Sono 297 gli avvisi di garanzia emessi dalla Procura di Pavia a fronte dell’indagine sulla presunta frode a ”Terre d’Oltrepo”. Tra gli indagati, i membri dell’ex consiglio di amministrazione della Cantina di Broni, numerosi produttori e soci conferitori di uva che dal 2010 al 2014 avrebbero venduto alla cantina uva, vino e mosto diversi da quelli indicati sui documenti, per tipologia, quantità e provenienza. Vini tagliati, imbottigliati con etichette ”false” per contenuto e provenienza a danno di ignari consumatori, ma anche di onesti produttori che tuttora pagano lo scotto in termine di immagine per questi episodi. Il vino, inizialmente posto sotto sequestro, era stato dissequestrato in autunno per essere imbottigliato e venduto come semplice vino da tavola, quello che era in sostanza. Per venti soggetti si prefigura anche il reato di associazione a delinquere. Dovranno rispondere, di vari reati: frode nel commercio di uve, mosti e vini, falsa fatturazione, operazioni inesistenti, falsificazione di registri. Terre d’Oltrepò dovrà rispondere anche di truffa aggravata per avere percepito indebitamente fondi pubblici e sovvenzioni per arricchimenti del vino. Una vera e propria ”organizzazione” dove ogni soggetto aveva compiti e ritorni economici diversi. (foto La Provincia pavese)
Winemag.it, wine magazine italiano incentrato su wine news e recensioni, è una testata registrata in Tribunale, con base a Milano. Un quotidiano online sempre aggiornato sulle news e sulle ultime tendenze italiane ed internazionali. La direzione del wine magazine è affidata a Davide Bortone, giornalista, wine critic, giudice di numerosi concorsi internazionali e vincitore di un premio giornalistico nazionale. Winemag edita inoltre con cadenza annuale la Guida Top 100 Migliori vini italiani. Winemag.it è un progetto editoriale indipendente e di elevata reputazione in Italia e in Europa. Puoi sostenerci con una donazione.
Il vino rende bene in Veneto e Toscana, regione italiana che risulta fortemente proiettata anche al mercato estero. Ma se il Friuli ha chiuso il 2014 in pareggio, la Sicilia arranca e perde quota. Mentre l’Emilia Romagna appare appesantita dal modello cooperativo. E’ una delle fotografie che emergono dall’indagine sul settore vinicolo italiano, pubblicata nei giorni scorsi dall’Ufficio Studi Mediobanca. Centotrentasei le società coinvolte sul territorio italiano, concentrate però in alcune aree. Emerge così che in alcune regioni (6) la performance economica è relativamente più brillante rispetto alla media nazionale: è il caso della Toscana, le cui aziende segnano margini industriali molto elevati (41,9% il Mon sul valore aggiunto), tali da consentire una cospicua redditività del capitale (roi al 7,5%, contro il 6,6% dell’aggregato generale), pur in presenza di un turnover relativamente basso (17%) attribuibile alla natura fortemente integrata lungo tutta la filiera (raccolta/vinificazione/invecchiamento). Nonostante quest’ultimo aspetto, la patrimonializzazione è adeguata e i debiti finanziari rappresentano il 29,1% del capitale investito (contro il 42,4% dell’aggregato). Le aziende toscane segnano anche una forte proiezione internazionale, con export al 65,8% sopra il dato medio del 50,6%. Anche il rapporto tra costo del lavoro e valore aggiunto netto (Clup) è particolarmente favorevole (48,3%). Il migliore roi regionale è tuttavia quello delle imprese venete (9,9%), favorite dall’elevato tasso di rotazione del capitale investito (25,1%). Veneto e Toscana coprono posizioni di vertice in termini di roe, pari rispettivamente all’11,6% e al 6,2%. Ha chiuso quasi in pareggio il Friuli, la regione con il costo del lavoro per addetto più elevato, e in lieve perdita la Sicilia. Sono relativamente meno soddisfacenti le performance dell’Emilia-Romagna, ove prevale il modello cooperativo che porta, come già visto, ad una maggiore incidenza del debito finanziario (56% le coop, 36,3% le non coop) e a margini industriali più modesti (Mon su valore aggiunto al 15,5% per le coop, 41,8% le non coop). Non particolarmente brillante, infine, il profilo della Lombardia con redditività modesta (roi al 4,1%, roe al 3,2%) e bassa propensione all’export (13,8%).
Cronista di nera convertito al nettare di Bacco, nel mondo dell’informazione da oltre 15 anni, tra carta stampata e online, dirigo winemag.it. Collaboro inoltre come corrispondente per una delle testate internazionali più autorevoli del settore, in lingua inglese. Edito con cadenza annuale la “Guida Top 100 Migliori vini italiani” e partecipo come giurato ai più importanti concorsi enologici internazionali. Oltre alle piazze tradizionali, studio con grande curiosità i mercati emergenti, seguendone dinamiche, trend ed evoluzioni. Negli anni ho maturato una particolare esperienza nei vini dei Balcani e dei Paesi dell’Est Europa, tanto da aver curato la selezione vini per un importatore leader in Italia. Nel 2024 mi è stato assegnato un premio nazionale di giornalismo enogastronomico.
Il Conte della Vipera, blend composto all’80% da Sauvignon Blanc e al 20% da Sémillon, è uno dei vini bianchi che la nota casa vitivinicola toscana Antinori “regala” agli scaffali della grande distribuzione organizzata. Una presenza che, di per sé, dà lustro all’intero segmento. Siamo di fronte a un Umbria Igt, vendemmia 2012. Il vino, prodotto a partire dal 1997, prende il nome dai primi proprietari del Castello della Sala, la famiglia Monaldeschi della Vipera. E l’etichetta riporta un disegno della Cappella di San Giovanni, del XV secolo, situata all’interno delle tenute. Nel calice, Conte della Vipera 2012 Antinori si presenta di un giallo paglierino con riflessi dorati.
Anche al naso conferma l’evoluzione avvenuta in bottiglia nel corso degli anni, rispetto alle caratteristiche di freschezza iniziale: note leggere di sambuco, bosso, mandorla e agrumi che si ripresentano anche al palato, in un finale mediamente persistente che ricorda il pompelmo. Al palato risulta morbido e rotondo, in un crescendo di sapidità che accompagna verso le note agrumate finali. Difficile prevedere un ulteriore miglioramento in bottiglia per un prodotto che, ottenuto dalla vendemmia 2012, risulta più che mai apprezzabile, ma ormai maturo. L’abbinamento consigliato è quello con gli antipasti e i piatti di pesce, oltre alla pasta al pesto e alle preparazioni a base di verdure, in particolare gli asparagi.
Conte della Vipera Umbria Igt 2012, Marchesi Antinori
I vigneti destinati al Conte della Vipera sono situati a un’altezza che varia dai 250 ai 350 metri sul livello del mare, in suoli ricchi di sedimenti fossili marini con infiltrazioni di argilla che conferiscono mineralità e sapidità all’uva. Nel 2012, annata connotata da un inverno freddo e privo di piogge e un’estate calda e secca, il Sauvignon Blanc è stato vendemmiato al momento del perfetto equilibrio tra concentrazione zuccherina e massima espressione dei profumi varietali dell’uva. I grappoli, raccolti manualmente, sono stati immediatamente trasferiti in cantina e raffreddati attraverso il passaggio in un convogliatore refrigerato che ne ha abbassato la temperatura.
Le uve sono state poi pressate in maniera soffice, in modo da mantenere inalterate le caratteristiche varietali. Il mosto è stato mantenuto per alcune ore ad una temperatura di 10 gradi, consentendo l’illimpidimento naturale. E’ seguito il travaso in serbatoi di acciaio inox a temperatura controllata, dove si è svolta la fermentazione alcolica a una temperatura non superiore ai 16 gradi. Completata questa operazione, il vino è stato conservato ad una temperatura di circa 10 gradi per impedire lo svolgimento della fermentazione malolattica e conservare inalterate le caratteristiche organolettiche. Il Sauvignon Blanc è stato poi assemblato con il Sémillon per accentuarne la sapidità e conferirgli rotondità.
Conte della Vipera Umbria Igt 2012, Marchesi Antinori
E anche per il Sémillon, Antinori ha proceduto alla classica vinificazione in bianco. Appena dopo la raccolta, verso la seconda metà di settembre, le uve sono state diraspate e immediatamente pigiate in maniera soffice. Dopo l’illimpidimento statico, il mosto limpido è stato spillato e inoculato con lieviti selezionati. Dando così inizio a una lenta fermentazione a 16 gradi, per preservare la componente aromatica. Terminata la fermentazione alcolica, il vino è stato travasato con una modesta quantità di lieviti ancora in sospensione. Dopo una serie di travasi, ecco il taglio con il Sauvignon.
Prezzo pieno: 15,84 euro Acquistato presso: Iper la grande I (Finiper)
Cronista di nera convertito al nettare di Bacco, nel mondo dell’informazione da oltre 15 anni, tra carta stampata e online, dirigo winemag.it. Collaboro inoltre come corrispondente per una delle testate internazionali più autorevoli del settore, in lingua inglese. Edito con cadenza annuale la “Guida Top 100 Migliori vini italiani” e partecipo come giurato ai più importanti concorsi enologici internazionali. Oltre alle piazze tradizionali, studio con grande curiosità i mercati emergenti, seguendone dinamiche, trend ed evoluzioni. Negli anni ho maturato una particolare esperienza nei vini dei Balcani e dei Paesi dell’Est Europa, tanto da aver curato la selezione vini per un importatore leader in Italia. Nel 2024 mi è stato assegnato un premio nazionale di giornalismo enogastronomico.
In occasione del Vinitaly, che si terrà dal 10 al 13 aprile 2016 a Verona Fiere, alle 16.45 del 10 aprile presso il Padiglione 2/ Area Istituzionale Regione Sicilia, sarà presentato il romanzo “Campanella” di Maria Cristina Sarò, edito da Torri del Vento Edizioni. Interverranno, insieme all’autrice, Donatella Cinelli Colombini, Presidente Associazione Nazionale Le donne del vino, Lilly Ferro Fazio, Delegata Regione Sicilia Associazione Nazionale Le donne del vino, Elena Martusciello, Presidente emerita Associazione Nazionale Le donne del vino, Produttrici Associazione Nazionale Le donne del vino – Regione Sicilia. Letture a cura dell’attore Vito Bartucca (dal progetto teatrale “Campanella. Vendemmia di parole/Harvest of words”).
IL LIBRO
Sicilia. Sciacca e vigneti tra Menfi e il Belice. Ina e Campanella sono giovani e innamorati. Ina appartiene alla famiglia Pensabene, la famiglia mafiosa che controlla l’economia e il territorio. Campanella è un giovane avvocato, ha un cugino di nome Franco che parla con la vigna ed è matto. È il 1984 quando ha inizio il processo Campanella, chiamato così perché il giovane avvocato viene trascinato in tribunale dalla famiglia Minchialuzzo, che rivendica un matrimonio e il danno di un lotto di vigne bruciate. Durante il processo, Ina scompare e il suo corpo viene ritrovato in mare. Il processo dura trent’anni e si ripete come la vendemmia. Le storie s’intrecciano come le viti, si piegano e si accasciano l’una sull’altra. Le cinque fasi del vino diventano le fasi della vita di quest’uomo che rimane solo contro tutti e senza Ina; rimane con la promessa di un fiore dentro alla bocca, una campanella, che getta ogni sera in mare per lei.
L’AUTORE
Maria Cristina Sarò (Messina, 1983) è autrice e regista teatrale. Ha pubblicato: Maria Paiato. Un teatro del personaggio (Titivillus edizioni, 2011); il racconto Salvo e Sara. Palermo 92 (Caracò, 2014); il racconto Accussì-Giampilieri, sull’alluvione messinese del primo ottobre 2009 (antologia La giusta parte, Caracò Editore, 2011); il monologo Donna dell’Italia, racconto-inchiesta di donne e operaie (volume Fiori dal cemento, Caracò-Fillea/Cgil, 2013). Campanella è il suo primo romanzo (www.lestoriediCampanella.it).
Cronista di nera convertito al nettare di Bacco, nel mondo dell’informazione da oltre 15 anni, tra carta stampata e online, dirigo winemag.it. Collaboro inoltre come corrispondente per una delle testate internazionali più autorevoli del settore, in lingua inglese. Edito con cadenza annuale la “Guida Top 100 Migliori vini italiani” e partecipo come giurato ai più importanti concorsi enologici internazionali. Oltre alle piazze tradizionali, studio con grande curiosità i mercati emergenti, seguendone dinamiche, trend ed evoluzioni. Negli anni ho maturato una particolare esperienza nei vini dei Balcani e dei Paesi dell’Est Europa, tanto da aver curato la selezione vini per un importatore leader in Italia. Nel 2024 mi è stato assegnato un premio nazionale di giornalismo enogastronomico.
Vigneti e cantine, ma anche geografia dei paesaggi e organizzazione aziendale, profili di consumo e dinamiche distributive, modelli di business e strategie di impresa: la profonda rivoluzione che ha investito il mondo del vino negli ultimi cinquant’anni sarà fotografata attraverso numeri, statistiche, scenari e analisi di mercato in un incontro, promosso dall’Osservatorio del Vino, che si svolgerà lunedì 11 aprile alle ore 12.00 nello stand MIPAAF (Sala Conferenze), al 50º Vinitaly.
I partner dell’Osservatorio Ismea, Crea, WINE-Management lab di Sda-Bocconi e Wine Monitor-Nomisma metteranno a fuoco diversi aspetti di questa straordinaria evoluzione-rivoluzione del vino italiano: dalla trasformazione della geografia produttiva, che ha visto cambiare radicalmente la tipologia dei vitigni coltivati nel nostro Paese, all’analisi di come è cambiato il marketing del vino delle imprese italiane per arrivare a capire come sono evoluti stili di consumo e strategie distributive.
Un cammino di successo che ha portato il vino italiano da commodity a specialty. Introdurranno i lavori Domenico Zonin, Presidente Osservatorio del Vino, Giovanni Mantovani, Direttore Generale Veronafiere e Raffaele Borriello, Direttore Generale Ismea. Seguiranno gli interventi di Fabio delBravo, Ismea ”Vino italiano da commodity a specialty, la storia di un successo narrata con i numeri”, Andrea Rea, Wine Management Lab di Sda-Bocconi con un focus intitolato ”L’Italia del vino che cresce: modelli di business e criticità”, Denis Pantini, Wine Monitor Nomisma: ”Profili di consumo e strategie distributive” e Diego Tomasi, Crea-Vit con ”Vitigni e territori: l’evoluzione della base ampelografica italiana”. Modererà l’incontro Lucio Bussi, sarà presente, per un saluto, oltre ai più autorevoli rappresentanti del mondo vitivinicolo a livello nazionale, anche il Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali, Maurizio Martina.
Winemag.it, wine magazine italiano incentrato su wine news e recensioni, è una testata registrata in Tribunale, con base a Milano. Un quotidiano online sempre aggiornato sulle news e sulle ultime tendenze italiane ed internazionali. La direzione del wine magazine è affidata a Davide Bortone, giornalista, wine critic, giudice di numerosi concorsi internazionali e vincitore di un premio giornalistico nazionale. Winemag edita inoltre con cadenza annuale la Guida Top 100 Migliori vini italiani. Winemag.it è un progetto editoriale indipendente e di elevata reputazione in Italia e in Europa. Puoi sostenerci con una donazione.
Medaglia di bronzo al Centro Istruzione e Formazione della Fondazione Edmund Mach nell’ambito dell’11esima edizione della ”European Wine Championship”, la rassegna dedicata alla vite e al vino che per tutta la settimana scorsa ha visto sfidarsi, in Svizzera, 72 studenti provenienti da 12 nazioni.
Ada Fellin, studentessa del corso per enotecnici del Centro Istruzione e Formazione si è classificata al terzo posto nella classifica generale. La competizione si è svolta negli istituti agrari di Morges e Changins, e ha coinvolto le seguenti nazioni: Italia, Austria, Belgio, Francia, Germania, Inghilterra, Ungheria, Lussemburgo, Portogallo, Slovenia, Spagna e Svizzera.
In totale hanno partecipato 36 scuole enologiche, ognuna delle quali con due studenti dell’età compresa tra i 17 e i 25 anni. L’Italia era rappresentata da cinque scuole: Ascoli Piceno, Conegliano, Laimburg, Ora e San Michele all’Adige; quest’ultima con i due studenti Ada Fellin e Lorenzo Dallagiacoma, accompagnati dal docente Luca Russo.
I giovani si sono sfidati, in lingua inglese, sulle conoscenze tecniche, dall’enologia alla viticoltura, dalla potatura alle malattie della vite, dalla microbiologia alla degustazione. In particolare, Lorenzo Dallagiacoma si è aggiudicato il quarto posto nelle prove generali di degustazione di vini internazionali e Ada Fellin il terzo posto nelle prove di viticoltura.
Winemag.it, wine magazine italiano incentrato su wine news e recensioni, è una testata registrata in Tribunale, con base a Milano. Un quotidiano online sempre aggiornato sulle news e sulle ultime tendenze italiane ed internazionali. La direzione del wine magazine è affidata a Davide Bortone, giornalista, wine critic, giudice di numerosi concorsi internazionali e vincitore di un premio giornalistico nazionale. Winemag edita inoltre con cadenza annuale la Guida Top 100 Migliori vini italiani. Winemag.it è un progetto editoriale indipendente e di elevata reputazione in Italia e in Europa. Puoi sostenerci con una donazione.
Castel Mareccio, nel cuore di Bolzano, ospita oggi e domani la seconda edizione della Beer Craft che raccoglierà 30 birrifici di provenienza internazionale allo scopo di far incontrare produttori, amanti della birra, ma anche operatori del mondo della ristorazione e del settore alberghiero. ”La nostra ambizione è che la Beer Craft diventi una manifestazione di riferimento per amanti, produttori e sommelier della birra”, spiega Robert “Bobo” Widmann, membro del comitato organizzatore.
La moda della birra artigianale arriva dall’America ed oggi, in Europa ed in Italia, ha cambiato profondamente il modo di fare birra. ”In Alto Adige abbiamo un approccio al tema della birra artigianale a tutto tondo. Anche i contadini altoatesini sono coinvolti in questo nuovo movimento. Su più di cinque ettari di terreno si coltiva già la materia prima che i piccoli birrifici altoatesini usano per produrre le loro birre, tutte quante targate “qualità Alto Adige”, ha spiegato Widmann, anch’egli produttore.
”Questo è un progetto molto apprezzato, in quanto favorisce i circuiti corti e avvicina i consumatori alla birra locale”. Due giornate dense di appuntamenti. Degustazioni, live brewing, ospiti tra cui Simonmattia Riva, il sommelier campione del mondo in carica, e Dr. Markus Sailer, campione nazionale sommelier di birra della Germania nel 2014 che spiegherà quali sono i bicchieri da birra adatti.
Riva invece presenterà per la prima volta la birra prodotta insieme al mastro birrario del Batzen Christian “Pitsch” Pichler. In programma anche seminari e workshop, anche di foodpairing, in cui ogni visitatore potrà avvicinarsi al tema della varietà della birra, indipendentemente dal suo grado di esperienza.
Winemag.it, wine magazine italiano incentrato su wine news e recensioni, è una testata registrata in Tribunale, con base a Milano. Un quotidiano online sempre aggiornato sulle news e sulle ultime tendenze italiane ed internazionali. La direzione del wine magazine è affidata a Davide Bortone, giornalista, wine critic, giudice di numerosi concorsi internazionali e vincitore di un premio giornalistico nazionale. Winemag edita inoltre con cadenza annuale la Guida Top 100 Migliori vini italiani. Winemag.it è un progetto editoriale indipendente e di elevata reputazione in Italia e in Europa. Puoi sostenerci con una donazione.
Doppio primato questo vino: primo Ruchè di Castagnole Monferrato Docg che recensiamo e primo prodotto dell’azienda Bersano di Nizza Monferrato (At). La vendemmia finita sotto la nostra lente di ingrandimento è la 2014. Un vino distribuito soprattutto in Nord Italia (Piemonte, Valle D’Aosta, Lombardia, Liguria, Veneto, ma anche in qualche supermercato di Toscana, Lazio ed Emilia).
Il Ruchè di Castagnole Monferrato Docg, prodotto da Bersano di Nizza Monferrato nel calice si presenta di colore rosso rubino scuro, limpido poco trasparente e di fluidità densa. Dal punto di vista olfattivo è intenso, attacca molto vinoso e con il classico sentore di ciliegia sotto spirito, ma quando l’alcolicità si mitiga si percepiscono, oltre ai frutti rossi, violette e speziature intriganti.
Un vino non particolarmente strutturato, anzi di medio corpo, caldo, rotondo e vellutato, giustamente tannico con gli aromi ben armonizzati al palato. Un perfetto equilibrio completato da un gradevole retrogusto amarognolo molto persistente. Interessante prodotto, con un ottimo rapporto qualità prezzo. Si presta ad essere servito come aperitivo, in abbinamento a antipasti, carni bianche e alla tipica bagnacauda piemontese, ma anche a tutto pasto.
LA VINIFICAZIONE
Prodotto con uve Ruchè coltivate su terreni argillosi con presenza di limo. Le vendemmia viene effettuata a metà ottobre, la vinificazione è fatta in acciaio con affinamento di due mesi in bottiglia. Il vitigno Ruchè è un vitigno autoctono raro che viene coltivato in una piccola area in provincia di Asti. La leggenda narra che sia arrivato dalla Borgogna portato dai monaci. Grazie alla sua tipica nota aromatica è un vino che viene considerato da sempre adatto ad occasioni particolari. Sino a pochi anni fa era conosciuto solo a livello locale, ma negli ultimi anni sta riscuotendo successo grazie alla sua grande piacevolezza e ai profumi caratteristici.
Un vitigno considerato anche difficile da coltivare e capriccioso i cui vini hanno ottenuto la doc nel 1987 e la Docg solo nel 2010. La storia di Bersano inzia ai primi del 900 a Nizza Monferrato. Nel 1935 Arturo Bersano, passa alla guida della cantina fino ad allora a conduzione familiare, uomo di grande cultura e pioniere di una viticultura di qualità che diventa tratto distintivo della casa con il motto ”se vuoi bere bene comprati un vigneto”. Seguendo il suo esempio, le famiglie Massimelli e Soave, da quasi trent’anni titolari dell’azienda, hanno consolidato una imponente realtà di cascine dove, senza dimenticare la forza delle tradizioni, si producono uve di qualità facendo di Bersano una delle più importanti realtà vitivinicole del Piemonte. 230 ettari di vigneti nei migliori crus di Langhe e Monferrato, tra cui tra le ultime acquisizioni di Ruchè e Grignolino nella Cascina S.Pietro.
Prezzo pieno: 6,65 euro
Acquistato presso: U2/Unes
Winemag.it, wine magazine italiano incentrato su wine news e recensioni, è una testata registrata in Tribunale, con base a Milano. Un quotidiano online sempre aggiornato sulle news e sulle ultime tendenze italiane ed internazionali. La direzione del wine magazine è affidata a Davide Bortone, giornalista, wine critic, giudice di numerosi concorsi internazionali e vincitore di un premio giornalistico nazionale. Winemag edita inoltre con cadenza annuale la Guida Top 100 Migliori vini italiani. Winemag.it è un progetto editoriale indipendente e di elevata reputazione in Italia e in Europa. Puoi sostenerci con una donazione.
Diffusi i dati di un’indagine Mediobanca fatta su 136 principali società di capitali italiane operanti nel settore vinicolo che nel 2014 hanno fatturato più di 25 milioni di euro e i cui bilanci sono stati aggregati per il periodo 2010-2014. Si tratta di 42 cooperative (incluse sette S.p.A. e s.r.l. controllate da una o più cooperative), 87 S.p.A. e s.r.l. a controllo italiano e sette società a controllo estero che hanno segnato nel 2014 un fatturato pari a 6,2 miliardi di euro e un tasso di rappresentatività del 59,4% in termini di produzione (circa 10,5 miliardi di euro nel 2014) e del 61,6% in termini di export (5,1 miliardi di euro). Dall’indagine emerge un aumento di fatturato del settore vinicolo 2015 su 2014 del 4,8%, anche grazie alla crescita delle vendite estere +6,5%, ma anche al buon contributo di quelle interne +3,1%. Un risultato, quello del comparto, decisamente migliore di quelli negativi dell’intera manifattura (-2,6%) e dell’industria alimentare (-0,8%). Anche se il 2015 si prospetta uno degli anni a crescita più modesta dal 2010, esso consente alle vendite del settore di superare del 31,6% i livelli del 2010, all’export del 46,6% e al fatturato domestico del 18,7%, lungo un trend di crescita ininterrotta anche se discontinua. Il maggiore sviluppo è stato realizzato dagli spumanti +10%, mentre i vini non spumanti si fermano a +3,7%. Per i mercati esteri nel 2015 l’area più dinamica è il Sud America (+18,3% le vendite sul 2014), pur rappresentando una minima quota del fatturato estero (1,5%). Vivace anche la crescita del Nord America (+13,3%), dove si realizza ben il 34% dell’export. Il dato complessivo del +6,5 % delle esportazioni italiane di vino deriva da queste due regioni, poiché i Paesi UE sono cresciuti solo 3,7% e il resto del mondo (Africa, Medio Oriente e Paesi Europei non UE) del 3,2% e c’è stata una flessione del 10% sull’area asiatica. Per quanto riguarda le aziende, nel 2015, Cantine Riunite-GIV si conferma prima per fatturato (547 milioni, +2,7% sul 2014), seguita da Caviro in flessione del 4,4% a 300 milioni e da Antinori, primo gruppo non cooperativo che guadagna l’8,7% con 202 milioni di fatturato. In forte crescita Zonin (+14,3%) che con 183 milioni si porta dalla settima alla quarta posizione. Mezzacorona con 175 milioni (+2,1%) si conferma in quinta posizione. La divisione vini della Campari è sesta con 171 milioni, ma paga la crisi russa e perde il 18,2% di fatturato. Seguono nell’ordine: 7° posizione, cooperativa Cavit a 167 milioni (+1,9%); 8° posizione, Fratelli Martini a 162 milioni (+1,2%); 9° posizione, Botter a 154 milioni (+12,5%); 10° posizione, IWB a 145 milioni (+4%). Ma il record di crescita nel 2015 spetta alla cooperativa La Marca che passa da 60 a 76 milioni (+25,1%), scalando dalla 25esima alla 22esima posizione, seguita dalla Ruffino che sale del 17% da 81 a 94 milioni, portandosi dalla 21esima alla 18esima posizione. La più rilevante presenza sui mercati esteri è della Botter che vi realizza il 94,5% del proprio fatturato, seguita dalla Ruffino (93,1%), dalla Fratelli Martini (88,8%) e dalla Masi Agricola (88,4%); altre 15 società realizzano all’estero oltre il 50% delle vendite. Quanto alle prospettive per il 2016, tra le aziende coinvolte c’è molta positività, ma improntata a grande prudenza. Circa la metà ritiene di non andare oltre il 5% di crescita dei ricavi nel 2016. Le attese per l’export ricalcano la stessa tendenza, ma hanno un’intonazione un po’ migliore: il 94,5% degli intervistati prevede un fatturato in crescita o al più stabile nel 2016 (era l’89,5% nel 2015). ma solo 1 su 4 ha attese di crescita superiori al 10%. Solo il 5% degli intervistati invece teme in una riduzione dei volumi . I più frizzanti sulle previsioni sono, manco a dirlo, i produttori degli spumanti di cui un 15% si aspetta nel 2016 di aumentare il fatturato totale di oltre il 10%, percentuale che sale al 35% guardando i mercati esteri.
Winemag.it, wine magazine italiano incentrato su wine news e recensioni, è una testata registrata in Tribunale, con base a Milano. Un quotidiano online sempre aggiornato sulle news e sulle ultime tendenze italiane ed internazionali. La direzione del wine magazine è affidata a Davide Bortone, giornalista, wine critic, giudice di numerosi concorsi internazionali e vincitore di un premio giornalistico nazionale. Winemag edita inoltre con cadenza annuale la Guida Top 100 Migliori vini italiani. Winemag.it è un progetto editoriale indipendente e di elevata reputazione in Italia e in Europa. Puoi sostenerci con una donazione.
Il Comitato nazionale vini ha dato il via libera per la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale del disciplinare Doc Friuli o Doc Friuli Venezia Giulia. ”Dopo un serio lavoro è una soddisfazione importante per un risultato atteso 30 anni che voglio condividere con l’intera filiera vitivinicola regionale, che sono convinto potrà dare ancora più lustro alla qualità e coesione della nostra produzione regionale. A Vinitaly festeggeremo il risultato ma dal giorno dopo è fondamentale iniziare insieme ai nostri vitivinicoltori una campagna di promozione in particolare nelle iniziative già programmate a partire dagli Stati Uniti” ha dichiarato Cristiano Shaurli, assessore regionale alle politiche agricole. La proposta di una DOC Friuli risale agli anni 70. Numerosi tentativi falliti finalizzati a maggio 2015, con l’avvio dell’iter burocratico, a fronte di 1703 firme raccolte. ”L’approvazione della Doc Friuli Venezia Giulia da parte del Comitato vini del Ministero per le risorse agricole, rappresenta il raggiungimento di un importante obiettivo e premia tutto il territorio regionale, l’intera filiera e tutti i nostri vignaioli che, speriamo, dalla vendemmia 2016 avranno a disposizione una nuova opportunità di mercato”, ha aggiunto l’assessore. Soddisfazione espressa anche da Pietro Biscontin, presidente del Consorzio delle Doc del Fvg e di Giorgio Giacomello, presidente di Fedagri Confcooperative Fvg. Un successo raggiunto grazie a un impegno fondamentale delle cantine cooperative regionali che hanno sostenuto fin dall’inizio il percorso anche davanti a tante resistenze, raccogliendo larga parte delle firme necessarie all’avvio dell’iter che ha portato alla costituzione della nuova Doc a cui, per diventare veramente operativa, mancano oramai solo alcuni passaggi burocratici. Grande mediazione soprattutto su alcuni aspetti economici come le rese a ettaro, pur di arrivare ad un accordo tra le parti e concludere il progetto. Ma ora si guarda già avanti. ”Dopo il successo della Doc Prosecco, che è sotto gli occhi di tutti per gli importanti numeri che essa rappresenta anche nella nostra Regione, ora è fondamentale non fermarsi, ma proseguire ancora su questa strada unitaria e puntare alla Doc interregionale del Pinot grigio” ha concluso Giacomello. ”Il Disciplinare approvato, tra l’altro, oltre al limite di produzione del Pinot grigio, fissato a un massimo di 140 quintali per ettaro di uva, interessa il territorio di 160 comuni di tutte e quattro le province regionali, e non cambia nulla rispetto agli attuali assetti del sistema delle Doc, Docg e Igt del Fvg e tutti i vignaioli che lo desiderano, potranno mantenere le denominazioni storiche relative alle Doc di appartenenza oppure adottare la nuova Denominazione declinata in italiano e sloveno: Friuli o Friuli Venezia Giulia”, ha dichiarato Biscontin.
Winemag.it, wine magazine italiano incentrato su wine news e recensioni, è una testata registrata in Tribunale, con base a Milano. Un quotidiano online sempre aggiornato sulle news e sulle ultime tendenze italiane ed internazionali. La direzione del wine magazine è affidata a Davide Bortone, giornalista, wine critic, giudice di numerosi concorsi internazionali e vincitore di un premio giornalistico nazionale. Winemag edita inoltre con cadenza annuale la Guida Top 100 Migliori vini italiani. Winemag.it è un progetto editoriale indipendente e di elevata reputazione in Italia e in Europa. Puoi sostenerci con una donazione.
Aspra protesta di un gruppo di produttori di vino della zona Languedoc-Roussillon nel Sud della Francia, appartenenti al cartello CRAV (Comité Régional d’Action Viticole), che da anni si batte per proteggere la produzione vinicola interna. Dopo aver dirottato cinque autocisterne di vino spagnolo, al confine tra i due stati, hanno ricoperto le autocisterne di scritte ”vin non conforme” e quindi sversato l’equivalente di 90.000 bottiglie di vino rosso e bianco in strada. La protesta è indirizzata sia verso il governo francese accusato di non favorire l’economia locale agevolando l’ingresso di vini spagnoli che hanno meno oneri burocratici da rispettare sia verso i produttori spagnoli che commercializzano vini prodotti in Spagna con la menzione Made in France. La Francia è il maggior acquirente di vino spagnolo: le importazioni di vino dalla vicina Spagna sono facilitate anche da una forbice di prezzo notevole visto che un litro di vino spagnolo costa solo 1,15 euro contro i 4,80 euro di quello francese.(foto le telegraph)
Winemag.it, wine magazine italiano incentrato su wine news e recensioni, è una testata registrata in Tribunale, con base a Milano. Un quotidiano online sempre aggiornato sulle news e sulle ultime tendenze italiane ed internazionali. La direzione del wine magazine è affidata a Davide Bortone, giornalista, wine critic, giudice di numerosi concorsi internazionali e vincitore di un premio giornalistico nazionale. Winemag edita inoltre con cadenza annuale la Guida Top 100 Migliori vini italiani. Winemag.it è un progetto editoriale indipendente e di elevata reputazione in Italia e in Europa. Puoi sostenerci con una donazione.
E’ il Verdicchio il vitigno bianco autoctono più conosciuto dagli italiani. Lo rivela un estratto dell’indagine sulla brand awareness dei vini del Belpaese realizzata da Nomisma-Wine Monitor su un campione rappresentativo della popolazione italiana. Un testa a testa col Vermentino che con il 76% delle risposte si posiziona al secondo posto solo per un punto percentuale. Seguono Vernaccia (67%), il Tocai Friulano (66%) e la Falanghina (62%). Leggermente sotto il Fiano (46%), il Traminer dell’Alto Adige (43%), l’emiliano Pignoletto (38%) e un altro marchigiano in grande crescita nella Gdo: il Pecorino (37%). L’indagine rivela poi nomi più inediti come Albana, Inzolia e Nosiola. Le Doc Verdicchio dei Castelli di Jesi e di Matelica si aggiudicano quindi lo scettro dell’autoctono più conosciuto dopo il riconoscimento, per il terzo anno consecutivo, del bianco fermo più premiato dalle 8 principali guide enologiche 2016. La survey di Nomisma-Wine Monitor era a risposta parzialmente guidata. Si richiedeva al campione del sondaggio di scegliere attraverso una preselezione di 12 vitigni considerati tra i più popolari del Paese . L’indagine completa sarà presentata dall’Istituto Marchigiano di Tutela Vini al prossimo Vinitaly, nello stand della Regione Marche (Pad. 7, stand C6/7/8/9). Il Verdicchio di Jesi è un vino che è stato reso celebre al mondo soprattutto grazie all’originale bottiglia ad anfora brevettata nel 1953 che lo ha portato ad essere icona del vino italiano nel mondo. Un vino dalla ricca personalità e soprattutto versatile. Il Verdicchio di Matelica, si differenzia da quello di Jesi principalmente per la ridotta superficie vitata, solo 300 ha, contro i 2762 di quello di Jesi e per le condizioni pedoclimatiche visto che il comprensorio di Matelica è parallelo alla costa con clima di tipo continentale. Clima che ha favorito anche una particolare selezione del vitigno.
Winemag.it, wine magazine italiano incentrato su wine news e recensioni, è una testata registrata in Tribunale, con base a Milano. Un quotidiano online sempre aggiornato sulle news e sulle ultime tendenze italiane ed internazionali. La direzione del wine magazine è affidata a Davide Bortone, giornalista, wine critic, giudice di numerosi concorsi internazionali e vincitore di un premio giornalistico nazionale. Winemag edita inoltre con cadenza annuale la Guida Top 100 Migliori vini italiani. Winemag.it è un progetto editoriale indipendente e di elevata reputazione in Italia e in Europa. Puoi sostenerci con una donazione.
(3 / 5) Nonostante la menzione superiore in etichetta ed i suoi 13% di alcol in volume è un vino che si lascia bere con estrema leggerezza e senza postumi. Il Sangiovese Superiore di Romagna Doc, annata 2014, prodotto da Campo del Sole di Bertinoro, finito sotto la nostra lente di ingrandimento, è un vino al di sopra delle aspettative, con un ottimo rapporto qualità prezzo. Nel calice si presenta di colore rosso rubino, trasparente, molto luminoso. Di media struttura, al naso è semplice, vinoso e fruttato. All’assaggio è secco, si fa apprezzare soprattutto per la sua morbidezza e la buona freschezza con tannini ”dosati”. Il frutto si sente tutto, il finale sufficientemente persistente con finale amarognolo. Equilibrato e gradevole, è un vino a tutto pasto senza pretese. Si accosta bene ad antipasti a base di salumi, a piatti a base di carni rosse, arrosti misti e grigliate, a parmigiano e grana stagionati e formaggio di fossa. Adatto a pietanze come brasato, selvaggina di piuma e faraona, si serve a 16 gradi.
LA VINIFICAZIONE
Prodotto con uve Sangiovese di diversi cloni allevate nelle vigne Ospedaletto e Colombarone che si trovano a 120 metri s.l.m, nel comune di Bertinoro. Le vigne sono esposte a est, sud-est, su terreni argillo calcareo con discreti contenuti di limo e sabbia che sono allevate a cordone speronato. La vendemmia viene fatta nella prima decade di ottobre, le uve sono raccolte a mano con attenta selezione e previo diradamento dei grappoli meno maturi. L’uva portata in cantina viene diraspata e pigiata, trasportata tramite nastrini nei serbatoi di fermentazione a temperatura di circa 28/30° con una permanenza sulle bucce per estrazione di sostanze coloranti e aromatiche di circa 10 giorni. Dopo la sivinatura e la fermentazione malolattica, il vino viene affinato in acciatio per 5/6 mesi. Prima dell’imbottigliamento viene effettuato un assemblaggio dei vini che provengono da diverse vigne con una presenza di circa il 60% di Sangiovese da vigneto d’età intorno all’ottavo anno, mentre il restante 40% da vigneti maturi. Campo del Sole si trova nello splendido borgo di Bertinoro, nella provincia di Forlì Cesena. Una cantina dalla forma particolare, risultato di un progetto che dedica organicamente ad ogni lavorazione lo spazio giusto. E’ ubicata ai margini di un’area di notevole pregio paesaggistico con la volontà di integrarsi con l’ambiente circostante. E’ realizzata su due livelli con una differenza di quota di quasi cinque metri si adagia su due curve di livello cercando di ottimizzare il dislivello naturale e renderlo funzionale al sistema produttivo. I loro vini, sono presenti, con diverse etichette nelle più importanti catene della gdo.
Winemag.it, wine magazine italiano incentrato su wine news e recensioni, è una testata registrata in Tribunale, con base a Milano. Un quotidiano online sempre aggiornato sulle news e sulle ultime tendenze italiane ed internazionali. La direzione del wine magazine è affidata a Davide Bortone, giornalista, wine critic, giudice di numerosi concorsi internazionali e vincitore di un premio giornalistico nazionale. Winemag edita inoltre con cadenza annuale la Guida Top 100 Migliori vini italiani. Winemag.it è un progetto editoriale indipendente e di elevata reputazione in Italia e in Europa. Puoi sostenerci con una donazione.
L’arrivo del testo unico sul vino “taglia del 50% il tempo dedicato alla burocrazia che dal vigneto alla bottiglia rende necessario adempiere a più di 70 pratiche che coinvolgono 20 diversi soggetti che richiedono almeno 100 giornate di lavoro per ogni impresa vitivinicola per soddisfare le 4mila pagine di normativa che regolamentano il settore”. E’ quanto ha affermato il presidente della Coldiretti, Roberto Moncalvo, nel commentare positivamente l’approvazione in Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati del Testo unico del vino. ”Un testo ampiamente condiviso che raccoglie molte nostre proposte che consentono di ridurre gli oneri anche economici a carico delle imprese senza abbassare la soglia di garanzia qualitativa attraverso i controlli”, ha precisato Moncalvo. Il testo unico tra l’altro porterà alla revisione del sistema di certificazione e controllo dei vini a denominazione di origine ed indicazione geografica con un contenimento dei costi, ma anche semplificazioni sulla normativa accise da lungo tempo attese e norme per garantire trasparenza sulle importazioni dall’estero e – continua la Coldiretti – a sostegno delle esportazioni del vino Made in Italy. L’Italia ha conquistato nel 2015 il primato mondiale nella produzione di vino con 47,4 milioni di ettolitri e dal punto di vista qualitativo puo’ contare sul primato in Europa per numero di vini con indicazione geografica (73 Docg, 332 Doc e 118 Igt). Nel 2015 – conclude la Coldiretti – è stato ottenuto il record delle esportazioni di vino per un valore di 5,4 miliardi di euro, la prima voce dell’export agroalimentare nazionale.
Winemag.it, wine magazine italiano incentrato su wine news e recensioni, è una testata registrata in Tribunale, con base a Milano. Un quotidiano online sempre aggiornato sulle news e sulle ultime tendenze italiane ed internazionali. La direzione del wine magazine è affidata a Davide Bortone, giornalista, wine critic, giudice di numerosi concorsi internazionali e vincitore di un premio giornalistico nazionale. Winemag edita inoltre con cadenza annuale la Guida Top 100 Migliori vini italiani. Winemag.it è un progetto editoriale indipendente e di elevata reputazione in Italia e in Europa. Puoi sostenerci con una donazione.
Intesa SanPaolo e Movimento Turismo del Vino hanno sottoscritto un accordo di collaborazione, che sarà lanciato a Vinitaly, per promuovere la cultura del vino, sostenendo l’incremento dei flussi turistici in tutte le aree d’Italia a forte vocazione vitivinicola, migliorando la qualità dei servizi offerti ai turisti e aumentando le opportunità di crescita e di impiego lavorativo nei territori del vino. Il Movimento Turismo del Vino è un’associazione non-profit che annovera circa 850 fra le più prestigiose cantine d’Italia, selezionate sulla base di specifici requisiti, primo fra tutti quello della qualità dell’accoglienza enoturistica. Intesa Sanpaolo metterà a disposizione da un lato il proprio portale di e-commerce mercatometropolitano dedicato all’eccellenza delle imprese italiane e alla qualità del made in Italy quale vetrina per lo sviluppo delle vendite online e dall’altro le proprie competenze per sostenere gli investimenti per la crescita e la riqualificazione delle diverse cantine. Si tratta in particolare di credito dedicato al settore dell’agricoltura che tiene conto della ciclicità e della stagionalità del comparto, peculiarità che, grazie al nuovo modello di servizio del Gruppo con il Team Agricoltura composto da circa 60 specialisti, potranno essere tempestivamente colte contribuendo allo sviluppo delle realtà imprenditoriali anche alla luce della recente apertura dei bandi del PSR 2014-2020. Inoltre la banca renderà disponibili soluzioni per l’incremento di flussi turistici nelle zone d’Italia a vocazione enogastronomica e vitivinicola. Ha dichiarato Andrea Lecce, responsabile Direzione Marketing Banca dei Territori IntesaSanpaolo: ”I finanziamenti e la consulenza che Intesa Sanpaolo metterà a disposizione delle cantine aderenti a MTV le aiuterà a mantenere alto il livello qualitativo del settore vitivinicolo in Italia, a trovare nuovi mercati di sbocco ed esplorare nuove opportunità commerciali, in particolare sui mercati esteri, dove il Gruppo è in grado di accompagnare le imprese con nuove piattaforme digitali e servizi di internazionalizzazione”. ”Un accordo che guarda lontano e non solo al bicchiere di vino con il quale abbiamo brindato – commenta Carlo Pietrasanta, presidente del Movimento Turismo del Vino -. Ci siamo incontrati ed abbiamo trovato un solido punto d’intesa tra i nostri progetti. Enoturismo significa qualità della produzione, tutela del territorio e garanzia dell’accoglienza ai milioni di visitatori che amano l’Italia anche per questo. Un bacino incredibile di risorse per lo sviluppo culturale ed economico, che guarda all’Italia ed all’estero e vuol valorizzare il lavoro di chi ama l’agricoltura e vuol farne un emblema reale del nostro Paese”.
Winemag.it, wine magazine italiano incentrato su wine news e recensioni, è una testata registrata in Tribunale, con base a Milano. Un quotidiano online sempre aggiornato sulle news e sulle ultime tendenze italiane ed internazionali. La direzione del wine magazine è affidata a Davide Bortone, giornalista, wine critic, giudice di numerosi concorsi internazionali e vincitore di un premio giornalistico nazionale. Winemag edita inoltre con cadenza annuale la Guida Top 100 Migliori vini italiani. Winemag.it è un progetto editoriale indipendente e di elevata reputazione in Italia e in Europa. Puoi sostenerci con una donazione.
Il mondo del vino si arricchisce di una nuova firma. È Gianni Tessari, per anni protagonista dell’enologia veneta con l’azienda di famiglia, che oggi lancia un nuovo brand che porta il suo nome e cognome. Presentate ieri alla stampa specializzata, le nuove etichette debutteranno a Vinitaly, dal 10 al 13 aprile, al Padiglione 6 – Stand F3. Gianni Tessari è nato a Monteforte d’Alpone (Verona) nel 1963. A partire dalla metà degli anni Ottanta ha firmato alcuni tra i più grandi Soave, producendo anche vini della Valpolicella. Nel 2013 ha acquisito la gestione dell’azienda agricola Marcato, nome di riferimento per il Lessini Durello, con vigneti anche nell’area di Soave e sui Colli Berici, rilanciandola sui mercati italiano e internazionali.Oggi il lancio del nuovo marchio su cui si concentrerà la produzione di Soave e vini rossi dei Colli Berici, mentre il marchio Marcato continuerà ad essere dedicato ai vini spumanti.Otto le referenze in tutto, equamente ripartite tra vini bianchi e rossi. Tre sono Soave, tra cui i cru Soave Classico Monte Tenda e Soave Classico Pigno (già Tre bicchieri Gambero Rosso nella guida 2016), a cui si aggiunge uno Chardonnay prodotto con uve coltivate in Lessinia. Dai terreni vulcanici dei Lessini anche un elegante Pinot Nero, mentre gli altri rossi provengono dai Colli Berici: l’autoctono Tai Rosso, il Pian Alto (Cabernet Franc e Sauvignon da uve passite) e il Due (Merlot e Cabernet con una rifermentazione sulle bucce del Pian Alto, con una tecnica simile a quella usata per un Ripasso). ”Mi piace immaginare che il lavoro di un vignaiolo sia come quello di uno sculture. L’opera d’arte è già dentro il blocco di marmo e l’artista deve solo liberarla. Ugualmente il destino dei vini è già scritto nella terra da cui provengono, il vignaiolo deve solo saper riconoscerlo e darne vita” le parole di Tessari.
Winemag.it, wine magazine italiano incentrato su wine news e recensioni, è una testata registrata in Tribunale, con base a Milano. Un quotidiano online sempre aggiornato sulle news e sulle ultime tendenze italiane ed internazionali. La direzione del wine magazine è affidata a Davide Bortone, giornalista, wine critic, giudice di numerosi concorsi internazionali e vincitore di un premio giornalistico nazionale. Winemag edita inoltre con cadenza annuale la Guida Top 100 Migliori vini italiani. Winemag.it è un progetto editoriale indipendente e di elevata reputazione in Italia e in Europa. Puoi sostenerci con una donazione.
Si è svolto sabato 2 Aprile il Convegno ”Vino e Oltrepò” spostato in estremis dall’Enoteca Regionale di Cassino a Villa Nuova Italia a Broni. La scelta del cambio della sede, si è resa necessaria per evitare qualsiasi tipo di strumentalizzazione politica, come scritto sulla pagina Facebook del Pd di Stradella, a seguito delle critiche che erano state espresse dall’Assessore Gianni Fava. In sala presenti amministratori locali e esponenti del Pd che dopo i saluti di rito hanno dato parola ad Alberto Vercesi, Presidente Gal (Fondazione per lo Sviluppo dell’Oltrepò Pavese) e docente alla facoltà agraria dell’Università di Piacenza che ha illustrato la piramide delle denominazioni vinicole del territorio. A seguire l’intervento di Michele Rossetti Presidente del Consorzio Tutela Vini Oltrepò che ha parlato del lavoro intrapreso nei mesi scorsi, sulla riforma dei disciplinari, dopo l’allargamento del cda alle associazioni , Camera di Commercio e Coprovi che sta procedendo, con il supporto di Unione Italiana Vini e delle Università di Milano e Piacenza. Tra gli scopi del progetto dare più reddito ai viticoltori, incrementando il margine e non le quantità garantendo un maggior coinvolgimento dei produttori. Michele Rossetti ha inoltre spiegato che è stata fatta una proposta al Ministero per riequilibrare il sistema della votazione all’interno della governance. Un sistema che sarà sempre a maggioranza, ma che, nel caso di scelte importanti, prima di procedere alle ratifiche, necessiterà di una maggioranza ”qualificata”. Un percorso intrapreso anche nell’ottica di riduzione delle denominazioni con aumento del potere dei Consorzi. Sull’argomento si è dichiarato scettico Fabiano Giorgi, presidente del Distretto del Vino intervenuto subito dopo. ”In Oltrepò non c’è mai stata tanta unione come ora tra produttori di filiera e bisogna smetterla di dire che tutto va male per colpa delle aziende che sono uscite dal Consorzio. Ora in Oltrepò ci sono due realtà associative diverse e l’unione non è ancora possibile. Bisogna cambiare lo statuto all’origine altrimenti modificare i disciplinari non serve a nulla. Se non ci sarà un cambiamento vero il Distretto rimarrà fuori e proseguirà nella propria strada di valorizzazione dei produttori oltrepadani” ha affermato. Quanto alla polemica scattata all’annuncio del convegno da parte di Gianni Fava si è espresso il Presidente della Provincia Daniele Bosone. ”Dal primo aprile Fava ha assunto la delega dell’Agricoltura prima in capo alla Provincia. Mi aspetto un impegno per un territorio unito e non più parole divisive” il suo commento. ”In quanti sono disposti a scommettere che non sarà, invece, l’ennesima riproposizione di un processo sommario che va avanti da anni con il solito bolso copione, caratterizzato da vecchi rancori personali, gelosie commerciali e ripicche autolesionistiche?” e ancora ”Un convegno polemico e strumentale fatto in uno spazio pagato dalla Regione” questo quanto aveva dichiarato Fava alla notizia dell’incontro. Da quanto emerge, sulla scelta della location si è messa una ”pezza” per evitare il proseguimento della bagarre, ma sul resto, forse, Gianni Fava era stato lungimirante. Le divisioni sono molto accese e non se ne fa mistero. (foto La Provincia Pavese)
Winemag.it, wine magazine italiano incentrato su wine news e recensioni, è una testata registrata in Tribunale, con base a Milano. Un quotidiano online sempre aggiornato sulle news e sulle ultime tendenze italiane ed internazionali. La direzione del wine magazine è affidata a Davide Bortone, giornalista, wine critic, giudice di numerosi concorsi internazionali e vincitore di un premio giornalistico nazionale. Winemag edita inoltre con cadenza annuale la Guida Top 100 Migliori vini italiani. Winemag.it è un progetto editoriale indipendente e di elevata reputazione in Italia e in Europa. Puoi sostenerci con una donazione.
187 aziende di natura cooperativa, in rappresentanza delle principali Dop Italiane saranno presenti al Vinitaly a raccontare i loro prodotti. Il vino delle cooperative è un business che vale 4,3 miliardi di euro l’anno, di cui 1,8 miliardi di esportazioni. Proprio in occasione dell’appuntamento di Verona, l’Alleanza delle Cooperative Italiane ha tracciato il quadro di quello che è il peso del vino della cooperazione, nelle diverse Dop e Igp italiane, prendendo spunto da una rilevazione Ismea che attribuisce al vino cooperativo il 52% del vino totale nazionale Dop ed il 65% del vino Igp.
Ecco i numeri del vino made in coop: l’unione che fa la forza
Quote addirittura superiori al peso delle cooperative sui vini comuni (50%). Fuori dal generico, cooperative Cantine riunite & Civ (547 milioni di ricavi nel 2015), Caviro (226 milioni), Cavit (167 milioni), Gruppo Cevico (112 milioni). Del Prosecco, è risultato che la metà della vinificazione è fatta da cooperative. Lo stesso accade nella vicina Valpolicella dove 3 bottiglie su 5 hanno origine sociale. Sempre in Veneto, l’80% del Soave Doc e il 53% del bianco di Custoza arrivano da coop. In Trentino le cooperative sono una forte presenza con oltre il 90% del prodotto per le Doc di Teroldego Rotaliano, Trentino, Valdadige e Casteller e un 24% per lo spumante Trentodoc.
Ma anche in alcune regioni considerate fuori dal coro le cooperative hanno un peso discreto. Per il Piemonte, Barolo 20%, Barbaresco 22% e Dolcetto di Dogliani 42%. Per la Toscana a seconda delle denominazioni: solo 10% della produzione per Brunello di Montalcino, il 20% per il Chianti Classico Docg e il 50% per il Nobile di Montepulciano. Non sorprende l’Emilia Romagna, la patria delle cooperative, con il 90% del Lambrusco e il 75% del Sangiovese di Romagna made in coop. Nel Lazio la Doc Vignanello è vinificata solo da cooperative e anche praticamente la Igt Colli Cimini a quota 98%. Scenario che si ripete in Puglia, dove si contano 6 Doc con valori pari all’80% dell’intera produzione, mentre il Primitivo di Manduria raggiunge quota 40%.
Cronista di nera convertito al nettare di Bacco, nel mondo dell’informazione da oltre 15 anni, tra carta stampata e online, dirigo winemag.it. Collaboro inoltre come corrispondente per una delle testate internazionali più autorevoli del settore, in lingua inglese. Edito con cadenza annuale la “Guida Top 100 Migliori vini italiani” e partecipo come giurato ai più importanti concorsi enologici internazionali. Oltre alle piazze tradizionali, studio con grande curiosità i mercati emergenti, seguendone dinamiche, trend ed evoluzioni. Negli anni ho maturato una particolare esperienza nei vini dei Balcani e dei Paesi dell’Est Europa, tanto da aver curato la selezione vini per un importatore leader in Italia. Nel 2024 mi è stato assegnato un premio nazionale di giornalismo enogastronomico.
Negli ultimi 50 anni, i vigneti dai quali arriva il Brunello di Montalcino, uno dei vini più conosciuti ed apprezzati al mondo hanno avuto un incremento di valore commerciale pari al +2474%. Una gallina che si è rivelata davvero dalle uova d’oro, per i proprietari dei vigneti, che hanno visto volare le quotazioni dei loro ettari vitati come in nessun’altra zona d’Italia.
Per quanto riguarda gli altri vini noti, si parla di incrementi di valore del + 1.357% per Amarone, +257% per Barbaresco, +206 % per Barolo e solo un misero incremento, a confronto, del 129% per il Chianti Classico. Secondo la ricerca, nel 1966 un ettaro di terreno vitato e/o vitabile (fabbricati annessi) di Brunello di Montalcino valeva 1,8 milioni di vecchie lire, pari a 15.537,15 euro attuali (cifra ottenuta con il calcolo dei coefficienti Istat per l’attualizzazione dei valori), oggi vale ben 400.000 euro.
Una zona che negli anni settanta era considerata depressa e che necessitava di aiuti statali a sostegno dell’economia. Dalla ricerca, al di là dei numeri puri emerge chiaramente che alcune denominazioni hanno saputo valorizzare il loro patrimonio meglio di altre. Valorizzazione andata di pari passo con il territorio, che ha portato il numero di bottiglie dalle 200 mila di Brunello e 120 mila di Rosso di Montalcino degli anni settanta alle 8.400.000 di Brunello, 4.500.000 di Rosso, 260.000 di Sant’Antimo e 33.000 di Moscadello secondo i dati del 2014.
Winemag.it, wine magazine italiano incentrato su wine news e recensioni, è una testata registrata in Tribunale, con base a Milano. Un quotidiano online sempre aggiornato sulle news e sulle ultime tendenze italiane ed internazionali. La direzione del wine magazine è affidata a Davide Bortone, giornalista, wine critic, giudice di numerosi concorsi internazionali e vincitore di un premio giornalistico nazionale. Winemag edita inoltre con cadenza annuale la Guida Top 100 Migliori vini italiani. Winemag.it è un progetto editoriale indipendente e di elevata reputazione in Italia e in Europa. Puoi sostenerci con una donazione.
[Usr 4] Eccoci a recensire per la prima volta un interessante vino toscano a denominazione d’origine controllata Orcia Doc. Denominazione che a breve sarà oggetto di un festival del quale abbiamo già scritto. Un po’ ci siamo emozionati quando lo abbiamo visto a scaffale perché fuori dal centro Italia non è di facile reperimento. Orcia Doc 2013 Tenuta Belsedere di Trequanda in provincia di Siena è oggi sotto la nostra accurata lente di ingrandimento. Il nome fa un po’ sorridere, un sorriso che però diventa di compiacimento una volta degustato il prodotto che regala un’ottima bevuta da supermercato.
L’Orcia Doc 2013 della Tenuta Belsedere nel calice si presenta di colore rosso rubino intenso. Limpido, poco trasparente e denso. Al naso esprime inizialmente delle belle note fruttate di frutti di bosco e prugna, che si arricchiscono, a mano a mano che si apre, in note di spezie dolci di vaniglia, leggeri sentori vegetali e anche cuoio. In bocca è davvero gradevole, caldo, rotondo, secco.
Fresco, leggermente sapido e con tannini morbidi e avvolgenti. Un vino elegante ed armonico, di gusto pieno. Una bella sorpresa poi il finale lungo e fruttato. Da provare se si amano i vini toscani, ma non solo, da provare pure per l’ottimo rapporto qualità prezzo. Si abbina a carni rosse, selvaggina, formaggi stagionati come quelli delle crete senesi, salumi di cinta senese. Va servito a 16-18 gradi e ha una gradazione di 13% di alcol.
Orcia Doc 2013, Tenuta Belsedere
Prodotto con uve 80% Sangiovese, 10% Merlot e 10% Cabernet Sauvignon. La zona di produzione è quella di Trequanda (Si). I vigneti sono allevati a cordone speronato su altitudini di circa 400 mt s.l.m. esposte a sud ovest con terreni argillosi e di medio impasto. L’epoca di raccolta delle uve è variabile, solitamente tra la fine di settembre e la prima di ottobre. La vendemmia è manuale, con selezione in vigna delle uve per una resa di 56 hl a ettaro. Ad una macerazione sulle bucce a 28 gradi, della durata di circa 20 giorni, segue un periodo di affinamento in barrique di 6-8 mesi e una maturazione in bottiglia di 3 mesi prima della commercializzazione. Un vino ”recente” per l’azienda, visto che il primo Orcia Doc Belsedere è nato nel 2006, la Doc invece risale al 2000.
Protagonista indiscusso dei vini a denominazione Orcia Doc è il Sangiovese. imposto dal disciplinare con una quota almeno del 60%. La zona di produzione si trova tra quella del Brunello di Montalcino e quella del Nobile di Montepulciano. La Tenuta Belsedere, dispone di circa 400 ettari di cui solo 15 vitati, dispone di una cantina all’avanguardia e si inserisce in quello che è uno dei paesaggi viticoli più belli d’Italia. Di proprietà della famiglia Gori Pannilini Sorelli dal 1500, rifornisce direttamente alcune Coop del centro Italia, ma è possibile trovare i loro prodotti in altre catene, non gestite direttamente da loro, ma dall’azienda che li distribuisce.
Winemag.it, wine magazine italiano incentrato su wine news e recensioni, è una testata registrata in Tribunale, con base a Milano. Un quotidiano online sempre aggiornato sulle news e sulle ultime tendenze italiane ed internazionali. La direzione del wine magazine è affidata a Davide Bortone, giornalista, wine critic, giudice di numerosi concorsi internazionali e vincitore di un premio giornalistico nazionale. Winemag edita inoltre con cadenza annuale la Guida Top 100 Migliori vini italiani. Winemag.it è un progetto editoriale indipendente e di elevata reputazione in Italia e in Europa. Puoi sostenerci con una donazione.
Il Movimento Turismo del Vino sarà protagonista della 50^ edizione di Vinitaly, in programma a Verona dal 10 al 13 aprile, con oltre 100 metri quadrati di stand collettivo al Pad. 3 C8/D8, un punto d’incontro con area degustazione e postazioni dedicate ad associazioni regionali, cantine associate e sponsor. La stretta collaborazione con Veronafiere farà sì che la carta dei vini dei ristoranti ufficiali sarà riservata ai vini prodotti dalle aziende socie MTV.
Degustazioni e promozione del territorio saranno anche al centro della presenza MTV a Vinitaly and the City, il fuori salone in città (stand B11, Piazza dei Signori). ”Ci presentiamo quest’anno al Vinitaly con un piglio diverso e con un denso programma di iniziative che vedrà protagoniste le associazioni regionali sia nel nuovo spazio espositivo, dove per la prima volta si potranno degustare le nostre etichette in fiera, sia nel fuori salone a Piazza dei Signori.
Nei ristoranti ufficiali Vinitaly 2016 la carta dei vini sarà tutta MTV
Un cambio di passo per ribadire il nostro impegno sul fronte della promozione dell’enoturismo in Italia che, con i suoi 2,5 miliardi di euro di fatturato e 13 milioni di arrivi in cantina, rappresenta un comparto chiave per l’economia italiana” ha dichiarato Carlo Pietrasanta, presidente del Movimento Turismo del Vino . Oltre 400 cantine socie presenti a Vinitaly e 21 tra incontri e presentazioni nello stand collettivo, 34 aziende protagoniste al tasting di OperaWine, 91 etichette nelle carte dei vini dei ristoranti ufficiali di Vinitaly e più di 40 quelle in degustazione nel fuori salone Vinitaly and the City a Piazza dei Signori.
Inoltre nello spazio fuori salone Vinitaly and the City (8-11 aprile) in programma quattro serate di degustazioni dedicate ai wine lover, arricchite dal tasting guidato ”MTV: un vino, un volto, un territorio” con i vini di Valle d’Aosta, Veneto, Sardegna, Calabria, Campania, Puglia e Lazio in programma pe il 10 aprile ore 18:30 alla Loggia Antica di Piazza dei Signori. Durante il Vinitaly 2016 sarà anche illustrata la nuova edizione 2016 di Calici di Stelle in programma dal 6 al 14 agosto. L’Associazione Movimento Turismo del Vino è un ente non profit ed annovera oltre 900 fra le più prestigiose cantine d’Italia, selezionate sulla base di specifici requisiti, primo fra tutti quello della qualità dell’accoglienza enoturistica. Obiettivo dell’associazione è promuovere la cultura del vino attraverso le visite nei luoghi di produzione. Ai turisti del vino il Movimento vuole, da una parte, far conoscere più da vicino l’attività e i prodotti delle cantine aderenti, dall’altra, offrire un esempio di come si può fare impresa nel rispetto delle tradizioni, della salvaguardia dell’ambiente e dell’agricoltura di qualità.
Winemag.it, wine magazine italiano incentrato su wine news e recensioni, è una testata registrata in Tribunale, con base a Milano. Un quotidiano online sempre aggiornato sulle news e sulle ultime tendenze italiane ed internazionali. La direzione del wine magazine è affidata a Davide Bortone, giornalista, wine critic, giudice di numerosi concorsi internazionali e vincitore di un premio giornalistico nazionale. Winemag edita inoltre con cadenza annuale la Guida Top 100 Migliori vini italiani. Winemag.it è un progetto editoriale indipendente e di elevata reputazione in Italia e in Europa. Puoi sostenerci con una donazione.
(3 / 5) Non possiamo andare oltre al ”sei meno meno” per usare un voto in uso qualche anno fa, prima dei centesimi. Questa volta, finisce sotto la nostra lente di ingrandimento un Oltrepò Pavese Doc Barbera Vivace vendemmia 2013 Cà Gialla prodotto da La Vinicola Broni, probabilmente rimasto abbandonato sullo scaffale del supermercato. La linea Cà Gialla, comprende nove vini tipici dell’Oltrepò Pavese, tra bianchi e rossi ed è facilmente reperibile in gdo. Si tratta del secondo vino di questa azienda che andiamo a recensire, il primo è stato un Pinot Nero vivace vinificato in bianco, appartenente ad un’altra linea.
Cà Gialla Vinicola Broni
L’Oltrepò Pavese Doc Barbera Vivace linea Cà Gialla, nel calice si presenta rosso rubino carico, scorrevole. Al naso è monocorde, prettamente vinoso, con sentori fruttati austeri e schivi. Neanche in bocca offre una particolare piacevolezza. Si lascia bere per la vena acidità fresca, molto rustica, per la sua vivacità e leggerezza della gradazione (solo 12% di alcol in volume). Quanto alla persistenza retrolfattiva, perdonateci, ma ce la siamo già dimenticata e a malincuore annoveriamo questo vino nella categoria del ”si può vivere senza”.
Non demordiamo e andiamo avanti nella nostra mission bere bene al supermercato, anche tra i vini dell’Oltrepò. Perché in Oltrepò è possibile farlo anche in modo eccellente come ci è capitato durante alcuni dei nostri tour. L’Oltrepò Pavese Doc Barbera Vivace Cà Gialla, servito a 16-18 gradi, è un vino che si accompagna a minestre e zuppe saporite (cipolle e legumi), volatili in umidi aromatici, carni rosse grigliate, anguilla, baccalà e stoccafisso, formaggi di media stagionatura.
LA VINIFICAZIONE
Prodotto con uve 100% Barbera base. Dopo la fermentazione e decantazione, si separa il vino dalle fecce mediante filtrazione tangenziale, tecnica d’avanguardia che mantiene la purezza del prodotto fino al suo imbottigliamento. La Barbera è uno dei vitigni piú coltivati in Italia insieme al Sangiovese con circa 500.000 ettari vitati. Il Oltrepò è uno dei più diffusi e concorre alla vinificazione di numerosi vini da tavola e nella preparazione di vini come Barbacarlo, Sangue di Giuda o Buttafuoco fino al Gutturnio nel piacentino. La vinicola Broni nasce nel 1948 e rappresenta una delle realtà più importanti del territorio. Si estende su diecimila metri quadrati a Broni e ha una cantina di pigiatura a Santa Maria della Versa, con una produzione annua di circa un milione e mezzo di bottiglie Doc.
Winemag.it, wine magazine italiano incentrato su wine news e recensioni, è una testata registrata in Tribunale, con base a Milano. Un quotidiano online sempre aggiornato sulle news e sulle ultime tendenze italiane ed internazionali. La direzione del wine magazine è affidata a Davide Bortone, giornalista, wine critic, giudice di numerosi concorsi internazionali e vincitore di un premio giornalistico nazionale. Winemag edita inoltre con cadenza annuale la Guida Top 100 Migliori vini italiani. Winemag.it è un progetto editoriale indipendente e di elevata reputazione in Italia e in Europa. Puoi sostenerci con una donazione.
La Fondazione Edmund Mach, di San Michele all’Adige, attraverso il Dipartimento post-secondario e universitario del Centro Istruzione e Formazione, organizza una serie di appuntamenti e incontri con illustri rappresentanti del mondo del vino. L’iniziativa si inserisce all’interno dell’Executive Master in Wine Export Management, ma si apre a un pubblico più numeroso dei soli corsisti: si tratta degli ”extra program” che consistono in attività, seminari, corsi, presentazioni di libri. Il primo è in programma venerdì 8 aprile, alle ore 16.30, presso il Palazzo della Ricerca e della Conoscenza. Si tratta dell’incontro con il sociologo Gianmarco Navarini autore per Il Mulino del libro ”I mondi del vino” e docente di Sociologia della cultura ed Etnografia alla Bicocca di Milano.
L’8, il 14 e il 15 Aprile tutti a scuola di vino alla Fondazione Edmund Mach
Il seminario, ad entrata libera ma con registrazione obbligatoria, avrà come focus principale gli elementi che compongono la fenomenologia sociale del mercato, quali ad esempio: i processi culturali di differenziazione dei mondi del consumo e della produzione; lo sviluppo dei legami tra i sistemi di classificazione del vino come prodotto e le classificazioni sociali dei consumatori (dai consumatori agli appassionati ai wine snob); i discorsi differenziali sulla definizione della qualità nel mercato; il linguaggio dei sensi e la comunicazione del gusto. Giovedì 14 aprile, incontro con il guru Robert Joseph, autore di ”Marketing Wine Toolkit”, master of Wine, sul tema ”Brand vs Territorio o Brand e Territorio?’Metodi efficaci per commercializzare vino e territorio”, mentre venerdì 15 aprile incontro con l’importatore USA, Jim Lo Duca (Lo Duca Wines – USA: Il punto di vista dell’importatore USA: esigenze, problemi e soluzioni (seminario in inglese con traduzione consecutiva).
La Fondazione Edmund Mach (FEM) è un organismo privato di diritto pubblico strumentale alla Provincia Autonoma di Trento, attiva nel campo della formazione, ricerca, innovazione e trasferimento tecnologico nei settori agricolo, alimentare e ambientale. Ne fanno parte il Centro Ricerca e Innovazione (CRI), il Centro Istruzione e Formazione (CIF) e il Centro per il Trasferimento Tecnologico (CTT).
Winemag.it, wine magazine italiano incentrato su wine news e recensioni, è una testata registrata in Tribunale, con base a Milano. Un quotidiano online sempre aggiornato sulle news e sulle ultime tendenze italiane ed internazionali. La direzione del wine magazine è affidata a Davide Bortone, giornalista, wine critic, giudice di numerosi concorsi internazionali e vincitore di un premio giornalistico nazionale. Winemag edita inoltre con cadenza annuale la Guida Top 100 Migliori vini italiani. Winemag.it è un progetto editoriale indipendente e di elevata reputazione in Italia e in Europa. Puoi sostenerci con una donazione.
Tornano a Roma due appuntamenti imperdibili per gli amanti della birra artigianale. Dal 15 al 17 aprile, nella splendida cornice della Limonaia di Villa Torlonia, ci sarà il FrankenBierFest. L’appuntamento, giunto alla seconda edizione, sarà un’occasione unica per conoscere da vicino la tradizione birraria della Franconia, la regione della Germania con la più alta concentrazione di birrifici al mondo.
Saranno presenti autorità del settore, esperti degustatori di fama internazionale, sarà allestita una mostra fotografica sull’argomento e presentato un libro dal titolo ”Birra in Franconia”. Il 24 aprile sarà la volta invece della sesta edizione di ”UMDB sul prato”, ergo, ”Un Mare di Birra… Sul Prato” . L’evento brassicolo primaverile, si terrà presso l’Agriturismo 4.5 sull’Ardeatina e radunerà migliaia di appassionati, per una giornata da trascorrere immersi nella campagna romana, all’insegna del divertimento e della birra artigianale, in compagnia dei Pub della Capitale.
Ma non finisce qui, perché a Giugno dopo essere rimasta ormeggiata per qualche anno è pronta a ripartire ”Un Mare di Birra-La prima crociera della Birra Artigianale. L’evento, curato sempre Publigiovane Eventi, anche casa editrice di Fermento Birra, era andato in scena nel 2011 e nel 2012.
Si salpa il 25 giugno a bordo della Cruise Roma Grimaldi Lines per una minicrociera di tre giorni, destinazione Barcellona, immersi tra le acque del Mar Mediterraneo e a bordo in un mare di birra. Il meglio delle produzioni artigianali italiane ed internazionali, a poppa e prua con special guest internazionali, dj set, beer tester, personalità ed amici del mondo birrario.
Winemag.it, wine magazine italiano incentrato su wine news e recensioni, è una testata registrata in Tribunale, con base a Milano. Un quotidiano online sempre aggiornato sulle news e sulle ultime tendenze italiane ed internazionali. La direzione del wine magazine è affidata a Davide Bortone, giornalista, wine critic, giudice di numerosi concorsi internazionali e vincitore di un premio giornalistico nazionale. Winemag edita inoltre con cadenza annuale la Guida Top 100 Migliori vini italiani. Winemag.it è un progetto editoriale indipendente e di elevata reputazione in Italia e in Europa. Puoi sostenerci con una donazione.
Anche se per onestà intellettuale dobbiamo ammettere che la vendemmia 2014 è leggermente sotto le precedenti, ci sono certi prodotti che sono sempre una garanzia.
Vini talmente piacevoli, che pur non essendo vini da meditazione, si aprono anche lontano dal pasto, magari mentre si cucina e si sorseggiano che è un piacere. Siamo tornati sullo scaffale dell’Alto Adige con un Sudtirol Alto Adige Lagrein Doc 2014 prodotto dalla Cantina Produttori di Bolzano.
Non è la prima volta che ci imbattiamo in un loro vino, anche perché sono capillarmente distribuiti in gdo ed è veramente facile trovarli.
Il Sudtirol Alto Adige Lagrein Doc 2014, prodotto dalla Cantina Produttori di Bolzano nel calice si presenta di colore violaceo, limpido, molto intenso, poco trasparente, quasi impenetrabile.
I famosi ”archetti” sono abbastanza ravvicinati e scendono lentamente, segno di un vino di una certa densità. La gradazione è di 13% di alcol in volume, non poco, ma sopportabile. Al naso è intenso, ma semplice con sentori di ciliegia e mora e accenni di violetta che al palato si ripropongono tutti in un gusto succoso e morbido. Il tannino c’è, ma non invasivo, come generalmente accade nel Lagrein.
La vena acida è piacevolmente fresca per un finale di una discreta persistenza che chiude sul frutto. Davvero un buon acquisto. Il Sudtirol Alto Adige Lagrein Doc è un vino che va servito giovane, alla temperatura di 16-18 gradi. Si abbina allo speck, il prodotto principe della regione, a piatti di salumi misti, carne rossa e selvaggina.
LA VINIFICAZIONE
Prodotto da uve Lagrein, vitigno tipico dell ́Alto Adige e della Cantina Produttori di Bolzano. Pur essendo coltivato su tutto il territorio del Trentino trova il suo habitat ideale proprio nella conca di Bolzano e nel quartiere di Gries dove si trovano i vigneti dai quali provengono le uve utilizzate.
Le grandi escursioni termiche tra giorno e notte, i terreni alluvionali, sabbiosi e sciolti, danno vita a un vino complesso dai colori intensi e tipica freschezza. La vendemmia viene effettuata a metà ottobre anche perché è un vitigno a maturazione tardiva.
La fermentazione ed anche la malolattica avvengono in acciaio, segue un breve periodo di affinamento in bottiglia prima della messa in commercio. Fondata nel 2001, molto legata alla tradizione, la Cantina Produttori di Bolzano produce vini di qualità e dal carattere regionale. 220 soci che praticano un’agricoltura moderna, legata al rispetto della natura.
Prezzo pieno: 6.90 euro
Acquistabile presso: Bennet /Superdì
Winemag.it, wine magazine italiano incentrato su wine news e recensioni, è una testata registrata in Tribunale, con base a Milano. Un quotidiano online sempre aggiornato sulle news e sulle ultime tendenze italiane ed internazionali. La direzione del wine magazine è affidata a Davide Bortone, giornalista, wine critic, giudice di numerosi concorsi internazionali e vincitore di un premio giornalistico nazionale. Winemag edita inoltre con cadenza annuale la Guida Top 100 Migliori vini italiani. Winemag.it è un progetto editoriale indipendente e di elevata reputazione in Italia e in Europa. Puoi sostenerci con una donazione.
Dopo l’apertura del grocery di luglio 2015, del servizio Prime Now, con consegne nel giro di poche ore su alcune piazze per alcune merceologie e del reparto fresco, partito a Gennaio 2016, Amazon ha lanciato oggi una nuova sezione dello store dedicata al vino. Il progetto è nato in occasione della 50a edizione del Vinitaly in partenza il 10 Aprile a Verona in collaborazione con il Vinitaly Wine Club, l’e-commerce del vino italiano di Vinitaly. Nello store di Amazon sono disponibili oltre 500 cantine, 300 denominazioni, 700 vini di qualità che vanno ad arricchire l’offerta già presente di nuovi prodotti made in Italy, provenienti da tutte le regioni d’Italia, selezionati e venduti da Vinitaly Wine Club sul Marketplace di Amazon.it con consegna in 24/48 ore in tutta Italia.
E’ possibile ricercare il proprio vino utilizzando diversi criteri: aromi, abbinamenti, regioni di provenienza, tipologia (bianco, rosso, spumante, rosé o dolce), premi insigniti dalle maggiori guide enologiche italiane. Ma anche proposte di Vinitaly Wine Club, come i Grandi Vini Italiani, i migliori vini premiati sotto i 20 euro, i Prosecco di Conegliano Valdobbiadene, la Selezione Brunello di Montalcino DOCG, i Vini rossi Super Tuscan, i Vini rossi e bianchi sotto i 10 euro e molto altro.
Winemag.it, wine magazine italiano incentrato su wine news e recensioni, è una testata registrata in Tribunale, con base a Milano. Un quotidiano online sempre aggiornato sulle news e sulle ultime tendenze italiane ed internazionali. La direzione del wine magazine è affidata a Davide Bortone, giornalista, wine critic, giudice di numerosi concorsi internazionali e vincitore di un premio giornalistico nazionale. Winemag edita inoltre con cadenza annuale la Guida Top 100 Migliori vini italiani. Winemag.it è un progetto editoriale indipendente e di elevata reputazione in Italia e in Europa. Puoi sostenerci con una donazione.
Franciacorta si prepara a sbarcare alla 50esima edizione di Vinitaly, il Salone Internazionale del vino che si terrà a Verona dal 10 al 13 Aprile, con un’area dedicata di circa 1.500 mq all’interno del Padiglione Lombardia, al secondo piano del PalaExpo. Una partecipazione sempre più di rilievo con la presenza di 64 aziende, unite come sempre da quell’impegno che ha consentito al Franciacorta di affermarsi come denominazione emblematica di un territorio e di un vino di qualità e dalla spiccata personalità e che offriranno ”l’esperienza” Franciacorta ai numerosi operatori italiani e stranieri che visiteranno la fiera.
Anche quest’anno saranno numerose le attività per promuovere la Franciacorta e il suo territorio a Vinitaly, anche grazie al nuovo spazio dedicato alle strade del vino lombardo dove si potranno organizzare degustazioni e presentazioni. L’imprenditore Vittorio Moretti, patron di Bellavista e Contadi Castaldi, nonché Presidente del Consorzio ha dichiarato ”Il turismo enologico è il futuro per ogni denominazione”. Infatti proprio in quest’area esclusiva, sarà presentato il Festival Franciacorta d’Estate, uno degli eventi più importanti sul territorio franciacortino che ha come obiettivo di coinvolgere appassionati e curiosi per un weekend fuori porta, all’insegna di visite in cantina, itinerari in bicicletta e cene suggestive con gli chef del territorio.
Giugno sarà un mese ricco di iniziative anche per la presenza della grande opera ”The Floating Piers” sul Lago d’Iseo del noto artista Christo. Franciacorta infatti sta preparando un ricco programma di eventi per accogliere tutti i turisti che in quel periodo visiteranno il territorio. Durante la manifestazione sarà inoltre possibile vedere il nuovo film ”F for Franciacorta”, un cortometraggio di 20 minuti che rende omaggio al Franciacorta e alla Franciacorta.
Winemag.it, wine magazine italiano incentrato su wine news e recensioni, è una testata registrata in Tribunale, con base a Milano. Un quotidiano online sempre aggiornato sulle news e sulle ultime tendenze italiane ed internazionali. La direzione del wine magazine è affidata a Davide Bortone, giornalista, wine critic, giudice di numerosi concorsi internazionali e vincitore di un premio giornalistico nazionale. Winemag edita inoltre con cadenza annuale la Guida Top 100 Migliori vini italiani. Winemag.it è un progetto editoriale indipendente e di elevata reputazione in Italia e in Europa. Puoi sostenerci con una donazione.
Emirates Airline ha allestito una cantina vini di tutto rispetto per coccolare i suoi passeggeri. Negli ultimi dieci anni, la compagnia ha speso oltre 690 milioni di dollari in vini da invecchiamento, da bere tra una decina d’anni, per alimentare una cantina di 2,2 milioni di vini top. Bottiglie acquistate direttamente dai produttori anche in anteprima. Nel 2015 un ordine di 13 milioni di bottiglie per un valore di 140 milioni di dollari, raddoppiando l’investimento rispetto agli anni precedenti. Stock quasi del tutto a copertura del consumo dei passeggeri che, solo nel 2015 hanno consumato 11,4 milioni di bottiglie di vino di cui 10 milioni servite solo in Economy class.
Emirates Airline: welcome on board solo con vini top per clienti d’elite
”Nel corso degli anni abbiamo costruito un programma che, grazie alla pianificazione e investimenti a lungo termine, ha garantito acquisti da vigneti esclusivi nel mondo, e siamo fieri del fatto che le nostre liste dei vini sono comparabili a quelle che si potrebbero trovare in un ristorante esclusivo e gourmet” ha dichiarato Tim Clark , presidente di Emirates Airline. I vini acquistati provengono soprattutto dalla Francia: la metà degli acquisti di vino per prima classe e per la business (pari a 1,8 milioni di bottiglie) sono volate direttamente dalla regione di Bordeaux. Tra i nuovi inserimenti nella carta dei vini targata Emirates, anche dei bianchi, tra cui annate vintage dell’esclusivo La Clarté de Haut-Brion.
Attualmente la compagnia gestisce quotidianamente, su un volo medio, circa 70 tipi di champagne, vini e Porto, un lavoro difficoltoso dal punto di vista logistico a servizio dei consumatori che ad ogni viaggio possono aspettarsi sempre qualcosa di nuovo. Iniziativa alla quale rispondono molto positivamente, secondo Tim Clark. Per la Borgogna, invece, sono state messe a dimora in cantina solo 2000 casse di vini, pari al 10% della produzione totale della regione e per l’Italia, come al solito, la Toscana fa da padrona: per i facoltosi utenti First Class del Solaia e Ornellaia, mentre per gli abbienti della Business, appena pronto da bere ci sarà l’immancabile Tignanello. Emirates Airline: welcome on board solo con vini top per clienti d’elite
Winemag.it, wine magazine italiano incentrato su wine news e recensioni, è una testata registrata in Tribunale, con base a Milano. Un quotidiano online sempre aggiornato sulle news e sulle ultime tendenze italiane ed internazionali. La direzione del wine magazine è affidata a Davide Bortone, giornalista, wine critic, giudice di numerosi concorsi internazionali e vincitore di un premio giornalistico nazionale. Winemag edita inoltre con cadenza annuale la Guida Top 100 Migliori vini italiani. Winemag.it è un progetto editoriale indipendente e di elevata reputazione in Italia e in Europa. Puoi sostenerci con una donazione.
(3,5 / 5) Direttamente dalla Cantina sociale del Giogantinu di Berchidda, zona Nord della Sardegna, ecco il Vermentino di Gallura Docg Lughena. Di colore giallo paglierino con riflessi verdolini, risulta scorrevole nel calice, dove appare limpido e trasparente. Al naso è intenso e gradevole, anche se di complessità sottile: spazia dai tipici sentori di macchia mediterranea alla frutta fresca, come la pesca e gli agrumi. Tutti descrittori che ritroviamo in un palato – questo sì – complesso, che ricorda anche spezie come la noce moscata.
E che, nel finale, tende a chiudersi verso l’amarognolo tipico del vitigno. In bocca il Vermentino Lughena Giogantinu risulta caldo, di corpo, rotondo, secco anche se ammiccante. La buona vena acida si bilancia con una sapidità decisa. Intenso anche il retro olfattivo, mediamente fine e sufficientemente persistente. Buono come aperitivo, questo Vermentino della Sardegna del Nord si abbina con qualsiasi piatto a base di pesce, oltre a offrire il meglio di sé con piatti a base di crostacei, carni bianche, verdure, funghi e formaggi di media stagionatura. Va servito a una temperatura di 8-10 gradi.
LA VINIFICAZIONE
Le uve, dopo la diraspatura, vengono pressate in modo soffice. Il mosto ottenuto viene raffreddato e illimpidito per sedimentazione naturale, grazia appunto alle basse temperature, e posto a fermentare a temperatura controllata. Terminata la fermentazione, dopo un leggero travaso, ancora ricco di attività biologica, il vino viene messo a maturare in vasche di cemento e conservato sino all’imbottigliamento, seguendo un rigoroso controllo della temperatura. Le vigne della Cantina Giogantinu da cui prende vita il Vermentino di Gallura Docg Lughena affondano le radici in terreni di tipo sabbioso a disfacimento granitico. L’azienda può contare sull’apporto di 250 viticoltori operanti sul territorio di Berchidda e Oschiri, in provincia di Olbia Tempio.
Cronista di nera convertito al nettare di Bacco, nel mondo dell’informazione da oltre 15 anni, tra carta stampata e online, dirigo winemag.it. Collaboro inoltre come corrispondente per una delle testate internazionali più autorevoli del settore, in lingua inglese. Edito con cadenza annuale la “Guida Top 100 Migliori vini italiani” e partecipo come giurato ai più importanti concorsi enologici internazionali. Oltre alle piazze tradizionali, studio con grande curiosità i mercati emergenti, seguendone dinamiche, trend ed evoluzioni. Negli anni ho maturato una particolare esperienza nei vini dei Balcani e dei Paesi dell’Est Europa, tanto da aver curato la selezione vini per un importatore leader in Italia. Nel 2024 mi è stato assegnato un premio nazionale di giornalismo enogastronomico.
Dimenticatevi i vini in brik, le dame da 5 litri e i bottiglioni di bianco o rosso, sulla tavola del nonno. Cliccate “reset”, insomma, sulla vostra idea di vino al supermercato. Acquistarlo, d’ora in avanti, potrà diventare sempre più un’esperienza multisensoriale. Da “bottega”. Anzi, da “enoteca”. E non è un’eresia. Si tratta piuttosto dell’obiettivo del nuovo “format” di supermercati Carrefour. I “Market Gourmet”. In viale Bezzi, a Milano, è stato inaugurato il 22 marzo scorso il supermercato ribattezzato “Re dei Gourmet” Carrefour. Un luogo dove fare la spesa diventa un viaggio tra diversi “mondi”. A proposito, non chiamateli più “reparti”. Dai banchi tradizionali dei freschi, passando all’orto verticale, dal quale è possibile scegliere la propria piantina di basilico, sino ai vini. Tutto è spettacolo. E per comprendere la trama dello show, noi di vinialsupermercato.it ci siamo fatti accompagnare da due padroni di casa d’eccezione: Gianmaria Polti, responsabile Beverage del gruppo Carrefour, e Paolo Colombo, category Vini, Spumanti e Champagne dell’insegna francese.
Vino al supermercato, a Milano la rivoluzione Carrefour Market Gourmet: mille etichette in 80 metri quadrati di “enoteca”
L’innovativo “scenario” è racchiuso nei 3.200 metri quadrati di una struttura ex Billa (gruppo Rewe) acquisita 2 anni fa da Carrefour, in una zona del capoluogo lombardo scelta per il reddito medio-alto dei residenti, oltre a un’anagrafica che premia una cospicua presenza giovanile. Al primo piano (il piano terra) la parte più “cool”, ovvero quella dei freschi (ortofrutta, macelleria, pescheria, salumeria), il banco del sushi e quello del food asiatico. Al piano -1 la Grocery, con i mondi meno “caldi” dello “Scatolame” e affini, cui dà il benvenuto uno splendido reparto vini e birre. “Il mondo del vino – spiega Gianmaria Polti – è legato profondamente all’idea di benessere e di qualità dell’alimentazione. Non potevamo dunque trascurare questo segmento, a cui abbiamo dato anzi tutto lo spazio che merita, in un’ottica di esperienza gourmet”.
Immaginate dunque una sorta di trilocale di 80 metri quadrati. Con scaffali finemente rifiniti, disposti sui perimetri. E delle isole centrali, costituite da altre scaffalature eleganti, su cui sono riposti ordinatamente i “mondi” del Franciacorta, dello Champagne, dei vini dal mondo e dell’alta gamma. Ma il vero fulcro della cantina del Market Gourmet Carrefour di viale Bezzi è l’area dedicata alle degustazioni, che ospita con cadenza mensile un sommelier. In un angolo, addirittura, un’apparecchiatura in grado di raffreddare il vino prescelto in pochi minuti. Magari un bianco fermo. O un buona bollicina. Pronta al consumo senza passare dal frigo di casa, una volta terminata la spesa. Take it cold, take it easy.
I NUMERI Circa mille le etichette presenti in questa particolare cantina. “Sono suddivise per regioni – spiega Gianmaria Polti – in maniera verticale. Si va dal nord al sud Italia, lungo il perimetro della cantina, da destra verso sinistra per i vini rossi. Poi iniziano rosati e bianchi, senza dimenticare i grandi formati e i brik, che abbiamo deciso di collocare sul fondo, non dimenticandoci di quei clienti che, anche in negozi come questo, sono alla ricerca del basso prezzo. Una parte che tuttavia abbiamo molto ristretto rispetto agli standard degli altri negozi della catena, basandoci anche sugli ultimi trend di questo segmento di mercato, che evidenzia una battuta d’arresto”.
Salta all’occhio, in particolare, l’importanza che Carrefour ha voluto dare invece alle bollicine. E non solo a quelle francesi, che vanno da un minimo di 20 a un massimo di 200 euro. Grande spazio è stato infatti riservato al Metodo Classico italiano. Con la Franciacorta che si vede assegnata addirittura più facing di quelli necessari per alcune referenze. Anche in considerazione delle migliori previsioni di rotazione. “Crediamo molto nell’analisi dei trend di mercato – evidenzia ancora Polti – ma nel Franciacorta riponiamo grande fiducia per il futuro. E per questo sovraesponiamo il segmento, cercando col nostro credo di differenziarci da altri modelli di display, che sembrano tutti clonati. La revisione dei display avviene annualmente e, statisticamente, prevede la movimentazione di un 10% dell’assortimento. Qui in viale Bezzi è ancora troppo presto per tirare delle conclusioni a riguardo, ma sicuramente abbiamo intenzione di restare coerenti con le nostre convinzioni e previsioni”.
Vino al supermercato, a Milano la rivoluzione Carrefour Market Gourmet: mille etichette in 80 metri quadrati di “enoteca”
A guidare il cliente nell’acquisto, una chiara “segnaletica” collocata sulle singole scaffalature, a indicare la suddivisione dei prodotti reperibili. A fare chiarezza, inoltre, delle targhette che fungono da grillo parlante, sotto le singole bottiglie: provenienza e uvaggio utilizzato, temperatura di servizio, abbinamenti culinari. Un surrogato del sommelier in “corsia”, la cui presenza – per ora – non è assicurata quotidianamente. “Per ora la cadenza delle degustazioni con presenza del sommelier è mensile – spiega Gianmaria Polti – ma la presenza costante e significativa di un sommelier nelle nostre cantine è un obiettivo che ci siamo prefissati per il futuro. Mi aspetto che questo si realizzi già nei prossimi anni. La presenza di un professionista del settore potrebbe da un lato essere utile alla clientela e, dall’altro, costituire indubbiamente un veicolo di redditività dei nostri spazi enoteca”.
Il sommelier in corsia, inoltre, garantirebbe un presidio costante delle scaffalature, gestendo ordini e rotazioni delle annate. “Anche se – precisa Polti – il nostro input è quello di lavorare con poca scorta di magazzino, al di là dei prodotti in promozione per i quali non possiamo accettare rotture di stock. L’aspetto delle rotazioni, dunque, sarebbe importante ma marginale rispetto al resto delle peculiarità e dei vantaggi che potrebbe offrire la presenza continuativa di un professionista del vino”.
QUALITA’ AL SUPERMERCATO: I VINI DI CARREFOUR GOURMET
Se la parola d’ordine qui è “gourmet”, anche il vino ne trae i suoi benefici. “Abbiamo fatto grandi passi avanti in termini di innalzamento del livello della qualità del vino in vendita al supermercato. I numeri – sostiene ancora il responsabile Beverage del gruppo Carrefour – parlano chiaro e ci regalano grandi soddisfazioni. Basti pensare che ristrutturando un punto vendita come questo abbiamo riscontrato un incremento a doppia cifra su categorie come il vino, ma anche sulle birre, altro mondo che in Italia è in grande evoluzione, con le speciali e le artigianali che stanno conquistando nuovi margini di mercato, fungendo tra l’altro da traino e da volano per la vendita dello stesso vino. Un trend positivo in tutta la catena, che si evidenzia anche in punti vendita come Carugate”.
Carrefour, vissuto in Italia come sinonimo di ‘ipermercati’, ‘prezzi bassi’, ‘vendite a grandi volumi’, assiste oggi invece a un fenomeno in controtendenza. “Veniamo avvicinati in maniera sempre più significativa anche da piccoli produttori – rivela Gianmaria Polti – e da produttori di vini di alta gamma. Come mai? E’ ovvio: in molti si sono accorti che Carrefour non ha solamente interesse a fare volumi di vendita, ma anche a proporre nuovi modelli come questo di viale Bezzi, che permettono di non impoverire l’immagine del prodotto, bensì di valorizzarlo, fungendo da vetrina per l’eccellenza enogastronomica”. In un Carrefour Gourmet come quello di viale Bezzi, tra l’altro, la spinta delle promozioni è meno invadente, per l’assenza di una vera e propria corsia riservata ai prodotti scontati.
“Tutto ciò in favore della vendita del continuativo sul lineare”, spiega Polti. “E anche questo ci aiuta nell’upgrade qualitativo, aumentando la marginalità e rendendo l’impatto delle promozioni molto meno invasivo”. Carrefour sta cercando piuttosto di spingere all’estremo il cross-merchandising, proponendo direttamente sul lineare (e non come di consueto su stand ed espositori fuori banco) la vendita ‘abbinata’, sfruttando la complementarietà dei prodotti appartenenti a famiglie diverse. Si può così notare la presenza, nella parte riservata agli aperitivi, di diverse etichette di Prosecco e di altre bollicine. Così come viene sfruttata la mixability delle acque toniche tra gli alcolici. L’aperitivo servito nel carrello, insomma. Senza girare per mille corsie.
Vino: rivoluzione Carrefour Market Gourmet
Particolare attenzione è stata inoltre riservata a un’altra nicchia in forte crescita in Italia, anche nel mondo della grande distribuzione organizzata: il segmento del biologico e del vegano. “Sono circa 30 le etichette – spiega il category Paolo Colombo – cui è stata dedicata una testata ad hoc. Inoltre, i singoli prodotti vengono ripresi sul lineare, inseriti in base alle regioni di provenienza e alla tipologia di vino. Va ricordato, peraltro, che questi vini non sono affatto diversi da quelli ‘convenzionali’, se non per alcune tecniche di vinificazione e allevamento in vigna, e sono dunque adatti al consumo da parte di clienti che non sono vegani o che non consumano necessariamente cibi biologici. Sono vini buoni, abbinabili dunque anche a pietanze non vegane”.
Vini le cui vendite sono in forte ascesa, se si considera che lo scorso anno hanno fatto registrare un aumento del 20%, portando da soli nelle casse del gruppo Carrefour, complessivamente, 250 mila euro. “Abbiamo anche organizzato qualche degustazione con questi prodotti – aggiunge Colombo – con ottimi risultati”. Tra le bottiglie consigliate dal category, nel rapporto qualità-prezzo inferiore ai 20 euro, ci sono diverse bollicine: “Ottimo il Prosecco Col Vetoraz – suggerisce Colombo, che tra l’altro è sommelier – ma anche il Prosecco di Nino Franco. Nomi importanti. Il trend è assolutamente positivo sui vini bianchi e in particolare quelli del Trentino Alto Adige come il Gewurztraminer, che hanno una fascia prezzo medio alta, a partire dai 9 euro. Sta crescendo molto anche il Lugana: ottimo quello di un piccolo produttore, Bottarelli. Tra i rossi ruota moltissimo la Toscana, dove abbiamo una serie di etichette molto interessanti sul Chianti Classico”.
VITIGNI E DENOMINAZIONI
Per il vitigno più sottovalutato interviene il responsabile Beverage, Gianmaria Polti: “Dal mio punto di vista è il Nebbiolo d’Alba o delle Langhe – dichiara – ottenuto da un vitigno che spesso conosciamo solo per il Barolo e il Barbaresco, ma che può tuttavia dare grandi soddisfazioni anche in queste versioni”. Tra le Doc e Docg più in difficoltà, Polti cita l’Oltrepò Pavese: “E’ un po’ problematico – sottolinea – quindi in questo momento non gli assegneremo certo nuovo spazio”. “Sta perdendo negli ultimi anni anche a causa degli scandali che hanno investito alcuni produttori – aggiunge il category Colombo – e che hanno portato un po’ di cattiva pubblicità a quell’area. In controtendenza, invece, i vini bianchi abruzzesi e marchigiani, che stanno venendo fuori molto bene. Stabile, invece, la Campania”. Consigli davvero utili, specie in un reparto dove è facile – per un amante del buon vino – perdersi per ore.
Cronista di nera convertito al nettare di Bacco, nel mondo dell’informazione da oltre 15 anni, tra carta stampata e online, dirigo winemag.it. Collaboro inoltre come corrispondente per una delle testate internazionali più autorevoli del settore, in lingua inglese. Edito con cadenza annuale la “Guida Top 100 Migliori vini italiani” e partecipo come giurato ai più importanti concorsi enologici internazionali. Oltre alle piazze tradizionali, studio con grande curiosità i mercati emergenti, seguendone dinamiche, trend ed evoluzioni. Negli anni ho maturato una particolare esperienza nei vini dei Balcani e dei Paesi dell’Est Europa, tanto da aver curato la selezione vini per un importatore leader in Italia. Nel 2024 mi è stato assegnato un premio nazionale di giornalismo enogastronomico.
We use cookies on our website to give you the most relevant experience by remembering your preferences and repeat visits. By clicking “Accept”, you consent to the use of ALL the cookies.
This website uses cookies to improve your experience while you navigate through the website. Out of these, the cookies that are categorized as necessary are stored on your browser as they are essential for the working of basic functionalities of the website. We also use third-party cookies that help us analyze and understand how you use this website. These cookies will be stored in your browser only with your consent. You also have the option to opt-out of these cookies. But opting out of some of these cookies may affect your browsing experience.
Necessary cookies are absolutely essential for the website to function properly. This category only includes cookies that ensures basic functionalities and security features of the website. These cookies do not store any personal information.
Any cookies that may not be particularly necessary for the website to function and is used specifically to collect user personal data via analytics, ads, other embedded contents are termed as non-necessary cookies. It is mandatory to procure user consent prior to running these cookies on your website.
sostienici e continua a #berebenealsuper
Acquistiamo i vini al supermercato e li recensiamo per offrirti la migliore esperienza di assaggio:
#Tutti i consigli sui vini in promozione al supermercato #Accesso a tutti i contenuti riservati agli abbonati #In regalo la Guida Top 100 Migliori vini italiani 2022 di winemag.it
ACQUISTA LA GUIDA e/o SOSTIENI il nostro progetto editoriale
La redazione provvederà a inviarti il Pdf all’indirizzo email indicato entro 48 ore dalla ricezione del pagamento