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Colli Maceratesi, via libera a Ribona Riserva e Spumante Riserva

Colli Maceratesi, via libera alla Ribona Riserva e Spumante Riserva
Colli Maceratesi Ribona Riserva
e Colli Maceratesi Ribona Spumante Riserva. Via libera alle due nuove tipologie “Riserva” della Doc Colli Maceratesi, con la pubblicazione in Gazzetta ufficiale dopo un iter di tre anni, proposto e avviato dall’Istituto marchigiano di tutela vini (Imt) e dal Comitato Colli Maceratesi. L’introduzione delle due nuove versioni offre una possibilità enologica ed agronomica in più alle Marche del vino, nel contesto di una denominazione 
di 250 ettari, con un potenziale di circa 600 mila bottiglie complessive da 0,75 litri.

COLLI MACERATESI: ECCO RIBONA RISERVA E SPUMANTE RISERVA

Quarantasei i viticoltori e 28 i produttori della Doc. Colli Maceratesi Ribona Riserva e Colli Maceratesi Ribona Spumante Riserva costituiscono «un upgrade verso prodotti premium a maggior longevità, in linea con gli obiettivi di sviluppo di Imt e dei 74 produttori e viticoltori dell’area». Tra le altre disposizioni pubblicate in Gazzetta: l’eliminazione della tipologia novello per la versione rosso; sul fronte etichettatura e presentazione dei vini della Doc è prevista la possibilità per i produttori di riportare il nome geografico “Marche”, secondo indicazioni specifiche stabilite nel disciplinare.

«La modifica del disciplinare della Doc Colli Maceratesi, con l’introduzione dei due nuovi bianchi Riserva della Ribona nelle tipologie vino e spumante metodo classico – evidenzia il presidente Imt, Michele Bernetti – è coerente con il processo di aggiornamento di alcuni disciplinari delle nostre 16 denominazioni, nati circa 50 anni fa e che necessitano di essere attualizzati. Un’azione in linea con il percorso intrapreso dal Consorzio che punta a innalzare qualità e valore aggiunto delle produzioni. La notizia della pubblicazione in Gazzetta è il modo migliore per festeggiare i primi 25 anni di Imt».

I DISCIPLINARI DEI RIBONA RISERVA COLLI MACERATESI

Produzione massima contingentata (91 ettolitri per ettaro), procedimento di elaborazione di almeno 36 mesi per la Ribona Spumante Riserva con rifermentazione esclusivamente in bottiglia, immissione al consumo consentita solo dopo un affinamento di 12 mesi per la Ribona Riserva, costituiscono le principali norme per la vinificazione delle due nuove tipologie che saranno ottenute da uve coltivate in provincia di Macerata e nel Comune di Loreto, in provincia di Ancona.

Per il presidente del Comitato della Doc Colli Maceratesi, Filippo degli Azzoni: «Le due nuove Riserve introdotte grazie al lavoro fatto da Imt valorizzano il Colli Maceratesi Ribona, un prodotto con ottime potenzialità di crescita sul mercato, e sono in grado di rispondere a una domanda qualificata, capace di apprezzare le doti di longevità e di complessa eleganza che sono nel Dna del vitigno. Dopo anni di ricerca che hanno portato a questa scelta, si aprono ora delle opportunità per attivare nuovi canali di vendita, sia sul mercato interno sia estero; questo è molto positivo».

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Consorzio del Chianti Colli Fiorentini compie 30 anni


Il Consorzio del Chianti Colli Fiorentini compie 30 anni. «
Trent’anni di stile e passione – sintetizza il presidente Andrea Corti – perseguendo costantemente il concetto di qualità nei nostri vini.  E affrontando le sfide che i tempi e le circostanze ci impongono. Siamo un piccolo ma determinato gruppo di produttori che, attraverso i propri vini, parla di un territorio e della sua storia. Abbiamo dedicato la nostra vita e i nostri sforzi a questa tradizione, una generazione dopo l’altra. Adesso siamo fieri di poter condividere con tutti quello siamo diventati e quello che saremo domani». Le celebrazioni si sono svolte giovedì 12 settembre nel cuore di Firenze, presso la Sala Borsa Merci della Camera di Commercio.

I 30 ANNI DEL CONSORZIO CHIANTI COLLI FIORENTINI

Il Consorzio Chianti Colli Fiorentini è nato il 5 settembre 1994 per iniziativa di un gruppo di viticoltori che hanno deciso di riunire le proprie voci per poter far conoscere e valorizzare la loro terra e i frutti che riuscivano a trarne. Il primo passo, questo, per la valorizzazione del vino per eccellenza di Firenze: i vini del consorzio sono raggruppati non a caso con la dizione “Vino di Firenze”. Nello specifico, sono 16 i comuni che abbracciano il capoluogo toscano nella produzione del Chianti Colli Fiorentini, con aziende dalla forte identità e tradizione: Bagno a Ripoli, Barberino Tavarnelle, Certaldo, Fiesole, Figline Incisa Valdarno, Firenze, Lastra a Signa, Impruneta, Montelupo Fiorentino, Montespertoli, Pelago, Pontassieve, Reggello, Rignano sull’Arno, San Casciano Val di Pesa e Scandicci.

IL CHIANTI COLLI FIORENTINI, ALIAS IL VINO DI FIRENZE

Il Chianti Colli Fiorentini viene considerato il “Vino di Firenze” perché rappresenta il terroir geograficamente più prossimo al capoluogo toscano. A conti fatti, il rapporto tra la città del David e il Consorzio del Chianti Colli Fiorentini è ormai ampiamente consolidato, raggiungendo i 30 anni di attività. Un traguardo da festeggiare, ancor più se si considera il percorso evolutivo mirato a raggiungere ogni anno risultati migliori del precedente. Nel 2024 sono stati rivendicati 350 ettari di superficie vitata, per una produzione annua di circa 20 mila quintali di uva, dai quali sono state infine commercializzate 900 mila bottiglie. La quota export del Chianti Colli Fiorentini si aggira attorno al 55-60%.

Dieci Chianti Colli Fiorentini da provare per capire il vino di Firenze

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Cardenal Mendoza: gli “elementi” del Brandy de Jerez

Rinaldi 1987 ha presentato, lo scorso 11 settembre presso le stupende sale del Museo Bagatti Valsecchi di Milano (via Gesù, 5), Cardenal Mendoza Elements Edition, edizione limitata dell’iconico Brandy de Jerez.

CARDENAL MENDOZA

Brandy Cardenal Mendoza, fiore all’occhiello della cantina Sánchez Romate fondata nel 1887, è dedicato al personaggio e mecenate Cardinal Pedro Gonzáles de Mendoza. Uomo che con la sua visione e supporto rese possibile il viaggio di Cristoforo Colombo verso il Nuovo Mondo.

Cardenal Mendoza nasce a di Jerez de la Frontera (Spagna) manualmente secondo la tecnica Solera y Criadera. Prodotto con uve Airén e con distillazione discontinua tradizionale, occorrono circa 4 kg di uva e minimo 15 anni di invecchiamento per ottenere una bottiglia.

CARDENAL MENDOZA ELMENTS EDITION

L’idea alla base di Cardenal Mendoza Elements Edition è quella di invertire il processo di creazione. Non più la cantina a “pensare” il prodotto, bensì il consumatore chiamato ad indicare gli “elementi” distintivi del Brandy.

Cantina Romate ha quindi riunito a Jerez alcuni importatori, distributori, bartender e consumatori da tutto il mondo. Persone chiamate, a valle della conoscenza e degustazione di Cardenal Mendoza, ad indicare quali ne sono i tratti distintivi. Gli “elementi” che ne caratterizzano la personalità.

Sono così mersi dodici elementi comuni: mogano, rovere, uva passa, prugne, noci, nocciole, cacao, caramello, miele, vaniglia, cannella, tabacco. Al Master Blender il compito di realizzare una release in grado di evidenziare ed esaltare questi elementi.

CARDENAL MENDOZA ELMENTS EDITION: LA DEGUSTAZIONE

Color mogano brillante con riflessi ramati. Naso pieno, caldo, avvolgente. Note di frutta rossa ed uvetta, tocco di vaniglia, leggera spezia e sentori marcati di frutta a guscio. Gli “Elements” emergono chiaramente, uno ad uno, man mano che il brandy si scalda che si lascia scorrere il naso sui vari lati del baloon.

Al palato è rotondo, elegante, vellutato. Tenendolo un poco più a lungo in bocca emergono note balsamiche e mentolate. Finale lungo, persistente, che riprende tutti i sentori avvertiti al naso.

I DRINK

Due le proposte di drink sviluppate da Rinaldi sulla base di Cardenal Mendoza Elements Edition

MANZANA

(Cardenal Mendoza, succo di mela gasato, succo di limone, fettina di mela golden fresca)

Fresco, beverino, veloce. Un drink tanto semplice da preparare quanto da bere. Ideale come aperitivo e facile da preparare anche fra le mura domestiche si contraddistingue per la freschezza vivace della mela e la leggera spinta speziata del brandy.

12

(Cardenal Mendoza Elements Edition, Cardenal Mendoza Angelus, sciroppo di scorza d’arancia e cannella, Angostura bitter, Chocolate bitter, Orange Bitter, quadratino di cioccolato alla scorza d’arancia)

Profondo e ricco. Questo Old Fashioned sulla base del neonato brandy si contraddistingue per la complessità dei suoi aromi. I bitter amplificano le note distintive di Cardenal Mendoza Elements Edition dando vita ad un cocktail after dinner dai sentori caldi. Il cioccolato si sposa perfettamente con la preparazione e regala una coccola di fine bevuta.

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La Mustata di Pachino sarà Prodotto Agroalimentare Tradizionale (PAT)


A Pachino, la tradizione della Mustata, dolce siciliano risalente al XV secolo, continua a essere tramandata di generazione in generazione. Questo dolce a base di mosto, prodotto esclusivamente durante la vendemmia, è al centro di un’iniziativa per il riconoscimento come Prodotto Agroalimentare Tradizionale (PAT). Il 22 settembre, durante la Festa della Vendemmia 2024, si firmerà un protocollo d’intesa per avviare il processo di riconoscimento. L’evento celebrerà anche la filiera vitivinicola locale con degustazioni, concorsi e manifestazioni culturali.

LA RICETTA STORICA DELLA MUSTATA

Con oltre 500 anni di storia, la Mustata è un dolce siciliano legato alla vendemmia e alla comunità di Pachino, la cui tradizione si tramanda da generazioni. Il 22 settembre, durante la terza edizione della Festa della Vendemmia, si firmerà un protocollo per avviare il riconoscimento della Mustata come Prodotto Agroalimentare Tradizionale (PAT), sotto il patrocinio del Mipaf. Lo storico Luigi Lombardo e il presidente di Vivi Vinum Pachino, Walter Guarrasi, stanno codificando la ricetta storica. La Mustata si prepara con il “mosto primofiore” e, secondo la tradizione, si consuma calda o fredda, con preparazioni che culminano durante le festività natalizie.

PACHINO, LA MUSTATA PROTAGONISTA DELLA FESTA DELLA VENDEMMIA

La Festa della Vendemmia 2024, organizzata dal comune di Pachino e dall’associazione Vivi Vinum, si terrà dal 20 al 22 settembre presso Piazza Pietro Nenni. Durante l’evento, il maestro ceramista Enzo Forgia realizzerà una formella di ceramica di Caltagirone, parte integrante del rituale di preparazione della Mustata. L’evento celebrerà inoltre la ricca cultura vitivinicola di Pachino con degustazioni e il concorso “La vendemmia nel Piatto”, dedicato a ricette con uva e derivati del vino. Ci saranno anche il tradizionale Palio delle Botti, la pigiatura dei grappoli con danze tradizionali, e la consegna del Premio “La Pampina d’Oro” a chi si è distinto nella comunità vitivinicola.

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Esteri - News & Wine

Vendemmia 2024, anche il Centro Loira alle prese con la peronospora


In occasione della vendemmia 2024, i vigneti del Centro-Loira hanno affrontato sfide climatiche straordinarie, tra piogge costanti che hanno favorito la peronospora, ma anche gelate e grandinate. Tuttavia, grazie al sole di agosto e alle escursioni termiche, il “millesimo” è promettente. Lo riferisce il Bureau Interprofessionnel des Vins du Centre-Loire.
Fabrice Doucet, direttore ed enologo consulente del Servizio interprofessionale di consulenza agronomica, enologica e analisi del Centro (SIVAC), si spinge oltre: «A memoria d’uomo, l’annata 2024 non ha precedenti. Tra la pioggia, che non ha dato tregua ai viticoltori durante la primavera e l’inizio dell’estate, il gelo e la grandine, i vigneti del Centro-Loira non sono stati risparmiati».

I VINI 2024 DEL CENTRO LOIRA

La speranza di una buona annata però persiste, grazie al sole di agosto e ad un’escursione termica tra la mattina e la giornata che favorisce la maturazione delle uve. La vendemmia 2024 in Centro Loira risulta posticipata rispetto agli anni precedenti. Nonostante il forte impatto della peronospora, che ha ridotto i raccolti, si prevede un ritorno a vini dal profilo più classico, freschi e fruttati, segnando un’eccezione rispetto ai millesimi recenti, che hanno dato mosti e vini più densi e zuccherini. Le previsioni del Bureau Interprofessionnel des Vins du Centre-Loire riguardano pregiate denominazioni francesi, rinomate in tutto il mondo, come Sancerre, Pouilly-Fumé, Menetou-Salon, Quincy, Reuilly, Coteaux du Giennois, Châteaumeillant, Pouilly-sur-Loire, Côtes de la Charité e Coteaux de Tannay.

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