Categorie
eventi news news ed eventi

Grandi Langhe 2024, al via le iscrizioni: c’è anche l’Alta Langa

Grandi Langhe 2024, al via le iscrizioni: c'è anche l'Alta Langa
Grandi Langhe 2024 giunge alla VIII edizione, che vedrà l’esordio assoluto dell’Alta Langa, accanto alle denominazioni tutelate dal Consorzio Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani e del Roero. L’evento
si prepara da oggi ad accogliere i professionisti del mondo del vino a Torino, lunedì 29 e martedì 30 gennaio 2024, dalle 10:00 alle 17:00 alle OGR Torino. Buyer, enotecari, ristoratori e importatori internazionali potranno da oggi iscriversi alla più grande degustazione dedicata alle denominazioni di Langhe e Roero, compilando il form sul sito ufficiale.

Trecento cantine presenteranno le proprie etichette nei suggestivi spazi delle OGR Torino, luogo strategico confermato per il terzo anno di seguito per rimarcare la crescita nazionale e internazionale della manifestazione e consolidare il rapporto con la città di Torino. Dopo aver avuto come ospiti il Consorzio Tutela Nebbioli Alto Piemonte, quest’anno la novità sarà la partecipazione attraverso un grande banco d’assaggio del Consorzio Alta Langa. L’intenzione, infatti, è quella di «tendere la mano ad altri territori per rappresentare al meglio l’intera regione vitivinicola piemontese».

A GRANDI LANGHE 2024 LA TERZA EDIZIONE DI CHANGES

Si rafforza la presenza internazionale: più di 90 buyer selezionati da oltre 30 Paesi tra cui USA, Canada, Australia, Brasile, Giappone, India. Sarà presente inoltre una delegazione di 20 buyer da Cina e Hong Kong, a chiudere le attività avviate a settembre 2023 per il paese Cina con il progetto BBWO2023 Cina.

Ad apertura della due giorni, si organizzerà la terza edizione di CHANGES che tratterà il tema ‘Langhe (not) for sale’ attraverso la presentazione della ricerca svolta quest’anno dall’Università Cattolica del Sacro Cuore e che ha coinvolto più di 200 cantine delle Langhe proprio per approfondire il tema del cambio generazionale e l’interesse di capitali stranieri nei confronti delle nostre zone.

Categorie
news news ed eventi

Addio a Piergiorgio Cielo, ideatore del vino Freschello


È morto Piergiorgio Cielo, ideatore del vino Freschello. Con un’abilità naturale nel commercio, si conquistò la fiducia tra le osterie del basso vicentino, collocando con successo il vino prodotto nella cantina di famiglia. A 20 anni, ritornò alla sua terra natale, determinato a far crescere l’azienda di famiglia.
Con l’aiuto dei suoi fratelli, Piergiorgio trasformò l’impresa in un successo nazionale, dando vita al vino Freschello, per oltre 15 anni il vino in bottiglia più venduto nella grande distribuzione italiana.

Categorie
Approfondimenti

Meloni ad Asti: 800 milioni al Piemonte e brindisi con l’Alta Langa


FOTONOTIZIA –
«All’eccellenza che Coldiretti rappresenta e all’orgoglio che Coldiretti sa difendere. Mai sottovalutare Coldiretti. Evviva Coldiretti!». Con queste parole, la premier Giorgia Meloni, giovedì 7 dicembre ad Asti, ha levato al cielo un calice di Alta Langa astigiana, in un prosit di elogio e apprezzamento al primo sindacato degli agricoltori italiani, nella Casa Coldiretti di piazza Alfieri. Il tutto dopo la firma dell’accordo di programma, condiviso col governatore Alberto Cirio, che porterà alla Regione Piemonte 800 milioni di euro per lo sviluppo e la coesione.

Categorie
news news ed eventi

Pau Roca, addio al direttore generale OIV


Pau Roca
, direttore generale dell’OIV, l’Organizzazione internazionale della Vigna e del Vino, è morto ieri, 7 dicembre 2023. Aveva 65 anni ed era affetto da anni da una malattia che non gli ha lasciato scampo. A darne notizia, dalla Francia, è lo stesso organismo che fornisce ai Paesi produttori e importatori di uva e vino informazioni per sviluppare normative, ridurre al minimo gli ostacoli al commercio, promuovere una produzione sostenibile e proteggere i consumatori. Roca lascia
la moglie Diana e i tre figli.

«L’Organizzazione Internazionale della Vigna e del Vino – comunica l’OIV – è rattristata e profondamente addolorata nell’annunciare la morte, all’età di 65 anni, di Pau Roca, eletto alla guida dell’OIV per un mandato quinquennale durante l’Assemblea Generale dell’OIV del 2018 in Uruguay. Dal 1992 è stato delegato spagnolo all’OIV e tra il 2010 e il 2016 è stato presidente del gruppo di esperti “Diritto e informazione dei consumatori” (DROCON), nonché vicepresidente del gruppo di esperti “Sviluppo sostenibile e cambiamento climatico” tra il 2016 e il 2018».

Dopo l’esperienza nel settore dell’olio d’oliva e nella ricerca scientifica nel campo dell’oceanografia, Pau Roca ha maturato una conoscenza specifica e approfondita del settore vitivinicolo globale alla guida della Federazione spagnola del vino (FEV), che ha diretto per oltre 20 anni. Poliglotta in francese e inglese, Pau Roca ha favorito lo sviluppo della digitalizzazione non solo all’interno del settore vitivinicolo, ma anche per la stessa OIV, promuovendo nuovi strumenti di comunicazione interna all’interno di un dipartimento che ha notevolmente sviluppato. È stato inoltre determinante per il trasferimento della sede dell’OIV a Digione e ha avviato la gestione dell’Anno del Centenario dell’OIV.

MORTO PAU ROCA, IL RICORDO DI LUIGI MOIO

«Desideroso di ottenere il riconoscimento dell’OIV, del suo ruolo e delle sue attività in un mondo sempre più globalizzato – lo ricorda il board dell’Organizzazione internazionale della Vigna e del Vino – Pau Roca ha anche rafforzato i legami con altre istituzioni mondiali come l’Organizzazione Mondiale del Commercio, l’Organizzazione Mondiale del Turismo, l’Ocse, la Fao, il Ciheam e il Codex Alimentarius. Ha inoltre accolto 3 nuovi Stati membri, Regno Unito, Ucraina e Albania, portando l’OIV a un totale di 50 Stati».

Regina Vanderlinde e Luigi Moio, che hanno presieduto l’OIV durante il mandato di Pau Roca, ne lodano «l’impegno nei confronti del settore vitivinicolo mondiale, che ha reso l’Organizzazione pronta a intraprendere le proprie attività per un nuovo secolo». Solo pochi mesi fa, Pau Roca aveva accolto un’azienda italiana, Masi Agricola, nel suo prestigioso Consortium, il Consorzio che comprende altre 5 prestigiose realtà vitivinicole internazionali allo scopo di sviluppare progetti nel campo della ricerca e dello sviluppo.

Categorie
Approfondimenti news news ed eventi

Normativa europea etichettatura vini posticipata dal governo italiano


FOTONOTIZIA – Il governo italiano ha posticipato l’applicazione delle nuove norme europee sull’etichettatura dei vini. Una risposta al pericolo di dover distruggere milioni di etichette già stampate, sulla base del regolamento che sarebbe dovuto entrare in vigore l’8 dicembre. Il provvedimento, comunicato dal ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, raccoglie il plauso di Federvini, Unione italiana vini – UIV e Coldiretti.

Categorie
Gli Editoriali news news ed eventi

Tommasi e Caseo, Valpolicella e Oltrepò: ovvero il valore di un brand per un territorio


EDITORIALE –
Spesso si dimentica che un territorio può essere la somma dei suoi brand, ma non sempre i brand vogliono essere il territorio. In Italia più che altrove, indossare la maglia di una Doc, o di una Docg simbolo di una zona vinicola, è prima di tutto un esercizio imprenditoriale che risponde a precise leggi di mercato, ancor più che alla vocazionalità del territorio stesso o alla “visione” di una famiglia del vino. A stabilire un confine netto tra i valori che un brand può assumere per un territorio, oppure no, sono Tommasi e Tenuta di Caseo.

Un cognome, il primo, che basta da solo per evocare a livello internazionale un territorio, la Valpolicella; e un brand, il secondo, sempre di proprietà dei Tommasi, in Oltrepò pavese, che non si cura minimamente del territorio in cui opera. Tendendo, anzi, a decontestualizzare e a portare avanti una linea di comunicazione “geograficamente” asettica, al solo scopo di targhettizzare il binomio giovani-spumanti.

La distanza tra il “mondo Tommasi” e il “mondo Caseo” è siderale, quasi come se si trattasse di due entità che non hanno nulla in comune. Tommasi è Valpolicella, è Amarone, è Verona, è orgoglio delle proprie radici. È un brand ed è una famiglia da narrare attraverso l’orgogliosa assonanza con i “Puoti” di Palazzo Turchi, che «incorniciano in un’armonia architettonica l’Amarone Ca’ Florian», in un post di qualche giorno fa, oppure nel parallelismo con la casa di Romeo, «l’innamorato shakesperiano più conosciuto al mondo».

BRAND E TERRITORIO: L’APPROCCIO DI TOMMASI IN OLTREPÒ PAVESE

La “consociata” Tenuta di Caseo si guarda bene, invece, dal narrare il territorio nelle campagne di comunicazione finanziate con i medesimi fondi (quelli europei, in accordo con il regolamento 1308/2013). In estate, social invasi dal “meme” di una bella ragazza che incrocia due fidanzati che passeggiano per strada. Lui la nota, si gira e le fa un fischio, incurante dell’altra donna che tiene per mano. Il testo del meme: «Caseo Wines, zero sbatti». E ancora: «Sbattimenti? Meglio la bolla».

La «bolla» anti rotture di maroni sarebbe il Metodo classico dell’Oltrepò pavese, territorio che forse meriterebbe uno storytelling più dignitoso. Nonché brand e grandi famiglie del vino italiano che investano nel racconto degli spumanti di collina, dei palazzi e dei castelli che puntellano la provincia di Pavia, offrendo incredibili occasioni (uniche in Italia) sul fronte dell’enoturismo. A mio avviso ben più di un territorio di conquista, da vendere ai ragazzini in cerca dell’accompagnamento perfetto per l’aperitivo. Certo, anche l’Oltrepò ha più d’un motivo per ragionare e interrogarsi sui motivi di questa “resa”. Il tutto, nell’ottica del valore di un brand per un territorio. Oppure no.

Categorie
Vini al supermercato

Verso Natale con il vino in promozione al supermercato: fioccano i 5 cestelli

Verso Natale con il vino in promozione al supermercato: fioccano i 5 cestelli. Il punto della situazione sui volantini delle maggiori insegne Gdo nazionali, nella consueta rubrica di Vinialsuper.

ALDI, volantino fino al 10 dicembre

Pinot Grigio Igt Provincia di Pavia: 2,99 euro (3,5 / 5)

Rosé Millesimato Extra Dry: 4,49 euro (3,5 / 5)

Orvieto Classico Doc Roversi: 2,19 euro (3 / 5)

Zerozecco Spumante Analcolico: 2,79 euro (3 / 5)

Falanghina Benevento Igp Coppiere: 1,99 euro (3 / 5)

Cannonau di Sardegna Doc: 2,99 euro (3,5 / 5)

ALDI, volantino fino al 31 dicembre

Prosecco Bio Doc: 5,49 euro (3,5 / 5)

Coppiere Traminer Trevenezie Igt: 3,99 euro (3,5 / 5)

Aimone Vino Bianco/Rosso: 3,49 euro (3,5 / 5)

Tor del Colle Malvasia Nera del Salento Igt: 3,99 euro (3,5 / 5)


BENNET, volantino fino al 9 dicembre

Piccini – Chianti Superiore Docg Collezione Oro: 3,69 euro (5 / 5)

Cavit – Müller Thurgau Trentino Doc: 2,89 euro (3,5 / 5)

Valdo – Prosecco Docg Valdobbiadene Superiore Marca Oro: 4,90 euro (3,5 / 5)

Ferrari – Spumante Trento Doc Brut: 9,70 euro (5 / 5)

Tosti – Spumante Brachetto d’Acqui: 3,45 euro (3,5 / 5)

Tosti – Spumante Moscato: 3,29 euro (3,5 / 5)

Terre Cevico – Pignoletto Frizzante Doc: 2,44 euro (3,5 / 5)

Clavesana – Langhe Rosso Doc: 2,98 euro (5 / 5)

Sartori – Bianco di Custoza: 2,99 euro (3,5 / 5)

La Fogliata – Vermentino: 2,38 euro (3 / 5)

Cantina Belisario – Verdicchio di Matelica Poggio Alle Rondini: 3,80 euro (5 / 5)

Casati Moglia – Dolcetto d’Alba: 3,97 euro (3,5 / 5)

Terre Da Vino – Malvasia Castelnuovo Don Bosco Doc: 3,98 euro (3,5 / 5)

Giorgi – Bonarda Oltrepò Pavese o Barbera: 4,47 euro (5 / 5)

Le Terre – Nebbiolo d’Alba Doc: 5,59 euro (3,5 / 5)

Teo Costa – Roero Docg: 5,98 euro (5 / 5)

Cantina di Negrar – Valpolicella Ripasso Doc Le Roselle: 5,98 euro (3,5 / 5)

Teo Costa – Barbera d’Alba: 8,48 euro (5 / 5)

Casa Vinicola Nera – Sassella Valtellina Docg: 9,35 euro (5 / 5)


CARREFOUR, volantino fino al 27 dicembre

La Calenzana – Vini: 2,99 euro (3,5 / 5)

Terre di Chieti – Montepulciano d’Abruzzo Doc, Pecorino Igt o Passerina Spinelli: 2,99 euro (5 / 5)

Santa Maria La Palma – Vermentino Aragosta Doc: 4,99 euro (3 / 5)


COOP ITALIA, volantino fino al 10 dicembre

Ferrari – Spumante Brut Trento Doc: 11,90 (5 / 5)

Tenuta Ca’ Vescovo – Pinot Grigio, Cabernet Sauvignon o Merlot Friuli Aquileia Doc Superiore: 4,39 euro (5 / 5)

Terre del Barolo – Barbera d’Alba Doc Le Calende: 3,90 euro (3,5 / 5)

Cantine Maschio – Spumante Prosecco Conegliano Superiore Docg: 5,39 euro (3,5 / 5)

Le Cascine – Bonarda Oltrepò Pavese Doc.: 2,19 euro (3 / 5)

Notte Rossa – Negroamaro Salento Igp: 3,79 euro (5 / 5)

Spumante Prosecco Valdobbiadene Docg Prestige Mionetto: 7,89 euro (3,5 / 5)

COOP, volantino fino al 13 Dicembre

Vino Pignoletto Superiore Colli Bolognesi Doc Tenuta Santa Croce Chiarli: 4,39 euro (3,5 / 5)

Vino Lambrusco Righi Doc Sorbara Secco o Castelvetro Grasparosa Secco o Amabile: 3,49 euro (3,5 / 5)

Vino Pignoletto Frizzante Doc Reno Righi: 2,99 euro (3,5 / 5)

Spumante Prosecco Doc Millesimato Luxury Casa Sant’Orsola: 4,39 euro (3,5 / 5)

Spumante Brut Trento Doc Ferrari: 10,90 euro (5 / 5)

Champagne Brut Cordon Rouge G.H. Mumm: 24,90 euro (4 / 5)

Vino Garzellino Frizzante Igt Civ&Civ: 1,75 euro (3,5 / 5)


ESSELUNGA, volantino fino al 13 dicembre

Spumante Brut Ferrari: 10,29 euro (5 / 5)

Champagne Brut Royal Pommery: 31,90 euro (5 / 5)

Prosecco Superiore di Valdobbiadene Docg Bolla: 5,94 euro (3,5 / 5)

Famoso Poderi dal Nespoli: 3,45 euro (4 / 5)

Verdicchio dei Castelli di Jesi Crocetta: 3,64 euro (5 / 5)

Vermentino di Gallura Docg Cantina del Giogantinu: 4,45 euro (4 / 5)

Negroamaro Rosato Due Palme: 2,34 euro (3,5 / 5)

Lambrusco o Pignoletto Vecchia Modena Cleto Chiarli: 3,58 euro (3,5 / 5)

Lacryma Christi Feudi di San Gregorio: 6,90 euro (5 / 5)

Gewürztraminer Cantina Bolzano: 8,74 euro (5 / 5)

Grillo o Nero d’Avola – Syrah Gorghi Tondi: 2,99 euro (5 / 5)

Barbera d’Asti Superiore Docg Govone: 3,19 (3,5 / 5)

Valpolicella Rocca Alata Cantina di Soave: 2,99 euro (3,5 / 5)

Morellino di Scansano Docg Collezione Oro Checchi: 5,29 euro (5 / 5)

Vignes de Nicole Paul Mas: 4,99 euro (3,5 / 5)

Moscato Batasiolo: 3,43 euro (3,5 / 5)

Chianti Classico Riserva Docg Villa di Zano: 6,15 euro (3,5 / 5)

Lacrima di Morro d’Alba Ercole Velenosi: 6,93 euro (3,5 / 5)

Montepulciano d’Abruzzo Umani Ronchi: 5,32 euro (5 / 5)

Cannonau di Sardegna Cantina Dorgali: 3,99 euro (4 / 5)


EUROSPIN, volantino fino al 10 dicembre

Integralmente Prodotti Morellino Scansano Docg: 3,49 euro (3,5 / 5)

Moscato Spumante Dolce: 1,79 euro (3 / 5)

Pinot Chardonnay Spumante Brut: 1,99 euro (3 / 5)


FAMILA SUPERSTORE, volantino fino al 13 dicembre

Casa Sant’Orsola Prosecco Doc Millesiamato: 4,99 euro (3,5 / 5)

Spumante Brut o Dolce Rocca dei Forti: 4,59 euro (3,5 / 5)

Maximilian I Rosé Extra Dry: 2,99 euro (3,5 / 5)

Prosecco Asolo Docg Spago: 5,49 euro (3,5 / 5)

Santero Prosecco Doc: 3,99 euro (3,5 / 5)

Monteverdi Sangue di Guida dell’Oltepò Pavese Doc: 3,89 euro (3,5 / 5)

Terredavino Barolo Docg Riserva: 18,49 euro (3,5 / 5)

Bonarda Colli Cipressi: 2,29 euro (3,5 / 5)

Barone Stabilini Vino Barbera del Monferrato: 3,49 euro (3,5 / 5)

Bonelli Vino Rosso Gutturnio Superiore: 3,39 euro (5 / 5)

Il Conte Risul Gutturnio Doc Vino Frizzante: 2,95 euro (3,5 / 5)


GULLIVER SUPERMERCATI, volantino fino al 11 dicembre

Cantine Maschio – Chardonnay Igt: 1,69 euro (3,5 / 5)

Torrevilla – Rosso Vivace Oltrepò Pavese Dop: 2,99 euro (3,5 / 5)

Quaquarini – Bonarda Doc: 3,79 (5 / 5)

Torrevilla – Riesling Doc: 2,99 euro (3,5 / 5)


IPERAL, volantino fino al 14 dicembre

Bardolino Chiaretto Doc Villa Borghetti Pasqua: 3,19 euro (3,5 / 5)

Vermentino di Sardegna Doc Calasetta: 4,69 euro (3,5 / 5)

Morellino di Scansano Docg Cecchi: 4,89 euro (5 / 5)

Dolcetto d’Alba Doc Giacosa: 4,79 euro (3,5 / 5)

Valdobbiadene Docg Il 9Cento Ca’Val: 8,49 euro (3,5 / 5)


IPERCOOP, volantino fino al 13 dicembre

Vermentino di Sardegna Doc Calarenas: 2,79 euro (3,5 / 5)

Chianti Riserva Docg Collezione Oro Piccini: 3,39 euro (5 / 5)

Spumante Prosecco Doc Extra Dry Cescon: 3,29 euro (3 / 5)

Gutturnio o Ortrugo Colli Piacentini Doc Frizzante Vicobarone: 2,35 euro (3,5 / 5)

Garzellino Rosato Igt Civ @ Civ: 1,59 euro (3 / 5)

Spumante Cuvée Imperiale Franciacorta Docg Berlucchi: 11,90 euro (5 / 5)

Spumante Rocca dei Forti: 2,39 euro (3,5 / 5)


IPER LA GRANDE I, volantino fino al 13 dicembre

Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg Extra Dry Gasparetto: 4,79 euro (3,5 / 5)

Champagne Blanc de Blancs Brut Renard Barnier: 24,90 euro (4 / 5)

Franciacorta Docg Brut Cuvée Bianca Remouage: 15,59 euro (4,5 / 5)

Trento Doc Spumante Brut Cesarini Sforza: 8,99 euro (5 / 5)

Franciacorta Docg Satén Brut Villa Zaffiri: 16,69 euro (4,5 / 5)

Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg Millesimato Brut Ca’Val: 5,59 euro (3,5 / 5)

Prosecco Doc Treviso Rosé Gasparetto: 4,79 euro (3,5 / 5)

Asti Docg Dolce Liberty Casa Sant’Orsola: 5,69 euro (3,5 / 5)

Ribolla Gialla Spuamante Brut Borgo Gritti: 3,99 euro (3,5 / 5)

Prosecco Treviso Doc Extra Dry o Spago Rive della Chiesa: 4,99 euro (3,5 / 5)

Muller Thurgau Spumante Vigneti Delle Dolomiti Igt Brut Cavit: 3,39 euro (3,5 / 5)

Asolo Prosecco Superiore Docg Brut o Extra Dry Gasparetto: 5,39 euro (3,5 / 5)

Blanc de Blancs Spumante Cuvée Millesimato Terre Nardin: 3,49 euro (3,5 / 5)

Spumante Extra Dry Millesimato Classico o Rosé 20 Righe: 2,99 euro (3,5 / 5)

Vino Bianco o Rosé Frizzante Freschello: 1,99 euro (3 / 5)

Barbera d’Alba Doc o Dolcetto di Diano d’Alba Docg Terre del Barolo: 4,49 euro (3,5 / 5)

Nebbiolo d’Alba Doc Duchessa Lia: 5,99 euro (3,5 / 5)

Barbaresco Docg Gaia Principe San Silvestro 12,99 euro (4 / 5)

Barolo Docg Massari San Grato: 11,90 euro (3,5 / 5)

Riviera del Garda Bresciano Rosato Doc Rosa dei Frati Cà Dei Frati: 9,90 euro (5 / 5)

Valpolicella Superiore Ripasso Doc Casa Al Pruno: 6,39 euro (4 / 5)

Lugana Doc Il Sestante Tommasi: 7,69 euro (4 / 5)

Amarone della Valpolicella Docg Sartori: 16,90 euro (4,5 / 5)

Bardolino o Bardolino, Soave o Custoza Doc La Sorte: 2,79 euro (3,5 / 5)

Cabernet o Merlot Doc o Traminer Igt Falcaia: 3,99 euro (3,5 / 5)

Cabernet Franc Venezia Giulia Igt / Friulano Doc Borgo Canedo: 3,79 euro (3 / 5)

Lambrusco Modena Doc Secco o Amabile Corterosa: 2,99 euro (3,5 / 5)

Bonarda, Sangue di Giuda o Riesling Doc Crobara: 2,99 euro (3,5 / 5)

Bonarda o Malvasia Frizzante Doc Cantina Valtidone: 2,49 euro (3,5 / 5)

Montefalco Sagrantino Docg Tenuta Ermelinda: 9,39 euro (4,5 / 5)

Vino Nobile di Montepulciano Docg Poggio Stella: 6,99 euro (3,5 / 5)

Morellino di Scansano Docg, Vermentino o Rosé Toscana Igt Frescobaldi: 4,99 euro (4,5 / 5)

Brunello di Montalcino Docg Piccini: 16,99 euro (5 / 5)

Pinot Nero o Gewürztraminer Doc Concilio: 6,49 euro (4 / 5)

Pinocchio Piccini: 4,79 euro (5 / 5)

Rosso o Rosato Toscana Igt, Orvieto Classico Collezione Oro Piccini: 4,49 euro (5 / 5)

Chianti Docg Piccini: 2,99 euro (3,5 / 5)

Primitivo di Manduria o Negroamaro di Terra d’Otranto Dop Notte Rossa: 5,99 euro (5 / 5)

Carignano del Sulcis o Nuragus di Cagliari Doc Ondas: 4,49 euro (3,5 / 5)

Montepulciano d’Abruzzo Doc, Pecorino o Passerina Igt Spinelli: 2,39 euro (5 / 5)

Negroamaro, Chardonnay o Vermentino Igp Salento  Vecchia Torre: 4,39 euro (3,5 / 5)

Nero d’Avola Doc o Grecanico Terre Siciliane Igp Birgi: 2,99 euro (3,5 / 5)


LIDL, volantino fino al 10 dicembre

Allini – Pinot Chardonnay Spumante: 1,89 euro (3 / 5)

Corte Alla Mura – Chianti DOCG Riserva: 3,19 euro (3,5 / 5)

LIDL, volantino al 24 dicembre

Bordeaux – Blanc Sauvignon: 2,99 euro (3,5 / 5)

Allini Prosecco Doc Extra Dry: 1,79 euro (3 / 5)

Maschio Prosecco DOC Rosé Extra-dry Millesimato: 4,69 euro (3,5 / 5)

Blanc de Blancs Millesimato Spumante Extra-dry: 4,99 euro (3,5 / 5)

Greco di Tufo – Docg: 4,49 euro (3,5 / 5)

Cuor di Pietra – Negroamaro Passito: 4,49 euro (3,5 / 5)

Solci Argento – Carignano del Sulcis Doc: 4,99 euro (5 / 5)

Château Roquecave – Bordeaux Sup Aop: 3,49 euro (4,5 / 5)

LIDL, volantino al 31 dicembre

Bonelli Gutturnio Emilia Romagna Doc Frizzante: (5 / 5)

L’antica Cascina Barbera d’Asti Docg: 2,69 euro (3 / 5)

Toscana Chianti – Docg Riserva: 4,39 euro (3,5 / 5)

Toscana Rosso Toscano Igt Governo: 3,79 euro (3,5 / 5)

Friulano Doc: 2,89 euro (3,5 / 5)

Corte Aurelio Inzolia: 1,99 euro (3,5 / 5)

Cour di Pietra – Negroamaro Riserva: 4,49 euro (3,5 / 5)

Salento Igp Rosato: 2,19 euro (3,5 / 5)

Veneto Rosato Igt Frizzante: 1,99 euro (3 / 5)

Frizzantino Bianco Amabile: 2,59 euro (3 / 5)

 Veneto Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg: 5,49 euro (3,5 / 5)

Cantina Il Nuraghe Vermentino di Gallura Docg: 3,79 euro (3,5 / 5)

Fattorie Donna Giulia Prosecco Doc: 3,89 euro (3,5 / 5)


MD, volantino fino al 13 dicembre

Vivaldi – Appassimento Igt: 5,49 euro (3,5 / 5)

Vivaldi – Amarone della Valpolicella Docg: 14,90 euro (3,5 / 5)

B. Francois – Spumante Classico: 3,99 euro (3 / 5)

Cantina della Torre – I 5 Laziali Igt: 2,49 euro (3,5 / 5)

Vivaldi – Valpolicella Ripasso Doc: 7,49 euro (3,5 / 5)

Vecchia Cantina – 4 Vini Toscani: 11,90 euro (4,5 / 5)

Tenute Al Bano Carrisi – Negroamaro Rosato Malvasia Bianca Cabernet Igp: 2,49 euro (5 / 5)

Il Casato – Pinot Grigio Doc: 4,49 euro (3,5 / 5)

Garganega Glera – Vino Spumante: 3,99 euro (3,5 / 5)


PAM PANORAMA, volantino fino al 14 dicembre

Cilium – Spumante Prosecco Doc: 4,99 euro (3,5 / 5)

Carpenè Malvolti – Spumante Prosecco Valdobbiadene Docg Extra Dry: 7,79 euro (5 / 5)

Madaudo – Spumante Grillo Cuvée: 4,99 euro (3,5 / 5)

Duchessa Lia – Spumante Piemonte Brut: 4,79 euro (3,5 / 5)

Chateau Cazeau – Crémant De Bordeaux Brut: 7,99 euro (4 / 5)

Berlucchi – Spumante Satèn Franciacorta Docg Cuvée Imperiale: 17,90 euro (5 / 5)

Margherita Bidoli – Spumante Ribolla Gialla: 3,90 euro (3,5 / 5)

Piccini – Vini Collezione Oro: 3,99 euro (5 / 5)

Colle del Sole – Vermentino Terre Siciliane Igt: 1,99 euro (3 / 5)

Rocca Ventosa – Montepulciano d’Abruzzo Doc: 2,69 euro (3 / 5)

Preula del Levante – Negroamaro: 3,99 euro (3,5 / 5)

Bigi – Est! Est!! Est!!! di Montefiascone Doc: 3,99 euro (3,5 / 5)

Duchessa Lia – Barbera d’Asti Docg: 4,49 euro (3,5 / 5)

Corvo – Vino Glicine Sicilia Igp: 4,49 euro (3,5 / 5)

Cilium – Prosecco Doc Rosè Millesimato: 4,99 euro (3,5 / 5)

Feudo Monaci – Rosato del Salento Igt: 5,49 euro (4 / 5)

Cantina Vignaioli – Morellino di Scansano Docg: 5,99 euro (5 / 5)

Casa Vinicola Sartori – Valpolicella Ripasso Superiore Doc: 7,99 euro (4 / 5)

Mottura – Negroamaro o Primitivo di Manduria: 8,99 euro (3,5 / 5)

Casa Vinicola Sartori – Amarone: 12,90 euro (4,5 / 5)

Terredavino – Barolo Docg: 10,80 euro (3,5 / 5)


PENNY, volantino fino al 10 dicembre

Spumante Prosecco Millesimato Doc: 3,99 euro (3,5 / 5)

Cantina di Venosa – Rosso Aglianico Vulture Dop: 3,79 euro (5 / 5)

Amarone Valpolicella Classico Docg: 13,29 euro (4 / 5)

Rocche d’Issu – Nero d’Avola Bio Doc: 2,79 euro (3,5 / 5)

Malvasia Nera Salento Igp: 3,79 euro (3,5 / 5)

Belvino – Spumante Rosato Extra Dry: 3,29 euro (3,5 / 5)

Spumante Cuvèe Magnum Extra Dry: 5,49 euro (3,5 / 5)


TIGROS, volantino valido fino all’11 dicembre

Prosecco Valdobbiadene Superiore Docg Mionetto: 7,90 euro (3,5 / 5)

Chianti Docg Melini: 3,49 euro (3,5 / 5)

Vini d’Abruzzo Doc Terramare Citra Cerasuolo – Montepulciano: 2,39 euro (3,5 / 5)

Lambrusco Emilia Igt Cavicchioli: 5 euro / 2 pezzi (3,5 / 5)

Vini Il Gaggio: 4 euro / 2 pezzi (2,5 / 5)

Sangiovese Romagna Doc Galassi: 2,49 euro (5 / 5)

Linea Vini Doc Vie del Canto: 20% sconto di linea (3,5 / 5)

Vini del Salento Igt Settearchi Falanghina, Negroamaro, Primitivo: 3,49 euro (3,5 / 5)

Vini Versi Divini Barbera d’Asti Docg, Barbera del Monferrato Doc, Dolcetto d’Alba Doc: 3,59 euro (3,5 / 5)

Lambrusco Igp Marcello Oro Ariola: 4,49 euro (5 / 5)

Vini Doc Calasetta Vermentino Sardegna Carignano del Sulcis: 4,99 euro (3,5 / 5)

Vini Igt Santa Cristina Vermentino Toscana, Giardino Rose, Rosso Toscana: 5,99 euro (4 / 5)

Vini Doc Erste Neuve Lagreain, Pinot Nero, Sauvignon Riesling: 8,79 euro (5 / 5)

Linea Vini Sartori: 20% sconto di linea (4 / 5)

Spumante Bosca Anniversary: 2,49 euro (3 / 5)

Spumante Müller Thurgau Cavit: 3,59 euro (3,5 / 5)

Prosecco Valdobbiadene Docg Bolla: 4,99 euro (3,5 / 5)

Prosecco Treviso Doc Maschio: 3,99 euro (3,5 / 5)

Moscato Spumante Dolce Duchessa Lia: 3,69 euro (3,5 / 5)

Brachetto d’Acqui Docg Versi Divini: 4,49 euro (3,5 / 5)

Asti Spumante Docg Versi Divini: 4,29 euro (3,5 / 5)

Spumanti I Magredi Valdo Prosecco Doc Extra Dry, Ribolla Gialla Brut: 4,99 euro (3,5 / 5)

Prosecco Docg Ca’Val Le Rive San Martino – Valdobbiadene Le Rive Valdobbiadene Rive Guia: 7,90 euro (3,5 / 5)

Spumante Cuvée Prestige Bellussi: 8,79 euro (5 / 5)

Spumante Trento Doc Cesarini Sforza: 8,99 euro (5 / 5)

Spumante Franciacorta Satén Docg Solive: 13,90 euro (3,5 / 5)

Spumante Cartizze Docg Mionetto: 16,90 euro (3,5 / 5)

Categorie
news news ed eventi

Anche l’Alta Langa punta sul Pinot Meunier


Lo sguardo della spumantistica italiana sembra tutto rivolto sul Pinot Meunier. Dopo la Lombardia, che in Oltrepò pavese ha avviato l’Iter per l’introduzione del vitigno nella cuvée del Metodo classico Docg base Pinot Nero (qui l’approfondimento pubblicato pochi giorni fa da winemag.it), l’ultima regione ad aver messo gli “occhi addosso” alla varietà della Champagne è il Piemonte dell’Alta Langa. Nello specifico, la cantina Enrico Serafino, produttrice di Metodo classico dal 1878, si è fatta interamente carico dei costi di un progetto sperimentale, volto a inserire il Pinot Meunier nel registro viticolo piemontese.

I dettagli sono stati presentati lunedì nella sede storica dell’azienda, a Canale. Nel corso del mese di giugno 2023, i tecnici della Enrico Serafino hanno sovrainnestato il Pinot Meunier clone Entav 865 – proveniente da un vivaio francese specializzato nelle selezioni della Champagne – in due porzioni di vigneti di Pinot Nero. Il primo è localizzato nei vigneti della Scuola Enologica di Alba e fa parte degli impianti sperimentali degli inizi degli anni 90 per il progetto Alta Langa; il secondo è di proprietà della Enrico Serafino ed è iscritto alla Docg Alta Langa, a Cerretto Langhe. I due impianti si trovano rispettivamente a 150 e 520 metri di altitudine, con esposizione a est e a ovest.

A partire dalla primavera 2024, le due tesi saranno oggetto di verifiche e confronti dal punto di vista tecnico. Nelle successive tre vendemmie si svolgeranno le rispettive microvinificazioni sperimentali, proprio a cura della Scuola Enologica, per la valutazione delle caratteristiche del Pinot Meunier in Piemonte. I dati rilevati saranno poi sottoposti, presumibilmente ad inizio 2027, al Tavolo Vitivinicolo Regionale per la validazione e per la prima iscrizione ufficiale come vitigno in osservazione e successivamente per quella definitiva.

L’ALTA LANGA PUNTA SUL PINOT MEUNIER CON ENRICO SERAFINO

«Il Pinot Meunier – afferma Nico Conta, presidente della Enrico Serafino – è una delle varietà più utilizzate per la produzione di spumanti Metodo classico a livello mondiale, ma attualmente vietata in Piemonte. Anche alla luce dello sviluppo della denominazione Alta Langa Docg, riservata esclusivamente al Metodo classico, ci sembra importante dare alla nostra regione un’ulteriore opportunità di sviluppo».

Si tratta di un progetto di lungo periodo, fortemente voluto da Kyle Krause, proprietario di Enrico Serafino, da sempre impegnato nella comunità locale. Infatti, l’investimento sarà interamente sostenuto dall’azienda che si farà anche carico di tutte le attività, dalla progettazione del vigneto sperimentale sino al risultato finale che sarà poi disponibile per tutti i viticoltori piemontesi.

In questo percorso, oltre alla Scuola Enologica di Alba, Enrico Serafino ha coinvolto la Regione Piemonte. «Siamo abituati a stare tranquilli – commenta l’assessore regionale Marco Protopapa – a stare comodi, perché sembra la via migliore. Ma questa non è la filosofia dell’azienda che ha nuove idee e azzardi, che è innovativa e vuole vedere se si può aprire una nuova strada. La Regione condivide questa visione di miglioramento continuo».

Categorie
degustati da noi vini#02

Moscato d’Asti 2004 Vite Vecchia, Ca’ d’Gal

Il Moscato d’Asti può “invecchiare”? La risposta è sì, eccome. Ne è una prova il Moscato d’Asti 2004 Vite Vecchia di Ca’ d’Gal. Giallo oro nel calice, limpido e brillante con ancora una finissima effervescenza, come mai penseresti per un “semplice” Moscato d’Asti con 19 vendemmie sulle spalle. Ma questo è Il Moscato d’Asti che gioca un campionato tutto suo, all’interno dell’intera panoramica nazionale.

Delicato come l’annata, la 2004. Un ricamo di sensazioni al naso, di elicriso e macchia mediterranea dove le erbe – salvia, menta, aneto, melissa, citronella, timo limonato – si accarezzano e si amalgamano con note agrumate appassite, di bergamotto e arancia con una leggera chiusura di cocco. Ma con una freschezza che non pare vera per un vino di quasi 20 anni.

In bocca esplode in frutta, ancora agrumi ma anche pera. Poi timo, menta, salvia, perfettamente corrispondente al naso. Gustosissimo, non stanca mai. L’integrazione perfetta dona grande profondità gustativa. Un vino, il Moscato d’Asti 2004 Vite Vecchia di Ca’ d’Gal che rimane in testa il giorno dopo e quello dopo. E quello dopo ancora.

Categorie
Vini al supermercato

Vini per le Feste, arriva la Chianti Orange Winter Edition 2023 di Piccini

Il gruppo Piccini 1882 presenta la Chianti Winter Edition, confezione di 6 bottiglie di “Chianti Orange Limited Edition” che si distingue per le etichette a tema invernale, una diversa dall’altra. In vendita sino a marzo 2024 sugli scaffali dei partner commerciali italiani e stranieri della cantina toscana, vede protagonista il Chianti Docg Orange, uno dei vini simbolo di Piccini 1882, vestito per l’inverno e pensato per essere un dono di Natale a firma Piccini, emblema di un territorio vinicolo tra i più noti al mondo per la produzione enologica.

Il Chianti Orange è un prodotto giovane e contemporaneo. I grappoli di Sangiovese, Ciliegiolo e Canaiolo vengono attentamente selezionati e vinificati a temperatura controllata. Segue un lungo periodo di macerazione in tini d’acciaio, per smussare il gusto e ottenere un vino morbido e suadente. Al naso, aromi di frutti rossi e di erbe aromatiche. Il sorso è caldo e morbido, accompagnato da tannini vellutati e da un intenso finale di frutta matura. La Chianti Winter Edition di Piccini è compagna perfetta per l’abbinamento con zuppe, primi piatti, arrosti e pizza.

Categorie
news news ed eventi

Migliori Piwi italiani 2023: i risultati della III Rassegna di Fondazione Mach


Si sono tenute ieri le premiazioni della III Rassegna vini Piwi, concorso che ha sancito quali siano i Migliori Piwi italiani 2023. I numeri forniti dagli organizzatori – Fondazione Mach di San Michele all’Adige (Trento) – confermano la crescita del movimento dei vitigni resistenti in Italia, con 110 etichette in gara in sette categorie, rispetto agli 82 vini iscritti da 37 cantine alla II Rassegna, nel 2022. I vini Piwi sono ottenuti da uve prodotte da piante selezionate per avere dei caratteri di resistenza alle principali malattie fungine. Richiedono dunque un numero ridotto di interventi fitosanitari da parte del viticoltore.

I VITIGNI RESISTENTI PIWI IN ITALIA

A livello europeo queste varietà sono state ammesse in diverse Dop. In Italia, diverse regioni non hanno ancora autorizzato la coltivazione delle uve Piwi, nemmeno per produrre vino generico, da tavola, o Igt. Il Registro Nazionale delle Varietà di Vino comprende al momento 36 varietà Piwi e la superficie coltivata è di poche migliaia di ettari. La regione più progressista è il Veneto, con il numero più elevato di ettari.

MIGLIORI PIWI ITALIANI 2023 – VINI BIANCHI

CLASSIFICA VINO CANTINA
1 Weinberg Dolomiten Solaris IGT 2022 Weingut tenuta Ploner
2 Arconi Bianco 2022 Terre di Ger
3 Planties Weis mitterberg IGT 2022 St. Quirinus

MENZIONI PER:

Limine Bianco IGP Venezia Giulia 2022 Terre di Ger
Cigno Bianco 2022 Parco del Venda
Mybrid 2022 Postumia vini
Athol 2022 Az. Agr. Sartori Michele
Solaris 2022 Az. Menel Giuliano
M’ama 2022 Soc. Agr. Albafiorita
Sauvignon Nepis Igt Veneto Piwi Bio Vegano 2022 Le Carline
Balbo 2022 Ca’ da Roman
Natus 2021 Cantina Ritterhof
Bronner IGT mitterberg 2022 Gruberhof
Souvignier Gris IGT Veneto 2021 Soc. Agr. Gentili
Johanniter 2022 Az. Agri. El Zeremia di Zadra Lorenzo
Igt Vigneti delle Dolomiti Piwi 2022 “White rock” Vivallis
Aromatta Villa Persani – Clementi Silvano
Ca de la Luce 2021 Rocche dei Vignali
La Ciòla 2022 Az. Agr. Bondaion

MIGLIORI PIWI ITALIANI 2023 – VINI ROSSI

CLASSIFICA VINO CANTINA
1 Olympus 2022 Cantina Trezero di Gri Alessio
2 El Masut 2021 Terre di Ger
3 Rosso Resiliens Piwi Bio Vegano 2022 Le Carline

MENZIONI PER:

Caliere 2021 Terre di Ger
Urano 2020 Le Carezze
Plonties Rot Mitterberg Igt 2019 St. Quirinus
Rosso Igt Veneto senza solfiti aggiunti 2022 “Kontiki” Cantina Pizzolato

MIGLIORI PIWI ITALIANI 2023 – MACERATI / ORANGE WINE

CLASSIFICA VINO CANTINA
1 Igt Veneto Rebellis 2021 Gianni Tessari
2 Florea Igt Venezia Giulia 2022 Conte D’Attimis Maniago
3 JoHanniter Souvigner Gris s.a. Cantina Delaiti

MENZIONI PER:

Gisla 2021 Ca’ da Roman
Rukh 2022 Nove Lune
Amber 2022 Pietramatta

MIGLIORI PIWI ITALIANI 2023 – VINI FRIZZANTI

CLASSIFICA VINO CANTINA
1 Zero infinito Cremisi 2022 Pojer e Sandri
2 Crun Solaris biologico 2022 Az. Agr. Sartori Michele
3 Re Baco 2022 Il Brolo

MENZIONI PER:

Solaris 2022 Cantina Trezero di Gri Alessio
Zero infinito 2022 Pojer e Sandri
Bianco della Rocca 2021 Viticoltori Alto Appennino Emiliano

MIGLIORI PIWI ITALIANI 2023 – SPUMANTI METODO ITALIANO / CHARMAT

CLASSIFICA VINO CANTINA
1 4.07 Organic Spumante Brut Cantina Montelliana e dei Colli Asolani
2 Johanniter 2022 Cà de Andol
3 Iris 2022 Le Carezze

MENZIONI PER:

Johanniter Spumante Brut Nature 2021 Cantina Colli del Soligo
Lauro 2022 Az. Agr. Filanda de Boron

MIGLIORI VINI PIWI ITALIANI 2023 – METODO CLASSICO

CLASSIFICA VINO CANTINA
1 Brut Nature s.a. Cantina sociale di Trento
2 Quirinus Brut Metodo Classico V.S.Q. s.a. St. Quirinus
3 Johanniter 2019 Az. Agr. Pravis

MENZIONI PER:

Rosato Dosaggio Zero 2020 Martignago vignaioli
Candido Brut nature 2020 Villa Persani – Clementi Silvano
Ecelo I° 2020 Ca’ da Roman

MIGLIORI PIWI ITALIANI 2023 – PASSITO

CLASSIFICA VINO CANTINA
1 Theia 2022 Nove Lune
2 Sonnen Tanz 2022 St. Quirinus
3 Bronner semisecco 2022 Ceste Vini – Ratio
Categorie
news news ed eventi

Il Trebbiano Spoletino della discordia: Spoleto e Montefalco mai così lontani


Torna al mittente la proposta di “inglobare” nella Doc Spoleto i territori di produzione della Doc Montefalco Bianco, incentrata sul vitigno Trebbiano Spoletino. Il presidente del Consorzio, Giampaolo Tabarrini, nega che la discussione sia ufficialmente avviata tra i produttori. Il promotore dell’iniziativa, Gianluca Piernera, sostiene invece di averla formalmente presentata al Cda dell’ente Tutela Vini di Montefalco, in qualità di presidente della Commissione tecnica Spoleto. Secondo il titolare di Cantina Ninni, l’assoggettamento alla Doc Spoleto di territori che oggi ricadono sotto l’egida della Doc Montefalco – come Bevagna, Gualdo Cattaneo e Giano dell’Umbria – consentirebbe al Trebbiano Spoletino di «raggiungere in 5 anni oltre un milione di bottiglie, contro le attuali 200 mila circa».

Sempre secondo Piernera, «chi oggi imbottiglia lo Spoletino ricorrendo all’Umbria Igt, per scarsa fiducia nelle potenzialità della Doc Montefalco Bianco, domani virerebbe volentieri alla Doc Spoleto, consentendo al vitigno e al territorio di farsi conoscere meglio nel mondo e di rispondere alle richieste dei buyer». Un braccio di ferro, quello tra Spoleto e Montefalco (territori uniti dal 2019) che rischia di avere ripercussioni sulle prossime elezioni del Consorzio Vini umbro, con Giampaolo Tabarrini che si dice già sicuro di fare un passo indietro. «Rappresentare i colleghi come primo presidente montefalchese eletto nella storia è stato un onore e un’esperienza bellissima, gloriosa, gratificante. Ma a 7 mesi dalla scadenza del mandato posso già dire che non mi ricandido», rivela l’attuale numero uno in esclusiva a winemag.it.

TABARRINI NON SI RICANDIDA, MA INDICA LA VIA

La decisione, tuttavia, non riguarda la questione Trebbiano Spoletino. «Non la voglio affrontare – commenta Tabarrini – perché di concreto, al momento, non c’è nulla. Quel che so è che, per legge, nessuna denominazione può sostituire un’altra. Nessuna denominazione può essere abrogata. Sostenere che la Doc Montefalco Bianco possa essere sostituita dalla Doc Spoleto, o viceversa, è sostanzialmente improprio. Che sul Trebbiano Spoletino ci siano dei problemi è vero, ma sono legati al campanilismo mascherato da discorsi “puristi”. Non si può parlare di apertura e condivisione e, al contempo, discutere di “zona classica” per il Trebbiano Spoletino. A Spoleto c’è chi dice di voler condividere, volendo tuttavia rimanere “principe”».

Tabarrini esamina però i dati disponibili delle ultime vendemmie. «Nel 2021 – spiega – la Montefalco Bianco ha registrato 49.432 bottiglie. Nel 2022: 58 mila. La Spoleto Doc, nel 2021 si è assestata su 180.608 e, nel 2022, 162.161. Estrapolando risulta che, nel 2021, nel Comune di Montefalco è stato prodotto il 92% della Trebbiano Spoletino Spoleto Doc e nel 2022 il 94%. Ipotizzando una media del 93%, a Montefalco, sommando le due Doc, sono state prodotte 217.397 bottiglie nel 2021 e 208.810 mila nel 2022. Dati che lasciano chiaramente intendere come la massa critica del Trebbiano Spoletino viene prodotta nel Comune di Montefalco e non a Spoleto. Il cuore nevralgico, storico e produttivo del vitigno è ben definito. Ed è lì che si trovano le vigne, non altrove».

CAPRAI E PARDI, PRODUTTORI DIVISI SUL FUTURO DEL TREBBIANO SPOLETINO

La discussione tiene banco tra i produttori, fuori dalle sale consortili. «La Doc Spoleto è nata in maniera prepotente – afferma Marco Caprai, intercettato a Milano in occasione di una cena stampa organizzata dall’agenzia Vino à la carte di Francesca Negri – cercando di dividere Montefalco, di spaccarlo, coprendo in parte lo stesso territorio geopolitico, con violenza politica piuttosto pesante e con un disciplinare dal quale solo ora si vuole prendere le distanze. Le denominazioni non possono nascere come sopraffazioni. Per entrare in un’altra denominazione bisogna chiedere il permesso a tutti, non consultare solo la componente politica, che non ha titolo di discutere di vino».

«Le denominazioni – continua Caprai – nascono sulla tradizione. Senza tradizione non c’è denominazione, perché quest’ultima non nasce da meri impulsi di mercato. La Montefalco Bianco ha la sua tradizione trentennale e il suo progetto. Non vedo perché qualcuno voglia permettersi di chiudere con la tradizione. Faccio gli auguri alla Spoleto Doc ma, per quanto ci riguarda, noi continueremo a utilizzare la Montefalco Bianco». Di tutt’altro avviso Alberto Pardi, intercettato ancora una volta a Milano, in occasione di un pranzo stampa organizzato dall’agenzia Pr Comunicare il Vino di Riccardo Gabriele.

«Penso che non sia sbagliata l’idea di “accorpare” le due Doc – commenta l’esponente della Cantina Fratelli Pardi – perché è inutile avere contemporaneamente una denominazione come Montefalco Bianco e la Doc Spoleto Trebbiano Spoletino. Oltretutto, quest’ultima è gestita oggi dal Consorzio Tutela Vini di Montefalco. La nostra azienda si trova in quella porzione di territorio di Montefalco inclusa nella Doc Spoleto, quindi abbiamo una visione “di parte”. Ma è giusto chiedersi che Doc sei se conti quattro produttori? A livello mediatico e produttivo, trovo giusta la proposta di accorpamento». Palla al centro, allora, nella partita che sembra destinata a decidere le sorti del Consorzio umbro.

Exit mobile version