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Masi Agricola, Fondazione Enpaia compra altre quote dei fratelli Boscaini

Masi Agricola, Fondazione Enpaia compra altre quote dei fratelli Boscaini
Masi Agricola
– società quotata su Euronext Growth Milan e tra i leader italiani nella produzione di vini premium in Italia – rende noto che Fondazione Enpaia ha rafforzato la propria presenza nel capitale sociale di Masi. Il consolidamento è avvenuto nel mese di ottobre 2024 e consiste nell’aumentando della partecipazione fino al 9,2%, mediante un acquisto di azioni dai Fratelli Boscaini, che restano in forte maggioranza con una quota complessiva dell’82,8%. L’azionariato relativo a quote di partecipazione almeno pari al 5% è ora così suddiviso.

Azionista significativo

N. di azioni detenute

Percentuale del capitale sociale

Sandro Boscaini

8.876.856

27,61%

Bruno Boscaini

8.876.856

27,61%

Mario Boscaini

8.876.856

27,61%

Fondazione Enpaia

2.962.755

9,22%

ENPAIA CRESCE IN MASI AGRICOLA

«La decisione di aumentare la quota di partecipazione nel capitale sociale di Masi – fa sapere Enpaia – conferma la scelta della Fondazione di investire nell’economia reale per sostenere le aziende agricole che costituiscono l’ossatura della nostra Cassa di previdenza. Una scelta dettata dalla volontà di generare valore duraturo per i nostri iscritti e di contribuire allo sviluppo di aziende leader del settore dell’agroalimentare Made in Italy. In questo modo – aggiunge la Fondazione – Enpaia non solo tutela il valore del patrimonio dei propri iscritti, ma contribuisce anche alla crescita e allo sviluppo del sistema economico italiano».

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Dealcolazione: AssoDistil contro produttori di vino sulle accise dell’alcole residuo


L’Associazione Nazionale Industriali Distillatori di Alcoli ed Acquaviti (AssoDistil) ha sollevato il proprio dissenso riguardo alla recente richiesta di alcune associazioni vitivinicole italiane, che premono affinché l’alcole residuo derivato dalla dealcolazione del vino venga classificato come rifiuto, escludendolo così dagli oneri fiscali legati alle accise. In una lettera indirizzata ai ministri Giancarlo Giorgetti (Economia), Francesco Lollobrigida (Agricoltura) e Gilberto Pichetto Fratin (Ambiente), AssoDistil espone le criticità economiche, fiscali e ambientali che tale decisione potrebbe comportare.

Secondo AssoDistil, l’alcole residuo dalla dealcolazione del vino non può essere considerato un semplice “scarto”. Con una concentrazione alcolica che può superare il 95%, questo sottoprodotto rientra nella definizione di alcole prevista dalle normative vigenti. «Il rispetto della legalità è alla base delle nostre valutazioni», sottolinea Antonio Emaldi, presidente di AssoDistil. «L’accisa sull’alcole etilico si applica al momento della sua fabbricazione e incide per oltre 10 euro al litro.

L’ALTERNATIVA ASSODISTIL: IMPIEGO DEL BIOETANOLO

Escludere i produttori di vino dealcolato dal pagamento delle accise aprirebbe la porta a potenziali frodi fiscali di portata rilevante», avverte Emaldi. AssoDistil sostiene che tutti i produttori di alcole etilico, anche se in maniera subordinata, debbano essere sottoposti alla stessa normativa, per evitare disparità di trattamento e garantire equità fiscale.

Sul fronte ambientale, AssoDistil avanza una proposta sostenibile: destinare l’alcole residuo derivato dalla dealcolazione alla produzione di bioetanolo per carburanti. Tale scelta, osserva l’associazione, contribuirebbe a soddisfare la domanda di bioetanolo, attualmente insufficiente per rispondere agli obiettivi previsti dalla normativa europea entro il 2030. «L’utilizzo dell’alcole come bioetanolo», continua Emaldi, «si allinea perfettamente agli obiettivi di economia circolare e valorizzazione energetica dei materiali di scarto, promossi sia dall’Italia sia dall’Unione Europea».

LA DECISIONE IN MANO AL GOVERNO

Questa soluzione permetterebbe inoltre ai produttori di ottenere un ricavo dalla vendita dell’alcole, evitando l’imposizione di un costo per il suo smaltimento qualora venisse considerato rifiuto. Per AssoDistil, classificare l’alcole residuo come rifiuto rappresenterebbe non solo uno svantaggio economico, ma anche una scelta in contrasto con i principi di sostenibilità e circolarità che orientano le politiche ambientali attuali.

La lettera di AssoDistil accende i riflettori su un tema di forte impatto per il settore vitivinicolo e distillatorio. La palla passa ora ai Ministeri competenti, chiamati a valutare con attenzione le implicazioni di una misura che, se approvata, potrebbe cambiare radicalmente il trattamento fiscale e ambientale dell’alcole residuo dalla dealcolazione del vino in Italia. Negli scorsi mesi, AssoDistil aveva invece espresso la propria preoccupazione per l’importazione di etanolo dal Pakistan.

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Quiliano celebra “Granaccia & Rossi di Liguria” 2024


A Quiliano torna la rassegna dedicata ai grandi rossi e rosati liguri, “Granaccia & Rossi di Liguria“. L’evento, giunto alla sua 19ª edizione, è in programma il 17 novembre 2024 a
l Palasport del comune della provincia di Savona. Saranno presenti oltre 50 cantine provenienti da tutta la regione. Oltre alle degustazioni libere, la manifestazione prevede una Masterclass esclusiva intitolata “Rossi di Liguria: mediterranei, eroici, rari e di grandi potenzialità”, condotta da alcuni esperti del settore. Un modo per approfondire il posizionamento dei vini liguri nel panorama nazionale, mettendo in luce le qualità uniche dei rossi locali.

L’organizzazione, a cura della rete di imprese Vite in Riviera e del Comune di Quiliano, mira a valorizzare i rossi liguri e a promuovere il territorio attraverso il vino. «Granaccia & Rossi di Liguria 2024 – commenta Massimo Enrico, presidente di Vite in Riviera – vede nuovamente Quiliano come ambasciatrice delle nostre eccellenze, grazie alla presenza dei produttori e di importanti figure del settore. L’obiettivo è puntare sull’alta qualità dei prodotti, raccontando il territorio attraverso i suoi vini».

LA GRANACCIA IN PROVINCIA DI SAVONA

La manifestazione non si limita al solo giorno dell’evento. A partire dal 15 novembre, infatti, saranno organizzate iniziative collaterali che coinvolgeranno l’intera comunità locale, tra cui una visita guidata a Villa Maria, un concerto di musica celtica e aperitivi a tema presso vari bar locali il 16 novembre. Inoltre, i ristoranti della provincia di Savona e di altre zone della Liguria proporranno, per tutto il mese, piatti e menù speciali in abbinamento al vitigno Granaccia, noto a livello nazionale anche come Cannonau, Alicante o Tai Rosso, a seconda della regione.

INGRESSO E INFORMAZIONI

Per accedere ai banchi di degustazione il costo è di 25 euro, comprensivo di calice e tasca. Sono previste riduzioni per alcune categorie di professionisti, come sommelier e ristoratori, previa registrazione. Informazioni dettagliate sull’evento sono disponibili sul sito ufficiale di Vite in Riviera, viteinriviera.it.

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