 2023 Ottimo esordio per Vigneti Letizia sui Colli Tortonesi. La nuova cantina del patron di Finigeto (Oltrepò pavese) presenta un Derthona che convince per completezza e per la gran purezza del frutto. Il sorso abbina durezze e morbidezze: mineralità, freschezza e vena glicerica, su ritorni della frutta già avvertita al naso. Ottima prospettiva.
Fontanafredda Derthona 2023 Fresco ed aromatico, dalle componenti verdi al frutto giallo, di ottima concentrazione. Sapidità e polpa a disegnare un palato dalle spalle larghe, pur di gran beva.
Tenuta Garetto Derthona 2023 Vino che, come pochi – per stuzzicante citricità e sapidità – ricorda certi Riesling tedeschi. Solo uno dei volti di quel grande vitigno chiamato Timorasso.
Cantine Volpi Derthona La Zerba 2023 Cedro, fiori bianchi, gran purezza (e concentrazione) del frutto. Anche al palato si conferma preciso, cesellato, elegante e strutturato, senza rinunciare ad una certa agilità di beva. In definitiva, non gli manca nulla per portare alta la bandiera del Derthona.
Cas’Al’Mat Derthona Intro 2023 Vino che si discosta dal profilo medio dei vini di Tortona, ma che segnaliamo perché rientra nella casistica delle differenze che arricchiscono un territorio. Il naso, molto interessante, gioca più sui fiori bianchi, sulle note tioliche e sugli agrumi che sulle tinte mielate e sull’esuberanza della frutta bianca e gialla, qui in una veste appena matura, polposa, croccante. C’è addirittura un tocco di idrocarburo. Perfetta la corrispondenza gusto olfattiva, con un accenno di tannino in chiusura. Vino tutto tranne che banale, buono da solo o sul piatto: consigliato a chi vuole sondare nuovi orizzonti della denominazione.
Mariotto Derthona 2023 Parola d’ordine “tipicità” e “tradizione” per questo Timorasso insieme sapido e largo, che sfodera frutta fresca come albicocca e pesca, abbinandola a un’acidità piena e a una rinvigorente . Chiude su ricordi di mentuccia, timo, chiamando il sorso successivo senza mai stancare.
Oddero Derthona Monlia 2023 Gran bella sapidità a fare da bandiera. Frutto che non manca, anzi si rivela pieno, maturo, dal naso al palato, già ottimamente equilibrato. Componente verde rigogliosa, fresca, piacevolissima. Vino al momento giovanissimo, ma di gran prospettiva.

MIGLIORI DERTHONA “RISERVA” 2022

CANTINA VINO NOTE
Iandolo Francesco Derthona 2022 Quando peso estrattivo e leggerezza si incontrano. Convince per l’estrema schiettezza e tipicità questa etichetta di assoluta prospettiva. Vino da attendere, pur già in grado di parlare – in maniera forte e chiara – il linguaggio più nobile dei Colli Tortonesi.
Vigneti Boveri Giacomo Derthona Lacrima del Bricco 2022 Un nettare materico, quasi da masticare per ricchezza e stratificazione. Al naso dominano le note tioliche, ma in una veste ricca, densa, oleosa, che abbonda anche nel frutto (giallo) di pari opulenza. Vino già goloso, da attendere per goderne appieno.
Boveri Luigi Derthona Filari di Timorasso 2022 Dolcezza del frutto bilanciata dalla spiccata sapidità. Bel sottofondo di erbe aromatiche e allungo polposo, nel segno dell’ottima stratificazione preannunciata al naso.
Oltretorrente Derthona 2022 Un vino giocato sulla sapidità e sulla componente dura, che andrà man mano a “riassorbirsi”, lasciando più spazio al frutto e virando su un idrocarburo ancora più netto. Gran prospettiva.
Tenuta Garetto Derthona 2022 Gran bella purezza del frutto, su tutti l’albicocca, abbinata a tensione acida, sapidità e venature di erbe aromatiche. Vino di buona struttura e gran prospettiva. Migliori Derthona 2023 piccolo 2024 riserva 2022 Timorasso
Mariotto Claudio Derthona Pitasso 2022 Potente, per certi versi esuberante sul fronte dell’alcol: ma è, chiaramente, solo un peccato di gioventù. Vino che è solo da aspettare. Sarà grandissimo.
I Carpini Derthona Rugiada del Mattino 2022 Vino che colpisce per stratificazione e positivo peso estrattivo, da prolungato – e sapientemente compiuto – contatto sulle fecce fini. Minerale al punto da sembrare salato; fruttato e goloso al punto da sembrare aromatico; profondo e generoso, sulla nota verde di macchia mediterranea. Tra i campioni più food friendly dell’edizione di Derthona Due.Zero 2025
Cantine Volpi Derthona Zerba Antica 2022 Gran bell’equilibrio tra polpa e sapidità. Tra i palati più ricchi e armonici dell’anteprima.
Vigneti Massa Derthona 2022 Splendido sul frutto, pieno, polposo, goloso e sui fiori bianchi freschi. Ma l’espressione del frutto e del fiore sono solo “il dito”, ovvero l’aspetto più clamorosamente evidente di questo nettare. La Luna? È l’allungo materico, sapido, minerale. Il centro bocca denso, oleoso, ricchissimo. La stratificazione. La persistenza. Vino bandiera.
Vigneti Repetto Derthona Origo 2022 Eleganza da vendere per “l’omaggio alle origini” di Vigneti Repetto: Origo. Vino che non è mai stato opulento e si conferma tale anche nell'”edizione 2022″, tra l’espressione floreale e quella fruttata. Un Timorasso da lettura fedele del suolo, nel rispetto dell’espressione più autentica e originale della varietà regina dei Colli Tortonesi.
Broglia Derthona 2022 Segnalazione doverosa per un vino che, più d’altri, rivela già una spiccata attitudine al piatto, ovvero all’abbinamento. Nota di frutta matura (netta l’albicocca, quasi sciroppata) su un accenno di idrocarburo. In bocca è pieno, pur verticale, sapido, teso. Molto persistente. Vino di grande potenziale.

Migliori Derthona 2023 piccolo 2024 riserva 2022 Timorasso. Migliori Derthona 2023 piccolo 2024 riserva 2022 Timorasso.

Exit mobile version