Categorie
Food Lifestyle & Travel

Gorgonzola e benessere, connubio possibile da Arioli

Gorgonzola e benessere, connubio possibile da Arioli

Caseificio Arioli, realtà dedita alla produzione artigianale di Gorgonzola sin dal 1963, apre la sua nuova Spa presso Cascina Barzizza, a pochi chilometri da Milano. Siamo a Ozzero, piccolo comune nei pressi di Abbiategrasso, in provincia di Milano. Un paesino che ha visto i natali dello “Zola”.

IL NUOVO CENTRO BENESERE

«Questo è un luogo al quale sono molto affezionato – – dice Gianluca Arioli – qui sono nato e qui lavoro. Ho sempre desiderato aprire le porte di casa Arioli per far vivere ai nostri clienti un’esperienza coinvolgente. Non solo la possibilità di deliziare il palato ma anche la possibilità di sostare per una o più notti nella nostra struttura e regalarsi qualche ora di benessere nella Spa. Il tutto circondato dalla natura incontaminata del Parco del Ticino».

È a partire da questa idea che la famiglia Arioli, nel 2003, ha iniziato un lungo processo di ristrutturazione di Cacina Barzizza, realtà storica a pochi metri dal caseificio. Nel nuovo agriturismo è possibile soggiornare nelle camere ricavate nella struttura rurale e concedersi un percorso benessere nella nuova e moderna Spa Arioli.

IL CASEIFICIO

Uno stabilimento nuovo e moderno di 3.800 metri quadrati, per una produzione contenuta e di qualità. Solo 45 mila forme di Gorgonzola all’anno. Dodici chilogrammi per forma, destinate prevalentemente al mercato nazionale, che assorbe oltre il 60%.

Al Caseificio Arioli le linee di produzione del Gorgonzola Dolce e del Gorgonzola Piccante sono separate. Entrambi i prodotti vengono chiamati “01“. Si tratta infatti dell’azienda numero 1 del Consorzio.

L’approccio è green e guarda al concetto della sostenibilità. Il latte utilizzato per la produzione è a chilometro zero. Inoltre, sul tetto del caseificio e della cascina sono stati installati pannelli fotovoltaici in grado di soddisfare il fabbisogno energetico dell’intero impianto. Un quadro che oggi si completa con la nuova Spa Arioli.

[metaslider id=”60350″]

Categorie
Food Lifestyle & Travel

Torna ViniVeri Ristoranti Autunno

Torna, dopo il successo dell’edizione estiva, ViniVeri Ristoranti l’evento diffuso in tredici regioni italiane, organizzato dal Consorzio ViniVeri. Un vero e proprio giro d’Italia, con una tappa speciale in Slovenia, che parte giovedì 11 e si conclude martedì 16 novembre. Oltre 50 vignaioli artigiani saranno ospiti di osti e chef d’eccellenza in tante città e località del Belpaese.

Quattordici appuntamenti in altrettanti trattorie e ristoranti dove i produttori presenteranno e racconteranno la loro terra, i vigneti, la propria filosofia produttiva. I loro vini saranno protagonisti di abbinamenti con piatti appositamente creati per l’occasione.

Un lungo percorso attraverso lo stivale che porterà, ad esempio, sui rilievi de Le Murgie pugliesi un vignaiolo del Carso e una di Bolgheri o quello che farà approdare sulla riviera ligure di Ponente un produttore spoletino.

«Con ViniVeri Ristoranti vogliamo dare un segnale di normalità e condivisione. Per questo abbiamo deciso di proporre anche questo autunno una formula che, coniugando prossimità e partecipazione, è stata molto apprezzata lo scorso giugno». Spiega Paolo Vodopivec, presidente del Consorzio ViniVeri.

«Non un solo evento, in un’unica sede, ma un tour itinerante che porta noi produttori direttamente sul territorio. E unisce i nostri vini con la creatività e la ricchezza delle tante culture gastronomiche locali e regionali». Conclude Vodopivec.

IL CALENDARIO

Si inizia in Trentino con il primo appuntamento di ViniVeri Ristoranti Autunno. Giovedì 11 novembre al ristorante Il Posto di Ste di Trento saranno presenti le cantine Lispida, Cascina Fornace e Podere Giardino.

Si entra nel vivo dell’evento venerdì 12 novembre quando Piemonte, Lombardia, Friuli Venezia Giulia, Veneto, Liguria, Marche, Lazio e Puglia ospiteranno i vignaioli:

  • Rinaldi, Ezio Cerruti, Antoniotti e Terraquilia all’Osteria Battagliano di Dogliani (Cn);
  • Il Pendio, Cascina delle Rose, Podere Cipolla alla Trattoria del Gallo di Rovato (Bs);
  • La Castellada, Zidarich, Colombera & Garella a La Primula di San Quirino (Pn);
  • Casa Coste Piane, Massa Vecchia, Eugenio Rosi a Il Basilisco di Treviso;
  • Ronco Severo, Angol D’Amig, Rivella, Cantina Ninni al Bino di Savona;
  • Oasi degli Angeli, Clara Marcelli, San Giovenale al Da Sebastiani a Ortezzano (Fm);
  • Paolo Bea, Francesco Massetti, Podere Ortica, Francesco Marra al Barnaba Wine Bar e Cucina a Roma;
  • Paolo Vodopivec e Carla Simonetti al Vita Pugliese a Conversano (Ba)

Sabato 13 novembre in Slovenia, Mlečnik, Slavček, Skerlj saranno al Tabar di Lubiana con le loro ultime annate.

Domenica 14 novembre all’Osteria Mammarossa di Avezzano (Abruzzo) ci saranno Praesidium, La Visciola, Casebianche, Maria Letizia Allevi, Podere Luisa, Feudo D’Ugni, De Fermo, Il Vecchio Poggio. Da Lievito Madre di Arezzo (Toscana) si potranno degustare i vini di Dario Princic, Podere La Cerretta, Trinchero, Pierini & Brugi. La sera stessa i produttori saranno alla cena organizzata da Octavin di Arezzo.

Lunedì 15 novembre sarà la volta della Sicilia con Salvatore Ferrandes, Il Censo, Di Salvo, Viteadovest al Mec di Palermo.

Chiusura martedì 16 novembre con l’Umbria che al ristorante Une di Capodacqua (Pg) ospiterà Valter Mattoni, Altura, Raina, Maria Pia Castelli.

Categorie
Vini al supermercato

Lugana Doc 2020, Cantine Scolari

(3,5 / 5) Il Lugana Doc 2020 di Cantine Scolari è un vino bianco presente in diverse insegne di supermercati. Si aggiudica 3,5 cestelli della spesa nella speciale scala di valutazione di Vinialsuper, su un massimo di 5 cestelli a disposizione.

LA DEGUSTAZIONE

Il vino si presenta nel calice di colore giallo paglierino. Al naso il Lugana Doc 2020 di Cantine Scolari risulta piuttosto tipico. I sentori fruttati richiamano i fiori bianchi e frutti a polpa bianca e gialla come la pesca e l’albicocca.

Al palato una perfetta corrispondenza, per una Lugana che fa della semplicità di beva e dell’essenzialità il suo punto forte. Leggere percezioni verdi e di mandorla amara, oltre che saline, chiudono il sorso. Un vino perfetto a tutto pasto, in accompagnamento a piatti della tradizione italiana non troppo elaborati.

LA CANTINA

Cantine Scolari ha sede a Puegnago del Garda. È quindi una delle aziende che producono Lugana sulla sponda del lago di Garda che ricade nella provincia di Brescia. Una realtà profondamente legata al territorio in cui produce Lugana, ma anche altri vini locali come Chiaretto e Groppello.

Le origini risalgono al Medioevo, periodo nel quale la famiglia annovera pontefici e condottieri insediati nel Bresciano, per la precisione nel feudo “de Scolaris”. La storia moderna di Cantine Scolari affonda le radici nel 1929, anno in cui prendono avvio le attività legate alla viticoltura.

Prezzo: 4,99 euro
Acquistabile presso: Iperal / Iper, La grande i

Categorie
Food Lifestyle & Travel news news ed eventi

Nasce il Manifesto “Per un Turismo del lusso in Sicilia”

Nasce il Manifesto “Per un Turismo del lusso in Sicilia“. Lanciato in occasione dell’ottava edizione di Taormina Gourmet vuole essere una base di partenza per creare un disciplinare condiviso in cui tutti gli attori della filiera possano collaborare per realizzare le migliori condizioni di crescita per un turismo di alta gamma.

Tra le priorità c’è la necessità di condividere un elenco di interventi da sottoporre alle istituzioni territoriali, regionali ma anche nazionali ed europee. Inoltre la creazione di un circuito e di un marchio connesso che identifichino i soggetti della filiera del lusso e rispondano ad un protocollo di qualità.

LE TEMATICHE

«Siamo sicuri di sapere cos’è la Sicilia e quante ne esistono? Ogni operatore per la sua competenza deve dare una risposta e agire di conseguenza individuando il suo target». Dice provocatoriamente il sindaco di Taormina, Mario Bolognari, all’apertura del Forum “Sicilia e turismo di lusso, un binomio possibile?”.

«Il concetto di lusso si è modificato. Oggi il lusso è rappresentato dalla possibilità di vivere il proprio tempo, l’esperienza, l’autenticità», sottolinea Giovanna Manganaro del Boutique Hotel Monaci delle Terre Nere. Tanti gli punti emersi dal dibattito, all’importanza di ampliare il turismo esperienziale alla necessità di ridurre il gap infrastrutturale.

Puntare sulla competenza delle risorse umane e sull’educazione delle giovani generazioni al rispetto dell’ambiente. Ma anche la necessità di destagionalizzare i flussi turistici rendendo la Sicilia una meta appetibile 12 mesi l’anno. Inoltre puntare sulla sostenibilità, vero lusso del futuro secondo molti, e l’alta qualità dell’offerta nell’intera regione.

IL NUOVO CONCETTO DI LUSSO

Se «la Sicilia è un lusso che non tutti si possono permettere», secondo Umberto Trani general manager Therasia Resort, vero è che il concetto di lusso si è ormai evoluto. Se anche una bottiglia di vino può essere ambasciatore della Sicilia, Salvatore Geraci, proprietario della cantina Palari pone l’accento sull’importanza di fare “vini di lusso”.

«Il lusso non è tanto il denaro ma soprattutto la conoscenza e la ricerca, che sono la chiave per accedere a certi piaceri. In questo senso – dice Geraci – anche un vino poco conosciuto può rappresentare un elemento di lusso».

La nuova definizione di lusso non è semplice. A sottolinearlo è Canzio Marcello Orlando, Ceo di Feedback. «Pensiamo ai millennians – dice – ovvero a quei quarantenni che guadagnano molto, spendono molto, vengono da Paesi evoluti. Cosa cercano? Il lusso è un concetto relativo ed è per questo che dobbiamo costruire un’offerta tailor-made. Offerta fatta di beni culturali vissuti in maniera diversa, esperienze uniche nelle cantine, in angoli incontaminati, in luoghi straordinari e poco conosciuti».

Il lusso è cambiato tantissimo per Massimiliano Puglisi, general manager del Grand Hotel Timeo. «Prima era sinonimo di esclusività o di sfarzo, ora è molto più accessibile. Ed è ora che dobbiamo essere uniti e lungimiranti. Investire sulle persone e realizzare quello che una volta mi disse un cliente: vorrei tornare a casa arricchito umanamente».

LE PROBLEMATICHE

Una delle urgenze è la competenza secondo Michele Zappalà, presidente del porto Marina di Riposto. «Abbiamo necessità – afferma – di avviare un percorso che ci porti ad avere tanta competenza delle aziende che lavorano nel turismo».

«Vanno cancellate le distonie tra settore privato e pubblico – afferma Doriana Briguglio, tour operator L’Isolabella -. Bisogna implementate le infrastrutture, cancellate le montagne di spazzatura ma anche la carta gettata a terra. Bisogna lavorare su tre fronti: educazione nei confronti di chi vive sul territorio, organizzazione dei servizi da parte delle amministrazioni, comunicazione dell’identità di destinazione di lusso».

«Cosa manca? Il networking e la formazione di risorse umane», sottolinea Francesco Diana, Artemis Group Founder Yacht Services.  Dal turismo via mare a quello via cielo con Francesco D’Amico, direttore commerciale Sac, Aeroporto di Catania: «La forza della Sicilia è dirompente rispetto a quella dei singoli territori. Bisogna capire che il turismo è un’industria e ha bisogno di grandi numeri, quindi lusso e quantità devono procedere di pari passo come accade nelle Canarie, alle Baleari o sulla Costa adriatica della Croazia».

Categorie
degustati da noi vini#02

Marche Igt Rosso “Cogito R.”, Mirizzi

Grenache in purezza ed ennesima novità della cantina marchigiana guidata da Gianluca Mirizzi: il Marche Igt RossoCogito R.“. Un’etichetta presente nella Guida Top 100 Migliori vini italiani 2022 di WineMag.it. “R.” sta per “Rubrum“, dal latino “Rosso”.

Il colore di cui si tinge il calice, di fatto, è un rubino pieno, luminoso. La precisione delle note fruttate disegna il profilo di un nettare che in bocca è centratissimo, goloso, da assaporare a larghi sorsi. Così come al naso, il palato del Marche Igt Rosso “Cogito R.” di Mirizzi non si limita all’esibizione di un palco di frutta succosa.

Ecco spezie nere e ricordi balsamici ed erbe tipiche della macchia mediterranea. Sorso agile ma importante, estremamente gastronomico, per un vino più che mai completo, moderno. Un faro sulle Marche dei vini rossi, questa Grenache in purezza, inserita in una gamma di estremo valore. Abbinare concretezza, struttura e bevibilità, si può.

Categorie
a tutto volume

Grappa: l’identikit del consumatore medio traccia il futuro del settore

Maschio, over 40, con capacità di spesa medio-alta, amante della compagnia e attento alle qualità. È questo l’identikit del consumatore italiano medio di grappa, secondo la ricerca svolta da Nomisma per conto di AssoDistil. Lo studio, presentato durante la conferenza “Il settore distillatorio italiano tra modello di sostenibilità e nuove sfide”, ha acceso i riflettori sullo status e le prospettive di sviluppo del mercato della grappa in Italia.

IL PROFILO DEL CONSUMATORE DI GRAPPA

L’indagine di Nomisma ha coinvolto un campione di mille consumatori. Ne risulta che il 29% degli italiani ha consumato grappa negli ultimi 12 mesi in almeno un’occasione in casa o al ristorante/bar. Emergono differenze sia in funzione del genere che con riferimento all’età.

La quota di consumatori aumenta difatti fra gli uomini dove raggiunge il 43%, a fronte di un 21% fra le donne, così come cresce all’aumentare dell’età. Il tasso di diffusione della grappa è minore tra generation Z (under 25) e millennials (fascia 26-40) dove è pari rispettivamente al 19% e 25%. Aumenta invece al 30% nella fascia di età 41-55 (la cosiddetta generation X) e al 32% tra gli over 55 (i baby boomers).

IL GUSTO PER LA COMPAGNIA

9 consumatori su 10 dichiarano di bere grappa in compagnia, soprattutto con gli amici. Non a caso tra i principali motivi che spingono al consumo di questo prodotto vi sono proprio la piacevolezza del gusto (51%) e la convivialità (43%).

Resta ancora una nicchia la voglia di sperimentare la grappa nel mondo della mixology, dove solo il 3% si è avventurato in questa esperienza. La curiosità è però alta, con il 35% dei consumatori che vorrebbe provare un cocktail a base di grappa nei prossimi mesi.

LA GRAPPA ON-LINE

«Al pari di quanto avvenuto per altre bevande alcoliche, anche nel caso della grappa l’e-commerce inizia a ritagliarsi un proprio spazio di mercato. Il 9% dei consumatori ha acquistato grappa online. Si riscontrano valori superiori tra le generazioni più giovani e i consumatori che hanno una capacità di spesa alta», dichiara Emanuele Di Faustino, Project Manager di Nomisma.

“Tale profilo – conclude Di Faustino – è in linea con la tipologia di grappa venduta online che si caratterizza per un prezzo medio che è più del doppio rispetto a quello della grappa acquistata negli scaffali dei negozi fisici”.

L’e-commerce è una scelta giudicata vantaggiosa per confrontare più prodotti (26%), per consultare recensioni (20%) o per leggere caratteristiche, storia e info sul prodotto e i produttori (17%). A tal proposito si noti come 3 consumatori su 10 utilizzano il web per cercare informazioni sulla grappa.

LE TENDENZE DEL MERCATO

Il Covid ha colpito i consumi di alimenti e bevande degli italiani, impattando anche sul mercato delle bevande alcoliche e degli spirits. Per questi ultimi, tra il 2019 e il 2020 si è registrato un -20% con un rimbalzo, nel 2021, del +9%.

Rimbalzo contestuale al graduale ritorno alla normalità e alla riapertura di bar e ristoranti, canale fondamentale per i consumi di spirits in Italia. Tali dinamiche hanno caratterizzato anche il mercato della grappa. Nei primi 9 mesi del 2021 gli acquisti di grappa nel Cash&Carry hanno messo a segno un +8% rispetto allo stesso periodo del 2020.

Prosegue invece la corsa dell’e-commerce (+30% a gen-set 2021 vs gen-set 2020). Corsa più lenta rispetto a quanto registrato in piena emergenza pandemica quando le vendite di grappa online hanno segnato un +198% raggiungendo i 2,3 milioni di euro nel 2020 (dati NielsenIQ).

Categorie
news news ed eventi

Roberto Cipresso firma Mosaico per Procida, il vino per la Capitale italiana della Cultura 2022

Si chiama Mosaico per Procida il vino bianco che celebrerà l’ormai prossima Capitale italiana della Cultura 2022. La cuvèe celebrativa sarà firmata dall’enologo Roberto Cipresso. Ben 25 le cantine della Campania che hanno aderito al progetto su invito di Gaetano Cataldo, responsabile dell’associazione Identità Mediterranea, partner dell’iniziativa.

Dopo aver firmato il vino celebrativo del 150° anniversario dell’Unità d’Italia su commissione della Presidenza della Repubblica, nonché le etichette per Papa Giovanni Paolo II e Papa Francesco Bergoglio, Roberto Cipresso si accinge a creare «un vino bianco iconico che possa dar voce a un messaggio importante».

UNA BOTTIGLIA CELEBRATIVA PER PROCIDA CAPITALE DELLA CULTURA

I primi campioni enologici del futuro vino celebrativo Mosaico per Procida sono giunti il 10 ottobre scorso alla cantina sperimentale di Montalcino di Roberto Cipresso. La Toscana sarà dunque teatro delle prime prove della cuvèe. L’effettivo assemblaggio avverrà in Campania, nella cantina Agricola Bellaria di Roccabascerana, in provincia di Avellino.

Saranno circa 6 mila le bottiglie prodotte in formato classico e speciale. Saranno donate alle autorità istituzionali e agli esponenti del mondo della cultura e dello spettacolo durante il palinsesto di Procida Città italiana della Cultura 2022.

L’iniziativa di Roberto Cipresso e di Identità Mediterranea è stata accolta con favore anche dall’Associazione nazionale Città del Vino, che il 20 ottobre ha confermato il proprio «patrocinio morale» a Mosaico per Procida.

PROCIDA PROSSIMA “CITTÀ DEL VINO”

«La realizzazione di una Bottiglia Celebrativa per Procida Capitale italiana della Cultura Europea 2022, nato dalla generosità di tutti gli attori che sono stati chiamati in causa e che hanno contribuito in maniera autonoma e spontanea – commenta il presidente Floriano Zambon – è un progetto di valore e di ampio respiro».

Condividiamo il messaggio che si intende lanciare. Un segnale di solidarietà alla cultura e all’intelligenza imprenditoriale collettiva. Un profondo abbraccio di riconoscenza della Campania del vino verso Procida.

Con la sua nomina a Capitale italiana della Cultura, rende il popolo di questa terra più fiero e offre alle cantine aderenti la possibilità di dimostrare quanto la coesione e i buoni sentimenti possano produrre buone idee e valori di crescita condivisi».

Una benedizione, quella di Floriano Zambon, che potrebbe portare la stessa Procida a diventare “Città del vino”. L’isola della Campania entrerebbe così nel circuito fondato nel 1987, che oggi conta oltre 500 comuni italiani a vocazione vitivinicola. Il sindaco Raimondo Ambrosino è già al lavoro anche su questo obiettivo.

Categorie
birra news news ed eventi

L’incredibile viaggio della birra senza accisa: da Padova in Germania, per finire ad Avellino

Un carico di circa 15 mila litri di birra sprovvisto dei documenti d’accisa e sottoposto a un incredibile viaggio da Padova alla Germania, con destinazione Avellino. È quanto hanno scoperto nei giorni scorsi i militari della Guardia di Finanza di Vipiteno, in provincia di Bolzano. Gli uomini delle Fiamme gialle si trovavano alla barriera autostradale dell’A22 quando hanno intimato l’alt e ispezionato un autoarticolato proveniente dalla Germania.

Il mezzo, intestato a una società di spedizioni polacca, era condotto da un cittadino bielorusso. Alla richiesta del Documento di Accompagnamento Semplificato (Das) che attestasse l’avvenuto pagamento dell’imposta di fabbricazione (la cosiddetta accisa che grava sulle bevande alcoliche), l’uomo ha risposto di esserne sprovvisto.

IL LUNGO VIAGGIO DELLA BIRRA SENZA ACCISA

Dai successivi controlli è emerso quello che i finanzieri definiscono «un vorticoso giro di passaggi della merce». Alcuni dei quali, probabilmente, solo “cartolari”. In particolare, la birra è stata prodotta da una società padovana e, dopo un periodo trascorso all’interno di un deposito fiscale di Genova, è stata acquistata da una ditta rumena con sede in Germania.

Da qui, il carico è nuovamente partito alla volta dell’Italia, diretto a un commerciante all’ingrosso di prodotti alimentari della provincia di Avellino. Un viaggio che è stato interrotto dal controllo delle Fiamme Gialle di Vipiteno, che hanno constatato l’omesso pagamento dell’accisa. L’intera partita di birra – 15 mila litri suddivisi in 45 mila bottiglie da 0.33 centilitri – è stata posta sotto sequestro.

Il conducente del mezzo è stato denunciato a piede libero alla Procura della Repubblica di Bolzano per il reato di «Sottrazione all’accertamento o al pagamento dell’accisa» previsto dall’art. 43 del Testo Unico sulle Accise. L’uomo ora rischia la reclusione da sei mesi a tre anni, oltre a una multa dal doppio al decuplo dell’imposta evasa, per una cifra non inferiore a 7.746 euro.

Categorie
news news ed eventi

Melissa Maci nuovo presidente di Cantine Due Palme: «Vengo dalla gavetta»

Melissa Maci è la nuova presidente di Cantine Due Palme. A conferire l’incarico all’unanimità è stato il Consiglio di Amministrazione di Due Palme nella seduta di ieri, 28 ottobre 2021. Laureata in lettere e filosofia ma con un’esperienza lunghissima nel mondo del vino maturata soprattutto in azienda ricoprendo i ruoli di Direttore Generale e Amministratore Delegato, succede al padre, l’enologo Angelo Maci, alla guida della cooperativa di Cellino San Marco (BR) dal 1989.

«Vengo dalla gavetta – commenta Melissa Maci – in Due Palme ho ricoperto molti ruoli, da quello di impiegata amministrativa a quest’ultimo importante traguardo. Dal 1997 sono imprenditrice agricola e proprio questo mio status mi porta a guardare con occhi più responsabili al futuro della nostra azienda».

La nostra Cooperativa è fatta soprattutto di persone, tante, alle quali bisogna garantire continuità e crescita; so che adesso le mie decisioni e quelle del Consiglio di Amministrazione di Due Palme, saranno ancora più incisive e importanti poiché fatte nell’ottica della salvaguardia e del benessere delle famiglie e delle aziende che grazie a Due Palme, oggi, riescono ad essere serene».

«Due Palme – continua Melissa Maci – è un punto cardine di quel Salento del riscatto nel mondo che, soprattutto grazie all’opera visionaria di mio padre, oggi è riferimento per l’universo enoico e culturale. Il mio sarà un compito difficilissimo, ma sono sicura che grazie al supporto del mio papà, che rimane nel Cda come vice presidente, alle competenze del Direttore Generale avv. Assunta De Cillis che questa azienda l’ha costruita, ad un consiglio di amministrazione coeso e ad un gruppo di dirigenti e collaboratori che le altre aziende ci invidiano, il mio compito sarà meno gravoso. Oggi brindo a mio Padre e al futuro della Due Palme».

CANTINE DUE PALME

Cantine Due Palme è una cooperativa nata nel 1989 dall’incontro di quindici soci. Oggi conta più di mille affiliati e 2.500 ettari di vigneti tra le province di Brindisi, Lecce e Taranto. Accanto alla cantina principale di Cellino San Marco ruotano altre 5 cantine di proprietà.

Si tratta dell’ex-Produttori Agr. Di Cellino, la Riforma Fondiaria sempre di Cellino (1955), la cantina Sociale Angelini di San Pietro Vernotico (costituita nel 1961), la cantina San Gaetano di Lizzano (1959) e la cantina Riforma Fondiaria di Monteroni Arnesano (1960).

Nella sede centrale di Cellino, di circa 45 mila metri quadri, si svolgono tutti i processi di vinificazione, invecchiamento, imbottigliamento e stoccaggio dei vini. La barricaia da 1.500 metri quadrati, a 5 metri di profondità, con legni francesi ed americani, ha una capacità di circa 10 mila ettolitri.

Due Palme è l’unica al mondo ad affacciarsi su una Sala congressi da 800 posti, dove ogni settimana la dirigenza organizza incontri tecnici e formativi con agronomi e soci viticoltori. Una sala pronta ad accogliere Melissa Maci nel suo ruolo di nuova presidente di Cantine Due Palme.

Categorie
Approfondimenti

Bolgheri e Sassicaia: ecco la mappa vigneti 2021

FOTONOTIZIA – È scaricabile sul sito ufficiale del Consorzio di Tutela la nuova mappa dei vigneti di Bolgheri e Sassicaia. «Mi fa piacere condividere la nuova mappa dei nostri vigneti a seguito del censimento viticolo generale fatto quest’estate», ha annunciato il direttore Riccardo Binda.

Per quanto riguarda la mappa in 3D, l’ultima versione disponibile risale al 2019. Si tratta del risultato della collaborazione del Consorzio Tutela Bolgheri e Sassicaia con Alessandro Masnaghetti, sulla base del censimento fatto tra il 2017 e il 2018. L’ente toscano sta al momento valutando di aggiornare al 2021 anche la versione 3D.

Categorie
Esteri - News & Wine

Vendemmia 2021 in Germania: produzione in calo ma di buona qualità

Prime stime per la vendemmia 2021 in Germania. L’Istituto tedesco del vino (Deutsche WeinInstitutDwi) parla di produzione in leggero calo rispetto al 2020, ma di buona qualità. Nelle 13 regioni vinicole tedesche sono stati prodotti 8,7 milioni di ettolitri di vino. Un dato che si discosta di poco dalla media nazionale.

«I viticoltori – spiega l’amministratore delegato di Dwi Monika Reule – hanno dato il massimo quest’anno e hanno affrontato bene le grandi sfide che si sono presentate, in particolare le abbondanti precipitazioni. Dopo le estese misure di protezione delle piante durante l’estate, l’elevato carico di lavoro nei vigneti è continuato fino alla vendemmia, che è iniziata relativamente tardi».

«Per ottenere uve sane – continua la rappresentante del Dwi – è stato fatto molto lavoro di preselezione a mano ed è stata necessaria molta pazienza per permettere alle uve di maturare il più a lungo possibile. Per le varietà a maturazione più tardiva come il Riesling, la vendemmia è durata fino alla fine di ottobre e continuerà fino a novembre, in alcune cantine».

GERMANIA, DALLA VENDEMMIA 2021 VINI FRUTTATI E BEVERINI

La vendemmia posticipata ha avvantaggiato gli aromi delle uve, che hanno potuto svilupparsi durante le calde giornate autunnali e le notti fresche. «I vini 2021 – commenta ancora l’Istituto tedesco – sono corrispondentemente ricchi di frutta. Sono anche molto più magri rispetto alle ultime annate, molto calde. E hanno un’acidità fresca e vivace».

Le differenze regionali sono ampie, in termini di resa. A seconda delle condizioni microclimatiche e del successo delle misure fitosanitarie, le quantità di raccolto all’interno delle singole regioni variano da “estremamente basse” a “straordinariamente buone”.

«Le differenze di resa – spiega il Dwi – sono relativamente alte tra regione e regione in occasione della vendemmia 2021 in Germania. Sul Medio Reno e in Franconia, per esempio, si prevedono rese molto buone, che sono rispettivamente circa un terzo e il dodici per cento sopra la media a lungo termine»,

A Baden, invece, le gelate tardive hanno causato grandi perdite di resa, soprattutto nel sud della regione. Ci si aspetta una diminuzione del 20% per la regione, rispetto alla media degli ultimi dieci anni. Rese ridotte del quindici e dieci per cento anche in Saale-Unstrut e Nahe.

L’AHR CONFORTATA DALLE BUONE RESE

Buone rese nell’Ahr, regione colpita da un vero e proprio alluvione che ha distrutto cantine e abitazioni. I produttori possono contare su una produzione di circa 39 mila ettolitri, anche grazie alla grande disponibilità e solidarietà di innumerevoli volontari che hanno contribuito alla vendemmia 2021.

Soddisfazione anche tra viticoltori del Württemberg, forti di una resa media che, nonostante le gelate e la grandine, è «nettamente superiore alla vendemmia eccezionalmente esigua del 2020». Nelle altre regioni viticole tedesche, le rese dovrebbero essere in linea con le rese medie.

«In vista di una produzione di vino in Europa che dovrebbe assestarsi su 171 milioni di ettolitri nel 2021 (- 13% rispetto al 2020) – conclude il Dwi – i produttori di vino tedeschi si vedono in una posizione di partenza relativamente buona sul mercato nazionale e internazionale del vino, a fronte dei dati della vendemmia 2021».

STIME VENDEMMIA 2021 AL 27 OTTOBRE
2021 2021 2021
Wine Region Average yield
2011-2020
Estimated grape
harvest quantity
Change compared
to 10-yr average
Change compared
to previous year
hl hl % %
Ahr        38.000       39.000            2            24
Mittelrhein        28.000       36.000          30            35
Mosel      743.000     781.000            5           – 6
Nahe      321.000     288.000       – 10         – 10
Rheinhessen   2.497.000  2.590.000            4              1
Pfalz   2.209.000  2.230.000            1           – 3
Rheingau      212.000     220.000            3           – 4
Hess. Bergstraße        30.000       32.000            5           – 8
Franken      428.000     480.000          12           79
Württemberg      995.000  1.000.000            1           34
Baden   1.222.000     977.000       – 20        – 11
Saale-Unstrut        44.000       38.000       – 15           27
Sachsen        23.000       22.000         – 2             5
Germany   8.865.000  8.733.000         – 2             3

(Fonte dati: DeStatis, DWV-Estimate)

Categorie
eventi news ed eventi

Cantine Aperte a San Martino 2021 in 11 regioni d’Italia

Sono 11 le regioni d’Italia che aderiscono a Cantine Aperte a San Martino 2021. I programmi, in corso di definizione, sono aggiornati quotidianamente sul nuovo portale del Movimento Turismo del Vino. Per accedere alle esperienze proposte dalle cantine sarà obbligatoria la prenotazione e, come da normativa vigente, la certificazione verde (Greenpass).

Cantine Aperte a San Martino torna in Valle d’Aosta, domenica 14 novembre, dalle 10 alle 18, in 17 cantine della regione, tra degustazioni guidate, mostre d’arte e piatti tipici del territorio. In Friuli Venezia Giulia sono 30 le cantine aderenti: 3 nella provincia di Pordenone, 18 nella provincia di Udine, 8 nella provincia di Gorizia e una in quella di Trieste.

Sono previste degustazioni guidate dai produttori, abbinamenti cibo-vino, laboratori emozionali, pranzi e cene con il vignaiolo. In programma anche menu tipici da degustare direttamente nelle cantine, negli agriturismi e nei ristoranti della regione.

Il Veneto, con un’adesione di 10 cantine, propone degustazioni per gli amanti delle bollicine, passeggiate tra le splendide colline del Prosecco patrimonio dell’Unesco, esperienze enogastronomiche e assaggi di Amarone, il vino principe della Valpolicella.

LA FESTA DEL VINO DI SAN MARTINO

In Piemonte l’elenco delle cantine e i loro programmi per Cantine Aperte a San Martino 2021 sono in corso di definizione. Stessa sorte per la Lombardia. In Umbria sono 19 le cantine aderenti all’iniziativa in tutta la regione. Degustazioni guidate, pranzi e cene col vignaiolo, momenti di approfondimento ma anche di divertimento dedicati a grandi e piccoli, all’insegna dell’ospitalità degli enoturisti.

Nel Lazio le aziende offriranno winetasting, degustazioni di prodotti tipici e di olio appena molito. In Abruzzo l’elenco delle cantine e i loro programmi sono in corso di definizione, così come nelle Marche e in Calabria.

«A San Martino – commenta il Movimento Turismo del Vino Italia – si spilla il vino, ogni mosto si trasforma e, come da tradizione, scoppia la festa! Grande attesa quindi per una manifestazione che offre agli appassionati di tutte le età , ma anche ai semplici curiosi, un assaggio di quello che è il lavoro nei campi e poi in cantina. Per vivere emozioni autentiche in compagnia, brindando all’inizio di un nuovo anno agricolo. I programmi copriranno un arco temporale di 9 giorni, da sabato 6 a domenica 14 novembre.

Categorie
birra Food Lifestyle & Travel

Mercatini di Natale in Alto Adige: la Foresta Natalizia di Birra Forst sarà il primo a riaprire

[metaslider id=”60263″]

La Foresta Natalizia di Birra Forst sarà il primo tra i Mercatini di Natale dell’Alto Adige a riaprire, presso la sede del birrificio a Lagundo, in provincia di Bolzano. Dopo l’interruzione dello scorso anno, dovuta alla pandemia, dal 17 novembre 2021 al 9 gennaio 2022 sarà possibile rivivere l’atmosfera unica creata ogni anno da Birra Forst.

L’evento si terrà nel pieno rispetto delle normative vigenti sull’emergenza sanitaria, con un particolare occhio di riguardo per la sicurezza degli ospiti. «La nostra Foresta Natalizia – commenta Cellina Von Mannstein di Birra Forst – negli anni è diventata un appuntamento irrinunciabile per condividere il periodo più suggestivo dell’anno».

«Dopo l’interruzione forzata dei Mercatini di Natale dello scorso anno – continua Von Mannstein – speriamo che i nostri ospiti possano trascorrere qui da noi ore felici e spensierate per vivere il calore del Natale, immergendosi nel nostro magico mondo Forst. E non dimenticando che, soprattutto in quest’edizione, il nostro impegno sarà volto a garantire la sicurezza di tutti, rispettando i protocolli previsti per legge».

Categorie
a tutto volume

Luxardo Spa inaugura la sua nuova distilleria

Luxardo Spa, che celebra quest’anno il suo Bicentenario, inaugura la sua nuova distilleria. Tre nuovi alambicchi, prodotti dalla Barison Industry di Trento, sono stati aggiunti ai due storici preesistenti. Un innovativo impianto 4.0, in linea con le recenti esigenze di mercato.

Ora tutte le fasi di lavorazione sono automatizzate e tracciate. Non è più richiesta la presenza costante del mastro distillatore ed è possibile controllare, sia da remoto che a posteriori, ogni fase della trasformazione a caldo delle infusioni.

Gli alambicchi appena inaugurati ricalcano nell’impostazione quello storico del 1977. Luxardo è inoltre in attesa di inaugurare, verso la metà del 2022, il Museo Luxardo dedicato ai 200 anni di storia dell’azienda.

Categorie
news news ed eventi

Amazon rafforza tutela agroalimentare Made in Italy: accordo con il Mipaaf

Amazon e l’Ispettorato Centrale della tutela della Qualità e Repressione Frodi dei prodotti agroalimentari (Icqrf) rafforzano la collaborazione esistente per la tutela del Made in Italy. Un accordo, spiega il Mipaaf, utile «all’individuazione e segnalazione delle violazioni dei diritti di proprietà intellettuale dei prodotti a Denominazione di Origine Protetta (Dop) e di Indicazione Geografica Protetta (Igp), nonché delle pratiche sleali relative alla corretta informazione sugli alimenti».

A garantire gli obiettivi sarà il «monitoraggio quotidiano dei marketplace online» effettuato dall’Icqrf, che consentirà ad Amazon di rimuovere tempestivamente i prodotti contraffatti. «La tutela della qualità delle produzioni agroalimentari – commenta il ministro delle Politiche Agricole Stefano Patuanelli (nella foto) – rappresenta per l’Italia uno degli obiettivi principali della politica agroalimentare, poiché il nostro Paese ha il più alto numero di prodotti Dop e Igp in Europa».

Garantire la tutela dei nostri prodotti – ha aggiunto – è un contributo alla trasparenza del mercato, alla difesa dei diritti del consumatore e al lavoro dei nostri agricoltori e delle nostre aziende. La difesa dei prodotti di eccellenza passa solo attraverso la totale trasparenza nei confronti del consumatore e proprio per questo continuiamo a portare avanti con costante impegno le nostre battaglie in materia di etichettatura di origine e nutrizionale anche nei marketplace online che stanno diventando sempre più un canale complementare al commercio tradizionale».

Soddisfazione condivisa con Dharmesh Mehta, vice president of Customer Trust and Partner Support di Amazon. «Siamo lieti di firmare questo accordo con il Mipaaf- sottolinea – il primo al mondo di questo tipo che Amazon ha firmato con un governo per tutelare le eccellenze enogastronomiche italiane, supportando le piccole imprese che producono questi prodotti. L’accordo è una buona notizia per i nostri clienti in tutto il mondo. Possono gustare le prelibatezze italiane sapendo che i prodotti che vedono nel nostro negozio sono prodotti genuini e di altissima qualità».

Molti dei partner di vendita di Amazon sono piccole e medie imprese e rappresentano la maggior parte dei prodotti fisici venduti nei negozi Amazon. Nel 2020, Amazon ha investito oltre 700 milioni di dollari e ha impiegato più di 10.000 persone per proteggere il negozio da frodi e abusi».

Categorie
Vini al supermercato

Vini in promozione al supermercato, Carrefour show: guida al Catalogo vini fino al 7 novembre

È Carrefour show tra i vini in promozione al supermercato. L’insegna francese propone un Catalogo vini valido nei propri Ipermercati fino al 7 novembre 2021, con decine di vini che si aggiudicano i 5 cestelli della spesa di Vinialsuper. Sono ben 61 i vini in offerta con il massimo della valutazione. Quelli da non perdere per nessuna ragione e di cui fare la scorta.

Un numero elevatissimo, se si considera che sull’intero Catalogo Vini Carrefour si può scegliere tra circa 170 vini. Incisiva e utile per i consumatori la scelta dell’insegna di dividere le etichette in promozione in base alla regione di appartenenza. Da Nord a Sud non manca (quasi) nessuno e figura anche qualche etichetta premiata nella nostra Guida Migliori vini al supermercato 2022.

QUALCHE STRAFALCIONE SU DOC E DOCG

Tra le 24 pagine del volantino si registra però qualche strafalcione su Doc e Docg, nonché nella collocazione dei vini (o, meglio, delle denominazioni stesse) nella corretta regione. Errori da segnare col pennarello rosso, in un contesto generale più che mai positivo. Quasi nessuno dei vini in promozione, infatti, si aggiudica meno di 3,5 cestelli sui 5 a disposizione nella speciale scala di valutazione di Vinialsuper.

Vale a dire che quasi tutti i vini sono più che mai meritevoli di essere acquistati, considerato soprattutto l’ottimo rapporto qualità prezzo che sta alla base dell’assegnazione dei cestelli, nella nostra speciale rubrica dedicata ai vini in offerta nelle maggiori insegne di supermercati italiani.

Da rivedere, qua e là, la scelta dei vini descritti come “Imperdibili” da Carrefour. Etichette che, in quasi tutti i casi, non garantiscono gli standard minimi di tipicità, privilegiando invece uno stile commerciale (industriale) e standardizzato. Ecco le valutazioni di tutti i vini in promozione, regione per regione.

LOMBARDIA

Lugana o Chiaretto Sirmiolino DOP, Cà Maiol: 7,90 euro (4,5 / 5)
Valtellina Superiore Docg, Nino Negri: 7,49 euro (5 / 5)
Franciacorta Saten, Contadi Castaldi: 21,90 euro (5 / 5)
Valtellina Superiore Docg Sfursat, Nino Negri: 23,50 euro (5 / 5)
Franciacorta Riserva Docg Terre d’Italia: 15,19 euro (4,5 / 5)

Pinot Nero Enigma Nero, Vigne Olcru: 9,90 euro (4,5 / 5)
Inferno Valtellina Superiore Docg, Nera: 12,90 euro (5 / 5)
Barbera / Bonarda / Pinot Grigio / Riesling Oltrepò pavese Doc, Terre Passeri: 1,99 euro (1 / 5)
Bonarda / Barbera Oltrepò pavese Le Cascine, Losito & Guarini: 2,29 euro (2,5 / 5)
Franciacorta Docg, Castel Faglia: 11,90 euro (5 / 5)

Pinot Nero Oltrepò pavese Doc, Giorgi: 5,99 euro (3,5 / 5)
Bonarda / Riesling Doc C’era una volta, Losito & Guarini: 4,99 euro (3,5 / 5)
Spumante Chardonnay Metodo classico, Col Mesian: 4,19 euro (3,5 / 5)
Pinot Nero Oltrepò pavese Doc, Cantine Montagna: 3,59 euro (3,5 / 5)
Bonarda / Sangue di Giuda Oltrepò pavese Doc, Quaquarini: 2,99 euro (5 / 5)

PIEMONTE

Barolo / Langhe Doc Nebbiolo, Fontanafredda: 18,90 euro (5 / 5)
Roero Arneis Doc Colle Rosa, Terre d’Italia: 5,39 euro (3,5 / 5)
Nebbiolo d’Alba Doc Duchessa Lia: 5,49 euro (3,5 / 5)

Barolo Docg, Ascheri: 19,90 euro (5 / 5)
Barbaresco Docg, Adriano: 14,90 euro (5 / 5)
Barbera d’Asti Docg L’avvocata: 8,99 euro (4,5 / 5)
Barbera d’Alba Doc, Prunotto: 9,90 euro (5 / 5)

Langhe Arneis Doc / Barbera / Gavi, Borgocolorato: 5,99 euro (3,5 / 5)
Barbera d’Asti Docg Superiore, Vinchio: 7,99 euro (4 / 5)
Nebbiolo Langhe Doc, Guido Bono: 6,99 euro (4 / 5)
Moscato d’Asti Docg, Araldica: 4,29 euro (3,5 / 5)

Barbera d’Asti Docg Ceppi Storici, Araldica: 4,19 euro (5 / 5)
Dolcetto / Freisa Monferrato / Barbera d’Asti Docg I Somelieri: 2,99 euro (3,5 / 5)
Dolcetto Monferrato / Barbera Piemonte, Capetta: 2,99 euro (4 / 5)
Dolcetto di Diano d’Alba Docg, Terre del Barolo: 2,99 euro (4 / 5)

VALLE D’AOSTA

Mont Blanc, Les Cretes: 7,19 euro (5 / 5)

ALTO ADIGE

Muller Thurgau / Chardonnay Doc, Hofstatter: 8,29 euro (5 / 5)
Pinot Nero / Gewurztraminer / Chardonnay Doc, Kossler Terre d’Italia: 7,79 euro (4,5 / 5)
Gewurztraminer / Chardonnay / Muller Thurgau Doc, Nals Margreid, 7,49 euro (4,5 / 5)
Kalterersee Superiore Doc Alto Adige, Erste + Neue: 6,90 euro (5 / 5)

TRENTINO

Muller Thurgau Vigneti delle Dolomiti Igt, Santa Margherita: 4,99 euro (3,5 / 5)
Pinot Grigio Valdadige Doc, Santa Margherita: 5,49 euro (4 / 5)
Trento Doc Brut, Ferrari: 11,90 euro (5 / 5)
Trento Doc Demi-Sec, Ferrari: 12,10 euro (5 / 5)

Trento Doc Rosé, Ferrari: 11,80 euro (5 / 5)
Trento Doc Le Premier, Cesarini Sforza: 9,50 euro (5 / 5)
Trento Doc Terre d’Italia: 8,39 euro (4,5 / 5)
Marzemino / Muller Thurgau Doc Mastri Vernacoli, Cavit: 3,49 euro (3,5 / 5)

FRIULI VENEZIA GIULIA

Cuvee 15.96, Volpe Pasini: 6,49 euro (4 / 5)
Sauvignon / Refosco Collio Doc, St. Helena: 11,90 euro (4 / 5)
Merlot / Ribolla Gialla del Pompiere, Schiopetto: 10,90 euro (5 / 5)
Merlot / Sauvignon Doc Friuli Colli Orientali, Volpe Pasini: 8,90 euro (4 / 5)

Ribolla Gialla Doc Vidussi Borgo Fradis: 5,39 euro (3,5 / 5)
Friulano Collio Doc Vidussi Borgo Fradis: 5,39 euro (3,5 / 5)
Sauvignon Collio Doc, I Vignaioli: 5,19 euro (3,5 / 5)
Pinot Bianco / Sauvignon / Cab. Sauvignon Superiore Friuli Doc Aquileia, Tenuta Ca Vescovo: 4,29 euro (3,5 / 5)

VENETO

Prosecco Valdobbiadene Superiore Docg, Bolla: 3,99 euro (3,5 / 5)
Prosecco Spago Doc Signoria dei Dogi: 3,99 euro (3,5 / 5)
Prosecco Superiore Valdobbiadene Docg, Mionetto: 7,89 euro (3,5 / 5)
Prosecco Superiore Valdobbiadene Docg, Bortolomiol: 6,99 euro (4,5 / 5)
Prosecco Superiore Valdobbiadene Docg, Belussi: 6,99 euro (4,5 / 5)
Prosecco Superiore Valdobbiadene Docg, Carpenè Malvolti: 5,99 euro (5 / 5)

Prosecco Superiore Valdobbiadene Docg, La Gioiosa: 5,49 euro (3,5 / 5)
Prosecco Superiore Valdobbiadene Docg Marca Oro, Valdo: 4,99 euro (3,5 / 5)
Prosecco Doc Extra Dry, Zonin: 3,99 euro (3,5 / 5)
Prosecco Treviso Doc Spumante / Spago Coste Alte: 3,99 euro (3,5 / 5)
Amarone della Valpolicella classico Docg, Bolla: 29,50 euro (3,5 / 5)
Veneto Igt Campofiorin, Masi: 10,90 euro (4 / 5)

Ripasso Valpolicella Doc, Corte Giara: 10,90 euro (4 / 5)
Amarone della Valpolicella Docg Costasera, Masi: 32,80 euro (5 / 5)
Valpolicella Superiore Docg, Sartori: 6,99 euro (4,5 / 5)
Valpolicella Ripasso Doc, Bolla: 5,99 euro (3,5 / 5)
Soave / Bardolino Classico / Chiaretto Doc, Sartori: 3,49 euro (4,5 / 5)

EMILIA ROMAGNA

Bonarda / Barbera Colli Piacentini Doc, Cantina Vicobarone: 2,39 euro (3,5 / 5)
Pignoletto Tenuta Villa Cialdini / Lambrusco Il Baluardo: 3,29 euro (4 / 5)
Gutturnio Colli Piacentini Doc Calera, Cantina Vicobarone: 3,19 euro (4 / 5)

Lambrusco Marcello Oro, Ariola: 4,49 euro (5 / 5)
Bonarda Colli Piacentini Doc, Cantina Valtidone: 3,99 euro (3,5 / 5)
Lambrusco / Pignoletto Doc Vecchia Modena: 3,29 euro (3,5 / 5)
Lambrusco di Sorbara Doc Cavicchioli: 2,99 euro (4 / 5)

Trebbianino Val Trebbia Doc, Bonelli: 2,79 euro (5 / 5)
Bonarda / Gutturnio / Ortrugo Colli Piacentini Doc, Terre della Pietra: 2,59 euro (3,5 / 5)
Gutturnio / Ortrugo / Monterosso, Casabella: 2,49 euro (3,5 / 5)

TOSCANA

Brunello di Montalcino Docg, Frescobaldi: 25,90 euro (5 / 5)
Bolgheri Doc Le Colonne: 15,50 euro (4,5 / 5)
Chianti Peppoli Docg, Antinori: 12,90 euro (5 / 5)
Brunello di Montalcino Docg, Banfi: 28,98 euro (5 / 5)
Brunello di Montalcino Docg Tenuta Friggiali – Terre d’Italia: 19,79 euro (5 / 5)
Rosso di Montalcino Doc, Banfi: 8,90 euro (4,5 / 5)

Nobile di Montepulciano Docg, Tenuta di Gracciano della Seta – Terre d’Italia: 8,59 euro (4 / 5)
Nobile di Montepulciano Docg, Vecchia Cantina: 5,90 euro (5 / 5)
Morellino di Scansano Docg Il Cretto, San Felo: 3,99 euro (4 / 5)
Rosso di Montalcino Doc, Tenuta Friggiali – Terre d’Italia: 9,29 euro (4 / 5)
Chianti Docg Faunae, Frescobaldi: 8,19 euro (5 / 5)
Chianti Classico Docg, Cecchi: 5,99 euro (4,5 / 5)

Chianti classico Docg, Sant’Ilario: 5,69 euro (4 / 5)
Chianti Classico Docg, Piccini: 4,69 euro (4,5 / 5)
Chianti Docg Torrebona, Cecchi: 4,49 euro (4 / 5)
Chianti Docg Neocampana, Melini: 3,99 euro (3,5 / 5)
Chianti Riserva / Superiore Docg Collezione Oro, Piccini: 3,89 euro (5 / 5)
Nipozzano Docg Riserva Chianti Rufina, Frescobaldi: 10,90 euro (5 / 5)

Pomino Doc Frescobaldi: 6,90 euro (5 / 5)
Morellino di Scansano Docg La Mora, Cecchi: 4,99 euro (4,5 / 5)
Morellino di Scansano Docg La Capitana: 4,89 euro (3,5 / 5)
Remole Toscana Igt, Frescobaldi: 4,49 euro (5 / 5)
Morellino di Scansano Docg, Poggio al Sale: 4,29 euro (4,5 / 5)
Vernaccia di San Gimignano / Chianti Docg / Buon Governo Igt, Piccini: 2,99 euro (4 / 5)

Vini Piccini Collezione Oro: 3,49 euro (5 / 5)
Le Due Arbie Igt Toscana: 5,90 euro (3,5 / 5)
Vin Santo del Chianti Doc, Castello di Oliveto – Terre d’Italia: 12,39 euro (4,5 / 5)
Chianti classico Docg Geggiano – Terre d’Italia: 6,19 euro (4 / 5)
Vermentino Toscana Igt Calaforte, Frescobaldi: 5,99 euro (3,5 / 5)

Vermentino Maremma Toscana Doc, Sant’Ilario: 4,59 euro (3,5 / 5)
Vermentino Maremma Toscana Doc La Mora, Cecchi: 3,99 euro (3,5 / 5)
Vermentino Toscana Igt La Ruota, San Felo: 3,79 euro (4,5 / 5)
Chianti Docg Villa Montorsoli: 3,49 euro (3,5 / 5)
Toscana Igt Del Granduca Oliveto: 2,69 euro (3 / 5)

UMBRIA

Sagrantino di Montefalco Docg Duca Odoardo, Terre della Custodia: 19,60 euro (3,5 / 5)
Rubesco di Torgiano, Lungarotti: 7,90 euro (4 / 5)
Vipra Rossa Umbria Igt, Bigi: 3,49 euro (4 / 5)

Montefalco Doc Duca Odoardo, Terre della Custodia: 8,39 euro (3,5 / 5)
Montefalco Doc, Antonelli: 7,90 euro (5 / 5)
Grechetto Doc Colli Martani Terre della Custodia: 4,99 euro (5 / 5)
Orvieto Doc, Bigi: 2,99 euro (3,5 / 5)

ABRUZZO

Montepulciano / Trebbiano d’Abruzzo Passo del Lupo: 1,99 euro (2 / 5)
Orvieto Doc Collezione Oro, Piccini: 3,89 euro (3,5 / 5)
Montepulciano d’Abruzzo Doc, Masciarelli: 7,90 euro (5 / 5)

Montepulciano d’Abruzzo Doc Riserva Terra d’Aligi – Terre d’Italia: 4,79 euro (5 / 5)
Montepulciano d’Abruzzo Doc Riserva / Pecorino Superiore Doc, Spinelli: 2,99 euro (5 / 5)
Pecorino / Passerina Terre di Chieti Igt / Montepulciano e Cerasuolo Val di Fara, Spinelli: 2,39 euro (5 / 5)

MARCHE

Verdicchio Doc, Velenosi: 6,90 euro (3,5 / 5)

LAZIO

Passerina del Frusinate Igt Cantina di Piglio: 3,29 euro (5 / 5)
Est! Este!! Est!!! Doc, Cantina di Montefiascone: 2,99 euro (4 / 5)

CAMPANIA

Taurasi Docg Radici, Mastroberardino: 21,86 euro (5 / 5)
Greco di Tufo / Fiano di Avellino Docg, Koerus – Terre d’Italia: 6,39 euro (4 / 5)
Greco di Tufo Docg, Feudi di San Gregorio: 10,10 euro (5 / 5)

Campania Igt / Falanghina del Sannio Doc, Feudi di San Gregorio: 7,90 euro (5 / 5)
Aglianico Dop, La Guardiense: 3,99 euro (3,5 / 5)
Falanghina del Beneventano Igt La Vinicola del Titerno: 2,29 euro (3 / 5)

CALABRIA

Cirò Doc Classico, Caparra & Siciliani: 3,99 euro (5 / 5)

PUGLIA

Salento Igp Notte Rossa: 1,99 euro (5 / 5)
Primitivo di Manduria Doc, Tenute Rubino: 6,99 euro (5 / 5)
Chardonnay Salento Igt, Tormaresca: 6,39 euro (4 / 5)

Primitivo Igp Centocampi, Cantine Coppi: 4,49 euro (3,5 / 5)
Primitivo / Negroamaro / rosato / Fiano Salento Notte Rossa: 3,99 euro (5 / 5)
Primitivo / Aglianico / Negroamaro Igt, Feudo Monaci: 3,99 / 3,49 euro (3,5 / 5)
Vermentino del Salento / Tentazioni rosé Igp Donna Marzia, Conti Zecca: 3,19 euro (4,5 / 5)

BASILICATA

Aglianico del Vulture Doc Vignali, Cantina di Venosa: 3,99 euro (5 / 5)

SICILIA

Nero d’Avola Sicilia Doc Plumbago, Planeta: 8,90 euro (non in promo) (5 / 5)
La Segreta Sicilia Igt, Planeta: 6,99 euro (5 / 5)
Regaleali Tasca D’Almerita: 5,90 (non in promo) (5 / 5)
Sicilia Doc Sedara, Donnafugata: 6,90 euro (non in promo) (5 / 5)
Passito di Pantelleria Carlo Pellegrino: 5,90 euro (3,5 / 5)

Cerasuolo di Vittoria Docg / Nero d’Avola / Syrah Igt, Barone di Bernaj: 4,29 euro (3,5 / 5)
Nero d’Avola / Alcamo Terre Siciliane Igt, Rapitalà: 3,99 euro (5 / 5)
Nero d’Avola / Grillo Doc, Cantine Europa: 2,49 euro (3,5 / 5)
Nero d’Avola / Grillo Sicilia Doc, Settesoli: 3,49 euro (5 / 5)
Nero d’Avola / Grillo / Syrah Igt Rialto dei Vespri: 3,29 euro (3,5 / 5)

SARDEGNA

Vermentino di Sardegna Doc, Sella & Mosca: 3,89 euro (3,5 / 5)
Lianti / Tambè Isola dei Nuraghi, Capichera: 17,90 euro (5 / 5)
Lintori Vermentino Sardo: 16,40 euro Capichera (non in promo) (5 / 5)

Funtanaliras Vermentino di Gallura Docg, Cantina del Vermentino: 7,09 euro (4,5 / 5)
Vermentino di Gallura Docg Tancaré, Giogantinu – Terre d’Italia: 5,59 euro (5 / 5)
Spumante Brut di Torbato Sella & Mosca: 4,99 euro (5 / 5)
Cannonau di Sardegna Doc, Sella & Mosca: 4,99 euro (3,5 / 5)

VINI BIOLOGICI

Terra Alpina Bio: 6,90 euro (non in promo) (3,5 / 5)
Aglianico Vulture Doc Teodosio, Feudi San Gregorio: 7,90 euro (non in promo) (5 / 5)
Chianti Classico Docg, Dievole: 10,90 euro (5 / 5)

Prosecco Bio Valdo: 5,90 euro (3,5 / 5)
Primitivo / Negroamaro / Chardonnay Bio, Cantine Paolo Leo: 6,90 euro (4 / 5)
Vermentino di Sardegna Tralcio Antico Bio: 4,79 euro (3,5 / 5)
Natum Pecorino / Passerina Igp Bio, Agriverde: 3,59 euro (3,5 / 5)

Categorie
news news ed eventi

Efow si opporrà al Prošek «per tutelare il Prosecco». Pressing di De Castro a Bruxelles

Anche Efow, l’European Federation of Origin wines, si schiera con l’Italia sulla querelle Prošek – Prosecco. La Federazione europea dei vini Dop e Igp, con vicepresidenza italiana (Riccardo Ricci Curbastro, numero uno di Federdoc), annuncia che «si opporrà alla protezione del termine Prošek come Menzione Tradizionale».

«Il sistema delle Ig dell’Ue deve essere rafforzato e non frammentato dall’interno», aggiunge l’organizzazione guidata dal francese Bernard Farges, che vede come membri, oltre a Francia (Cnaoc) ed Italia (Federdoc), anche Spagna (Cecrv), Portogallo (Ivdp) e Ungheria (Hnt).

Siamo preoccupati nel vedere che l’Ue, custode dei trattati, metta sullo stesso piano una nota denominazione come il Prosecco con un termine che è la sua traduzione in croato ed evoca foneticamente e visivamente l’indicazione geografica in questione».

«L’Ue – continua Efow – sostiene che non si tratta dello stesso prodotto vinicolo e che i consumatori, attraverso l’etichettatura, non possano essere fuorviati. Tuttavia, non si tratta solo di ingannare i consumatori, ma prima di tutto di sfruttare reputazione, riconoscimento e investimenti del Prosecco, compresa la protezione del nome della Ig contro le infrazioni nell’Ue e nei paesi terzi».

Durissima, poi, la stoccata alla Croazia che ha avanzato la richiesta di registrazione del Prošek: «Oggi è uno Stato membro dell’Ue che cerca di aggirare il sistema delle Indicazioni geografiche protette. Si rischia così di creare un precedente. Come potremo, in seguito, continuare a cercare e ottenere una migliore protezione delle Ig nei Paesi Terzi, come nel caso dei difficili negoziati in corso con l’Australia?».

DE CASTRO: «NO A IMITAZIONE E ABUSI»

Intanto, sulla querelle Prošek – Prosecco, sembra aver preso una posizione più netta – dopo i tentennamenti iniziali – anche Paolo De Castro. Nelle scorse ore, il coordinatore del Gruppo S&D in commissione Agricoltura del Parlamento europeo è tornato sull’argomento assieme all’omologo del PPE, Herbert Dorfmann.

Non possiamo tollerare che la denominazione protetta Prosecco, una delle più emblematiche a livello Ue, diventi oggetto di imitazioni e abusi, in particolare nell’Unione europea».

«Di fronte alla richiesta di tutela di una menzione, Prosek, che altro non è se non la traduzione in lingua croata del nome Prosecco – sottolineano De Castro e Dorfmann – ribadiamo ancora una volta che il regolamento Ue sull’Organizzazione comune dei mercati agricoli stabilisce che le Denominazioni di origine e Indicazioni geografiche protette devono essere tutelate da ogni abuso, imitazione o evocazione».

«A seguito dell’approvazione preliminare della richiesta croata da parte della Commissione – aggiungono gli europarlamentari Pd e Svp – ci auguriamo che lo scrutinio degli Stati membri e di tutte le organizzazioni e associazioni impegnate nella tutela delle nostre eccellenze agroalimentari porti al più presto all’interruzione della procedura di registrazione».

Anche Paolo De Castro ed Herbert Dorfmann fanno riferimento al rischio del «precedente nel quadro di negoziati commerciali con Paesi terzi, tra cui quelli in corso con Australia, Nuova Zelanda e Cile, che già si oppongono alla protezione completa del Prosecco».

La brutta figura dell’Italia tra Prosecco e Prosek croato

Categorie
Esteri - News & Wine news news ed eventi

Sulla vendemmiatrice meccanica in Macedonia: Dalvina Winery guida la rivoluzione tecnologica (VIDEO)

Non serviva andare fino in Macedonia per provare “l’ebbrezza” di salire su una vendemmiatrice meccanica. Ma è lì che è capitato. Un’esperienza che apre gli occhi sull’importanza della meccanizzazione di precisione in viticoltura. Un aspetto sul quale anche l’Italia sta facendo la sua parte.

L’esempio concreto è quello di Regione Lombardia, che con l’assessore Fabio Rolfi non usa sofismi: «La meccanizzazione è uno degli elementi chiave per l’agricoltura del futuro. Innovare significa abbattere le emissioni, razionalizzare le risorse, promuove la precision farming. L’agricoltura italiana è già la più sostenibile d’Europa e grazie allo sviluppo dei macchinari sarà possibile ottenere risultati ancora migliori in ottica di tutela delle aziende e dei consumatori».

All’Eima International di Bologna, fiera internazionale di Macchine per l’Agricoltura e il Giardinaggio, andata in scena dal 19 al 23 ottobre, Rolfi ha annunciato l’ormai prossima indizione di «un bando, già presentato alle associazioni di categoria, per ridurre le emissioni prodotte dalle attività agromeccaniche attraverso l’acquisto di macchinari innovativi e impianti di trattamento degli effluenti».

Perché, ha sottolineato l’assessore regionale della Lombardia, «non basta parlare di sostenibilità, serve accompagnare le aziende nei processi di innovazione». Macchine vendemmiatrici come quelle “testate” in Macedonia sono già a disposizione di diverse aziende vitivinicole italiane. Al di là della “poesia” (mancata) della raccolta manuale, il risultato è stupefacente.

SUL TETTO DELLA VENDEMMIATRICE MECCANICA

Il rumore dei rulli picchia forte nelle orecchie mentre Delco Baltovski, Ceo di Dalvina Winery, mostra fiero il suo ultimo investimento: «La precisione garantita da questa apparecchiatura è qualcosa di impressionante», si lascia scappare mentre il macchinario, chicco dopo chicco, setaccia centinaia di viti di Vranec in pochi minuti.

Siamo a Bosilovo, piccolo centro rurale della zona sudorientale della Macedonia del Nord. Sullo sfondo la Grecia settentrionale. La valle disegnata dai fiumi Struma e Strumeshnica, nella regione vinicola Strumica-Radovish, è un tappeto di vigneti di pianura, posti a un’altitudine di 380 metri sul livello del mare.

Tutt’attorno, montagne imponenti tra le cui vette s’insinua un vento costante e instancabile, che non smette di soffiare anche di notte. La temperatura dell’aria durante il periodo di vegetazione è in media di 20,2 gradi centigradi. Da questa parti, sono circa 210 i giorni di sole all’anno.

Piogge scarse e umidità relativamente bassa consentono a Dalvina Winery di raccogliere uve sanissime. Anche con la vendemmiatrice meccanica, che permette di abbattere ulteriormente i costi della manodopera (i vendemmiatori regolari, tra cui numerose famiglie gipsy, costano appena 30 euro per 7 ore di lavoro).

«Il modello originale – rivela il Ceo Delco Baltovski – è il Pellenc Selective Process 2 – Precision Viticulture. Un mezzo che ci è costato circa 400 mila euro, comprese alcune modifiche che abbiamo apportato per rendere ancora più efficiente e di qualità il processo di raccolta e l’immediato conferimento in cantina».

NON SOLO VENDEMMIA MECCANICA

Sul tetto della vendemmiatrice c’è una piattaforma che consente a quattro persone di assistere (comodamente) alle fasi di “mietitura” delle uve. L’autista è un giovane del posto, protetto nella sua cabina di guida, con ampia visuale sul vigneto. La velocità di carriera del mezzo non è elevatissima, ma consente di raccogliere e selezionare il Vranec acino per acino.

Ad effettuare l’operazione sono due imponenti bracci robotici, che scuotono il filare da capo a fondo, liberando i frutti. A impressionare, oltre alla perfetta “pulizia” del raspo dopo il passaggio della vendemmiatrice meccanica, è la perfetta integrità degli acini, nonostante il trambusto a cui vengono sottoposti, in stato di perfetta maturità.

Per Dalvina Winery, è un alleato fondamentale: «Siamo una cantina relativamente giovane – spiega ancora Delco Baltovski – ma abbiamo investito sin da subito in qualità, anche dal punto di vista della tecnologia. Del resto alleviamo 800 ettari, con una capacità di stoccaggio di 60 mila ettolitri».

Al momento, la produzione di Dalvina Winery si assesta annualmente tra i 2,5 e i 3 milioni di bottiglie. Tra i vini top di gamma un grande Vranec barrique, il Dioniz, frutto di un vigneto dove la raccolta manuale è un must. Piante di oltre 50 anni e conformazione dell’impianto, del resto, tengono lontana la vendemmiatrice meccanica. E allora lunga vita alle vecchie viti. Che a quelle giovani ci pensa il progresso.

[metaslider id=”60201″]

Categorie
Food Lifestyle & Travel

Ristoranti italiani all’estero, accordo Ice-Fipe Confcommercio per il Made in Italy

La rete dei ristoranti italiani nel mondo conta 2.218 locali certificati in 60 Paesi esteri, in 451 diverse città, per un totale di 250.875 coperti per pasto. Al loro fianco l’Ice (Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane), che ha stretto un accordo con Fipe-Confcommercio (Federazione Italiana Pubblici Esercizi), «per valorizzare al meglio la ristorazione italiana e il suo ruolo promozionale all’estero».

L’iniziativa, presentata a Milano in occasione della fiera di settore Host, ha come obiettivo principale quello di «raccontare l’abilità con cui gli Chef trasformano prodotti di eccellenza, espressione del territorio e delle tradizioni regionali, nei piatti che diventano una vera e propria esperienza dell’agroalimentare made in Italy sia in Italia che all’estero».

CINQUE CHEF TESTIMONIAL

Cinque gli chef scelti come testimonial del progetto. Massimiliano Alajmo, Silvia Baracchi, Herbert Hintner, Claudio Sadler e Giuseppe Santoro saranno protagonisti di attività promozionali in Francia, Stati Uniti, Germania, Russia e Inghilterra.

Parteciperanno a eventi e fiere di settore, realizzando video che verranno promosse durante la settimana della cucina italiana nel mondo. «Tutto questo – spiegano Ice e Fipe Confcommercio – per mostrare al pubblico come, frequentando i ristoranti certificati, sia possibile vivere una esperienza gastronomica 100% italiana anche all’estero».

IL COMMENTO

«La ristorazione italiana – dichiara Lino Enrico Stoppani, presidente di Fipe-Confcommercio – è da sempre un fiore all’occhiello dell’offerta agroalimentare del nostro paese, anche all’estero. Il suo ruolo di vetrina è assolutamente essenziale per la promozione del nostro stile di vita e dei prodotti di eccellenza che rendono possibile la realizzazione dei piatti che il mondo ci invidia».

Il progetto messo in piedi con ICE vuole valorizzare tutto questo, attraverso una serie di iniziative in Italia e all’estero che vedranno protagonisti alcuni tra i migliori chef. Tutelare il Made in Italy e promuovere il comparto della ristorazione, quale componente essenziale per il rilancio del settore del turismo, è necessario, soprattutto in un momento particolare come quello che stiamo vivendo, nel pieno di una difficile ripresa dopo la crisi generata dalla pandemia».

«Agenzia Ice – aggiunge il direttore generale Roberto Luongo – è da sempre impegnata nel sostegno di progetti promozionali per il settore agroalimentare Made in Italy di cui la ristorazione italiana, nel nostro Paese e nel mondo, rappresenta uno straordinario veicolo di conoscenza e diffusione».

L’obiettivo di questo progetto è di sensibilizzare i clienti esteri sulla salubrità e genuinità dei prodotti agroalimentari del Made in Italy che potranno gustare presso l’autentica ristorazione italiana e le grandi catene di distribuzione organizzate estere con le quali abbiamo raggiunto numerosi accordi negli ultimi mesi al fine di rafforzare la presenza di prodotti Italiani già in assortimento e introdurre nuove aziende fornitrici».

«Questa iniziativa e molte altre che abbiamo in programma nei prossimi mesi – conclude il direttore generale di Ice, Roberto Luongo – rientrano nell’ambito del nostro sforzo a sostegno dell’export agroalimentare Italiano che, nonostante la crisi pandemica, ha fatto registrare una crescita del 10,42% nel primo semestre del 2021 rispetto allo stesso periodo del 2020».

Categorie
news news ed eventi

Oiv cambia sede in vista del centenario: da Parigi a Dijon

Quasi neppure modo di ambientarsi per il nuovo presidente italiano, Luigi Moio, che è già tempo di cambiare sede. L’Oiv, Organizzazione internazionale della Vigna del Vino, ha stabilito di trasferire il proprio quartier generale da Parigi a Dijon (Digione).

Il provvedimento è stato votato dall’Assemblea generale nelle scorse ore e diventerà effettivo da settembre 2022. Una proposta arrivata dalla Francia e accettata dai 48 Stati membri, nel nome della «stabilità temporale, giuridica e finanziaria dell’Organizzazione». L’Oiv ha sede in Francia dalla sua istituzione, avvenuta nel 1924.

NUOVA SEDE PER L’OIV: DA PARIGI AL DIJON

Il segretario di Stato francese, Jean-Baptiste Lemoyne, è stato ricevuto dal sindaco di Dijon, François Rebsamen, che ha ringraziato il governo francese per il suo impegno e i membri dell’OIV per la loro «fiducia nel progetto portato avanti dalla città di Digione».

«Una città – ha detto Lemoyne – riconosciuta per la sua qualità di vita e classificata tra le metropoli più attraenti della sua categoria all’interno di un capoluogo regionale a vocazione internazionale».

Categorie
degustati da noi vini#02

Morellino di Scansano Docg 2018 “Brumaio”, Tenuta Pietramora

Si conferma il più “minerale” fra i vini della denominazione toscana. È il Morellino di Scansano Docg 2018Brumaio” di Tenuta Pietramora. Note verdi aromatiche di origano, salvia e macchia mediterranea bilanciano un frutto rosso pieno, maturo. Note speziate morbide completano il quadro olfattivo.

In bocca è fresco, sapido, teso. Il Morellino di Scansano Docg 2018 “Brumaio” di Tenuta Pietramora è ricco e stratificato. Chiama il piatto e l’abbinamento gastronomico, con eleganza e assoluta concretezza. Un vino senza fronzoli, diretto, come la famiglia che lo produce. Un rosso che si presta anche all’affinamento nel tempo.

Categorie
news news ed eventi

Marta Ingegneri è la Miglior Sommelier Fisar d’Italia 2021

Marta Ingegneri si aggiudica il titolo di Miglior Sommelier Fisar d’Italia 2021. L’annuncio ufficiale è della Federazione italiana sommelier, albergatori e ristoratori, riunita in questi giorni a Paestum per il Consiglio nazionale 2021.

Marta Ingegneri è iscritta alla delegazione di Padova e si aggiudica il Concorso Miglior Sommelier d’Italia targato Fisar, la massima competizione nazionale per la Federazione Italiana Sommelier Albergatori e Ristoratori.

IL COMMENTO

É stata una sorpresa – commenta Marta Ingegneri – ma avevo cominciato a sperarci durante il concorso. Sono ancora emozionata ma pronta ad iniziare questa avventura.

Condivido questo risultato con la mia Delegazione di Padova e con mio marito, sommelier anche lui che mi ha sostenuta in questi mesi».

Classe 1987, originaria di Rovigo, laurea in architettura, si diploma con Fisar a gennaio 2020. Un percorso veloce, di passione per il vino, che la porta al massimo titolo riconosciuto dalla Federazione.

Categorie
Esteri - News & Wine

Vini dell’Australia, export a picco nel 2021: pesano i dazi della Cina

L’export dei vini dell’Australia è diminuito del 24% in valore e del 17% in volume nel 2021. Lo rivela l’ultimo rapporto sulle esportazioni di Wine Australia, che fissa a 2,27 miliardi di dollari il valore e a 638 milioni di litri i volumi, nell’anno che viene conteggiato da ottobre a settembre. Giù del 9% anche il valore medio: 3,56 dollari per litro free on board (Fob).

L’ente del vino australiano attribuisce le cause del crollo alla «significativa diminuzione delle esportazioni verso la Cina continentale». Il Paese del Dragone ha infatti stangato l’Australia con tariffs che hanno scoraggiato i buyer cinesi. Ma le tariffe aggiuntive non sono l’unica ragione della battuta d’arresto dell’export del vino australiano.

Si sono anche registrati livelli più bassi di vino disponibile per l’esportazione, a causa delle produzioni nazionali quantitativamente più scarse tra le annate 2018 e 2020. «Mentre la vendemmia 2021 australiana è stata di dimensioni record – riferisce Wine Austrialia – si prevede che ci vorrà del tempo prima che l’impatto sui volumi di esportazione si riassesti. La maggior parte dei vini dell’annata 2021 dovrebbero essere spediti nei prossimi due trimestri».

IL COMMENTO DI RACHEL TRIGGS (WINE AUSTRIALIA)

La direttrice generale di Wine Australia, Rachel Triggs, sottolinea come i cali complessivi riflettano «le sfide che il settore vinicolo australiano ha affrontato negli ultimi 12 mesi». «Il crollo delle esportazioni che stiamo vedendo ora – aggiunge – è stato amplificato dal grande aumento delle esportazioni nel settembre e nell’ottobre 2020».

Un trend dovuto alla scelta, condivisa dalle nostre cantine con i buyer, di spedire il vino in Cina continentale prima dell’imposizione delle tariffe. Stessa sorte per il Regno Unito, prima della conclusione della transizione della Brexit. Nello stesso periodo, è aumentata la domanda di vino australiano anche negli Stati Uniti, durante la pandemia di Covid-19».

«L’anticipo sulle tempistiche tradizionali dell’export – conclude Rachel Triggs – ha fatto sì che la maggior parte dei vini dell’annata 2020 siano stati spediti prima del solito. Il risultato spiega, tra l’altro, gli inventari più bassi da 10 anni a questa parte riferiti all’anno solare 2021″.

I DATI DEI PRIMI CINQUE MERCATI DEL VINO AUSTRALIANO

Tra i primi cinque mercati dell’export del vino australiano non figura l’Italia. In valore, il Regno Unito registra nell’ultimo anno una crescita del 7% (460 milioni di dollari). Seguono gli Stati Uniti, in calo dell’11%, a 393 milioni di dollari. Ecco dunque la Cina continentale, in calo del 77% (274 milioni di dollari).

Nella “Top 5” figura poi Hong Kong, in crescita del 135% a 207 milioni di dollari. Quinta posizione per il Canada, in calo del 12% a 173 milioni di dollari. I primi cinque mercati per volume dell’export di vino australiano sono stati Regno Unito (-2%, 251 milioni di litri), Stati Uniti (-12%, 123 milioni di litri), Canada (-13%, 49 milioni di litri), Germania (-4%, 33 milioni di litri) e Nuova Zelanda (calo del 13%, a 28 milioni di litri).

Categorie
news news ed eventi

Sardegna, uva Granatza (Granazza) inserita nell’elenco vitigni autorizzati

«La Granatza (Granazza, ndr) finalmente nel registro dei vitigni autorizzati dall’Agris Sardegna». A darne notizia è Mamojà, l’associazione di viticoltori di Mamoiada, che da anni valorizza la varietà, assieme al Cannonau. «È un vitigno raro quasi scomparso», spiega Mamojà.

«Siamo fieri di valorizzarlo e di averlo recuperato – commenta il gruppo di produttori guidati da Francesco Cadinu – grazie al lavoro fatto in questi anni insieme ai nostri vignaioli e vivaisti di fiducia». Si tratta di un’uva bianca coltivata soprattutto in Barbagia, Campidano e Baronia, conosciuta anche come Vernaccia o Vernaccina.

L’inserimento della Granatza / Granazza nel registro dei vitigni autorizzati in Sardegna è frutto di un lungo percorso, avviato nel 2017 per 16 vitigni autoctoni. L’iter per il riconoscimento delle sedici varietà sarde vede protagonista l’Agenzia di ricerca in Agricoltura Agris Sardegna nell’ambito del progetto Akinas, legato alla «rivalutazione di nuovi prodotti enologici della biodiversità isolana».

UN PERCORSO AVVIATO NEL 2017

«Molte di queste varietà sono antiche e presenti da tempo nell’isola – spiegava nel 2017 Gianni Lovicu, responsabile viticoltura di Agris Sardegna – per alcune di loro le prime tracce risalgono a tempi di molto antecedenti alla costituzione del Regno d’Italia. Questo le aiuterà ad uscire dall’anonimato e fornirà un contributo fondamentale alle aziende interessate a coltivarle e vinificarle». Al progetto hanno anche collaborato il Crea-Eno Centro per l’enologia di Asti e il ZooplantLab dell’Università Milano Bicocca.

Assieme alla Granatza / Granazza, ecco dunque Alvarega (uva bianca coltivata in particolare nell’Ozierese e nel Goceano, conosciuta anche come Gregu biancu o Barriadorgia); Licronaxiu (uva bianca coltivata in particolare nella Sardegna centroccidentale-Mandrolisai, Oristanese, Sulcis e Planargia, conosciuta anche come Remungiau o Llacconargiu); Monica bianca (uva bianca coltivata in particolare in Barbagia, Baronia, Marmilla e Logudoro, conosciuta come Pansale).

GRANATZA / GRANAZZA MA NON SOLO

Continua il percorso anche per Cannonau bianco (uva bianca coltivata principalmente in Barbagia e Ogliastra); Cannonau dorato (uva bianca coltivata principalmente in Barbagia e Campidano); Argu mannu (uva bianca coltivata in tutta la Sardegna); Caddiu bianco (uva bianca coltivata principalmente in Marmilla e Sarcidano); Crannaccia arussa (uva bianca coltivata principalmente in Marmilla e Sarcidano); Codronisca (uva bianca coltivata principalmente nel sud dell’isola, conosciuta anche come Bianchedda); Gregu nieddu (uva a buccia nera coltivata principalmente nel Sulcis e in Campidano).

E infine: Licronaxiu nero (uva a buccia rossa coltivata nella Sardegna centroccidentale-Mandrolisai, Oristanese, Sulcis e Planargia); Niedda carta (uva a buccia nera coltivata principalmente nell’alta Ogliastra, nel Sarcidano e nella Barbagia di Seulo); Apesorgia nera (uva a buccia nera in tutta l’isola); Axina de tres bias (antica uva a buccia nera coltivata principalmente nel sud dell’isola e in Baronia); Galoppo (tradizionale uva bianca coltivata in tutta l’isola).

Categorie
news news ed eventi

Cinquanta euro (ben spesi) per un Lambrusco

Cinquanta euro per un Lambrusco possono sembrare un prezzo “fuori mercato”. Non se quel Lambrusco è Anàstasi di Barbara e Alberto Paltrinieri. Una cuvèe di Sorbara in purezza rifermentato in bottiglia, ottenuta dall’assemblaggio di una base del 2017 che ha sostato 2 anni in un tonneau e una base de Leclisse 2019. Ma non è la particolare tecnica di vinificazione a giustificare il prezzo.

Anàstasi è stato prodotto in 758 bottiglie numerate, il cui ricavato sarà interamente devoluto a Fondazione Banco Alimentare Onlus. «Anàstasi spiega la cantina di Sorbara – significa “Resurrezione e rinascita”. Proprio questa “rinascita” è il nostro augurio per tutti». Un concetto che la famiglia di produttori sintetizza ancora meglio, con una frase divenuta lo slogan di Anàstasi: «Le gambe sotto una tavola e il cuore in una bottiglia».

LA STORIA DI ANÀSTASI

«Quando qualcuno ti invita a “mettere le gambe sotto una tavola”, dalle nostre parti – spiegano Barbara e Alberto Paltrinieri – ti sta invitando a pranzo in quel modo forse un po’ brusco ma decisamente amichevole che gli emiliani hanno nel Dna».

Anastasi è il nostro desiderio di “dare indietro”: restituire una parte di ciò che ci è stato dato, di tutto il bene che, in questi anni, abbiamo ricevuto. Nasce in un momento di crisi generale, la pandemia di marzo 2020. Uno di quei momenti in cui è tanto forte la tentazione di disperarsi e lamentarsi. Tanto forte da meritare un gesto deciso nel respingerla»

È su geniale intuizione dell’enologo Attilio Pagli che i Paltrinieri danno vita ad Anàstasi. Sorbara rifermentato in bottiglia, tiratura limitata, 758 «pezzi unici di un vino unico nel suo genere». Una cuvée formata al 50% da vino della vendemmia 2017 affinato due anni in tonneau, e al 50% dal un nettare della vendemmia 2019 (lo stesso de Leclisse).

CON LE «GAMBE SOTTO UNA TAVOLA»

«Da subito – spiegano Barbara e Alberto Paltrinieri – questo progetto ha contagiato anche i nostri collaboratori, fornitori e clienti. Una storia che inizia proprio con un pranzo, un invito accettato, una tavola condivisa con alcuni soci Conad e una bottiglia di Anastasi da bere insieme. A questo si aggiunge la decisione di Marta, figlia di nostri amici, che vuole contribuire regalandoci tutti i suoi risparmi dicendoci: “Si riceve di più a dare”».

A tavola, infatti, l’idea di donare il ricavato al Banco Alimentare convince tutti. «In un primo momento – spiegano Barbara e Alberto Paltrinieri – siamo rimasti sorpresi ed emozionati: “Io voglio 100 bottiglie”, “Anche io ne compro 50”. Per un attimo siamo rimasti bocca aperta, poi onestamente ci siamo commossi. È un gesto bellissimo, forse non per caso avvenuto proprio con le gambe sotto la tavola di un pranzo emiliano».

«I soci bolognesi – concludono i Paltrinieri – hanno deciso di trasformare Anàstasi nel miglior regalo possibile per i loro amici e clienti. Ma soprattutto per noi e per il Banco Alimentare. Una storia che va raccontata, forse perché è una storia di tavola e di vino, di Emilia e di cose belle che succedono e che ti scaldano il cuore». Una storia a cui tutti possono partecipare, acquistando Anàstasi per sostenere il Banco Alimentare.

Categorie
Vini al supermercato

Più Halloween che vino in promozione sui volantini di fine ottobre 2021

Più Halloween che vino sui volantini Gdo di questo fine ottobre 2021. Le insegne di supermercati sembrano dedicare più attenzione a dolcetti, scherzetti, travestimenti e decori dal sapore horror che al piacere del bere. Fa eccezione Ipercoop.

Il volantino “Sapori d’autunno” sfoggia infatti ben 63 etichette, tra cui il Nebbiolo d’Alba Doc “Ligabue” di Teo Costa, cantina dell’anno 2022 di Vinialsupermercato.it. Una carta dei vini italiani da nord a sud, da est a ovest ed anche due incursioni francesi. Una selezione per tutti i palati e tutte le tasche.


Volantino Aldi fino al 24 ottobre, “Offerte a 1 euro”
Nessun vino in promozione



Volantino Bennet fino al 27 Ottobre, “Sconto 40%”

Prosecco Treviso Doc Bio Corvezzo: 5,38 euro (3,5 / 5)
Syrah Terre Siciliane Igt Barone Lopestri: 2,38 euro (3 / 5)
Sussumaniello Segnavento: 3,54 euro (3,5 / 5)

Pinot Bianco Alto Adige Doc Cantina di Cortaccia: 5,90 euro (4 / 5)
Lago di Caldaro Doc Cantina di Cortaccia: 4,90 euro (4 / 5)
Lagrein Alto Adige Doc Cantina di Bolzano: 7,98 euro (5 / 5)


Volantino Carrefour Iper fino al 28 Ottobre, “Anniversario Carrefour continua al festa”

Bonarda o Barbera Oltrepò Pavese Doc Cantine Montagna: 2,99 euro (3,5 / 5)
Sangue di Giuda Oltrepò Pavese Doc Quaquarini: 2,99 euro (5 / 5)
Chardonnay Frizzante Sparks: 2,69 euro (2 / 5)
Lugana Doc Ca Maiol: 7,90 euro (4,5 / 5)

Spumante Cuvée Gold 24K Extra Dry: 2,39 euro (2 / 5)
Spumante Col Mesian Cuvée 910: 2,59 euro (2,5 / 5)
Pinot Nero Oltrepò Pavese Doc Giorgi: 5,99 euro (3,5 / 5)
Pinot Nero Enigma Nero Ol Cru: 9,90 euro (4 / 5)

Valcalepio Doc Cantina Sociale Bergamasca: 4,29 euro (3,5 / 5)
Franciacorta Brut Castel Faglia: 11,90 euro (5 / 5)
Bonarda Doc Le Cascine: 2,29 euro (2,5 / 5)

Negroamaro Salento Igt Botte Buona: 1,59 euro (3,5 / 5)
Morellino di Scansano Docg Il Cretto San Felo: 3,99 euro (3,5 / 5)
Corvo Rosso o Bianco Terre Siciliane Igt Duca di Salaparuta: 4,19 euro (3,5 / 5)



Volantino Carrefour Market fino al 28 Ottobre, “Anniversario Carrefour continua la festa”

Bonarda o Barbera Oltrepò Pavese Doc Cantine Montagna: 2,99 euro (3,5 / 5)
Sangue di Giuda Oltrepò Pavese Doc Quaquarini: 2,99 euro (5 / 5)
Chardonnay Frizzante Sparks: 2,69 euro (2 / 5)
Lugana Doc Ca Maiol: 7,90 euro (4,5 / 5)

Spumante Cuvée Gold 24K Extra Dry: 2,39 euro (2 / 5)
Spumante Col Mesian Cuvée 910: 2,59 euro (2,5 / 5)
Pinot Nero Oltrepò Pavese Doc Giorgi: 5,99 euro (3,5 / 5)
Pinot Nero Enigma Nero Ol Cru: 9,90 euro (4 / 5)

Valcalepio Doc Cantina Sociale Bergamasca: 4,29 euro (3,5 / 5)
Franciacorta Brut Castel Faglia: 11,90 euro (5 / 5)
Bonarda Doc Le Cascine: 2,29 euro (2,5 / 5)

Toscana Igt Remole Frescobaldi: 4,49 euro (4 / 5)
Valdadige Doc Pinot Grigio Santa Margherita: 5,49 euro (4 / 5)
Nero d’Avola, Grillo o Syrah Sicilia Doc Settesoli: 2,99 euro (5 / 5)

Vini La Calenzana: 2,79 euro (3 / 5)
Sangiovese di Romagna Superiore Doc Bio Terre d’Italia: 5,49 euro (4 / 5)
Morellino di Scansano Docg Il Cretto San Felo: 3,99 euro (4,5 / 5)


Volantino Carrefour Express fino al 24 Ottobre, “Anniversario Carrefour un mese di festa”

Bianco e Rosé frizzante Igt Turà Lamberti: 1,99 euro (3 / 5)


Volantino Conad fino al 28 Ottobre, “1+1”

Vino Enigmatico Asio Otus: 2 pezzi 6,98 euro (4,5 / 5)
Vino Frizzante Garzellino Civ & Civ: 2 pezzi 2,49 euro (3 / 5)
Chardonnay o Nero d’Avola Sicilia Doc Settesoli: 2,99 euro (5 / 5)
Vini Doc Mezzacorona: 3,49 euro (3,5 / 5)

Vini Salento Igp Notte Rossa: 3,90 euro (5 / 5)
Chianti Superiore Docg Santa Cristina: 5,90 euro (4 / 5)
Cuvée Brut Millesimato Astoria: 3,90 euro (3,5 / 5)


Volantino Coop fino al 27 Ottobre, “Sconti fino al 40%”

Barbera d’Alba Doc Le Calende Terre del Barolo: 3,49 euro (3,5 / 5)
Nebbiolo d’Alba Doc Duchessa Lia: 5,99 euro (3,5 / 5)
Dogliani Docg Clavesana: 3,89 euro (5 / 5)
Ruché di Castagnole Monferrato Docg Terre del Parroco Ferraris: 4,99 euro (5 / 5)

Barbera Monferrato Doc Terre da Vino: 2,79 euro (3,5 / 5)
Montepulciano d’Abruzzo Doc Cantina Tollo: 2,99 euro (3,5 / 5)
Prosecco Doc Extra Dry Portego Scuro Viticultori Ponte: 3,29 euro (3 / 5)


Volantino Esselunga fino al 3 Novembre, “Offerte da paura”

Chardonnay Brut Intreccio Cavit: 3,99 euro (4 / 5)
Ribolla Gialla Forchir: 4,18 euro (3,5 / 5)
Muller Thurgau Terresomme Lavis: 3,12 euro (3,5 / 5)
Nero d’Avola o Alcamo Rapitalà: 3,95 euro (5 / 5)

Gutturnio San Lupo Mossi: 2,69 euro (3,5 / 5)
Valpolicella Ripasso Bolla: 5,90 euro (3,5 / 5)
Barbera d’Alba Produttori di Govone: 3,06 euro (3,5 / 5)

Chianti Docg Otto Santi: 2,69 euro (3,5 / 5)
Lacrima di Morro d’Alba Monte Schiavo: 3,29 euro (3,5 / 5)
Cannonau di Sardegna Jerzu: 2,99 euro (3,5 / 5)


Volantino Il Gigante fino al 27 Ottobre,  “Sottocosto Freschi”

Cabernet Sauvignon, Merlot o Pinot Bianco Colli Berici Doc Casa Defrà: 2,79 euro (3,5 / 5)
Vini Igt Tenuta Polvaro: 6,99 euro (4 / 5)
Gutturnio o Ortrugo Frizzante Colli Piacentini Doc Poggio al Tidone: 2,39 euro (3 / 5)
Vini Salento Igt Tenute Albano Carrisi: 3,59 euro (3,5 / 5)

Dolcetto d’Alba Doc, Barbera d’Asti Docg o Grignolino Piemonte Doc, Az. Ag. Eredi Angelo Icardi: 3,99 euro (5 / 5)
Bonarda Oltrepò Doc, Berbera Piemonte Doc, Montepulciano d’Abruzzo Doc Le Rovole: 1,99 euro (2 / 5)
Grignolino d’Asti, Dolcetto o Barbera d’Alba Doc Fratelli Giacosa: 4,89 euro (3,5 / 5)
Chianti Docg Il Masso: 3,49 euro (3 / 5)

Vini Doc Le Cascine: 1,99 euro (2,5 / 5)
Lambrusco o Lambrusco Nero Vecchia Modena Doc Chiarli: 2,99 euro (3,5 / 5)
Prosecco Conegliano Valdobbiadene Superiore Docg Coste Petrai: 4,99 euro (3,5 / 5)
Spumante Extra Dry Le Bollè: 2,49 euro (2 / 5)


Volantino Iper, La grande i dal 22 Ottobre al 3 Novembre, “Le buone occasioni”

Prosecco Valdobbiadene Superiore Docg Extra Dry Gasparetto: 3,99 euro (3,5 / 5)
Barbera Appassimento Doc San Silvestro: 5,39 euro (3,5 / 5)
Chianti Docg Le Rupe: 3,99 euro (3,5 / 5)
Toscana Rosso Igt o Orvieto Classico Docg Collezione Oro Piccini: 3,99 euro (5 / 5)

Montepulciano d’Abruzzo Doc, Chardonnay o Cabernet Sauvignon Millenovecentodieci: 2,49 euro (3,5 / 5)
Primitivo di Manduria Doc Marmorelle: 5,90 euro (3,5 / 5)
Syrah o Catarratto Terre Siciliane Igp o Grillo Doc Cavalieri: 2,99 euro (3 / 5)

Lugana Doc Campo Tosini Fraccaroli: 4,89 euro (5 / 5)
Lambrusco Emilia Igt Secco o Amabile Modavin: 1,79 euro (3,5 / 5)
Vermentino di Gallura Docg o Vermentino Spumante Doc Cantina Pedres: 4,99 euro (3 / 5)

Prosecco Treviso Doc o Frizzante Spago Rive Della Chiesa: 3,49 euro (5 / 5)
Bonarda Oltrepò Pavese Doc o Barbera Igp Il Feudo: 1,89 euro (2 / 5)
Montepulciano d’Abruzzo Doc, Passerina o Pecorino Igt Terre di Chieri Vigne al Colle: 1,89 euro (2,5 / 5)


Volantino Iperal fino al 26 Ottobre, “Affari a 1 euro”

Spumante Anniversary Bosca: 2,00 euro (1 / 5)
Sangiovese Doc Galassi: 2,00 euro (5 / 5)
Vini Doc Cadis: 2,00 euro (3,5 / 5)
Vini Nuttata: 2,00 euro (3 / 5)

Vini Settesoli: 3,00 euro (5 / 5)
Vini Doc Almorano: 3,00 euro (3 / 5)
Vini Conti Bunies: 3,00 euro (3 / 5)
Lambrusco di Sorbara Doc Cavicchioli: 3,00 euro (3,5 / 5)

Merlot Doc Cavit: 2,59 euro (3,5 / 5)
Etna Doc Camporè: 7,49 euro (3,5 / 5)
Cirò Caparra & Siciliani: 2,79 euro (5 / 5)
Vini San Zeno: 3,99 euro (3,5 / 5)

Vini Corvo: 3,99 euro (3,5 / 5)
Vini Vipra: 3,69 euro (3,5 / 5)
Vini dei Castelli Romani Gotto d’Oro: 2,29 euro (3,5 / 5)
Vini Cielo: 2,00 euro (3,5 / 5)

Volantino Iperal fino al 26 Ottobre, “Ancora più offerte”
Prosecco Rosé Bolla: 4,99 euro (3,5 / 5)
Prosecco Bolla: 4,99 euro (3,5 / 5)
Vini Castelli del Duca: 3,19 euro (3 / 5)
Vini Santa Cristina: 4,99 euro (4 / 5)


Volantino IperCoop fino al 3 Novembre, “Sconti fino al 40%”

Prosecco Valdobbiadene Superiore Docg Extra Dry Astoria: 3,99 euro (3,5 / 5)
Spumante Freschello Extra Dry: 1,99 euro (3 / 5)
Placito Rizzotto Terre Siciliane Igt Bio Centopassi: 4,49 euro (5 / 5)

Volantino Ipercoop fino al 3 Novembre, “Sapori d’autunno”

Amarone della Valpolicela Docg Sartori: 17,90 euro (5 / 5)
Nebbiolo d’Alba Doc Ligabue, Teo Costa: 7,59 euro (5 / 5) *MIGLIOR CANTINA GDO D’ITALIA 2022 VINIALSUPER*
Sagrantino di Montefalco Docg Duca Odoardo: 9,90 euro (3,5 / 5)
Gutturnio o Ortrugo Doc Frizzante Cantagallo: 3,49 euro (3,5 / 5)

Cannonau di Sardegna Doc Le Bombarde: 3,99 euro (3,5 / 5)
Lambrusco Nero o Pignoletto Doc Vecchia Modena Chiarli: 2,99 euro (3,5 / 5)
Teroldego Rotaliano Doc Mezzacorona: 3,49 euro (3,5 / 5)
Cinque Terre Doc Cooperativa Cinque Terre: 7,90 euro (4 / 5)

Pigato Riviera Ligure di Ponente Doc Donne della Torre: 5,89 euro (4 / 5)
Pinot Nero Oltrepò Pavese vinificato Bianco Torrevilla: 2,99 euro (3,5 / 5)
Bonarda Oltrepò Pavese Doc Ca’ Bernini: 3,19 euro (3 / 5)
Sassella Valtellina Superiore Docg Triacca: 9,69 euro (4,5 / 5)

Lugana Doc Le Fornazi Tommasi: 7,99 euro (4,5 / 5)
Franciacorta Brut Noble Cuvée Ca’ D’or: 12,95 euro (5 / 5)
Franciacorta Rosé Extra Brut Villa Crespia: 13,90 euro (4 / 5)
Timorasso Derthona Doc I Turri: 6,15 euro (4 / 5)

Barbaresco Docg Marchesi di Barolo: 16,90 euro (5 / 5)
Dolcetto del Monferrato, Barbera, Chardonnay o Cortese Doc Ardita: 2,19 (3 / 5)
Barbera d’Asti Superiore Docg Duchessa Lia: 6,90 euro (3,5 / 5)
Dolcetto di Diano d’Alba Docg Le Calende: 3,49 euro (3 / 5)

Langhe Nebbiolo Doc Fontanafredda: 5,99 euro (5 / 5)
Lagrein Alto Adige Doc Cantina Bolzano: 7,90 euro (5 / 5)
Pinot Nero Alto Adige Doc Hofstatter: 10,90 euro (5 / 5)
Sauvignon Alto Adige Doc Wilhelm Walch: 8,79 euro (3,5 / 5)

Ripasso Valpolicella Superiore Doc Bolla: 5,29 euro (3,5 / 5)
Valpolicella Classico Doc Masi: 7,90 euro (5 / 5)
Raboso o Ribolla Tre Venezie Igp Cescon: 2,99 euro (3 / 5)
Bardolino Chiaretto, Soave o Custoza Doc Villa Molino: 2,25 euro (3 / 5)

Vini Friuli Doc Tenuta Ca’ Vescovo: 3,99 euro (4 / 5)
Pinot Grigio Ramato, Ribolla o Sauvignon Doc Furlan Faris: 4,89 euro (3,5 / 5)
Gewurztraminer Trentino Doc Claps: 6,59 euro (3,5 / 5)
Ribolla Gialla o Sauvignon Collio Doc Villa Russiz: 11,49 euro (4 / 5)

Prosecco Doc Villa Folini: 4,49 euro (3,5 / 5)
Bolgheri Docg Dievole: 13,90 euro (5 / 5)
Chianti Classico Docg Contessa di Radda Geografico: 7,59 euro (5 / 5)
Brunello di Montalcino Docg Banfi: 23,90 euro (5 / 5)

Chianti Docg Leonardo: 3,69 euro (3,5 / 5)
Rosso Toscana Igt Villa Antinori: 9,90 euro (4,5 / 5)
Nobile di Montepulciano Docg Fattoria del Cervo: 6,99 euro (4,5 / 5)
Morellino di Scansano Docg Cantina del Morellino: 4,99 euro (5 / 5)

Est! Est!! Est!!! di Montefiascone Doc Idillium: 2,99 euro (3,5 / 5)
Rosso Conero Riserva Docg Cumaro Umani Ronchi: 14,69 euro (5 / 5)
Lacrima di Morro d’Alba Doc Casalfarneto: 4,89 euro (3,5 / 5)
Verdicchio dei Castelli di Jesi Doc Classico Moncaro: 2,75 euro (3,5 / 5)

Montepulciano d’Abruzzo Doc Sistina: 2,99 euro (3,5 / 5)
Montepulciano d’Abruzzo Doc Illuminati: 4,99 euro (5 / 5)
Nero di Troia o Castel del Monte Dop Grifo: 2,79 euro (3,5 / 5)
Vini Notte Rossa: 5,49 euro (5 / 5)

Salento Rosato Igt Five Roses Leone de Cstris: 8,90 euro (5 / 5)
Vermentino o Monica di Sardegna Doc Calarenas: 2,99 euro (3 / 5)
Greco di tufo Doc Feudi di San Gregorio: 7,49 euro (5 / 5)
Falanghina del Sannio Doc Mastrobernardino: 6,90 euro (5 / 5)

Falanghina del Beneventano Igt Terra dei Santi: 2,69 euro (3 / 5)
Aglianico del Vulture Doc o Falanghina Basilicata Igt Paternoster: 8,90 euro (5 / 5)
Aglianico del Vulture Doc Il Patto Cantine del Notaio: 6,79 euro (5 / 5)

Cirò Doc Ippolito: 3,90 euro (5 / 5)
Leone Terre Siciliane Igt Tasca d’Almerita: 10,90 euro (5 / 5)
Syrah o Nero d’Avola Igt Baglio Inca: 3,29 euro (3 / 5)

Etna Doc o Cerasuolo di Vittoria Docg illustrata: 4,89 euro (3,5 / 5)
Plumbago Nero d’Avola Doc o Alastro Igt Planeta: 7,99 euro (5 / 5)
Sicilia Doc Sedara Donnafugata: 6,90 euro (5 / 5)

Bourgogne Pinot Noir Maison Luis Gerard: 8,99 euro (4 / 5)
Bordeaux La Maqueline: 7,99 euro (4 / 5)


Volantino Lidl fino al 24 Ottobre, “Super Offerte”

Grillo Sicilia Dop: 1,49 euro (3 / 5)
Cabernet Sauvigon Veneto Igp: 1,49 euro (3 / 5)
Morellino di Scansano Docg: 2,99 euro (3,5 / 5)
Nerello Mascalese Terre Siciliane Igt Bio: 3,49 euro (3 / 5)
Beaujolais Village: 2,99 euro (4 / 5)


Volantino Pam fino al 3 Novembre, “Le nostre idee per farti risparmiare”

Merlot Veneto Igt Colle dei Cipressi: 1,25 euro (2,5 / 5)
Pecorino Igt Colle al Sole: 1,79 euro (2,5 / 5)
Chianti Docg Riserva Rifugio del Vescovo: 2,99 euro (3 / 5)
Spumante Prosecco Doc Millesimato: 3,79 euro (3,5 / 5)

Vino Rosso Bròzeo: 1,99 euro (0,5 / 5)
Chardonnay Sicilia Doc Settesoli: 2,79 euro (4 / 5)
Vini Bachor: 1,10 euro (0,5 / 5)
Cannonau di Sardegna Doc Le Bombarde: 3,99 euro (3,5 / 5)

Vernaccia di San Gimignano Docg Bosco ai Salici: 3,49 euro (3,5 / 5)
Vino da uve leggermente appassite Toscana Igt Duca di Saragnano: 3,99 euro (3 / 5)
Ciliegiolo Doc Maremma Toscana: 4,99 euro (3,5 / 5)

Teroldego Rotaliano Doc Cavit: 3,99 euro (3,5 / 5)
Primitivo di Manduria Doc Preula di Levante: 4,49 euro (3,5 / 5)
Traminer Friuli Doc Margherita Bidoli: 4,99 euro (3,5 / 5)


Volantino Tigros fino al 2 Novembre, “2X1”

Vini da Tavola Il Gaggio: 2 pezzi 1,99 euro (1 / 5)
Vini Il Feudo: 1,69 euro (1 / 5)
Lambrusco Doc Fortenero: 2,39 euro (5 / 5)
Vini Campania Igp Ante Hirpis: 2,99 euro (3 / 5)

Chianti Docg Giglio del Duca: 2,39 euro (3,5 / 5)
Vini Trentino Doc Grigolli: 3,19 euro (3,5 / 5)
Vini Umbria Igt Vipra Bigi: 3,49 euro (3,5 / 5)

Vini Conti Buneis: 3,49 euro (3,5 / 5)
Vini Igt Frizzanti Maschio: 2 pezzi 4,50 euro (3 / 5)
Prosecco Docg Ca’ Val: 5,59 euro (3,5 / 5)

Sangiovese Romagna Doc Appassimento Galassi: 5,59 euro (4 / 5)
Lugana Doc Sartori: 4,75 euro (4 / 5)
Trentodoc Cesarini Sforza: 7,90 euro (5 / 5)


Volantino Unes fino al 2 Novembre, “I Giorni della Convenienza”

Nero d’Avola Maestri Cantinieri: 3,29 euro (3 / 5)
Chardonnay Sartanna: 2,29 euro (3 / 5)
Nipozzano Frescobaldi: 10,90 euro (5 / 5)
Giospago Villa Sandi: 4,99 euro (3 / 5)
Teroldego Cavit: 3,90 euro (3,5 / 5)

Categorie
news news ed eventi

Allarme Federvini su costo materie prime e nuova impennata Covid-19: «Ripartenza a rischio»

Federvini lancia l’allarme sul costo dell’energia e i prezzi di materie prime quali zucchero (+30%), carta (+35-40%) e vetro (+10%). Senza tralasciare l’incognita pandemia Covid-19, che sembra riprendere vigore, per esempio nel Regno Unito. A preoccupare sono anche i costi e i rallentamenti delle catene globali di trasporto e logistica, strategici per l’export del Made in Italy.

«Viviamo un momento molto delicato – dichiara Micaela Pallini, Presidente di Federvini – e non possiamo nascondere l’entità delle minacce che gravano su un settore così rilevante per l’interscambio commerciale del Paese in particolare con gli Stati Uniti, nostro primo mercato di sbocco internazionale.

«Le aziende, soprattutto in questo scorcio di fine anno – conclude Pallini – stanno realizzando in pieno la portata del problema che mette seriamente a rischio la concreta ripartenza di tutto il comparto. In gioco vi sono i fatturati di migliaia di imprese e il futuro di centinaia di migliaia di lavoratori».

FEDERVINI: «A RISCHIO LA RIPARTENZA»

Federvini da riferimento a diversi fattori. Non ultimo gli aumenti dei noli di container tra l’Europa e l’Asia, che a giugno hanno fatto registrare un + 600%. I picchi delle ultime settimane hanno raggiunto il + 2.000%. Nel trimestre in corso, i trasporti hanno aggiunto solo il 4% di capacità extra alle rotte est-ovest rispetto allo stesso periodo dell’anno precedete. Nello stesso periodo la crescita dei traffici è aumentata del 9,5%.

Difficoltà altrettanto importanti si stanno riscontrando nella catena logistica tra Europa e Stati Uniti, mercato di sbocco fondamentale per l’export italiano del settore. Nel complesso, ciò determina rischi estremamente preoccupanti per molte imprese e per l’intera filiera di riferimento.

Sul mercato interno, Federvini registra inoltre ritardi preoccupanti sul fronte delle infrastrutture fisiche e digitali. Le imprese del Nord-Est, dove si concentra una rilevantissima produzione di vini e spiriti, sono ancora gravemente penalizzate da un sistema viario del tutto insufficiente e ancora in troppe zone del Paese le aziende faticano a realizzare innovazione a causa della mancanza di reti digitali adeguate.

PREOCCUPAZIONI CONDIVISE

Una preoccupazione, quella di Federvini, condivisa anche dall’Alleanza Cooperative Agroalimentari. «Da un’indagine interna al segmento cooperativo – evidenzia il coordinatore del settore Vitivinicolo, Luca Rigotti – icosti dei materiali necessari per l’impianto dei vigneti, come legno, cemento, ferro ed alluminio hanno avuti incrementi fino al 70%».

Un aumento che erode reddito ai produttori e rende la situazione difficile in termini di tenuta economica e competitività delle imprese. I rincari, tuttavia, benché assolutamente rilevanti, non hanno avuto riflessi sui prezzi di vendita perché di fatto sopportati, nei segmenti a monte della distribuzione, dai produttori».

Anche l’Alleanza Cooperative Agroalimentari pone l’accento non solo sull’aumento dei costi di produzione, ma anche sul forte incremento dei costi dei noli marittimi e la carenza e il rincaro che ha riguardato anche i container trasportati via nave. Secondo il Global index Freightos il costo medio di un container ha quasi raggiunto 10 mila dollari, cioè 4 volte in più rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.

Categorie
news news ed eventi

Il Congresso Nazionale Fisar torna in presenza a Paestum

Torna in presenza, dopo lo stop imposto dalla pandemia nel 2020, il il Congresso nazionale FisarFederazione Italiana Sommelier Albergatori e Ristoratori. Da sabato 23 a domenica 24, delegazioni e associati di tutta Italia si troveranno a Paestum (SA) per il momento aggregativo più importante dell’anno.

L’organizzazione dell’evento è a cura del coordinamento Sud e Isole, guidato da Augusto Notaroberto. Tanti gli eventi in calendario, tra cui il Concorso Miglior Sommelier dell’Anno, che andrà ad attribuire il titolo di Miglior Sommelier Fisar. Il nome della vincitrice o del vincitore di questa edizione, che prenderà il posto della Miglior Sommelier in carica, Carlotta Salvini, verrà proclamato nel corso della Cena di Gala del sabato sera.

A fare da cornice alla kermesse sarà lo splendido Savoy Beach Hotel di Paestum. Domenica 24 si terrà la riunione tra i Delegati Fisar. Poi un incontro con tutti gli Associati. Il Congresso Nazionale Fisar sarà inoltre un’occasione per conoscere una terra di eccellenze enogastronomiche e culturali.

I soci Fisar, nel corso della giornata di sabato, avranno la possibilità di visitare l’area archeologica di Paestum, simbolo storico indiscusso del Cilento. Prevista anche la visita di un’azienda del territorio per la degustazione dei vini e dei prodotti locali, tra cui la Mozzarella di Bufala.

«Dopo i diversi momenti difficili passati e gli ostacoli imposti dall’emergenza sanitaria – commenta il direttivo della Federazione Italiana Sommelier Albergatori e Ristoratori – è condivisa da tutto il mondo Fisar la felicità di poter condividere nuovamente queste occasioni di convivialità, che tanto era mancata».

Categorie
degustati da noi vini#02

Bolgheri Doc Rosso 2019 Le Serre Nuove dell’Ornellaia

È sul mercato dal primo settembre 2021 il Bolgheri Doc Rosso 2019 Le Serre Nuove dell’Ornellaia. Una delle icone del vino toscano: preziosa cuvée di Merlot, Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc e Petit Verdot in cui le singole peculiarità di ogni vitigno si fondono, secondo l’obiettivo di Ornellaia, in una «complessa sinergia di aromi». Un vino che che colpisce per immediatezza e pronta bevibilità, abbinate alle doti da lungo affinamento, tipiche dei vini di Bolgheri.

LA DEGUSTAZIONE

Nel calice, Le Serre Nuove dell’Ornellaia 2019 si presenta di un rosso rubino intenso, impenetrabile. Al naso la frutta matura disegna un profilo ampio, ma tutt’altro che “seduto”. All’esuberanza delle note di ciliegia, lampone, fragola e mora, risponde una ventata di balsamicità, su ricordi d’eucalipto, resina e ventate pepate.

Al palato, la corrispondenza è perfetta. Note balsamiche e speziate fanno da spina dorsale alla rinnovata abbondanza del frutto. Un quadro di estrema eleganza, in cui si distingue chiaramente ogni singola voce della cuvée. Ecco dunque verticalità e freschezza del Cabernet Sauvignon e del Cabernet Franc, la profondità aromatica del Merlot e il muscolo del Petit Verdot.

La complessità de Le Serre Nuove dell’Ornellaia si confà al ruolo di degno gregario del fratello maggiore “Ornellaia” Bolgheri Doc Superiore. Interessante, in questo quadro, il ruolo di un tannino setoso ed elegante, perfettamente inserito nel sorso, sin d’ora. Ma tutt’altro che arrendevole. Sembra voler troncare la chiusura, che poi torna vivace e godibilissima, sulle note morbide e fruttate di un allungo che riserva sapide sorprese.

«È l’attenzione ad ogni passaggio che ha permesso di massimizzare il potenziale aromatico delle uve – spiega Axel Heinz, direttore della Tenuta –  risultando all’assaggio morbido e setoso, con una elegante trama tannica ed un finale sapido e di bella persistenza».

Gli fa eco Olga Fusari, enologa di Ornellaia: «Oggi Le Serre Nuove è caratterizzato al naso da fresche note di frutti rossi maturi, accompagnate da una vivace vena balsamica con richiami a profumi di bacche di cipresso ed eucalipto». Un “second vin“, in definitiva, dalle indubbie caratteristiche premium.

LA VENDEMMIA 2019 DE LE SERRE NUOVE DELL’ORNELLAIA

L’annata 2019 è stata caratterizzata da un clima variabile, che ha alternato periodi di freddo e pioggia a lunghe fasi di siccità e caldo. Dopo un inverno nelle medie stagionali, il germogliamento è avvenuto nella prima settimana di aprile ma le condizioni fredde e piovose durante tutto aprile e maggio hanno ritardato la fioritura.

L’estate è trascorsa poi calda e soleggiata, con temperature sopra la media e assenza di precipitazioni. Le piogge di fine luglio hanno riportato le temperature nella norma stagionale, determinando condizioni ottimali per la maturazione.

L’alternanza di periodi soleggiati e acqua ha accelerato la maturazione. A beneficiarne, in particolare, l’evoluzione delle bucce, più morbide e permeabili del solito. Da qui un’ottimale estrazione del colore e della materia tannica più pregiata, chiara all’assaggio.

La vendemmia è iniziata il 5 settembre 2019 a Ornellaia (qui i dettagli sulla vendemmia 2020). Poi, grazie alle temperature rimaste fresche e alla brezza notturna garantita dalla prossimità della costa, è proseguita fino alla prima settimana di ottobre. Le uve, raccolte a mano, sono state ulteriormente selezionate in cantina su un doppio tavolo di cernita.

Dal 2016, la selezione ottica delle uve è stata aggiunta alla selezione manuale. Un altro passo della Tenuta verso la vinificazione in perfetto stato di ogni acino diraspato. Ogni varietà e ogni parcella utile alla produzione de Le Serre Nuove dell’Ornellaia viene vinificata separatamente.

La fermentazione malolattica inizia in acciaio e viene portata a termine in barrique. Qui il vino rimane a maturare per circa 15 mesi. L’assemblaggio avviene dopo 12 mesi di maturazione in barrique, permettendo così ai Cabernet, al Merlot e ai Petit Verdot di dare «il massimo contributo di espressione dell’annata e del territorio».

Categorie
Approfondimenti

Banfi, programma di sconti FinDynamic Unicredit per sostenere fornitori di Montalcino, Bolgheri e Chianti

Banfi, azienda leader nella produzione vinicola fondata nel 1978 ed eccellenza del Made in Italy, ha sottoscritto con FinDynamic, fintech partecipata da UniCredit, un programma di sconto dinamico «per favorire la ripresa economica dei propri fornitori». L’operazione riguarda gli operatori dislocati nei territori toscani di Montalcino, Bolgheri e Chianti, in Toscana, nonché quelli di Novi Ligure e Acqui Terme, in Piemonte.

Si tratta del primo esempio di applicazione del dynamic discounting nel settore vitivinicolo, caratterizzato dalla presenza di operatori che hanno spesso numerosi fornitori di piccole e medie dimensioni, per i quali lo strumento risulta particolarmente adatto alle loro esigenze di liquidità.

L’accordo, firmato grazie al contributo di UniCredit Factoring, si aggiunge a quello di Confirming sottoscritto nel 2020 e permette a Banfi di completare il percorso di sostegno alla propria filiera, concedendo ai fornitori diverse opzioni di flessibilità nell’incasso dei crediti.

COME FUNZIONA FINDYNAMIC UNICREDIT

«La soluzione di FinDynamic – spiega Unicredit – consente sia a Banfi che ai propri fornitori di visualizzare automaticamente le fatture all’interno di una piattaforma web o mobile e di selezionare in modo semplice le fatture per il pagamento anticipato. I fornitori potranno finanziare il proprio capitale circolante ottenendo il pagamento anticipato delle fatture in cambio di uno sconto, che varia dinamicamente in relazione al numero di giorni di anticipo rispetto alla data di pagamento concordata in fattura».

«Abbracciare la soluzione di FinDynamic – evidenzia Enrico Viglierchio, Ad di Banfi – significa essere ancora più vicini alle esigenze specifiche di ogni nostro singolo fornitore, con un sostegno concreto e dinamico, riconoscendone in questo modo l’alto valore».

UN SISTEMA DI SCONTI PERSONALIZZATI

«La conoscenza del territorio ed il dialogo continuo con gli imprenditori – sottolinea Andrea Burchi, Regional Manager Centro Nord UniCredit (nella foto) – ci permettono di intercettare con tempestività le esigenze delle aziende. In questo caso la sinergia con le altre società del nostro gruppo unitamente alla specializzazione del prodotto offerto, ci hanno consentito di offrire a Banfi una soluzione innovativa e personalizzata».

Simone del Guerra, AD di UniCredit Factoring, aggiunge: «L’impegno a sviluppare soluzioni innovative attraverso collaborazioni con la società fintech FinDynamic ci consente di arricchire l’offerta di soluzioni a sostegno delle filiere produttive e di supportare le imprese clienti e i loro fornitori nel processo di ripartenza».

«Anche il 2021 si sta dimostrando per FinDynamic un anno molto importante – conclude Enrico Viganò, Ceo & Founder di FinDynamic – in cui le aziende ci hanno riconosciuto come un vero alleato per sostenere la propria filiera. Siamo orgogliosi che Banfi ci abbia scelto per supportare i propri fornitori: la nostra piattaforma rappresenta infatti uno strumento innovativo, che agevola grazie alla tecnologia e alla continua innovazione il rapporto tra tutti gli attori di filiera».

Exit mobile version