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Record di visitatori a Enovitis in Campo 2023. Il testimone passa a Enovitis Extrême

Record di visitatori a Enovitis in Campo 2023. Il testimone passa a Enovitis Extrême
Record
di espositori e visitatori a Enovitis in campo 2023, 17^ edizione dell’evento itinerante di Unione italiana vini dedicato alle tecnologie per la viticoltura che si è tenuto gli scorsi 7 e 8 giugno a Polpenazze del Garda (BS). Oltre quota 5.500 le presenze, nonostante il maltempo. Per il segretario generale di Unione italiana vini, Paolo Castelletti: «Enovitis in campo si conferma la manifestazione di riferimento in Italia per le macchine e attrezzature da vigneto, un appuntamento unico per rappresentatività, vivacità delle proposte e attualità del dibattito tecnico. La pioggia non ha compromesso la buona riuscita di un’edizione ancora una volta capace di mettere al centro le più moderne tecnologie per le operazioni agronomiche».

Sono 172 le aziende che hanno portato le proprie proposte tra i filari bresciani di Enovitis in Campo 2023, attirando l’attenzione di visitatori anche esteri, quest’anno in particolare dalla Germania, dalla Slovenia e dal Kazakistan. Sotto la lente, le soluzioni più innovative nel campo della robotica, dell’elettrificazione, della riduzione della chimica, dal biologico agli agrofarmaci fino ai biostimolanti.

E il testimone passa ora a Enovitis Extrême, il “clone” di Enovitis in campo dedicato ai vigneti di montagna e in elevata pendenza, che il 13 luglio andrà live nei vigneti della Cantina Valle Isarco – Eisacktal (Chiusa, BZ) per la seconda edizione della rassegna dinamica riservata alla viticoltura eroica. Si tratta di un approfondimento specifico sull’utilizzo di macchine operatrici e attrezzature destinate all’impiego in condizioni orografiche impervie a fronte di elevatissimi costi di produzione.

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Crescono consumatori vino e alcolici in Italia, ma si beve meno: la fotografia Istat


Sempre più fruitori, sempre più moderati: negli ultimi 15 anni in Italia è cresciuto del 35% (+4,4 milioni) il numero di consumatori saltuari di vino. Al contempo sono diminuiti del 22% i consumi quotidiani. È sempre più definito, secondo l’Osservatorio di Unione italiana vini (Uiv) che ha elaborato l’aggiornamento Istat sui consumatori di alcolici, il nuovo volto dei consumatori italiani di vino, oggi a quota 29,4 milioni (55% della popolazione). Il profilo che emerge è quello di una platea, trainata dalle donne (+12% contro -2% dei maschi), che non rinuncia alla bevanda alcolica “nazionale” anche se si consolida un approccio molto diverso rispetto al passato.

«I numeri – commenta il presidente Uiv, Lamberto Frescobaldi – sintetizzano una volta di più il rapporto responsabile degli italiani con il vino, oggi inteso più come elemento di socialità e di stile di vita che come alimento. È la prova di come l’approccio culturale al prodotto sia ormai fondamentale in un Paese che non solo è il primo produttore di vino al mondo ma anche uno dei più virtuosi in termini di aspettativa di vita».

IL RAPPORTO TRA VINO E ALTRI ALCOLICI

Una tendenza che si riflette meno allargando il campo al rapporto con gli altri alcolici, come la birra e gli aperitivi. Per la birra, che conta 27,4 milioni di consumatori, sono infatti cresciuti sia gli user quotidiani (+19% dal 2008) che quelli occasionali (+30%) con un calo solo per gli “stagionali”, legati all’estate. In forte accelerazione è dato il segmento degli aperitivi alcolici – dove anche il vino con i cocktail gioca un ruolo importante – che oggi conta quasi 22 milioni di adepti (+41% negli ultimi 15 anni), grazie in particolare al boom al femminile dei consumi fuori casa (+79%), ormai appannaggio non più solo dei giovani della gen Z (fino a 26 anni) e millennials (27-42 anni) ma in fortissima ascesa anche per la fascia, ormai leader, 45-54 anni.

Tornando al vino, che nel periodo considerato (2008-2022) ha aumentato la platea del 4%, tra i consumatori quotidiani (12 milioni di italiani) resiste la fascia over 65, mentre evidenziano forti contrazioni i giovani (25-34 anni), a -38%, ma ancora di più i 35-44enni (-48%), con cali importanti (-26%) per i 45-54enni. Il trend si inverte se si considerano i consumatori saltuari (+35%), e in particolare le classi di età superiore: oltre i 45 anni, infatti, l’incremento è del 53%, l’equivalente di oltre 4 milioni di consumatori in più. Complessivamente, rilevano le elaborazioni dell’Osservatorio Uiv, lo scorso anno i consumatori quotidiani di vino hanno stappato 461 milioni di bottiglie in meno rispetto al 2008, mentre i saltuari hanno aumentato i volumi acquistati per un equivalente di 344 milioni di bottiglie.

CONSUMATORI DI VINO: IL DETTAGLIO DELLE REGIONI

Lombardia (16,7% l’incidenza sul totale Italia), Lazio (9,8%), Campania con Veneto ed Emilia-Romagna sono le principali regioni italiane per numero di consumatori di vino. Una classifica che cambia se si guarda all’incidenza degli user sul totale della popolazione per regione: al primo posto balza Emilia-Romagna (il 62% consuma vino), seguita dalla Valle d’Aosta (61%) e – a pari merito – Veneto, Umbria e Toscana al 60% su una media nazionale che arriva al 55% (29,4 milioni di consumatori).

Guardando allo storico degli ultimi 11 anni (2011-2022), si conferma, secondo l’Osservatorio Uiv il trend che vede un calo generalizzato degli user quotidiani a vantaggio dei saltuari. Le principali decrescite di consumatori quotidiani si registrano al Sud, con Puglia (-33%) e Abruzzo (-28%); sopra la media nazionale (-19%) anche altre importanti regioni produttrici, come Piemonte e Trentino (-25%) al Nord e la Campania (-23%) nel Mezzogiorno, mentre si annotano cali nella media in Veneto, Toscana Emilia-Romagna e Lombardia.

Nelle Isole, se in Sardegna i winelover quotidiani diminuiscono del 23%, la Sicilia si dimostra la più resiliente al trend, con un calo di appena il 2% in 11 anni. Complessivamente il più basso tasso di user della categoria lo segna il Trentino-Alto Adige (34% dell’intera popolazione). Tra i saltuari, sopra la media (+25%) gli aumenti in particolare in Trentino-Alto Adige, poi Molise, Veneto, Abruzzo e Campania. In generale, la regione che nel periodo ha smarrito più consumatori è la Calabria (-17%), seguita dalla Sardegna (-10%). Per contro, si registrano buone crescite in Trentino-Alto Adige, Veneto, Emilia-Romagna, Campania e Umbria.

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degustati da noi vini#02

Cinque vini rosati 2022 della Campania da non perdere


Inizia a prendere quota il movimento del vino rosato in Campania. Mai come nell’edizione 2023 di Campania Stories i rosé hanno convinto così in massa durante la consueta degustazione alla cieca in anteprima delle nuove annate. Sempre più interessanti, in particolare, le vinificazioni in rosa dei vitigni Aglianico e Casavecchia, nelle aree del Casertano, dell’Avellinese e del Beneventano. Ecco cinque vini rosati 2022 della Campania da non perdere.

Terre del Volturno Rosato Igp Campanus 2022, Caputo 1890

60% Casavecchia, 40% Aglianico. Rosa salmone. Naso ricco, frutto rosso, bel floreale fresco, tocco minerale e ricordi di erbe della macchia mediterranea. In bocca una bella morbidezza bilanciata con la spalla fresco-acida. Sorso che si conferma ricco e goloso. 90/100

Irpinia Rosato Dop Vela Vento Vulcano 2022, Tenuta Cavalier Pepe

Aglianico in purezza. Naso su piccoli frutti rossi di maturità croccante (ribes, lampone), oltre ad arancia sanguinella e più morbidi ricordi di frutta a polpa gialla (pesca, accenni di ananas). Leggerissimi accenni di erbe della macchia mediterranea. In bocca si conferma sul profilo fruttato avvertito al naso, in ottima corrispondenza. Buon equilibrio tra frutto, freschezza e un accenno minerale. Vino che darà il meglio di sé a partire dai prossimi mesi. 90/100

Irpinia Rosato Dop biologico 2021, Il Cortiglio

Aglianico in purezza. Al naso ricordi agrumati, minerali e un tocco di amarena e prugna. Corrispondente al palato, nel gioco tra morbidezza e freschezza. Ritorni di frutta perfettamente matura ed erbe della macchia mediterranea. Chiude sapido, lungo, fresco. Altro rosato campano di prospettiva. 90/100

Aglianico del Taburno Rosato Dop Lady Pink 2022, Cantine Tora

Aglianico in purezza. Rosa cipria, luminoso. Naso e palato generoso, sul frutto rosso e a polpa gialla, ben riequilibrato da freschezza e mineralità. Bell’allungo fresco, speziato. Un sorso chiama l’altro: gran beva e agilità, senza scadere nel banale. 90/100.

Terre del Volturno Rosato Igp Sciròcco 2022, Sclavia

Casavecchia in purezza. Rosa salmone. Naso-bocca seriose, per un rosato che può assolutamente puntare a uscire dai canoni della “beva d’annata”. Pregevole la vena speziata in chiusura, che invita a riassaggiare e ad abbinare questo rosato al food. Una bella sorpresa a Campania Stories 2023. 91/100

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