Il Comitato nazionale vini Dop e Igp ha approvato la proposta di disciplinare della nuova Docg Canelli. Una data storica per il “Moscato speciale” della cittadina della provincia di Asti, in Piemonte.
La riunione di ieri, 12 maggio 2021, tenutasi a Roma, dà il via all’iter finale di riconoscimento della nuova Denominazione di origine controllata e garantita Canelli.
Il prossimo passo sarà la pubblicazione del disciplinare sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana. Poi toccherà all’Europa riconoscere la Canelli Docg, a Bruxelles.
«Grazie a tutte le persone e organi istituzionali che hanno sostenuto e contribuito alla strutturazione del nostro progetto, partito nel 2001 dal sogno di alcuni produttori che con perseveranza e ostinazione lo hanno portato avanti e ora lo vedono concretizzarsi», è il commento dell’Associazione produttori Moscato Canelli.
LARGO ALLA NUOVA TIPOLOGIA CANELLI DOCG RISERVA
Come spiegava lo scorso anno a WineMag.it il presidente Gianmario Cerutti, tra le novità della nuova denominazione di origine controllata e garantita c’è la tipologia “Riserva”.
«Una volta approvata la Docg – commentava il produttore – passeremo alla promozione della nuova tipologia proposta dal Disciplinare: il Canelli DocgRiserva, con almeno 30 mesi di affinamento, di cui almeno 20 in bottiglia».
Il nostro Moscato si differenzia dagli altri per la sua capacità di migliorare nel tempo. In particolare, dopo tre anni giunge a un percorso di terziarizzazione che conferisce nuovi aromi al nettare, rendendolo davvero unico nel genere».
Il Consorzio per la Tutela dell’Asti Docg ha approvato lunedì 15 aprile 2019 il via libera alla Docg. Quella che fino ad allora era una sottozona del Moscato d’Asti Docg, Canelli per l’appunto, si avviava così a diventare una Denominazione di origine controllata e garantita indipendente. A distanza di un anno, il sogno è quasi realtà.
IL CONSORZIO
Al momento sono oltre 40 le aziende che, nell’ambito della denominazione Asti Docg, rivendicano il proprio Moscato d’Asti Docg come sottozona Canelli, per oltre mezzo milione di bottiglie.
«La nuova Denominazione commenta Lorenzo Barbero, presidente del Consorzio dell’Asti spumante e del Moscato d’Asti Docg commenta così la notizia: rappresenta sicuramente una ulteriore opportunità di crescita qualitativa per i produttori di una zona storica come quella di Canelli».
«A vent’anni dalla nascita dell’Associazione – aggiunge Flavio Scagliola, membro del direttivo dell’Associazione Produttori Canelli e vice presidente del Consorzio dell’Asti spumante e del Moscato d’Asti Docg – la secolare tradizione vitivinicola di Canelli avrà, finalmente, il proprio definitivo riconoscimento».
Cronista di nera convertito al nettare di Bacco, nel mondo dell’informazione da oltre 15 anni, tra carta stampata e online, dirigo winemag.it. Collaboro inoltre come corrispondente per una delle testate internazionali più autorevoli del settore, in lingua inglese. Edito con cadenza annuale la “Guida Top 100 Migliori vini italiani” e partecipo come giurato ai più importanti concorsi enologici internazionali. Oltre alle piazze tradizionali, studio con grande curiosità i mercati emergenti, seguendone dinamiche, trend ed evoluzioni. Negli anni ho maturato una particolare esperienza nei vini dei Balcani e dei Paesi dell’Est Europa, tanto da aver curato la selezione vini per un importatore leader in Italia. Nel 2024 mi è stato assegnato un premio nazionale di giornalismo enogastronomico.
Luca Brunelli, presidente Cia Agricoltori Italiani della Toscana, si schiera apertamente contro la proposta da parte di Bruxelles di mettere acqua nel vino per abbassarne la gradazione alcolica, «Non possiamo accettare l’ipotesi che arriva dall’Ue di autorizzare la riduzione o addirittura l’eliminazione dell’alcol dal vino».
«È impensabile – prosegue Brunelli – immaginare un vino senza alcol o annacquato. In una regione che fa della massima qualità delle produzioni vitivinicole, un settore da 1 miliardo di euro solo per i vini a denominazione ed in grado di trainare l’economia regionale e l’occupazione».
L’eventualità prospettata andrebbe a danneggiare l’intero comparto vino anche se, come sembra, nessuna norma potrà essere imposta ai viticoltori con i necessari cambiamenti dei rigidi disciplinari interni di produzione. La scelta finale, infatti, su un’eventuale modifica del proprio prodotto rimarrà nelle loro mani.
«Sarà necessario continuare a batterci in Europa – sottolinea il presidente Cia Toscana – per norme chiare in etichetta, dove le informazioni riportate non traggano in alcun modo in inganno il consumatore, che deve essere messo in grado di valutare nel modo corretto ed informato».
«Insieme alla battaglia dell’Italia contro il Nutriscore – conclude Brunelli – è opportuno a questo punto fare piena chiarezza anche delle pratiche enologiche utilizzate per la produzione del vino. Norme che devono tutelare anche le aziende vitivinicole».
Winemag.it, wine magazine italiano incentrato su wine news e recensioni, è una testata registrata in Tribunale, con base a Milano. Un quotidiano online sempre aggiornato sulle news e sulle ultime tendenze italiane ed internazionali. La direzione del wine magazine è affidata a Davide Bortone, giornalista, wine critic, giudice di numerosi concorsi internazionali e vincitore di un premio giornalistico nazionale. Winemag edita inoltre con cadenza annuale la Guida Top 100 Migliori vini italiani. Winemag.it è un progetto editoriale indipendente e di elevata reputazione in Italia e in Europa. Puoi sostenerci con una donazione.
Cresce sempre più l’attenzione degli italiani nei confronti della qualità dei prodotti della tavola. Per ben 8 connazionali su 10 il binomio alimentazione sana e piacere per il cibo e per le bevande è fondamentale. Un consumatore su due si informa su ciò che mangia e beve, prediligendo cibi e bevande genuini (54%) di cui si conoscono le proprietà nutrizionali (49%).
Non fa eccezione la birra, scelta da un italiano su due per i suoi ingredienti semplici e naturali e per la varietà di tipologie e gusti che offre. Vengono tra l’altro predilette aziende impegnate nella salvaguardia del pianeta. A farlo sono soprattutto i giovani, precisamente la fascia di età tra i 25 e i 34 anni (ben il 54%).
LO STUDIO DI ASSOBIRRA
Sono queste, in sintesi, alcune delle evidenze dell’indagine condotta da Bva Doxa per il Centro Informazione Birra (Cib) di AssoBirra. Una fotografia periodica sul mondo birrario italiano, attraverso lo sguardo dei consumatori, dei principali player della filiera birraria e della stessa AssoBirra.
«La birra – dichiara Andrea Bagnolini, Direttore Generale di AssoBirra – risponde perfettamente ai bisogni del consumatore italiano. Quella degli italiani per la birra è una passione che cresce e si rafforza, legandosi a doppio filo a un insieme di valori in cui la birra è percepita: autentica, genuina e irrinunciabile durante i momenti di relax e condivisione, oltre che versatile e bevanda da pasto».
FRESCHEZZA, GUSTO, RELAX E GIOIA DI STARE INSIEME
Bva Doxa ha chiesto agli italiani di evocare alcune immagini legate alla birra. Per il campione intervistato , birra vuol dire “sole, campo di grano, giornata, montagna, brezza“. Per altri, la birra è “una vacanza in una sorsata” e dunque ricorda “la riva, il mare, la spiaggia e il tramonto”.
La birra è descritta come “l’ingrediente per stare bene in compagnia” con parole come “serata, amico, insieme, tavola”. Inoltre nel 47% dei casi viene descritta come “fresca” e come “gustosa” nel 30%.
Di birra ce n’è per tutti i gusti, come le preferenze degli italiani che, infatti, spaziano tra le varie caratteristiche, in particolare quando si parla di gusto: il 52% degli intervistati lo preferisce leggero, soprattutto le donne (56%) e i giovani nella fascia di età tra i 25 e i 34 anni (60%), mentre il restante 48% predilige un gusto intenso.
SOSTENIBILITÀ E SICUREZZA ALIMENTARE
Continua a crescere l’interesse degli italiani per la sostenibilità a tutto tondo. Secondo il parere degli intervistati da il processo produttivo avviene in modo controllato e sicuro, attraverso l’impiego di materie prime di alta qualità e nel rispetto della tradizione di ciascuna tipologia di birra.
Una filiera, quella della birra, che genera un valore compreso tra i 240 e i 270 milioni di euro e coinvolge tra le32 e le 35 mila aziende agricole in tutto il Paese ed è dunque un asset strategico per l’agricoltura italiana che deve essere oggi più che mai valorizzato e tutelato attraverso misure che ne incentivino la produzione.
«Le prospettive di sviluppo della filiera dell’orzo da birra sono positive, e lo saranno ancor di più, se si riuscirà a strutturare delle filiere anche a declinazione geografica ben definita – conferma Francesco Postorino, Direttore Generale di Confagricoltura – Il bilancio di autosufficienza registra una crescita rilevante dal 60 al 70% negli ultimi 10 anni».
PAROLA ALLA FILIERA
«Si potrebbe utilizzare un supporto economico finalizzato alla realizzazione di contratti di filiera tra produttori di orzo, birrifici e malterie – prosegue Postorino – nonché specifiche misure nei singoli piani di sviluppo rurale delle Regioni. A partire da queste si potrebbero poi individuare le singole realtà più competitive e definire modalità di sostegno di progettualità di distretto agroindustriale vero e proprio».
Il Direttore Generale di Confagricoltura auspica una connessione tra la produzione birraria e quella agricola che vede come una preziosa opportunità di mercato «a condizione – ha aggiunto – che agli imprenditori agricoli venga riconosciuta una parte del valore aggiunto creato dalla provenienza nazionale delle materie prime».
Della stessa opinione AssoBirra: «Da tempo – sostiene Bagnolini – abbiamo instaurato un dialogo proattivo con tutti i player perché siamo convinti che, in un momento come quello attuale che vede il Paese alle prese con la gestione dell’uscita da un’emergenza sociale ed economica senza precedenti, diventi imprescindibile mettere a punto le azioni di sistema che consentano di promuovere e valorizzare le filiere».
Winemag.it, wine magazine italiano incentrato su wine news e recensioni, è una testata registrata in Tribunale, con base a Milano. Un quotidiano online sempre aggiornato sulle news e sulle ultime tendenze italiane ed internazionali. La direzione del wine magazine è affidata a Davide Bortone, giornalista, wine critic, giudice di numerosi concorsi internazionali e vincitore di un premio giornalistico nazionale. Winemag edita inoltre con cadenza annuale la Guida Top 100 Migliori vini italiani. Winemag.it è un progetto editoriale indipendente e di elevata reputazione in Italia e in Europa. Puoi sostenerci con una donazione.
Da Mendoza allo Swartland. Dalla terra del vino argentino per antonomasia a Western Cape, nuovo eldorado della viticoltura sudafricana. È una storia di visione e di rispetto per la terra che t’accoglie – e che finisci ben presto per sentire un po’ tua – quella di Hughes Family e della linea di vini biodinamici sudafricani Nativo Wines.
La cantina di Malmesbury, un centinaio di chilometri a nord da Città del Capo, è oggi guidata da Kiki, figlia dell’argentino naturalizzato sudafricano Billy Hughes e della compianta Penny, strappata troppo presto alla vita da un cancro, nel 2014.
Mentre completa il suo Master in Wildlife Forensic Genetics, Kiki continua a fare ciò che i genitori le hanno insegnato, sin dai primi anni 2000. Ovvero promuovere, attraverso Nativo Wines, una viticoltura basata su biologico, biodinamica e su una dieta a base di minerali per il suolo delle vigne.
[metaslider id=57898]
Tre elementi, anzi tre cardini, che Hughes Family definisce sinteticamente «OurTrilogy approach to farming». Sempre la stessa filosofia, perfezionata di anno in anno, a partire dalla fondazione avvenuta nel 2000.
Oggi Nativo Wines produce vini certificati biologici e biodinamici ed è diventata una delle aziende simbolo del movimento “Ideal Soils“, promosso tra gli altri dallo studioso William Albrecht. In cantina, vige il massimo rispetto per la materia prima. L’intervento umano e l’addizione di solforosa sono ridotti al minimo.
«I nostri terreni – spiega Billy Hughes, al timone – sono rossi e ricchi di argilla. Questo fa sì che i vini siano scuri, densi e maschili. La nostra missione di vita è domarli un po’ e dare loro toni più sottili e femminili. Raggiungiamo questo obiettivo vendemmiando presto e fermentando il grappolo intero, cercando di rompere le bucce il meno possibile». Missione compiuta.
NATIVO WINES – HUGHES FAMILY: LA DEGUSTAZIONE
Swartland Organic Nativo White Blend 2020 (13% vol): 90/100
Viognier, Chenin Blanc, Roussanne e Grenache Blanc in questo uvaggio che si presenta nel calice di un giallo paglierino luminoso, carico, leggermente velato. La sensazione, sin dalla vista, è quella di un vino denso, materico, vivo.
Al naso preziose note di frutta esotica matura (ananas, pesca) si levano da un fondo minerale, di terra e pietra bagnata, con ricordi di brace. In bocca una gran concretezza. Un vino di ruvidezza armonica, ben oltre l’ossimoro e all’insegna di una gran gastronomicità. Frutto, sapidità, materia, freschezza e persistenza. Non manca nulla.
L’orange di casa Nativo, il primo nato della famiglia di vini biodinamici sudafricani di Hughes Family. Al naso spazia dal frutto giallo esotico stramaturo (ananas, papaia), all’arancia e allo zenzero candito; così come da una mineralità che si fa ancora una volta pietra bagnata e brace, a un floreale fresco imponente.
La gustativa è esaltata da una gran facilità di beva e da una certa rotondità, nonostante tannino e chiusura asciutta, salata. Un altro vino molto gastronomico, divertente in cucina e facile da immaginare su portate di carni bianche di media elaborazione.
Swartland Organic Nativo Red Blend 2018 (13,5% vol): 93/100
Base dell’uvaggio complessa: 38% Mourvèdre, 26% Shiraz, 19% Grenache , 10% Tempranillo, 7% Pinotage. Rosso rubino pieno, carico, intenso, velato sull’unghia, purpurea. Al naso una gran concentrazione. Di frutto, innanzitutto: prugna, ciliegia, fragola, lampone. Aromi primari, dunque. Ma non solo.
L’ossigenazione apre a ricordi intensi, preziosi, d’arancia sanguinella grondante di succo ed erbe aromatiche. Un naso profondo, dai risvolti terrosi eleganti (radice di rabarbaro, liquirizia) e speziati (pepe nero, anice stellato, cannella).
Al palato il frutto è sostenuto dalla spina dorsale sapida e fresca. L’abbondante materia del sorso trova riequilibranti alleati anche in tannini pronti e al contempo di prospettiva. Chiusura piena, sul frutto, asciutta e salata. La triade Nativo Wines si completata dunque con un rosso coerente, dall’alto gradiente gastronomico.
Cronista di nera convertito al nettare di Bacco, nel mondo dell’informazione da oltre 15 anni, tra carta stampata e online, dirigo winemag.it. Collaboro inoltre come corrispondente per una delle testate internazionali più autorevoli del settore, in lingua inglese. Edito con cadenza annuale la “Guida Top 100 Migliori vini italiani” e partecipo come giurato ai più importanti concorsi enologici internazionali. Oltre alle piazze tradizionali, studio con grande curiosità i mercati emergenti, seguendone dinamiche, trend ed evoluzioni. Negli anni ho maturato una particolare esperienza nei vini dei Balcani e dei Paesi dell’Est Europa, tanto da aver curato la selezione vini per un importatore leader in Italia. Nel 2024 mi è stato assegnato un premio nazionale di giornalismo enogastronomico.
Calano le giacenze e salgono i prezzi. È quanto registra l’Osservatorio di Unione italiana vini (Uiv), che ha analizzato i principali indicatori di mercato di un settore che ha perso un quarto del suo business sul mercato interno, nel 2020.
Calano notevolmente le giacenze al 30 aprile, con gli stock in cantina che nonostante una vendemmia più ricca (+3,2%) si avvicinano sempre più alle quantità del pari periodo 2020, a +1,5% (lo scorso mese erano a +3,6%). I vini Dop addirittura a -0,6% (bianchi a -1,8%).
Sul fronte dell’export (base dogane), con le prime riaperture si attenua la perdita a valore dei mesi precedenti negli Usa: da -22% di gennaio, a -15% di febbraio, a -9,7% di marzo. Un calo dovuto soprattutto alla corsa alle scorte di inizio 2020, in vista del carosello di dazi aggiuntivi.
Ripartono anche gli spumanti italiani nel primo Paese importatore (+11%), gli Usa per l’appunto. Bene la performance nel trimestre in Cina. Qui si è aperta una voragine di mercato per i super-dazi comminati all’Australia.
Ad approfittarne la Francia, con un’impennata a +47,7%. E l’Italia, che sfiora un incremento del 17%. In rialzo infine i prezzi, anche a causa delle gelate, che schizzano a +20% per i bianchi, con una spirale psicologica rialzista un po’ dappertutto.
«NECESSARI SOSTEGNI»
«Le dinamiche di mercato sembrano andare nella direzione prevista e auspicata – commenta il segretario generale Uiv, Paolo Castelletti – ciò non toglie che le aziende del vino italiano, per risollevarsi dai 3 miliardi di euro persi nel 2020 e da circa 500 milioni di euro di crediti incagliati, debbano essere accompagnate in questa prima fase da strumenti fiscali e finanziari adeguati che attendiamo nell’imminente Dl Sostegni bis».
L’evoluzione del mercato – ha aggiunto il segretario di Unione italiana vini – andrà di pari passo con le aperture e il settore oggi ha bisogno di promozione e liquidità, non di distruggere il proprio prodotto».
In ottica di medio periodo, la partita si giocherà sulle rese dei vini comuni. A questo proposito, Uiv chiede che si ponga un tetto, «in modo da poter evitare fenomeni di sovrapproduzione incontrollati».
Winemag.it, wine magazine italiano incentrato su wine news e recensioni, è una testata registrata in Tribunale, con base a Milano. Un quotidiano online sempre aggiornato sulle news e sulle ultime tendenze italiane ed internazionali. La direzione del wine magazine è affidata a Davide Bortone, giornalista, wine critic, giudice di numerosi concorsi internazionali e vincitore di un premio giornalistico nazionale. Winemag edita inoltre con cadenza annuale la Guida Top 100 Migliori vini italiani. Winemag.it è un progetto editoriale indipendente e di elevata reputazione in Italia e in Europa. Puoi sostenerci con una donazione.
Lo Champagne Blanc de Meunier Extra Brut “Des Grillons Aux Clos” di Éric Taillet è speciale almeno per due motivi. In primis è un 100% Pinot Meunier che non fa rimpiangere la propria “solitudine”, rispetto alle cuvée in cui va a braccetto con Pinot Noir e Chardonnay. In secondo luogo è stato creato in esclusiva per Alberto Massucco Champagne da Éric Taillet. Il “re del Meunier“.
LA DEGUSTAZIONE
Des Grillons Aux Clos si presenta nel calice di un paglierino acceso, luminoso, vivace. Finissimo e di gran persistenza il perlage che lo anima, invitando all’assaggio. Prima, un doveroso passaggio al naso.
La sorpresa? Si va ben oltre le note di frutta esotica matura e di agrume tipiche degli Champagne ottenuti da Meunier. L’arancia stessa spazia dal candito alla buccia, dalla polpa alla sua “dura” scorza. Davvero un bel gioco, questo, sugli sbuffi di lieviti e pasticceria appena accennati.
Un quadro che si arricchisce di una parte erbacea elegantissima, anch’essa multiforme. C’è la macchia mediterranea, col suo tocco di rosmarino. Tanto quanto il sottobosco, la resina, la mentuccia e un ricordo vago, balsamico, di resina di pino.
EQUILIBRIO E RAFFINATEZZA
Un naso allegro ma fresco. Gioioso, eppure serioso. Concentrato, ma leggiadro. Quel che serve ad anticipare un palato teso, freschissimo, in perfetta corrispondenza con i profumi. L’ingresso dello Champagne Des Grillons Aux Clos di Éric Taillet – elettrico, piuttosto verticale e affilato – fa da spalla a un centro bocca dominato da ritorni di frutta a polpa gialla (ananas e pesca nettarina, su tutti).
La beva è generosa, giocata sul perfetto equilibrio tra morbidezze e durezze. Merito, anche, di una “bollicina” cremosa ed elegante, stuzzicata da una vivace sapidità. La scia minerale accompagna in un finale gustoso, godurioso. Ma sempre teso, agrumato, fresco.
Va da sé, visto il quadro appena descritto: un Blanc de Meunier che ha tutte le carte in regola per essere considerato non solo un fuoriclasse della tipologia, ma anche della tavola, per via dell’alto gradiente di gastronomicità. Il tutto tenendo conto di una malolattica non svolta e di un dosage di 1,3 g/l grammi litro, con liqueur del millesimo 2004 per la sboccatura 02/2020.
L’INCONTRO
Esattamente quello che Alberto Massucco ha chiesto a Éric Taillet, interprete esperto di quest’uva. Certo, le premesse per il successo c’erano tutte. Sin dal principio. «A mio avviso – commenta il noto selezionatore di chicche transalpine – i suoi sono indubbiamente i migliori Meunier sul mercato».
Da quando lo conosco, pian piano si è fatta strada l’esigenza di aver qualcosa di più, qualcosa che mi appartenesse, che fosse esclusivo per me e soprattutto per i miei amici e clienti.
Desideravo qualcosa di speciale, di unico. Éric, ça va sans dire, è stato geniale nel riuscire a creare uno Champagne che incontrasse con tanta sensibilità il gusto italiano».
Nasce così, per l’appunto, “Des Grillons aux Clos”. Un nome che indica le vigne di Taillet, situate tra Montigny e Baslieux sous Châtillon. Tutte piante di età superiore ai 40 anni, in “culture raisonnée”, senza erbicidi. Per soddisfare Alberto Massucco, il vigneron ha dovuto trovare il giusto bilanciamento, anche in fase di vendemmia.
Mi è piaciuto molto lavorare a questo progetto – commenta – è stato impegnativo e al contempo divertente. Non è solo mettere insieme elementi naturali che da anni mi appartengono: ho dovuto entrare nella testa, e soprattutto nel “sentire”, di Alberto».
«Ho intuito di aver imboccato la strada giusta quando ho incrociato il suo sguardo – ammette Taillet -. In quel silenzio, più di mille parole. La soddisfazione. Sua e mia». Nel mondo straordinario della Champagne, insomma, una certezza in più. Evviva.
Cronista di nera convertito al nettare di Bacco, nel mondo dell’informazione da oltre 15 anni, tra carta stampata e online, dirigo winemag.it. Collaboro inoltre come corrispondente per una delle testate internazionali più autorevoli del settore, in lingua inglese. Edito con cadenza annuale la “Guida Top 100 Migliori vini italiani” e partecipo come giurato ai più importanti concorsi enologici internazionali. Oltre alle piazze tradizionali, studio con grande curiosità i mercati emergenti, seguendone dinamiche, trend ed evoluzioni. Negli anni ho maturato una particolare esperienza nei vini dei Balcani e dei Paesi dell’Est Europa, tanto da aver curato la selezione vini per un importatore leader in Italia. Nel 2024 mi è stato assegnato un premio nazionale di giornalismo enogastronomico.
Dal 12 al 14 giugno i paesi vitivinicoli di Egna e Montagna in Alto Adige ospiteranno le Giornate Altoatesine del Pinot Nero, evento che rende omaggio ai migliori Pinot Nero d’Italia durante il quale viene messa a confronto la produzione nazionale di questo vitigno.
Novantacinque produttori di vino coinvolti provenienti da 10 regioni: Trentino-Alto Adige, Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Toscana, Umbria e Abruzzo.
“Siamo davvero onorati e felici di poter svolgere questa edizione in un periodo così particolare – racconta Ines Giovanett, Presidente del Comitato Organizzatore delle Giornate del Pinot Nero – Un sentito grazie va a tutti i produttori che quest’anno hanno risposto con grande entusiasmo a questo appuntamento”.
La 23° edizione si inaugurerà sabato 12 giugno con la proclamazione della Top10 del Concorso nazionale del Pinot Nero che sancirà i primi 10 migliori Pinot Nero dell’annata 2018 a partire dalla selezione avvenuta a fine aprile e realizzata da 35 enologi provenienti da tutta Italia. L’elaborazione dei giudizi sarà curata dal Centro di Sperimentazione Laimburg con la supervisione di Ulrich Pedri, direttore della sezione enotecnica.
Grande attesa anche per il debutto del primo “Master del Pinot Nero“. Il concorso, organizzato per la prima volta dall’Associazione Italiana Sommelier, prevede un esame scritto e sensoriale che permetterà al vincitore di partecipare al concorso “Miglior Sommelier d’Italia Ais“.
Nonostante la pandemia, il Comitato organizzatore sta inoltre lavorando per consentire anche al pubblico di appassionati e winelovers di partecipare durante i tre giorni a masterclass e degustazioni in piccoli gruppi e previa iscrizione, conformemente alle misure di sicurezza vigenti.
Winemag.it, wine magazine italiano incentrato su wine news e recensioni, è una testata registrata in Tribunale, con base a Milano. Un quotidiano online sempre aggiornato sulle news e sulle ultime tendenze italiane ed internazionali. La direzione del wine magazine è affidata a Davide Bortone, giornalista, wine critic, giudice di numerosi concorsi internazionali e vincitore di un premio giornalistico nazionale. Winemag edita inoltre con cadenza annuale la Guida Top 100 Migliori vini italiani. Winemag.it è un progetto editoriale indipendente e di elevata reputazione in Italia e in Europa. Puoi sostenerci con una donazione.
È stato rinnovato oggi l’accordo tra il Mipaaf – Icqrf, Origin Italia, Federdoc ed eBay per la tutela delle Indicazioni Geografiche sulla piattaforma e-commerce. Un’alleanza nata nel 2014 per contrastare la contraffazione e proteggere i marchi di origine e che negli ultimi anni ha ottenuto risultati eccezionali.
La sottoscrizione dell’accordo da parte del Ministro Patuanelli consolida la collaborazione esistente con eBay, confermando il ruolo strategico della piattaforma di e-commerce nella promozione delle eccellenze agroalimentari di qualità certificata del nostro Paese e nella tutela dei consumatori e acquirenti online.
Con il nuovo accordo, della durata di due anni, la tutela è estesa anche ai profili di etichettatura dei prodotti per verificarne la regolarità e la rispondenza alle norme comunitarie e nazionali in materia.
«Il rinnovo dell’accordo conferma la bontà del lavoro di collaborazione sin qui svolto ed evidenzia la consapevolezza che occorra fare “sistema” per sostenere, incoraggiare e tutelare l’agricoltura italiana e l’immenso patrimonio agroalimentare del Paese, proteggendo al contempo il consumatore», dichiara il Ministro delle Politiche Agricole, Stefano Patuanelli
«I prodotti italiani Dop e Igp – prosegue Patuanelli – riconosciuti a livello europeo come diritti di proprietà intellettuale meritano la stessa tutela e protezione alla stregua dei più famosi brand del mondo».
«In eBay, crediamo fortemente nell’importanza di valorizzare i prodotti Made in Italy facilitandone la promozione, l’accessibilità e l’internazionalizzazione – afferma Alice Acciarri, General Manager di eBay in Italia – Il rinnovo dell’accordo ci permette di continuare questo importante percorso volto a garantire i più alti standard di sicurezza per le eccellenze italiane all’interno del nostro marketplace».
Grazie all’intenso lavoro di controllo dell’Icqrf (Ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione frodi dei prodotti agroalimentari) ordini e prodotti che usurpano, imitano o evocano prodotti di qualità ad indicazione geografica, vengono tempestivamente segnalati direttamente al sistema di protezione della proprietà intellettuale di eBay e rimosse dopo brevissimo tempo.
Si tratta di una attività svolta nel massimo livello di cooperazione e sinergia e che ha portato ad un livello di efficienza nei risultati del 99% dei casi, anche grazie alla collaborazione fattiva e al know-how delle rappresentanze dei Consorzi di Tutela, Origin Italia e Federdoc.
«Siamo particolarmente lieti – dichiara Riccardo Ricci Curbastro, presidente Federdoc – di contribuire attivamente all’attività di protezione dei vini a denominazione per contrastare la contraffazione dei prodotti italiani. Una efficace forma di protezione verso la indiscussa qualità e originalità del nostro patrimonio vinicolo che certamente contribuisce ad accrescerne il valore e l’unicità».
Winemag.it, wine magazine italiano incentrato su wine news e recensioni, è una testata registrata in Tribunale, con base a Milano. Un quotidiano online sempre aggiornato sulle news e sulle ultime tendenze italiane ed internazionali. La direzione del wine magazine è affidata a Davide Bortone, giornalista, wine critic, giudice di numerosi concorsi internazionali e vincitore di un premio giornalistico nazionale. Winemag edita inoltre con cadenza annuale la Guida Top 100 Migliori vini italiani. Winemag.it è un progetto editoriale indipendente e di elevata reputazione in Italia e in Europa. Puoi sostenerci con una donazione.
Caviro ha stretto una partnership con Volio, importatore e marketer affermato nel mercato statunitense, per la distribuzione negli Usa di Tavernello, sia nel formato brik che in bottiglia.
La cooperativa leader in Italia nel settore vitivinicolo ha trovato in Volio «un partner ideale per ampliare la propria presenza nello scenario vitivinicolo internazionale». Oltre 70 i Paesi già interessati dall’export, per una vasta gamma di vini italiani destinati ad ogni target di consumo e mercato (Horeca e Gdo).
STRATEGIE CONDIVISE
Un’alleanza strategica, che nasce dalla condivisione degli obiettivi di «innovazione, crescita, qualità e sostenibilità». Da un lato Gruppo Caviro, forte di investimenti in ricerca e sviluppo e innovazione in nuovi formati di packaging, utili a garantire la migliore qualità di prodotto e ampliare la distribuzione all’estero. Una realtà che punta ad essere «portavoce dell’eccellenza del vino italiano sui mercati internazionali».
Dall’altra parte Volio, rinomato importatore statunitense – presente in 45 Stati con 58 distributori – che negli ultimi anni ha incrementato il fatturato dell’85%. Un player concentrato sulle migliori produzioni vitivinicole italiane, forte nel segmento Horeca e interessato a crescere in volume e valore. E, dunque, ad allargare il proprio raggio d’azione anche al canale della Grande distribuzione.
Il risultato è la sigla di un accordo che viene definito “di reciproca soddisfazione”. In Caviro, Volio trova un alleato ideale per rappresentare un prodotto come Tavernello, con una consolidata esperienza nel mercato Gdo. Potendo così rispondere in maniera adeguata all’incremento del consumo domestico.
Caviro con Volio potrà contare su un partner di alto profilo, capace di trasmettere correttamente l’immagine e il vissuto del brand italiano. E con cui poter collaborare, per il raggiungimento degli ambiziosi obiettivi di presidio del mercato.
AL CENTRO LA SOSTENIBILITÀ
Una perfetta corrispondenza nella visione aziendale, focalizzata sul concetto di sostenibilità. Caviro, con il proprio modello completo di economia circolare, ha di recente rinnovato l’impegno in questo ambito, presentando la seconda edizione del Bilancio di Sostenibilità. Un nuovo tassello, divenuto una Best Practice in Italia e all’estero.
Volio è invece impegnato nella riduzione del proprio impatto ambientale ed è certificato Carbon Free dal 2019. La partnership prende il via in un anno particolarmente importante per il gruppo di Forlì, forte di una chiusura di bilancio in positivo e di performance economiche trainate anche dall’export. Un ambito in cui Caviro ha rafforzato le proprie quote.
«Abbiamo trovato in Volio il partner ideale per realizzare questo ambizioso progetto – commenta Massimo D’Isep, Direttore Export Caviro – grazie alla sua esperienza, competenza e passione nei vini italiani e alla profonda conoscenza dei consumatori americani. Il nostro obiettivo è di incrementare la presenza di Caviro negli Usa focalizzandoci sui nostri brands principali.
L’INTERVISTA. D’ISEP: «NEGLI USA CON I NOSTRI VALORI»
Dottor D’Isep, quali sono i risultati dell’analisi di mercato condotta da Caviro negli Usa? In particolare, qual è la situazione attuale dello scaffale, sul fronte dei vini in brik?
La partnership con Volio nasce da un’analisi di mercato e dalla voglia di essere presenti in tutti gli stati con i nostri prodotti e marchi principali, cercando non solo di far crescere le vendite, ma anche riposizionando il nostro marchio con un partner giovane, dinamico e che ha condiviso fin da subito il nostro ambizioso progetto.
Oggi negli Usa vendiamo principalmente bottiglie ma il brik/Bib, anche per dna aziendale, deve essere un focus su cui lavorare in futuro. Le varietà più vendute sono nell’ordine: Pinot Grigio, Cabernet, Chardonnay, Merlot, Moscato, il resto dei vitigni rimane marginale.
Quanto costerà il Tavernello in brik e in bottiglia e in quali catene ed insegne Usa sarà distribuito? Previsioni di vendita e di fatturato?
Da una ricerca effettuata in collaborazione con WineSearcher, il prezzo medio a scaffale per brik 500 ml si attesta tra i $ 3.99 ed i $ 5.99. Ma dal momento che $ 4.99 rappresenta più del 60% del totale, Tavernello sarà posizionato tra $ 4.99 e $ 5.99, a seconda del vino e della linea di riferimento. Le catene di riferimento sono in genere player con presenza nazionale, tra i quali Costco, Target, H-E-B, Trader’s Joe, ABC Stores.
Quali saranno le strategie di comunicazione che intraprenderete per entrare nelle case degli americani con Tavernello in brik e in bottiglia?
Cercheremo di comunicare al cliente finale il nostro progetto di sostenibilità e di filiera controllata e trasparente. Il consumatore pretende sempre più trasparenza e chiarezza sui metodi di produzione e provenienza del vino.
È importante fare in modo che queste informazioni siano di facile reperibilità e a portata di click. Inutile aggiungere che il digitale rappresenta un mezzo indispensabile per veicolare i contenuti di un’azienda come la nostra.
Al contempo, la sostenibilità legata ad un vino/brand ha assunto un ruolo chiave: non basta più parlare del prodotto in sé ma occorre raccontare la filosofia e i valori correlati e collegati al prodotto stesso.
L’etichettatura del brik, secondo la regolamentazione americana, dovrà contenere informazioni particolari o aggiuntive sul processo di produzione, rispetto all’Italia?
Per prodotti “Conventional” deve contenere informazioni aggiuntive relative alla catena di importazione ed alcune diciture specifiche in merito ai “Government Warnings”, ma non informazioni sul processo di produzione, che invece non differisce dagli standard Italiani ed Europei.
Per quanto riguarda invece i prodotti “Organic” la legislazione è completamente diversa. Si richiede una certificazioni specifica dal punto di vista produttivo (divieto totale di utilizzo di solforosa) ed informazioni particolari da riportare in etichetta/brik.
Su quali Denominazioni italiane siete pronti a scommettere, in particolare, negli Usa?
Per quanto riguarda le denominazioni non c’è dubbio che il mercato sia sempre legato al Pinot Grigio piuttosto che al Prosecco- Ma da parte nostra ci dedicheremo come sempre alla crescita dei vini provenienti dalla nostra base sociale, che è presente nella maggior parte delle regioni più vocate alla produzione del vino in Italia.
Cronista di nera convertito al nettare di Bacco, nel mondo dell’informazione da oltre 15 anni, tra carta stampata e online, dirigo winemag.it. Collaboro inoltre come corrispondente per una delle testate internazionali più autorevoli del settore, in lingua inglese. Edito con cadenza annuale la “Guida Top 100 Migliori vini italiani” e partecipo come giurato ai più importanti concorsi enologici internazionali. Oltre alle piazze tradizionali, studio con grande curiosità i mercati emergenti, seguendone dinamiche, trend ed evoluzioni. Negli anni ho maturato una particolare esperienza nei vini dei Balcani e dei Paesi dell’Est Europa, tanto da aver curato la selezione vini per un importatore leader in Italia. Nel 2024 mi è stato assegnato un premio nazionale di giornalismo enogastronomico.
Si ricorderà più per lo strafalcione di Pam Panorama che per la qualità media dei vini in promozione la metà di maggio 2021 della Grande Distribuzione. L’insegna di Venezia (ma originaria di Padova) a pagina 11 del volantino “Il dolce gusto della convenienza” segnala come “Trentodoc” il Müller-Thurgau di Cavit, confondendo la denominazione riservata agli spumanti Metodo classico “di montagna” (e di lago, aggiungiamo noi, ma non si dica troppo ad alta voce, che c’è tutto un costoso marketing dietro a questa poetica definizione) con la Doc Trentino.
Cose che non dovrebbero capitare, specie se convenienza d’acquisto dei vini presenti sullo stesso flyer è – per di più – medio bassa (si precisa peraltro, visto le recenti polemiche su Biancaneve e il bacio rubato, che nessun würstel Wudy Aia è stato maltrattato nell’editing del freccione giallo sulla foto di copertina dell’articolo).
Il ruolo del secchione spetta così alla sempre costante Esselunga, che propone qualche buon vino da mettere nel carrello a cartoni. Bennet quasi si dimentica della cantina, concentrandosi – come sovente – su Grocery e non-food. Così tocca a Conad e Coop – molto meglio quest’ultima – stare al passo dell’insegna di Caprotti.
Fra i tratti distintivi di questa tornata di volantini, in attesa delle nuove proposte de Il Gigante, Iper La grande i e Aldi, c’è anche il prezzo davvero basso della Bonarda di Cantine Valtidone (1 cartone da 6 bottiglie a 9,90 euro, roba da far concorrenza agli imbottigliatori dell’Oltrepò pavese, vicini di collina).
Da segnalare anche la presenza diffusa, in diverse insegne, dei vini scontati della famiglia Antinori, non solo con il brand riservato alla Gdo, Santa Cristina. Come dire: tutto il mondo è paese, ai tempi del Covid-19. Buona spesa!
Volantino Aldi, fino al 9 maggio Ribolla Gialla Spumante Extra Dry Rivani: 2,99 euro (3 / 5)
Rosso Igt Terre Siciliane Fumu: 4,99 euro (3,5 / 5)
Nero d’Avola Doc Terre di Lava: 1,99 euro (3 / 5)
Marsala Fine Doc Baglio Fici, Cantine Fici: 3,59 euro (3,5 / 5)
Bianco Terre Siciliane Igt Bio Riposo: 2,49 euro (3,5 / 5)
Bag in Box Grillo Doc Roversi: 5,99 euro (3 litri) (3 / 5)
Volantino Bennet fino al 19 Maggio Riesling, Sauvignon o Cabernet Sauvignon Acquileia Friuli Doc Ca’ dei Vescovi, Zonin: 3,98 euro (3,5 / 5)
Prosecco Rosé Doc Rocca del Doge: 3,50 euro (3,5 / 5)
Volantino Carrefour Iper “Vivere bene conviene”, fino al 19 maggio Negroamaro Salento / Sicilia Igt Bianco Botte Buona, Caviro: 1,69 euro (3,5 / 5)
Chianti Docg / Orvieto Doc Poggio al Sale, Piccini Wines: 2,99 euro (5 / 5)
Turà Lamberti bianco / rosato: 1,99 euro (3 / 5)
Prosecco Superiore Valdobbiadene Docg Signoria dei Dogi: 4,79 euro (3,5 / 5)
Terre Siciliane Igt Corvo, Duca di Salaparuta: 3,89 euro (3,5 / 5)
Chardonnay / Cabernet Veneto Igt, Piera Martellozzo: 3,19 euro (3,5 / 5)
Montepulciano d’Abruzzo Doc Bio, Spinelli: 3,10 euro (5 / 5)
Volantino Carrefour Market fino al 19 maggio, “Buona Festa della Mamma” Vino Rosso Basilicata Igp Baliaggio, Cantina di Venosa: 3,39 euro (4 / 5)
Inzolia Bianco La Cacciatora, Casa Vinicola Caldirola: 2,69 euro (1 / 5)
Volantino Carrefour Express fino al 15 maggio, “Buona Festa della Mamma” Chianti Docg Sant’Ilario: 3,99 euro (3,5 / 5)
Vino Rosso Basilicata Igp Baliaggio, Cantina di Venosa: 3,39 euro (4 / 5)
Prosecco Doc Rosé millesimato La Gioiosa: 5,99 euro (3,5 / 5)
Volantino Conad fino al 17 maggio, “Prendi 2, paghi 1” Rosso di Montalcino Doc, Cecchi: 13,90 (2 pezzi) (4,5 / 5)
Lambrusco Emilia secco / Amabile, Cantine Riunite: 2,99 (2 pezzi) (4 / 5)
Nero d’Avola Igt Gattopardo Villa Diana, Casa Vinicola Poletti: 3,98 euro (2 pezzi) (2 / 5)
Prosecco Superiore Valdobbiadene Ca Val, Cantina di Valdobbiadene: 4,89 euro (3,5 / 5)
Barbera d’Asti Docg Miniato: 3,29 euro (3,5 / 5)
Pecorino Offida Docg Barò, Moncaro: 4,50 euro (4 / 5)
Bonarda Doc Colli piacentini, Cantina Valtidone: 9,90 (6 bottiglie) (3,5 / 5)
Volantino Conad Ipermercato “Mega Risparmio”, fino al 16 maggio
Bonarda Doc Colli piacentini, Cantina Valtidone: 9,90 (6 bottiglie) (3,5 / 5)
Rosso di Montalcino Doc, Cecchi: 6,95 euro (4,5 / 5)
Ortrugo Doc, Cantina Manzini: 2,29 euro (3 / 5)
Prosecco Superiore Valdobbiadene Ca Val, Cantina di Valdobbiadene: 4,89 euro (3,5 / 5)
Lugana Dop, Ca Maiol: 8,40 (4,5 / 5)
Pecorino Abruzzo Doc Bio Vicale, Cantina Tollo: 3,89 euro (4 / 5)
Nero d’Avola Igt Li Raci, Cantine Pellegrino: 3,29 euro (3,5 / 5)
Volantino Coop fino al 19 maggio, “Scegli Tu Grandi Marche” Vini Sicilia Nuttata: 1,89 euro (3 / 5)
Rosso Toscana Igt Santa Cristina, Antinori: 5,49 euro (4 / 5)
Barbera del Monferrato Doc Terre da Vino: 2,39 euro (3,5 / 5)
Chianti Superiore Docg, Chianti Geografico: 4,19 euro (5 / 5)
Ribolla Gialla Igt Villa Folini: 4,89 euro (3,5 / 5)
Prosecco Superiore Valdobbiadene Docg, Bolla: 5,39 euro (3,5 / 5)
Volantino Coop fino al 19 maggio, “Scegli Tu Grandi Marche” (solo nei superstore della Toscana) Vini Sardegna Palmalias: 3,99 euro (3 / 5)
Vini Collezione Oro, Piccini: 3,99 euro (5 / 5)
Valpolicella Doc Superiore Arco dei Giovi, Sartori: 3,90 euro (4 / 5)
Pecorino Cantina Tollo: 2,87 euro (4 / 5)
Toscana Igt Vermentino Turaia: 3,99 euro (3,5 / 5)
Chianti Classico Docg Sant’Ilario: 5,34 euro (4,5 / 5)
Chianti Docg / Governo all’Uso Toscano, Sensi: 3,99 euro (3,5 / 5)
Vermentino di Toscana Igt Monterufoli, Tenute del Cerro: 4,99 euro (4,5 / 5)
Vernaccia di San Gimignano Docg, Podere Le Volute: 4,99 euro (4 / 5)
Linea Vini Campania, Villa Raiano: 20% (4 / 5)
Chianti Rufina Docg, Colonneto, Azienda Agricola Travignoli: 2,94 euro (4,5 / 5)
Linea vini Terre dell’Etruria: 6,99 euro (4,5 / 5)
Toscana Bianco Igt Mandorlo, Fattoria Montellori: 4,19 euro (3,5 / 5)
Vini Cala Forte, Frescobaldi: 5,49 euro (3,5 / 5)
Morellino di Scansano Docg / Vermentino Maremma Doc Loggia dei Fiori, Le Chiantigiane: 4,71 euro (3,5 / 5)
Chianti Classico Docg Contessa di Radda, Chianti Geografico: 7,90 euro (5 / 5)
Chianti Docg Riserva, Fattoria Petriolo: 5,99 euro (4,5 / 5)
Vino Nobile di Montepulciano Docg La Braccesca, Antinori: 10,90 euro (5 / 5)
Pinot Grigio Frizzante / Ribolla Gialla Frizzante, Tenimenti Civa: 3,49 euro (3,5 / 5)
Chianti Colli Fiorentini Docg Biologico, Fattoria San Michele a Torri: 3,99 euro (4 / 5)
Prosecco Superiore Conegliano Docg, Maschio: 4,99 euro (3,5 / 5)
Volantino Esselunga “Sconti da provare” fino al 12 maggio
Prosecco Goto, Azienda Agricola Luca Ricci: 2,95 euro (4,5 / 5)
Chardonnay Terresomme, Cantina Lavis: 2,70 euro (4 / 5)
Turà Lamberti: 1,99 euro (3 / 5)
Bonarda San Zeno, Zonin: 3,54 euro (3,5 / 5)
Bardolino Doc Classico, Sartori: 2,99 euro (4 / 5)
Barbera d’Asti Docg Superiore Produttori di Govone: 2,84 euro (4 / 5)
Chianti Docg Villa di Monte: 2,49 euro (3,5 / 5)
Nero d’Avola / Syrah / Grillo Bio Feudi San Nicola, Gorghi Tondi: 2,69 euro (4 / 5)
Montepulciano d’Abruzzo Conte Carlo, Umani Ronchi: 3,63 euro (4 / 5)
Negroamaro Conti Zecca: 2,75 euro (3,5 / 5)
Volantino Iper, La grande i fino al 9 maggio, “Sapore di risparmio” Vino Nobile di Montepulciano Docg Sigillo Rosso Piccini: 5,49 euro (5 / 5)
Buon Governo Igt o Vernaccia di San Gimignano Docg Piccini: 2,99 euro (4 / 5)
Prosecco Superiore Valdobbiadene Docg o Prosecco Doc Biologico Extra Dry Maschio: 3,99 euro (3 / 5)
Prosecco Extra Dry o Rosè Gasparetto: 2,99 euro (3 / 5)
Spumante Cuvèe Blanc de Blancs Brut Cantine Sant’Orsola: 2,99 euro (3 / 5)
Chianti Docg I Gelsi: 2,99 euro (3 / 5)
Negroamaro, Primitivo, Fiano o Negroamaro Rosato Igt Notte Rossa: 3,99 euro (5 / 5)
Cannonau o Vermentino di Sardegna Doc Cantina Pedres; 3,89 euro (3 / 5)
Lambrusco Sorbara o Grasparossa Doc Chiarli: 2,79 euro (4 / 5)
Montepulciano o Cerasuolo d’Abruzzo Dop Citra: 2,94 euro (3,5 / 5)
Pecorino o Passerina Terre di Chieti Igt Citra: 2,94 euro (3,5 / 5)
Garzellino Frizzante Igt Civ&Civ: 1,49 euro (3 / 5)
Barbera, Bonarda o Riesling Oltrepò Pavese Doc Villa Radiosa: 1,99 euro (1 / 5)
Volantino Iperal dal 29 aprile all’11 maggio, “Sconto 50 Grandi Marche” Chianti Docg Rubentino: 2,49 euro (3,5 / 5)
Prosecco Doc Zonin: 2,77 euro (3,5 / 5)
Spumante Canel: 1,95 euro (3 / 5)
Spumante Extra Brut Ribolla Gialla Doc Tenimenti Civa: 5,39 euro (5 / 5) Spumante Oltrepò Pavese Docg San Zeno: 7,95 euro (4 / 5)
Asolo Prosecco Docg La Gioiosa: 4,95 euro (3,5 / 5)
Spumante Brut Müller-Thurgau Concilio: 4,79 euro (3,5 / 5)
Franciacorta Brut Solive: 11,90 euro (5 / 5) Prosecco Docg Bolla: 4,99 euro (3,5 / 5)
Orvieto Doc Le Chiantigiane: 2,39 euro (3,5 / 5)
Chianti Riserva Docg Uggiano: 6,99 euro (4 / 5)
Lacrima di Morro d’Alba Cantina Belisario: 4,99 euro (3,5 / 5)
Vini Notte Rossa: 3,99 euro (5 / 5)
Volantino IperCoop fino al 19 maggio, “Scegli Tu Grandi Marche” Vini Sicilia Nuttata: 1,89 euro (3 / 5)
Vino Verdeglio Il gran Paese: 1,19 euro (0,5 / 5)
Lambrusco Emilia Igt, Cantine Riunite: 2,39 euro (3,5 / 5)
Chianti Docg Loggia del Sole, Le Chiantigiane: 2,99 euro (3 / 5)
Rosso Toscana Igt Villa Antinori: 9,90 euro (5 / 5)
Morellino di Scansano Docg La Mora, Cecchi: 4,29 euro (4 / 5)
Chianti Classico Docg Contessa di Radda, Chianti Geografico: 7,59 euro (5 / 5)
Verdicchio dei Castelli di Jesi Doc Classico Superiore, Casalfarneto: 3,99 euro (3,5 / 5)
Montepulciano d’Abruzzo Doc Riparosso, Illuminati: 4,99 euro (4,5 / 5)
Pecorino Terre di Chieti Igp / Cerasuolo / Montepulciano d’Abruzzo Doc Sistina, Citra: 3,49 euro (3,5 / 5)
Volantino Lidl “Sottoprezzi”, fino al 16 maggio Lambrusco dell’Emilia Igp Amabile: 1,89 euro (2,5 / 5)
Chianti Docg Corte alle Mura: 1,69 euro (2,5 / 5)
Traminer Aromatico Doc Friuli Gaudenzio: 2,99 euro (2,5 / 5)
Moscato Spumante Allini: 1,29 (3 / 5)
Volantino Pam fino al 19 maggio, “Il dolce gusto della Convenienza” Spumante Cuvée Brut Montevi: 1,39 euro (2 / 5)
Vini frizzanti Chardonnay / Rosé Villa degli olmi: 1,79 euro (1 / 5)
Grillo di Sicilia Igp Trinacria, Birgi: 1,89 euro (3 / 5)
Pecorino Igt Terre di Chieti, Colle del Sole: 1,99 euro (2,5 / 5)
Vino Toscana rosato Igt, Sensi: 3,99 euro (3,5 / 5) Trentino Doc (non Trentodoc, vedi incipit!) Müller-Thurgau, Cavit: 3,29 (3,5 / 5)
Bonarda Doc Oltrepò pavese Le Rovole, Na.Ve. Natale Verga: 1,99 euro (1 / 5)
Prosecco Doc Scavi e Ray (piccolo formato): 1,45 euro (3 / 5)
Cabernet Villa Mura, Sartori: 1,99 euro (3,5 / 5)
Vini Terramare, Citra: 1,99 euro (3,5 / 5)
Chianti Docg Bosco dei Salici: 2,49 euro (3 / 5)
Pinot Grigio Doc Friuli, Tenimenti Civa: 2,79 euro (3,5 / 5)
Spumante Prosecco Doc: 3,69 euro (3 / 5)
Trentino Doc Lagrein dunkel Mastri Vernacoli, Cavit: 4,49 euro (3,5 / 5)
Montepulciano d’Abruzzo Doc Colle del Sole: 1,89 euro (2,5 / 5)
Volantino Tigros fino al 17 maggio, Sottocosto Vermentino Sardegna Il Roccolo, Na.Ve Natale Verga: 1,49 euro (1 / 5)
Vino Rosso Toscana Igt Giglio del Duca: 1,99 euro (3 / 5)
Vini Doc Vivaci Cantine Valtidone: 2 pezzi 5 euro (0 / 5)
Vini Natale Verga: 2,99 euro (2,5 / 5)
Vini Doc Francesco Capetta (Piemonte): 2,99 euro (3,5 / 5)
Vini Bio Natum, Agriverde: 3,69 euro (3,5 / 5)
Vini Fatascià (Sicilia): 3,89 euro (3,5 / 5)
Vini Li Nibarj (Sardegna): 4,49 euro (3,5 / 5)
Prosecco Docg La Gioiosa: 4,90 euro (3,5 / 5)
Vini Santa Margherita: 5,99 euro (4 / 5)
Spumante Brut Trentodoc Altemasi, Cavit: 8,69 euro (5 / 5)
Vini Igt Santa Cristina, Antinori: 20% (4 / 5)
Volantino Unes fino al 18 maggio, “I giorni della convenienza” Rosso / Rosato / Bianco Valdadige Terre Fredde, Cavit: 2,39 euro (3 / 5)
Chianti Docg, Cecchi: 3,69 euro (3,5 / 5)
Ortrugo Terre Tidone, Cantina Valtidone: 2,49 euro (3,5 / 5)
Bianco Villa Antinori, Antinori: 4,99 euro (4 / 5)
Rosé Imperial Champagne, Moët & Chandon: 36,90 (4,5 / 5)
Cronista di nera convertito al nettare di Bacco, nel mondo dell’informazione da oltre 15 anni, tra carta stampata e online, dirigo winemag.it. Collaboro inoltre come corrispondente per una delle testate internazionali più autorevoli del settore, in lingua inglese. Edito con cadenza annuale la “Guida Top 100 Migliori vini italiani” e partecipo come giurato ai più importanti concorsi enologici internazionali. Oltre alle piazze tradizionali, studio con grande curiosità i mercati emergenti, seguendone dinamiche, trend ed evoluzioni. Negli anni ho maturato una particolare esperienza nei vini dei Balcani e dei Paesi dell’Est Europa, tanto da aver curato la selezione vini per un importatore leader in Italia. Nel 2024 mi è stato assegnato un premio nazionale di giornalismo enogastronomico.
Torna nei weekend 29 e 30 maggio e 19 e 20 giugnoCantine Aperte con l’edizione 2021, appuntamento che quest’anno sarà accompagnato dal nuovo format Vigneti Aperti 2021, sempre su iniziativa del Movimento Turismo del Vino.
«Già lo scorso anno siamo stati obbligati a rivedere i nostri piani – dichiara Nicola D’Auria, Presidente Mtv – dovendo organizzare l’edizione 2020 online… soluzione non certo semplice per un evento che fa della convivialità il suo aspetto fondante».
«L’edizione 2021 – prosegue D’Auria – in presenza avrà luogo nel weekend del 29 e 30 maggio. Inoltre, per soddisfare gli enoappassionati di tutte le regioni, ci sarà la possibilità di raddoppiare nel weekend del 19 e 20 giugno in base al “colore” regionale. Ovviamente, in entrambe le occasioni, tutta la manifestazione si baserà sul rispetto delle norme di sicurezza necessarie a garantire la salute dei partecipanti».
Piccoli gruppi e assoluta necessità di prenotazione per garantire un’accoglienza di qualità e rispettosa delle normative previste. Sicurezza e salute saranno, infatti, tra le parole d’ordine di Cantine Aperte 2021, senza dimenticare rispetto per l’ambiente, riscoperta dei territori e delle tradizioni, empatia e coinvolgimento.
Al via anche Vigneti Aperti 2021, un’iniziativa fortemente voluta dagli associati e capace di molte opportunità di scoperta a chi ama il vino e gli spazi aperti. Dai picnic tra le vigne ai pranzi tra i filari, dal contatto diretto con la natura alla possibilità di vivere nuove esperienze.
«”Vigneti Aperti” non nasce come uno spin-off di “Cantine Aperte” – spiega D’Auria – ma piuttosto come una risposta al crescente bisogno di ritrovare il contatto con la natura e con i mille territori che fanno dell’Italia un Paese unico al mondo».
Winemag.it, wine magazine italiano incentrato su wine news e recensioni, è una testata registrata in Tribunale, con base a Milano. Un quotidiano online sempre aggiornato sulle news e sulle ultime tendenze italiane ed internazionali. La direzione del wine magazine è affidata a Davide Bortone, giornalista, wine critic, giudice di numerosi concorsi internazionali e vincitore di un premio giornalistico nazionale. Winemag edita inoltre con cadenza annuale la Guida Top 100 Migliori vini italiani. Winemag.it è un progetto editoriale indipendente e di elevata reputazione in Italia e in Europa. Puoi sostenerci con una donazione.
Sì alle “bevande a base di vino“, perché non le si consideri “vini”, tout court. Dopo Coldiretti, anche le Cooperative del vino italiano prendono posizione (contraria) sulla proposta dell’Ue di consentire la dealcolazione del vino per la produzione di vini a Denominazione (Dop) o Indicazione geografica (Ig) parzialmente o totalmente senza alcol.
Quella dei “Vini senza alcol“, del resto, è una tipologia ormai diffusa nel mondo, specie in america e nel Nord Europa, nota come “Non-Alcoholic Wines” o “Dealcoholized wines / De-alcoholized wines”.
«Non si può chiamare vino – avverte Luca Rigotti, coordinatore del settore per Alleanza Cooperative Agroalimentari – un prodotto assai lontano da quello originale in cui è prevista l’aggiunta di acqua. Si tratta di un errore che andrebbe a snaturare completamente le caratteristiche di un prodotto dalla tradizione millenaria, oltre a costituire anche una mancanza di trasparenza nei confronti del consumatore».
Siamo molto preoccupati dal nuovo approccio – prosegue Rigotti – che sembra emergere nei testi che stanno circolando. Nella proposta iniziale della Commissione, vino dealcolizzato e parzialmente dealcolizzato dovevano andare a costituire due nuove categorie di vino.
Nel nuovo testo, essi diventano invece il mero risultato di una pratica enologica che andrebbe ad applicarsi alle categorie di vino già esistenti (fermo, frizzante, spumante, eccetera)».
Pur «concordando sulla opportunità che tali regole trovino spazio in Regolamenti del settore vitivinicolo» e «pur non essendo a priori contrari ai vini a bassa gradazione alcolica, considerando che essi rappresentino un’opportunità commerciale, specie in alcuni paesi», Rigotti ribadisce con fermezza che «debbano essere chiamati diversamente, ad esempio “bevande a base di vino”».
Se la proposta di regolamento non verrà modificata, non ci sarà nemmeno bisogno di apportare modifiche ai disciplinari per poter produrre un vino a denominazione parzialmente dealcolizzato.
E, cosa ancor più grave – spiega l’esponente dell’Allaeanza Cooperative Agroalimentari – i produttori di vino e i loro Consorzi non avranno più la possibilità di decidere autonomamente se accettare o meno tale pratica».
Sul mercato, senza che la filiera produttiva abbia effettuato alcuna scelta in tal senso, si potrebbe così trovare un prodotto denominato “vino”, che vino non è.
«NON CHIAMATELI VINI»
«Per esempio un Montepulciano d’Abruzzo Doc – riferisce Rigotti – con una gradazione alcolica di 2% vol. È vero che per le Dop e le Igp nella bozza di testo si parla solo di dealcolizzazione parziale, ma ciò non è in alcun modo sufficiente per tutelare i vini di qualità».
Secondo le Cooperative «sarebbe ancora più grave l’inserimento nel nuovo testo della possibilità di “consentire l’aggiunta di acqua dopo la dealcolizzazione ai prodotti vitivinicoli, pratica che è attualmente vietata in tutta l’Ue».
In Italia il Testo unico del vino ha introdotto il divieto anche solo di detenere acqua in cantina. È compresa anche quella ottenuta dai processi di concentrazione dei mosti e dei vini, riconosciuta a tutti gli effetti come sostanza idonea alla sofisticazione.
I COLOSSI ITALIANI ALLA FINESTRA
Intanto, la Cooperativa italiana leader del settore, Caviro, conferma a WineMag.it l’interesse crescente del mercato nelle bevande senza alcol, anche a base di vino.
Per il colosso di Forlì, sempre attento ai nuovi trend, la tipologia “alcohol free” costituirebbe un nuovo segmento di mercato, dopo l’entrata in gamba tesa nel mondo dei vini senza solfiti aggiunti, con i brick della linea Sunlight.
Cronista di nera convertito al nettare di Bacco, nel mondo dell’informazione da oltre 15 anni, tra carta stampata e online, dirigo winemag.it. Collaboro inoltre come corrispondente per una delle testate internazionali più autorevoli del settore, in lingua inglese. Edito con cadenza annuale la “Guida Top 100 Migliori vini italiani” e partecipo come giurato ai più importanti concorsi enologici internazionali. Oltre alle piazze tradizionali, studio con grande curiosità i mercati emergenti, seguendone dinamiche, trend ed evoluzioni. Negli anni ho maturato una particolare esperienza nei vini dei Balcani e dei Paesi dell’Est Europa, tanto da aver curato la selezione vini per un importatore leader in Italia. Nel 2024 mi è stato assegnato un premio nazionale di giornalismo enogastronomico.
Tenuta dei volumi e dei valori della Denominazione, con ampliamento della quota di vendite nel mercato italiano, e incremento del valore delle esportazioni (+2,2%). Sono gli indicatori più recenti dello stato di salute del Prosecco Superiore di Conegliano Valdobbiadene, presentati oggi in occasione dell’annuale Rapporto economico 2020 della denominazione del Veneto.
Il Consorzio di Tutela registra inoltre lo spostamento dei volumi su nuovi canali (online + 326%). Oltre all’espansione nella Gdo (+16,8%), ovvero il mondo dei supermercati, in Italia.
L’analisi curata dal curata dal Centro Interdipartimentale per la ricerca in viticoltura ed enologia (Cirve) dell’Università degli Studi di Padova rivela come la Denominazione abbia reagito alla pandemia.
CRESCE L’ONLINE
Il vero cambiamento a livello di mercato si registra nei canali di vendita con una crescita a tre cifre dell’e-commerce (+325,8%) che «dimostra la dinamicità delle aziende e la capacità di reagire ai cambiamenti improvvisi dei mercati».
Sempre secondo il Rapporto economico 2020, le aziende del Prosecco Superiore di Conegliano Valdobbiadene hanno reagito alle circostanze imposte dalla pandemia «spostando una parte importante dei volumi sul mercato interno, che ha assorbito il 58% del totale».
L’EXPORT SI APRE A MERCATI INEDITI
A fronte di situazione difficili e di chiusura totale di alcuni mercati rilevanti, le aziende del Prosecco Superiore di Conegliano Valdobbiadene si sono agilmente rivolte ad altri interlocutori aprendo così mercati inediti. In Europa crescita a doppia cifra per Benelux; 25,9% a volume e 27,6% a valore.
E ancora: Austria: 34,3% a volume e 24,5% a valore; infine, Scandinavia: +54,4% a volume e 61,7% a valore; oltre alla conferma della Germania +2,3% a vol. e + 8,5% a valore e della Svizzera +8,6% a volume e +14,3% a valore.
Oltreoceano corre il Canada con +11,7% a volume e +14,8% a valore; mentre il Giappone con il + 224,1% e +243,9% a valore lancia il trend delle bollicine anche in estremo oriente.
Le vendite complessive della Denominazione, come rivela ancora il Rapporto economico 2020, hanno quindi registrato a volume una sostanziale parità con lo scorso anno (+0,02%) e un lieve aumento a valore (+0,4%), raggiungendo un nuovo massimo dal suo riconoscimento.
IL COMMENTO DEL CONSORZIO
«Il 2020 – dichiara Innocente Nardi, presidente del Consorzio di Tutela del Prosecco Superiore di Conegliano Valdobbiadene – è stato un anno complesso per l’economia italiana, come per quella mondiale. Dalla nostra prospettiva, siamo orgogliosi della capacità che la nostra Denominazione ha dimostrato nel saper reagire e adeguarsi ai cambiamenti repentini del 2020 mantenendo i livelli di produzione e vendite raggiunti nel 2019, l’anno dei record».
«In generale – continua Nardi – i volumi sono stati redistribuiti tra canali di vendita, con l’esplosione dell’online. Inoltre, alcuni mercati tradizionali come Germania e Svizzera hanno continuato a premiarci e i cali di alcuni mercati, dovuti alle chiusure forzate dell’Horeca, sono stati compensati dallo sviluppo dei mercati più giovani. La dinamicità che ci contraddistingue ci ha premiati in un anno così sfidante».
Winemag.it, wine magazine italiano incentrato su wine news e recensioni, è una testata registrata in Tribunale, con base a Milano. Un quotidiano online sempre aggiornato sulle news e sulle ultime tendenze italiane ed internazionali. La direzione del wine magazine è affidata a Davide Bortone, giornalista, wine critic, giudice di numerosi concorsi internazionali e vincitore di un premio giornalistico nazionale. Winemag edita inoltre con cadenza annuale la Guida Top 100 Migliori vini italiani. Winemag.it è un progetto editoriale indipendente e di elevata reputazione in Italia e in Europa. Puoi sostenerci con una donazione.
«La proposta di Bruxelles di una dealcolazione parziale o totale del vino, che verrebbe sostituito con l’acqua, oltre ad essere rischiosa per garantire la qualità dei prodotti del settore, è un’idea assurda e senza senso». Lo dichiara in una nota Andrea Sartori, Presidente di Casa Vinicola Sartori, storica realtà della Valpolicella.
La tradizione enologica italiana – spiega – è prima nel mondo e le aziende vitivinicole a essa collegate sono un patrimonio, non solo nazionale ma internazionale, che fan parte delle eccellenze “Made in Italy”.
Una folle idea che potrebbe cancellare 120 anni di storia della nostra cantina, che ha fatto della territorialità, della qualità, della ricerca del prodotto e dell’innovazione un’eccellenza mondiale».
Per Sartori: «Se l’Ue accogliesse questo indirizzo i nostri vini classici veronesi, etichette doc come la Valpolicella, il Soave, il Bardolino, il Bardolino Chiaretto o il Corte Brà Amarone della Valpolicella Classico Docg sarebbero solo degli antichi ricordi, che verrebbero sostituiti da surrogati che potrebbero essere prodotti da chiunque, favorendo la contraffazione e arrecando all’enogastronomia italiana un danno economico incalcolabile».
Winemag.it, wine magazine italiano incentrato su wine news e recensioni, è una testata registrata in Tribunale, con base a Milano. Un quotidiano online sempre aggiornato sulle news e sulle ultime tendenze italiane ed internazionali. La direzione del wine magazine è affidata a Davide Bortone, giornalista, wine critic, giudice di numerosi concorsi internazionali e vincitore di un premio giornalistico nazionale. Winemag edita inoltre con cadenza annuale la Guida Top 100 Migliori vini italiani. Winemag.it è un progetto editoriale indipendente e di elevata reputazione in Italia e in Europa. Puoi sostenerci con una donazione.
Confagricoltura e Amazon hanno stretto un accordo che ha l’obiettivo di supportare le aziende agricole e agroalimentari nella digitalizzazione, in uno scenario in cui l’economia digitale sta apportando cambiamenti positivi nella gestione delle attività di imprese e professionisti del settore.
Gli iscritti a Confagricoltura avranno così accesso al programma “Accelera con Amazon“, il percorso di formazione gratuito realizzato in collaborazione con Ice – Agenzia per la promozione all’estero, Mip Politecnico di Milano Graduate School of Business, Confapi – Confederazione italiana della piccola e media industria privata, e Netcomm, il Consorzio del Commercio Digitale Italiano.
LO STUDIO
Secondo gli ultimi dati dell’Osservatorio Smart Agrifood School of Management del Politecnico di Milano e del Laboratorio Ride (Research & Innovation for Smart Enterprises) dell’Università degli Studi di Brescia, l’agroalimentare italiano ha raggiunto nel 2020 un valore di 540 milioni di euro e l’Agricoltura 4.0 ha registrato una crescita del 20% rispetto all’anno precedente.
L’accordo con Amazon – dice Francesco Postorino, direttore generale Confagricoltura – è una grande opportunità per le imprese agricole che si vogliono avvicinare al mercato digitale, perché permetterà di mettere a disposizione, attraverso il nostro ente di formazione Enapra, corsi di formazioni specifici per le Pmi del mondo agricolo e agroalimentare».
A partire dalla fine di maggio Confagricoltura terrà quattro Webinar dal titolo “Agri-Digital, l’innovazione del digitale a supporto del Business” affrontando temi come i nuovi approcci al consumo e acquisto di prodotti alimentari, lo sviluppo dell’e-commerce di prodotti alimentari in Italia e all’estero, Marketing 4.0 e sostenibilità.
IL BOOTCAMP
A completamento del percorso di formazione proposto alle imprese agroalimentari nel mese di ottobre sarà possibile partecipare a un bootcamp, ovvero un corso intensivo digitale gratuito, progettato da Mip Politecnico di Milano e tenuto da Amazon della durata di una settimana. Il bootcamp, dedicato a 100 piccole e medie imprese e startup, include un percorso su misura per sviluppare le competenze digitali per vendere online.
L’integrazione dei processi tecnologici e digitali nel settore dell’agricoltura del nostro Paese, che ha un peso del 15% sul Pil italiano – sottolinea Ilaria Zanelotti, Marketplace Director Amazon Italia – è ancora in una prima fase di sviluppo. I webinar e il bootcamp in programma consentiranno alle Pmi di approfondire l’impatto delle tecnologie sul mondo dell’agribusiness».
Le aziende avranno cosi modo di «comprendere i passi necessari per digitalizzare processi e cultura aziendale, verificare concretamente lo stato di salute digitale della propria impresa e conoscere gli step operativi per avviare un progetto di e-commerce per la commercializzazione verso altre aziende e verso i clienti finali».
Winemag.it, wine magazine italiano incentrato su wine news e recensioni, è una testata registrata in Tribunale, con base a Milano. Un quotidiano online sempre aggiornato sulle news e sulle ultime tendenze italiane ed internazionali. La direzione del wine magazine è affidata a Davide Bortone, giornalista, wine critic, giudice di numerosi concorsi internazionali e vincitore di un premio giornalistico nazionale. Winemag edita inoltre con cadenza annuale la Guida Top 100 Migliori vini italiani. Winemag.it è un progetto editoriale indipendente e di elevata reputazione in Italia e in Europa. Puoi sostenerci con una donazione.
Secondo un sondaggio di Agivi, l’Associazione giovani imprenditori vinicoli italiani under 40 di Unione italiana vini, fare vino è sempre più un green deal per le nuove generazioni, che fanno della propensione alla sostenibilità un modus operandi nel quotidiano e un fattore di competitività puntando su riciclo, riduzione della chimica ed energie rinnovabili, mobilità elettrica, selezioni mirate dei fornitori e certificazioni riconosciute.
Winemag.it, wine magazine italiano incentrato su wine news e recensioni, è una testata registrata in Tribunale, con base a Milano. Un quotidiano online sempre aggiornato sulle news e sulle ultime tendenze italiane ed internazionali. La direzione del wine magazine è affidata a Davide Bortone, giornalista, wine critic, giudice di numerosi concorsi internazionali e vincitore di un premio giornalistico nazionale. Winemag edita inoltre con cadenza annuale la Guida Top 100 Migliori vini italiani. Winemag.it è un progetto editoriale indipendente e di elevata reputazione in Italia e in Europa. Puoi sostenerci con una donazione.
Sabato 20 febbraio 2021 il clone di Aglianico “VCR421 Antonio Mastroberardino” è stato inserito nel Registro Nazionale delle Varietà di Vite, con la relativa pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Un percorso tortuoso, quello della famiglia di origine campana, per vedere riconosciuto il clone di origine prefillosserica. Reimpiantato nel 2004, dà origine dal 2008 a un vino da singolo vigneto: Redimore, Irpinia Aglianico Doc.
Piero Mastroberardino accoglie così la notizia: «È per noi motivo di estrema soddisfazione, decima generazione alla guida della prestigiosa azienda irpina, il coronamento del lungo lavoro di mio padre Antonio, che per anni portò avanti un progetto ambizioso con il primario obiettivo di recuperare le caratteristiche originarie dei vitigni storici della Campania Felix, che per opera dell’uomo, in seguito alle scelte produttive di replicazione del materiale genetico, nel corso dei decenni andavano lentamente mutando».
UNA STORIA DI TENACIA
Erano gli anni Ottanta quando Antonio Mastroberardino si impegnava in una incessante attività di ricerca non soltanto sull’Aglianico, ma anche agli altri grandi vitigni del territorio. Come il Greco e il Fiano.
Sono gli inizi del nuovo millennio quando la cantina campana avvia una collaborazione con i Vivai Cooperativi Rauscedo. Obiettivo: individuare, classificare e infine registrare antichi cloni di Aglianico, sopravvissuti alla fillossera.
Un vero e proprio viaggio nel tempo – sottolinea Piero Mastroberardino – che ha visto in questo riconoscimento ufficiale non la tappa finale, ma semplicemente un fondamentale punto di svolta».
DAL CLONE AL VINO
Oggi è possibile assaporare un vino prodotto con il clone “VCR421 Antonio Mastroberardino” grazie a “Redimore“, Irpinia Aglianico Doc prodotto appunto dalla casa vinicola di Atripalda (AV).
«Sul piano affettivo – commenta Piero Mastroberardino – affiora la soddisfazione e l’orgoglio di aver portato a compimento un progetto che riporta nel calice quei caratteri che mio padre aveva conosciuto e amato e che per lui, come per tutta la mia famiglia, rappresentano l’essenza stessa dell’Aglianico».
Winemag.it, wine magazine italiano incentrato su wine news e recensioni, è una testata registrata in Tribunale, con base a Milano. Un quotidiano online sempre aggiornato sulle news e sulle ultime tendenze italiane ed internazionali. La direzione del wine magazine è affidata a Davide Bortone, giornalista, wine critic, giudice di numerosi concorsi internazionali e vincitore di un premio giornalistico nazionale. Winemag edita inoltre con cadenza annuale la Guida Top 100 Migliori vini italiani. Winemag.it è un progetto editoriale indipendente e di elevata reputazione in Italia e in Europa. Puoi sostenerci con una donazione.
Con la riformulazione del Dpr 1498 del 1970 e l’eliminazione dei limiti previsti per acidità totale, acidità volatile e torbidità l’Italia legittima la produzione delle “birre acide“. La riforma – che sarà resa ufficiale solo la revisione definitiva del DPR 1498 del 1970 – arriva dopo più di due anni di lavoro da parte di Unionbirrai, l’associazione dei piccoli birrifici indipendenti.
Da tempo ci eravamo resi promotori, con i diversi Ministeri coinvolti, di un dialogo per spiegare l’obsolescenza del limiti tecnici previsti», spiega il direttore generale Unionbirrai, Vittorio Ferraris.
«Siamo quindi pienamente soddisfatti che questa nostra battaglia abbia incontrato oggi un primo successo, nella direzione di modificare radicalmente una norma che vincolava la produzione della birra a condizioni non più conformi ai moderni processi brassicoli».
IL DECRETO SOSTEGNI
L’approvazione in Senato della conversione del Decreto Sostegni ha visto inoltre stralciati gli emendamenti che prevedevano l’innalzamento della soglia per l’ottenimento dello sconto sull’accisa a 50 mila hl. Secondo Unionbirrai, tale provvedimento avrebbe favorito solo poche grandi aziende.
«Registriamo con soddisfazione questa decisione – dichiara Ferraris – che evita quella che sarebbe stata una vera e propria beffa per tutto il comparto. Come già da tempo sosteniamo, infatti, sarebbe giusto affrontare il problema dell’armonizzazione delle accise per i piccoli birrifici indipendenti rispettando il criterio della proporzionalità, come già avviene in altre realtà europee».
Il nostro ringraziamento – prosegue il direttore generale – va a chi, all’interno della commissione Agricoltura, si è battuto per evitare l’approvazione di un emendamento iniquo, mentre siamo dispiaciuti dall’azione di alcune forze di Governo e associazioni del settore che hanno fortemente spinto per questo, distogliendo l’attenzione da provvedimenti più equi».
«Purtroppo – conclude Ferraris – il carattere divisivo di questo tipo di proposta ha comportato che a livello parlamentare tutta la discussione relativamente alla birra artigianale si concentrasse attorno a questo argomento. Per cui non registriamo alcun provvedimento di tipo finanziario specifico per le nostre attività».
Winemag.it, wine magazine italiano incentrato su wine news e recensioni, è una testata registrata in Tribunale, con base a Milano. Un quotidiano online sempre aggiornato sulle news e sulle ultime tendenze italiane ed internazionali. La direzione del wine magazine è affidata a Davide Bortone, giornalista, wine critic, giudice di numerosi concorsi internazionali e vincitore di un premio giornalistico nazionale. Winemag edita inoltre con cadenza annuale la Guida Top 100 Migliori vini italiani. Winemag.it è un progetto editoriale indipendente e di elevata reputazione in Italia e in Europa. Puoi sostenerci con una donazione.
Coldiretti promette battaglia all’Europa sul vini senza alcol. Come annunciato da WineMag.it il 29 marzo scorso, Bruxelles starebbe infatti valutando la possibilità di autorizzare i vini dealcolizzati all’interno dei disciplinari delle denominazioni di origine protetta (Dop) e Indicazioni geografiche protette (Igp) europee.
«Togliere l’alcol dal vino ed aggiungere acqua – commenta Coldiretti – è l’ultima trovata di Bruxelles per il settore enologico già sotto attacco con la proposta di introdurre etichette allarmistiche per scoraggiarne il consumo previste nella Comunicazione sul “Piano d’azione per migliorare la salute dei cittadini europei”».
La proposta è contenuta nel documento della Presidenza del Consiglio dei Ministri Ue, in cui viene affrontata la pratica della dealcolazione parziale e totale dei vini.
I DETTAGLI
Nello specifico, l’Europa vorrebbe «autorizzare nell’ambito delle pratiche enologiche l’eliminazione totale o parziale dell’alcol con la possibilità di aggiungere acqua anche nei vini a denominazione di origine».
«In questo modo – attacca la Coldiretti – viene permesso ancora di chiamare vino, un prodotto in cui sono state del tutto compromesse le caratteristiche di naturalità per effetto di trattamento invasivo che interviene nel secolare processo di trasformazione dell’uva in mosto e quindi in vino».
«Un inganno legalizzato per i consumatori – conclude la Confederazione – che si ritrovano a pagare l’acqua come il vino che non potranno neanche fare appello alla tradizionale canzone popolare romanesca “La società dei magnaccioni” di Gabriella Ferri, che recita “Se l’oste ar vino ci ha messo l’acqua E noi je dimo e noi je famo C’hai messo l’acqua Nun te pagamo ma però”».
Cronista di nera convertito al nettare di Bacco, nel mondo dell’informazione da oltre 15 anni, tra carta stampata e online, dirigo winemag.it. Collaboro inoltre come corrispondente per una delle testate internazionali più autorevoli del settore, in lingua inglese. Edito con cadenza annuale la “Guida Top 100 Migliori vini italiani” e partecipo come giurato ai più importanti concorsi enologici internazionali. Oltre alle piazze tradizionali, studio con grande curiosità i mercati emergenti, seguendone dinamiche, trend ed evoluzioni. Negli anni ho maturato una particolare esperienza nei vini dei Balcani e dei Paesi dell’Est Europa, tanto da aver curato la selezione vini per un importatore leader in Italia. Nel 2024 mi è stato assegnato un premio nazionale di giornalismo enogastronomico.
Dopo il Patto di Spello, siglato sei mesi fa, si è costituito oggi ufficialmente il Tavolo del Turismo enogastronomico. Ne fanno parte le Associazioni Città del Vino e Città dell’Olio, il Movimento Turismo del Vino, il Movimento Turismo dell’Olio, la Federazione Italiana delle Strade del Vino, dell’Olio e dei Sapori e l’Unione Italiana Vini (Uiv).
Un accordo che ha visto per la prima volta le più importanti organizzazioni del settore del turismo enogastronomico mettere a punto un piano condiviso con l’obiettivo di «superare il terribile momento di crisi» e, soprattutto, «preparare nel migliore dei modi la ripartenza post pandemia».
Il comparto, drammaticamente segnato dagli effetti del Covid-19, ha mostrato anche oggi una forte voglia di ripresa. A seguito dell’invio di un documento congiunto, le sei organizzazioni hanno ottenuto un incontro con Gian Marco Centinaio, Sottosegretario di Stato per le Politiche Agricole e Forestali, nel corso del quale è stato costituito ufficialmente il Tavolo del Turismo Enogastronomico.
Siamo una realtà composita che ha superato gli interessi singoli a favore di un comune intento – spiegano i fondatori – derivante dalla consapevolezza del complesso universo che rappresentiamo.
Il nostro settore è strategico e chiediamo di essere considerati un interlocutore privilegiato che possa contribuire alla maggiore sintonia tra privato e pubblico.
Ci auguriamo di poter avviare una consultazione permanente con referenti istituzionale con cui poterci confrontare e ai quali fornire supporto es esperienza».
Dal canto suo, Centinaio ha sottolineato «l’assoluto bisogno di concretezza e necessità di accelerare, anche in vista dell’imminente stagione turistica estiva». Tra le prossime azioni, anche l’attuazione della legge sull’oleoturismo.
Ma sono tanti i temi sul tavolo. Dalla promozione alla digitalizzazione, dalle infrastrutture alla formazione professionale, dalla tutela ambientale alla comunicazione, passando per un portale nazionale dedicato e la creazione di un protocollo sulla cura e manutenzione del paesaggio, anche attraverso una segnaletica puntuale. Infine, la rivalutazione dei borghi.
«Il turismo e l’enogastronomia – commentano i sei promotori – soprattutto quando si uniscono in questo straordinario binomio, sono la spina dorsale del Paese, il motore che ci farà ripartire, il biglietto da visita che fa dell’Italia un unico assoluto».
Cronista di nera convertito al nettare di Bacco, nel mondo dell’informazione da oltre 15 anni, tra carta stampata e online, dirigo winemag.it. Collaboro inoltre come corrispondente per una delle testate internazionali più autorevoli del settore, in lingua inglese. Edito con cadenza annuale la “Guida Top 100 Migliori vini italiani” e partecipo come giurato ai più importanti concorsi enologici internazionali. Oltre alle piazze tradizionali, studio con grande curiosità i mercati emergenti, seguendone dinamiche, trend ed evoluzioni. Negli anni ho maturato una particolare esperienza nei vini dei Balcani e dei Paesi dell’Est Europa, tanto da aver curato la selezione vini per un importatore leader in Italia. Nel 2024 mi è stato assegnato un premio nazionale di giornalismo enogastronomico.
Sono iniziati i preparativi per la ProWein 2022, la grande ed importante fiera mondiale di vini e di bevande alcoliche che nell’ultima edizione ha contato 6.900 espositori provenienti da 64 Paesi e 61.500 visitatori di 143 nazioni.
L’avvio avverrà all’inizio di maggio con l’iscrizione online degli espositori alla ProWein 2022 che avrà luogo a Düsseldorf dal 27 al 29 marzo 2022, mentre l’iscrizione al Trendshow “same but different” avverrà separatamente alla fine di maggio.
«Il nostro obiettivo – sottolinea Bastian Mingers, Project Director della ProWein – è chiaramente rivolto in avanti, back to business. Perché gli eventi in presenza, con degustazioni reali e networking personale, sono indispensabili per il settore internazionale del vino e delle bevande alcoliche».
IL COMMENTO
I formati digitali come le degustazioni online o i gruppi di discussione virtuali sono apprezzabili elementi essenziali, ma non possono sostituire le fiere reali. Questa è una chiara dichiarazione dei nostri partner ed espositori di tutto il mondo.
Nell’interesse del settore – prosegue Mingers – implementeremo una significativa convivenza e coesione di formati reali e virtuali ed anche qui potremo avvalerci della nostra esperienza degli ultimi anni».
«Per esempio -conclude il Project Director – in questo straordinario anno apriremo in anticipo il database internazionale con il nostro strumento di matchmaking per riunire espositori e visitatori in modo estremamente efficiente».
I forum della ProWein, con il loro programma di alto livello, saranno nuovamente al centro dell’attenzione dei professionisti del vino e delle bevande alcoliche, offrendo numerosi punti salienti.
I PADIGLIONI
Inoltre verrà ulteriormente sviluppato anche il concetto del padiglione con una strutturazione chiara in base alle aree di offerta ed ai gruppi di prodotti. Nello specifico la disposizione dei padiglioni alla ProWein 2022 è la seguente:
9 : Oltremare
10: Spagna
11 e 12: Francia
12: Bevande alcoliche
13 e 14 : Germania
PADIGLIONE 15: Italia
16 : Italia ed Europa
17: Austria e Grecia
7.0: Trendshow “same but different” (Iscrizioni possibili su richiesta – le iscrizioni ufficiali inizieranno separatamente alla fine di maggio 2021).
Dopo la ProWine Hong Kong di settembre 2021, i prossimi eventi per la famiglia della ProWein si terranno a Sao Paulo dal 5 al 6 ottobre 2021 e nel New International Expo Center di Shanghai dal 9 all’11 novembre 2021. ProWine Singapore avrà invece luogo dal 10 al 13 maggio 2022.
Winemag.it, wine magazine italiano incentrato su wine news e recensioni, è una testata registrata in Tribunale, con base a Milano. Un quotidiano online sempre aggiornato sulle news e sulle ultime tendenze italiane ed internazionali. La direzione del wine magazine è affidata a Davide Bortone, giornalista, wine critic, giudice di numerosi concorsi internazionali e vincitore di un premio giornalistico nazionale. Winemag edita inoltre con cadenza annuale la Guida Top 100 Migliori vini italiani. Winemag.it è un progetto editoriale indipendente e di elevata reputazione in Italia e in Europa. Puoi sostenerci con una donazione.
(5 / 5) Esce dal proprio “giardino”, il Salento, ma senza perdere neppure una delle proprie peculiarità. Con il nuovo Nero di Troia Puglia Igp 2020, Notte Rossa guarda al nord della Puglia e sforna l’ennesimo vino dall’eccezionale rapporto qualità prezzo.
Un’etichetta che si colloca perfettamente nel solco già tracciato da bianchi, rossi e rosati ben distribuiti in diverse insegne di supermercati: Conad, Famila, Crai, Carrefour e Despar.
NOTTE ROSSA VERSO NORD
A raccontare bene il nuovo nato in casa Notte Rossa è l’enologo Davide Ragusa: «Siamo usciti un po’ dallo stretto territorio di nostra competenza, il Salento, e abbiamo spostato l’attenzione sul nord della Puglia, una zona con tante potenzialità dal punto di vista vitivinicolo».
«Abbiamo voluto misurarci dunque con la punta di diamante dei vitigni di Capitanata, l’Uva di Troia (o Nero di Troia), altro grande rosso pugliese. Di profilo diverso rispetto ai nostri Primitivo o Negroamaro, sicuramente con un’eleganza spiccata e da valorizzare, una struttura meno importante e con un tannino un po’ più scontroso: tutti elementi che ci hanno messo alla prova!»
Il Nero di Troia Igp 2020 costituisce una bella sfida (vinta) da Notte Rossa. «In fase di produzione – sottolinea ancora l’enologo Davide Ragusa – siamo stati molto attenti a non perdere di vista il frutto, per rispettare gli aromi tipici di questa varietà e tutelarne la franchezza di espressione. Questo modus operandi è, in realtà, filosofia produttiva dell’azienda, qualsiasi sia il vitigno».
LA DEGUSTAZIONE
Nel calice, l’ultimo nato si presenta di un colore rosso intenso ma luminoso, mediamente trasparente. Al naso un’elegante speziatura dolce – tra la liquirizia e la cannella – avvolge il frutto maturo assieme a freschi ricordi di erbe mediterranee. Si spazia dalla mora alla prugna e dalla ciliegia al ribes nero.
Ingresso di bocca che pare una fotocopia del naso, in un quadro di perfetta corrispondenza gusto olfattiva. Un po’ più marcata, al sorso, l’impronta “nera” di spezie come il pepe, che assieme alla freschezza riequilibra una beva generosa, incentrata sulla frutta.
Persistenza ottima, con ritorni leggermente amaricanti di un altro protagonista elegante del sorso: quel tannino in cravatta che da un lato asciuga la succosità del sorso e dall’altro fa intuire le buone prospettive di ulteriore affinamento nel tempo di questo Nero di Troia targato Notte Rossa.
Un’impronta, quella tannica, che è caratteristica del vitigno ben gestita in fase di vinificazione. Lo dimostra la possibilità di consumare questo Nero di Troia anche fresco, a circa 14°, oltre al consueto range 16°-18°.
Un vino che sposa primi piatti ricchi, come parmigiana di melanzane, pasta con funghi e salsiccia, orecchiette al grano arso con sugo di pomodoro. Ideale anche con secondi di carne e formaggi di media stagionatura.
LA VINIFICAZIONE
Le uve del Nero di Troia 2020 Notte Rossa sono state allevate in Alta Murgia, a circa 180 metri sul livello del mare. Qui le piante affondano le radici in terreni profondi, a medio impasto, tendenzialmente argillosi e ricchi di scheletro.
Tecnica di vinificazione in rosso, tradizionale. Macerazione delle uve termo-controllata e fermentazione alcolica
con lieviti selezionati, per circa 10 giorni. Affinamento in barrique di rovere francese e americano per 6 mesi completano il procedimento di cantina, prima di imbottigliamento e commercializzazione.
Prezzo: 6,90 euro Reperibile presso: Conad, Famila, Crai, Carrefour, Despar
Winemag.it, wine magazine italiano incentrato su wine news e recensioni, è una testata registrata in Tribunale, con base a Milano. Un quotidiano online sempre aggiornato sulle news e sulle ultime tendenze italiane ed internazionali. La direzione del wine magazine è affidata a Davide Bortone, giornalista, wine critic, giudice di numerosi concorsi internazionali e vincitore di un premio giornalistico nazionale. Winemag edita inoltre con cadenza annuale la Guida Top 100 Migliori vini italiani. Winemag.it è un progetto editoriale indipendente e di elevata reputazione in Italia e in Europa. Puoi sostenerci con una donazione.
È già stata ribattezzata “La Corriera delle Langhe“. Un progetto che unisce cantine, produttori di vino, aziende di trasporti, logistica e informatica nella zona Unesco del Piemonte, capitale di grandi vini come Barolo e Barbaresco, riconosciuti e apprezzati in tutto il mondo.
L’ambizione del Consorzio di Tutela e della Coldiretti Cuneo – capofila di Ecolog, questo il nome ufficiale dell’iniziativa presentata via web, in mattinata – è quella di ridurre il numero di camion per le strade dei piccoli borghi delle Langhe. Incrementando al contempo la vendita diretta ai turisti stranieri, che avranno la possibilità di vedersi recapitato il vino a casa, anche Oltreoceano, dopo averlo degustato e ordinato in cantina.
Trenta le winery che hanno aderito alla fase sperimentale del progetto. La Corriera delle Langhe entra ora nel vivo, con l’appello a tutte le aziende del territorio ad «aderire a un percorso virtuoso, che va ben oltre l’attenzione alla sostenibilità in vigna e in cantina».
I PARTNER DI ECOLOG
Sandri Trasporti, con il capoprogetto Andrea Beggio, si occupa della movimentazione dei vini con automezzi ecologici refrigerati, nonché della logistica, potendo contare su un magazzino iper-tecnologico alimentato da un impianto fotovoltaico nel Comune di Santa Vittoria d’Alba. Qui avverrà consegna degli ordini e lo stoccaggio, sempre a temperatura controllata.
L’altra azienda piemontese Tesisquare, sotto la guida del Ceo Giuseppe Pacotto, si concentra invece sulla supply chain, garantendo l’efficienza dei processi digitali di comunicazione tra produttori di vino e autotrasportatori, nonché tra vignaioli e cliente finale: l’enoturista, specie quello straniero, a cui sarà recapitato l’ordine nel giorno desiderato. Direttamente a domicilio.
Nel nostro areale – ha spiegato Matteo Ascheri, presidente Consorzio di Tutela Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani – si producono complessivamente circa 80 milioni di bottiglie.
Con Ecolog, rivolgendoci soprattutto alle cantine più piccole, situate in luoghi difficili da raggiungere ma responsabili del 60% della produzione complessiva, ci prefiggiamo di movimentare non meno di 30-40 milioni di bottiglie annue, riducendo l’impatto del trasporto sull’ambiente».
Secondo le stime, i singoli trasportatori compiono un percorso di 300 chilometri per la presa degli ordini nelle varie aziende agricole. L’obiettivo è di ottimizzare le tratte, riducendo il tragitto a 250 chilometri.
«Non una riduzione ragguardevole – ha sottolineato Ascheri – ma il vero scopo dell’iniziativa è ridurre i mezzi in transito tra le cantine, passando dai circa 30 a 20. Si assisterà così a una riduzione delle emissioni del 40%. Per le cantine e per tutto il territorio delle Langhe questo è un investimento, che porterà a benefici tangibili».
Ne è convinto anche Fabiano Porcu, direttore di Coldiretti Cuneo: «La congestione del territorio dovuta al traffico di mezzi di trasporto, anche pesanti – ha dichiarato – mal si coniuga con l’enoturismo. Ecolog mira a risolvere questo problema e non solo, affiancando le cantine nella vendita diretta al consumatore, specie estero. Un aspetto, quest’ultimo, su cui stiamo spingendo molto nell’ottica della semplificazione burocratica».
I BORGHI DELLE LANGHE SEMPRE PIÙ “CAR FREE” [metaslider id=57746]
Un aiuto arriverà a breve anche dalla Regione Piemonte, che plaude all’iniziativa con il presidente Alberto Cirio. «Bruno Ceretto – ha dichiarato il numero uno di Via Farigliano 9 – dice sempre che il miglior auspicio è che i turisti arrivino nelle Langhe con il Suv: non tanto per lo status sociale, ma perché questi autoveicoli hanno tanto spazio per il vino, nel bagagliaio!».
Scherzi a parte, con Ecolog le Langhe si muovono nell’unica direzione possibile: quella dello sviluppo e della crescita sostenibile, in un momento in cui la parola “sostenibilità” è divenuta quasi più importante, nel mondo delle Doc e delle Docg».
In quest’ottica, Regione Piemonte darà presto il suo appoggio concreto all’iniziativa. «Nella prossima programmazione del Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr) – ha annunciato Cirio – inseriremo stanziamenti ad hoc per rendere i Comuni delle Langhe aree pedonali, “car free”, attraverso la realizzazione di parcheggi, specie interrati e integrati nell’ambiente, come vuole la normativa delle aree Unesco, all’ingresso dei vari borghi».
«L’innovazione introdotta da Ecolog – ha aggiunto l’assessore regionale all’Agricoltura, Cibo, Caccia e Pesca Marco Protopapa – può diventare un esempio per tutti i territori italiani vocati a specifiche colture e alla tutela del paesaggio».
PRIMI COMMENTI DALLE CANTINE
Positivi i primi commenti che arrivano dai 30 produttori coinvolti nella fase sperimentale del progetto, sin dallo scorso anno. Come Livia Fontana della storica Azienda Agricola Ettore Fontana di Castiglione Falletto (CN).
Il periodo segnato dalla pandemia Covid-19 – ha commentato – è stato paradossalmente propizio per sviluppare questa iniziativa, vista l’assenza di turisti nelle Langhe.
La piattaforma è facilissima da usare, il ritiro dei vini è sempre stato super puntuale ed efficiente, oltre ad essere compiuto con mezzi ecologici e in grado di non interrompere la catena del freddo, dalla cantina al magazzino».
«Credo che Ecolog sia un progetto che meriti di poter essere allargato ad altri settori – ha aggiunto – e che aiuti i produttori a incrementare le vendite con gli enoturisti stranieri, soddisfacendo finalmente le tante richieste di acquisto che rimanevano inevase. Più siamo, più saremo, meglio sarà».
Cronista di nera convertito al nettare di Bacco, nel mondo dell’informazione da oltre 15 anni, tra carta stampata e online, dirigo winemag.it. Collaboro inoltre come corrispondente per una delle testate internazionali più autorevoli del settore, in lingua inglese. Edito con cadenza annuale la “Guida Top 100 Migliori vini italiani” e partecipo come giurato ai più importanti concorsi enologici internazionali. Oltre alle piazze tradizionali, studio con grande curiosità i mercati emergenti, seguendone dinamiche, trend ed evoluzioni. Negli anni ho maturato una particolare esperienza nei vini dei Balcani e dei Paesi dell’Est Europa, tanto da aver curato la selezione vini per un importatore leader in Italia. Nel 2024 mi è stato assegnato un premio nazionale di giornalismo enogastronomico.
WeStandReady è la campagna paneuropea lanciata da SpiritsEurope per chiedere azioni coordinate che aprano la strada a una riapertura sicura nonché a una ripresa sostenibile e a lungo termine dei settori dell’ospitalità e del turismo in Europa.
A sostegno della campagna anche Federvini, nella convinzione che la migliore risposta alla crisi generata dalla pandemia sia quella di una visione comune che orienti la ripresa e la crescita dell’intero comparto.
Per supportare questi obiettivi, SpiritsEurope ritiene fondamentale sviluppare una task force dell’Ue e un fondo per il recupero che riunisca rappresentanti intersettoriali, ministri nazionali e Commissione Europea.
Dopo l’avvio della campagna europea WeStandReady molti dei paesi aderenti hanno risposto al progetto rilasciando la propria versione nazionale, allo scopo di diffonderne i contenuti nei rispettivi stati.
BOSCAINI: ALLEANZE PER LA RIPARTENZA
In ambito nazionale – dichiara il Presidente di Federvini, Sandro Boscaini – puntiamo sulle alleanze con Federturismo convinti che sia nell’interesse del sistema Paese un impegno comune a ricominciare presto e bene in sicurezza».
«Federvini – prosegue Boscaini – è parte attiva per il rilancio dell’intero settore, facendo leva su alleanze per favorire la ripartenza. In questo senso, Federvini promuove la campagna europea volta a sensibilizzare la Commissione Ue a supportare al meglio quei settori che ruotano attorno all’universo Horeca e che sono stati tra i più penalizzati dalla pandemia».
«Per questo – conclude il Presidente – chiediamo al Governo il massimo sostegno nel rilanciare i settori legati all’ospitalità e di essere nelle condizioni di una definitiva riapertura e ripartire anche in virtù di un effettivo avanzamento della campagna vaccinale. Nel massimo rispetto delle regole di sicurezza, torniamo a godere della convivialità con serenità e senso di responsabilità».
IL GREEN PASS VACCINALE
Proprio in giornata, il premier Mario Draghi ha annunciato al G20 sul Turismo che «dalla seconda metà di giugno 2021 sarà pronto un Green pass europeo, mentre da metà maggio sarà in vigore il pass verde nazionale».
In questo scenario di difficoltà il passaporto vaccinale rappresenta una svolta per salvare un comparto strategico del Paese che conta 612mila imprese e rappresenta il 10,1% del sistema produttivo nazionale e il 12,6% dell’occupazione nazionale, secondo dati Unioncamere.
«Senza turismo – evidenzia la Coldiretti – sono a rischio anche i 5.266 i tesori alimentari tradizionali dei borghi d’Italia, custoditi da generazioni dagli agricoltori e salvati per sostenere la rinascita del Paese».
Winemag.it, wine magazine italiano incentrato su wine news e recensioni, è una testata registrata in Tribunale, con base a Milano. Un quotidiano online sempre aggiornato sulle news e sulle ultime tendenze italiane ed internazionali. La direzione del wine magazine è affidata a Davide Bortone, giornalista, wine critic, giudice di numerosi concorsi internazionali e vincitore di un premio giornalistico nazionale. Winemag edita inoltre con cadenza annuale la Guida Top 100 Migliori vini italiani. Winemag.it è un progetto editoriale indipendente e di elevata reputazione in Italia e in Europa. Puoi sostenerci con una donazione.
«Le immagini della festa scudetto che i tifosi hanno messo in scena in Piazza Duomo a Milano ci lasciano senza parole! 30.000 persone, una sull’altra, senza alcun distanziamento e in molti casi senza mascherina». Questo il durissimo commento di Paolo Capurro, Presidente di Anbc-Fipe, Associazione Nazionale Banqueting e Catering sui fatti accaduti nella giornata di domenica a Milano.
«Non era forse un pericolo assolutamente prevedibile? E poi ci dicono che i nostri imprenditori – prosegue Capurro – fermi da 14 mesi, non potranno tornare a lavorare almeno fino ad agosto perché gli eventi creano il rischio di assembramenti. Con quale faccia le Istituzioni potranno addurre ancora questa motivazione dopo lo scempio a cui abbiamo assistito?».
«Mi auguro che questi comportamenti irresponsabili non provochino eventuali ulteriori restrizioni – aggiunge Capurro – Sarebbe veramente il colmo! La nostra Associazione promuove quotidianamente il rispetto della legalità, anche quando le norme imposte ci vedono in disaccordo, anche quando trovano nei nostri imprenditori il capro espiatorio da ben 14 mesi».
«Oggi, purtroppo, amarezza e rabbia sono i sentimenti che proviamo per una situazione che ci vede sull’orlo del collasso totale. Ogni qual volta crediamo di aver toccato il fondo accade qualcosa che ci fa ricredere. L’ennesima beffa – conclude il Presidente – che siamo costretti a digerire! Se le conseguenze di questa situazione saranno il fallimento delle nostre imprese e la disoccupazione di tutti i dipendenti, qualcuno dovrà assumersene la responsabilità».
Winemag.it, wine magazine italiano incentrato su wine news e recensioni, è una testata registrata in Tribunale, con base a Milano. Un quotidiano online sempre aggiornato sulle news e sulle ultime tendenze italiane ed internazionali. La direzione del wine magazine è affidata a Davide Bortone, giornalista, wine critic, giudice di numerosi concorsi internazionali e vincitore di un premio giornalistico nazionale. Winemag edita inoltre con cadenza annuale la Guida Top 100 Migliori vini italiani. Winemag.it è un progetto editoriale indipendente e di elevata reputazione in Italia e in Europa. Puoi sostenerci con una donazione.
Accompagnare adolescenti e adulti con disabilità intellettive in un percorso di autonomia, facendo svolgere loro attività con una sperimentazione manuale in vigna, in previsione di un possibile svolgimento di attività lavorative. È l’obiettivo di “Mettiamoci alla prova – Percorsi abilitanti per ragazzi disabili“, progetto curato dall’Associazione Grd Genitori Ragazzi Down Bologna.
Tre ore a settimana, per un periodo di due mesi, i giovani disabili saranno integrati nella consueta attività vitivinicola in una cantina di Ozzano dell’Emilia. Assistiti dagli educatori, i ragazzi daranno il loro contributo alla cura delle viti, in un periodo particolarmente delicato come quello della ripresa vegetativa e della nascita dell’uva.
Aiuteranno a potare, legare, pulire le siepi e sbrigare qualche mansione in cantina, sperimentando un lavoro manuale all’aria aperta che si svolge in collaborazione con gli altri per un obiettivo comune.
LE ATTIVITÀ
«”Mettiamoci alla prova” – spiega Antonella Misuraca, presidente e responsabile Progetti dell’Associazione Grd Bologna – vuole dimostrare che, con una giusta formazione, le persone con disabilità intellettiva possono partecipare al processo produttivo, con effetti terapeutici per loro ma anche per il clima dell’intero team di lavoro delle aziende ospitanti, come ha dimostrato uno studio della McKinsey brasiliana».
Durante il periodo scolastico, i disabili usano molto il pc ma hanno poche opportunità di misurarsi e conoscere le attività manuali. «Non sanno, quindi, cosa potrebbe piacer loro, un domani, in ambito lavorativo, proprio perché non conoscono molti mestieri», avverte Misuraca.
«Scoprire queste realtà e appassionarsi – continua la presidente dell’Associazione Grd – aiuta a ritrovare equilibri con la terra, ancora più importanti quando ci sono fragilità». In fondo, non è un po’ così per tutti? [foto di archivio]
Winemag.it, wine magazine italiano incentrato su wine news e recensioni, è una testata registrata in Tribunale, con base a Milano. Un quotidiano online sempre aggiornato sulle news e sulle ultime tendenze italiane ed internazionali. La direzione del wine magazine è affidata a Davide Bortone, giornalista, wine critic, giudice di numerosi concorsi internazionali e vincitore di un premio giornalistico nazionale. Winemag edita inoltre con cadenza annuale la Guida Top 100 Migliori vini italiani. Winemag.it è un progetto editoriale indipendente e di elevata reputazione in Italia e in Europa. Puoi sostenerci con una donazione.
Spinto dalla crescente attenzione dei consumatori verso l’agricoltura sostenibile e, forse, anche dalle pressioni interne dei secessionisti del Corpinnat, il Consejo Regulador del Cava ha annunciato una «svolta epocale» per i vini di punta della propria piramide qualitativa: a partire dal 2025, Reserva (minimo 18 mesi), Gran Reserva (minimo 30 mesi) e Cava de Paraje Calificado (minimo 36 mesi e provenienza da aree circoscritte) saranno al 100% certificati biologici.
Una conversione green che si aggiunge agli altri sforzi della Denominazione di origine per promuovere i propri spumanti Metodo classico di punta da lungo affinamento (per i Cava “base” bastano infatti 9 mesi): 10 anni di età minima dei vigneti, resa a 100 quintali per ettaro e menzione dell’anno di vendemmia in etichetta, nonché «tracciabilità rigorosa, garantita dalla vendemmia all’imbottigliamento».
Tutti questi provvedimenti – spiega Javier Pagés, presidente del Consejo Regulador dello spumante spagnolo – mirano a garantire la conservazione del territorio e il futuro del settore alle future generazioni, consolidando il trend crescente del vino biologico, che sta anche guadagnando di più importanza all’interno della nostra Denominazione di origine».
«Il Cava – continua Pagés – si sta evolvendo. Il numero di bottiglie di Cava biologico prodotte ha raggiunto oggi le 13.780.711 unità, pari a un 34,09% di Premium Organic Cava. Sappiamo che sia il consumatore che il mercato lo stanno esigendo, ma è anche una questione di conservazione del territorio».
COSA DICONO I NUMERI
I numeri del Cava, in realtà, dicono che la svolta green della piramide qualitativa è una goccia nell’oceano. Sono 38.151,74 gli ettari iscritti alla Do nel 2020, allevati da oltre 6.800 operatori, di cui 209 cantine e 143 produttori di vino base (da solo, il GrupoCodorníu Raventós di cui Javier Pagés è stato Ceo fino al 2018 – oggi al suo posto c’è l’ex manager Kellogg’s Sergio Fuster – produce l’80% delle bottiglie complessive).
Si tratta, di fatto, di uno “spumante nazionale”: solo il Corpinnat, brand collettivo riconosciuto dall’Ue dal 10 aprile 2018, garantisce l’origine dalla zona tradizionale della spumantistica spagnola, il Penedès (100% produzione bio).
Nel 2020 sono state certificate 215,566,954 bottiglie di Cava, un -13,62% rispetto al 2019 (249,544 milioni), di cui 20,052,096 di Rosé Cava. Al momento, il Cava certificato biologico è pari al 6,39% della produzione complessiva, ovvero 13,796,153 bottiglie sugli oltre 215 milioni complessivi.
Una cifra che si riduce ulteriormente se si considera il vertice della piramide qualitativa, ovvero le tre tipologie oggetto della svolta green. È biologico solo lo 0,02% del Cava de Guarda Superior Paraje Certificado, l’11,38% del Cava de Guarda Superior Gran Reserva e il 22,7% del Cava de Guarda Superior Reserva.
IL CONFRONTO 2019-2020
Che i produttori di spumante Metodo classico spagnolo stiamo comunque credendo nel biologico lo dimostra il confronto tra le cifre del 2019 e il 2020. Le bollicine bio complessivamente prodotte a cavallo dei due anni è calata solo dello 0.11%, mentre il “convenzionale” ha subito un -14,41% (201,786,243 contro 235,748,543).
Cava Reserva, Gran Reserva e Cava de Paraje Calificado riguardano rispettivamente lo 0,01%, il 10,18% e l’1,45% della produzione complessiva di Cava, assestandosi nel 2020 su un totale di 25.086.988 bottiglie (su 215 milioni totali).
Tra il 2019 e il 2020 ha subito un vero e proprio shock la miglior produzione assoluta della piramide qualitativa, il Cava de Guarda Superior Paraje Calificado, con un -58,87% (11,245 bottiglie contro 27,341).
Meno drastico il crollo del Cava de Guarda Superior Gran Reserva: -13,52% (3,129,826 di bottiglie nel 2020 contro i 3,619,281 del 2019). Giù del 18,24% anche il Cava de Guarda Superior Reserva, con 21,945,917 bottiglie sui 26,841,209 dell’anno precedente.
Cronista di nera convertito al nettare di Bacco, nel mondo dell’informazione da oltre 15 anni, tra carta stampata e online, dirigo winemag.it. Collaboro inoltre come corrispondente per una delle testate internazionali più autorevoli del settore, in lingua inglese. Edito con cadenza annuale la “Guida Top 100 Migliori vini italiani” e partecipo come giurato ai più importanti concorsi enologici internazionali. Oltre alle piazze tradizionali, studio con grande curiosità i mercati emergenti, seguendone dinamiche, trend ed evoluzioni. Negli anni ho maturato una particolare esperienza nei vini dei Balcani e dei Paesi dell’Est Europa, tanto da aver curato la selezione vini per un importatore leader in Italia. Nel 2024 mi è stato assegnato un premio nazionale di giornalismo enogastronomico.
Ottenuto da uve Arneis in purezza il Vino Bianco “Sabbia” dell’Azienda Agricola Demarie è un macerato che incuriosisce già dall’etichetta. Un vino presente nella selezione Top 100 Migliori vini italiani 2021 di Winemag.it.
LA DEGUSTAZIONE
Colore ambrato, leggermente velato. Intenso al naso, con note di pesche e albicocche mature. Leggermente speziato, note di tè verde e camomilla. Ricco e corposo, “Sabbia” dell’Azienda agricola Demarie mostra al palato piacevoli note di frutti gialli maturi e nocciole, oltre a percezioni minerali e saline. Vino di grande pulizia, lungo e gastronomico.
LA VINIFICAZIONE
La tecnica di vinificazione prevede una lenta fermentazione delle uve Arneis in purezza, con bucce e semi, senza controllo della temperatura. Quindi, l’affinamento in barrique francesi.
Winemag.it, wine magazine italiano incentrato su wine news e recensioni, è una testata registrata in Tribunale, con base a Milano. Un quotidiano online sempre aggiornato sulle news e sulle ultime tendenze italiane ed internazionali. La direzione del wine magazine è affidata a Davide Bortone, giornalista, wine critic, giudice di numerosi concorsi internazionali e vincitore di un premio giornalistico nazionale. Winemag edita inoltre con cadenza annuale la Guida Top 100 Migliori vini italiani. Winemag.it è un progetto editoriale indipendente e di elevata reputazione in Italia e in Europa. Puoi sostenerci con una donazione.
Buon Primo Maggio a tutti i lavoratori, in particolare a quelli del mondo del vino e della ristorazione. Che sia un Primo Maggio di ripartenza e di speranza, di fiducia e di ottimismo. Buon Primo Maggio a chi, di questo settore, conosce gioie e dolori e sa trovare le energie più dalle notti insonni che dalle foto “glam”.
Buon Primo Maggio ai profittatori e parassiti del mondo del vino, che questo 2021 sia l’ultimo per voi. Buon Primo Maggio a chi usa il vino per abbeverare l’io, al posto di farsi strumento di divulgazione sincera, appassionata e oggettiva: che questo giorno sia l’inizio di una vostra riflessione profonda sul nulla che lascerete al mondo.
Buon Primo Maggio a tutti quelli che fanno informazione in questo settore e sanno quanto sia faticoso ma straordinariamente appagante arrivare a fine mese con la schiena dritta.
Buon Primo Maggio ai lavoratori che credono nella giustizia e mettono le persone al centro, prima di tutto, anche di se stessi. Buon Primo Maggio a noi, che quotidianamente proviamo a tenervi un po’ di compagnia. Auguri sinceri e affettuosi, lavoratori
Winemag.it, wine magazine italiano incentrato su wine news e recensioni, è una testata registrata in Tribunale, con base a Milano. Un quotidiano online sempre aggiornato sulle news e sulle ultime tendenze italiane ed internazionali. La direzione del wine magazine è affidata a Davide Bortone, giornalista, wine critic, giudice di numerosi concorsi internazionali e vincitore di un premio giornalistico nazionale. Winemag edita inoltre con cadenza annuale la Guida Top 100 Migliori vini italiani. Winemag.it è un progetto editoriale indipendente e di elevata reputazione in Italia e in Europa. Puoi sostenerci con una donazione.
«Cinghiali, lupi, cervi e caprioli sono in aumento esponenziale. Non può esserci una politica buonista nei confronti della fauna selvatica, ma un controllo basato sul contenimento e sui sistemi di prevenzione che, però, non possono essere solo a carico dell’agricoltore».
Così Lodovico Giustiniani, presidente di Confagricoltura Veneto, si è espresso oggi a una lezione del master in amministrazione e gestione della fauna selvatica dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, con la quale l’organizzazione agricola ha stipulato una convenzione che prevede anche stage formativi nelle aziende per gli studenti.
Giustiniani, introdotto dal direttore del master Marco Olivi, ha spiegato come il mondo agricolo sia sottoposto a ingenti danni causati dalla fauna selvatica, che negli ultimi anni in Veneto ha visto un’evoluzione preoccupante con l’introduzione di specie protette e un aumento esponenziale delle popolazioni.
«I danni non sono solo alle aziende agricole – ha aggiunto Gisutiniani – ma anche a prati, pascoli e al piano di riforestazione. Il lupo, con le politiche protezionistiche, perde l’istinto di sentirsi in pericolo e si inoltra sempre di più nei centri abitati. La politica deve tenere conto che qualsiasi popolazione animale non può crescere all’infinito, ma va gestita in base alla pressione per evitare impennate numeriche e malattie pericolose».
I numeri parlano chiaro: nella regione i branchi di lupi sono saliti a più di una ventina, con più di un centinaio di esemplari, mentre nel solo territorio bellunese ci sono quasi 14.000 caprioli, 10.500 cervi e 7.000 camosci. E si stima che siano oltre 10.000 i cinghiali nel territorio veneto.
«La caccia di selezione – ha concluso il presidente di Confagricoltura Veneto – può avere una funzione importante per il mantenimento dell’equilibrio sul territorio, ma vanno adeguati anche gli indennizzi, che sono risibili e sempre in ritardo, anche con il rinnovo del piano faunistico venatorio, scaduto da parecchi anni, che deve includere una più incisiva politica di gestione e controllo della fauna selvatica. E pure gli strumenti di prevenzione non possono gravare solo sull’agricoltore».
Il direttore Marco Olivi ha annunciato un progetto dell’Università per quantificare i danni da fauna selvatica, in collaborazione con gli studenti. «Mancano dati reali per capire meglio quale sia la dimensione del problema – ha detto – e in base a questa adottare le necessarie misure. La fauna selvatica ha conseguenze non solo per l’agricoltura, ma ha riflessi indiretti su tutto l’ambiente».
Winemag.it, wine magazine italiano incentrato su wine news e recensioni, è una testata registrata in Tribunale, con base a Milano. Un quotidiano online sempre aggiornato sulle news e sulle ultime tendenze italiane ed internazionali. La direzione del wine magazine è affidata a Davide Bortone, giornalista, wine critic, giudice di numerosi concorsi internazionali e vincitore di un premio giornalistico nazionale. Winemag edita inoltre con cadenza annuale la Guida Top 100 Migliori vini italiani. Winemag.it è un progetto editoriale indipendente e di elevata reputazione in Italia e in Europa. Puoi sostenerci con una donazione.
We use cookies on our website to give you the most relevant experience by remembering your preferences and repeat visits. By clicking “Accept”, you consent to the use of ALL the cookies.
This website uses cookies to improve your experience while you navigate through the website. Out of these, the cookies that are categorized as necessary are stored on your browser as they are essential for the working of basic functionalities of the website. We also use third-party cookies that help us analyze and understand how you use this website. These cookies will be stored in your browser only with your consent. You also have the option to opt-out of these cookies. But opting out of some of these cookies may affect your browsing experience.
Necessary cookies are absolutely essential for the website to function properly. This category only includes cookies that ensures basic functionalities and security features of the website. These cookies do not store any personal information.
Any cookies that may not be particularly necessary for the website to function and is used specifically to collect user personal data via analytics, ads, other embedded contents are termed as non-necessary cookies. It is mandatory to procure user consent prior to running these cookies on your website.
ACQUISTA LA GUIDA e/o SOSTIENI il nostro progetto editoriale
La redazione provvederà a inviarti il Pdf all’indirizzo email indicato entro 48 ore dalla ricezione del pagamento