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Prosecco, Carpenè Malvolti: addio ad Etile Carpenè, aveva 80 anni

Prosecco, Carpenè Malvolti addio ad Etile Carpenè, aveva 80 anni
Lutto nel mondo del Prosecco per la morte di Etile Carpenè, avvenuta il 23 ottobre 2024 a Conegliano, all’età di 80 anni. Lascia la moglie Nicoletta, la figlia Rosanna e la nipote Etilia. A dare la notizia è la famiglia Carpenè, insieme ai dipendenti della Carpenè Malvolti, prima al mondo a produrre il vino spumante delle Colline di Conegliano e Valdobbiadene.
Nell’ultimo periodo aveva lasciato la guida della Carpenè Malvolti alla figlia Rosanna, attuale Amministratore Delegato della Spa di famiglia, che porterà avanti l’operato del padre «con amore e passione».

La cerimonia di commemorazione si terrà sabato 26 ottobre alle ore 10 presso la Chiesa Parrocchiale dei Santi Martino e Rosa, via Francesco Fenzi 28, Conegliano (Treviso). Etile Carpenè ha dedicato la sua vita alla ricerca e alla cultura enologica, ispirando generazioni di studenti e professionisti con la sua passione e il suo impegno nel promuovere il rispetto per il territorio.

CHI ERA ETILE CARPENÈ

Etile Carpenè, quarta generazione della più longeva casa spumantistica italiana Carpenè Malvolti, si era diplomato al Liceo Scientifico di Rosenberg in Svizzera per poi frequentare un corso di specializzazione in Enologia all’Università̀ di Talence a Bordeaux. Proseguì il suo percorso accademico iscrivendosi all’Università̀ di Ferrara dove ottenne la Laurea in Chimica Pura. Dopo il percorso di studi iniziò l’attività nell’impresa di famiglia divenendone in seguito Amministratore delegato e Presidente. Fu in quel ruolo che emerse la sua vocazione a portare l’azienda sulla scena mondiale.

Espanse la produzione, amplificò e potenziò la distribuzione, riorganizzò e rinnovò la rete vendita sostenendo l’immagine della marca con campagne pubblicitarie in televisione e sulla stampa. Tra gli incarichi rivestiti da Etile Carpenè al di fuori del contesto aziendale, la Presidenza dell’Istituto Metodo Classico dal 1990 al 2001 nel 1992 ottenne la carica in Federvini, prima come Consigliere e poi come Vice Presidente Sindacato Vini Spumanti, nonché nello stesso anno fu nominato Consigliere nel Consorzio Tutela Prosecco, carica rinnovata per due mandati consecutivi. Era anche stato nominato Accademico emerito dell’Accademia della Vite e del Vino.

MORTO ETILE CARPENÈ: IL CORDOGLIO DEL CONSORZIO

«Apprendiamo con tristezza della scomparsa di Etile Carpenè. Ci lascia un uomo che ha rappresentato integralmente lo spirito della nostra denominazione, visionario e curioso, sempre impegnato a promuovere la qualità e l’autenticità del nostro prodotto. Il suo impegno, la sua passione e la sua visione continueranno a ispirarci e a guidarci nel nostro lavoro quotidiano». Così Franco Adami, presidente del Consorzio di Tutela del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Docg. «A nome dell’ente – aggiunge Adami – esprimo le mie più sentite condoglianze alla famiglia Carpenè e a tutti coloro che hanno avuto il privilegio di conoscerlo e di lavorare con lui. In questo momento di dolore, onoriamo il suo ricordo continuando a lavorare per mantenere alta la bandiera del Conegliano Valdobbiadene Prosecco, come lui avrebbe voluto».

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La Terra Trema 2024 contro agricoltura 4.0 e intelligenza artificiale


La Terra Trema 2024
– Fiera Feroce di vini, cibi, relazioni tornerà al Leoncavallo Spazio Pubblico Autogestito dal 29 novembre al 1° dicembre (in fondo all’articolo la lista dei vignaioli presenti). Un luogo simbolico, tuttora minacciato di sgombero, diventa esso stesso il simbolo della consueta volontà degli organizzatori di “sgomberare il campo” dal mainstream del vino.
«In preda ad astratti furori»: così si ripresenta La Terra Trema, riaffermando una visione critica e politica che abbraccia la gastronomia, l’agricoltura e la cultura materiale che – volente o nolente, favorevoli o contrari – non ha uguali nel panorama italiano, neppure tra chi prova a proclamare la propria difesa del mondo agricolo-vinicolo dalle pagine di una “Guida lenta”, con risultati al limite del grottesco.

LA TERRA TREMA 2024, UNA RISPOSTA AL «CAPITALISMO DIGITALE»

La Terra Trema 2024 sarà un’occasione per celebrare l’incontro tra le molteplici realtà della produzione agricola e vinicola, non solo italiana, ma internazionale. L’evento in programma al Leoncavallo dal 29 novembre al 1 dicembre non si limita ad esaudire la voglia di rivedersi, ma si propone come «un momento di riflessione collettiva, in cui agricoltori, vignaioli e cittadini possono confrontarsi in un dialogo orizzontale, libero da preconcetti e limitazioni». In un contesto in cui economia, clima e guerre premono su tutti, La Terra Trema prova a rispondere al «capitalismo digitale» che, come sostengono gli organizzatori, «sta travolgendo territori e persone, vigne e campi, scuole e quartieri, generazioni intere». La fiera si oppone a un’agro-industria che, in sostanza, promette false soluzioni, mentre genera «nuovi mostri e deserti» a favore dei propri interessi, monopolizzando semi, produzioni e mercati.

LA TERRA TREMA CONTRO DIGITALIZZAZIONE E INTELLIGENZA ARTIFICIALE

«Il valore d’uso, le apparenti comodità, i miti mendaci imposti dalla digitalizzazione e dalla sua potenza di calcolo – recita il comunicato di presentazione de La Terra Trema 2024 – stanno progressivamente, in modo esponenziale e veloce, limitando le nostre competenze, le nostre conoscenze, la nostra creatività, le nostre intelligenze, i nostri sensi, la nostra sensibilità di fronte agli orrori che ci circondano. L’intelligenza artificiale, così brava a calcolare le connessioni, non ha però fatto ancora i conti con la nostra capacità di fare associazioni improbabili, con la nostra capacità relazionale. Capacità che dobbiamo salvaguardare con grande determinazione e impegno».

«Il controllo di ciò che seminiamo, coltiviamo e mangiamo è sempre più nelle mani di poche aziende», si legge ancora. Un sistema che, attraverso l’industrializzazione e la digitalizzazione dell’agricoltura, rischia di soffocare la produzione contadina, lasciando dietro di sé paesaggi standardizzati e agricoltura di precisione che aliena l’uomo dalla terra. «Le nostre competenze e creatività», spiegano gli organizzatori de La Terra Trema, sono sempre più limitate dalle comodità imposte dalla tecnologia e dall’intelligenza artificiale. Strumenti che non hanno ancora «fatto i conti con la nostra capacità di fare associazioni improbabili e relazioni umane».

IL MONDO DEL VINO VISTO DA LA TERRA TREMA

Nel corso degli anni, La Terra Trema ha affrontato le sfide imposte da un’economia sempre più complessa e da dinamiche sociali ed ecologiche che influenzano il mondo del vino. La manifestazione ha sempre discusso di questioni cruciali come prezzo, distribuzione e modalità produttive, con approccio critico e indipendente, certamente divisivo e a tratti eclatante. Così come singolare è la visione di un’agricoltura contadina che, a detta degli organizzatori, rischia di estinguersi sotto i colpi dell’agroindustria e della cosiddetta “Agricoltura 4.0“, fatta di «trattori hi-tech, droni, algoritmi e nuovi Ogm».

Un sistema «sostenuto da finanziamenti statali e comunitari», che soffoca l’agricoltura di prossimità, quella «fatta di terra e persone», già alle prese con l’emergenza dei cambiamenti climatici. Eppure, c’è speranza. «Là dove la conoscenza delle pratiche agricole persiste», dove questo sapere viene tramandato autonomamente tra le generazioni, esiste un’enorme ricchezza. È proprio in queste realtà che si trova l’antidoto ai monopoli, e da qui bisogna ripartire per fronteggiare le minacce ambientali. «Fare cultura significa costruire momenti di confronto, a partire da tutto questo», spiegano gli organizzatori de La Terra Trema 2024. Un’edizione che non passerà inosservata.

LA LISTA DEI VIGNAIOLI PRESENTI A LA TERRA TREMA 2024

Abruzzo

McCalin, Martinsicuro (TE)

Podere San Biagio, Controguerra (TE)

Alto Adige

Brunnenhof, Egna (BZ)

Basilicata

Ripanero – Rionero in Vulture (PZ)

Calabria

Gianni Lonetti – Melissa (KR)

Campania

Cantina Del Disordine – Cautano (BN)

Casa Brecceto – Ariano Irpino (AV)

Davide Campagnano – Castel Campagnano (CE)

Il Tufiello – Calitri (AV)

Podere Veneri Vecchio – Castelvenere (BN)

Terre Caudium – Cautano (BN)

Emilia Romagna

Baccagnano – Brisighella (RA)

Filarole – Pianello (PC)

Podere Cipolla – Coviolo (RE)

Friuli Venezia Giulia

Nicolini Giorgio – Muggia (TS)

Pinat Marco – Povoletto (UD)

Prât dali’ Vîs, Castions di Zoppola (PN)

Škabar Miloš – Repen (TS)

Zahar – San Dorligo della Valle (TS)

Lazio

Occhipinti Andrea – Gradoli (VT)

Poggio Bbaranèllo – Montefiascone (VT)

Liguria

Il Foresto di Vernazza, Vernazza (SP)

Lombardia

Alpi Adamello – Edolo (BS)

Alziati Annibale – Rovescala (PV)

Barbacàn – Teglio (SO)

Beltrama Stefano – Albosaggia (SO)

Il Castello II – Fortunago (PV)

Il Gabbiano – Sondrio (SO)

Orto Tellinum – San Giacomo di Teglio (SO)

Piccolo Bacco dei Quaroni – Montù Beccaria (PV)

Pietro Selva – Castione Andevenno (SO)

Torre degli Alberi – Colli Verdi (PV)

Marche

Aurora, Offida (AP)

Ca’liptra, Cupramontana (AN)

Fiorano, Cossignano (AP)

Lalé, Apiro (MC)

Sciauerta, Cossignano (AP)

Tomassetti, Senigallia (AN)

Vigneti Vallorani, Colli del Tronto (AP)

Piemonte

Agricola Garella, Masserano (BI)

Buganza Renato, Piobesi d’Alba (CN)

Cascina Boccia, Tagliolo Monferrato (AL)

Cascina del Monastero, La Morra (CN)

Cascina Gasparda, Olivola (AL)

Cascina Gentile, Capriata d’Orba (AL)

Cascina Zerbetta, Quargnento (AL)

Cesca Daniele, Moncalvo (AT)

Daglio Giovanni, Costa Vescovato (AL)

Eraldo Revelli, Farigliano (CN)

Garage dell’Uva, Settimo Rottaro (TO)

Ghëddo, La Morra (CN)

Giachino Claudio, Montelupo Albese (CN)

Granja Farm, Chiomonte (TO)

Il Mongetto, Vignale Monferrato (AL)

La Casaccia, Cella Monte (AL)

La Tommasina, Frassinello Monferrato (AL)

La Viranda, San Marzano Oliveto (AT)

LeViti, Dogliani (CN)

Manera, Alba (CN)

Monfrà, Vignale Monferrato (AL)

Piatti Antonella, Mazzè (TO)

Tenuta Grillo, Gamalero (AL)

Terre di Maté, Pasturana (AL)

Umaia, Cornigliasca, Carezzano (AL)

Valli Unite, Costa Vescovato (AL)

Puglia

Cantina Pantun, Mottola (TA)

Podere ai Contadini, Ostuni (BR)

Tenuta Patruno Perniola, Gioia del Colle (BA)

Sardegna

Cantina Orgosa, Orgosolo (NU)

Sa Defenza, Donori (CA)

Sicilia

Alice Bonaccorsi, Randazzo (CT)

Bosco Falconeria, Partinico (PA)

Cantina del Malandrino , Mascali (CT)

Cantina Malopasso, Zafferana Etnea (CT)

Le Furie, Messina (ME)

Le Sette Aje, Santa Margherita di Belice (AG)

Terra Tinta, Alcamo (TP)

Toscana

Cantina della Luce, Sorano (GR)

Fattoria Majnoni Guicciardini, Barberino Val d’Elsa (FI)

Fratelli Barile, Capalbio (GR)

I Botri di Ghiaccioforte, Scansano (GR)

Il Cerchio, Capalbio (GR)

Paterna, Terranuova Bracciolini (AR)

Podere Ranieri, Massa Marrittima (GR)

Prato al Pozzo, Cinigiano (GR)

Sàgona, Loro Ciuffenna (AR)

Sant’Agnese, Piombino (LI)

Terra d’Arcoiris, Chianciano Terme (SI)

Terre Apuane, Marina di Carrara (MS)

Trentino

Maso Bergamini, Cognola (TN)

Umbria

La Casa dei Cini, Pietrafitta (PG)

Malauva Casa Agricola, Castel Giorgio (TR)

Veneto

Aldrighetti Lorenzo e Cristoforo, Marano di Valpolicella (VR)

Davide Xodo, Nanto (VI)

Le Bignele, Marano di Valpolicella (VR)

Rarefratte, Breganze (VI)

AUSTRIA

Back to Eden Winery, Neusiedl am See (Burgenland)

FRANCIA

La Cabrery – Longo Mai, Limans (Alta Provenza)

Sébastien Fezas – Domaine Jeandaugé, Courrensan (Occitania)

GEORGIA

TDWinery, Khidistavi (Kartli)

K&K Wines, Zestaponi (Imereti)

SPAGNA

La Gutina, Sant Climent Sescebes (Catalunya)

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Amarone 2009 Costa delle Corone, Monteci: premio speciale Vecchia annata Guida Winemag 2025


L’
Amarone della Valpolicella Doc Classico 2009 Costa delle Corone di Monteci si aggiudica il Premio speciale “Vecchia annata” della Guida Winemag 2025. Il vino top di gamma della cantina di Pescantina (Verona), appartenente alla Linea Monteci Selezioni, si è aggiudicato 96/100 in occasione delle degustazioni alla cieca. Convince per la vitalità, la precisione e l’integrità del sorso, a distanza di ben 15 anni dalla vendemmia (avvenuta un anno prima dell’assegnazione della Docg alla pregiata denominazione veronese). L’Amarone della Valpolicella Doc Classico 2009 Costa delle Corone, per ammissione della stessa cantina, è la «massima espressione dell’identità di Monteci», nonché «la sintesi di un vigneto quasi inaccessibile», da cui prende il nome. Un appezzamento inerpicato sulle colline della Valpolicella Classica, in cui affondano le radici le piante di Corvina, Rondinella e Molinara.
Di seguito il profilo del vino.

AMARONE DELLA VALPOLICELLA DOC CLASSICO 2009 COSTA DELLE CORONE, MONTECI

  • Fiore: 9
  • Frutto: 9.5
  • Spezie, erbe: 9.5
  • Freschezza: 8
  • Tannino: 7.5
  • Sapidità: 7
  • Percezione alcolica: 6
  • Armonia complessiva: 10
  • Facilità di beva: 9.5
  • A tavola: 10
  • Quando lo bevo: subito / oltre 3 anni
  • Punteggio Winemag: 96/100 (Premio speciale “Vecchia annata” per la Guida Winemag 2025)

Monteci Viticoltori

Via San Michele, 34
37026 Pescantina (VR)
Tel.+39 (045) 7151188
Email info@monteci.it

AMARONE COSTA DELLE CORONE 2009, MONTECI

DENOMINAZIONE Amarone Classico della Valpolicella Doc
UVAGGIO Corvina, Rondinella, Molinara
ZONA DI PRODUZIONE Valpolicella Classica
TECNICA DI VINIFICAZIONE Appassimento delle uve per circa 5 mesi. Dopo la pigiatura 30 giorni di contatto mosto/bucce. Segue fermentazione alcolica e fermentazione malolattica. La fermentazione avviene in parte in acciaio e in parte in tini di rovere.
AFFINAMENTO In botti di rovere da 50 ettolitri per 60 mesi.
IMBOTTIGLIAMENTO In bottiglia per almeno 5 anni.
TEMPERATURA DI SERVIZIO 18-20° C
ABBINAMENTI Selvaggina da pelo o nobile da piuma, “pastissada” di cavallo, brasati, arrosti, formaggi stagionati o piccanti, risotto all’Amarone. Grande vino da meditazione.
PUNTEGGIO WINEMAG 96/100 (PREMIO SPECIALE “VECCHIA ANNATA” – GUIDA WINWMAG 2025)
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